giovedì 17 maggio 2012

Ancora 'gole profonde' in Vaticano. Si parla di carte segrete sul tavolo del Papa su caso Boffo, una cena con Napolitano e il caso di Emanuela Orlandi

Il "caso Dino Boffo" con le accuse a L'Osservatore Romano, Emanuela Orlandi, l'ex ministro Tremonti e l'Ici, l'incontro riservato con Napolitano. Documenti segretissimi, fino a oggi. E cominciano tutti così: "Beatissimo Padre...". Sono centinaia, tra lettere e dossier, posati la mattina alle 6.45 da padre Georg Gänswein sulla scrivania di Benedetto XVI. Li ha raccolti il giornalista de La 7 Gianluigi Nuzzi, instradato da una "gola profonda" d'Oltretevere, e li pubblicherà nel libro-inchiesta "Sua Santità" (Chiarelettere) che domani sarà ampiamente anticipato nel numero in edicola di Sette, il settimanale del Corriere della Sera. Ne esce una ricostruzione minuziosa delle guerre di potere che ogni giorno si consumano nei sacri palazzi vaticani. Nessuna illazione, solo documenti, come le lettere inviate per fax da Dino Boffo a padre Georg dalla sua casa di campagna di Oné di Fonte (Treviso). Cominciano così: "Sono venuto a conoscenza di un fondamentale retroscena e cioè che a trasmettere al dottor Feltri il documento falso sul mio conto è stato il direttore de L'Osservatore Romano, professor Gian Maria Vian, il quale non ha solo materialmente passato il testo della lettera anonima ma ha dato ampie assicurazioni che il fatto giudiziario da cui quel foglio prendeva le mosse riguardava una vicenda certa di omosessualità...". Boffo, travolto dalle accuse pubblicate da Il Giornale diretto da Vittorio Feltri, si era dovuto dimettere. Ora, nelle lettere spedite al Papa attraverso il suo segretario particolare, cerca un "mandante morale". Il nome che emerge è quello del Segretario di Stato, Tarcisio Bertone. A sostegno delle sue accuse, però, solo deduzioni e indizi: "Non credo, per essere con Lei schietto fino in fondo, che il card. Bertone fosse informato fin nei dettagli sull'azione condotta da Vian, ma quest'ultimo forse poteva far conto di interpretare la mens del suo Superiore: allontanato Boffo da quel ruolo, sarebbe venuto meno qualcuno che operava per la continuità tra la presidenza del card. Ruini e quella del card. Bagnasco...". Nuzzi trascrive, nel libro, anche la nota preparata in occasione di una cena in Vaticano, rimasta riservata, tra Papa Ratzinger, Giorgio Napolitano e la moglie Clio. Il presidente è presentato come interlocutore strategico "pur essendosi sposato con rito civile". Tra i temi suggeriti, la famiglia tradizionale: il rapporto sottolinea i tentativi di porre le altre unioni sullo stesso piano, visto che "due esponenti del governo (Brunetta e Rotondi) hanno fatto annunci in tal senso". La linea è chiara e ferma: "Si devono evitare equiparazioni legislative o amministrative fra le famiglie fondate sul matrimonio e altri tipi di unione". In questa ottica, "potrebbe risultare utile un sistema di tassazione del reddito delle famiglie che tenga conto, accanto all'ammontare del reddito percepito, anche del numero dei componenti della famiglia". Sempre sul tema delle imposte, ambasciatore dei sacri palazzi è Ettore Gotti Tedeschi, presidente dello Ior, che fa pervenire relazioni scritte al Papa: "Ho cominciato a discutere con il ministro Tremonti le soluzioni di un prossimo problema che potrebbe preoccuparci e riguarda i problemi fiscali. Potrebbe esser utile pensare a un trattato sulla tassazione...". Il rischio è che "il laicismo potrebbe profittarne per creare una seconda Questiona Romana di aggressione ai beni della Chiesa (attraverso tasse, cessazione privilegi, esasperazione controlli ecc.)". Infine, il caso Orlandi: il prelato veneto Giampiero Gloder, capo dei ghost writer del Papa sconsiglia al Santo Padre di intervenire sulla vicenda della ragazza: "Il fratello della Orlandi sostiene fortemente che ai vari livelli vaticani ci sia omertà. Il fatto che il Papa anche solo nomini il caso può dare un appoggio all'ipotesi".

