lunedì 14 giugno 2010

Domani Benedetto XVI a San Giovanni in Laterano aprirà il convegno della diocesi di Roma sul tema 'Eucaristia domenicale e testimonianza della carità'

Sarà il Papa, quale Vescovo di Roma, ad aprire domani sera alle ore 19.30 nella Basilica di San Giovanni in Laterano i lavori del convegno diocesano che concluderà l’anno pastorale. L’appuntamento avrà per tema “Eucaristia domenicale e testimonianza della carità” e la preparazione è stata condotta nelle oltre 300 parrocchie, oltre che nelle altre realtà ecclesiali quali cappellanie, gruppi e movimenti. I fedeli che vorranno partecipare dovranno munirsi di un pass gratuito, che potrà essere ritirato fino a domattina presso la Segreteria generale del Vicariato. Sarà possibile seguire in diretta via web l’evento, sul sito www.romasette.it, grazie al collegamento con l’emittente Tv2000. Dopo la preghiera di apertura e il saluto del cardinale vicario Agostino Vallini, il Papa terrà il suo discorso. Quindi mons. Andrea Lonardo, direttore dell’Ufficio catechistico diocesano, proporrà una sintesi delle relazioni pervenute nei mesi scorsi sui temi del convegno. "L’ordinario non ha mai fatto notizia - afferma mons. Lonardo -, così come il bene, ma ad oggi è proprio l’ordinario la vera notizia per il mondo. È questa la sensazione immediata che ho avuto leggendo le migliaia di pagine prodotte dalle comunità ecclesiali in vista del Convegno". I lavori proseguiranno mercoledì con la relazione del card. Vallini e giovedì sera con gli incontri nelle parrocchie.

SIR

I segretari generali dei vescovi europei: le Conferenze Episcopali desiderano seguire il modo con cui il Papa affronta gli abusi del clero

Incentivare “lo scambio tra le Conferenze Episcopali per migliorare l’intervento della Chiesa” in materia di abusi sessuali su minori. E’ la necessità ravvisata dai segretari generali del Consiglio delle Conferenze Episcopali d’Europa che ieri a Roma hanno chiuso il loro incontro annuale. Nel comunicato finale dell’incontro, diffuso oggi dal CCEE, si legge che i vescovi “hanno affrontato anche la questione degli abusi su minori da parte di sacerdoti o di religiosi grazie alla riflessione di mons. Luís Ladaria e di mons. Robert Deeley, della Congregazione per la Dottrina della Fede”. “Nel corso del confronto – si legge nella nota - dopo aver rilevato la necessità di riconoscere la drammaticità del problema, è emerso l’importanza di affrontare il problema con serietà. Anche in questo ambito, è necessario avere uno scambio tra le conferenze episcopali per migliorare l’intervento della Chiesa in questo settore. La questione è stata affrontata con serietà, trasparenza e drastici provvedimenti. È palese – afferma il CCEE - il desiderio delle Conferenze episcopali di seguire il modo con cui il Papa sta affrontando la questione. Impressiona le misure messe in campo da alcune conferenze episcopali per fare fronte al problema, per prevenire ulteriori casi di abuso e per sostenere ed accompagnare le vittime e le loro famiglie di simili drammi di cui la condanna è stata unanime”.

SIR

Il Papa all'Accademia Ecclesiastica: siate segno della presenza e della carità del Pontefice, soprattutto dove la situazione dei cristiani è difficile

Per chi si appresta a entrare a far parte del personale diplomatico della Santa Sede, è necessario ''coltivare una piena adesione interiore alla persona del Papa, al suo Magistero e al Ministero universale'', cioè ''a chi ha ricevuto il compito di confermare i fratelli nella fede'', e ''una disponibilità generosa a sacrificare, se necessario, intuizioni personali, progetti propri e altre possibilità di esercizio del ministero sacerdotale''. Lo ha detto questa mattina Papa Benedetto XVI, ricevendo in udienza nella Sala del Concistoro in Vaticano i responsabili e gli studenti della Pontificia Accademia Ecclesiastica, organismo presso cui si formano i sacerdoti che entreranno a far parte del servizio diplomatico della Santa Sede, presso le Nunziature Apostoliche o la Segreteria di Stato. Per il Pontefice, i futuri nunzi devono anche ''assumere, come stile di vita e come priorità quotidiana, un'attenta cura - una vera 'passione' - per la comunione ecclesiale''. Il Papa ha quindi invitato gli studenti della Pontificia Accademia Ecclesiastica a riflettere sul fatto che ''rappresentare il Romano Pontefice significa avere la capacità di essere un solido 'ponte', un sicuro canale di comunicazione tra le Chiese particolari e la Sede Apostolica: da un lato, ponendo a disposizione del Papa e dei suoi collaboratori una visione obiettiva, corretta e approfondita della realtà ecclesiale e sociale in cui si vive, dall'altro, - ha affermato - impegnandosi a trasmettere le norme, le indicazioni, gli orientamenti che emanano dalla Santa Sede, non in maniera burocratica, ma con profondo amore alla Chiesa...rispettando e valorizzando, allo stesso tempo, gli sforzi dei vescovi e il cammino delle Chiese particolari presso le quali si è inviati''. Benedetto XVI ha quindi sottolineato che “in tal modo il Rappresentante Pontificio – unitamente a chi collabora con lui - diventa veramente segno della presenza e della carità del Papa. E se ciò è un beneficio per la vita di tutte le Chiese particolari, lo è specialmente in quelle situazioni particolarmente delicate o difficili in cui, per svariate ragioni, la comunità cristiana si trova a vivere. Si tratta, a ben vedere, di un autentico servizio sacerdotale”, ha poi concluso.

