sabato 17 settembre 2011

Il Papa in Germania. Videomessaggio di Angela Merkel: il viaggio sia di stimolo all'unità dei cristiani. Di inestimabile valore il ruolo della Chiesa

L’auspicio che il viaggio di Benedetto XVI in Germania sia di stimolo all’unità dei cristiani è stato espresso dal cancelliere federale Angela Merkel (foto) in un videomessaggio dedicato all'arrivo del Papa a Berlino, previsto per giovedì 22. Sul sito www.bundeskanzlerin.de il capo del Governo tedesco sottolinea come le tematiche dell’ecumenismo e dell’avvicinamento fra le Chiese Cattolica ed evangelica dovrebbero essere "particolarmente centrali" nel viaggio del Pontefice. È "importante - ha detto Merkel, che appartiene alla Chiesa evangelica - tornare asottolineare nel nostro tempo l’unità dei cristiani, dal momento che la secolarizzazione avanza, e ciò che hanno in comune i credenti cristiani dovrebbe sempre essere richiamato alla mente". Quindi il cancelliere ha aggiunto di "rallegrarsi molto" de primo viaggio di Stato di Benedetto XVI in Germania, dopo quelle precedenti a Colonia (2005) e in Baviera (2006) che non ebbero carattere ufficiale non avendo toccato la capitale Berlino, e ha sottolineato l’importanza del ruolo della Chiesa Cattolica che, ancorata nel mondo intero, ha la responsabilità della giustizia e della pace: "Questo ruolo - ha commentato è di inestimabile valore nella nostra epoca".

L'Osservatore Romano

Lettera del Papa al card. Tomko, inviato speciale per la celebrazione del centenario della Cattedrale dell’Immacolata Concezione di Mosca

E’ stata pubblicata questa mattina la lettera di Benedetto XVI al cardinale Jozef Tomko, prefetto emerito della Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli, Inviato speciale alla celebrazione per il centenario di consacrazione della Cattedrale dell’Immacolata Concezione a Mosca (foto), che si terrà domenica 25 settembre. Un simbolo luminoso della forza della fede. I comunisti hanno cercato di distruggere la Cattedrale dell’Immacolata Concezione di Mosca. L’hanno deturpata, sconsacrata e poi trasformata in una fabbrica. Negli anni della persecuzione, hanno ucciso il parroco e imprigionato i fedeli. Laddove era l’altare, con gesto di totale spregio, vi hanno costruito un gabinetto. Ma hanno dovuto arrendersi. L’amore dei cattolici per la Vergine, le loro preghiere, il loro coraggio, la loro perseveranza ha prevalso e, 12 anni fa, hanno potuto riavere, riabbracciare la loro Cattedrale. In quell’occasione, l’arcivescovo Tadeusz Kondrusiewicz affermava commosso: “Anche a Mosca, che nel periodo sovietico è stata considerata la capitale dell’ateismo, l’ultima parola è quella di Dio”. La Cattedrale moscovita, scrive il Papa, ha come partecipato alla sorte dei credenti russi, alle loro sofferenze. Il Pontefice confida di aver accolto “con gioia” la notizia della celebrazione del centenario di quella che è la più grande chiesa cattolica di Russia. Ancora, il Papa si sofferma sulla secolare devozione mariana del popolo cristiano, di cui la Cattedrale a Mosca è un “significativo monumento”. Nella lettera, si legge infine che il card. Tomko, prefetto emerito della Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli, porterà a tutti i presenti i saluti del Papa e la sua esortazione affinché con l’intercessione di Maria possano condurre una vita piena di fede e carità. I festeggiamenti per il centenario della Cattedrale, esempio sublime di stile neo-gotico, prevedono vari concerti di musica sacra, l’inaugurazione di un monumento a Madre Teresa di Calcutta, una mostra fotografica, la presentazione del libro e del film dedicati alla storia della Cattedrale. La Messa presieduta dal card. Jozef Tomko sarà concelebrata da vescovi provenienti da Russia, Polonia, Stati Uniti, Bielorussia, Kazakhstan e Lituania.

>Radio Vaticana

Riprende l’attività di governo, due dossier sulla scrivania di Benedetto XVI: la scelta del nunzio apostolico in Italia e del Patriarca di Venezia

