mercoledì 3 agosto 2011

Benedetto XVI riduce allo stato laicale un prete pedofilo di Malta, dopo l'estate la sentenza su un altro. La diocesi chiede perdono alle vittime

La diocesi di Malta ha chiesto "perdono" per i reati di abusi su minori commessi da sacerdoti, dopo che ieri due religiosi sono stati incarcerati alla fine di un processo durato otto anni.In un comunicato, la Curia maltese ha chiesto perdono per i fatti sostenuti dall'accusa nei confronti di Charles Pulis e Godwin Scerri, entrambi sacerdoti della società missionaria di San Paolo, e per la lunga durata del processo sia ecclesiastico, sia nei tribunal maltesi. Ha inoltre fatto appello al pubblico di trasmettere subito ogni notizia di abusi alla task-force costituita nella stessa Curia per indagare su casi simili. Il comunicato è stato emesso 24 ore dopo la sentenza del tribunale della Valletta, e dopo che tutta la stampa locale ha pubblicato appelli delle 14 vittime che si sono costituite parte civile nel processo contro i sacerdoti, esortando i vescovi a "reagire" e a "chiedere scusa" dopo anni di silenzio. La sentenza emessa dal magistrato Saviour Demicoli, ha condannato Charles Pulis a sei anni a Godwin Scerri a cinque anni di reclusione. I due sono subito ricorsi in appello. I preti sono stati condannati per abusi commessi 20 anni fa su ragazzi orfani nell'Istituto St. Joseph ad Hamrun, alle porte della Valletta. La vicenda era centrale nella polemica sollevata un anno fa in vista del viaggio di Papa Benedetto XVI a Malta, quando le vittime avevano ottenuto un incontro emozionante con il Pontefice. In quell'incontro il Papa aveva parlato della vergogna della Chiesa per l'accaduto, mentre la Curia maltese aveva avviato un processo di avvicinamento con le vittime. Ma mentre la Chiesa di Malta ha chiesto perdono per i reati commessi dai due sacerdoti, è toccato anche alla società missionaria di San Paolo ammettere che solo due settimane fa il Papa ha emesso un decreto che ordina la "dispensa" immediata di Pulis dagli uffici sacerdotali. L'ammissione e arrivata solo dopo che il giornale Malta Today ha pubblicato oggi in prima pagina la notizia del decreto papale, citando fonti vaticane che non capivano il perchè l'Ordine dei missionari di San Paolo non avesse già annunciato la decisione. Intanto, gli organismi vaticani decideranno verso fine estate una sentenza anche nei confronti di Scerri.

Ticinonews

GMG 2011-Il Papa a Madrid. Yago de la Cierva: l'evento non è contro nessuno, l’invito di Benedetto XVI ai giovani è rivolto anche agli 'indignados'

L’appello del Papa ai giovani del mondo abbraccia anche gli “indignados”, i ragazzi che hanno creato il disperato e confuso movimento del 15-M a Madrid. Anche il “popolo” della protesta è anche invitato a partecipare alla Giornata Mondiale della Gioventù, perché, come ha ricordato Yago de la Cierva, direttore della GMG, pure i cattolici condividono la diagnosi negativa sulla crisi sociale. Con queste parole il direttore ha risposto alle decine di persone che il 2 agosto sono state espulse dalla centrale Puerta del Sol (foto) nella capitale spagnola, dove, dal 15 marzo scorso, avevano montato un accampamento di protesta. Mentre la polizia chiudeva la piazza, i manifestanti riempivano i social network di frasi contro Benedetto XVI, che, secondo loro, sarebbe da considerare il colpevole dell’”espulsione”. "Colpevolizzare il Papa del fatto che, dopo tre mesi e mezzo, il Partito Socialista Operaio Spagnolo (Psoe) e il municipio del Partito Populare (Pp) si siano messi d’accordo per sgomberare una piazza pubblica è un po’ troppo", ha affermato Yago de la Cierva. Che ribadisce: "Sarebbe come accusare il Papa perché viene arrestata una persona che ha provato a fare qualcosa di illegale: noi non abbiamo mai promosso nessuna manifestazione pubblica contro qualcuno. La Giornata Mondiale non è contro nessuno". A meno di 15 giorni dall’arrivo del massimo leader della Chiesa cattolica a Madrid, le forze dell’ordine hanno dunque sgomberato una delle principali zone della città che accoglierà un certo numero di eventi pubblici sotto il segno della GMG. In settimana, alcune associazioni collegate con il movimento del 15-M, hanno dichiarato che parteciperanno ad unamanifestazione convocata da gruppi laici la sera del 17 agosto contro il viaggio del vescovo di Roma. Le loro motivazioni? Il costo. Non li hanno convinti le ripetute assicurazioni degli organizzatori: "La Giornata non comporterà nessuna spesa per le istituzioni pubbliche, perché si tratta di un evento auto-finanziato". Anche se, va ricordato, gli “indignados” considerano il raduno dei giovani come un’opportunità per rivitalizzare il movimento. "Noi - ha detto ancora Yago de la Cierva - non abbiamo alcuna preoccupazione per i cortei di protesta, ci preoccupa di più il tema della tensione sociale perché noi non siamo contro nessuno; inoltre, l’invito del Papa ai giovani del mondo è rivolto anche a loro". "Molti argomenti cari agli 'indignados'- ha proseguito de la Cierva - sono condivisi anche da noi. Penso, ad esempio alla scomoda situazione nella quale si trova il paese, e non solo dal punto di vista economico, ma anche in termini di crisi di valori, di crisi politica, di corruzione nelle istituzioni o di mancanza di rappresentatività". I cattolici, ha chiarito il direttore della GMG, non condividono il loro modo di trattare il problema, Se gli “indignados” hanno ragione nel descrivere la realtà in quel modo, la posizione cristiana non è quella di protestare, ma quella di chiedersi cosa fare per uscire delle difficoltà, sempre all’interno dell’ambito costituzionale. La risposta, insomma, consiste nell’educare le persone ad esigere dai politici il rispetto della legge. I cittadini dovrebbero essere particolarmente duri con i politici che hanno violato le norme e che dovrebbero essere espulsi dalla politica. Il messaggio cristiano esige sì che vengano pagate le tasse e che via sia rispetto per le autorità, ma al contempo, impone di essere esigenti con le autorità stesse. "Ci sembra – ha concluso Yago de la Cierva - che la situazione sia molto difficile, ma c’è un’uscita; la Giornata Mondiale della Gioventù vuole mettere in evidenza la necessità del lavoro per far diventare reale la speranza, perché è possibile uscire dal problema, ma non protestando, non facendo dei graffiti nelle banche, ma trasformando le istituzioni finanziarie in modo che cambino i propri criteri economici. Questo non si ottiene con la violenza, impedendo gli altri di lavorare, ma collaborando".

