mercoledì 22 agosto 2012

Potrebbe essere la Finlandia, terreno d’incontro tra Oriente e Occidente, sede dell'incontro tra Benedetto e Kirill. L'invito dal vescovo di Helsinki

Con un resoconto intitolato “Il Patriarca incontra una delegazione delle Chiese di Finlandia”, il portale ufficiale del patriarcato di Mosca dava notizia che il 13 giugno scorso il Patriarca di Mosca e di tutte le Russie Kirill (nella foto con Benedetto XVI) si era incontrato, presso la residenza patriarcale del monastero di San Daniele di Mosca, “con l’arcivescovo Leo di Karelia e tutta la Finlandia, primate della Chiesa ortodossa finlandese, l’arcivescovo Kari Mäkinen di Turku, primate della Chiesa Evangelica Luterana di Finlandia, e il vescovo cattolico di Helsinki Teemu Sippo”. All’inizio della riunione, cui partecipava anche il metropolita Hilarion, presidente del Dipartimento per le relazioni esterne del Patriarcato di Mosca, “il primate della Chiesa Ortodossa Autonoma Finlandese ha salutato il Patriarca Kirill a nome dei capi delle tre Chiese cristiane tradizionali della Finlandia, e gli ha consegnato una loro lettera di invito a visitare la Finlandia con una visita ufficiale”. Da parte sua, il Patriarca Kirill ha osservava “che i rapporti della Chiesa russa con le comunità cristiane in Finlandia da diversi decenni rappresentano un esempio di buon vicinato, amicizia e cooperazione”. Nel corso della riunione veniva sottolineata anche “la necessità di una cooperazione attiva, volta a rafforzare l’incidenza del fattore religioso negli affari pubblici e internazionali”. Si è poi passati a discutere “le prospettive di un ulteriore sviluppo della cooperazione fra le Chiese nei campi dell’impegno sociale, della realizzazione di pellegrinaggi e scambi, e della cura pastorale dei russi che si trovano in Finlandia”. Successivamente, il 16 luglio, un notiziario della Yle-Uutiset, la tv pubblica finlandese, informava che fonti vaticane avevano accennato ad un possibile incontro tra Papa Benedetto XVI e il Patriarca Kirill proprio in Finlandia. E mons. Teemu Sippo si era incaricato, sempre secondo la Yle-Uutiset, di trasmettere l’invito nel corso della sua visita a Mosca. Ad un incontro con l’inviato di Vatican Insider alla curia vescovile di Helsinki e alla sede dell’arcivescovado ortodosso a Kuopio, entrambi i due alti prelati finlandesi confermavano la veridicità delle suddette informazioni. Dato che un viaggio del Papa in Russia è altamente improbabile per motivazioni politiche, affermava mons, Sippo, era però certamente meno improbabile che un incontro tra il Pontefice e il Patriarca russo potesse avere luogo in un paese come la Finlandia, comunemente considerato un’ideale e neutrale terreno d’incontro tra Oriente e Occidente. Da parte sua, l’arcivescovo Leo si diceva convinto che il Patriarca Kirill avrebbe accettato l’invito a visitare la Finlandia, per quanto si sia ancora in attesa di una risposta ufficiale. Tre giorni dopo della loro visita a Mosca, i 3 leader religiosi finnici si trovavano a Roma per festeggiare il 70º anniversario delle relazioni diplomatiche tra la Santa Sede e la Finlandia.

Alberto Carosa, Vatican Insider

Lettera dei vescovi dell’Australia sugli abusi sessuali del clero: condividiamo il dolore e la sofferenza delle vittime. Ricordate le parole del Papa

