giovedì 19 luglio 2012

Il Vangelo sul valore del 'ristoro' cristiano. Il Magistero di Benedetto XVI: non una pace privata, ma un amore che allevia i mali del mondo

Durante il periodo estivo, molte volte Benedetto XVI ha invitato singoli e famiglie a non ridurre il periodo di ferie al solo svago della mente e del corpo. C’è anche l’anima da riposare e il senso cristiano del ristoro spirituale è tutt’altro che un invito a dimenticarsi del mondo e delle sue vicende a volte drammatiche, ma porta invece a importanti ricadute sociali. Il Papa lo spiegò bene in un Angelus di un anno fa, soffermandosi su un passo della liturgia che la Chiesa ripropone per la giornata di oggi. Uno dei più noti paradossi apparenti del Vangelo è contenuto al capitolo 11 di Matteo, quando Gesù invita chi è stanco e oppresso ad alleviare le proprie pene caricandosi sulle spalle il suo giogo “leggero”. L’abitudine all’ascolto di questa celebre frase potrebbe generare un rischio nei cristiani: ritenere quella di Gesù una frase “figurata”, bella per il gaudio dello spirito, ma distante dai propri problemi personali, dai drammi reali della gente. Un rischio ovviamente noto al Papa, che qualche anno fa obiettò: "A volte vorremmo dire a Gesù: Signore, il tuo giogo non è per niente leggero. È anzi tremendamente pesante in questo mondo. Ma guardando poi a Lui che ha portato tutto – che su di sé ha provato l’obbedienza, la debolezza, il dolore, tutto il buio, allora questi nostri lamenti si spengono. Il suo giogo è quello di amare con Lui. E più amiamo Lui, e con Lui diventiamo persone che amano, più leggero diventa per noi il suo giogo apparentemente pesante" (5 aprile 2007, Santa Messa del Crisma).
Perché in questo consiste il “giogo” di Cristo: l’amore verso gli altri. Che è un alfabeto universale di fraternità, per primo conosciuto dalla gente di Galilea o di Giudea, alle quali Cristo annunciava il Regno di Dio e subito glielo rendeva tangibile con un gesto d’amore, un pezzo di pane per un povero, un malato guarito, una morte che non lo era più. Dunque, il “ristoro” promesso a chi ha il coraggio di caricarsi quel giogo non era e non è il porto di una vaga pace cui far approdare il proprio spirito, ma un oceano di bene che può lambire le rive di tutto il pianeta, meglio e oltre la più intelligente strategia socio-umanitaria, partorita però senza questo tipo di gratuità: “Il vero rimedio alle ferite dell’umanità, sia quelle materiali, come la fame e le ingiustizie, sia quelle psicologiche e morali causate da un falso benessere, è una regola di vita basata sull’amore fraterno, che ha la sua sorgente nell’amore di Dio. Per questo bisogna abbandonare la via dell’arroganza, della violenza utilizzata per procurarsi posizioni di sempre maggiore potere, per assicurarsi il successo ad ogni costo. Soprattutto nei rapporti umani, interpersonali, sociali, la regola del rispetto e della non violenza, cioè la forza della verità contro ogni sopruso, è quella che può assicurare un futuro degno dell’uomo (Angelus, 3 luglio 2011).

Radio Vaticana

Sabato 20 ottobre, nel contesto del Sinodo dei vescovi, Benedetto XVI consegnerà a due studiosi il 'Premio Ratzinger', giunto alla seconda edizione

