lunedì 1 marzo 2010

Sabato il Papa riceve dirigenti, operatori e volontari della Protezione Civile. L'udienza nata dalla visita di Benedetto XVI a L'Aquila e Onna

Sabato prossimo il Papa riceverà i dirigenti, gli operatori e i volontari della Protezione civile in Vaticano. Fra di loro ci sarà il sottosegretario Guido Bertolaso, capo della Protezione civile. Lo ha confermato il portavoce vaticano, padre Federico Lombardi. La Santa Sede intende in questo modo riconoscere l'impegno di migliaia di volontari nelle catastrofi naturali come il terremoto de L'Aquila, d'altro canto la Protezione civile si è fatta carico anche della logistica di molti grandi eventi religiosi. Interpellato dai giornalisti, il direttore della sala stampa vaticana, sottolinea come l'idea dell'appuntamento di sabato prossimo sia nato in occasione della visita che Benedetto XVI fece alle zone terremotate dell'Abruzzo lo scorso 28 aprile. Passata la prima emergenza, il Vaticano e la Protezione civile hanno iniziato ad organizzare, già a novembre-dicembre, l'udienza ai volontari impegnati nella ricostruzione.

Adnkronos, Apcom

L'arcivescovo di Mosul: le parole di Benedetto XVI uno stimolo per noi a restare qui, ad andare avanti e a lavorare per il bene del nostro Paese

“Le parole del Pontefice sono per noi tutti uno stimolo a restare qui, ad andare avanti e a lavorare per il bene del nostro Paese. I suoi appelli, uniti alle nostre voci, spero possano servire a fare pressioni sulle Istituzioni locali e nazionali irachene, ma anche internazionali, per trovare una soluzione ai problemi dell’Iraq e non solo dei cristiani. Noi, lo vogliamo ribadire, siamo cittadini iracheni a pieno titolo”. Così l’arcivescovo caldeo di Mosul, mons. Shimoun Nona, commenta all'agenzia SIR le parole di Benedetto XVI ieri all’Angelus. Dopo gli ultimi attacchi perpetrati ai danni di fedeli cristiani, sono centinaia le famiglie che hanno lasciato la città. “L’appello è stato accolto molto bene dalle nostre comunità locali – aggiunge – ma il problema è che non tutta la popolazione ha potuto ascoltarlo poiché non tutti i canali arabi lo hanno diffuso. Da parte nostra diffonderemo il messaggio di Benedetto XVI nelle chiese”. Ieri a Mosul la comunità cristiana locale ha promosso una marcia attraverso i villaggi cristiani della zona. Dichiara mons. Nona: “C’era moltissima gente, in ogni villaggio abbiamo trovato vescovi, sacerdoti, religiosi, religiose e semplici fedeli. Non ci sono stati problemi di ordine pubblico. Con noi, per quattro giorni, è stato anche il Patriarca caldeo, Mar Emmanuel III Delly, che ha esortato tutti, Istituzioni in primis, ad adoperarsi per la sicurezza”. La comunità di Mosul ha voluto anche ricordare mons. Paulos Faraj Raho, l’arcivescovo di Mosul rapito il 29 febbraio 2008 e ritrovato morto dopo due settimane. “A due anni dal rapimento e dalla sua morte – afferma mons. Nona - vogliamo coltivare quella che era la sua speranza di pace per l’Iraq. Preghiamo perché la sua morte sia seme di speranza nuova per tutto il nostro amato Paese. Le prossime elezioni ci possano, a riguardo, portare tranquillità e sicurezza per tutti”.

SIR

Mercoledì il Papa saluterà e benedirà oltre 200 persone tra malati e accompagnatori Associazione Italiana Sclerosi Multipla di Perugia

C’è un clima di attesa attorno alla Associazione Italiana Sclerosi Multipla (Aism) della provincia di Perugia, che sarà ricevuta dal Papa mercoledì 3 marzo, al termine dell’Udienza generale. Benedetto XVI infatti saluterà e benedirà oltre 200 persone tra malati e accompagnatori, presenti gli arcivescovi di Perugia-Città della Pieve e Spoleto-Norcia, mons. Gualtiero Bassetti e mons. Renato Boccardo. L’Aism perugina ha intrapreso, oltre al sostegno fisico, anche una vicinanza spirituale ai malati, grazie al coinvolgimento dei Padri Agostiniani di Cascia. Un’ala del riconvertito ospedale ospita un centro di neuro-riabilitazione per politraumatizzati e malati di sclerosi multipla trattati in regime di ricovero. “Il centro – afferma Mario De Carolis, vice sindaco della città –, nel quale vengono ricoverati pazienti con problemi neurologici, in particolare sclerosi multipla, è diventato un punto di riferimento per tutta l’Umbria e non solo. Addirittura, infatti, arrivano pazienti provenienti da tutta l’Italia”. Il reparto è intitolato alla Beata Teresa Fasce e lo scorso anno si è tenuto nella basilica di Sant Rita un ritiro spirituale per i malati di sclerosi. La sclerosi multipla, chiamata anche sclerosi a placche, è una malattia infiammatoria cronica demielinizzante, a patogenesi autoimmune, che colpisce il sistema nervoso centrale.

