giovedì 5 gennaio 2012

Domani, durante l'Angelus dell’Epifania, il Papa annuncerà il Concistoro e l’elenco dei nuovi cardinali, una quindicina più 2 o 3 ultraottantenni

Una calza della Befana color porpora. Domani Benedetto XVI, dopo la recita dell'Angelus, al termine della Messa della Solennità dell’Epifania che celebrerà nella Basilica di San Pietro, annuncerà l’elenco dei nuovi cardinali che riceveranno la berretta rossa nel quarto Concistoro del suo Pontificato. La lista dovrebbe contenere quindici nomi di porporati con meno di ottant’anni, e dunque potenziali elettori in caso di Conclave, più alcuni ultraottantenni; si fanno i nomi di padre Prosper Grech, docente emerito di varie Università romane, che esercita ancora la funzione di Consultore presso la Congregazione per la Dottrina della Fede, padre Karl Josef Becker, docente emerito della Pontificia Università Gregoriana, per lunghi anni Consultore della Congregazione per la Dottrina della Fede, Lucian Mureşan, arcivescovo di Făgăraş e Alba Iulia e mons. Julien Ries, sacerdote della diocesi di Namur e professore emerito di storia delle religioni presso l'università Cattolica di Louvain. La data più probabile per la cerimonia durante la quale il Pontefice imporrà la berretta rossa ai nuovi "príncipi della Chiesa" è sabato 18 febbraio. Il giorno successivo, domenica 19 febbraio, si dovrebbe tenere la solenne concelebrazione durante la quale Benedetto XVI donerà ai nuovi porporati l’anello cardinalizio di nuova fattura preparato per l’occasione dai fratelli Savi. Si tratterà del quarto Concistoro di Benedetto XVI dopo quelli che si sono svolti il 24 marzo 2006, il 24 novembre 2007 e il 20 novembre 2010. Proprio domani, peraltro, compirà 80 anni il cardinale portoghese José Saraiva Martins. Scende così a 107 il numero di cardinali che, con meno di 80 anni, hanno diritto ad entrare nel Conclave che verrebbe convocato per eleggere il nuovo Papa. In base alla norma stabilita da Paolo VI, e raramente violata, la soglia di cardinali 'elettori' è fissata a 120. C'è dunque 'posto' per 13 nuovi cardinali, cifra che salirebbe a 22 entro la fine del 2012 a causa dell'ottantesimo compleanno di altri porporati. I cardinali creati da Papa Ratzinger con diritto di voto in conclave supereranno per la prima volta quelli di nomina wojtyliana.

Vatican Insider, TMNews, Adnkronos

Turkson: Giustizia e Pace accoglie invito del Papa a intensificare sforzi per riaffermare grande valenza intellettuale, spirituale e morale della fede

Il Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace ha in programma, per il prossimo futuro, "la celebrazione del cinquantesimo anniversario del Concilio Vaticano II. Inviteremo proprio le nuove generazioni a riflettere sui suoi contenuti. C'è poi da preparare con cura la celebrazione del cinquantesimo anniversario della 'Pacem in terris', nel 2013". Lo preannuncia, in un'intervista a L'Osservatore Romano, il card. Peter Kodwo Appiah Turkson, presidente del dicastero vaticano. "Tra gli altri impegni di quest'anno segnalerei la preparazione della conferenza delle Nazioni Unite sullo sviluppo sostenibile che, come è noto, si svolgerà a Rio de Janeiro dal 20 al 22 giugno prossimo", afferma il porporato ghanese. "Abbiamo anche in programma l'organizzazione, in collaborazione con altri organismi, di una conferenza sulla vita rurale e una serie di tavole rotonde su diversi argomenti: il traffico di esseri umani; la difesa della persona umana dal concepimento alla sua fine naturale; le strategie d'impresa per il bene comune; il rinnovamento della missione e dell'identità della formazione cattolica nel mondo degli affari; e infine le nuove sfide per i cattolici nella costruzione del bene comune. Naturalmente collaboreremo con gli altri dicasteri della Santa Sede per far comprendere che il culto di Dio è fondamentalmente un atto di giustizia, senza il quale non sono possibili gli altri atti di giustizia fra gli uomini. Cercheremo anche di rafforzare l'idea che la fede in Cristo è fondamentale per rinnovare la cultura e la società per il bene di tutti. In questo senso, il Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace è pronto ad accogliere l'invito del Papa a intensificare gli sforzi per riaffermare la grande valenza intellettuale, spirituale e morale della fede".

