giovedì 16 settembre 2010

Benedetto XVI lascia il Bellahouston Park, conclusa la tappa in Scozia. In serata l'arrivo a Londra

Con Susan Boyle, il ''brutto anatroccolo'' con la voce da cigno che ha stregato la Gran Bretagna dopo la sua apparizione ad un talent-show in televisione, si è conclusa la Messa celebrata da Papa Benedetto XVI al Bellahouston Park di Glasgow. Al termine della Messa, papa Benedetto XVI è ripartito alla volta dell'aeroporto per il volo che lo ha portato a Londra. L'aereo Alitalia con a bordo Benedetto XVI e il seguito è decollato poco prima delle 21, le 20 ora locale, dall'aeroportro di Edimburgo per la capitale del Regno Unito, dove il Papa pernotterà tutte le tre notti del suo viaggio. L'arrivo all'aeroporto di Heathrow è stato intorno alle 22.15, le 21.15 di Londra. Subito dopo il Papa si è trasferito nella Nunziatura Apostolica.

Asca, Apcom

Il Papa: la religione garanzia di autentica libertà e rispetto di ogni persona. L'evangelizzazione della cultura contro la dittatura del relativismo

Papa Benedetto XVI ha presieduto questo pomeriggio la Santa Messa al Bellahouston Park di Glasgow, in Scozia, al termine del primo dei quattro giorni del viaggio nel Regno Unito. Mentre il Papa arrivava sul posto, una folla immensa lo salutava sventolando bandiere, molte delle quali vaticane. Il Pontefice si è fermato con la papamobile per baciare una bambina ed è poi giunto al luogo della celebrazione, che è stata preceduta da un lungo e sentito momento di raccoglimento.
“E’ con una certa emozione – ha esordito il Papa nell'omelia - che mi rivolgo a voi, non lontano dal luogo dove il mio amato predecessore, il Papa Giovanni Paolo II, circa trent’anni fa celebrò con voi la Messa, accolto dalla più grande folla che mai si sia riunita nella storia scozzese”. “Molte cose sono accadute da quella storica visita”, ha proseguito, lodando l’impegno della chiesa scozzese “a camminare mano nella mano con i vostri fratelli cristiani” e incoraggiandola “a continuare a pregare e lavorare con loro nel costruire un futuro più luminoso per la Scozia, fondato sulla nostra comune eredità cristiana”. Il Pontefice ha sottolineato con ''grande soddisfazione'' i progressi del dialogo ecumenico in Scozia e ha ricordato ''il centenario della Conferenza Missionaria Mondiale di Edimburgo, che è generalmente considerata come la nascita del movimento ecumenico moderno''. ''Rendiamo grazie al Signore - ha concluso Benedetto XVI - per la promessa che rappresenta l'intesa e la cooperazione ecumenica, in vista di una testimonianza concorde alla verita' salvifica della parola di Dio nell'odierna società in rapido mutamento''.
Il Papa non ha mancato di citare le tre università medievali, “fondate dai Pontefici”, e le scuole cattoliche scozzesi, che hanno assicurato “una educazione integrale ad un maggior numero di studenti”. Di qui l’invito a “professionisti, politici e educatori cattolici” scozzesi ad “usare i propri talenti e la propria esperienza a servizio della fede, confrontandosi con la cultura scozzese contemporanea ad ogni livello”. Benedetto XVI ha poi adoperato ancora una volta una delle sue espressioni più famose, quella ''dittatura del relativismo'', per esortare i fedeli ad impegnarsi nella ''evangelizzazione della cultura''. La ''dittatura del relativismo - ha detto il Pontefice - minaccia di oscurare l'immutabile verità sulla natura dell'uomo, il suo destino e il suo bene ultimo''. Oggi, è infatti la denuncia del Pontefice, “vi sono alcuni che cercano di escludere il credo religioso dalla sfera pubblica, di privatizzalo o addirittura di presentarlo come una minaccia all’uguaglianza e alla libertà. Al contrario, la religione è in verità una garanzia di autentica libertà e rispetto, che ci pronta a guardare ogni persona come un fratello o una sorella”. “La società odierna – l’appello del Santo Padre – necessità di voci chiare, che propongano il nostro diritto a vivere non in una giungla di libertà auto-distruttive ed arbitrarie, ma in una società che lavora per il vero benessere dei suoi cittadini, offrendo loro guida e protezione di fronte alle loro debolezze e fragilità. Non abbiate paura di dedicarvi a questo servizio”, è stata l’esortazione papale.
"Per questo motivo - ha proseguito il Papa - faccio appello in particolare a voi, fedeli laici, affinché, in conformità con la vostra vocazione e missione battesimale, non solo possiate essere esempio pubblico di fede, ma sappiate anche farvi avvocati nella sfera pubblica della promozione della sapienza e della visione del mondo che derivano dalla fede. La società odierna necessita di voci chiare, che propongano il nostro diritto a vivere non in una giungla di libertà auto-distruttive ed arbitrarie, ma in una società che lavora per il vero benessere dei suoi cittadini, offrendo loro guida e protezione di fronte alle loro debolezze e fragilità. Non abbiate paura di dedicarvi a questo servizio in favore dei vostri fratelli e sorelle - ha detto Papa Ratzinger - e del futuro della vostra amata nazione". Nell'omelia, il Papa ha rivolto “una speciale parola ai vescovi della Scozia”. “Uno dei primi compiti pastorali è per i vostri sacerdoti e per la loro santificazione”, ha ricordato Benedetto XVI, che ha detto ai presuli: “Vivete in pienezza la carità che promana da Cristo nel vostro fraterno ministero verso i vostri sacerdoti, collaborando con tutti loro ed in particolare con quanti hanno scarsi contatti con i loro confratelli”. “Così come è l’Eucarestia che fa la Chiesa, il sacerdozio è centrale per la vita della Chiesa”, ha detto il Papa. “Impegnatevi personalmente nel formare i vostri sacerdoti come una fraternità che ispira altri a dedicare completamente se stessi al servizio di Dio Onnipotente. Abbiate cura anche dei vostri diaconi, il cui ministero di servizio è unito in modo particolare con quello dell’ordine dei vescovi. Siate per loro dei padri e delle guide sul cammino della santità, incoraggiandoli a crescere in conoscenza e sapienza nel compiere la missione di annunciatori alla quale sono stati chiamati".
"Predicate il Vangelo con un cuore puro ed una coscienza retta”, è in sintesi la richiesta fatta dal Papa ai vescovi della Scozia: “Dedicate voi stessi a Dio solo, e diventerete per i giovani esempi luminosi di una vita santa, semplice e gioiosa: essi, a loro volta, desidereranno certamente unirsi a voi nel vostro assiduo servizio al popolo di Dio”. Benedetto XVI ha infine lanciato un appello ai ''giovani cattolici di Scozia'' perche' resistano alle ''molte tentazioni'' che devono affrontare ogni giorno, ''droga, denaro, sesso, pornografia, alcool, che secondo il mondo vi daranno felicità, mentre in realtà si tratta di cose distruttive, che creano divisione''. ''C'è una sola cosa - ha detto il Pontefice - che permane: l'amore personale di Gesù Cristo per ciascuno di voi. Cercatelo, conoscetelo ed amatelo, ed egli vi renderà liberi dalla schiavitù dell'esistenza seducente ma superficiale frequentemente proposta dalla società di oggi. Lasciate da parte ciò che non è degno di valore e prendete consapevolezza della vostra dignità di figli di Dio''. Poi l’auspicio per le vocazioni: “Prego perché molti fra voi conoscano ed amino Gesù Cristo e, attraverso tale incontro, giungano a dedicarsi completamente a Dio, in modo particolare quanti fra di voi sono chiamati al sacerdozio e alla vita religiosa. Questa è la sfida che il Signore oggi vi rivolge: la Chiesa ora appartiene a voi!”. “La pace e la benedizione di Dio siano con tutti voi”, ha detto il Papa in lingua scozzese, congedandosi dalla seconda tappa del suo viaggio con un augurio: “Dio vi protegga; e Dio benedica il popolo di Scozia!”.