È una ripresa dell’attività di governo a pieno ritmo quella che attende il Papa in Vaticano dopo la pausa estiva e l'archiviazione dell’affaire Governatorato, su cui si sono addensati persino i "velenì del caso delle lettere anonime" di minaccia al cardinale segretario di Stato Tarcisio Bertone. Il ruolo strategico di nunzio apostolico in Italia è il primo punto all'ordine del giorno. Si tratta di un ruolo strategico, visti i rapporti strettissimi e di primo piano con il nostro Paese, finora ricoperto dal diplomatico di lungo corso mons. Giuseppe Bertello. Il quale lascia per subentrare al card. Giovanni Lajolo proprio alla presidenza del Governatorato della Città del Vaticano: la nomina è già stata pubblicata ma Bertello, che è così destinato anche alla berretta cardinalizia, prenderà possesso del suo ruolo il 1° ottobre prossimo. C’è tempo fino ad allora, dunque, per individuare il nome adatto da assegnare alla Nunziatura di Via Po.
A quanto si apprende, un nome è circolato frequentemente in queste settimane nelle stanze vaticane ed è quello di mons. Lorenzo Baldisseri, attuale nunzio in Brasile. Toscano, classe 1940, Baldisseri è un fine diplomatico dalla lunga esperienza. Alle spalle ha le nunziature di Haiti, Paraguay, India e Nepal e dal 2002 quella brasiliana, di altissima caratura essendo il Brasile il Paese con il più alto numero di fedeli e vescovi. Qui Baldisseri ha incassato, tre anni fa, un importante traguardo con la stipula del Concordato tra Brasile e Santa Sede, accordo giunto a più di un secolo dalla proclamazione a Repubblica dello Stato brasiliano, negoziato con il governo disinistra del presidente Ignazio Lula da Silva. E suggellato da una visita in Vaticano dello stesso Lula. Egregio pianista, diplomato al conservatorio di Firenze, Baldisseri godrebbe tra l’altro della simpatia del Pontefice anche per le sue capacità musicali. Due estati fa, su invito del Papa, il diplomatico toscano ha suonato brani di classica, da Chopin a Debussy, per il Pontefice e il fratello a Castelgandolfo. Concerti a parte, i giochi non sono ancora fatti e altre candidature potrebbero farsi avanti nei prossimi giorni. Sul tavolo del Papa c’è anche la nomina del nuovo patriarca di Venezia, vacante dopo la partenza del card. Angelo Scola per Milano. Tradizionalmente sede cardinalizia, per il prestigioso Patriarcato di Venezia è circolato il nome del diplomatico mons. Pietro Parolin, originario di Vicenza, attuale nunzio in Venezuela ed ex sottosegretario per i Rapporti con gli Stati, cui però ora si aggiunge anche quello di mons. Giampaolo Crepaldi, vescovo a Trieste e precedentemente segretario del Pontificio Consiglio Giustizia e Pace oltre a mons. Francesco Moraglia, vescovo di La Spezia. Più tempo prenderà invece, con tutta probabilità la nomina del successore del card. Velasio De Paolis alla Prefettura degli Affari economici, complicatasi dopo il tramonto delle candidature di mons. Carlo Maria Viganò, che lascia, dopo un acceso scontro, la carica di segretario del Governatorato ed è ora in attesa del placet degli Stati Uniti per essere ufficialmente nominato nuovo nunzio a Washington, di mons. Pietro Sambi, il precedente nunzio in America recentemente deceduto, come pure di mons. Antonio Maria Vegliò, che resterebbe al Pontificio Consiglio per i Migranti. Infine, in tempi non lunghissimi Papa Ratzinger potrebbe dover vagliare anche la nomina del nuovo Penitenziere maggiore. L’attuale, il card. Fortunato Baldelli, oltre ad aver raggiunto da un anno l’età della pensione, verserebbe in non buone condizioni di salute. Per la successione, in pole position appare il reggente mons. Gianfranco Girotti, mentre mons. Francesco Coccopalmerio, il cui nome era pure stato fatto per la Penitenzieria, dovrebbe rimanere al suo posto alla guida del dicastero dei Testi Legislativi.


Vatican Insider

Benedetto XVI riceve in udienza il card. Bagnasco, a pochi giorni dall'apertura della riunione autunnale del Consiglio Episcopale permanente

Benedetto XVI ha ricevuto oggi nella residenza estiva di Castelgandolfo il presidente della Conferenza Episcopale italiana e arcivescovo di Genova, Angelo Bagnasco (foto). L'udienza precede la riunione autunnale del Consiglio Episcopale permanente che si terrà a partire dal 26 settembre e il cardinale ha potuto anticipare così al Pontefice, che la prossima settimana sarà in Germania, le linee della prolusione che pronuncerà all'apertura dei lavori. Un testo che la rovente situazione politica italiana rende particolarmente importante. Sull’udienza non sono finora forniti particolari, ma non è escluso che il porporato illustri a Papa Ratzinger gli esiti del Congresso Nazionale Eucaristico, svoltosi ad Ancona e concluso domenica scorsa dallo stesso Benedetto XVI.

