sabato 26 settembre 2009

Vespri a Praga. Il Papa: la Chiesa chiede solo di poter essere al servizio di tutti. Solo l’amore di Cristo rende efficace l’azione apostolica

Il Papa si è fermato in preghiera, inginocchiandosi, per alcuni munti davanti alle reliquie di San Venceslao, patrono della Repubblica Ceca. E' stato il primo omaggio di Benedetto XVI entrando nella Cattedrale Cattedrale dei Santi Vito, Venceslao e Adalberto dove erano presenti oltre duemila persone, tra vescovi, sacerdoti, religiosi, seminaristi ed esponenti del volontariato. Il Papa è stato accolto alla porta d'oro dal Prevosto. Dopo il saluto dell'arcivescovo Miloslav Vlk il Papa ha presieduto la celebrazione dei Vespri. La Cattedrale è il cuore stesso della Chiesa nella Repubblica Ceca: una stupenda mole gotica che con le sue torri innalzate verso il cielo attirano con forza l’anima in alto. Qui sono custodite le reliquie di tanti martiri che lungo i secoli hanno dato la loro testimonianza di fede in questa terra. Una cattedrale tolta dal regime comunista a una Chiesa cui è solo permesso di usarla. “Lei viene a visitare i suoi fratelli che sono in difficoltà – ha detto nel suo saluto il cardinale arcivescovo di Praga Miloslav Vlk – noi non siamo una grande Chiesa. Se lei viene da noi, non può esserci altro motivo che quello di confortarci”.
Il Papa ha parlato dei tanti “vescovi, sacerdoti, religiosi, religiose e fedeli, che hanno resistito con eroica fermezza alla persecuzione comunista, giungendo persino al sacrificio della vita” traendo forza dal Vangelo.
“Si sono lasciati affascinare da Gesù” che ha detto: “Se hanno perseguitato me, perseguiteranno anche voi” (Gv 15, 20). “L’eroismo dei testimoni della fede ricorda che solo dalla conoscenza personale e dal legame profondo con Cristo è possibile trarre l’energia spirituale per realizzare appieno la vocazione cristiana. Solo l’amore di Cristo rende efficace l’azione apostolica, soprattutto nei momenti della difficoltà e della prova”. Benedetto XVI invita questa comunità a restare unita nell’amore, ad avere “un cuore solo e un’anima sola” ad essere “un corpo ben strutturato che ha Cristo come Capo, e nel quale ogni membro agisce in armonia con il tutto”. “L’amore – ha aggiunto - risplenda in ogni vostra parrocchia e comunità, nelle varie associazioni e movimenti”. "La società reca ancora le ferite causate dall'ideologia atea e vi è spesso affascinata dalla moderna mentalità del consumismo edonista, con una pericolosa crisi di valori umani e religiosi e la deriva di un dilagante relativismo etico e culturale". "In questo contesto - ha detto Benedetto XVI - si rende urgente un rinnovato impegno da parte di tutte le componenti ecclesiali per rafforzare i valori spirituali e morali nella vita della società odierna".
Papa Ratzinger ha ricordato il "lungo inverno della dittatura comunista" e quando "le vostre comunità cristiane dopo il lungo inverno della dittatura comunista, 20 anni fa hanno ripreso ad esprimersi liberamente quando il vostro popolo, con gli eventi avviati dalla manifestazione studentesca del 17 novembre del 1989, ha riacquistato la propria libertà. Voi avvertite però che anche oggi non è facile vivere e testimoniare il Vangelo". "La Chiesa - ha ricordato il Papa - non domanda privilegi ma solo di poter operare liberamente al servizio di tutti e con spirito evangelico". Per Benedetto XVI "è sempre utile ripeterlo". Nell'omelia, il Papa ha lodato l'impegno della chiesa locale su molti fronti, in particolare nell'ambito caritativo con le Caritas. "La vostra attività pastorale - ha raccomandato - abbracci con particolare zelo il campo dell'educazione delle nuove generazioni. Le scuole cattoliche promuovano il rispetto dell'uomo; si dedichi attenzione alla pastorale giovanile anche fuori dell'ambito scolastico, senza trascurare le altre categorie di fedeli". Il Papa ha ricordato infine alcune ricorrenze: i 280 anni della canonizzazione di San Giovanni Nepomuceno, ucciso per non svelare i segreti del confessionale, l’80° della dedicazione di questa Cattedrale intitolata a San Vito, un giovane “che preferì il martirio piuttosto che tradire Cristo”; e ancora il 20° anniversario della canonizzazione di Sant’Agnese di Praga, una principessa boema che scelse la povertà per seguire Gesù. Benedetto XVI invita tutti i credenti a seguire questi esempi per essere sale “che dona sapore alla vita”.