SIR

Sinodo dei vescovi per l'Africa. Il card. Turkson: comprendere profondamente il continente essenziale per l’attuazione dell'assemblea sinodale

Per aiutare l’Africa bisogna ascoltarne la voce: “La Chiesa è presente in Africa in diversi modi – una Chiesa straniera in nord Africa, una Chiesa minoritaria nel sud, una forte presenza nell’Africa equatoriale e sotto diversi gradi di pressione da parte dell’Islam e delle sette –. Comprendere profondamente l’Africa è essenziale per prendere in considerazione l’attuazione del Sinodo”: è quanto ha detto oggi il card. Peter Kodwo Appiah Turkson, presidente del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace, arcivescovo emerito di Cape Coast, in Ghana, che ha preso parte, nell’aula magna della Facoltà teologica dell'Italia centrale di Firenze, al convegno sul tema “La profezia che viene dall’Africa. Sfide, risorse e ricadute dal recente Sinodo”. Nel suo intervento il porporato ha descritto anzitutto il modo in cui si sono svolti i lavori del Sinodo per l’Africa tenutosi a Roma nell’ottobre dello scorso anno, quindi ha evidenziato gli argomenti affrontati dai vescovi. Fra questi lo “sfruttamento devastante delle risorse naturali” che “distrugge le vite delle persone e la natura stessa” e il “processo di desertificazione causato dalla distruzione delle sorgenti d’acqua”. “I vescovi – ha detto il card. Turkson – hanno condannato fortemente l’élite economica e politica per la loro ‘tragica complicità e criminale cospirazione’ con forze esterne, con le quali agisce in collusione per sfruttare il continente e la sua gente”. Il porporato ha riferito poi che i presuli hanno discusso della lotta contro l’Aids, prendendo coscienza delle minacce che la malattia porta all’Africa ed approfondendo l’impegno della Chiesa al fianco dei malati e nelle campagne di prevenzione. Diritti delle donne e formazione umana in Africa sono stati gli altri punti toccati dal cardinale Turkson, che ha sottolineato l’esigenza per il popolo di Dio di prendere coscienza di quanto è stato affrontato dal II Sinodo per l’Africa, nell’attesa dell’Esortazione che il Papa invierà ai vescovi sulla base delle idee, delle discussioni e delle 57 proposizioni finali emerse dall’assise dei vescovi. “I vescovi si sono sentiti provocati e incoraggiati dal proverbio africano che dice che ‘un esercito di formiche ben organizzate può abbattere un elefante’” ha concluso il porporato che ha esortato ad offrire aiuti all’Africa a partire dall’ascolto di tutto ciò che la riguarda.

Radio Vaticana

L'intenzione di preghiera di Benedetto XVI per il mese di marzo: l’economia mondiale sia giusta ed equa e tenga conto delle reali esigenze dei popoli

Bisogna pregare "perchè l'economia mondiale sia gestita secondo criteri di giustizia e di equità, tenendo conto delle reali esigenze dei popoli, specialmente di quelli più poveri". Lo chiede Benedetto XVI che per il mese di marzo ha proposto questa "intenzione generale" all'Apostolato della Preghiera, iniziativa seguita nel mondo da circa cinquanta milioni di persone. "Come già nella "Caritas in veritate", il Papa mette dunque l'accento sulla persona umana e i suoi diritti quale autentico paradigma di ogni progresso economico", afferma la Radio Vaticana, che ha affidato all'economista Riccardo Moro, della Fondazione "Giustizia e Solidarieta'", un commento sull'intenzione scelta dal Pontefice, che sollecita così "una riflessione costruita intorno al tema della relazione". Ogni mese il Pontefice prega anche per un'intenzione missionaria. Quella di marzo dice: "Perché le Chiese in Africa siano segno e strumento di riconciliazione e di giustizia in ogni regione del Continente".

Mons. Warduni: grazie Santo Padre per la vicinanza alla comunità cristiana dell'Iraq, speriamo che la sua voce risuoni soprattutto nei duri di cuore

“Grazie Santo Padre per la sua vicinanza! Siamo grati a Benedetto XVI, sappiamo quanto si preoccupi delle nostre comunità: speriamo che la sua voce possa avere una risonanza nel mondo e soprattutto nei duri di cuore”. Così il vicario patriarcale di Baghdad, mons. Shlemon Warduni, saluta le parole del Papa, ieri all’Angelus, rivolte ai cristiani e al popolo iracheno. “Parole forti e ricche di speranza – dice all'agenzia SIR mons. Warduni – che suonano come un appello ai cristiani ad avere fiducia nella giustizia e a non lasciare il loro Paese. Benedetto XVI ha fatto appello alle Autorità perché mettano da parte interessi di parte e proteggano le minoranze religiose più vulnerabili. E’ tempo, infatti, di mettere da parte ogni interesse particolare, politico, religioso, culturale ed etnico. I cristiani devono poter vivere in pace e sicurezza nel loro paese, da cittadini, nella pienezza del diritto”.

SIR