Pier Luigi Vercesi, Corriere della Sera

Le carte segrete sulla scrivania di Papa Ratzinger

Le carte segrete del Papa (Libero)

Con la prolusione di Bagnasco si apre lunedì l'Assemblea Generale della CEI. Tra i temi, verranno presentate le Linee guida contro gli abusi su minori

Si aprirà come di consueto con la prolusione del card. Angelo Bagnasco (nella foto con Benedetto XVI), nel pomeriggio di lunedì 21 maggio, l'Assemblea Generale della Conferenza Episcopale italiana. A seguire, il saluto del nunzio apostolico in Italia e dei vescovi delegati delle Conferenze Episcopali estere. ''In continuità con la riflessione programmatica alla luce degli Orientamenti pastorali del decennio - rende noto la CEI in un comunicato -, il tema principale dei lavori riguarderà il ruolo degli adulti nella comunità cristiana.I n questa prospettiva è in programma anche un approfondimento culturale sull'attualità della Dottrina Sociale della Chiesa e la sua importanza per l'azione pastorale''. Dopo l'elezione di un nuovo vice èresidente della CEI per l'area del Sud Italia, i vescovi saranno chiamati a completare l'opera avviata nel corso delle precedenti Assemblee Generali, con l'esame dei materiali complementari e l'approvazione complessiva della terza edizione italiana del Messale Romano. All'ordine del giorno vi è anche la scelta del tema e delle modalità di preparazione del Convegno Ecclesiale Nazionale in programma a Firenze nel 2015. In seguito, i vescovi dovranno provvedere ad una serie di adempimenti amministrativi, legati all'approvazione del bilancio della CEI e alla ripartizione dei fondi dell'otto per mille. Nel contesto dell'Assemblea Generale verranno inoltre fornite alcune comunicazioni, concernenti la pastorale delle migrazioni, la struttura e le attività della Fondazione Migrantes, la comunicazione pubblica e il seminario di studio per i vescovi nell'Anno della fede. Come anticipato, saranno presentate le Linee guida, già approvate dal Consiglio Episcopale Permanente dello scorso gennaio, circa gli abusi sessuali compiuti da chierici su minori. Giovedì 24 maggio, a mezzogiorno, Papa Benedetto XVI incontrerà l'Assemblea Generale della Conferenza Episcopale italiana e terrà un discorso.

Asca

Una fede matura per una vita buona

Card. Schönborn: non è cambiata la posizione della Chiesa sull'omosessualità, ma tutti noi abbiamo bisogno di perdono e di misericordia

In un'intervista a La Stampa, il cardinale austriaco Christoph Schönborn (nella foto con Benedetto XVI), arcivescovo di Vienna, difende la sua decisione di non invalidare l'elezione di un giovane omosessuale che convive con il suo compagno al consiglio pastorale di una parrocchia ma ribadisce che la posizione della Chiesa nei confronti dell'omosessualità. ''La mia - spiega - è stata una 'non decisione', ho solo deciso di non interferire con l'elezione avvenuta. E' la parrocchia che deve scegliere bene i candidati per il consiglio pastorale, in conformità con i requisiti previsti. Nel caso di cui parliamo ciò purtroppo non è avvenuto''. Per il cardinale, ''di fronte a casi di irregolarità, di persone che convivono, di divorziati che si risposano o di coppie formate da persone dello stesso sesso, noi pastori dobbiamo tener fermi gli insegnamenti della Scrittura e della Chiesa, non per fideismo, ma perchè siamo convinti che rappresentano il cammino verso la felicità. E dobbiamo cercare di aiutare tutti a condurre una vita conforme a questi insegnamenti''. Schönborn sottolinea quindi che ''non è cambiata la posizione della Chiesa su questi temi e non si tratta di un precedente''; allo stesso tempo, il cardinale indica l'atteggiamento da tenere: ''Non dobbiamo giustificare certe situazioni, ma chiedere un cambiamento. Come pastore ho giudicato che in quella situazione particolare, nel caso di cui parliamo c'era un cammino in corso''. ''Non solo quelli che vivono in una situazione oggettiva di disordine morale ma noi tutti abbiamo bisogno di perdono e di misericordia'', aggiunge. Quanto all'appello alla disobbedienza sottoscritto da molti preti austriaci, il porporato ribadisce la linea di dialogo tenuta finora ma aggiunge: ''Adesso è il momento di chiarire. Poi prenderemo le nostre decisioni includendo eventualmente anche dei passi che prevedono sanzioni disciplinari. Spero che non sia necessario''. Per Schönborn, ''si tratta in gran parte di sacerdoti della generazione del sessantotto. Molti di loro soffrono, vanno rispettati, e spesso sollevano problemi reali''.

Asca

Superiore distretto italiano Fraternità San Pio X: chiara l'intenzione di dividerci, stiamo uniti nella battaglia contro errori penetrati nella Chiesa

"Cari amici, come sapete la Fraternità San Pio X sta attraversando un periodo difficile". Lo scrive in una nota intitolata "Divide et impera" don Pierpaolo Maria Petrucci, superiore del distretto italiano dei lefebvriani, che, a commento della nota pubblicata ieri dal Vaticano, spiega che "dopo la pubblicazione, grave ed immorale, di lettere private fra tre vescovi ed il Consiglio Generale diretto dal nostro superiore, mons. Fellay", la Congregazione per la Dottrina della Fede ha manifestato da una parte "la volontà di proseguire in ulteriori discussioni tra la Santa Sede e la Fraternità San Pio X", dall'altra che "in considerazione delle posizioni prese dagli altri tre vescovi della Fraternità San Pio X, la loro situazione dovrà essere trattata separatamente e singolarmente". "Questo modo di agire - prosegue il superiore lefebvriano italiano - manifesta chiaramente l'intenzione di dividere la nostra Fraternità Sacerdotale nei suoi massimi rappresentanti. Per questo invitiamo tutti gli amici e fedeli ad intensificare le loro preghiere ed in particolare il Santo Rosario, nella Crociata indetta dal nostro Superiore, perché la Fraternità San Pio X resti unita nella battaglia contro gli errori penetrati nella Chiesa".

