lunedì 28 giugno 2010

Il Papa: un Pontificio Consiglio per una rinnovata evangelizzazione nei Paesi che vivono una progressiva secolarizzazione e l'eclissi del senso di Dio

Benedetto XVI ha presieduto questa sera nella Basilica di San Paolo fuori le Mura la celebrazione dei Primi Vespri della Solennità dei Santi Apostoli Pietro e Paolo. Era presente la Delegazione del Patriarcato ecumenico di Costantinopoli, inviata da Bartolomeo I e composta da Gennadios, Metropolita di Sassima, Bartholomaios, vescovo di Arianzós, assistente del Metropolita di Germania e il diacono Theodoros Meimaris, della Sede patriarcale del Fanar. Al suo arrivo, il Pontefice è stato accolto da mons. Francesco Monterisi, arciprete della Basilica e dall’Abate di San Paolo, dom Edmund Power. Prima dell’inizio della celebrazione dei Vespri Benedetto XVI ha venerato il sepolcro dell’Apostolo Paolo.
“Se la festa dei Santi patroni di Roma evoca la duplice tensione tipica di questa Chiesa, all’unità e all’universalità, il contesto in cui ci troviamo stasera ci chiama a privilegiare la seconda, lasciandoci, per così dire, ‘trascinare’ da San Paolo e dalla sua straordinaria vocazione”, ha detto il Papa nell'omelia. Ricordando Paolo VI e la sua Esortazione Apostolica “Evangelii nuntiandi”, il Pontefice ha voluto sottolineare “tutta la particolare sensibilità missionaria di Paolo VI e, attraverso la sua voce, il grande anelito conciliare all’evangelizzazione del mondo contemporaneo”. Un pensiero, poi, a Giovanni Paolo II, che “ha rappresentato ‘al vivo’ la natura missionaria della Chiesa, con i viaggi apostolici e con l’insistenza del suo magistero sull’urgenza di una ‘nuova evangelizzazione’”: “nuova” nello “slancio interiore”, nella “ricerca di modalità” che “siano adeguate ai tempi e alle situazioni” e perché “necessaria anche in Paesi che hanno già ricevuto l’annuncio del Vangelo”.
Il Papa polacco ha dato un “impulso straordinario alla missione della Chiesa”, secondo Benedetto XVI, “soprattutto per il genuino spirito missionario che lo animava e che ci ha lasciato in eredità all’alba del terzo millennio”. “Raccogliendo questa eredità – ha continuato il Papa -, ho potuto affermare, all’inizio del mio ministero petrino, che la Chiesa è giovane, aperta al futuro. E lo ripeto oggi: la Chiesa è nel mondo un’immensa forza rinnovatrice, non certo per le sue forze, ma per la forza del Vangelo, in cui soffia lo Spirito Santo di Dio, il Dio creatore e redentore del mondo”. “Le sfide dell’epoca attuale – ha ammesso - sono certamente al di sopra delle capacità umane: lo sono le sfide storiche e sociali, e a maggior ragione quelle spirituali. Sembra a volte a noi Pastori della Chiesa di rivivere l’esperienza degli apostoli, quando migliaia di persone bisognose seguivano Gesù, ed Egli domandava: che cosa possiamo fare per tutta questa gente? Essi allora sperimentavano la loro impotenza”. Ma, ha aggiunto, “proprio Gesù aveva loro dimostrato che con la fede in Dio nulla è impossibile, e che pochi pani e pesci, benedetti e condivisi, potevano sfamare tutti. Ma non c’era – e non c’è – solo la fame di cibo materiale”. Oggi “c’è una fame più profonda, che solo Dio può saziare”. In realtà, “anche l’uomo del terzo millennio desidera una vita autentica e piena, ha bisogno di verità, di libertà profonda, di amore gratuito. Anche nei deserti del mondo secolarizzato, l’anima dell’uomo ha sete di Dio, del Dio vivente”. “Vi sono regioni del mondo – ha ricordato il Papa - che ancora attendono una prima evangelizzazione; altre che l’hanno ricevuta, ma necessitano di un lavoro più approfondito; altre ancora in cui il Vangelo ha messo da lungo tempo radici, dando luogo ad una vera tradizione cristiana, ma dove negli ultimi secoli – con dinamiche complesse – il processo di secolarizzazione ha prodotto una grave crisi del senso della fede cristiana e dell’appartenenza alla Chiesa”.
In questa prospettiva, ha annunciato Benedetto XVI, “ho deciso di creare un nuovo organismo, nella forma di ‘Pontificio Consiglio’, con il compito precipuo di promuovere una rinnovata evangelizzazione nei Paesi dove è già risuonato il primo annuncio della fede e sono presenti Chiese di antica fondazione, ma che stanno vivendo una progressiva secolarizzazione della società e una sorta di ‘eclissi del senso di Dio’, che costituiscono una sfida a trovare mezzi adeguati per riproporre la perenne verità del Vangelo di Cristo”. “La sfida della nuova evangelizzazione interpella la Chiesa universale, e ci chiede anche di proseguire con impegno la ricerca della piena unità tra i cristiani”. “Un eloquente segno di speranza in tal senso – ha evidenziato il Pontefice - è la consuetudine delle visite reciproche tra la Chiesa di Roma e quella di Costantinopoli in occasione delle feste dei rispettivi Santi Patroni”. Per questo, ha aggiunto il Papa, “accogliamo oggi con rinnovata gioia e riconoscenza la delegazione inviata dal Patriarca Bartolomeo I, al quale indirizziamo il saluto più cordiale”. “L’intercessione dei Santi Pietro e Paolo ottenga alla Chiesa intera fede ardente e coraggio apostolico, per annunciare al mondo la verità di cui tutti abbiamo bisogno, la verità che è Dio, origine e fine dell’universo e della storia, Padre misericordioso e fedele, speranza di vita eterna”, ha concluso il Santo Padre.