Asca, SIR


70mila fedeli accolgono il Papa nel Bellahouston Park sotto un cielo azzurro che è quasi un miracolo. La tappa a Edimburgo diventa una festa

Il Papa, la Regina Elisabetta II e un bel sole. Tutto nello stesso giorno. Edimburgo proprio non poteva chiedere di più. E infatti la prima tappa del viaggio di Benedetto XVI si è trasformata letteralmente in festa: strade deserte fin dal primo mattino, pendolari ridotti al minimo, ragazzi fuori dalle scuole, il centro città bloccato al traffico. "Gli scozzesi - spiega Ann ÒBrian, 78 anni, irlandese d’origine - sono intimamente soddisfatti che il Papa abbia scelto proprio la Scozia come prima tappa". Così a Edimburgo lo hanno accolto con un bagno di folla entusiasta che, stando alle cifre diffuse dalla polizia, ha superato quota 125mila persone. E la maggior parte, tanto per sottolineare che no, questa non è l’Inghilterra, era ben felice di sventolare la bandierina bianco-blu scozzese. Ad attenderlo, per le strade, c’erano anche molti cittadini delle comunità polacche e ucraine, anche loro muniti di rispettive bandiere. Il viaggio di Benedetto per le strade di Edimburgo è filato liscio. Proteste ce ne sono state sì, ma molto contenute. A Bellahouston Park, a fronte di circa 70mila fedeli, c’erano sì e no una quindicina di manifestanti. Ma il sole splende anche a Glasgow, il prato è gremito e ci sono i baracchini che fanno i cheeseburger e il fish and chips. Qui a spopolare sono le bandierine vaticane bianche e gialle. Poi arriva la cantante Susan Boyle, che raccoglie un’ovazione per la sua "I dreamed a dream". Ma ovviamente il grido più ruggente la folla lo riserva a lui, Benedetto XVI. Che presiede la Santa Messa sotto a un cielo azzurro dove manca persino l’ombra di una nuvola. Quasi un miracolo, da queste parti.