Avverrà nel contesto della prossima assise sinodale la consegna del "Premio Ratzinger", giunto alla seconda edizione. Nella mattina di sabato 20 ottobre, sarà lo stesso Pontefice a insignire due eminenti studiosi. "In quel giorno la Fondazione vaticana Joseph Ratzinger-Benedetto XVI - spiega il presidente, mons. Giuseppe Antonio Scotti - vuole esprimere in modo semplice e concreto il proprio 'grazie' a chi, nel buio del tempo presente, si prodiga a far rifulgere lo splendore della verità, in profonda comunione con il Santo Padre". Anche perciò, per il conferimento di questa sorta di "Nobel per la teologia" è stata fissata una data nel pieno dei lavori della XIII assemblea ordinaria del Sinodo dei vescovi sul tema "La nuova evangelizzazione per la trasmissione della fede cristiana", che inizieranno il 7 e termineranno il 28 dello stesso mese. L'assegnazione del premio intitolato al Pontefice a quegli studiosi che si contraddistinguono per particolari meriti nell'attività di pubblicazione o nella ricerca scientifica, rientra negli obiettivi della Fondazione tra i quali figurano anche l'organizzazione di importanti convegni di studio. Lo scorso anno, il 30 giugno, il Papa premiò Manlio Simonetti, Olegario Gonzalez de Cardedal e Maximilian Heim (foto). Grazie al lavoro del comitato scientifico, presieduto dal card. Camillo Ruini e di cui fanno parte i cardinali Tarcisio Bertone e Angelo Amato, e gli arcivescovi Luis Francisco Ladaria Ferrer e Jean-Louis Brugues, vennero portati all’attenzione della comunità scientifica internazionale i contributi del laico italiano considerato una delle massime autorità nel campo degli studi sul cristianesimo antico, del sacerdote spagnolo che ha fondato (e diretto dal 1998 al 2008) la Scuola di Teologia Karl Rahner-Hans Urs von Balthasar e del cistercense tedesco abate del monastero di Heiligenkreuz in Austria. E se "il Premio Ratzinger - come spiego il card. Ruini presentandolo alla stampa il 14 giugno 2011 - è aperto anche ai non cattolici", esso è anche rivolto "a quegli studiosi 'esordienti' che sono all’inizio della loro carriera, ma che hanno già dimostrato rigore e passione nel loro lavoro" . Per questo, in occasione della prima cerimonia di premiazione era stato l’abate Heim, molto attivo nella nuova generazione del circolo degli ex allievi di Joseph Ratzinger, lo Schülerkreis, a tenere la lectio magistralis nella Sala Clementina. Essendo nota la dedizione personale del Papa nella ricerca scientifica sul "Gesù reale, a partire dal quale, soltanto, diventa possibile qualcosa come una 'cristologia dalbasso'", in questa seconda edizione, saranno premiate, ha spiegato mons. Scotti citando l’omelia di Benedetto XVI nella Notte di Pasqua 2012, due personalità "che con la loro intensa e generosa vita di studio, di ricerca e di ampia divulgazione hanno saputo far cogliere e dare voce a una teologia capace di esprimere che 'la luce rende possibile la vita. Rende possibile l’incontro. Rende possibile la comunicazione. Rende possibile la conoscenza, l’accesso alla realtà, alla verità. E rendendo possibile la conoscenza, rende possibile la libertà e il progresso'". I nomi dei vincitori saranno comunicati prossimamente nel corso di una specifica conferenza stampa. Inoltre, poiché in questi ultimi anni la pubblicazione dei due volumi scritti da Joseph Ratzinger su "Gesù di Nazaret" ha destato un notevole interesse non solo tra i lettori comuni, ma anche in ambito scientifico e universitario, la Fondazione vaticana sta organizzando, in collaborazione con tutte le Università Pontificie di Roma, un simposio su "Vangeli, ricerca storica e cristologia" in programma per l’autunno del prossimo 2013. L’incontro, che si terrà a Roma nella sede della Lateranense, dal 24 al 26 ottobre, seguirà altri due appuntamenti curati dalla Fondazione stessa. Infatti, nel 2011 a Bydgoszcz, in Polonia, si era tenuto il primo convegno di alto valore scientifico cui avevano partecipato ben trentadue atenei. Il tema dei lavori, in sintonia con il pellegrinaggio compiuto dal Papa ad Assisi il 27 ottobre dello stesso anno, era stato "Pellegrini della verità, pellegrini della pace". Quest’anno, per il secondo convegno si varca l’oceano, con destinazione il Brasile. L’appuntamento è fissato a Rio de Janeiro dall’8 al 9 novembre prossimi, quando le Università invitate affronteranno il tema antropologico: "Cosa fa si che l’uomo sia uomo". Gli interventi avranno sullo sfondo del dibattito scientifico la prossima Giornata Mondiale della Gioventù in programma nella stessa citta carioca nell’estate 2013.