Apcom, Agi, Radio Vaticana


Il Papa: l’Europa, fedele alle sue radici cristiane, deve essere al servizio del bene comune di tutti. Tra i giovani la domanda su cosa sia la libertà

A vent'anni dalla ''caduta dei regimi totalitari in Europa Centrale ed Orientale, e della 'Rivoluzione di Velluto' che ripristinò la democrazia'' nella Repubblica Ceca, ''oggi, specialmente fra i giovani, emerge di nuovo la domanda sulla natura della libertà conquistata''. E' quanto rileva Papa Benedetto XVI, nel discorso pronunciato nella Sala Spagnola del Castello di Praga, alla presenza del presidente Vaclav Klaus, delle autorità politiche e civili, del Corpo Diplomatico, del mondo accademico, della società civile, del mondo imprenditoriale e culturale del Paese. "La storia ha ampiamente dimostrato - ha detto il Papa - che la verità può essere tradita e manipolata a servizio di false ideologie, dell'oppressione e dell'ingiustizia. Tuttavia le sfide che deve affrontare la famiglia umana - ha aggiunto - non ci chiamano forse a guardare oltre a quei pericoli? Alla fine, cosa è più disumano e distruttivo del cinismo che vorrebbe negare la grandezza della nostra ricerca per la verità e del relativismo che corrode i valori stessi che sostengono la costruzione di un mondo unito e fraterno? Noi - ha concluso il Papa - dobbiamo riacquistare fiducia nella nobilità e grandezza dello spirito umano per la sua capacità di raggiungere la verità". Il Pontefice, nella sua riflessione, si è poi soffermato sulla parabola dei Paesi dell'Europa Orientale nei due decenni seguiti alla caduta dei regimi filosovietici. La iniziale ''euforia'', ricorda, ''fu espressa in termini di libertà''. ''A due decenni di distanza dai profondi cambiamenti politici che trasformarono questo continente - ha proseguito -, il processo di risanamento e ricostruzione continua, ora all'interno del più ampio contesto dell'unificazione europea e di un mondo sempre più globalizzato''.
Nel corso di questi anni, ''le aspirazioni dei cittadini e le aspettative riposte nei governi reclamavano nuovi modelli nella vita pubblica e di solidarietà tra nazioni e popoli, senza i quali il futuro di giustizia, di pace e di prosperità, a lungo atteso, sarebbe rimasto senza risposta. Tali desideri continuano ad evolversi''. ''Oggi - ha osservato il Papa -, specialmente fra i giovani, emerge di nuovo la domanda sulla natura della liberta' conquistata. Per quale scopo si vive in libertà? Quali sono i suoi autentici tratti distintivi?''. Come già altre volte in passato, il Pontefice ha collegato la ''ricerca della verità'' alla ''ricerca del vero bene''. E se da una parte, allo Stato e alla società spetta il ''dovere di rafforzare le 'strutture di libertà', che e' ''fondamentale'', questo ''non è mai sufficiente''. ''Le aspirazioni umane - ha osservato infatti Papa Ratzinger - si elevano al di là di se stessi, al di là di ciò che qualsiasi autorità politica od economica possa offrire''. L'Europa è ''più che un continente'', è una ''casa'', una ''patria spirituale'' dove il cristianesimo gioca un ruolo ''insostituibile'' per ''la formazione della coscienza di ogni generazione e per la promozione di un consenso etico di fondo, al servizio di ogni persona''. ''L'Europa, fedele alle sue radici cristiane, - ha osservato il Pontefice - ha una particolare vocazione'' a sostenere una ''visione trascendente nelle sue iniziative al servizio del bene comune di individui, comunità e nazioni''. La ricerca della libertà ha segnato la storia recente del Continente, soprattutto dopo la caduta dei regimi comunisti e, oggi, questa libertà in Europa ''trova il suo significato più profondo proprio nell'essere una patria spirituale''.
Per questo, ha osservato Papa Ratzinger, ''nel pieno rispetto della distinzione tra la sfera politica e quella religiosa - distinzione che garantisce la libertà dei cittadini di esprimere il proprio credo religioso e di vivere in sintonia con esso - desidero rimarcare l'insostituibile ruolo''. ''In questo spirito - ha poi proseguito il Pontefice -, rendo atto alla voce di quanti oggi, in questo Paese e in Europa, cercano di applicare la propria fede, in modo rispettoso ma determinato, nell'arena pubblica, nell'aspettativa che le norme sociali e le linee politiche siano ispirate al desiderio di vivere secondo la verità che rende libero ogni uomo e donna''. Nel suo discorso, il Papa ha poi rievocato il ''ruolo decisivo nel plasmare l'eredità spirituale e culturale'' della Repubblica Ceca giocato dalla ''fede cristiana''. ''Deve essere lo stesso - ha aggiunto - nel presente e per il futuro'', perchè ''il ricco patrimonio di valori spirituali e culturali, che si esprimono gli uni attraverso gli altri, non solo ha dato forma all'identità di questa nazione, ma l'ha anche dotata della prospettiva necessaria ad esercitare un ruolo di coesione al cuore dell'Europa''. ''Per secoli - ha proseguito il Pontefice - questa terra è stata un punto d'incontro tra popoli, tradizioni e culture diverse. Come ben sappiamo, essa ha conosciuto capitoli dolorosi e porta le cicatrici dei tragici avvenimenti causati dall'incomprensione, dalla guerra e dalla persecuzione. E tuttavia è anche vero che le sue radici cristiane hanno favorito la crescita di un considerevole spirito di perdono, di riconciliazione e di collaborazione, che ha reso la gente di queste terre capace di ritrovare la libertà e di inaugurare una nuova era, una nuova sintesi, una rinnovata speranza''. ''Non è proprio di questo spirito - si è chiesto il Papa in conclusione - che ha bisogno l'Europa di oggi?''.