Il Secolo XIX.it

Vian: con nettezza il Papa ha detto che più che attraente la Chiesa deve essere trasparente, per lasciar splendere il Signore e farsi sua voce

''Sarebbe sulla strada sbagliata una Chiesa che cercasse di rendersi attraente, ha detto con nettezza Benedetto XVI. Piuttosto, la Chiesa deve essere trasparente, per lasciare splendere il Signore e farsi sua voce''. E' quanto scrive il direttore de L'Osservatore Romano, Gian Maria Vian, in un editoriale sul quotidiano pontificio a commento dei primi passi del viaggio di Papa Ratzinger nel Regno Unito. ''La Chiesa - sottolinea Vian sulla scorta di quanto detto dal Pontefice nella conferenza stampa sull'aereo che lo portava a Edimburgo - non ha paura della modernità - ed è questo uno dei significati della beatificazione di Newman, 'eccezionale figura' e Dottore della Chiesa nella contemporaneità - soprattutto per un motivo: non lavora per se stessa, per affermare il suo supposto potere, ma per un altro, e cioè per l'annuncio di Gesu' Cristo''.''A prima vista - ammette il direttore de L'Osservatore Romano - l'atmosfera non sembrava facile, stando almeno all'atteggiamento non proprio benevolo presente in diversi media alla vigilia della visita, in particolare per la dolente e vergognosa questione degli abusi sessuali da parte di membri del clero. Anche su questo il Papa ha aperto di nuovo il suo cuore dicendosi scioccato ed esprimendo difficoltà a capire questa perversione del sacerdozio e tristezza per un'autorità ecclesiastica non abbastanza vigile e rapida di fronte allo scandalo. Da riparare con la penitenza e l'umiltà, mentre alle vittime deve andare ogni aiuto, accompagnato da giuste pene per i colpevoli e dalla prevenzione, che nel Regno Unito è esemplare''. Quanto alle polemiche e alle proteste che accompagnano il viaggio papale, Vian nota che ''la presenza di correnti anticlericali e anticattoliche'' è comune ''a parte dell'occidente europeo'' e non ha impedito a Benedetto XVI di ''ricordare ai giornalisti e nel discorso davanti a Elisabetta II le tradizioni di fede e le radici cristiane del Regno Unito. Insieme all'attenzione, alla tolleranza e al rispetto dimostrati da molti laici e agnostici che sono in ricerca, come già è avvenuto nelle visite, molto positive, in Francia e nella Repubblica Ceca''.

Asca

Il piccolo Anthon al Papa: le chiedo se mi può benedire, così il mio cancro andrà via, solo Dio può aiutarmi. Benedetto XVI lo incontrerà a Glasgow

"Le scrivo questa lettera per chiederle se può benedirmi quando verrà a visitare Glasgow, affinchè il mio cancro vada via. So che nessuno può aiutarmi, ma Dio può". Queste parole, scritte da Anton McManus (foto), bambino scozzese di nove anni, sono arrivate ed hanno fatto breccia nel cuore del Papa, che ha accolto la sua richiesta e gli regalerà una speciale benedizione in occasione della tappa in Scozia. Anton aveva solo quattro anni quando gli fu diagnosticato un cancro alle ossa molto grave e particolare, il cosiddetto "Sarcoma di Ewing". Dopo 14 sedute di chemioterapia, 25 di radioterapia, due operazioni e un calvario lungo qualche anno, il bambino ha alla fine sconfitto la malattia, anche se non definitivamente: da qui la decisione di chiedere aiuto alla fede. "Ero molto malato, ma ora sto meglio, anche se ci sono molte cose che i miei amici fanno e io non posso fare - si legge ancora nella straziante missiva - spero davvero di essere abbastanza fortunato da incontrarla, pregherò ogni giorno perché possa succedere". La richiesta ha commosso Papa Benedetto XVI, che ha deciso di accogliere la richiesta del piccolo malato, che riceverà una speciale benedizione davanti ai 65mila fedeli previsti a Glasgow. "E' fantastico, ho pianto tantissimo quando l'ho saputo - ha detto la mamma del bambino, Tammi, allo Scottish Sun - Anton pensa che la benedizione del Papa farà andare via il cancro per sempre".

Leggo

Benedetto XVI a Edimburgo in papamobile tra due ali di folla festante. La stretta di mano ai fedeli che lo attendevano fuori dall'arcivescovado

Lasciato il Palazzo reale di Holyrood, il Papa ha attraversato Edimburgo in papamobile salutato, lungo i quattro chilometri di percorso, da due ali di folla. Il Papa aveva sulle spalle il 'tartanì, la tipica mantella scozzese con fondo verde appena ricevuta in regalo. Lo stesso tessuto avevano indosso i membri di una banda musicale che, abbigliata con i tradizionali kilt e calzettoni, hanno suonato per Benedetto XVI in uno dei piazzali lungo il percorso verso la residenza arcivescovile di Saint Andrews, dove Papa Ratzinger è ospite a pranzo del card. Keith Michael Patrick O'Brien. Il Papa ha attraversato Princes street, parallela alla più nota Royal Mile, il "miglio reale", un lungo rettilineo che collega il palazzo e l'abbazia in rovina di Holyrood con il castello di Edimburgo. All'arrivo alla residenza arcivescovile, Benedetto XVI ha lasciato basiti cardinali e vescovi che erano con lui, rifiutandosi di entrare senza prima salutare personalmente le persone che da ore erano in attesa all'esterno. Giunta a Saint Anderws, la papamobile era entrata dal cancello e aveva attraversato il giardino antistante il palazzo. Sceso dalla vettura, il Pontefice doveva varcare la soglia ma si è fermato e, senza dare troppe spiegazioni, con passo sicuro ha ripercorso a piedi il viale ed è uscito dal cancello per stringere le mani almeno ad alcuni dei presenti. In particolare si è fermato con bambini e malati in carrozzella.

