martedì 31 agosto 2010

'Ratzinger Schülerkreis'. Mons. Koch: esperienza concreta, vivace, positiva. Il Concilio Vaticano II 'magna charta' della Chiesa nel terzo millennio

"Fedeltà alla tradizione, apertura al futuro: è l'interpretazione più corretta del concilio Vaticano ii, che resta la magna charta della Chiesa anche nel terzo millennio". È quanto è emerso nel cosiddetto Ratzinger Schülerkreis secondo l'arcivescovo Kurt Koch, relatore principale all'incontro del Papa con i suoi ex allievi svoltosi dal 27 al 30 agosto a Castel Gandolfo. A L'Osservatore Romano il nuovo Presidente del Pontificio Consiglio per la Promozione dell'Unità dei Cristiani parla di "un'esperienza concreta, vivace, positiva" e riassume i contenuti delle due relazioni tenute sabato 28 agosto. "Nella prima - dice - ho proposto una riflessione su come leggere e interpretare il Concilio Vaticano II, indicando la priorità di una ermeneutica di riforma". Una "questione che ho ripreso e sviluppato nella seconda relazione, approfondendo in particolare la Costituzione "Sacrosanctum concilium" sulla liturgia, proprio per mostrare in concreto come si possa realizzare un'ermeneutica di riforma". Alle due relazioni, spiega, "è seguito un dibattito di oltre un'ora, molto interessante e ricco di contributi significativi". Secondo mons. Koch "si è potuto cogliere come sia fondamentale la dimensione spirituale della vita cristiana, in ogni aspetto. E questo vale, dal mio punto di vista, anche nel dialogo ecumenico che costituisce il campo di lavoro più diretto davanti a me". Proprio "la concretezza ha reso il dibattito molto utile per il lavoro di ciascuno". A confermarlo le parole di incoraggiamento che gli ha rivolto personalmente Benedetto XVI nell'udienza privata del 30 agosto. "Abbiamo parlato - dice l'arcivescovo - di questa mia nuova sfida ecumenica perché il Pontificio Consiglio per la Promozione dell'Unità dei Cristiani non è una realtà a se stante ma ha un mandato del Papa per vedere come il dialogo possa svilupparsi in futuro". Entrando nel dettaglio delle sue due relazioni, mons. Koch spiega che la prima, centrata sul "Concilio Vaticano II tra tradizione e innovazione", è stata articolata in sette punti: "una storia di ricezione e non ricezione; ermeneutica di riforma in una continuità fondamentale; rottura della tradizione del Concilio?; ritorno alle fonti e aggiornamento; criteri di una ermeneutica della riforma (interpretazione integrale dei testi conciliari, unità di dogmatica e pastorale, nessuna divisione fra spirito e lettera); ampiezza e pienezza cattoliche; l'eredità del Concilio nelle sfide attuali; riforma ecclesiale come compito spirituale". Per la seconda relazione, sulla "riforma post-conciliare della liturgia tra continuità e discontinuità", mons. Koch ha seguito uno schema di otto tematiche. "Sono partito - spiega - dalla constatazione che la liturgia è il punto cruciale dell'ermeneutica conciliare, per poi trattare la fenomenologia e la teologia della liturgia; la liturgia nel suo sviluppo organico (con il principio della partecipazione attiva di tutti i fedeli alla liturgia e il principio di una più facile comprensibilità e semplicità dei riti); luci e ombre nella liturgia post-conciliare; la tutela del grande patrimonio della liturgia; la necessaria riforma della riforma, basata sul primato cristologico, l'unità di culto neotestamentario e la liturgia neotestamentaria, la liturgia cristiana e le religioni dell'umanità, la dimensione cosmica della liturgia. Infine, la rivitalizzazione del mistero pasquale è stata l'ultima tematica presentata prima delle conclusioni".

L'Osservatore Romano

Domani per la prima volta il Papa terrà l'Udienza generale nella piazza principale di Castel Gandolfo, di fronte al Palazzo apostolico

Domani per la prima volta la tradizionale Udienza generale del Papa si terrà nella piazza principale di Castel Gandolfo (foto), di fronte al Palazzo apostolico nel quale Benedetto XVI ha trascorso l'estate. La notizia è stata confermata all'agenzia Adnkronos dalla sala stampa vaticana. “Ci sono prenotazioni per 5mila fedeli – spiegano dalla Sala stampa – un numero troppo grande per il cortile del Palazzo apostolico di Castel Gandolfo e troppo ridotto però per Piazza San Pietro”; un numero non tale, insomma, da giustificare il rientro del Papa Roma per qualche ora. Il provvedimento otterrà anche l’effetto di non sottoporre ad ulteriori fatiche il Papa che ha già due viaggi in programma per settembre. Normalmente nel periodo estivo, il Pontefice tiene le udienze del mercoledì nel cortile della residenza estiva dove possono trovare posto alcune centinaia di fedeli; gli appuntamenti ''romani'' vengono annullati per permettere al Papa di godere di un reale periodo di vacanza. Poi, a settembre, riprendono in genere le Udienze generali in Piazza San Pietro anche se il Papa si trattiene ancora per un tutto il mese nella cittadina nelle vicinanze di Roma.