Affaritaliani.it

Intervento diretto del metropolita Hilarion per 'sbloccare' lo storico incontro tra Benedetto e Kirill. Purché Ucraina non diventi patriarcato di Roma

Un intervento diretto, un contatto senza mediazioni. A farsi protagonista, con una chiamata in Vaticano, di un inatteso tentativo di accelerazione nei rapporti tra la Santa Sede e il Patriarcato di Mosca è stato nei giorni scorsi il presidente del dipartimento per le relazioni esterne della Chiesa ortodossa russa, il metropolita Hilarion di Volokolamsk. Un chiarimento fuori agenda per rendere possibile l’incontro tra Benedetto XVI e il patriarca di Mosca e di tutte le Russie Kirill (foto). Uno storico "faccia a faccia" che ora appare meno lontano. Mosca mette sul piatto la sua richiesta: il Vaticano risolva la questione ucraina e lo storico incontro tra il Papa e il patriarca russo potrà avvenire. Durante l’attuale pontificato sono nettamente migliorati i rapporti tra la Chiesa di Roma e la parte più cospicua dell’ortodossia, la Chiesa russa. Sia l’una che l’altra sono sempre più concordi nel voler affrontare assieme quello che ritengono il dovere prioritario dei cristiani in Europa: una nuova evangelizzazione di tutti coloro che sono lontani dalla fede. Quella nuova evangelizzazione alla quale il Papa ha deciso di dedicare uno specifico ufficio della Curia romana. All’atto pratico c’è però un ostacolo: l’Ucraina. Per i russi l’Ucraina è la terra natale. La Russia è sorta a Kiev più di un millennio fa dal principato vichingo dei Rus, ed è lì che s’è convertita al cristianesimo; è lì che ha tuttora gli archetipi della sua fede, dell’arte, della liturgia, del monachesimo. Ma in Ucraina vive anche la Chiesa Cattolica di rito orientale più popolosa del mondo, con più di cinque milioni di fedeli. Assomigliano in tutto agli ortodossi, nelle liturgie greco-bizantine, nelle usanze, nel clero sposato. Si differenziano da loro solo per l’obbedienza al Papa. Ciò che i russi ortodossi temono è che Roma decida di elevare a Patriarcato la Chiesa greco-cattolica ucraina. Niente infatti è più intollerabile, per l’ecclesiologia russa, di un patriarcato “romano” e rivale in un territorio dove già esiste un patriarcato ortodosso. A maggior ragione dove già c’è il Patriarcato di Mosca, che dal XVI secolo si avvale del titolo di “terza Roma”. Dunque questi i fatti: se Roma dimostra di non voler elevare la Chiesa greco ucraina a Patriarcato allora un incontro tra il Patriarca russo e Benedetto XVI si potrà fare. Attualmente la Chiesa ortodossa ha 30.142 parrocchie, 160 diocesi, 207 vescovi e un totale di 32.266 chierici. A fine gennaio 2009 Kirill, ex metropolita di Smolensk e Kaliningrad e per vent’anni presidente del Dipartimento per le relazioni ecclesiastiche esterne del Patriarcato di Mosca, ha preso il posto di Alessio II, puntando fin dall’inizio del sua missione sulle convergenze di posizioni tra la Chiesa Ortodossa russa e la Chiesa Cattolica sulle grandi questioni sociali attuali: "Abbiamo posizioni simili su molti problemi che affrontano i cristiani nel mondo moderno. Tra questi figurano la secolarizzazione aggressiva, la globalizzazione e l’erosione dei principi morali tradizionali". Rispetto al "grande gelo" tra Mosca e Roma durante il pontificato del polacco Karol Wojtyla, molte resistenze alla Santa Sede sono svanite negli ultimi anni. "Bisogna sottolineare che sulle grandi questioni sociali Benedetto XVI ha assunto una posizione vicina a quella ortodossa", ha dichiarato un anno fa il Patriarca di Mosca nel rapporto che ha presentato ai vescovi della sua Chiesa, nella Cattedrale di Cristo Salvatore, secondo il quale, al contrario, stanno aumentando le differenze con le denominazioni protestanti: "La Chiesa russa ha constatato che le comunità protestanti collaborano sempre meno alla causa della preservazione dell’eredità cristiana, a causa di un’implacabile liberalizzazione del mondo protestante". Una distanza che era stata accentuata dall’elezione di una donna vescovo, Margot Kassmann, alla guida della Chiesa evangelica in Germania. Secondo Kirill, infatti, "purtroppo, non solo si è smesso di promuovere un’autentica diffusione dei valori cristiani in una società secolarizzata, ma molte comunità preferiscono conformare a questa i propri criteri". E tre anni fa in occasione del Foro di dialogo Italia-Russia delle Società Civili, fu significativamente realizzato il volume "Europa. Patria Spirituale", pubblicato in edizione bilingue italiana e russa dal Patriarcato di Mosca in cooperazione con l’associazione "Sofia" per raccogliere i discorsi che Joseph Ratzinger-Benedetto XVI ha dedicato all’Europa nell’arco di un decennio. Al punto che il Pontefice ringraziò attraverso un messaggio "per il devoto e significativo gesto tutti coloro che hanno contribuito e per i sentimenti che l’hanno suggerito». E nell’ambito di questa «ostpolitik" culturale la Libreria Editrice Vaticana, in collaborazione con la Associazione “Sofia”, ha pubblicato il libro del Patriarca di Mosca e di tutte le Russie Kirill dal titolo "Libertà e responsabilità alla ricerca dell’armonia". E il libro è stato presentato all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, alla presenza proprio del Presidente del Dipartimento Relazioni Ecclesiastiche Esterne del Patriarcato di Mosca, l’arcivescovo Hilarion di Vookolamsk che adesso sollecita un riavvicinamento a tappe forzate fra Mosca e Roma. "Senza i valori dell’umanesimo cristiano l’Europa è perduta", spiega Mikhail E. Shvydkoi, consigliere del presidente della Federazione Russa Dmitri Medveded per la cooperazione culturale internazionale -. Occorre integrare in Europa le varie forme nelle quali si può e si deve onorare la presenza di Dio nella società. La grande sfida è onorare Dio nella società senza che la molteplicità delle fedi e delle confessioni in Europa diventi motivo di contrasto". Una presa di contatto agevolata dal gesuita Milan Zust, incaricato per le Relazioni con il Patriarcato di Mosca presso il Pontificio Consiglio per la promozione dell'Unità dei Cristiani, sostenitore della costruzione di quella fiducia e stima reciproca che consentano di stabilizzare il dialogo e di mettere al centro e valori della religione in Europa.