Apcom, Asca


La visita di cortesia del Papa al presidente Klaus. Incontro tra il card. Bertone e il premier Fisher, al centro il Concordato tra Chiesa e Stato

Incontro di Benedetto XVI con il presidente della Repubblica Ceca Vaclav Klaus nel Palazzo Presidenziale di Praga nel primo giorno del viaggio apostolico nell'ex Paese sovietico. Il Papa è stato accolto all'ingresso d'onore dal capo di Gabinetto del presidente e dal capo del corpo di guardia che lo scortano alla sala del Trono, al primo piano del complesso monumentale del Castello, per apporre la sua firma sul Libro d'oro del palazzo. Nella sala, ad accogliere Benedetto XVI c'erano il presidente Klaus e la moglie, prima dell'incontro privato nella sala Augsburg. Contemporaneamente, in un'altra sala del palazzo si è svolto l'incontro del segretario di stato card. Tarcisio Bertone con il primo ministro Jan Fisher. E' durato 15 minuti il colloquio privato fra il Papa e il presidente Klaus, presente anche la moglie Livia Klausova. Successivamente, nella sala degli Specchi e il capo di Stato ha presentato la figlia con due bambini. Klaus ha regalato al Pontefice una coppa in cristallo della Boemia con due candelieri di cristallo e uno sgabello per pianoforte. Al di là dell'accoglienza cordiale che il presidente Vaclav Klaus ha riservato al Papa nei colloqui paralleli tra il Pontefice e il Capo di Stato e tra il card. Bertone e il premier Fischer, sono emersi anche i nodi problematici relativi ai rappoerti tra Stato e Chiesa Cattolica nella Repubblica Ceca. "Abbiamo convenuto - ha spiegato Fisher ai giornalisti dopo l'incontro con Bertone - che per affrontare questo problema occorre aspettare al rilancio economico". "Il Concordato non ratificato tra la Santa sede e la Repubblica Ceca, tuttavia - ha aggiunto il premier - non rappresenta un ostacolo nei rapporti bilaterali e nella comunicazione tra entrambe le parti". Prima dell'incontro con le autorità e con il corpo diplomatico Benedetto XVI ha salutato il premier, i presidenti di Camera e Senato, e l'ex dissidente, autore della rivoluzione di velluto, Vaclav Havel.