TMNews

Comunicato del Superiore di Distretto

VII IMF-Il Papa a Milano. Le imprese di Confartigianato doneranno i calici, le pissidi e la cattedra di Benedetto XVI per la Messa conclusiva

Confartigianato sarà protagonista al VII Incontro Mondiale delle Famiglie, a Milano dal 30 maggio al 3 giugno e che culminerà con la Santa Messa celebrata da Papa Benedetto XVI. Le imprese di Confartigianato stanno lavorando per donare alla diocesi calici e pissidi per la Comunione di oltre un milione di fedeli. Provengono dalle botteghe artigiane, infatti, 200 calici e 2000 pissidi che verranno utilizzati durante la Messa del 3 giugno. Di questi, 20 pissidi e 20 calici sono stati realizzati secondo libero progetto grazie al concorso di Artigianato d’Arte “Sign2012” promosso da Confartigianato. I calici sono in metallo e trattati in oro per evitare che il vino ne comprometta la tenuta nel tempo. È così che si è deciso lo stampaggio a freddo del metallo e la saldatura esterna del perno di sostegno da personalizzare nei vari materiali. Anche per le pissidi si è preferita un’abbinata di metalli in ottone lucidati, personalizzabili nei sostegni, anch’essi diversi l’uno dall’altro per materiali, forme e dimensioni e i coperchi in acciaio. È stata realizzata da un artigiano brianzolo anche la seduta per il Papa Ratzinger. Quattro sedie cardinalizie e due minori sono state ideate ed eseguite da imprese artigiane di Confartigianato a testimonianza della ricchezza, della varietà e della generosità della produzione manifatturiera artigiana. Questa la trama di un impegno che ha coinvolto tutta Confartigianato, dalle Associazioni locali alla Confederazione nazionale, dalla Lombardia alle altre Regioni e sessanta imprese da Milano alla Brianza, dal Lazio alla Lombardia, da Bolzano alla Valle d’Aosta così che il Memoriale della Celebrazione Eucaristica si accompagni alla memoria delle tante mani e macchine che hanno lavorato con dedizione, passione e gratuità. Sabato il card. Angelo Scola, arcivescovo di Milano, accoglierà gli artigiani e le loro famiglie e benedirà le opere presentate. I vertici dell’Associazione saranno accanto agli imprenditori ai quali verranno consegnate le pergamene di riconoscimento dalle mani di mons. Erminio De Scalzi. Sarà presente alla cerimonia il presidente di Viterbo Stefano Signori Le pissidi e i calici che saranno utilizzati per la celebrazione saranno poi donati alle parrocchie della diocesi e ai suoi missionari nel mondo intero. I pezzi artistici andranno invece a costituire una collezione itinerante. “Il gesto di Confartigianato – spiegano il presidente Signori e il segretario De Simone – nasce dai valori si cui si fonda la nostra Confederazione, quelli della persona e della famiglia, valori fortemente intrecciati e convergenti con quelli che stanno alla base di Family 2012. Per questo abbiamo contribuito con alcuni oggetti che esprimessero l'essenza dell’esperienza artigiana: un saper fare ricco di senso e di creatività”.

Viterbo Oggi.it

Affilasi conclave, ancora lontano. Una pepata inchiesta di un vaticanista americano aggiorna l’elenco dei papabili. Nuovi scandali e vecchi scheletri

