sabato 15 gennaio 2011

Il Papa: nel dialogo ecumenico elementi di concordanza che ci rafforzano nel desiderio di realizzare la volontà di Gesù, tutti siano una cosa sola

“L’ecumenismo è sempre frutto dell’azione di Dio”. Così il Papa nel discorso a una delegazione ecumenica proveniente dalla Finlandia, che in questi giorni si trova tradizionalmente a Roma per la festa di Sant’Enrico, patrono del Paese scandinavo. Un segno concreto di speranza, un impegno visibile per il dialogo, ma soprattutto il desiderio di realizzare la volontà di Cristo ed essere una cosa sola in Lui. "La vostra visita - ha affermato il Pontefice -testimonia che i rapporti tra luterani e cattolici e in generale tra i cristiani del vostro Paese, sono aperti, amichevoli e tesi alla cooperazione, ma - ha detto - bisogna lavorare insieme per raggiungere la piena unità nella fede". “Ancora non abbiamo raggiunto lo scopo del movimento ecumenico, cioè l’unità piena della fede, ma nel dialogo sono maturati molti elementi di concordanza che ci rafforzano nel nostro comune desiderio di realizzare la volontà di nostro Signore Gesù Cristo, perché tutti siamo una cosa sola". Benedetto XVI ha sottolineato poi l’importanza del rapporto finale sul tema della Giustificazione nella vita della Chiesa, realizzato dal Gruppo di dialogo luterano-cattolico del Nord, definendolo un risultato positivo nella strada verso l’ecumenismo: "Approfondire la nostra comprensione della Giustificazione, ci aiuterà a raggiungere una visione comune della Chiesa e dell’autorità episcopale. La nostra speranza è che con l’aiuto dello Spirito Santo le tante persone impegnate nell'ecumenismo possano contribuire ulteriormente alla realizzazione di questo compito". “Siamo tutti consapevoli - ha affermato il Papa - che il cammino ecumenico è diventato più difficile e per certi versi più impegnativo”, per questo ha ricordato l’importanza della preghiera nel sostenere ogni sforzo umano, ribadendo che l’ecumenismo in definitiva è sempre frutto dell’azione di Dio. Pensando alla settimana di preghiera per l’unità dei cristiani che quest’anno si svolge sul tema “Uniti nell’insegnamento degli apostoli, nella comunione, nello spezzare il pane e nella preghiera”, il Santo Padre ha invocato lo Spirito di verità, affinchè risvegli e renda fruttuoso ogni slancio per l’unità, quindi invita a guardare con gioia quanto è stato già raggiunto, chiedendo ancora per il futuro un impegno responsabile.

Il Papa: grazie all'Ispettorato di Pubblica Sicurezza, approfondite la vostra fede cristiana testimoniandola con gioia tramite una condotta coerente

Benedetto XVI ha ricevuto questa mattina l’Ispettorato di Pubblica Sicurezza presso il Vaticano per il consueto scambio di auguri in occasione del nuovo anno. Agli agenti il Papa ha manifestato il suo apprezzamento per il servizio reso, auspicando che esso possa anche nutrire la fede cristiana di ciascuno. Un lavoro che richiede “non poca pazienza, perseveranza, sacrificio e disponibilità all’ascolto”. Parlando questa mattina, nella Sala Clementina, a dirigenti, agenti e altro personale addetto a garantire la sicurezza di Piazza San Pietro e delle altre zone di pertinenza del Vaticano, Benedetto XVI ha voluto manifestare il suo “apprezzamento per l’impegno e la professionalità” con cui funzionari e agenti della Polizia di Stato, “quasi come ‘angeli custodi’, vegliano giorno e notte sul Vaticano, garantendo la necessaria sicurezza e ponendosi al servizio dei pellegrini”. “Si tratta di un servizio quanto mai utile al tranquillo e sicuro svolgimento delle manifestazioni spirituali e religiose che si svolgono specialmente nella Piazza San Pietro”. Sottolineando poi la diligenza e la sollecitudine della Polizia di Stato nell’opera di vigilanza, il Pontefice non ha dimenticato di osservare quanta delicatezza essa richieda ed ha aggiunto l’auspicio che essa possa anche indurre ogni agente ad una profonda riflessione interiore: “La vostra significativa presenza nel cuore della cristianità, dove folle di fedeli giungono senza sosta per incontrare il Successore di Pietro e per visitare le tombe degli Apostoli, susciti sempre più in ciascuno di voi il proposito di ravvivare sempre più la dimensione spirituale della vita, come pure l’impegno ad approfondire la vostra fede cristiana, testimoniandola con gioia attraverso una condotta coerente”. Accogliendo l’Ispettorato di Polizia, il Papa ha inoltre esteso il suo affettuoso saluto ai familiari e agli agenti che non hanno potuto prendere parte all’incontro perché in turno di servizio a Piazza San Pietro. Infine, ricordando che l’incarnazione di Dio “è l’Eterno che entra nel tempo e lo riempie della sua pienezza; è la luce che illumina e rischiara quanti stanno nelle tenebre; è il Figlio di Dio che reca all’umanità la salvezza”, ha esortato ad accogliere Cristo “sempre con fiducia e gioia” e a ricorrere alla materna intercessione di Maria affidandole il nuovo anno “da poco iniziato, affinché sia per tutti un tempo di speranza e di pace”.