Apcom, Agi

Il Papa: non si lasci oscurare il fondamento cristiano alla base della libertà. I britannici continuino a vivere l’onestà, il rispetto e l’equilibrio

Una mano tesa offerta “con amicizia” a tutto il popolo del Regno Unito, unita al ricordo delle sue “profonde radici cristiane tuttora presenti” e alla riconoscenza per molte figure che si sono adoperate “per il bene del regno” ponendosi a servizio dell’uomo, per la pace e contro la tirannia. Il Papa, giunto questa mattina ad Edimburgo, a Holyroodhouse, residenza della regina Elisabetta, ha tenuto il suo primo discorso. Benedetto XVI ha ricordato come grazie a monarchi cristiani, tra cui “straordinari Santi” quali Edoardo il Confessore e Margherita di Scozia, “il messaggio cristiano è diventato parte integrale della lingua, del pensiero e della cultura dei popoli di queste isole per più di un millennio. Il rispetto dei vostri antenati per la verità e la giustizia, per la clemenza e la carità – ha detto - giungono a voi da una fede che rimane una forza potente per il bene nel vostro regno, con grande beneficio di cristiani e non cristiani”. Figure come William Wilberforce e David Livingstone, che si impegnarono contro la tratta degli schiavi, Florence Nightingale nell’assistenza sanitaria, sono alcuni degli “esempi di questa forza per il bene”, come lo fu anche John Henry Newman, uno dei molti cristiani britannici della propria epoca “la cui bontà, eloquenza ed azione furono un onore per i propri concittadini”.
Riferendosi, poi, all’opposizione della Gran Bretagna alla “tirannia nazista che aveva in animo di sradicare Dio dalla società e negava a molti la nostra comune umanità, specialmente agli ebrei che venivano considerati non degni di vivere”, Benedetto XVI ha sottolineato che “mentre riflettiamo sui moniti dell’estremismo ateo del XX secolo non possiamo mai dimenticare come l’esclusione di Dio, della religione e della virtù dalla vita pubblica conduce in ultima analisi ad una visione monca dell’uomo e della società, e pertanto a una visione riduttiva della persona e del suo destino”. “Desidero, inoltre, ricordare l’atteggiamento del regime verso pastori cristiani e verso religiosi che proclamarono la verità nell’amore; si opposero ai nazisti e pagarono con la propria vita la loro opposizione”, ha detto. Il Papa ha quindi rivolto l’attenzione al ruolo politico ed economico che il Regno Unito riveste a livello internazionale. Allo stesso modo, ha indicato come la Gran Bretagna abbia giocato “un ruolo essenziale nel forgiarsi del consenso internazionale del dopoguerra, il che favorì la fondazione delle Nazioni Unite e diede inizio ad un periodo di pace e di prosperità in Europa, sino a quel momento sconosciuto”. Ancora, ha ricordato la risoluzione pacifica del conflitto nell’Irlanda del Nord, con la firma degli Accordi del Venerdì Santo. Ed ha incoraggiato “quanti sono coinvolti a continuare a camminare coraggiosamente insieme sulla via tracciata verso una pace giusta e duratura”. “Il vostro governo e il vostro popolo – ha quindi riconosciuto – forgiano le idee che hanno tutt’oggi un impatto ben al di là delle isole britanniche”.
Di qui la necessità per loro di “agire con saggezza per il bene comune”. Allo stesso modo, ha osservato, “poiché le loro opinioni raggiungono un così vasto uditorio, i media britannici hanno una responsabilità più grave di altri e un’opportunità più ampia per promuovere la pace delle nazioni, lo sviluppo integrale dei popoli e la diffusione di autentici diritti umani. Possano tutti i britannici continuare a vivere dei valori dell’onestà, del rispetto e dell’equilibrio che hanno guadagnato loro la stima e l’ammirazione di molti”. Chiudendo il suo discorso il Pontefice ha auspicato che il Regno Unito, nel suo “sforzo di essere una società moderna e multiculturale”, “possa mantenere sempre il rispetto per quei valori tradizionali e per quelle espressioni culturali che forme più aggressive di secolarismo non stimano più, né tollerano più. Non si lasci oscurare il fondamento cristiano che sta alla base delle sue libertà". “Possa quel patrimonio, che ha sempre servito bene la Nazione, plasmare costantemente l’esempio del Suo governo e del Suo popolo nei confronti dei due miliardi di membri del Commonwealth, come pure della grande famiglia di nazioni anglofone in tutto il mondo”, ha concluso.

SIR, Radio Vaticana


Cerimonia di benvenuto e visita di cortesia alla Regina Elisabetta: la sua presenza ci ricorda il contributo dei cristiani alla pace e allo sviluppo