Andrés Beltramo Álavarez, Vatican Insider

Il Papa: profonda gratitudine per la testimonianza cristiana chiara e coraggiosa e le opere di fraterna solidarietà dei Cavalieri di Colombo

Profonda soddisfazione e gratitudine per le “molteplici opere di fraterna solidarietà” esprime il Papa ai Cavalieri di Colombo, in un messaggio a firma del cardinale segretario di Stato Tarcisio Bertone, in occasione dell’Assemblea dell’Ordine in corso da ieri e fino a domani nella città statunitense di Denver, nel Colorado. “Perché il mondo possa conoscere nuova speranza”, il tema della Suprema Convention dei Cavalieri di Colombo, “opportunamente ispirato – evidenzia nel messaggio il card. Bertone - dalla grande Preghiera per le famiglie con cui il Beato Giovanni Paolo II concludeva la sua Esortazione apostolica Ecclesia in America”. “Oggi - sottolinea il porporato - di fronte ai segni sempre più evidenti di una crescente dimenticanza di Dio, un rigetto della maggior parte dei fondamentali principi di moralità e una rottura nelle reali basi della vita sociale, nessun seguace di Cristo può mancare di raccogliere questo urgente appello a lavorare per la ricostruzione delle nostre comunità, in accordo con i valori permanenti radicati nella legge naturale, confermati dal Vangelo e custoditi nella visione cristiana della vita”. Per questa ragione Benedetto XVI “esprime la sua profonda gratitudine ai Cavalieri di Colombo per il loro continuo contributo al responsabile dibattito pubblico sui grandi temi etici che modelleranno il futuro delle nostre società democratiche”. “Il Papa vede – riferisce il segretario di Stato – in questo prezioso servizio al bene comune un notevole esempio di apostolato laico. Una tale testimonianza chiara e coraggiosa è quanto mai necessaria alla luce del proliferare di iniziative legislative che non solo minano le istituzioni base della società, quali il matrimonio e la famiglia, ma anche minacciano i diritti umani fondamentali dell’obiezione di coscienza e della libertà religiosa”. Da qui l’incoraggiamento del Santo Padre all’Ordine dei Cavalieri di Colombo a "rinnovare e rafforzare i propri lodevoli programmi di catechesi e formazione permanente nella fede e nei principi della moralità cristiana, cosicché ogni Cavaliere possa essere preparato ad offrire un ragionevole motivo delle sue più profonde convinzioni”. Un grazie particolare Benedetto XVI rivolge ai Cavalieri per le “molteplici opere di fraterna solidarietà” e di aiuto caritatevole ai poveri nel mondo, così anche in occasione di disastri, come per le recenti calamità ad Haiti e in Giappone. Ricordiamo la nascita dell’Ordine, negli Stati Uniti nel 1882 per iniziativa di un sacerdote cattolico, Michael McGivney, parroco a New Haven nel Connecticut, che volle fondare una società cattolica di mutuo soccorso verso i più bisognosi, fino a diventare la più numerosa nel mondo con un milione 600 mila associati.

Radio Vaticana

Il Papa: perché non scoprire nelle vacanze alcuni libri della Bibbia sconosciuti? Per un po' di distensione e approfondire il contatto con l'Eterno