Apcom, Agi

Visita al Gesù Bambino di Praga. Il Papa: ai bambini, futuro e speranza dell'umanità, rispetto e attenzione. Unità e concordia per tutte le famiglie

La visita al 'Bambino Gesù di Praga' è stata la prima tappa che Benedetto XVI ha compiuto appena arrivato nella capitale della Repubblica Ceca. Papa Ratzinger è stato accolto da centinaia di fedeli che lo hanno applaudito davanti alla Chiesa di Santa Maria della Vittoria.
Il Papa nel suo discorso ha auspicato che la ''nostra società possa comprendere'' che ''ogni essere umano è figlio di Dio e quindi nostro fratello e, come tale, da accogliere e rispettare''. ''L'effigie del Bambino Gesù - ha spiegato il Pontefice -, con la tenerezza della sua infanzia, ci fa inoltre percepire la vicinanza di Dio e il suo amore. Comprendiamo quanto siamo preziosi ai suoi occhi perchè, proprio grazie a Lui, siamo divenuti a nostra volta figli di Dio''. ''Ogni persona umana - ha concluso - sarebbe allora valorizzata non per quello che ha, ma per quello che è, poichè nel volto di ogni essere umano, senza distinzione di razza e cultura, brilla l'immagine di Dio''. ''L'immagine del Bambino Gesù - ha detto il Papa - fa subito pensare al mistero dell'Incarnazione, al Dio Onnipotente che si è fatto uomo, ed è vissuto per 30 anni nell'umile famiglia di Nazaret, affidato dalla Provvidenza alla premurosa custodia di Maria e di Giuseppe''.
''Il pensiero - ha quindi aggiunto - va alle vostre famiglie e a tutte le famiglie del mondo, alle loro gioie e alle loro difficoltà. Alla riflessione uniamo la preghiera, invocando dal Bambino Gesù il dono dell'unità e della concordia per tutte le famiglie. Pensiamo specialmente a quelle giovani, che debbono fare tanti sforzi per dare ai figli sicurezza e un avvenire dignitoso. Preghiamo per le famiglie in difficoltà, provate dalla malattia e dal dolore, per quelle in crisi, disunite o lacerate dalla discordia e dall'infedeltà''. ''Tutte - ha concluso - le affidiamo al Santo Bambino di Praga, sapendo quanto sia importante la loro stabilità e la loro concordia per il vero progresso della società e per il futuro dell'umanità''. Spesso i bambini ''non sono amati, nè accolti, nè rispettati'' e ''sono vittime della violenza e di ogni forma di sfruttamento da parte di persone senza scrupoli''. I ''bambini sono il futuro e la speranza dell'umanità'', ha ricordato invece il Pontefice. ''Possano essere riservati ai minori quel rispetto e quell'attenzione loro dovuti''. Rivolgendosi quindi direttamente ai bambini, Papa Ratzinger li ha esortati a seguire l'esempio di Gesù essendo ''ubbidienti, gentili e caritatevoli'' e a ''ricambiare il suo amore''.
Dopo la preghiera e prima di pronunciare il discorso, Benedetto XVI ha deposto la corona per la Sacra Immagine del Bambino. La corona, di tipo imperiale, è stata disegnata secondo lo stile e le proporzioni adatti per questa piccola statuetta famosa in tutto il mondo e che avrebbe ispirato anche 'Il Piccolo Principe'. La corona è stata realizzata completamente in lastra tornita di argento 95/1000 per poi essere finemente cesellata con 8 spartizioni. Tra le varie decorazioni fanno bella mostra nella parte inferiore le 8 conchiglie simbolo di Sant'Agostino e componenti lo stemma del Pontefice, come pure lo stemma applicato e la data della ricorrenza incisa sulla sfera sottostante la croce nella parte superiore. Tutta la corona è dorata con sistema galvanico con oro puro e particolarmente brunita manualmente con pietre d'agata al fine di accentuare l'effetto cromatico della superficie.

Apcom, Asca

L'arrivo a Praga. Il Papa: il Paese riscopra le tradizioni cristiane della sua cultura. La voce dei cristiani nelle sfide del nuovo millennio

