mercoledì 8 settembre 2010

IL PAPA NEL REGNO UNITO. LE PAROLE E LE IMMAGINI

LE PAROLE DEL PAPA

















Prima del viaggio






I VIDEO



















LE FOTO


Il Papa nel Regno Unito. Una processione ecumenica in onore di San Ninian lo accoglierà ad Edimburgo. Aperto un blog dalla diocesi di Westminster

Mille suonatori di zampogne giunti da tutta la Scozia e centinaia di bambini di tutte le scuole, cattoliche e non, accoglieranno il Papa al suo arrivo ad Edimburgo il 16 settembre, prima tappa del suo viaggio nel Regno Unito. Fanno parte della processione di San Ninian, il primo Santo di queste terre, protoevangelizzatore della Scozia, che si festeggia proprio il 16 settembre. Questa processione, spiega all'agenzia SIR David Kerr, dell’ufficio stampa della Conferenza Episcopale scozzese, “è una importante occasione ecumenica, preparata da cattolici e protestanti della presbiteriana Church of Scotland. La processione ecumenica accoglierà il Papa e sfilerà nelle ore che precedono il passaggio in papamobile a Edimburgo. Con la manifestazione ricorderemo importanti personaggi della storia scozzese, non tutti cattolici, William Wallace, Robert Bruce, Maria regina degli scozzesi, John Knox, Robert Burns, lo stesso St. Ninian e Eric Liddell, l’atleta protagonista di ‘Momenti di gloria’”. Uno sforzo ecumenico che dice molto sul mutato atteggiamento dei protestanti verso il Papa: “Quando Giovanni Paolo II arrivò nel 1982 c’era un atteggiamento di sospetto nei suoi confronti da parte protestante, questa volta invece sono i movimenti che promuovono la secolarizzazione come la “Humanist society of Scotland” a protestare. I protestanti, soprattutto evangelici, lo attendono con entusiasmo”, conclude Kerr.
La diocesi di Westminster ha lanciato un nuovo blog in occasione della tappa del Papa a Londra, il 17 e 18 settembre. Il blog sarà aggiornato ogni giorno con discorsi, dettagli, informazioni, commenti relativi al viaggio, agli incontri e alle attività di Benedetto XVI. Saranno ospitati anche racconti e testimonianze di come l’intera diocesi si è preparata all’evento. Il blog è curato da alcuni fedeli della diocesi, in accordo e con l’Arcivescovado, ed è aperto al contributo di chiunque vorrà inviare un testo o raccontare un’esperienza. Il primo “post” è relativo al nuovo mosaico di St. David che Papa Benedetto benedirà nella sua visita alla Cattedrale di Westminster sabato 18.

SIR, Fides

Giornata Mondiale della Gioventù 2011. Continua il pellegrinaggio della Croce per la Spagna. A pieno ritmo il lavoro del Comitato organizzatore

Di spalla in spalla, continua il pellegrinaggio dell’Icona di Maria e della Croce dei giovani per le dio­cesi spagnole: sabato a Pamplona i simboli della GMG sono stati al centro di una Via crucis per le strade cittadine. Lavora intanto a pieno ritmo il Co­mitato organizzatore della Giornata Mondiale della Gioventù di Madrid 2011, che cura in particolare l’iscrizione di volontari e pellegrini; 600mila si erano pre-iscritti attraverso le Conferenze E­piscopali di tutto il mondo, le quali in ordine sparso stanno visitando Madrid, perfino quella del Kazaki­stan, mentre ad agosto la GMG è stata presentata, in Ghana, ai vescovi africani. La prossima mossa: il lancio, il 14 settembre, del "piano pastorale": medi­tazioni e catechesi curate da don Angelo Matesanz, responsabile della preparazione pastorale della GMG, per parrocchie, movimenti e diocesi, spiega per il Comitato Marieta de Jaureguizar. Dal 24 al 26 settembre si terrà un corso di leadership e comunicazione per i volontari negli ambiti comu­nicativi. Un ruolo importante è affidato ai social network: già oltre 110mila su Facebook gli aficiona­dos della GMG in 18 lingue, compreso il cinese. Si sta inoltre chiudendo il car­tellone artistico del "Festival de la Juventud" che riem­pirà Madrid con spettacoli, mostre, concerti propo­sti e curati dagli stessi giovani. Si va definendo inol­tre il programma degli appuntamenti, come la Via Crucis del venerdì, che farà rivivere la tradizionale Settimana Santa spagnola con 14 carri di diverse città iberiche. Madrid è in fermento; musei come il Pra­do, ad esempio, avranno orari prolungati e percorsi specifici su Gesù. Spazio agli sponsor: ma la GMG accetterà solo quelli che rispettano i diritti umani.