Questa mattina, nella Piazza della Libertà antistante il Palazzo Apostolico di Castel Gandolfo, Benedetto XVI ha incontrato i fedeli ed i pellegrini convenuti per l’Udienza generale del mercoledì. Nella catechesi, il Papa, nell’ambito del ciclo sulla preghiera, ha invitato i fedeli a leggere, in questi mesi estivi, un libro della Bibbia. "Sono molto lieto di vedervi qui in piazza a Castelgandolfo e di riprendere le Udienze interrotte a luglio". “Quando abbiamo un momento di pausa nelle nostre attività, in modo speciale durante le vacanze, spesso prendiamo in mano un libro, che desideriamo leggere. Ed è proprio questo il primo aspetto, su cui oggi vorrei soffermarmi”, ha detto. “Ognuno di noi ha bisogno di tempi e spazi di raccoglimento, di meditazione, di calma… Grazie a Dio che è così! Infatti, questa esigenza – ha osservato il Santo Padre - ci dice che non siamo fatti solo per lavorare, ma anche per pensare, riflettere, oppure semplicemente per seguire con la mente e con il cuore un racconto, una storia in cui immedesimarci, in un certo senso ‘perderci’ per poi ritrovarci arricchiti”. “Naturalmente molti di questi libri di lettura che prendiamo in mano nelle vacanze sono per lo più di evasione, e questo è normale – ha affermato Benedetto XVI -. Tuttavia, varie persone, particolarmente se possono avere spazi di pausa e di relax più prolungati, si dedicano a leggere qualcosa di più impegnativo”. Di qui una proposta: “Perché non scoprire alcuni libri della Bibbia, che normalmente non sono conosciuti? O di cui forse abbiamo ascoltato qualche brano durante la Liturgia, ma che non abbiamo mai letto per intero? In effetti, molti cristiani non leggono mai la Bibbia, e hanno di essa una conoscenza molto limitata e superficiale”. La Bibbia, ha proseguito il Papa, “come dice il nome, è una raccolta di libri, una piccola ‘biblioteca’, nata nel corso di un millennio. Alcuni di questi ‘libretti’ che la compongono rimangono quasi sconosciuti alla maggior parte delle persone, anche buone cristiane. Alcuni sono molto brevi, come il Libro di Tobia, un racconto che contiene un senso molto alto della famiglia e del matrimonio; o il Libro di Ester, in cui la Regina ebrea, con la fede e la preghiera, salva il suo popolo dallo sterminio; o, ancora più breve, il Libro di Rut, una straniera che conosce Dio e sperimenta la sua provvidenza”. Questi piccoli libri “si possono leggere per intero in un’ora”, mentre “più impegnativi, e autentici capolavori, sono il Libro di Giobbe, che affronta il grande problema del dolore innocente; il Qoèlet, che colpisce per la sconcertante modernità con cui mette in discussione il senso della vita e del mondo; il Cantico dei Cantici, stupendo poema simbolico dell’amore umano. Come vedete, questi sono tutti libri dell’Antico Testamento”. “Certo – ha ammesso il Pontefice -, il Nuovo Testamento è più conosciuto, e i generi letterari sono meno diversificati. Però, la bellezza di leggere un Vangelo tutto di seguito è da scoprire, come pure raccomando gli Atti degli Apostoli, o una delle Lettere”. Il Santo Padre quindi ha suggerito “di tenere a portata di mano, durante il periodo estivo o nei momenti di pausa, la santa Bibbia, per gustarla in modo nuovo, leggendo di seguito alcuni suoi Libri, quelli meno conosciuti e anche quelli più noti, come i Vangeli, ma in una lettura continuata”. “Così facendo – ha spiegato - i momenti di distensione possono diventare, oltre che arricchimento culturale, anche nutrimento dello spirito, capace di alimentare la conoscenza di Dio e il dialogo con Lui, la preghiera”. Secondo il Papa, “sarebbe una bella occupazione per le ferie, prendere un libro della Bibbia, così avere un po’ di distensione e, nello stesso tempo, entrare nel grande spazio della Parola di Dio e approfondire il nostro contatto con l’Eterno, proprio come scopo del tempo libero che il Signore ci dà”.
Nei saluti in varie lingue, il Pontefice ha rinnovato a tutti l’invito a leggere in questo tempo di vacanza la Bibbia. Ha rivolto poi un pensiero, in polacco, alle Suore di Santa Elisabetta che partecipano al seminario di rinnovamento spirituale che si svolge a Roma. Nei saluti ai pellegrini di lingua italiana, in particolare si è rivolto alle Suore Maestre di Santa Dorotea, alle Francescane Missionarie del Sacro Cuore e alle Orsoline di San Carlo a Sant’Ambrogio, che stanno celebrando in questi giorni i rispettivi Capitoli Generali. Benedetto XVI ha salutato anche i fedeli di Cenate S. Leone, che ricordano il IV anniversario di fondazione della loro parrocchia e il numeroso gruppo di pellegrini di Ampollosa. “Per tutti assicuro la mia preghiera, perché, sostenuti dalla Grazia divina ciascuno possa impegnarsi con rinnovato slancio apostolico nell'opera della nuova evangelizzazione”, ha concluso. Al termine, il Papa è andato a salutare personalmente i malati e i fedeli presenti in prima fila dietro le transenne.

SIR, Agi

L’UDIENZA GENERALE - il testo integrale della catechesi e dei saluti del Papa

Celebrati i funerali di mons. Pietro Sambi. Messaggio del Papa: animo grato per zelante vita sacerdotale e solerte attività diplomatica e pastorale

Oltre duemila persone hanno partecipato ieri, a Sogliano di Rubicone, in diocesi di Rimini, alle esequie di mons. Pietro Sambi (nella foto con Benedetto XVI), nunzio apostolico negli Stati Uniti, morto lo scorso 27 luglio a Baltimora. Durante la cerimonia funebre, l’arcivescovo Giovanni Angelo Becciu, sostituto della Segreteria di Stato, ha letto il messaggio di cordoglio di Benedetto XVI, inviato dal Santo Padre ai familiari e alla diocesi di Rimini: il Papa ricorda con animo grato “la zelante vita sacerdotale” di mons. Pietro Sambi, “fedele servitore del Vangelo”, ed il suo “generoso servizio alla Santa Sede in diversi Paesi”, specialmente la “sua solerte attività diplomatica e pastorale in Terra Santa, e da ultimo, negli Stati Uniti, dove ha sapientemente operato”. Nell’omelia, il vescovo di Rimini, mons. Francesco Lambiasi, ha letto alcuni passi del testamento spirituale di mons. Sambi: “Signore mi affido alla Tua infinita misericordia...Per tutta l’eternità vorrei cantare la tua bontà. Accolgo la morte come, dove, quando a Dio piacerà, in unione con Cristo sulla Croce, come atto di totale obbedienza al Padre, per la mia salvezza, per il Santo Padre, per la santificazione della Chiesa e dei sacerdoti, per la redenzione dei Popoli che la Provvidenza mi ha dato di servire”.

Radio Vaticana

GMG 2011-Il Papa a Madrid. Il Messale per il viaggio apostolico. La presentazione del tema, del significato e dello svolgimento delle celebrazioni