TMNews

Il card. Appiah Turkson parla dell’educazione delle nuove generazioni alla pace: Gesù nelle mani dei giovani

Card. O'Malley: il cammino della Chiesa di Boston a dieci anni dallo scandalo pedofilia. Se non sai fare cose difficili non devi essere vescovo

"Con i chiarissimi codici di comportamento in vigore, se un vescovo è indifferente alla protezione dei fanciulli, credo che sia qualcosa che esige attenzione da parte della Santa Sede. Se non sai fare cose difficili, non devi essere vescovo. Ci sono sempre scelte molto dure da fare". Lo ha detto, in un’intervista al National Catholic Register, il card. Sean O’Malley (nella foto con Benedetto XVI), arcivescovo di Boston e visitatore apostolico per l’Irlanda, due realtà travolte dallo scandalo degli abusi sessuali compiuti da ecclesiastici. Religioso cappuccino, O’Malley è considerato oggi un campione della lotta agli abusi ingaggiata da Papa Ratzinger. A Boston, nel 2003, quando fu nominato al posto del card. Bernard Law costretto a dimettersi per aver sottovalutato il problema, ricorda O’Malley, "c’erano tante ferite e rabbia, e c’erano conseguenze economiche talmente disastrose. C’era un calo delle vocazioni. Da qualsiasi parte ci giravamo, c’era crisi e sofferenza". Per ripartire è stato avviato quello che il porporato definisce un cammino di "'ricostruzione della fiducia', il cercare cioè di aiutare le vittime a fidarsi ancora di noi". "Voleva dire che prendevamo la cosa con serietà e che non avremmo più permesso il ripetersi di tali cose", ha spiegato. "Il mio deciso intento - ha confidato O’Malley nell’intervista - è stato far capire alla gente quello che era successo, i comportamenti che mettevamo in atto, e la nostra determinazione a far rispettare quei codici per far sì che le nostre parrocchie e le nostre scuole siano le piu’ sicure possibili per i giovani". Secondo il cardinale cappuccino, "la trasparenza è stata una parte importante per la ricostruzione". "Abbiamo pubblicato - ha assicurato - tutto quanto riguarda le nostre finanze. Abbiamo pubblicato più di qualsiasi altra diocesi nel mondo. Abbiamo voluto farlo perchè il denaro speso per i casi di abuso sessuale era un argomento molto scottante". "Volevo dimostrare - ha detto O’Malley - che non usavamo i fondi delle parrocchie, che alcune parrocchie venivano chiuse sì, ma non per pagare i risarcimenti degli abusi sessuali. Il denaro infatti lo abbiamo ricavato dalla vendita della residenza episcopale". Per quanto riguarda l’accertamento dei fatti, il cardinale ha sottolineato che le vittime possono dare un grande contributo per aiutare altri a rivelare le offese subite. "Una grande risorsa - ha spiegato - è stata la commissione d’indagine, che ho sempre istituito in ogni diocesi in cui sono stato". "In tale commissione - ha concluso - ho voluto che ci fossero vittime e loro famiglie insieme a giudici, preti ed altri. Questo consente una lettura indipendente, ed è di grande aiuto anche quando un’accusa è senza fondamento".

Agi

Ricostruire dalle rovine. Intervista al card. O'Malley a dieci anni dallo scandalo degli abusi a Boston

Il filosofo ateo Norbert Hoerster: cari amici illuministi della Fondazione Giordano Bruno, io sto con Benedetto XVI, non con le scimmie