Asca, SIR

UDIENZA ALLA COMUNITÀ DELLA PONTIFICIA ACCADEMIA ECCLESIASTICA - il testo integrale del discorso del Papa

Le esequie di mons. Padovese. Il messaggio di Benedetto XVI. Mons. Franceschini: tenete aperta una finestra sulla terra lavata da così tanti martiri

Si sono svolti in modo solenne, nel Duomo di Milano, i funerali di mons. Luigi Padovese (foto), vicario apostolico di Anatolia ucciso lo scorso 3 giugno in Turchia. La cerimonia funebre, presieduta dall’arcivescovo di Milano Dionigi Tettamanzi, è stata concelebrata da 350 sacerdoti. Dopo la Messa il feretro, portato verso il cimitero dei Cappuccini di Musocco, è stata accompagnato da un lungo applauso dei circa cinquemila fedeli che hanno partecipato alle esequie. In un messaggio di cordoglio inviato al card. Tettamanzi, Papa Benedetto XVI ha voluto esprimere ''ai vescovi, ai sacerdoti, ai religiosi e ai fedeli della Chiesa che è in Milano'', le sue ''sentite condoglianze'' per l'uccisione di mons. Padovese. Nel messaggio, firmato dal Segretario di Stato vaticano Tarcisio Bertone, il Papa, ''profondamente addolorato'', raccomanda ''l'anima nobile di questo amato pastore all'infinita misericordia di Dio'' e rende grazie ''per la sua generosa testimonianza al Vangelo ed il suo fermo impegno per il dialogo e per la riconciliazione che ha caratterizzato la sua vita sacerdotale ed il suo ministero episcopale''. "Chicco di grano caduto in terra è stata la vita di padre Luigi, che ha accolto come una chiamata della Provvidenza di Dio il suo ministero di vescovo in Anatolia. In questa terra turca, che aveva tanto studiato, mons. Padovese ha voluto inserirsi e lasciarsi macerare, amando questo nobile popolo. Chicco di grano si è fatto padre Luigi diventando guida della Chiesa di Anatolia, una chiesa di minoranza, spesso sofferente e provata". Con queste parole l’arcivescovo di Milano ha ricordato nel corso dell’omelia il vicario apostolico ucciso in Turchia. Alla fine del rito ha preso la parola anche mons. Franceschini, che due giorni fa è stato nominato a succedere a mons. Padovese come Vicario dell’Anatolia. “Hanno ucciso il pastore buono”, ha sottolineato, ricordando come il vescovo assassinato era un esperto dei Padri della Chiesa e della storia della Chiesa turca. Egli ha detto che la testimonianza chiesta a mons. Padovese e a don Andrea Santoro è stato il martirio. E ha citato una sua frase ai fedeli in Turchia: “La terra che calpestiamo è stata lavata da così tanti martiri che hanno scelto di morire per la loro fede piuttosto che rinnegarla”. Mons. Franceschini ha poi espresso un appello a tutta la Chiesa per un aiuto alla missione in Turchia: “Chiediamo vocazioni, sacerdoti, religiosi e religiose per una missione difficilissima, ma senza sconti e senza compromessi. Venite a vivere il vangelo ad aiutarci a vivere semplicemente. Tenete aperta una finestra su questa Chiesa, siate la voce di chi non ha neanche la libertà di gridare la propria pena”. Egli ha chiesto ai malati che offrano le sofferenze per questa missione, un impegno a chiunque abbia a cuore la pace. “Sia questo – ha detto - il fiore che avete deposto sul corpo di mons. Luigi”. “Non voglio – ha detto - parlare della morte di mons. Padovese. Per lui parlano il suo corpo spezzato e il suo sangue versato per tutti”. E ha aggiunto: “Oggi siamo tutti Chiesa di Anatolia”.

Il Giornale.it, Asca, AsiaNews