Benedetto XVI è arrivato a Praga da dove ha iniziato un viaggio apostolico di tre giorni nella Repubblica Ceca. L'airbus A320 è partito questa mattina da Ciampino intorno alle 9.40. All'aeroporto internazionale di Praga, invece, Benedetto XVI è accolto dal presidente Vaclav Klaus.
Un appello ''a tutti i cittadini della Repubblica, perchè riscoprano le tradizioni cristiane che hanno plasmato la loro cultura'' e una esortazione alla ''comunità cristiana a continuare a far sentire la propria voce mentre la nazione deve affrontare le sfide del nuovo millennio'': è questo il messaggio che Benedetto XVI ha voluto portare alla Repubblica Ceca, nel discorso pronunciato all'aeroporto di Praga durante la cerimonia di benvenuto. Ai piedi della scaletta dell'aereo sono stati offerti al Pontefice dei doni simbolici del Paese, pane sale e un vaso di terra, da una coppia in abiti tradizionali. Questi doni, ha commentato Papa Ratzinger, ricordano ''quanto profondamente la cultura ceca sia permeata dal cristianesimo, dal momento che questi elementi del pane e del sale hanno un particolare significato tra le immagini del Nuovo Testamento''. ''Se l'intera cultura europea è stata profondamente plasmata dall'eredità cristiana - ha aggiunto -, ciò è vero in modo particolare nelle terre ceche, poichè, grazie all'azione missionaria dei Santi Cirillo e Metodio nel nono secolo, l'antica lingua slava fu per la prima volta messa in iscritto''.
Non a caso, questi due ''apostoli dei popoli slavi e fondatori della loro cultura'', sono ''a ragione venerati come Patroni d'Europa. E' poi degno di menzione il fatto che questi due grandi santi della tradizione bizantina incontrarono qui missionari provenienti dall'Occidente latino''. Per il Papa, ''la verità del Vangelo è indispensabile per una società prospera, poichè apre alla speranza e ci rende capaci di scoprire la nostra inalienabile dignità di figli di Dio''. ''Signor Presidente - ha concluso -, sono a conoscenza del Suo desiderio di vedere riconosciuto alla religione un ruolo maggiore nelle questioni del Paese. La bandiera presidenziale che sventola sul Castello di Praga ha come motto 'La Verità vince': è il mio più fermo auspicio che la luce della verità continui a guidare questa nazione, tanto benedetta nel corso della sua storia dalla testimonianza di grandi santi e martiri''. Benedetto XVI ha voluto ricordare ''in questa età della scienza'', l'esempio di Johann Gregor Mendel, l'abate agostiniano della Moravia ''le cui ricerche pionieristiche gettarono le fondamenta della moderna genetica''. ''Non sarebbe stato certo indirizzato a lui il rimprovero del suo patrono, Sant'Agostino, il quale lamentava che molti fossero 'più portati ad ammirare i fatti che a cercarne le cause'''. ''Il progresso autentico dell'umanità - ha commentato - è servito al meglio proprio da una tale convergenza tra sapienza della fede ed intuito della ragione. Possa il Popolo ceco godere sempre i benefici che provengono da questa felice sintesi''.
''Nei prossimi mesi - ha detto ancora il Papa - si ricorderà il ventesimo anniversario della 'Rivoluzione di Velluto', che felicemente pose fine in modo pacifico ad un'epoca particolarmente dura per questo Paese, un'epoca in cui la circolazione di idee e di movimenti culturali era rigidamente controllata. Mi unisco a voi e ai vostri vicini nel rendere grazie per la vostra liberazione da quei regimi oppressivi''. ''Se il crollo del muro di Berlino ha segnato uno spartiacque nella storia mondiale - ha proseguito -, ciò è ancora più vero per i Paesi dell'Europa Centrale e Orientale, rendendoli capaci di assumere quel posto che spetta loro nel consesso delle Nazioni, in qualità di attori sovrani''. ''Non si deve tuttavia sottovalutare - ha aggiunto - il costo di quarant'anni di repressione politica. Una particolare tragedia per questa terra è stato il tentativo spietato da parte del Governo di quel tempo di mettere a tacere la voce della Chiesa''. Papa Ratzinger ha ricordato le figure dell'arcivescovo di Praga, card. Josef Beran, e del suo successore, card. Frantisek Tomàsek, personaggi rimasti nella storia della nazionale per ''la loro indomita testimonianza cristiana di fronte alla persecuzione''. ''Essi - ha concluso -, ed altri innumerevoli coraggiosi sacerdoti, religiosi e laici, uomini e donne, hanno mantenuto viva la fiamma della fede in questo Paese''.

Apcom, Asca


Conferenza stampa del Papa in volo verso Praga su libertà e verità, dialogo credenti-agnostici, etica e economia e il secondo libro su Gesù