Tailleur grigio e cappello in tono, la Regina Elisabetta II ha accolto il Papa nel palazzo estivo di Holyrood, a Edimburgo, prima tappa del viaggio di Benedetto XVI nel Regno Unito. A salutare il Papa erano presenti, tra gli altri, il primate anglicano Rowan Williams e il vicepremier Nick Clegg. Dopo l’esecuzione degli inni nazionali, gli onori militari e la sfilata della Guardia d’onore, son state presentate al Papa le Autorità presenti. L’incontro privato tra il Santo Padre e la Regina Elisabetta II con il Principe Consorte si è svolto nella Morning Room del Palazzo Reale di Holyroodhouse, ed è durato circa mezz'ora. Contemporaneamente, il cardinale Segretario di Stato Tarcisio Bertone ha incontrato il Primo Ministro della Scozia, Alex Salmond. La sovrana ha offerto al Papa copie di alcune stampe del pittore tedesco Hans Holbein, fra cui un disegno del martire cattolico San Thomas More. Il Santo Padre ha fatto invece dono a Sua Maestà di una copia di un manoscritto originale di un vangelo tedesco dell'VIII secolo. Lo riferisce l'edizione online del The Guardian: un giornalista del quotidiano ha assistito alla scena dello scambio di regali, dipingendola "quasi natalizia". Dopo calorosi ringraziamenti reciproci, è seguito anche un piccolo scambio di battute. La Regina ha osservato che il Pontefice era arrivato a Holyrood, residenza estiva dei regnanti inglesi in Scozia, "in una macchina molto piccola". E ha aggiunto: "Deve essere stato un pò stretto", prima di chiedere al Santo Padre informazioni sulla sua papamobile.
Nel Parco del Palazzo Reale di Holyroodhouse Benedetto XVI ha incontrato le Autorità, tra cui rappresentanti politici, della società civile, delle Chiese anglicana e cattolica britannica, oltre ad alcuni rappresentanti del Parlamento scozzese. La Regina Elisabetta II, nel discorso rivolto al Papa, ha sottolineato il contributo della fede cristiana alla pace nel mondo e allo sviluppo economico e sociale dei più poveri. "Sua Santità, la sua presenza qui oggi ci ricorda la comune eredità cristiana e il contributo che i cristiani danno alla pace nel mondo e allo sviluppo economico e sociale dei paese meno prosperi del mondo", ha detto la Regina. "Siamo tutti consapevoli dello speciale contributo della Chiesa Cattolica romana in particolare per quanto riguarda il suo ministero ai membri più poveri e deprivati della società, la sua cura per i senza-tetto e per l'educazione fornita dalla sua estesa rete di scuole". La Regina, che è anche capo della Chiesa d'Inghilterra, ha anche espresso apprezzamento per il fatto che il viaggio di Benedetto XVI può "fornire un'opportunità per approfondire la relazione tra la Chiesa Cattolica romana, la Chiesa d'Inghilterra e quella di Scozia". Più in generale, Elisabetta II ha sottolineato il valore del dialogo tra religioni, aggiungendo: "Sappiamo dall'esperienza che tramite il dialogo si possono superare gli antichi sospetti e si può raggiungere una maggiore comprensione reciproca".

L'arrivo del Papa a Edimburgo, iniziato il viaggio apostolico nel Regno Unito. Il principe Filippo lo accoglie ai piedi dell'aereo

L'aereo che ha portato il Papa nel Regno Unito è atterrato qualche minuto prima delle 10.30 ore locali, le 11.30 in Italia, all'aeroporto di Edimburgo, prima tappa del 17° viaggio apostolico internazionale di Benedetto XVI. Nella piazzola 203 il nunzio apostolico, l'arcivescovo Sainz Muñoz, è salito a bordo per dare il benvenuto a Benedetto XVI e al suo seguito. Sceso dalla scaletta dell'aereo il Pontefice ha ricevuto l'accoglienza ufficiale da parte di Sua Altezza Reale Filippo di Mountbatten, marito della Regina Elisabetta. E' un fatto del tutto inusuale che il principe Filippo fosse presente all'aeroporto all'arrivo di un'autorità: il primo atto ufficiale del viaggio di Stato, il prima dopo lo scisma d'Inghilterra, di Benedetto XVI che con passo sicuro e fermo ha passato in rassegna il picchetto d'onore, soldati del Reale reggimento di Scozia, al fianco del principe consorte. La presenza del duca di Edimburgo è un gesto di grande cortesia da parte della famiglia reale. Con il consorte della Regina erano tra gli altri il primo Ministro scozzese Alex Salmond, il cardinale O'Brien, l'arcivescovo Nichols, il cardinale Murphy-O'Connor, mons. Summersgill, alcuni vescovi cattolici e anglicani, l'ambasciatore del Regno Unito presso la Santa Sede, Francis Martin-Xavier Campbell, e numerose autorità civili e politiche. Dopo la presentazione delle personalità presenti, il Pontefice e il duca di Edimburgo si sono diretti al Royal Pavilion per un breve colloquio, per poi trasferirsi nel Palazzo di Holyroodhouse.

Asca, Agi, L'Osservatore Romano

Il Papa in volo verso il Regno Unito: l'accoglienza e la religiosità del Paese, gli abusi sessuali dei preti, il card. Newman e la visita di stato