Giacomo Galeazzi, Vatican Insider

Il Papa in Germania. Tutte le dirette televisive

Questo è il calendario completo delle dirette televisive del Viaggio Apostolico di Papa Benedetto XVI in Germania. Tv2000 (SKY canale 801) e Telepace (SKY canale 850) trasmetteranno tutti gli atti e gli eventi, grazie al Centro Televisivo Vaticano. Rai Uno trasmetterà la Messa della domenica. I siti www.vatican.va e www.radiovaticana.org trasmetteranno in streaming.

Giovedì 22 settembre
ore 10.30 ACCOGLIENZA UFFICIALE A BERLINO, CERIMONIA DI BENVENUTO E VISITA DI CORTESIA AL PRESIDENTE FEDERALE

ore 16.15 VISITA AL PARLAMENTO FEDERALE E


ore 18.30 SANTA MESSA

Venerdì 23 settembre
ore 10.45 ARRIVO A ERFURT E VISITA ALLA CATTEDRALE DI SANTA MARIA

ore 12.20 CELEBRAZIONE ECUMENICA

ore 17.30 VESPRI MARIANI

Sabato 24 settembre

ore 9.00 SANTA MESSA

ore 13.50 VISITA ALLA CATTEDRALE DI FRIGURBO E SALUTO ALLA CITTADINANZA

ore 19.00 VEGLIA DI PREGHIERA CON I GIOVANI

Domenica 25 settembre

ore 9.45 SANTA MESSA E RECITA DELL’ANGELUS DOMINI
Diretta su Rai Uno dalle 9.55

ore 17.00 INCONTRO CON CATTOLICI IMPEGNATI NELLA CHIESA E NELLA SOCIETA’

ore 18.45 CERIMONIA DI CONGEDO

Inaugurata in Vaticano la mostra dei volumi di Benedetto. Card. Brandmüller: caso unico in tutta la storia del papato. È il Papa più letto del mondo

"Benedetto XVI è un caso unico in tutta la storia del papato. È il Papa più letto del mondo". Così il card. Walter Brandmüller alla presentazione della mostra dei seicento volumi di Joseph Ratzinger-Benedetto XVI, che, dopo essere stata inaugurata dal Pontefice a Castel Gandolfo, ha fatto tappa ieri al Pontificio Collegio Teutonico di Santa Maria in Campo Santo, in Vaticano, prima di trasferirsi a Friburgo. Durante la cerimonia don Giuseppe Costa, direttore della Libreria Editrice Vaticana, ha rivolto un breve saluto, mentre Manuel Herder, direttore della casa editrice omonima, ha sottolineato il rapporto di cordiale collaborazione con la Lev. Il camerlengo del Collegio, Aldo Parmeggiani, ha dato il benvenuto ai presenti a nome del rettore, Hans-Peter Fischer, evidenziando come per il Campo Santo Teutonico "dove il Papa ha voluto soggiornare da cardinale e dove, secondo le sue stesse parole, si è sempre trovato molto bene" l'iniziativa significhi "un grande e indimenticabile onore". Fra i presenti era il card. Angelo Comastri.

L'Osservatore Romano