Condivisione del dolore e della sofferenza delle vittime, in molti casi bambini che hanno subito il trauma profondo dell’abuso, il cui effetto ha investito anche le famiglie. Lo sottolinea l’arcivescovo di Melbourne, mons. Denis James Hart, nell’annunciare che i presuli della Chiesa cattolica in Victoria stanno inviando una lettera pastorale a tutte le parrocchie e chiese del Paese all’indomani dell’avvio d’un’inchiesta parlamentare sull’abuso di bambini da parte di religiosi e di membri di organizzazioni non-governative. La lettera, sottolinea il presule, spiega anche l’atteggiamento della Chiesa riguardo all’inchiesta, soffermandosi sul "particolare momento, impegnativo e difficile per le vittime e le loro famiglie". Si tratta di trarre insegnamento dagli errori, dai fallimenti del passato "per garantire, oggi, tutto quanto è possibile fare per proteggere i bambini e offrirgli un futuro di concreta speranza". "Gli errori sono stati fatti e ci scusiamo - evidenziano i presuli - per le vittime e le loro famiglie. La Chiesa ha imparato da questi errori e la nostra risposta è cambiata. Siamo focalizzati sulle legittime esigenze di coloro che sono stati abusati e stiamo prendendo provvedimenti ad ampio raggio per prevenire gli abusi futuri. Abbiamo anche mutato atteggiamenti psicologici nei confronti dei colpevoli. Siamo consapevoli di essere di fronte a delinquenti senza scrupoli". Dal 1996, ricorda l’episcopato, "abbiamo introdotto procedure per proteggere i bambini e le persone vulnerabili contro l’abuso sessuale. Abbiamo imparato a sostenere meglio le vittime, e prenderemo in considerazione ulteriori suggerimenti e raccomandazioni alla luce dell’inchiesta parlamentare circa le procedure da adottare per contrastare il turpe fenomeno degli abusi". "Il vostro - aveva detto Benedetto XVI ai vescovi australiani in occasione della periodica visita ad limina Apostolorum nell’ottobre dello scorso anno - è un fardello pastorale reso ancor più pesante dai peccati e dagli errori compiuti nel passato da altri, compresi, deplorevolmente, alcuni sacerdoti e religiosi. Ma ora spetta a voi continuare a riparare gli errori del passato con onestà e trasparenza, al fine di costruire, con umiltà e determinazione, un futuro migliore per tutti coloro che sono coinvolti. Vi incoraggio dunque - così concludeva l’accorato appello del Papa - a continuare a essere pastori di anime che, insieme ai sacerdoti, siano sempre pronti a fare un passo in più nell’amore e nella fiducia per la salvezza delle coscienze dei fedeli che vi sono stati affidati, mirando a preservarli nella santità, a insegnare loro con umiltà e a guidarli irreprensibilmente nelle vie della fede cattolica". Il Papa ha condannato la pedofilia come un "crimine orrendo". Infatti, gli abusi sessuali, sono sue espressioni, "hanno causato grande dolore ed hanno danneggiato la testimonianza della Chiesa". Secondo Benedetto XVI "questi misfatti, che costituiscono un così grave tradimento della fiducia dei Superiori devono essere condannati in modo inequivocabile". "Chiedo a tutti voi - ha detto rivolgendosi in particolare ai giovani seminaristi - di sostenere e assistere i vostri vescovi e di collaborare con loro per combattere questo male. Le vittime devono ricevere compassione e cura, e i responsabili di questi misfatti devono essere portati davanti alla giustizia". È una priorità urgente quella di promuovere un ambiente più sicuro e sano, specialmente per i giovani. Ai seminaristi e ai giovani religiosi, che "avranno il compito di edificare la casa di Dio per la prossima generazione", il Papa ricorda l’obiettivo "di essere consacrati nella verità, di crescere nella virtù, di raggiungere l’armonia fra pensieri e ideali, da una parte, e parole ed azioni, dall’altra".

L'Osservatore Romano

Benedetto XVI saluta le suore caldee impegnate in un generoso e prezioso servizio. L'invito a dedicare tempo alla formazione cristiana

Benedetto XVI ha voluto dire oggi il suo grazie "alle Suore Caldee Figlie di Maria Immacolata, impegnate in un generoso e prezioso servizio alle popolazioni dell'Iraq". Lo ha fatto durante l'Udienza generale tenuta nel cortile della residenza estiva di Castel Gandolfo, gremito da 4mila fedeli. Il Papa ha rivolto anche un "cordiale saluto ai pellegrini di lingua italiana, in particolare alle Suore di Maria Santissima Consolatrice, riunite per il loro Capitolo Generale", "e ai partecipanti all'incontro dell'Associazione Famiglie Rogazioniste e all'incontro estivo per seminaristi maggiori, come pure le coppie di sposi novelli. Tutti invito a dedicare tempo alla formazione cristiana, per essere fedeli discepoli di Cristo, via, verità e vita".