Durante il volo papale verso Edinburgo si è svolto il consueto incontro con i giornalisti del seguito. Il Papa ha risposto a cinque domande: l'accoglienza che si aspetta nel Regno Unito, la secolarizzazione e la religiosità in questo Paese, la questione degli abusi da parte di esponenti del clero, la figura del card. Newman e il carattere di visita di Stato di questo viaggio. Ha guidato l'incontro il direttore della Sala Stampa vaticana padre Federico Lombardi.
L'accoglienza. Benedetto XVI ha dichiarato di non essere ''preoccupato'' per eventuali manifestazioni di ostilità durante il suo viaggio. ''Non sono preoccupato perchè quando sono andato in Francia mi era stato detto che era il Paese più anticlericale, e quando sono andato in Repubblica Ceca, mi avevano avvertito che era la nazione meno religiosa d'Europa'', ha detto il Papa. ''Sia in Francia che in Repubblica Ceca ho ricevuto un'accoglienza calorosa da parte della comunità cattolica e grande attenzione da parte degli agnostici, ma anche tolleranza di quanti sono anticattolici'', ha continuato. ''Nel Regno Unito sono sicuro che da un lato l'accoglienza sarà positiva, e che dall'altra ci saranno rispetto e tolleranza reciproci. Io vado avanti con grande coraggio e gioia'', ha aggiunto Benedetto XVI.
La religiosità del Regno Unito. Se la Gran Bretagna è ritenuto un Paese secolarizzato, con un forte movimento di ateismo, hanno osservato i giornalisti, pure c’è una fede viva a livello personale. Dunque, cosa possono fare cattolici e anglicani per rendere la Chiesa più attrattiva? Non è questo il compito della Chiesa, ha spiegato Benedetto XVI: “Direi che una Chiesa che cerca soprattutto di essere attrattiva sarebbe già su una strada sbagliata, perché la Chiesa non lavora per sé, non lavora per aumentare i propri numeri e così il proprio potere. La Chiesa è al servizio di un Altro: serve non per sé, per essere un corpo forte, ma serve per rendere accessibile l’annuncio di Gesù Cristo, le grandi verità e le grandi forze di amore, di riconciliazione che vengono sempre dalla presenza di Gesù Cristo". “In questo senso – ha auspicato il Santo Padre – cattolici e anglicani hanno lo stesso compito e direzione da prendere”. "Se anglicani e cattolici capiscono che non devono servire se stessi, ma sono strumenti di Cristo, amici dello Sposo, come dice San Giovanni, se ambedue eseguono la priorità di Cristo e non di se stessi, camminano anche insieme, perché la priorità di Cristo li accomuna e non sono più concorrenti ed ognuno non cerca di avere il maggiore numero di fedeli, ma si ritrovano insieme nell’impegno per la verità di Cristo che entra in questo mondo e così si trovano anche reciprocamente in un vero e fecondo ecumenismo".
La pedofilia nella Chiesa. Sulla vicenda dei preti pedofili "l'autorità della Chiesa non è stata sufficientemente vigilante, né sufficientemente veloce e decisa nel prendere le misure necessarie". "Ora siamo in un momento di penitenza, di umilità e di sincerità - ha detto il Papa - come ho scritto anche ai vescovi dell'Irlanda. Dobbiamo realizzare un tempo di penitenza e di umilità e dobbiamo rinnovare e reimparare una assoluta sincerità. Le rivelazioni sullo scandalo degli abusi sono state per me uno shock, sono motivo di grande tristezza, perché è difficile da capire come questa perversione del ministero sacerdotale sia stata possibile. Il sacerdote, nel momento dell'ordinazione, preparato da anni a questo momento, promette a Cristo di diventare la sua voce, la sua bocca, la sua mano, e di servire con tutta l'esistenza quel buon pastore che ama, aiuta e guida la verità. Come un uomo che ha fatto e detto queste cose possa poi cadere in questa perversione è difficile da capire". Per il Papa il "primo interesse sono le vittime, come possiamo riparare, che cosa possiamo fare per aiutare queste persone a superare questo trauma, a ritrovare la vita, a ritrovare anche la fiducia nel messaggio di Cristo". "L'impegno per le vittime - ha spiegato - è la prima priorità con aiuti materiali, psicologici e spirituali. Secondo - ha aggiunto - è il problema delle persone colpevoli: la giusta pena escluderli da ogni possibilità di accesso ai giovani, perchè sappiamo che questa è una malattia che la libera volontà non funziona ove c'è questa malattia quindi dobbiamo proteggere queste persone contro se stesse, e trovare il modo di aiutarle e proteggerle da se stesse ed escluderle da ogni accesso ai giovani". Per Benedetto XVI "il terzo punto è - poi - la prevenzione e l'educazione nella scelta dei candidati al sacerdozio. Essere così attenti che secondo le possibilità umane si esclude futuri casi. Vorrei in questo momento anche ringraziare l'episcopato britannico per la sua attenzione e collaborazione sia con la sede di San Pietro sia con le istanze pubbliche e l'attenzione per le vittime e per il diritto". "L'episcopato britannico - ha riconosciuto il Papa - ha fatto e fa un grande lavoro quindi sono molto grato".
La figura del card. Newman. "Newman è soprattutto da una parte un uomo moderno che ha vissuto tutto il problema della modernità, che ha vissuto anche il problema dell'agnosticismo il problema dell'impossibilità di conoscere Dio, di credere". Del cardinale inglese, convertitosi dall'anglicanesimo, Benedetto XVI ha voluto richiamare "tre elementi: modernità della sua esistenza con tutti i dubbi e i problemi del nostro essere di oggi, cultura grande, conoscenza dei grandi tesori della cultura dell'umanità e disponibilità di ricerca permanente di rinnovamento permanente e spiritualità, vita spirituale con Dio danno a questo un uomo un eccezionale grandezza nel nostro tempo è una figura di dottore della Chiesa per noi e per tutti e un ponte tra anglicani e cattolici". Il card. Newman, ha aggiunto, "in tutta la sua vita è stato in cammino, per lasciarsi trasformare dalla verità in una ricerca di grande sincerità e di grande disponibilità di conoscere e di trovare e di accettare la strada che da la vera vita, questa modernita' interiore della sua vita implica la modernità della sua fede". La sua, dunque, "non è stata una fede in formule del tempo passato ma una fede personalissima, vissuta sofferta, trovata in un lungo cammino di rinnovamento e di conversioni". Inoltre, "è stato un uomo di grande cultura che da una parte partecipa nella nostra cultura scettica di oggi possiamo capire qualcosa di certo sulla verità dell'uomo di essere o no e come possiamo arrivare alle convergenza delle verosimilità". Ed in particolare "con una grande cultura della conoscenza dei padri della Chiesa, ha studiato e rinnovato la genesi e il dono della fede riconosciuta così la figura essenzialmente interiore". Infine, "un uomo di una grande spiritualità di un grande umanesimo, un uomo di preghiera, di una relazione profonda con Dio e di una relazione propria perciò anche di una relazione profonda con gli uomini del suo tempo".
Il carattere del viaggio. "Sono molto grato a Sua Maestà la Regina Elisabetta II che voleva dare a questa visita il rango di visita
di stato, che sa esprimere il carattere pubblico di questa visita e anche la responsabilità comune della politica e della religione per il futuro del continente e per il futuro anche dell'umanità". Parlando con i giornalisti, Benedetto XVI ha evocato "la grande comune responsabilità" che condivide con la Regina Elisabetta "perchè i valori che creano giustizia e politica e che vengano dalla religione siano insieme, in cammino nel nostro tempo". "Il fatto che giuridicamente è una visita di Stato non rende la mia visita - ha poi aggiunto - un fatto politico perchè se il Papa fa un capo di Stato questo eè solo uno strumento per garantire l'indipendenza del suo annuncio e il carattere pubblico del suo lavoro di pastore". In questo senso, per il Pontefice, "anche la visita di stato rimane sostanzialmente ed essenzialmente una visita pastorale, cioè una visita nella responsabilità della fede nella quale il Sommo Pontefice il Papa esiste e naturalmente il centro dell'attenzione qauesta visita di stato proprio le coincidenze tra l'interesse della politica e della religione". "La politica - ha ricordato in proposito Papa Ratzinger - sostanzialmente è creata per garantire giustizia, la giustizia e la libertà, giustizia è una valore morale, religioso e così l'annuncio della fede si collega nel punto giustizia alla politica e qui nascono anche gli interessi comuni". E la Gran Bretagna, "ha una grande esperienza e una grande attività nella lotta contro il male di questo tempo, la miseria, la povertà, le malattie la droga e tutte queste lotte contro la miserie, le povertà, la schiavitù dell'uomo sono anche scopi della fede perchè sono scopi dell'umanizzazione dell'uomo perchè sia restituito all'immagine di Dio contro la le distruzioni e le devastazioni". "Il secondo compito comune - ha continuato - è l'impegno per la pace nel mondo e la capacità di vivere la pace, l'educazione alla pace. Creare le virtù che vedono l'uomo capace di pace. E finalmente l'elemento essenziale della pace è il dialogo delle religioni, tolleranza, apertura dell'uomo e dell'altro e questo anche con un profondo scopo sia della Bretagna sia della fede cattolica di aprire il cuore, di aprire al dialogo, di aprire così alla verità, al cammino comune dell'umanità e alla ritrovata dei valori che sono fondamento del nostro umanesimo".