Gianluca Biccini, L'Osservatore Romano

Zamagni: in meno di 9 mesi la Santa Sede è riuscita a dare risposte positive, convincenti, alla maggior parte dei quesiti sollevati da Moneyval

“In meno di 9 mesi la Santa Sede è riuscita a dare risposte positive, convincenti, alla maggior parte dei quesiti che erano stati sollevati”. È il commento dell’economista Stefano Zamagni al primo Rapporto di Moneyval, che ha sostanzialmente promosso le misure adottate dal Vaticano in materia di prevenzione del riciclaggio di denaro e del finanziamento del terrorismo. “È vero - spiega Zamagni a Radio Vaticana - che nel Rapporto conclusivo s’invita il Vaticano a proseguire e a chiarire meglio i modi di governance dell’Aif, cioè dell’Autorità d’informazione finanziaria, perché si dice che l’attività di vigilanza deve essere tenuta separata dall’attività di intelligence finanziaria. Nell’attività d’ispezione, infatti, un conto è andare a ricercare gli eventuali colpevoli, altro è vigilare su quanto è stato effettuato. Questo è un consiglio che viene rivolto alla Santa Sede, del quale terrà sicuramente conto”. Quanto all’opportunità di una distinzione tra gli istituti bancari non impegnati in attività di profitto ma che hanno compiti sociali, come lo Ior e le banche di credito cooperativo in Italia, Zamagni osserva: “Su questa questione c’è molta confusione. Un conto è un ente bancario che persegue finalità lucrative e quindi si dedica all’attività di speculazione finanziaria, altro conto è un altro ente bancario”.

SIR

Rapporto Moneyval. Zamagni: risposte convincenti dal Vaticano

Santa Sede: prendiamo atto della dichiarazione del Capitolo generale dei lefebvriani, ma attendiamo la comunicazione ufficiale per continuare dialogo

La Santa Sede sollecita ai lefebvriani un'ulteriore presa di posizione pubblica e ufficiale. "Il Capitolo Generale della Fraternità sacerdotale San Pio X, concluso nei giorni scorsi, ha pubblicato una Dichiarazione a proposito della possibile normalizzazione canonica della relazione fra la Fraternità e la Santa Sede. Pur essendo stata resa pubblica - è scritto in una dichiarazione diffusa dalla Santa Sede- tale Dichiarazione rimane anzitutto un documento interno, per lo studio e la discussione fra i membri della Fraternità. La Santa Sede ha preso atto di questa Dichiarazione, ma resta in attesa della annunciata Comunicazione ufficiale da parte della Fraternità Sacerdotale, per la continuazione del dialogo fra la Fraternità e la Commissione 'Ecclesia Dei'". In merito alle aperture contenute dalla dichiarazione sulla possibile normalizzazione canonica, resa pubblica oggi dal capitolo generale dei lefebvriani, il direttore della Sala Stampa vaticana, padre Federico Lombardi, è stato molto cauto: questa dichiarazione, ha chiarito, "noi non la consideriamo, e non è, la risposta ufficiale che la Fraternità Sacerdotale San Pio X doveva dare alla Santa Sede". "Noi aspettiamo che tale risposta arrivi e nell' attesa di quella non commentiamo la dichiarazione di oggi", ha spiegato il gesuita.

TMNews, Agi

COMUNICATO DELLA SALA STAMPA SULLA DICHIARAZIONE DEL CAPITOLO GENERALE DELLA FRATERNITÀ SAN PIO X

Dichiarazione del Capitolo generale della Fraternità Sacerdotale San Pio X