Le ultime vicissitudini che hanno colpito alcuni aderenti di importanti movimenti ecclesiali, come i problemi finanziari di alcuni membri laici di CL, non sembrano influenzare la percezione che di questi stessi movimenti si ha all’interno del Collegio cardinalizio. Secondo un’indagine svolta dal vaticanista americano John Allen a Roma tra personale del Vaticano, prelati di ogni nazionalità, diplomatici, giornalisti e accademici, sono tre oggi i papabili in caso di conclave: l’italiano Angelo Scola, 70 anni, arcivescovo di Milano che non ha mai nascosto le sue origini cielline; il canadese Marc Ouellet, 67 anni, prefetto dei vescovi appartenente alla società di vita apostolica dei sulpiziani; e l’argentino Leonardo Sandri, 68 anni, prefetto della Congregazione per le Chiese Orientali ma sostituto in Segreteria di Stato dal 2000 al 2007, alcuni degli anni insomma nei quali l’esplosivo dossier relaltivo agli abusi sessuali del fondatore dei Legionari Marcial Maciel Degollado è stato tenuto sotto chiave. Allen fa anche altri nomi, eventuali seconde opzioni, ma riferisce che “tutti su questi candidati (e in particolare sui primi due) sono d’accordo”. Scola e Ouellet, insomma, sarebbero a suo dire in pole position. Sia Scola che Ouellet sono “teologicamente in sintonia con Benedetto XVI” ma c’è chi si chiede se il primo, non avendo mai lavorato in Curia romana, “ha quello che serve per porre rimedio ai problemi di governance” e se il secondo “non sia troppo una fotocopia di Ratzinger: cerebrale, schivo, a disagio sotto i riflettori, teologo poco appassionato di Realpolitik”. Anche Sandri, naturalmente, ha i suoi difetti: secondo molti sarebbe meglio come Segretario di Stato che come Papa. Più capace come amministratore che come trascinatore. Dopo i tre porporati, ecco le seconde file, candidati in grado di competere se i primi tre non dovessero farcela. Anzitutto il card. Péter Erdo, 59 anni, ungherese arcivescovo di Budapest. Come Ouellet e come Scola è vicino a quella teologia che ha ruotato per anni attorno alla rivista teologica Communio, il cui vate era il quasi cardinale Hans Urs von Balthasar. Eletto due volte alla presidenza della Conferenza dei vescovi europei, avrebbe l’appoggio di molti cardinali del suo continente. Non poco se si tiene presente che la metà dei cardinali che eleggeranno il prossimo Papa sono europei. Altra seconda scelta è il card- Angelo Bagnasco, 69 anni, arcivescovo di Genova e capo dei vescovi italiani. Dice John Allen che quando venne scelto a guidare l’episcopato era visto come “relativamente debole”. La sua elezione, sostiene, fu “un compromesso”. Ma poi è cresciuto. Tra le seconde linee c’è infine il cardinale brasiliano Odilo Pedro Scherer, 62 anni, arcivescovo di San Paolo. Come il cardinale argentino Jorge Mario Bergoglio fu il candidato latino americano nel conclave del 2005, allo stesso modo Scherer potrebbe essere il candidato del suo continente. Ma Scherer proviene da una famiglia di origini tedesche, sarebbe sostanzialmente il secondo tedesco di seguito. Secondo molti osservatori il prossimo conclave non sarà a breve, viste le buone condizioni fisiche di Papa Ratzinger. Se così sarà, quattro outsider più di altri potrebbero emergere. Il card. Gianfranco Ravasi, 69 anni, presidente del Pontificio Consiglio della Cultura sa essere erudito e insieme uomo di popolo. Per intenderci: organizza il Cortile dei Gentili ma non disdegna una rubrica su Radio Maria. Dice Allen che occorre capire se “il suo intelletto classicamente europeo è adeguato alle nuove realtà globali del cattolicesimo”, ma a parte ciò resta un candidato. Poi ci sono i card. Peter Turkson, 63 anni, ghanese presidente del Pontificio Consiglio Giustizia e Pace, e Robert Sarah, 66 anni, nativo della Guinea, presidente del Pontificio Consiglio “Cor Unum”. Se il prossimo Papa fosse un africano, sarebbe probabilmente uno di questi due. Si sa, in conclave tutto può succedere. E allora ecco, tra gli outisider, il nome di Timothy Dolan, 62 anni, statunitense arcivescovo di New York. Durante lo scorso Concistoro a Roma è stato accolto come una celebrità. Ancora si parla del suo discorso davanti a tutti i cardinali e al Papa dedicato alla “nuova evangelizzazione”. Fuori dagli Stati Uniti è visto come l’incarnazione di uno stile di leadership della Chiesa rilassato, gioviale e per nulla angosciato. Certo, parla male l’italiano (cosa non secondaria per un Papa) e la sua esuberanza potrebbe essere uno shock per la Curia romana. Infine il filippino Luis Antonio Tagle, 54 anni, arcivescovo di Manila. Non è ancora cardinale ma dovrebbe diventarlo presto (si parla di un Concistoro del 2013 con nomine prevalentemente non-curiali). E’ un comunicatore di talento, ricercato speaker sui media. Un commentatore filippino ha detto recentemente che Tagle ha dimostrato di avere “la mente di un teologo, l’anima di un musicista e il cuore di un pastore”.

Paolo Rodari, Il Foglio

'Le 'Chiavi' di Benedetto XVI per interpretare il Vaticano II', un volume che prende le mosse dal discorso del Papa sull'ermeneutica della continuità

“Le ‘Chiavi’ di Benedetto XVI per interpretare il Vaticano II” (foto) è il titolo del volume che verrà presentato ai giornalisti lunedì 21 maggio, nella Sala stampa di Radio Vaticana a Roma alle 12.00. Saranno presenti gli autori card. Walter Brandmuller, mons. Agostino Marchetto e don Nicola Bux, con padre Federico Lombardi, direttore della Sala Stampa vaticana. L’opera edita da Cantagalli, si legge nel comunicato stampa, “prende le mosse dal discorso alla Curia romana del Papa che suggerì l’ermeneutica come chiave di accesso alla comprensione piena del Concilio e del suo intento di proporre un ‘rinnovamento nella continuità’ e non una rottura come alcune interpretazioni hanno voluto far intendere”. Il card. Brandmuller è studioso di storia della Chiesa, ha insegnato in varie università e ha ricoperto l’incarico di presidente del Pontificio comitato di scienze storiche. L’arcivescovo mons. Marchetto è segretario emerito del Pontificio Consiglio della pastorale per i migranti e gli itineranti ed è stato nunzio apostolico in vari Stati. Don Bux è docente di liturgia orientale e teologia dei sacramenti e perito al Sinodo dei vescovi oltre che consultore di dicasteri vaticani.