Radio Vaticana, Asca, Agi

INCONTRO CON I GIORNALISTI DURANTE IL VOLO VERSO IL REGNO UNITO - il testo integrale del colloquio del Papa

Il Papa verso il Regno Unito. Mons. Fisichella: giudicheranno gli inglesi il viaggio e non le tv. Vogliamo ragionare o solo gettare accuse?

L'arcivescovo e teologo Rino Fisichella, presidente del Pontificio Consiglio per la Nuova evangelizzazione, in un'intervista al Corriere della Sera, minimizza le polemiche che accompagnano il viaggio nel Regno Unito del Papa per la beatificazione di John Henry Newman. "Saranno gli inglesi a giudicare, non quattro intellettuali o alcune tv da sempre ostili al cattolicesimo", afferma Fisichella, che spiega come il Papa si porrà agli inglesi "secondo il suo stile: mostrare che la cultura è una costante tensione verso la verità, la risposta al senso della vita". Fisichella, inoltre, precisa che "il Papa non cerca la popolarità come farebbe un politico, è mosso per prima cosa dal desiderio di portare ai cattolici il mandato che ha ricevuto: confermarli nella fede. Però sappiamo che anche nei viaggi più difficili ha avuto un grande successo: quando la gente lo incontra e lo sente parlare, vengono meno i cliché affibbiati dai contestatori. Che ci siano contestazioni, del resto, lo posso anche capire. Ma perché non si contestano i contenuti?". E conclude: "Un intellettuale non può ricalcare i luoghi comuni, oltre gli slogan deve confrontarsi sui contenuti e dimostrare, se ci riesce. Questo Papa, nella prima Enciclica, ha scritto che la verità è lógos, ragione, che crea dialogos. Vogliamo ragionare o solo gettare accuse?".

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Il Papa verso il Regno Unito. Il benvenuto della stampa inglese: un intellettuale che segue le sue convinzioni anche contro lo spirito dei tempi