La XXVI Giornata Mondiale della Gioventù si svolge a Madrid dal 16 al 21 agosto 2011. Centinaia di migliaia di giovani provenienti da oltre 196 paesi del mondo, quasi 15.000 sacerdoti e circa 800 vescovi rispondono all’invito del Santo Padre Benedetto XVI per celebrare questo incontro in terra spagnola, nella "Terra di Maria", come l’ha definita il Beato Giovanni Paolo II durante il suo ultimo viaggio apostolico. Nel corso della GMG si tengono vari incontri del Santo Padre con gruppi diversi di giovani: professori universitari, persone consacrate, seminaristi, disabili, volontari e con più di un milione di pellegrini. Giovani provenienti da ogni parte della terra, delle più diverse etnie e culture, arrivano a Madrid perché desiderano restare saldi nella fede, radicati e fondati in Cristo.
"Radicati e fondati in Cristo, saldi nella fede" (Col 2, 7)
Il motto scelto dal Papa per questa Giornata richiama le metafore della radice e della costruzione per dimostrare la profondità dell’unione con il Signore, la forza del vincolo e la chiave della sua vitalità. Essere radicati implica un’appartenenza: una persona radicata è quella che mantiene dei legami forti con le proprie origini. Si legge nel libro dei Salmi: come un albero piantato lungo corsi d’acqua, che dà frutto al suo tempo: le sue foglie non appassiscono (Sal 1, 3). Sia il salmista che il profeta Geremia (17, 8) riprendono il significato del nesso vitale che esiste tra l’albero e la terra fecondata dalle acque. Essere radicati signifi ca anche possedere una base solida a cui appoggiarsi. Lo stesso Cristo usa questa metafora nelle sue parabole (Mt 7, 24). E quella roccia era il Cristo, avverte San Paolo per mostrarci qual è la fonte da cui sgorga l’acqua della salvezza (1Cor 10, 1-6). Cristo è la roccia, la pietra angolare, la pietra sulla quale Gesù costituisce Simone affinché sia base solida della Chiesa. Questa fermezza della fede, radicata e fondata sulla roccia di Cristo stesso, si rende visibile nella roccia di Pietro, fondamento della Chiesa (Mt 16, 13). Questa edizione della Giornata Mondiale della Gioventù ha come sede la città di Madrid. Tuttavia il centro nevralgico di ogni GMG, al di là del continente fisico in cui viene celebrata, è sempre Pietro, il Vicario di Cristo in terra. L’essere radicati in Cristo, che dà senso ad ognuna delle manifestazioni della vita della Chiesa, si concretizza e si rende visibile attraverso le celebrazioni liturgiche nelle quali i giovani, adunati attorno al successore di Pietro, adorano il Signore, si alimentano della sua Parola e del suo Corpo e sono invitati a portare in ogni angolo della terra il messaggio e il mistero di Cristo.
Celebrazioni liturgiche
Liturgia della Parola durante il benvenuto dei giovani al Santo Padre.
Nel tardo pomeriggio di giovedì 18 agosto il Santo Padre fa la sua entrata a Madrid passando per l’emblematica Porta di Alcalà. Accompagnato dal pastore della diocesi, il cardinale arcivescovo Antonio Maria Rouco Varela e da giovani dei cinque continenti, il Papa attraversa la Porta accolto festosamente dai pellegrini. Gli viene offerta una talea di ulivo perché la pianti in un piccolo terreno. Questo ulivo resterà a Madrid come segno visibile dell’essere radicati, ovvero del motto di questa Giornata. La celebrazione si svolge nella vicina piazza di Cibeles. Campeggia sull’altare la splendida immagine di Santa Maria la Reale dell’Almudena, patrona della città. Gruppi di giovani si susseguono per riceverlo, gli danno il benvenuto e presentano al Santo Padre l’assemblea che si è riunita nella piazza e nei dintorni. L’Inno della Giornata, interpretato dal coro e dall’orchestra della GMG, segna l’inizio della celebrazione della Parola. La liturgia di benvenuto mette in risalto il valore della Parola di Dio e la forza della sua proclamazione. Il diacono, accompagnato dai ministranti e da alcuni giovani
che portano palme e rami di ulivo, porta processionalmente l’Evangeliario. Viene proclamato il testo del Vangelo secondo San Matteo che ricorda che la roccia è il fondamento solido di ogni costruzione. Le ultime generazioni hanno sofferto l’aggressione di una cultura senza fondamenta umane e spirituali, e offre loro proposte di vita vuote, lontane da Dio e dall’impegno cristiano. Senza esserne del tutto consapevoli, molto spesso ci sono giovani che cadono in questa dittatura, la dittatura del relativismo, per usare le parole del Santo Padre, e finiscono per costruire la propria casa, la vita, le aspirazioni, la condotta morale e gli aneliti più intimi del cuore, sulla sabbie mobili della passione passeggera, del desiderio di gioie momentanee o sull’accettazione acritica di una concezione meramente orizzontale dell’esistenza. L’accoglienza di questa Parola è al centro del messaggio del Santo Padre ai giovani: "Quando le persone e i popoli accolgono la presenza di Dio, lo adorano nella verità e ascoltano la sua voce, si costruisce concretamente la civiltà dell’amore, in cui ciascuno viene rispettato nella sua dignità, cresce la comunione, con i frutti che essa porta". Dopo l’omelia del Papa, giovani in diverse lingue recitano la preghiera dei fedeli e dopo il Padre Nostro ricevono la benedizione.