SIR


Bertone: sorprendente la capacità comunicativa del Papa di rivolgersi ai lettori, anche sui temi filosoficamente e teologicamente più impegnativi

Papa Benedetto XVI ha una ''sorprendente'' ''capacità comunicativa'', ''anche sui temi filosoficamente e teologicamente più impegnativi''. Lo scrive il segretario di Stato vaticano, card. Tarcisio Bertone, nella prefazione per l'edizione in lingua italiana del primo volume dell'"Opera omnia" di Joseph Ratzinger, edita dalla Libreria Editrice Vaticana,riportato dal L'Osservatore Romano. I documenti e gli scritti che compongono la collana, spiega il primo collaboratore del Pontefice, ''si inseriscono in maniera mirabile nel flusso straordinario di un profondo pensiero filosofico e teologico, che Joseph Ratzinger ha avuto occasione di esprimere con sorprendente originalità e coerente continuità fin dai primi anni di un''attività accademica' di prim'ordine, e poi in un costruttivo 'ministero della parola' da lui esercitato nell'attività pastorale di sacerdote e di vescovo a servizio del popolo di Dio''. ''Sorprendente - per il card. Bertone - è la capacita' comunicativa con cui egli sa rivolgersi ai lettori, anche sui temi filosoficamente e teologicamente più impegnativi'' a cui si affianca una 'creatività' lessicale corrispondente a una 'creatività' concettuale con cui Egli sa rivolgersi non solo alla 'fede' del credente, per confermarla e irrobustirla, ma anche alla 'ragione' che è appannaggio di ogni uomo''.

Asca

Con la pubblicazione di 'Teologia della liturgia' inaugurata l'edizione in lingua italiana dell''Opera omnia' di Joseph Ratzinger, in tutto 16 volumi