Fabrizio Assandri, Avvenire

Benedetto XVI incontra il primo ministro di Capo Verde. Verrà istituita una Commissione bilaterale per eleborare un Accordo

Questa mattina, al termine dell’Udienza generale, Benedetto XVI ha salutato il primo ministro di Capo Verde, José Maria Pereira Neves (foto), che in precedenza era stato ricevuto anche dal cardinale segretario di Stato, Tarcisio Bertone, accompagnato dal segretario per i Rapporti con gli Stati, mons. Dominique Mamberti. “Nel corso dei cordiali colloqui - riferisce un comunicato della Sala Stampa vaticana - ci si è compiaciuti delle buone relazioni bilaterali, nonché del contributo che la Chiesa offre al bene dell’intera Nazione-Arcipelago. Si è anche auspicata una collaborazione sempre più stretta in campo sanitario ed educativo. Si è deciso di istituire una Commissione bilaterale di lavoro, per avviare l’elaborazione di un Accordo-quadro tra la Santa Sede e Capo Verde”.

Il Papa: sviluppare validità universale e inviolabilità dei diritti umani. La fede cristiana invita a ricercare le basi soprannaturali della dignità

Al termine dell’Udienza generale di qusta mattina, Papa Benedetto XVI ha ricevuto nell’Auletta dell’Aula Paolo VI i Membri dell’Ufficio dell’Assemblea Parlamentare del Consiglio d’Europa. Così si è rivolto al presidente, Mevlüt Çavuþoðlu: “Sono lieto di ricevervi in occasione del sessantesimo anniversario della Convenzione europea per i diritti umani, che impegna gli stati membri del Consiglio d’Europa a promuovere e difendere l’inviolabile dignità della persona umana. So che l’Assemblea parlamentare ha in agenda temi importanti legati alle persone che vivono in situazioni particolarmente difficili o che sono sottoposte a gravi violazioni della loro dignità. Penso alle persone affette da handicap, ai bambini vittime di violenza, agli immigrati, ai rifugiati, a coloro che pagano il prezzo più alto della attuale crisi economico-finanziaria, a coloro che sono vittime di estremismi o di nuove forme di schiavitù, come il traffico degli esseri umani, il commercio illegale delle droghe e la prostituzione. Nel vostro lavoro vi occupate inoltre delle vittime dei conflitti e delle persone che vivono in democrazie fragili. Sono stato altresì informato riguardo ai vostri sforzi per difendere la libertà religiosa e per opporvi alla violenza e all’intolleranza contro i credenti in Europa e nel mondo”. Il Papa ha poi affermato: “E' un imperativo sviluppare la validità universale di tali diritti così come la loro inviolabilità, inalienabilità e indivisibilità”. “Ho più volte sottolineato i rischi associati al relativismo nell’ambito dei valori, dei diritti e dei doveri” ha continuato Benedetto XVI rivolgendosi ai membri dell’ufficio di presidenza dell’Apce. “Se a questi mancasse un fondamento razionale e oggettivo, comune a tutte le persone, e si basassero solo su culture, legislazioni o giudizi particolari, come potrebbero offrire una base solida e duratura per istituzioni sopranazionali come il Consiglio d’Europa?” “Come potrebbe aver luogo un dialogo fecondo tra le culture senza valori comuni, diritti e principi stabili e universali?”. Per Benedetto XVI “tali valori, diritti e doveri sono radicati nella dignità naturale di ogni persona, che è accessibile al ragionamento umano. La fede cristiana non ostacola, ma favorisce tale ricerca ed è un invito a cercare una base sovrannaturale per questa dignità”. “Sono convinto – ha concluso - che questi principi, fedelmente rispettati soprattutto in questioni legate alla vita umana, dal concepimento alla morte naturale, al matrimonio, radicato nel dono esclusivo e indissolubile tra un uomo e una donna, alla libertà di religione e all’educazione, sono condizioni necessarie per rispondere adeguatamente alle sfide decisive e urgenti che la storia presenta a ciascuno di noi”.