Incontro con le giovani religiose e con i professori universitari nell’Escorial. Il monastero di San Lorenzo dell’Escorial è un monumento storico e religioso del XVI secolo, di straordinario valore; nella cripta sono seppelliti i Reali di Spagna. Venerdì 19 agosto, nel Patio de los Reyes, si svolge un incontro con le giovani religiose. La vita della Chiesa trova un appoggio solido nella preghiera delle religiose contemplative le quali, avendo scelto la parte migliore (Lc 10, 38), sono anche una roccia salda su cui si edifica il Regno di Dio. Numerose giovani di ordini, congregazioni e istituti religiosi di tutta la Spagna si riuniscono con il Papa, gli manifestano il loro affetto, pregano con lui e ricevono la sua benedizione. Dopo l’incontro con le consacrate, il Papa si recherà nella Basilica del Monastero dove lo aspettano giovani professori e ricercatori universitari, che studiano e lavorano nell’ambito della cultura, dell’arte e della ricerca scientifica. Il Papa conosce bene i loro affanni, dato che anch’egli è stato professore universitario da giovane. Nelle circostanze attuali si avvertono nel mondo universitario, espressione dei diversi ambiti della cultura e del sapere, gli effetti della secolarizzazione denunciata dal Papa: "C’è una forte corrente di pensiero laicista che vuole emarginare Dio dalla vita delle persone e della società, prospettando e tentando di creare un 'paradiso' senza di Lui. Ma l’esperienza insegna che il mondo senza Dio diventa un 'inferno': prevalgono gli egoismi, le divisioni nelle famiglie, l’odio tra le persone e tra i popoli, la mancanza di amore, di gioia e di speranza". Via Crucis per le vie di Madrid. Nel pomeriggio dello stesso 19 agosto il Paseo de Recoletos, che congiunge le piazze Colombo e Cibeles, si trasforma in un impressionante tragitto che ripercorre il cammino di Gesù dal Cenacolo, dove celebrò l’ultima cena, fino alla cima del Golgota e al Sepolcro in cui fu deposto da Nicodemo e Giuseppe di Arimatea. In questa occasione, la Spagna offre al mondo alcuni Pasos, immagini che testimoniano una tradizione secolare e rappresentano gli eventi storici del percorso di Gesù verso il Calvario. Il Santo Padre e le migliaia di giovani partecipanti si uniscono ai dolori e alle sofferenze di Nostro Signore nel cammino del Calvario, con l’aiuto di un insieme di immagini scultoree di inestimabile valore artistico che fa parte del patrimonio della Settimana Santa spagnola. Queste immagini sono opere di scultori del rango di Salzillo, Gregorio Fernández, Mena o Benlliure. I titolari delle Hermandades e Cofradías di diverse città della Spagna sono esponenti di una religiosità popolare antica secoli. Mentre vengono recitate alcune brevi meditazioni scritte dalle Sorelle della Croce di Siviglia per meditare sul patimento redentore di Nostro Signore, un piccolo corteo porta la Croce dei Giovani. Il corteo che percorre la Via Crucis portando la Croce è composto da due fiaccole per ogni confraternita e da dieci giovani di diversa provenienza. Vengono evocati la sofferenza e il dolore che patiscono molti giovani
in diversi luoghi del mondo a causa della guerra, degli scontri fratricidi, delle persecuzioni per causa della fede, dell’emarginazione o della tossicodipendenza. Si ricordano inoltre le vittime dell’aborto, del terrorismo e delle catastrofi naturali.
La Festa del Perdono. Le prime ore di sabato 20 agosto sono testimoni di un evento singolare. Il Santo Padre confessa vari giovani nel Paseo de Coches del Parco del Retiro di Madrid. In questo parco sono installati, dalla domenica precedente, duecento confessionali in cui sacerdoti di tutto il mondo confessano nelle lingue più diverse. In questo modo i partecipanti alla GMG possono trovare il perdono di Cristo e la gioia della Riconciliazione con il Signore nel sacramento della Penitenza. La denominazione di "Festa del Perdono" sottolinea l’allegria per il ritorno a casa del peccatore pentito. Questo momento così delicato e soprannaturale, avvolto nella logica discrezione di una liturgia che riconcilia ogni penitente con l’amore di Dio, risponde anch’esso all’invito del Papa Benedetto XVI: "Cari giovani, imparate a 'vedere', a 'incontrare' Gesù nel Sacramento della Penitenza, in cui il Signore manifesta la sua misericordia nell’offrirci sempre il suo perdono".