Può un ateo di ferro, in un colpo solo, criticare "l'idea di illuminismo" dei suoi colleghi, il loro "nuovo ateismo" basato sull'evoluzionismo di Dawkins, difendere il Papa e la Chiesa e insegnare che l'uomo è diverso da una scimmia? Sì, se quell'ateo è Norbert Hoerster. Sono passati poco più di tre mesi dal viaggio di Papa Benedetto XVI in Germania e già si vedono i primi risultati dello storico intervento del 22 settembre al Bundestag. Norbert Hoerster, già professore di Filosofia del Diritto e sociale presso l'università di Mainz, ha scritto un articolo al vetriolo su uno dei più prestigiosi quotidiani tedeschi, dove annuncia che lascerà la Fondazione Giordano Bruno, "officina del pensiero per l'umanesimo e l'illuminismo" che riunisce scienziati, filosofi e artisti. Hoerster, come riporta Avvenire traducendo il suo articolo, dichiara di essere "appena uscito da quella consulta perché non posso identificarmi con l'idea di 'illuminismo' sostenuta dalla presidenza, in particolare dal suo portavoce, Michael Schmidt-Salomon". Hoerster critica innanzitutto la posizione della Fondazione nei confronti della Chiesa e del Papa. "Non c'è bisogno di essere un veneratore del Papa – continua – per trovare criticabile il fatto che Schmidt-Salomon dichiari (...) che questo Papa sia da condurre "davanti a un tribunale internazionale" e che abbia "un influsso disastroso sulla politica mondiale". (...) Quanto sia fuorviante questa posizione è chiaro anche in virtù di una frase pubblicata su internet dalla stessa Fondazione, secondo la quale il Papa sarebbe 'un uomo che istiga milioni di uomini in tutto il mondo a rapporti sessuali non protetti provocando effetti mortali'. Esiste forse qualcosa che lo attesti? Nel Catechismo della Chiesa Cattolica si dice che 'l'atto sessuale può avvenire esclusivamente nel matrimonio' e questa è anche la posizione del Papa. Non saprei dire a quanti milioni di effetti mortali può aver portato finora l'atto sessuale consumato all'interno del matrimonio". Ma è ancora più interessante la critica di Hoerster al "nuovo ateismo" che la Fondazione propugna riprendendo ciecamente le affermazioni del biologo Richard Dawkins. "Per quale motivo la teoria darwiniana dell'evoluzione, presupposta la sua giustezza, confuterebbe la fede in Dio? Ciò che quella teoria confuta è soltanto (...) il racconto biblico della creazione. Non vedo proprio per quale motivo la teoria evoluzionistica possa confutare o sostituire la fede in Dio. teorie evolutive non potrebbero essere legate a un intelligente principio ordinativo del mondo o essere addirittura il risultato di un cosciente atto creativo? Perché il mondo è programmato al punto tale che la vita segue proprio le leggi dell'evoluzione? Non è forse presuntuoso attendersi che una sola branca della scienza offra una spiegazione esaustiva della vita? (...) Un pensatore che si consideri un filosofo come Schmidt-Salomon, indicato dalla stampa come il 'capo degli atei di Germania', proprio in nome dell'illuminismo dovrebbe affrontare la filosofia della religione in maniera un po' più approfondita". L'ultimo durissimo affondo di Hoerster riguarda la nuova ideologia dei diritti degli animali e la presunta somiglianza tra la scimmia e l'uomo. "Non vedo perché le ricerche sul fenomeno dell'omosessualità nel contesto animale abbiano una rilevanza minima circa la questione se lo Stato possa vietare un simile comportamento tra gli uomini. E non credo che un uomo, anche non del tutto ragionevole, potrà mai far dipendere, per esempio, la sua posizione rispetto al divorzio da quanto frequentemente accada lo stesso comportamento nel contesto delle diverse specie di scimmie. A proposito di scimmie. Trovo fuorviante il fatto che ci si adoperi con veemenza affinché vengano riconosciuti dallo Stato ai cosiddetti ominidi i tipici diritti umani fondamentali. Le scimmie non hanno bisogno, per esempio, di alcun diritto in tema di libertà religiosa. Non necessitano neppure del diritto alla vita". "Per Schmidt-Salomon & Co. un uomo è nient'altro che 'il parente prossimo degli scimpanzé'. Che cosa 'contraddistingue particolarmente dal punto di vista biologico' l'uomo 'da tutti gli altri animali', anche dalle scimmie? La risposta è semplice: 'L'uomo - così Schmidt-Salomon - è la scimmia che sa scimmiottare al meglio!'. (...) Devo ammettere che quando leggo la 'Critica della ragion pura' di Kant, oppure ascolto il secondo atto del 'Tristano e Isotta' di Wagner mi risulta difficile capire quanto sostenuto da Schmidt-Salomon».