"Teologia della liturgia. La fondazione sacramentale dell'esistenza cristiana" è il volume che inaugura la pubblicazione della traduzione italiana, a cura di Ingrid Stampa, dell'"Opera omnia" di Joseph Ratzinger curata da Edmondo Caruana e Pierluca Azzaro. "Quando, dopo qualche esitazione, ho deciso di accettare il progetto di un'edizione di tutte le mie opere - scriveva Benedetto XVI il 29 giugno 2008 - avevo ben chiaro che doveva valere l'ordine di priorità seguito dal Concilio e che quindi all'inizio doveva esserci il volume con i miei scritti sulla liturgia. La liturgia della Chiesa è stata per me fin dall'infanzia la realtà centrale della mia vita e, alla scuola teologica di maestri come Schmaus, Söhngen, Pascher e Guardini, è diventata anche il centro del mio impegno teologico". Il volume che lo stesso Benedetto XVI ha voluto aprisse l'edizione dei suoi scritti è catalogato come undicesimo titolo dell'"Opera omnia". Come viene dettagliatamente spiegato in un'ampia nota in appendice il volume è articolato in cinque parti. Nella prima, dedicata allo "Spirito della liturgia", viene completamente riportato il libro "Der Geist der Liturgie. Eine Einführung" che apparve nel 2000 presso la casa editrice Herder. La seconda parte ("Typos-Myserios-Sacramentum") unisce due conferenze sul tema dei sacramenti. "Il fondamento sacramentale dell'esistenza cristiana" è un riassunto, curato dallo stesso Joseph Ratzinger, di una lezione del 1965, mentre "Sul concetto di Sacramento" riprende una lezione tenuta nel 1978 a Eichstätt. La celebrazione eucaristica è il tema portante della terza parte che raccoglie molti contributi: prediche, saggi scientifici, recensioni, conferenze e articoli. "Teologia della musica sacra" è il titolo della quarta parte che comprende cinque saggi e un contributo a una discussione sul tema della professione del musicista di Chiesa. L'ultima parte, "Ulteriori prospettive", raccoglie soprattutto contributi nati nel corso della discussione del libro "Der Geist der Liturgie". La conclusione del volume è costituita dall'omelia "Risveglia la tua potenza e vieni", tenuta dal card. Ratzinger il 4 dicembre 2003 nel duomo di Treviri. Lo scopo dell'"Opera omnia" di Joseph Ratzinger è presentare nel modo più completo possibile la sua opera già stampata, integrata con testi ancora inediti o non ancora stampati in lingua tedesca e italiana. Le monografie di Joseph Ratzinger vengono incluse immutate e integrate volta per volta con ulteriori testi di tema affine: ai testi espressamente scientifici vengono aggiunti articoli per enciclopedie, recensioni e meditazioni. I volumi di saggi che raccolgono i contributi su uno stesso tema vengono sciolti e i singoli scritti inseriti nel nuovo ordine sistematico. L'"Opera omnia" si apre, per quanto riguarda la numerazione dei volumi che non segue l'effettivo momento della pubblicazione, con i due scritti scientifici legati alla qualificazione accademica: la tesi di dottorato sull'ecclesiologia di Agostino e lo scritto per l'abilitazione alla libera docenza sulla teologia della storia e sulla comprensione della rivelazione in Bonaventura. Vengono aggiunti di volta in volta ulteriori studi e testi riguardanti sia Agostino che Bonaventura. Il terzo volume riprende come punto di partenza la prolusione pronunciata all'università di Bonn nel 1959, sul tema "Il Dio della fede e il Dio dei filosofi", e associa a essa tutti gli altri testi sullo stesso ambito tematico di fides et ratio. Vi rientrano, per esempio, anche tutte le riflessioni sulle fondamenta storico-spirituali dell'Europa. Il quarto volume si apre con l'"Introduzione al cristianesimo" (1968) e aggiunge ulteriori testi sulla confessione della fede, il battesimo, la conversione, la sequela di Cristo e la realizzazione dell'esistenza cristiana. I volumi che vanno dal quinto al dodicesimo sono orientati nel senso più ampio secondo il canone tematico della teologia sistematica: il quinto volume raccoglie i testi classificabili come trattati sulla dottrina della creazione, sull'antropologia e sulla dottrina della grazia, il sesto, partendo dal libro "Gesù di Nazaret" (2007), mette insieme gli studi di cristologia, mentre i volumi settimo e ottavo rappresentano, con l'ecclesiologia, un altro punto centrale del lavoro di Papa Ratzinger. Il settimo mette insieme innanzitutto i vari testi sulla teologia del Concilio, mentre l'ottavo propone i lavori ecclesiologici in senso più stretto e inserisce soprattutto anche gli scritti sull'ecumenismo. Al punto d'incrocio tra teologia fondamentale e dogmatica si trova il nono volume, che raccoglie le opere prodotte nell'intero arco di tempo della sua attività nel campo della gnoseologia e dell'ermeneutica. Il decimo volume prende come punto di partenza "L'Escatologia" (1977), l'unico libro di testo dogmatico-teologico pubblicato da Joseph Ratzinger, e unisce a esso tutti gli altri studi e testi nell'ambito tematico di speranza, morte, risurrezione, vita eterna. Dopo la "Teologia della liturgia" nell'undicesimo volume, il dodicesimo raccoglie appositamente testi sul ministero ecclesiastico, mentre il tredicesimo raccoglie numerose interviste. Il quattordicesimo volume presenta una scelta ampia quanto possibile della vasta opera omiletica, nella quale si terrà conto anche di meditazioni e discorsi meno conosciuti e finora inediti. Il quindicesimo volume unisce, partendo dall'autobiografia apparsa nel 1997/98, "Aus meinem Leben", ulteriori testi biografici e contributi di carattere personale, mentre il volume conclusivo offrirà una bibliografia completa delle opere di Joseph Ratzinger in lingua tedesca, come anche un ampio indice sistematico generale.