Messa con i seminaristi. Nella Cattedrale dell’Almudena varie migliaia di seminaristi di tutto il mondo partecipano, la mattina di sabato 20 agosto, alla celebrazione dell’Eucaristia con il Papa. La Cattedrale, edificata di fronte al Palazzo Reale e dedicata nel 1993 dal Beato Giovanni Paolo II, ospita l’immagine della Nostra Signora dell’Almudena, patrona di Madrid e strettamente legata alla cittadina madrilena dagli inizi del secolo VIII. La celebrazione solenne e austera della Messa di Gesù Cristo Sommo e Eterno Sacerdote si svolge tra la musica gregoriana della Missa de Angelis e l’emozionata supplica del Cuore Misericordioso di Gesù, il quale effonde la santità del sacerdozio cattolico. La lettura della Lettera agli Ebrei ci colloca nella vera dimensione del sacerdozio della Nuova Alleanza che nasce dal mistero Pasquale di Cristo, Sacerdote, Vittima e Altare. Per capire questo mistero bisogna intraprendere la strada dell’obbedienza alla Volontà del Padre (Sal 39), che è quella di Gesù, che si fa obbediente fino alla morte, la morte in croce. Il Vangelo secondo San Luca che viene proclamato in questa celebrazione (Lc 22, 14-20) annuncia la consegna di Cristo sulla Croce il cui frutto, il Corpo e il Sangue del Signore, si ritrova nell’Eucaristia: ai sacerdoti è affidato il compito di rinnovarla nella celebrazione del Santo Sacrificio. Alla fine della celebrazione si canta l’Inno alla Nostra Signora dell’Almudena. I cori del Seminario intonano questo inno, innalzando le proprie voci tra la musica del magnifico organo a canne della Cattedrale.
Incontro con giovani disabili e malati. Il pomeriggio del sabato il Santo Padre visita il Centro San José. Qui i Fratelli di San Juan de Dios svolgono un encomiabile lavoro di accoglienza, attenzione e cura dei disabili fi sici e psichici. Si ritrova in questo libro la preghiera finale e la benedizione del Romano Pontefice.
Veglia dei giovani a Cuatro Vientos. La base aerea di Cuatro Vientos ci ricorda l’ultimo viaggio del Beato Giovanni Paolo II in Spagna (2003) e l’indimenticabile incontro con la gioventù spagnola. Nello stesso luogo si tiene uno degli eventi più attesi della GMG: la Veglia di preghiera. Nel perimetro della base sono predisposte 17 Cappelle Eucaristiche, tende dotate di grande capacità per ospitare il Santissimo Sacramento e far sì che la preghiera e l’adorazione dell’Eucaristia da parte dei giovani possa prolungarsi per tutta la notte. I pellegrini attendono l’arrivo del Papa in un ambiente gioioso in cui si conciliano l’allegria e i canti con le testimonianze di vita cristiana e la preghiera del Santo Rosario. Partecipano a questa preghiera mariana, grazie ai progressi della tecnologia attuale, giovani dei luoghi più diversi del pianeta che intersecano le proprie intenzioni e le proprie preghiere a Cristo in un canto comune di lode alla Madre di Dio. La celebrazione presenta tre parti bendefinite. La prima è una processione con la Croce dei giovani, portata da giovani di nazioni dei cinque continenti. Un altro piccolo corteo formato da giovani di diverse nazioni trasporta l’Icona di Maria accompagnata da altri che tengono delle lampade accese. Una volta collocata la croce e le lampade al loro posto, i giovani accendono le candele che trovano nella sacca del pellegrino e tutta l’assemblea si unisce nella contemplazione della Croce redentrice. La seconda parte ha come protagonista la Parola di Dio. Diversi giovani pongono delle domande al Papa e, dopo la proclamazione del Vangelo, il Santo Padre risponde alle inquietudini e alle speranze che gli sono state formulate. La risposta del Papa parte dalle parole del Signore riprese dal Vangelo secondo San Giovanni (Gv 15, 1-17): Io sono la vite e voi i tralci. Al termine del discorso il Santo Padre dà inizio all’ultima parte della Veglia dei giovani: l’Esposizione e la Benedizione Solenne con il Santissimo Sacramento. Il diacono porta l’Eucaristia accompagnato dai ministranti che incensano e da alcuni giovani con candele e fiori; al passaggio del Signore vengono sparsi petali di fiori. Arrivato sull’altare, il Santissimo viene esposto nell’Ostensorio della Cattedrale di Toledo, opera dell’orafo Enrique de Arfe commissionata dal card. Cisneros nel XVI secolo. L’assemblea canta il Lauda Sion durante la processione e, dopo alcuni minuti di raccolto silenzio di adorazione, si fa l’offerta dell’incenso e si intona l’Ave Verum. I giovani alternano litanie e preghiere al Signore. Alla fine dell’adorazione, il Santo Padre consacra i giovani al Sacro Cuore di Gesù. Si tratta di un momento di grande intensità teologica ed emotiva. Dopo la Benedizione con il Santissimo Sacramento si canta l’inno Cantemos al Amor de los Amores, composto in occasione del XXII Congresso Eucaristico Internazionale tenutosi a Madrid nel 1911, esattamente un secolo fa.
Messa a Cuatro Vientos. Una volta trascorsa la Veglia e dopo aver passato la notte nella spianata dell’aerodromo, al risveglio i giovani sono invitati ad offrire le opere della giornata e a recitare le Lodi mattutine. Giovani religiosi e religiose dirigono questa preghiera, nella quale tante voci si fanno una sola per identifi carsi con quella del Signore Gesù e offrire al Padre la preghiera che lo Spirito Santo ispira alla sua Chiesa. La Messa conclusiva della GMG di Madrid è quella della XXI Domenica del Tempo Ordinario con le letture proprie. Dopo i canti iniziali, viene benedetta l’acqua e aspersa l’assemblea in memoria del Battesimo. Per molti mesi, migliaia di donne, nelle proprie case, conventi, parrocchie, hanno cucito e confezionato camici e paramenti liturgici, così come stole e purifi catoi per tutte le celebrazioni liturgiche della GMG. Questa iniziativa è stata denominata "coser y cantar", alludendo ad una nota espressione castellana con cui si indica qualcosa di molto semplice da fare. Il lavoro di queste donne, unito alla generosità di molti donatori, ha permesso di acquisire le casule e le mitrie dei vescovi le quali conferiscono lo splendore e la dignità conforme al culto di Nostro Signore. La prima lettura di questa celebrazione viene ripresa dal profeta Isaia che annuncia nell’istituzione di un giovane re la tipologia del Messia che verrà; la seconda dalla Lettera di San Paolo ai Romani, in cui egli loda l’infinita saggezza di Dio che si rivela al cuore dell’uomo. Il Vangelo riferisce la confessione di Pietro a Cesarea di Filippo secondo quanto viene trasmesso da San Matteo (16, 13-20). Si tratta di una coincidenza provvidenziale dal momento che molti giovani della nostra epoca si sentono interpellati dalla persona di Gesù. Ascoltano tante teorie e false dottrine e non pochi si ritrovano confusi. Tuttavia la rivelazione non viene dalla carne e dal sangue ma dall’alto: da Dio Padre che lo rivela a Pietro e con lui alla Chiesa e al mondo. I giovani recitano con il Papa il simbolo della fede, formulano in lingue diverse la preghiera dei fedeli e presentano le offerte del pane e del vino per celebrare l’Eucaristia. La liturgia eucaristica sviluppa la sua preghiera alla quale centinaia di migliaia di giovani si uniscono formando, come la primitiva comunità cristiana, un cuore solo e un’anima sola. L’assemblea dei giovani presieduta dal Pastore della Chiesa Universale, da tanti vescovi in comunione con lui, con molti sacerdoti che prestano le proprie mani e la propria voce all’unico Sacerdote che è Cristo, è parte integrante del Popolo di Dio, Corpo di Cristo e Tempio dello Spirito. La Chiesa si aduna in un mondo in cui la disgregazione e lo scontro sono eventi abituali che distruggono le costruzioni più belle dello spirito e rompono le radici di profondo contenuto etico generando anonimanto, desolazione e morte. Al termine della Messa il Santo Padre benedice e impone a cinque giovani una piccola croce, mentre la stessa croce viene consegnata a tutti i giovani presenti, in segno del mandato missionario. Nella sua allocuzione prima della preghiera dell’Angelus il Papa annuncia la sede e l’anno in cui avrà luogo la successiva GMG. I giovani spagnoli consegnano la grande Croce della GMG ai giovani chiamati a preparare la prossima Giornata Mondiale.
Incontro con i volontari della GMG. Il pomeriggio di domenica 21, nel cammino verso l’aeroporto, il Santo Padre si trattiene presso l’Ifema dove saluta e benedice i giovani volontari che hanno prestato il proprio generoso servizio durante la preparazione e lo svolgimento di questa GMG. Il loro lavoro, molte volte nascosto, riceve un caloroso omaggio in questo momento. Da parte sua il Papa rivolge loro alcune parole, li benedice e prega con loro.
La Chiesa che è in Spagna, arricchita dalla presenza dei giovani venuti da tutte le parti del mondo, in comunione con Papa Benedetto XVI, prega la Santissima Vergine dell’Almudena perché ottenga da Gesù, suo Figlio, l’abbondanza dei frutti di questa Giornata Mondiale: tutti i giovani siano radicati e fondati in Cristo, saldi nella fede.