Tempi.it

L'articolo di Norbert Hoerster

600° anniversario della nascita di Santa Giovanna d'Arco. Il Papa: ci invita ad una misura alta della vita cristiana. La fede luce che guida le scelte

Iniziano domani in Francia le celebrazioni per il 600° anniversario della nascita di Giovanna d’Arco (foto). I festeggiamenti culmineranno il 13 maggio quando, nella Basilica di Domrémy, luogo di nascita della Santa, si svolgerà una Messa solenne presieduta dall’arcivescovo di Parigi, il card. André Vingt-Trois. Benedetto XVI il 26 gennaio dello scorso anno ha tenuto un’intensa catechesi sulla vita e la spiritualità di Giovanna d’Arco. La Francia si prepara a celebrare la sua eroina nazionale, una di quelle “donne forti”, ha affermato il Papa, che “alla fine del Medioevo portarono senza paura la grande luce del Vangelo nelle complesse vicende della storia”. A soli 17 anni Giovanna d’Arco, ispirata dall’Arcangelo Michele, cerca di mettere pace tra inglesi e francesi nel nome di Gesù. Non viene ascoltata, allora s’impegna per la liberazione del suo popolo. La giovane contadina francese, spinta da un ardente amore per Gesù e Maria, guida con coraggio uomini insicuri e vacillanti e libera Orléans. Ma viene catturata dai suoi nemici, processata per eresia e condannata al rogo. Benedetto XVI: “Questo processo è una pagina sconvolgente della storia della santità e anche una pagina illuminante sul mistero della Chiesa, che, secondo le parole del Concilio Vaticano II, è ‘allo stesso tempo santa e sempre bisognosa di purificazione’”.
I giudici sono degli ecclesiastici, teologi, osserva il Papa, ai quali mancano la carità e l'umiltà di vedere in questa giovane l’azione di Dio”: “Così, i giudici di Giovanna sono radicalmente incapaci di comprenderla, di vedere la bellezza della sua anima: non sapevano di condannare una Santa...Nell'Amore di Gesù, Giovanna trova la forza di amare la Chiesa fino alla fine, anche nel momento della condanna”.
Giovanna muore pronunciando più volte ad alta voce il nome di Gesù. 25 anni dopo Callisto II dichiara nulla la sua condanna, nel 1920 viene proclamata Santa. “Santa Giovanna d’Arco - afferma Benedetto XVI - ci invita ad una misura alta della vita cristiana”: “La liberazione del suo popolo è un’opera di giustizia umana, che Giovanna compie nella carità, per amore di Gesù. Il suo è un bell’esempio di santità per i laici impegnati nella vita politica, soprattutto nelle situazioni più difficili. La fede è la luce che guida ogni scelta”.

Radio Vaticana

Udienza generale, 26 gennaio 2011, Santa Giovanna d'Arco

Benedetto XVI nomina Penitenziere Maggiore mons. Manuel Monteiro de Castro. Mons. Emil Paul Tscherrig nuovo nunzio apostolico in Argentina

Il Papa ha nominato l'arcivescovo Manuel Monteiro de Castro nuovo Penitenziere Maggiore. Mons. De Castro, portoghese, 74 anni il prossimo 29 marzo, era finora segretario della Congregazione per i vescovi. La nomina è avvenuta dopo che il Papa ha accettato la rinuncia, per raggiunti limiti di età, del precedente Penitenziere Maggiore, il card. Fortunato Baldelli. Benedetto XVI ha anche nominato l'arcivescovo Emil Paul Tscherrig nuovo nunzio apostolico in Argentina. Mons. Tscherrig, svizzero, 64 anni il prossimo 3 febbraio, finora nunzio in Svezia, Danimarca, Finlandia, Islanda e Norvegia, al posto di mons. Adriano Bernardini, nominato lo scorso 15 novembre nunzio apostolico in Italia.