L’incontro fra le culture e il “dialogo intellettuale fra credenti e agnostici”; la dittatura comunista e la “resistenza laica e cattolica”; i vent’anni dalla “rivoluzione di velluto” e il nesso tra libertà e verità contrapposti a totalitarismo e menzogna; la secolarizzazione e la Chiesa cattolica come “minoranza creativa” che può “determinare il futuro” grazie alla sua eredità “viva”, spirituale e culturale; la necessità di “trovare nuovi modelli di economia responsabile” affermata nell’ultima enciclica e la seconda parte del libro su Gesù che potrebbe uscire, “ma è un speranza”, a primavera. Volo AZ 4000, l’aereo papale verso Praga è decollato da mezz’ora quando Benedetto XVI raggiunge sorridente i giornalisti e risponde ad alcune domande preparate alla vigilia della partenza, anticipando i temi che affronterà da oggi a lunedì nella Repubblica Ceca, "per la costruzione dell’Europa dobbiamo essere molto attenti al messaggio che viene da questo Paese".
Il Papa ha ricordato l'ex presidente ceco Vaclev Havel, secondo cui ''ha dato all'Europa un messaggio di cosa è libertà e di come dobbiamo vivere ed elaborare la libertà''. ''Come ha detto Havel - ha spiegato Benedetto XVI - la dittatura è basata sulla menzogna e se se la menzogna andasse separata, se nessuno mentisse più, se viene alla luce la verità c'è anche libertà. Così è elaborato questo nesso tra libertà e verità perchè libertà non è libertinismo nè arbitrarietà''.
I cristiani sappiano essere ''minoranza creativa'' e dialoghino da credente anche con gli ''agnostici'' perche' ''ambedue hanno bisogno gli uni degli altri''. ''Gli agnostici non devono essere mai contenti di non sapere se Dio esiste o meno - ha detto il Pontefice - ma devono essere in ricerca e sentire la grande eredità della fede. Il cattolico sia sempre in ricerca''. Quanto ai credenti, invece, poichè ''normalmente le minoranze creative determinano il futuro'', ''la Chiesa Cattolica deve comprendere come minoranza creativa che ha una eredità di valori che non sono del passato, ma sono una realtà molto viva e attuale e devono renderli presenti nel dibattito pubblico e la nostra lotta è per un concetto vero di libertà e di pace che contribuiscono in divesi settori''. Di qui l'esortazione papale: ''Agnostici e credenti dialoghino; ambedue hanno bisogno gli uni degli altri''.
E' necessario ''trovare nuovi modelli di una economia responsabile sia nei singoli paesi che nell'umanità intera'' all'indomani della crisi globale. ''L'etica è un principio interiore dell'economia - ha detto il Pontefice - che non funziona se non tiene conto dei valori umani della solidarietà, della responsabilità reciproca. Integrare l'etica nella costruzione dell'economia. E' la grande sfida di questa umanità. Spero di aver contribuito a questa sfida con la mia Enciclica "Caritas in veritate"''. ''Il dibattito in corso - ha concluso - è incoraggiante. Il senso di responsabilità sia più forte della volontà del profitto e più forte dell'egoismo''.
Benedetto XVI infine ha detto di stare meglio con il polso destro e di aver proseguito il suo lavoro sul secondo libro su Gesù di Nazareth. "Sono andato avanti con il libro - ha detto - ma ho ancora molto da fare tra la bibliografia e il resto. Spero di terminare nella prossima primavera, ma questa è una speranza". Il Papa ha confidato di aver provato "pena" e di aver sperimentato "il dono della pazienza" per non aver potuto "scrivere per sei settimane. Ora posso mangiare e scrivere - ha concluso - e sto andando avanti con il lavoro del libro".

Corriere della Sera.it, Asca

Il Papa in volo verso Praga. Il portavoce vaticano: Benedetto XVI parlerà della grande speranza che ha Dio come fondamente solido

Le speranze dei Paesi dell'ex-Cortina di Ferro all'indomani della caduta del comunismo ''probabilmente'' non si sono ''ancora'' realizzate del tutto. E' quanto afferma il direttore della Sala Stampa vaticana, padre Federico Lombardi, nell'editoriale di "Octava Dies", il settimanale informativo del Centro Televisivo Vaticano, presentando il viaggio del Pontefice nella Repubblica Ceca. Ed è per questo che Benedetto XVI, che arriva a Praga a vent'anni dalla rivoluzione di velluto, ''parlerà di speranza'', ''un tema che gli è caro e familiare, perchè risponde ad attese profonde dell'umanità di questo tempo''. In particolare, conclude, ''la grande speranza'', che ''può guardare e andare lontano perchè ha un fondamento solido, che non va dimenticato, trascurato o peggio negato. Parliamo di Dio. Ricordandoci di lui possiamo contribuire a rilanciare la grande speranza''.