Il Papa nomina il premio Nobel Werner Arber, protestante riformato, presidente della Pontificia Accademia delle Scienze

Si tratta del Papa Benedetto XVI ha nominato un non cattolico, il premio Nobel Werner Arber (foto), protestante riformato, nuovo presidente della Pontificia Accademia delle Scienze. Ne dà notizia quest mattina il bollettino della Sala stampa della Santa Sede. Arber, professore al Biozentrum dell'università di Basilea e premio Nobel nel 1978, è membro dell'Accademia dal maggio 1981 e partecipa anche alle attività del Consiglio. Nato il 3 giugno 1929, Arber ha ricevuto il premio Nobel per la medicina per le sue ricerche sul meccanismo di difesa della cellula batterica nei confronti dei virus, ricevendo il riconoscimento insieme a Daniel Nathans e Hamilton O. Smith. La Pontificia Accademia delle Scienze era senza presidente dopo la morte di Nicola Cabibbo avvenuta nell'agosto 2010.

Eretto per gli ex anglicani l'Ordinariato Personale di Nostra Signora di Walsingham. Il Beato Newman il patrono, Keith Newton nominato primo ordinario

La Congregazione per la Dottrina della Fede ha eretto oggi un Ordinariato Personale per i gruppi di pastori e i fedeli provenienti dalla Comunione anglicana desiderosi “di entrare nella piena e visibile comunione con la Chiesa Cattolica”. Una “struttura canonica che consente una riunione in forma corporativa” e permette “a coloro che erano anglicani di entrare in piena comunione con la Chiesa Cattolica”, pur “conservando elementi del loro caratteristico patrimonio anglicano”. E’ questa, nella sostanza la funzione dell’“Ordinariato Personale di Nostra Signora di Walsingham” istituito dalla Congregazione per la Dottrina della Fede. La struttura, prima nel suo genere, è conforme alle disposizioni della Costituzione Apostolica "Anglicanorum coetibus", che Benedetto XVI ha approvato il 4 novembre 2009 proprio allo scopo di permettere ai quei pastori e gruppi di fedeli anglicani, si calcola una cinquantina di presuli e alcune centinaia di laici, di “entrare nella piena e visibile comunione con la Chiesa Cattolica”, come specifica il documento del dicastero vaticano. Costituito dopo un’“accurata consultazione con la Conferenza episcopale di Inghilterra e Galles”, e posto sotto il patrocinio del Beato John Henry Newman, l’Ordinariato, sulla scorta dell’"Anglicanorum coetibus", “mira a comporre – si legge nel documento ufficiale – da un lato l’intento di salvaguardare, all'interno della Chiesa Cattolica, le venerande tradizioni liturgiche, spirituali e pastorali anglicane e, dall’altro, il fatto che questi nuovi gruppi ed i rispettivi pastori siano pienamente integrati nella Chiesa Cattolica”. Come primo ordinario dell’organismo, il Papa ha nominato il 58enne neo sacerdote cattolico Keith Newton, già vescovo in servizio attivo dal 2002 in seno alla Comunione anglicana, che proprio oggi, per le mani di mons. Vincent Nichols, presidente dei vescovi cattolici d’Inghilterra e Galles, ha ricevuto l’ordinazione presbiterale nella Cattedrale di Westminster (foto). A riceverla con lui anche gli altri due ex presuli anglicani entrati nella comunione con Roma, John Broadhurst e Andrew Burnham. A loro, stabilisce il documento della Congregazione per la Dottrina della Fede, spetta sia la “preparazione catechetica dei primi gruppi di anglicani in Inghilterra e Galles, che a Pasqua saranno ricevuti nella Chiesa Cattolica insieme ai loro pastori”, sia “l'accompagnamento dei ministri che si stanno preparando ad essere ordinati al sacerdozio cattolico”, che avverrà “attorno a Pentecoste”. In riferimento, poi, alla condizione di coniugati di alcuni dei neo sacerdoti ordinati oggi, il documento ufficiale rammenta che “per ragioni dottrinali, la Chiesa non ammette in alcun caso l'ordinazione episcopale di uomini sposati”, ma che “nondimeno, la Costituzione Apostolica prevede, a certe condizioni, l'ordinazione come sacerdoti cattolici di ministri sposati già anglicani”. Lo stesso primo responsabile dell’Ordinariato Newton, è sposato e padre di tre figli, così come lo è un altro dei neo ordinati: le loro famiglie sono state accolte nella piena comunione con la Chiesa Cattolica lo scorso primo gennaio. La normativa di questa nuova struttura, conclude il comunicato, “è coerente con l'impegno per il dialogo ecumenico, che continua ad essere una priorità per la Chiesa Cattolica”. L'iniziativa che ha portato alla pubblicazione della Costituzione Apostolica e alla creazione dell’Ordinariato, si legge ancora, “è venuta da diversi gruppi di anglicani, che hanno dichiarato di condividere la comune fede cattolica così come espressa nel Catechismo della Chiesa Cattolica e di riconoscere il ministero petrino come voluto da Cristo stesso per la Chiesa. Per essi – conclude il documento – è giunto il momento di esprimere tale unità implicita nella forma visibile della piena comunione”.