Messale per il Viaggio Apostolico

Sinodo dei vescovi 2012. Il Papa ratifica l’elezione dei vescovi italiani partecipanti: Angelo Bagnasco, Bruno Forte, Giuseppe Betori e Angelo Scola

Saranno il card, Angelo Bagnasco, arcivescovo di Genova e presidente della CEI, i monsignori Bruno Forte, arcivescovo di Chieti-Vasto e Giuseppe Betori, arcivescovo di Firenze, e il card. Angelo Scola, arcivescovo eletto di Milano, i presuli italiani che prenderanno parte alla XIII Assemblea generale ordinaria del Sinodo dei vescovi, che si terrà in Vaticano dal 7 al 28 ottobre 2012 sul tema "La nuova evangelizzazione per la trasmissione della fede cristiana". Papa Benedetto XVI, informa il sito della Conferenza Episcopale italiana, ha infatti ratificato l’elezione dei membri designati nel maggio scorso dall’assemblea generale della CEI. Membro supplente sarà mons. Francesco Lambiasi, vescovo di Rimini.

Vatican Insider

I vescovi italiani al prossimo Sinodo

Il Papa in Germania. L'arcidiocesi di Friburgo si prepara ad accogliere Benedetto XVI con due libri che presentano la sua vita e il suo pensiero

L'arcidiocesi di Friburgo ha presentato, mercoledì 27 luglio, due nuovi libri sulla vita e il ministero di Benedetto XVI per far conoscere ancora meglio in Germania la persona e il pensiero del Papa. Un'iniziativa promossa nella prospettiva del viaggio che il Pontefice compirà nel suo Paese natale dal 22 al 25 settembre, facendo tappa a Berlino, Erfurt, Etzelsbach e proprio a Friburgo. Le pubblicazioni si inseriscono dunque nell'ambito della preparazione spirituale ad accogliere il Papa. "Dove c'è Dio, là c'è futuro. Benedetto XVI - Persona e Ministero" è il titolo del primo volume. "Con Benedetto XVI accogliamo il titolare di un ministero quasi bimillenario, le cui dimensioni quasi non riusciamo a valutare" scrive, nella prefazione, l'arcivescovo di Friburgo, mons. Robert Zollitsch, presidente della Conferenza Episcopale tedesca. Nelle 116 pagine del volume, una serie di brevi saggi mostrano come il Papa interpreta oggi il ministero episcopale e petrino. Particolarmente curati i capitoli che raccontano la vita di Joseph Ratzinger, con informazioni dettagliate sul Pontificato. Il secondo libro ha per titolo "Dove c'è Dio, là c'è futuro. Temi centrali del pensiero di Joseph Ratzinger / Benedetto XVI". Il volume passa in rassegna, in 220 pagine, le più significative questioni teologiche secondo l'insegnamento del Papa. Si va dai temi centrali della religione, della cultura e della società, alla teologia come orientamento della Chiesa e al cammino della Chiesa stessa verso il futuro. L'opera, completata da una bibliografia di Joseph Ratzinger, è adatta a un pubblico che ha una preparazione teologica. Infine l'arcidiocesi, nel suo portale internet, ha messo a disposizione il file audio di tre meditazioni (www.ebfr.de/papstaudio), tenute nel 1972 dall'allora professor Joseph Ratzinger all'Accademia cattolica di Friburgo sul tema dell'incarnazione in prospettiva teologica.

L'Osservatore Romano

Commissione dei vescovi inglesi: raddoppiate le denunce di abusi sessuali compiuti in passato da sacerdoti dopo le parole dal Papa nel Regno Unito

