martedì 17 febbraio 2009

Il Papa in Camerun e Angola. La preghiera di Benedetto XVI per l'Africa a un mese dal viaggio e in vista del Sinodo dei vescovi per il continente

“Perché la Chiesa in Africa trovi vie e mezzi adeguati per promuovere in modo efficace la riconciliazione, la giustizia e la pace, secondo le indicazioni della II Assemblea speciale per l'Africa del Sinodo dei Vescovi”.
E’ l’intenzione di preghiera missionaria di Benedetto XVI per il mese di febbraio. “La Chiesa in Africa al servizio della riconciliazione, della giustizia e della pace “Voi siete il sale della terra… Voi siete la luce del mondo" (Mt 5, 13.14): su questo tema scelto da Benedetto XVI si riunirà la seconda Assemblea speciale per l’Africa del Sinodo dei Vescovi, in programma in Vaticano dal 4 al 25 ottobre di quest’anno. Un assise che verrà preceduta dal viaggio apostolico di Benedetto XVI in Camerun e Angola dal 17 al 23 marzo. Avvenimento ormai prossimo, che viene atteso con trepidazione da tutti i fedeli dei due Paesi. Ma l’evento non riguarderà solo le Chiese di Camerun e Angola. Avrà una dimensione continentale. A Yaoundé, infatti, il 19 marzo una grande Santa Messa sancirà la pubblicazione dell’"Instrumentum Laboris" dell’Assemblea sinodale per l’Africa. Continente dunque sempre più nel cuore del Papa che in molteplici occasioni, fin dall’inizio del suo Pontificato, ha dedicato appelli e riflessioni al continente africano. Incontrando il clero romano, il 13 maggio 2005, Benedetto XVI si è soffermato sulla straordinaria ricchezza umana e spirituale dell’Africa non mancando di sottolineare le responsabilità dell’Europa: “L'Africa è un continente di grandissime potenzialità, di grandissima generosità da parte della gente, con una fede viva che impressiona. Ma dobbiamo confessare che l'Europa ha esportato non solo la fede in Cristo, ma anche tutti i vizi del Vecchio Continente. Ha esportato il senso della corruzione, ha esportato la violenza che adesso sta devastando l'Africa. E dobbiamo riconoscere la nostra responsabilità nel far sì che l'esportazione della fede, che risponde all'attesa intima di ogni uomo, sia più forte dell'esportazione dei vizi dell'Europa”. E sempre nei primi mesi di Pontificato, all’Angelus del 3 luglio 2005, il Papa coglie l’occasione dell’imminente G8 in Scozia per esortare la comunità internazionale a non dimenticare le popolazioni africane, colpite da povertà e conflitti: “Auguro di cuore pieno successo a questa importante riunione, auspicando che essa porti a condividere in solidarietà i costi della riduzione del debito, a mettere in atto misure concrete per lo sradicamento della povertà e a promuovere un autentico sviluppo dell’Africa”. Appelli rinnovati con forza, in particolare nei discorsi al Corpo Diplomatico, nelle udienze ai presuli africani in visita ad Limina, da ultimo quelli della Nigeria, e nei messaggi per Giornata Mondiale della Pace. Nell’ultimo Messaggio per il 1° gennaio 2009, con il mondo alle prese con una crisi economica globale, Benedetto XVI lancia un appello affinché i Paesi ricchi non si chiudano nell’egoismo, ma permettano a tutti i Paesi africani di avere “le stesse possibilità di accesso al mercato mondiale, evitando esclusioni e marginalizzazioni”.