Vatican Insider

RINUNCE E NOMINE

Anno della Fede. Sabato la Nota di Dottrina della Fede con indicazioni pastorali: al centro l’incontro con Gesù e la bellezza della fede in Lui

Verrà pubblicata sabato 7 gennaio una Nota della Congregazione per la Dottrina della Fede con indicazioni pastorali per l’Anno della fede, voluto dal Papa, che prenderà il via l’11 ottobre prossimo per concludersi il 24 novembre del 2013. Oggi, intanto, è stato diffuso un comunicato che anticipa gli aspetti principali del documento. Viene ribadito come questo Anno, indetto con la Lettera Apostolica in forma di Motu Proprio “Porta fidei” rappresenti una grande occasione di rinnovato incontro con Gesù Cristo. Con l’Anno della Fede, Benedetto XVI vuole mettere al centro dell’attenzione della Chiesa “l’incontro con Gesù Cristo e la bellezza della fede in Lui”, si legge nel comunicato sulla Nota per l’Anno della fede, documento che offre delle “indicazioni pastorali” a quattro livelli: Chiesa universale, Conferenze Episcopali, diocesi e infine parrocchie, comunità e movimenti. L’inizio dell’Anno della fede, viene sottolineato, coincide con due importanti anniversari: il 50° anniversario dell’apertura del Concilio Vaticano II e il 20° della promulgazione del Catechismo della Chiesa Cattolica. Si rammenta dunque che, sin dall’inizio del suo Pontificato, Benedetto XVI si è impegnato per “una corretta comprensione del Concilio”, promuovendo quella che lui stesso ha denominato “l’ermeneutica della riforma”, del “rinnovamento nella continuità”. Nell’introduzione della Nota, elaborata dalla Congregazione per la Dottrina della Fede assieme ad altri dicasteri con il contributo del Comitato per la preparazione dell’Anno della fede, composto da vari cardinali e vescovi, si osserva, viene ribadito che l’Anno della fede “vuol contribuire ad una rinnovata conversione al Signore”, alla riscoperta della fede, affinché i cristiani siano testimoni “credibili e gioiosi” per quanti sono alla ricerca di Dio. Le indicazioni pastorali, si legge ancora, hanno l’intento di favorire l’incontro con Gesù attraverso testimoni della fede, sia la conoscenza sempre maggiore dei suoi contenuti. In particolare, accanto ad una solenne celebrazione del Papa per l’inizio dell’Anno della Fede, vengono auspicate iniziative ecumeniche per favorire il “ristabilimento dell’unità fra tutti i cristiani”. Con tale finalità, "accanto ad una solenne celebrazione per l’inizio dell’Anno della fede ed a vari altri eventi cui parteciperà il Santo Padre" come il Sinodo dei vescovi sulla Nuova Evangelizzazione e la Giornata Mondiale della Gioventù 2013, avrà luogo una solenne celebrazione ecumenica "per riaffermare la fede in Cristo da parte di tutti i battezzati". A livello delle Conferenze Episcopali viene incoraggiata la qualità della formazione catechistica. E ancora si auspica un ampio uso dei linguaggi della comunicazione e dell’arte con trasmissioni televisive e radiofoniche, film e pubblicazioni anche a livello popolare, accessibili ad un ampio pubblico. Verrà inoltre realizzato un apposito sito Internet sull’Anno della fede. A livello diocesano, spiega la nota, l’Anno viene visto come “rinnovata occasione di dialogo creativo tra fede e ragione” attraverso convegni e simposi. E come tempo favorevole per "celebrazioni penitenziali" in cui chidere perdono a Dio, "specialmente per i peccati contro la fede". A livello parrocchiale, la proposta centrale rimane la celebrazione della fede nella liturgia e in particolare nell’Eucaristia. Proprio per coordinare le diverse iniziative promosse dai diversi dicasteri, sarà infine istituita un’apposita segreteria per l’Anno della Fede, presso il Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione.

Radio Vaticana

COMUNICATO SULLA NOTA DELLA CONGREGAZIONE PER LA DOTTRINA DELLA FEDE CON INDICAZIONI PASTORALI PER L’ANNO DELLA FEDE