Sono raddoppiate nel Regno Unito le denunce di abusi sessuali compiuti in passato dai sacerdoti, dopo il viaggio apostolico compiuto dal Papa lo scorso settembre. Lo rende noto la National Catholic Safeguarding Commission, organismo anti-pedofilia creato nel 2008 dalla Conferenza Episcopale d'Inghilterra e Galles. Le denunce di abusi nel 2010 riguardano 103 vittime, mentre nel 2009 hanno riguardato 52 vittime. Solo 18 vittime hanno riferito di essere state abusate nello stesso 2010, mentre per la maggior parte si tratta di fatti relativi agli anni e ai decenni passati. Secondo la baronessa Patricia Scotland, che presiede la commissione, Benedetto XVI, che durante il suo viaggio ha incontrato un gruppo di vittime dei preti pedofili ed ha affrontato lo scandalo pedofilia con parole di forte denuncia, sono tra i motivi che hanno spinto un maggior numero di persone a venire allo scoperto con le denunce. Dal 2001, informa la Commissione, 37 preti sono stati ridotti allo stato laicale. Per la baronessa Scotland "il nostro Papa Benedetto ha avuto l'opportunità di ascoltare e di aprire un dialogo. Questo atteggiamento è particolarmente piaciuto ai nostri fedeli che lo hanno recepito in modo palpabile e genuino". Sempre in riferimento al recente viaggio apostolico di Benedetto XVI, la presidente dell'Ncsc ha affermato che il Papa ha mostrato una grande autorevolezza e un forte sentimento di umanità nella cura pastorale dei fedeli. Molti di loro hanno colto questa sensibilità e ora ritengono che la Chiesa è pronta a dare ogni supporto necessario per affrontare con maggiore serenità il tema degli abusi. "Questo rinnovato sentimento di fiducia - ha sottolineato la baronessa - è particolarmente necessario all'attività dell'Ncsc che lavora per dare alle vittime degli abusi un contesto di sicurezza necessario per farli uscire dal loro senso d'isolamento". Illustrando i risultati del rapporto, la direttrice dell'organizzazione ha affermato che "si sono registrati molti sviluppi positivi nell'ambito della sicurezza per la missione evangelizzatrice della Chiesa d'Inghilterra e del Galles". "Tuttavia - ha aggiunto - siamo tutti consapevoli che non dobbiamo cedere all'autocompiacimento perché ancora molto lavoro resta da fare". Durante l'anno passato, la Commissione ha lavorato su tre priorità strategiche: sviluppare una comunicazione più appropriata verso le vittime; controllare le procedure di maggiore sicurezza per mezzo di un sistema di rilevamento nazionale; organizzare la Conferenza sulla sicurezza che si è tenuta a Roma lo scorso giugno con la partecipazione dei cattolici di area anglofona. Nella riunione avvenuta nei giorni scorsi la presidente dell'Ncsc ha affermato che gli attuali sistemi di selezione e di sicurezza ora in uso nei seminari sono decisamente migliori rispetto a quelli del passato. La baronessa Scotland ha sottolineato che secondo i risultati del rapporto "più dell'83% dei casi di abuso sono stati registrati nel periodo antecedente agli anni Settanta". Nella relazione presentata dalla responsabile della Commissione si afferma che c'è ancora un forte bisogno di rendere maggiormente consapevoli i membri della Chiesa su come affrontare e considerare i casi di abuso nel più vasto ambito sociale. Riferendosi all'incontro di Roma dello scorso giugno, la baronessa Scotland ha sottolineato che "molti vescovi sono rimasti profondamente colpiti quando sono state illustrate le cifre degli abusi nell'ambito sociale che includevano anche quelle dei casi di violenza domestica". Sulla violenza che avviene nell'ambiente della casa, nel rapporto si afferma che "essa non può essere tollerata perché la dignità di ciascuna persona è radicata nella natura stessa dell'individuo. Per i credenti, ogni essere umano è creato a immagine e somiglianza di Dio. Questa immagine e somiglianza deve perciò essere rispettata e salvaguardata anche sulla base di una convinzione religiosa".

TMNews, L'Osservatore Romano

La preghiera del Papa per agosto: i cristiani dell’Occidente, docili all’azione dello Spirito Santo, ritrovino la freschezza e l’entusiasmo della fede

“Perché i cristiani dell’Occidente, docili all’azione dello Spirito Santo, ritrovino la freschezza e l’entusiasmo della loro fede”: è questa l’intenzione missionaria di preghiera del Papa per il mese di agosto. Un tema, quello della nuova evangelizzazione dell’Occidente, particolarmente caro a Benedetto XVI che proprio per affrontare questa sfida dei nostri tempi ha voluto istituire un nuovo dicastero vaticano. In Occidente, c’è bisogno di nuovi evangelizzatori che diano rinnovato vigore all’annuncio del Vangelo: è l’esortazione più volte ripetuta in questi anni da Papa Ratzinger, che fin da quando era cardinale ha messo l’accento sul pericolo dell’oscuramento di Dio dalle società di antica tradizione cristiana: “La crisi che si sperimenta porta con sé i tratti dell’esclusione di Dio dalla vita delle persone, di una generalizzata indifferenza nei confronti della stessa fede cristiana, fino al tentativo di marginalizzarla dalla vita pubblica” (Al Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione, 30 maggio 2011).
“Non è forse vero – ha avvertito il Papa – che l’Occidente, i Paesi centrali del cristianesimo sono stanchi della loro fede”, “non vogliono più conoscere la fede in Gesù Cristo”?: “Abbiamo motivo di gridare in quest'ora a Dio: 'Non permettere che diventiamo un non-popolo! Fa' che ti riconosciamo di nuovo! Infatti, ci hai unti con il tuo amore, hai posto il tuo Spirito Santo su di noi. Fa' che la forza del tuo Spirito diventi nuovamente efficace in noi, affinché con gioia testimoniamo il tuo messaggio!'” (21 aprile 2011, Santa Messa del Crisma).
All’Università di Ratisbona, al Collège des Bernardins di Parigi, ancora a Westminster Hall a Londra, il Pontefice ha incoraggiato l’Europa e l’Occidente a non disperdere la ricchezza del suo patrimonio cristiano. Il Papa ripete con forza che, pur se i tempi sono cambiati radicalmente dagli albori del cristianesimo, la missione che fu degli Apostoli non è cambiata: “La missione non è mutata, così come non devono mutare l’entusiasmo e il coraggio che mossero gli Apostoli e i primi discepoli. Lo Spirito Santo che li spinse ad aprire le porte del cenacolo, costituendoli evangelizzatori, è lo stesso Spirito che muove oggi la Chiesa per un rinnovato annuncio di speranza agli uomini del nostro tempo” (Al Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione, 30 maggio 2011).
Un appello che il Papa ha rinnovato, da ultimo, anche nel suo viaggio apostolico in Croazia, lo scorso giugno, quando alla società civile del Paese, prossimo all’ingresso nell’Unione europea, ha rammentato che, per sperare nel futuro, l’Europa non deve porre ai margini la fede e la coscienza morale, tra loro intrinsecamente legate: “Se la coscienza, secondo il prevalente pensiero moderno, viene ridotta all’ambito del soggettivo, in cui si relegano la religione e la morale, la crisi dell’occidente non ha rimedio e l’Europa è destinata all’involuzione. Se invece la coscienza viene riscoperta quale luogo dell’ascolto della verità e del bene, luogo della responsabilità davanti a Dio e ai fratelli in umanità – che è la forza contro ogni dittatura – allora c’è speranza per il futuro” (Incontro nel Teatro Nazionale Croato di Zagreb, 4 giugno 2011).

Radio Vaticana