Radio Vaticana

EREZIONE DI ORDINARIATO PERSONALE DI OUR LADY OF WALSINGHAM E NOMINA DEL PRIMO ORDINARIO

COMUNICATO DELLA SALA STAMPA DELLA SANTA SEDE: L'ORDINARIATO PERSONALE DI NOSTRA SIGNORA DI WALSINGHAM IN INGHILTERRA E GALLES

Lunedì Benedetto XVI incontra il Cammino neocatecumenale. Approvato il Direttorio catechetico del movimento, che offre garanzie dottrinali ai vescovi

Il Cammino neocatecumenale, il controverso movimento cattolico fondato da Kiko Arguello (nella foto con Benedetto XV), verrà ricevuto in udienza dal Papa lunedì alle ore 12.00 nell'Aula Paolo VI. Un segno di favore nei che si aggiunge a quello delle scorse settimane, quando il Pontefice ha respinto la richiesta dei vescovi del Giappone di sospendere le attività del Cammino per cinque anni. In Vaticano, Kiko sarà accompagnato dall'altra fondatrice, Carmen Hernàndez e da Mario Pezzi, oltre che dalle èquipes itineranti responsabili del Cammino in più di 120 Nazioni. Saranno presenti anche i 78 Rettori dei Seminari Redemptoris Mater, numerosi presbiteri e seminaristi, famiglie in missione, ''missio ad gentes'', ''communitates in missionem'', e i catechisti di Roma e Lazio. Nel corso dell'udienza Benedetto XVI invierà 230 nuove famiglie in missione in 46 Nazioni dei 5 Continenti, che si aggiungono alle oltre 600 già inviate negli anni scorsi, e inaugurerà tredici nuove ''missio ad gentes'' in Europa (Germania, Austria, Macedonia, Francia, Ucraina, Svezia, Ungheria) e Sud America (Venezuela), che si aggiungono alle altre 30 ''missio ad gentes'' già inviate precedentemente. Ciascuna di queste ''missio ad gentes'' è costituita da un presbitero, accompagnato da tre/quattro famiglie numerose che, su richiesta di un vescovo, riceve un mandato per evangelizzare zone scristianizzate o pagane. L'udienza arriva in un momento particolarmente significativo per il Cammino. In questi giorni la Congregazione per la Dottrina della Fede ha comunicato al Pontificio Consiglio per i Laici che, ''a seguito di un attento studio dottrinale in materia'', le catechesi del Cammino, utilizzate dalle èquipes dei catechisti, divengono ora ''Direttorio catechetico del Cammino neocatecumenale'', perchè ''non rappresentano più soltanto gli Orientamenti alle Equipes di catechisti, essendo stati emendati dalla Congregazione per la Dottrina della Fede ed integrati a piè di pagina con varie parti del Catechismo della Chiesa Cattolica''. Il Pontificio Consiglio per i Laici ha reso noto tale approvazione che concede ''sicurezza all'attuazione del Cammino neocatecumenale, segnando la conclusione del suo percorso istituzionale, ed offrendo altresì delle garanzie dottrinali a tutti i Pastori della Chiesa''.

Asca