SIR

Il Papa: in Maria una fede e un amore così grandi da accettare che il Figlio compia sua missione, un ripetere ‘Eccomi’ dall’Annunciazione alla Croce

Ieri pomeriggio, nella Sala Clementina del Palazzo Apostolico Vaticano, alla presenza del Santo Padre Benedetto XVI, ha avuto luogo la proiezione del film "Maria di Nazareth", una co-produzione Rai Fiction, Lux Vide, BetaFilm, Tellux, Bayerischer Rundfunk, Telecinco Cinema, per la regia di Giacomo Campiotti. All'inizio del suo saluto, al termine della proiezione, ha ringraziato tutti coloro che hanno realizzato il film. Per il Papa "non è facile tratteggiare la figura di una madre, perché contiene una ricchezza di vita difficilmente descrivibile; e ciò è ancora più impegnativo se si tratta di Maria di Nazareth, una donna che è Madre di Gesù, del Figlio di Dio fatto uomo". "Avete impostato il film su tre figure femminili, che incrociano le loro vite, ma che fanno scelte profondamente diverse", ha proseguito Benedetto XVI. "Erodiade rimane chiusa in se stessa, nel suo mondo, non riesce a sollevare lo sguardo per leggere i segni di Dio e non esce dal male. Maria Maddalena ha una vicenda più complessa: subisce il fascino di una vita facile, basata sulle cose, e usa vari mezzi per raggiungere i suoi scopi, fino al momento drammatico in cui è giudicata, è messa davanti alla sua vita e qui l'incontro con Gesù le apre il cuore, le cambia l'esistenza. Ma il centro è Maria di Nazareth, in Lei c'è la ricchezza di una vita che è stata un 'Eccomi' a Dio: è una madre che avrebbe il desiderio di tenere sempre con sé il proprio Figlio, ma sa che è di Dio; ha una fede e un amore così grandi da accettare che parta e compia la sua missione; è un ripetere 'Eccomi' a Dio dall'Annunciazione fino alla Croce". “Tre esperienze, un paradigma di come si può impostare la vita: sull’egoismo, sulla chiusura in se stessi e sulle cose materiali, lasciandosi guidare dal male; oppure sul senso della presenza di un Dio che è venuto e rimane in mezzo a noi e che ci attende con bontà se sbagliamo e ci chiede di seguirlo, di fidarci di Lui”. Maria di Nazareth, ha concluso Benedetto XVI, è la donna che dice un sì “pieno e totale alla volontà divina”, che non barcolla neanche davanti al dolore della perdita del Figlio, trovando invece “la beatitudine piena e profonda”.

TMNews, Radio Vaticana

PROIEZIONE DEL FILM "MARIA DI NAZARETH" - il testo integrale del saluto del Papa

Al Congresso Eucaristico internazionale di Dublino l'inaugurazione della 'Healing stone', la pietra di guarigione che ricorda le vittime degli abusi

Durante la cerimonia di apertura del Congresso Eucaristico internazionale di Dublino, che si terrà dal 10 al 17 giugno alla Royal Dublin Society, sarà inaugurata la “Healing stone”, letteralmente “pietra di guarigione”, per tener viva la memoria delle vittime degli abusi sessuali. Nella pietra, che è in granito, è incisa una preghiera composta da una persona che ha subito abusi in ambito ecclesiale. In una nota ufficiale dell’organizzazione del Congresso padre Kevin Doran, segretario generale dell’evento, ha dichiarato che “la pietra esprime l’idea della permanenza”: “Quando si dice che qualcosa è ‘scolpito nella pietra’ si intende che è fatta per restare e non è un pensiero fugace che passa. La pietra rappresenta la ferma determinazione a lavorare per la guarigione e il rinnovamento”. Il segretario ha aggiunto che per “molti che hanno sofferto l’esperienza degli abusi, e per le loro famiglie, il dolore può essere talvolta come una pietra che li schiaccia. Occorre far rotolar via questa pietra in modo che essi siano liberi”. Dopo il Congresso la “Healing stone” avrà una collocazione definitiva, dove le persone potranno andare a pregare, e “sarà permanentemente un pubblico monito della nostra necessità di non dare mai per scontata la salvaguardia delle persone”.