Agi

Il Papa: la regalità e l'essere re di Cristo è intessuto di umiltà, di servizio, di amore, è soprattutto servire, aiutare, amare. Così Maria è Regina

Questa mattina, nel Cortile del Palazzo Apostolico di Castel Gandolfo, il Santo Padre Benedetto XVI ha incontrato i fedeli ed i pellegrini convenuti per l’Udienza generale del mercoledì. Nella catechesi il Papa ha incentrato la sua meditazione sull’odierna memoria liturgica della Beata Vergine Maria "Regina". “E’ una festa di istituzione recente – ha detto - anche se antica ne è l’origine e la devozione: venne stabilita, infatti, dal Venerabile Pio XII, nel 1954, al termine dell’Anno Mariano, fissandone la data al 31 maggio. In tale circostanza egli ebbe a dire che Maria è Regina più che ogni altra creatura per la elevazione della sua anima e per l’eccellenza dei doni ricevuti. Ella non smette di elargire tutti i tesori del suo amore e delle sue premure all’umanità. Ora – ha proseguito - dopo la riforma post-conciliare del calendario liturgico, è stata collocata a otto giorni dalla solennità dell’Assunzione per sottolineare lo stretto legame tra la regalità di Maria e la sua glorificazione in anima e corpo accanto al suo Figlio”. Nella Costituzione dogmatica Lumen gentium si legge: "Maria fu assunta alla gloria celeste e dal Signore esaltata come Regina dell’universo, perché fosse più pienamente conformata al suo Figlio". Il Papa ha sottolineato che “qui sta la radice della festa odierna: Maria è Regina perché associata in modo unico con il suo Figlio, sia nel cammino terreno, sia nella gloria del Cielo”. Con Efrem il Siro ricorda che la regalità di Maria deriva dalla sua maternità: “Ella è Madre del Signore, del Re dei re e ci indica Gesù quale vita, salvezza e speranza nostra”. Ha citato quindi il Servo di Dio Paolo VI nell’Esortazione Apostolica "Marialis Cultus": "Nella Vergine Maria tutto è relativo a Cristo e tutto da lui dipende: in vista di lui Dio Padre, da tutta l'eternità, la scelse Madre tutta santa e la ornò di doni dello Spirito, a nessun altro concessi". Quindi ha spiegato il titolo di Regina: si tratta di una “conseguenza del suo essere unita al Figlio, del suo essere in cielo, in comunione con Dio” e quindi del fatto che “partecipa alla responsabilità di Dio per il mondo e all’amore di Dio per il mondo”. "La regalità e l'essere re di Cristo è intessuto di umiltà, di servizio, di amore: è soprattutto servire, aiutare, amare". Gesù viene proclamato re sulla croce, si offrendo con noi e per noi, amando fino in fondo. “La regalità di Gesù non ha nulla a che vedere con quella dei potenti della terra. E’ un re che serve i suoi servitori”, come ha dimostrato agli Apostoli nell’Ultima Cena chinandosi a lavare loro i piedi. “Così è per Maria: è Regina nel servizio a Dio e all’umanità; è Regina dell’amore, che vive il dono di sé a Dio per entrare nel disegno di salvezza dell’uomo. All’Angelo risponde: 'Eccomi, sono la Serva del Signore' e nel Magnificat canta: 'Dio ha guardato all’umiltà della sua Serva'”. Il Papa ha spiegato come Maria eserciti questa regalità di servizio e amore: “Vegliando su di noi, suoi figli: figli che si rivolgono a Lei nella preghiera, per ringraziarla o per chiedere la sua materna protezione e il suo celeste aiuto dopo aver smarrito forse la strada, oppressi dal dolore o dall’angoscia per le tristi e travagliate vicissitudini della vita. Nella serenità o nel buio dell’esistenza, noi ci rivolgiamo a Maria affidandoci alla sua continua intercessione, perché dal Figlio ci possa ottenere ogni grazia e misericordia necessarie per il nostro pellegrinare lungo le strade del mondo. A Colui che regge il mondo e ha in mano i destini dell’universo noi ci rivolgiamo fiduciosi, per mezzo della Vergine Maria. Ella, da secoli, è invocata quale celeste Regina dei cieli; otto volte, dopo la preghiera del santo Rosario, è implorata nelle litanie lauretane come Regina degli Angeli, dei Patriarchi, dei Profeti, degli Apostoli, dei Martiri, dei Confessori, delle Vergini, di tutti i Santi e delle Famiglie. Il ritmo di queste antiche invocazioni e preghiere quotidiane come la Salve Regina, ci aiutano a comprendere che la Vergine Santa, quale Madre nostra accanto al Figlio Gesù nella gloria del Cielo, è con noi sempre, nello svolgersi quotidiano della nostra vita”. Quindi ha concluso: “La devozione alla Madonna è un elemento importante della vita spirituale. Nella nostra preghiera non manchiamo di rivolgerci fiduciosi a Lei. Maria non mancherà di intercedere per noi presso il suo Figlio. Guardando a Lei, imitiamone la fede, la disponibilità piena al progetto d’amore di Dio, la generosa accoglienza di Gesù. Impariamo a vivere da Maria. Maria è la Regina del cielo vicina a Dio, ma è anche la madre vicina ad ognuno di noi, che ci ama e ascolta la nostra voce”.