Adnkronos

Il Papa a Santiago de Compostela e Barcellona. Lettera di benvenuto di mille intellettuali spagnoli: gratitudine per l'esempio e il Magistero

Il 6 e 7 novembre prossimi Benedetto XVI si recherà a Santiago de Compostela e Barcellona. Più di mille personalità della cultura spagnola, filosofi, scienziati, accademici, scrittori, poeti, artisti, musicisti, sportivi, hanno sottoscritto una lettera di benvenuto, in cui si vuole "esprimere pubblicamente la nostra gratitudine per il suo esempio, per il suo Magistero straordinario e per la sua instancabile difesa della dignità umana. Il motto del suo pontificato è un forte impegno a promuovere un proficuo dialogo tra la ragione e la fede, con l’obiettivo di un’ulteriore umanizzazione della società. Un dialogo che richiede la piena tutela dell’esercizio della libertà religiosa, coerente con un concetto positivo di laicità dello Stato. Vogliamo anche ringraziare il Papa per il suo giudizio verso il relativismo. L’umanità del Papa si riflette anche nel suo costante impegno sociale per incoraggiare la Chiesa, oggi come sempre, ad essere la prima ad aiutare i più bisognosi, gli emarginati della società. Verso il comportamento indegno di alcuni membri della Chiesa, Benedetto XVI ha dato esempio di umiltà, di trasparenza e il via ad un’opera di pulizia profonda nella Chiesa".

Associazione UCCR

Il Papa nel Regno Unito. Mons. Nichols: viaggio pieno di momenti iconici e simbolici che parleranno al cuore. Benedetto XVI elegante e rispettoso

"Personalmente, attendo la visita con gioia e con grande partecipazione, poichè la presenza del Papa qui in Inghilterra sarà un momento molto importante per la vita della fede. Questo perchè Benedetto XVI è un protagonista elegante, pieno di rispetto per tutti. Penso che il pubblico inglese, scozzese e gallese riceverà il Santo Padre con un affetto che crescerà certamente durante la visita". Lo afferma ai microfoni della Radio Vaticana l'arcivescovo di Westminster, mons. Vincent Nichols, presidente della Conferenza Episcopale d'Inghilterra e Galles. "Per noi - spiega il presule - è un momento storico, anche perchè per la prima volta in 500 anni verrà beatificata in Gran Bretagna una persona non martire. Newman è un figura importante della cultura inglese e il suo 'viaggio' dalla Chiesa anglicana alla Chiesa romana ha rappresentato una cosa mirabile per il suo tempo. Newman aveva la capacità di spiegare questo viaggio di fede. E' certamente una figura della letteratura, una figura di educazione". "Per tutte queste ragioni, questa Beatificazione è molto importante". Mentre "sul fronte ecumenico, ci saranno due momenti. Il primo sarà caratterizzato dalla visita del Santo Padre al Lambeth Palace e l'incontro personale con l'arcivescovo di Canterbury, perchè in questo periodo le relazioni tra le nostre Chiese sono in un momento delicato. Il secondo momento sarà nella Westminster Abbey, quando il Santo Padre pregherà insieme con tutti icristiani di questo Paese. Ci sono tanti cattolici di diversi riti, ci sono tante diverse Chiese e tutti saranno insieme per questa preghiera della sera". Riguardo al motto scelto insieme ai vescovi locali, "Il cuore parla al cuore", il primate cattolico sottolinea che "la lingua del cuore è anche la lingua delle immagini, dei momenti più che degli argomenti. Questa visita sarà piena di momenti iconici, di momenti simbolici che parleranno direttamente alcuore. Il Santo Padre - infatti - ha la capacità di parlare in modo molto personale ed attrattivo. E ha la capacità di parlare dal suo cuore con immagini e con frasi molto nobili. Credo - conclude Nichols - che questo avverrà anche con noi in Inghilterra". Sarà il Vaticano a decidere se Benedetto XVI incontrerà le vittime dei reati di pedofilia commesse dai preti in Gran Bretagna. ''E' una decisione che spetta alla Santa Sede'', ha detto ai giornalisti mons. Nichols. ''Se succederà non verrà preannunciato e sarà strettamente privato, come e' giusto che sia per proteggere coloro che vi parteciperanno che sono particolarmente vulnerabili''.