Ad accogliere il Papa con parole di benvenuto sono questa mattina un articolo di prima pagina e un editoriale del quotidiano Daily Telegraph, da sempre vicino al partito conservatore e alla Chiesa di Inghilterra e un supplemento di sedici pagine del Times con un lungo articolo del giornalista Edward Stourton, che paragona Benedetto XVI al card. Henry Newman. Anche The Independent e The Guardian, gli altri due più importanti quotidiani, dedicano spazio alla visita del Santo Padre. Nell’editoriale intitolato “Un benvenuto caloroso in Gran Bretagna per il Papa” The Telegraph ricorda che alla Regina spetta il compito di accogliere il Papa questa mattina nel palazzo di Holyrood a Edimburgo e ricorda come “fu la sovrana la prima monarca inglese ad andare in Vaticano nel 1980” e sempre lei ad invitare Giovanni Paolo II nel 1982. Lo stesso quotidiano da spazio, in prima pagina, alle dichiarazioni di un ministro del governo conservatore, di religione musulmana, la baronessa Warsi che ha detto che il nuovo governo comprende la fede e vuole che i gruppi religiosi abbiano un ruolo più preminente nella società britannica. Nel suo articolo dedicato al Papa e alla beatificazione del card. Newman il giornalista della BBC Edward Stourton spiega che, come il teologo anglicano diventato cattolico anche “Benedetto è un intellettuale che crede nel seguire la logica delle sue convinzioni anche quando questo gli fa perdere amici e lo mette in contraddizione con lo spirito dei tempi”. Secondo Stourton il cuore di quello che il Santo Padre dirà in questi giorni, sarà in contraddizione con la cultura dominante perché “Benedetto è convinto che l’Europa moderna ha perso contatto con quello che una volta lui stesso ha descritto come ‘le indispensabili radici cristiane della sua cultura e della sua civiltà’”.

SIR

Il Papa verso il Regno Unito. Il premier Cameron: va accolto da chi guarda con favore al contributo della fede, un dono prezioso e non un ostacolo

Il premier britannico offre un caloroso benvenuto a Papa Benedetto XVI nel Regno Unito con un articolo in prima pagina sul Corriere della Sera. Il primo ministro conservatore David Cameron di dice ''felice'' che Papa Ratzinger abbia accettato l'invito della Regina Elisabetta e sottolinea come come la Santa Sede sia per la Gran Bretagna un ''partner nel conseguimento degli Obiettivi di Sviluppo del Millennio fissati dall'Onu'', che saranno discussi alle Nazioni unite a New York la prossima settimana. ''Alleviare la povertà - prosegue Cameron - è una delle massime sfide per il mondo. La condizione assurda in cui troppa gente oggi vive, in compagnia costante di malattie e miseria, è un insulto morale agli occhi di tutti noi che viviamo nell'agio dei Paesi ricchi''. ''Stretta cooperazione'' tra Londra e Vaticano anche sul fronte del cambiamento climatico: ''Anche qui saranno i poveri a soffrire di più se non interverremo per mitigare il surriscaldamento globale'', afferma Cameron. La dottrina sociale della Chiesa, per il primo ministro Tory, mira a creare una società ''dove tutti esercitiamo i nostri doveri verso gli altri, verso le famiglie e le comunita'''. Cameron afferma anche di non condividere l'opinione di chi descrive il Regno Unito come un Paese ''essenzialmente laico''. Il viaggio del Papa, conclude, va accolto da parte di ''tutti coloro che guardano con favore al contributo dato dai gruppi di fede nella nostra società, che capiscono che la fede è un dono prezioso e non un problema da superare''.

Il Papa partito per il Regno Unito. Lo scambio di messaggi con il presidente della Repubblica Napolitano. Buon viaggio, Benedetto XVI!

Benedetto XVI è partito per il Regno Unito. Ha inizio così il suo 17° viaggio apostolico internazionale. A salutarlo, a nome del governo italiano, il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Gianni Letta. Presente anche, tra gli altri, l'amministratore delegato di Alitalia Rocco Sabelli. L’aereo papale, un AZ A320 dell'Alitalia, è decollato dall’aeroporto di Ciampino alle 8.25 diretto a Edimburgo. L’arrivo all’aeroporto internazionale scozzese è previsto intorno alle 10.30 locali, le 11.30 in Italia. Come di consueto lasciando il nostro Paese ha indirizzato un telegramma al Capo dello Stato Giorgio Napolitano: ''Invoco la benedizione del signore sull'intera nazione italiana in particolare sui responsabili della cosa pubblica chiamati a servire il bene comune''. "Nel lasciare il suolo italiano per recarmi nel Regno Unito - si legge nel testo - mi è caro rivolgere a lei, signor Presidente, il mio referente saluto". Nel messaggio Papa Ratzinger ricorda anche i principali impegni che lo attendono in Gran Bretagna. "Mi accingo - spiega - ad incontrare sua maestà Regina Elisabetta II e altre autorità, la comunità cattolica, come pure i rappresentanti di altre comunità religiose specialmente quella anglicana, gli esponenti della società civile e la gente di quel nobile Paese". Il Presidente Napolitano, ringraziando il Papa per la benedizione impartita all'Italia, ha sottolineato che "si tratta di una missione di particolare rilevanza". "Desidero farle pervenire - ha scritto infatti il Capo dello Stato in un messaggio a Benedetto XVI - il più sincero ringraziamento per il messaggio che Ella ha voluto cortesemente indirizzarmi nel momento in cui si accinge a partire per il viaggio Apostolico nel Regno Unito. La storica missione che Vostra Santità si appresta a compiere oltremanica in occasione della beatificazione del cardinale John Henry Newman assume una particolare valenza anche per le molteplici dimensioni che la caratterizzano. Il suo significato si riassume nel motto del Cardinale stesso, 'cor ad cor loquitur', che Ella ha scelto come tema dell'intero viaggio. Le auguro, a nome mio personale e del popolo italiano tutto, pieno successo per questa nuova missione pastorale il cui messaggio, ne sono certo, sarà fonte di rinnovata riflessione e speranza. Mi è gradito rinnovarle, Santità, i sensi della mia profonda stima e considerazione". Il Santo Padre ha fatto pervenire un messaggi augurale anche al presidente della Francia Nicolas Sarkozy.

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