Benedetto XVI: impaziente di andare nel Regno Unito e incontrare le diverse tradizioni religiose e culturali. Una gioia particolare beatificare Newman

Durante i saluti in lingua inglese dell'Udienza generale di questa mattina, Benedetto XVI ha dedicato un videomessaggio al viaggio apostolico nel Regno Unito, che inizierà giovedì 16 settembre. “Sono molto impaziente per la mia visita al Regno Unito, fra una settimana, e invio cordiali saluti a tutto il popolo della Gran Bretagna”. “Sono consapevole - ha proseguito Benedetto XVI - della gran quantità di lavoro svolto in preparazione della visita, non solo dalla comunità cattolica, ma da parte del governo, delle autorità locali in Scozia, a Londra e Birmingham, dei mezzi di comunicazione e dei servizi di sicurezza, e voglio dire quanto io apprezzi gli sforzi che sono stati fatti per assicurare che i vari eventi in programma siano davvero una festa gioiosa. Prima di tutto ringrazio le innumerevoli persone che hanno pregato per il successo della visita e per una grande effusione della grazia di Dio sulla Chiesa e il popolo della vostra nazione”. “Sarà una gioia particolare per me la beatificazione del venerabile John Henry Newman, a Birmingham domenica 19 settembre”, ha proseguito il Santo Padre riferendosi al momento culminante del suo 17° viaggio apostolico. “Questo veramente grande inglese – ha proseguito Benedetto XVI – ha vissuto una vita sacerdotale esemplare e attraverso i suoi numerosi scritti ha fornito un contributo duraturo alla Chiesa e alla società, sia nella sua terra natale che in molte altre parti del mondo. E’ mia speranza e preghiera che sempre più persone possano beneficiare della sua saggezza gentile e possano essere ispirate dal suo esempio di integrità e santità di vita”. Non sono mancati riferimenti ad altri momenti salienti dell’imminente e atteso viaggio del Pontefice: “Sono ansioso – ha rivelato ai fedeli – di incontrare i rappresentanti delle diverse tradizioni religiose e culturali che compongono la popolazione britannica, così come i leader civili e politici”. Poi le parole rivolte alle autorità: “Sono molto grato che Sua Maestà la Regina e sua grazia l’Arcivescovo di Canterbury mi accolgano, e non vedo l'ora di incontrarli. Anche se mi dispiace che ci siano molti luoghi e persone che non avrò la possibilità di visitare, voglio che sappiate che voi siete tutti ricordati nelle mie preghiere. Dio benedica il popolo del Regno Unito!”.

Radio Vaticana, SIR

Il Papa: dallo spirito di penitenza e dalla conversione un autentico rinnovamento della Chiesa. Contributo peculiare dalle donne alla teologia