Radio Vaticana

L’UDIENZA GENERALE - il testo integrale della catechesi e dei saluti del Papa

Telegramma di cordoglio del Papa per la morte del primo ministro etiopico: la benedizione di Dio Onnipotente come pegno di consolazione e di speranza

Il Papa ha espresso il suo cordoglio per la morte del premier etiopico Meles Zenawi, avvenuta in modo improvviso lunedì scorso in un ospedale di Bruxelles, dove era ricoverato per una grave malattia. In un messaggio a firma del cardinale segretario di Stato Tarcisio Bertone, inviato al nunzio apostolico in Etiopia, mons. George Panikulam, Benedetto XVI “assicura le sue preghiere per il riposo eterno” del leader etiopico. Sulla sua famiglia e su tutti coloro che piangono la sua scomparsa, il Papa “invoca la benedizione di Dio Onnipotente come pegno di consolazione e di speranza”.

Radio Vaticana

Il Papa in Libano. Arrivata nel Paese la Papamobile per gli spostamenti di Benedetto XVI, rimarrà custodita nel Palazzo presidenziale di Baabda

Da ieri la Papamobile è custodita presso il Palazzo presidenziale del Libano, a Baabda (foto), secondo quanto conferma la National News Agency. Se non fosse per le voci dei giorni scorsi che paventavano un rinvio e addirittura un annullamento del pellegrinaggio del Papa, dal 14 al 16 settembre, non sarebbe una notizia, ma lunedì, proprio il direttore della Sala stampa della Santa Sede, padre Federico Lombardi, a dimostrazione che non c'erano incertezze nella preparazione del viaggio ha assicurato che il veicolo era stato già spedito. La Papamobile è stato ricevuta, per prenderla in custodia, dal Nunzio mons. Gabriele Giordano Caccia, da mons. Paolo Borgia, Consigliere della Nunziatura e da altri membri del Comitato preparatorio del viaggio papale. Intanto mons. Camille Zaidan, arcivescovo maronita di Antélias e Presidente del Comitato, ha confermato una sua prossima conferenza stampa per illustrare la fase finale della preparazione del viaggio. Baabda, la "città presidenziale", si trova su una collina a circa 9 km in direzione sud-est da Beirut. E' una cittadina di circa 2500 abitanti, capoluogo del Governatorato del Monte Libano e insieme con porzioni dei Distretti di Metn, Shuf e Aley forma il cosiddetto agglomerato urbano di Beirut.