SIR

Il Papa: la vera partenza è nell'obbedienza e nella fiducia verso le indicazioni e la chiamata di Dio, per superare le angustie e le paure

Messaggio del Papa in occasione della 98° edizione del Katholikentag, la riunione dei cattolici tedeschi che si apre a Mannheim questo pomeriggio, mercoledì 16 maggio, per chiudersi domenica 20. Partendo dal tema dell’assise, “Osare un nuovo inizio”, Benedetto XVI ha spiegato come “partire significa mettersi in moto, mettersi in cammino. Spesso, però, implica anche la decisione di cambiare e rinnovare. Può partire solo chi è disposto a lasciarsi dietro il vecchio e affrontare il nuovo”. Si chiede cosa significhi tutto questo per la chiesa il vescovo di Roma, che si risponde: “Cristo è il Capo e noi siamo le membra. Non possiamo manipolare la Chiesa nel suo Capo, piuttosto, come membra, siamo chiamati a orientarci sempre di nuovo al Capo, l’«autore e perfezionatore» della nostra fede”. Perché “il rinnovamento dà frutto solo se avviene a partire da ciò che è veramente nuovo di Cristo, che è via, verità e vita” e “quindi la partenza riguarda ogni credente in modo personale e intimo. Attraverso il Battesimo siamo nuovi in Cristo”. “Il Signore ha liberato la nostra umanità dalla schiavitù del peccato – ha aggiunto il papa - e l’ha «fatta partire» verso la relazione vivifica con Dio. Questa partenza donata a partire da Dio deve quindi diventare sempre una partenza personale verso Dio. Ognuno deve preoccuparsi della sua fede personale, di viverla concretamente e di continuare a svilupparla. Ma nella nostra fede non siamo soli, isolati dagli altri. Crediamo con e nella comunità della Chiesa. La partenza di ogni battezzato è allo stesso tempo partenza nella Chiesa e con essa!”. D’altronde, “in ogni tempo ci sono state persone che hanno osato questa partenza e alle quali si è rivelata in modo particolarmente chiaro la presenza di Dio. La testimonianza di fede dei Santi e della grande schiera di cristiani che hanno annunciato, lieti e impavidi, il messaggio del Vangelo agli altri, può incoraggiarci anche oggi a una nuova partenza, spronarci a un nuovo coraggio della fede”, ha spiegato Benedetto XVI, riferendosi anche al padre gesuita e martire Alfred Delp. "La vera partenza - specifica Papa Ratzinger - consiste, come ci dimostrano, nell'obbedienza e nella fiducia verso le indicazioni e la chiamata di Dio. Chi si sente interpellato da Dio e modella la propria vita a partire da questo dialogo con Dio, supera le angustie e le paure e può quindi - ha scritto citando la prima lettera biblica di Pietro - rispondere della speranza che è in lui". "Cari fratelli e sorelle!", ha scritto ancora Benedetto XVI, "il Katholikentag è ospitato in una città nella quale si trova una immensa molteplicità d'idee e di concezioni, di progetti di vita e di religioni. L'avventura di una nuova partenza, in un tale ambito, significa riconoscerne le opportunità e i pericoli e creare gli spazi per una convivenza autentica. Infatti, solo un'umanità nella quale regna la 'civiltà dell'amore' potrà godere di una pace vera e duratura. Come Chiesa abbiamo il compito di annunciare in modo aperto e chiaro l'esigenza e il messaggio del Vangelo. Il contributo di tutti i battezzati alla nuova evangelizzazione è irrinunciabile. Anche il nostro Paese ha bisogno di una nuova partenza missionaria, apostolica". “Desidero dedicare qualche parola particolare ai giovani e ai giovani adulti – ha continuato il Papa -. Ho potuto incontrare molti di voi lo scorso anno durante la Giornata mondiale della gioventù a Madrid e, alcune settimane dopo, durante la veglia a Freiburg. A chi, come voi, ha ancora la vita davanti, viene continuamente chiesto di prendere decisioni e, anche in caso di delusioni, di rialzarsi e di modellare con forza il futuro. Abbiate il coraggio di orientarvi a Gesù Cristo! Rafforzatevi gli uni gli altri nella fede! Sostenete tra i vostri amici, a scuola, al lavoro, il messaggio del Vangelo!". Il Katholikentag “costituisce – secondo il Papa - in un certo senso un preludio all’Anno della fede, che inizieremo tra breve, in occasione del cinquantesimo anniversario dell’apertura del Concilio Vaticano II. Possano questi giorni - ha concluso - diventare quindi una festa della fede e aiutare a riscoprire la fede della Chiesa nella sua bellezza e freschezza, a farla nuovamente propria in modo sempre più profondo e anche ad annunciarla in un tempo nuovo".