La Chiesa non si rinnova cambiando semplicemente le strutture, ma con un “sincero spirito di penitenza” e “un operoso cammino di conversione”. E’ la lezione che Benedetto XVI ricava per i cristiani di oggi dagli insegnamenti della mistica tedesca Ildegarda di Bingen, vissuta nel XII secolo e al centro, questa mattina nell'Aula Paolo VI, di una seconda catechesi dell’Udienza generale dopo quella di mercoledì scorso. Impressiona, e certamente fa riflettere, l’aderenza alle vicende della Chiesa del nostro tempo del messaggio che una mistica del XII secolo rivolge alla Chiesa del suo tempo. Benedetto XVI ne parla alla fine della catechesi, lasciando che le parole di Ildegarda di Bingen penetrino i cuori dei cristiani di oggi come certamente fecero all’epoca, quando la religiosa tedesca indirizzò frasi di fuoco ai càtari, un gruppo, ha ricordato il Papa, che propugnava “una riforma radicale della Chiesa, soprattutto per combattere gli abusi del clero”. “Lei li rimproverò aspramente di voler sovvertire la natura stessa della Chiesa, ricordando loro che un vero rinnovamento della comunità ecclesiale non si ottiene tanto con il cambiamento delle strutture, quanto con un sincero spirito di penitenza e un cammino operoso di conversione. Questo è un messaggio che non dovremmo mai dimenticare”. La seconda catechesi consecutiva dedicata a Ildegarda di Bingen, che trascorse gran parte del 1100 come superiora del monastero di San Disibodo, nella regione della Renania, ruota attorno a un altro concetto già accennato dal Pontefice mercoledì scorso, quando celebrò l’importanza del “genio femminile” al servizio del Vangelo. Ildegarda, definita dal Papa “fondatrice di monasteri, predicatrice, consigliera di personalità del suo tempo, naturalista, musicista e pittrice” è infatti esempio di come “anche la teologia possa ricevere un contributo peculiare dalle donne”, perché “esse sono capaci di parlare di Dio e dei misteri della fede con la loro peculiare intelligenza e sensibilità. Incoraggio perciò tutte coloro che svolgono questo servizio a compierlo con profondo spirito ecclesiale, alimentando la propria riflessione con la preghiera e guardando alla grande ricchezza, ancora in parte inesplorata, della tradizione mistica medievale, soprattutto a quella rappresentata da modelli luminosi, come appunto Ildegarda di Bingen”. Santa Ildegarda, monaca benedettina che “si distinse per saggezza spirituale e santità di vita”, nelle sue opere, raccontando le sue visioni mistiche “interpretava nella luce di Dio le Sacre Scritture, applicandole alle varie circostanze della vita”. “Ricche di contenuto teologico, le sue opere fanno riferimento agli avvenimenti principali della storia della salvezza” e “coloro che l’ascoltavano si sentivano impegnati a vivere la vita Cristiana”. Nella sua opera, “con i tratti caratteristici della sensibilità femminile, sviluppa il tema del matrimonio mistico tra Dio e l’umanità, consumatosi sull’albero della croce”. Ancora, nella “visione di Dio che vivifica il cosmo, sottolinea la profonda relazione tra uomo e Dio e ricorda che tutta la creazione di cui l’uomo è il vertice, riceve vita dalla Trinità”. Ildegarda mostra la “vivacità culturale dei monasteri femminili del Medio Evo, contrariamente ai pregiudizi che ancora ci sono su quel tempo”. La sua popolarita spingeva molte persone a scriverle, ci sono numerose lettere indirizzate a comunità monastiche maschili e femminili, vescovi e abati. Vi si trovano considerazione ancora attuali, come quando dice che “la vita spirituale deve essere curata con molte dedizione: all’inizio la fatica è amara” perché costringe alle rinunce, ma se non si lascia la ricerca della santità, in Dio si trova la vera gioia. E quando l’imperatore Federico Barbarossa causò uno scisma, crando tre antipapi, “Ildegarda non esitò a ricordargli che anch’egli era soggetto al giudizio di Dio”. “Negli ultimi anni, malgrado l’età e le condizioni di salute si mise in viaggio per parlare di Dio alla gente, che l’ascoltava volentieri anche quando usava un tono severo, considerandola mandata da Dio”.

Radio Vaticana, AsiaNews

L’UDIENZA GENERALE - il testo integrale della catechesi e dei saluti del Papa