Affaritaliani.it, Asca

Entro l'anno il primo libro-intervista di Benedetto XVI scritto da Peter Seewald, con cui aveva dialogato per altri due testi. La conferma di Lombardi

Benedetto XVI ha deciso di pubblicare un libro-intervista, un nuovo dialogo con il giornalista tedesco Peter Seewald, che già per due volte, quando Joseph Ratzinger era cardinale, lo aveva lungamente intervistato. La notizia, proveniente da ambienti dell’editoria tedesca, viene pubblicata questa mattina dal Die Tagespost e trova conferma in una dichiarazione di padre Federico Lombardi, direttore della Sala stampa vaticana. Il portavoce vaticano afferma che "la pubblicazione del volume è prevista in tempi abbastanza brevi (prima della fine dell’anno in corso) in italiano e in tedesco, e se possibile anche in altre lingue". In Italia il volume sarà edito dalla Libreria Editrice Vaticana, che com’è noto detiene i diritti d’autore di tutte le opere del Pontefice, mentre nulla di definitivo è stato stabilito per l’edizione tedesca: la Lev sarebbe intenzionata a far uscire il libro presso l’editore Herder, mentre l’intervistatore preferirebbe un editore più laico, come Heyne. Il nuovo dialogo con il giornalista tedesco, che ha realizzato le registrazioni dell’intervista con il Papa nella settimana tra il 26 e il 31 luglio, sarà il quarto libro di questo genere per Joseph Ratzinger. Da cardinale Prefetto della Congregazione per la dottrina della fede, nel 1985, il futuro Pontefice si fece intervistare dallo scrittore Vittorio Messori, che sarebbe poi stato anche autore anche del libro-intervista con Giovanni Paolo II, il primo di un Papa. Ne nacque il best-seller "Rapporto sulla fede", un volume che fece epoca, anticipando quella che Papa Ratzinger definirà l’ermeneutica corretta del Concilio. Nel libro, il cardinale affermava, tra l’altro: "Tra i compiti più urgenti per il cristiano c’è il recupero della capacità di opporsi a molte tendenze della cultura circostante, rinunziando a certa solidarietà troppo euforica post-conciliare". Poco più di dieci anni dopo, nel 1997, ecco che il Prefetto della fede decide di dialogare di nuovo con un giornalista, questa volta Peter Seewald. Esce così "Il sale della terra", volume dedicato a "cristianesimo e Chiesa cattolica nel XXI secolo". Il giornalista così descrive quegli incontri nell’introduzione: "Il cardinale non mi ha mai chiesto nulla del mio passato o del mio stato di vita. Non ha nemmeno voluto che gli fossero anticipate delle domande, né ha preteso che qualcosa fosse eliminato o aggiunto. L’atmosfera dell’incontro è stata intensa e seria, ma talvolta questo “principe della Chiesa” sedeva tanto leggero sulla sua sedia che si aveva l’impressione di avere a che fare con uno studente. Una volta egli interruppe la nostra conversazione per ritirarsi in meditazione o, forse, anche per chiedere allo Spirito Santo le parole giuste". L’incontro con Ratzinger segna anche la vita di Seewald, che riscopre la fede. L’esperienza si ripete qualche anno dopo. Seewald intervista nuovamente il card. Ratzinger all’alba del nuovo millennio e nel 2001 pubblica un altro best-seller, "Dio e il mondo", dedicato all’"essere cristiani nel nuovo millennio". I tantissimi lettori di questi volumi sanno che Joseph Ratzinger non si sottrae ad alcuna domanda e non ha paura di affrontare gli argomenti più spinosi, come attestano le sue risposte durante le interviste sull’aereo con i giornalisti che seguono i suoi viaggi. Il nuovo libro non ha ancora un titolo ufficiale, l’ipotesi di lavoro al momento è "Luce del mondo", ma è possibile che sia cambiato. Quando ha deciso, il Papa, di accettare questa proposta? Nel novembre 2008, durante un incontro avvenuto a margine dell’Udienza generale, Vittorio Messori propose a Benedetto XVI di "aggiornare" Rapporto sulla fede: "Mi dia solo tre giorni", disse lo scrittore. Papa Ratzinger non disse di no, ma si schernì dicendo: "Per me ora è difficile anche tre ore...". L’idea, in quel momento impraticabile, non doveva però essergli dispiaciuta. E così quando qualche mese fa Seewald ha proposto un nuovo dialogo, gli è stato risposto di sì.