Korazym.org, TMNews

Messaggio in occasione della 98° edizione del "Deutscher Katholikentag" (14 maggio 2012)

Il delegato pontificio nomina i nuovi responsabili e i consiglieri dei rami maschile e femminile di Regnum Christi, saranno in carica dal 1° giugno

Dopo una consultazione realizzata tra i membri del ramo maschile del Regnum Christi, l'ordine collegato alla Congregazione dei Legionari di Cristo commissariata da Papa Benedetto XVI, il delegato pontificio, il card. Velasio De Paolis, ha nominato martedì 15 maggio i suoi nuovi responsabili. Il responsabile generale per il terzo grado maschile di Regnum Christi sarà Jorge Lòpez, assistito da Bernardo Perez, Alberto Garcia, Cristian Nazer e Diego de Robina. Il delegato pontificio ha nominato anche responsabile per i territori di Messico e America del Sud, Hector Bracho. I suoi consiglieri sono Jesus Torres e Josè Mateos. Per il territorio di Europa e USA ha nominato come responsabile Matthew Reinhart. I suoi consiglieri saranno Emilio Martinez y Manuel Cordero. Per il ramo femminile di Regnum Christi, il card. De Paolis ha nominato Gloria Rodrìguez come responsabile generale. I membri del suo consiglio sono Luly Fernandez, Mari Carmen Avila, Paula Errauriz e Mary Patt Pirie. Lo scorso febbraio, il precedente responsabile del ramo femminile di Regnum Christi, Malen Oriol, aveva presentato le sue dimissioni e, con un gruppo di donne, aveva deciso di fondare in Cile una nuova comunità chiamata ''Totus tuus''. Nel decreto di nomina, il cardinale ha indicato che i responsabili e i loro consigli entreranno in vigore a partire dal 1° giugno del 2012. Nel decreto si dice anche: ''Se qualcuno ha ragioni gravi per non accettare lo faccia presente al delegato pontificio entro il 25 maggio 2012''.

Asca

Conclusa a Strasburgo la riunione tecnica tra la Santa Sede e Moneyval. Nella plenaria di luglio verrà esaminata la normativa anti-riciclaggio

Si è conclusa martedì a Strasburgo, senza comunicazioni ufficiali, una riunione tecnica iniziata lunedì tra gli emissari del Vaticano e Moneyval, comitato del Consiglio d'Europa incaricato di monitorare la normativa anti-riciclaggio degli Stati membri. L'obiettivo ultimo è l'inserimento dello Stato della Città del Vaticano nella 'white list' dei paesi con adeguati standard internazionali. I tecnici di Moneyval si erano già recati in visita in Vaticano dal 21 al 26 novembre e dal 14 al 16 marzo. Ora l'organismo europeo preparerà una risoluzione da approvare nel corso della 39° riunione plenaria che si svolgerà a Strasburgo dal 2 al 6 luglio. In quell'occasione Moneyval dovrà valutare la normativa vaticana anti-riciclaggio, fissata una prima volta in una legge del dicembre 2011 (127), e poi emendata da un decreto entrato in vigore il 25 gennaio (59). Controverso, come emerso dalle fughe di notizie ribattezzate 'Vatileaks' dalla Santa Sede, il ruolo della neonata Autorità di informazione finanziaria.

TMNews

VII IMF-Il Papa a Milano. Su invito della diocesi dai negozianti attenzione per le famiglie di pellegrini. Menù a prezzi contenuti e calmierati

Non speculate sul pellegrino. La gran massa di fedeli (un milione di persone) che arriverà a Milano (foto) tra l’1° e il 3 giugno per il VII Incontro Mondiale delle Famiglie con il Papa dovrà mangiare, bere, usare i servizi igienici nelle tre giornate passate tra veglie, Messe e incontri. Un evento di forte impatto per la città a cui Milano dovrà far fronte offrendo servizi low cost, per fare in modo che i pellegrini non si trovino nella situazione di pagare prezzi esorbitanti per una bottiglia d’acqua, un panino, o la cena. Per questo l’Epam, che ha tra i suoi iscritti circa 6mila dei 9mila esercizi pubblici milanesi, ha raccolto la richiesta della diocesi: per garantire un’adeguata accoglienza, offrire consumazioni (colazione, pranzo e cena) a prezzi contenuti e calmierati. Minimo 2 euro, massimo 14, con le bottiglie d’acqua da mezzo litro vendute al massimo a 1 euro. Agli associati (e un centinaio hanno già aderito) sta arrivando una scheda di adesione in cui si impegnano a far pagare per un pranzo (primo e contorno, o secondo e contorno con acqua o bibita) 8 euro per gli adulti e 6 per i ragazzi, che sale a 14 e a 10 per la cena, con ritiro anche dei buoni pasto di cui i pellegrini saranno dotati. Per la colazione al bar, invece, il prezzo stabilito è 2 euro. La scheda va restituita firmata all’associazione, che provvederà a segnalare con una locandina i pubblici esercizi convenzionati. "In questi giorni stiamo inviando la scheda anche a chi non è nostro iscritto - dice Alfredo Zini (Epam) - L’evento è rivolto alle famiglie e noi facciamo appello al senso di responsabilità delle imprese, la città deve rispondere al meglio. E anche a chi non aderisce chiediamo l’assoluta trasparenza nei prezzi, in modo che i pellegrini non abbiano sorprese". L’Epam chiede a bar e ristoranti pure la disponibilità ad offrire servizi indispensabili, come l’accesso ai bagni a prescindere dalle consumazioni o la possibilità di scaldare gratuitamente latte per i bambini. Anche i negozi stanno pensando ad offerte per l’occasione. "A Milano arriverà una gran massa di persone, stiamo cercando di organizzare 'offerte al pellegrino' o di stabilire un prezzo stabile nei negozi e nei supermercati, perché si riesca a mangiare più o meno sempre con la stessa cifra", ha spiegato l’assessore al Turismo, Franco d’Alfonso.