Asca

Il Papa in volo verso Praga. Telegramma al presidente Napolitano: pace e serenità per l'Italia. La risposta: offrirà speranza e fiducia nell'avvenire

Il Papa auspica "pace e serenità" per l'Italia intera. In un telegramma inviato al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano (nella foto con Benedetto XVI) in occasione del viaggio nella Repubblica Ceca, il Pontefice rivolge "al signor Presidente e a tutti gli italiani il mio affettuoso e beneagurante saluto che accompagno con ogni più cordiale e orante auspicio di pace e serenità".
Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano ha inviato a Sua Santità Benedetto XVI un messaggio di risposta. "Trascorsi 20 anni dalla caduta del muro di Berlino - scrive Napolitano - Ella si appresta a visitare un paese simbolo della transizione democratica dell'Europa dell'Est, oggi in gran parte integrata nell'Unione Europea. In questo contesto l'Italia, quale paese fondatore, ha sempre profuso il proprio impegno verso la più ampia condivisione dei valori posti a fondamento dell'Unione, nella convinzione che essa rappresenti la necessaria premessa per la prosperità e l'armonico sviluppo economico e sociale del nostro continente. Sono certo che anche in questa circostanza il Suo costante e reiterato messaggio di pace e solidarietà, insieme con la Sua sensibiltà per le ragioni e il ruolo dell'Europa, offrirà a tutti non solo conforto, ma anche rinnovata speranza e fiducia nell'avvenire. Nell'augurarLe pieno successo per la Sua missione, mi è gradito rinnovarLe i sensi della mia profonda stima e considerazione".
Nel telegramma al presidente della Repubblica d’Austria, Heinz Fischer, il Papa augura a tutto il popolo austriaco cordiali saluti e la benedizione di Dio. Nel telegramma al presidente della Repubblica federale di Germania, Horst Köhler, ricordando la “comune patria”, il Pontefice invia i suoi sinceri saluti ai propri connazionali invocando la protezione e benedizione di Dio.

Apcom, Radio Vaticana


Il Papa è partito per la Repubblica Ceca. A salutarlo all'aeroporto di Ciampino il presidente del Consiglio Berlusconi

Il Papa è partito dall'aeroporto di Ciampino, intorno alle 9.45, alla volta di Praga. E' iniziato dunque il 13° viaggio apostolico internazionale di Benedetto XVI incentrato sul tema: “L’amore di Cristo è la nostra forza”. A salutare il Papa il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, che ha accompagnato il Pontefice fino alla scaletta dell'aereo; ogni volta che il Papa parte o arriva all'aeroporto di Ciampino infatti un membro del Governo italiano lo accompagna. Una stretta di mano appena arrivato a Ciampino, poi uno scambio di battute durato due, tre minuti, incentrato sugli esiti del vertice di Pittsburgh e non su temi di politica italiana. Questo, secondo quanto riferito dal portavoce della sala stampa Vaticano padre Lombardi, il breve colloquio tra Benedetto XVI e il premier. E' durata invece circa 10 minuti la conversazione tra il presidente del Consiglio e il Segretario di Stato vaticano Tarcisio Bertone. Padre Lombardi ha riferito infine che il premier si è intrattenuto a parlare anche con il card. Agostino Vallini, vicario di Roma, e con mons. Fernando Filoni.

Radio Vaticana, Apcom

Buon viaggio, Papa Benedetto!
Scenron

Il Papa nella Repubblica Ceca. In 81 sul volo papale: il seguito e i giornalisti accreditati che viaggiano con Benedetto XVI