Luis Badilla, Il Sismografo

Nel segno della speranza l’eredità di Giovanni Paolo II: le celebrazioni per i cento anni della nascita, avvenuta a Canale d'Agordo il 17 ottobre 1912

Trentatré giorni che hanno impressionato e commosso il mondo e che il mondo non ha dimenticato: è grande e viva l’eredità di Giovanni Paolo I (nella foto con l'allora card. Ratzinger), un Papa capace, seppure con un Pontificato molto breve, di suscitare quella speranza che lui definiva "il sorriso della vita cristiana". Un’eredità che va emergendo in tutta la sua attualità nelle celebrazioni indette per ricordare il centenario della nascita, avvenuta a mezzogiorno del 17 ottobre 1912 a Forno di Canale, oggi Canale d’Agordo, nel Bellunese. Quel giorno di cento anni fa Albino Luciani, ritenuto in pericolo di vita, venne battezzato subito, in casa, dalla levatrice Maria Fiocco e due giorni dopo, il 19 ottobre, in chiesa avvenne il rito di accoglienza nella comunità parrocchiale. Proprio il suo piccolo paese natale, ai piedi delle Dolomiti, è il fulcro delle iniziative che, avviate lo scorso primo maggio, si concluderanno il 17 ottobre. Sono in programma diverse Messe, momenti di preghiera, pellegrinaggi, ritiri spirituali, incontri di studio ed eventi culturali e artistici. Tutte iniziative improntate all’essenzialità e alla semplicità, secondo lo stile di Luciani che aveva scelto "humilitas" per motto al momento dell’ordinazione episcopale. A promuoverle tante realtà locali, con in testa parrocchia, comune, pro loco e la Fondazione Giovanni Paolo I. Agosto, settembre e ottobre sono i mesi con più iniziative perché ricorrono gli anniversari dell’elezione a Pontefice, della morte e appunto il centenario della nascita. Così proprio in questi giorni le strade di Canale d’Agordo sono piene di scultori di ogni parte del mondo che stanno realizzando le loro opere avendo come filo-conduttore le parole di Luciani nella sua prima visita da vescovo a Canale d’Agordo, il 6 gennaio 1959: "Io sono il piccolo di una volta". Significativa anche la mostra dello scultore Amedeo Da Pos che fu amico di Albino Luciani. Domenica prossima, 26 agosto, saranno ricordati i trentaquattro anni della sua elezione a Pontefice. Al mattino il card. Ennio Antonelli celebrerà la Messa nella piazza del paese, intitolata proprio a Luciani; in serata, poco dopo le 19, l’ora dell’"habemus Papam", verrà trasmessa la registrazione audio dell’annuncio del cardinale protodiacono Pericle Felice per rivivere così quello che accadde a Canale d’Agordo quel sabato 26 agosto 1978, con le campane della chiesa parrocchiale di San Giovanni Battista che suonavano a distesa in segno di festa. Il 28 settembre, anniversario della morte, sarà celebrata una Messa di suffragio e vi parteciperanno tutti i catechisti della zona. Lo stesso giorno la diocesi di Belluno-Feltre ha organizzato un pellegrinaggio a Roma per pregare davanti alla sua tomba nelle Grotte Vaticane; a guidarlo sarà il vescovo Giuseppe Andrich. Poi il 13 ottobre ci sarà un importante incontro a New York e il 17 ottobre, giorno della nascita, dopo la processione e la Messa sarà inaugurato il nuovo museo e il centro studi a lui dedicato. Le celebrazioni centenarie sono state anche colte come occasione per ricordare il gesuita Felice Cappello (1879-1962), conterraneo di Papa Luciani e parente per via paterna. Sabato 18 agosto e domenica 19 agosto a ricordare il religioso, a Caviola, appena due chilometri da Canale d’Agordo, sono stati il card. Giovanni Battista Re e il postulatore generale della Compagnia di Gesù, Anton Witwer. Una lunga consuetudine ha legato Cappello e Luciani, il quale più volte ha ricordato l’amicizia che li aveva uniti e ripeteva che "la sua compagnia è stata per me una benedizione".

L'Osservatore Romano