Anna Cirillo, La Repubblica

Card. Koch: anche il Concilio Vaticano II con tutti i suoi testi sono vincolanti per un cattolico. Non c'è posto nella Chiesa per un negazionista

"Tutte le decisioni dottrinali del Magistero sono vincolanti per un cattolico, anche il Concilio Vaticano II con tutti i suoi testi": lo ha dichiarato il card. Kurt Koch (nella foto con Benedetto XVI) in merito al valore della Dichiarazione conciliare "Nostra Aetate" sui rapporti le altre religioni. Koch, presidente della commissione della Santa Sede per le relazioni religiose con l'Ebraismo, ha risposto alle domande dei giornalisti sulla Fraternità San Pio X a conclusione di una lecture tenuta ieri presso la Pontificia Università San Tommaso d'Aquino ospite del rabbino Jack Bemporad. Il porporato, che nella mattinata aveva partecipato alla plenaria della Congregazione della Dottrina della fede dedicata al processo di reintegro dei lefebvriani nella Chiesa Cattolica, ha sottolineato che è "importante" che a determinare le "interpretazioni autentiche" sulla dottrina cattolica e a rispondere alle eventuali "domande aperte" sia "il Magistero". In questo senso, il cardinale svizzero ha richiamato il discorso pronunciato dal Papa alla Curia romana il 22 dicembre 2005 sull'interpretazione del Concilio come "discontinuità e rottura" o, su quella preferibile, di "riforma nella continuità". Benedetto XVI, ha spiegato Koch, ha così fornito una "chiave di interpretazione dei testi conciliari". L'idea, invece, che il Concilio sia interpretato in base a "opinioni soggettive" è "una posizione un po' protestante che troviamo sia a destra che a sinistra". Il card. Koch non ha voluto fornire dettagli della riunione mattutina della congregazione per la Dottrina della fede, sottolineando che i colloqui con i Lefebvriani "sono in corso" e che le discussioni in seno al dicastero vaticano sono riservate. "Abbiamo fatto un comunicato stampa dopo la 'feria quarta' dove abbiamo spiegato che ci sono domande e approfondimenti da svolgere in colloquio con quella comunità, non posso dire altro", ha detto il porporato, che ha spiegato che alla fine "il Santo Padre deciderà". Quanto al vescovo lefebvriano Richard Williamson, il porporato ha sottolineato che "non c'è posto per un negazionista nella Chiesa Cattolica, il Santo Padre lo ha detto chiaramente". La situazione di Williamson, ha detto Koch, "è speciale" e "anche la Fraternità Sacerdotale San Pio X ha preso le distanze da questo negazionista. Le relazioni tra la Chiesa e l'ebraismo, ad ogni modo, sono più grandi che la questione dei lefebvriani", ha detto Koch, che, all'ennesima domanda dei cronisti, ha reagito affermando: "Non capisco perché devo parlare di cose delle quali non posso parlare. Abbiamo altri temi. Non si può parlare solo di piccoli gruppi. Il tema del rapporto tra la Chiesa e l'ebraismo è molto più interessante".

TMNews

A tre anni dall'inchiesta che ha portato a dimissioni premature di due vescovi della Repubblica Centroafricana, il Papa ha nominato i loro successori

E’ un lavoro metodico e ostinato, quello a cui si dedica Papa Benedetto, per rimettere a posto la Chiesa nei ruoli che considera vitali: e in particolare in quello del vescovo diocesano. Ogni tanto questo lavoro, poco mediatico, soprattutto perché svolto con discrezione, emerge con particolare evidenza. E’ il caso in queste ore della Repubblica Centroafricana, a tre anni di distanza dall’inchiesta che ha portato alle dimissioni premature nel maggio 2009 dell’arcivescovo Paulin Pomodino di Bangui, 54 anni, e del vescovo François-Xavier Yombandje, che si è ritirato all’età di 52 anni. L’inchiesta è stata condotta dall’allora arcivescovo Robert Sarah, e ha trovato che Pomodino adottava “un’attitudine morale che non è sempre in conformità con il suo impegno a seguire Cristo in castità, povertà e obbedienza”. L’inchiesta ha anche scoperto che molti del clero locale avevano figli. Il 14 maggio Benedetto XVI ha nominato padre Dieudonné Nzapalainga, 45 anni, come arcivescovo di Bangui. Il sacerdote aveva lavorato fino ad ora come amministratore apostolico, e padre Nestor-Désiré Nongo-Aziagbia, 42 anni, superiore della Society of African Missions a Strasbourg, Francia, come vescovo di Bossangoa.

Marco Tosatti, San Pietro e dintorni