Partirà alle 9.20 di questa mattina l’Airbus A 320 dell’Alitalia, volo papale codice AZ 4000, che porterà Benedetto XVI nella Repubblica Ceca, per il tredicesimo viaggio internazionale. A bordo, oltre il Santo Padre, il seguito papale, i giornalisti ammessi al volo, un funzionario della Sala stampa vaticana e uno dell’Alitalia. In tutto, viaggeranno con il Santo Padre 80 persone. La Segreteria di Stato delle Santa Sede ha reso noto l’elenco del seguito papale, composto da due cardinali e un vescovo, 8 sacerdoti e 18 laici. A capo del seguito il card. Tarcisio Bertone, segretario di Stato. L’altro cardinale sarà Giovanni Coppa, Nunzio apostolico emerito. Unico vescovo il sostituto alla Segreteria di Stato, mons. Fernando Filoni. Tra i sacerdoti, mons. Guido Marini, Maestro delle Celebrazioni Liturgiche, mons. Georg Gänswein, segretario particolare del Papa, coadiuvato da mons. Alfred Xuereb. Per la Segreteria di Stato, inoltre, saranno presenti mons. Jan Vokàl e Mons. Charles Drennan. Faranno parte del seguito anche i coadiutori liturgici di mons. Marini, mons. Giulio Viviani e mons. Piero Stefanetti. A curare i rapporti con i tanti media del mondo che seguiranno la visita, il direttore della Sala Stampa vaticana, del CTV e della Radio Vaticana, padre Federico Lombardi, e il funzionario della Sala Stampa, Vik van Brantegem. Tra i laici anche il dott. Alberto Gasbarri, responsabile dell’organizzazione del viaggio, coadiuvato dal dott. Paolo Corvini, e il Prof. Giovanni Maria Vian, direttore de L'Osservatore Romano. Nel seguito anche il medico personale del Papa, dott. Patrizio Polisca, il dott. Giampiero Vetturini, Direttore dei servizi sanitari del Vaticano e l’assistente di camera del Papa, Paolo Gabriele. La sicurezza del Santo Padre sarà garantita dai 5 della gendarmeria vaticana, guidati dal dott. Domenico Giani, oltre che dal Ten. Col. Jean Daniel Pittelloud e dal Cap. Frowin Bachman. della Guardia Svizzera pontificia. Tra i media della Santa Sede, faranno parte del seguito il fotografo de L’Osservatore Romano, Francesco Sforza, due operatori del CTV e due della Radio Vaticana. L’assistente dall’Alitalia è Stefania Izzo, responsabile per i trasferimenti aerei.49 i giornalisti accreditati viaggeranno con Benedetto XVI, di cui 20 per testate italiane e 4 per conto di media vaticani. Tra questi ultimi, ci saranno Alessandro Di Bussolo e Simone Coali per il CTV, Mario Ponzi e Simone Risoluti per L’Osservatore Romano. Gli altri 25 giornalisti rappresentano le più importanti testate giornalistiche mondiali. Tra tutti i giornalisti, 3 sono photoreporter: Massimiliano Cito per AFP-Ansa-Ap-Reuters, Alessia Giuliani per Catholic Press Photo e Gregorz Galazka per la SIPA. Per le testate televisive lavoreranno 18 giornalisti, di cui 10 corrispondenti, 7 cameramen e un producer. Tra i corrispondenti, Giuseppe De Carli, direttore della Struttura Rai Vaticano, Stefano Maria Paci, SKYTg24, Cristiana Caricato di Sat2000, mons. Guido Todeschini di Telepace, e 1 giornalista rispettivamente per Televisiva, ZDF, Fox News, ABC News, KTO TV e Canal 13 Tv UC Chile. Tra i cameramen e producer gli inviati delle agenzie EU Pool TV (Stefano Belardini), Ap-Reuters pool TV (Gabriele Pileri), SKYTg24 (Paolo Pineschi), Telepace (Alessandro Speri) e Sat2000 (Andrea Tramontano). I redattori di giornali, agenzie e periodici saranno 24. Per i quotidiani italiani saranno presenti Giacomo Galeazzi (La Stampa), Franca Giansoldati (Il Messaggero), Mimmo Muolo (Avvenire), Marco Politi (La Repubblica), Andrea Tornelli (Il Giornale) e Gian Guido Vecchi (Corriere della Sera). Per i quotidiani stranieri Jouan Gonzalez Boo (ABC), Jaen Marie Guénois (Le Figaro), Stéphanie Le Bars (Le Monde). Tra gli inviati delle agenzie di stampa, per l’Ansa, Elisa Pinna e per l’Apcom, Serena Sartini. Tra le altre agenzie, segnaliamo la EFE, l’Alex Sprinter Verlag, la I.Media, la CIC, AFP, Ap e CNS. Per i periodici, invece, i giornalisti saranno 2, tra cui Alberto Bobbio (Famiglia Cristiana). Tra i tre giornalisti radiofonici abbiamo Riccardo Cristiano (Rai–Gr) e gli inviati di Cadena Cope, RNE. Dopo un volo di 2 ore e 10 minuti, 935 km percorsi, il volo papale atterrerà alle ore 11.30 all’aeroporto internazionale Starà Ruzyne di Praga, dopo aver attraversato Italia, Austria, Germania e Repubblica Ceca. Già Domenica mattina il papa si sposterà a Brno, per la messa nella spianata accanto all’aeroporto Turany di Brno. Questo spostamento d 200 km sarà assicurato da un aereo presidenziale CJ A319 della Repubblica Ceca. Lo stesso aereo riporterà a Roma il Santo Padre, il seguito e i giornalisti ammessi, con partenza alle 17.45 dall’aeroporto internazionale di Praga alla volta dell’aeroporto di Ciampino a Roma.

Salvatore Scolozzi, Korazym.org