L'Osservatore Romano

Solennità dei Santi Pietro e Paolo. Domani la Messa nella quale Benedetto XVI imporrà il pallio ai 38 nuovi arcivescovi metropoliti, 4 italiani

Domani mattina, alle 9.30, il Papa presiederà nella Basilica Vaticana la Santa Messa nella Solennità dei Santi Pietro e Paolo, patroni della città di Roma. Concelebreranno 38 arcivescovi metropoliti, ai quali Benedetto XVI imporrà il pallio, simbolo della potestà vescovile esercitata in comunione con la Chiesa di Roma. Si tratta di una stola costituita da una fascia di lana bianca su cui spiccano sei croci di seta nera. Il pallio, dirà il Papa durante l’imposizione, “sia per voi simbolo di unità e segno di comunione con la Sede Apostolica; sia vincolo di carità e stimolo di fortezza, affinché nel giorno della venuta e della rivelazione del grande Dio e del principe dei pastori Gesù Cristo, possiate ottenere, con il gregge a voi affidato, la veste dell’immortalità e della gloria”. Quattro gli arcivescovi italiani che lo riceveranno domani: mons. Gualtiero Bassetti, arcivescovo di Perugia-Città della Pieve, mons. Andrea Bruno Mazzocato, arcivescovo di Udine, mons. Antonio Lanfranchi, arcivescovo di Modena-Nonantola, mons. Luigi Moretti, arcivescovo di Salerno-Campagna-Acerno.

SIR


Libretto della Celebrazione: 1, 2, 3

Il Papa nel Regno Unito. La beatificazione di John Newman a Cofton Park, periferia di Birmingham. Benedetto ripercorrererà l'itinerario del cardinale

John Henry Newman (foto) sarà beatificato dal Papa, nel corso del suo viaggio apostolico nel Regno Unito, domenica 19 settembre a Cofton Park a Rednal, alla periferia di Birmingham, dove il cardinale anglicano, poi diventato cattolico, era sepolto, anziché all’aeroporto di Coventry come era stato annunciato. Secondo i padri dell’Oratorio di Birmingham, fondato dallo stesso Newman, che danno l’annuncio, la località scelta ha un “fortissimo significato” perché Newman e i suoi compagni venivano sulle colline della zona circostante, che si trova nel nord ovest di Inghilterra, le Lickey Hills, per riposarsi. “Rednal svolge ancora oggi la stessa funzione”, si legge nel comunicato dei padri dell’Oratorio, “dal momento che accoglie parrocchiani e alunni delle scuole dell’oratorio e anche pellegrini che vanno alla tomba di Newman”. Per questo i padri sperano che “Papa Benedetto e le migliaia di persone che parteciperanno alla Messa di beatificazione troveranno a Rednal la stessa pace e la stessa esperienza di rinnovamento che loro e il fondatore hanno goduto”. Il Santo Padre visiterà anche l’Oratorio. L’itinerario percorso dal Papa attraverso Birmingham, da Rednal a Oscott, darà la possibilità al Pontefice di avere un quadro completo della vita di Newman che da Oxford, città nella quale aveva studiato e fondato il suo movimento, andava a trovare il vescovo Wiseman a Oscott avviando un contatto con la città di Birmingham che sarebbe durato fino alla sua morte nel 1890.

SIR

Il Papa incontra il card. Schönborn. Chiarito il senso delle recenti dichiarazioni sulla disciplina ecclesiastica e sul card. Sodano, in sua presenza

L'udienza concessa questa mattina da Papa Benedetto XVI all'arcivescovo di Vienna, card. Christoph Schönborn (foto), si è trasformata in un vero e proprio vertice a cui hanno partecipato il segretario di Stato vaticano in carica, card. Tarcisio Bertone e il suo predecessore card. Angelo Sodano. Nell’udienza, il card. Schönborn ha riferito al Papa della “presente situazione della Chiesa in Austria” e in particolare “ha voluto chiarire il senso esatto di sue recenti dichiarazioni circa alcuni aspetti dell’attuale disciplina ecclesiastica, come pure taluni giudizi sull’atteggiamento tenuto dalla Segreteria di Stato, e in particolare dall’allora segretario di stato” Angelo Sodano nei riguardi del card. Hans Hermann Groër, arcivescovo di Vienna dal 1986 al 1995, implicato in vicende di abusi sessuali. Lo rende noto un comunicato della sala stampa della Santa Sede, diffuso al termine dell’incontro. Dalla nota si apprende che l’udienza è stata chiesta specificamente da Schönborn per i suddetti motivi. Si riferisce quindi che dopo l’udienza privata, “sono stati invitati all’incontro i cardinali Angelo Sodano, decano del Collegio cardinalizio” pubblicamente criticato dall’arcivescovo di Vienna, “e Tarcisio Bertone, Segretario di Stato”. In questa circostanza “sono stati chiariti e risolti alcuni equivoci molto diffusi e in parte derivati da alcune espressioni del cardinale Christoph Schönborn, il quale esprime il suo dispiacere per le interpretazioni date”. In particolare, continua la nota del Vaticano, “si ricorda che nella Chiesa, quando si tratta di accuse contro un cardinale, la competenza spetta unicamente al Papa; le altre istanze possono avere una funzione di consulenza, sempre con il dovuto rispetto per le persone; la parola ‘chiacchiericcio’ è stata interpretata erroneamente come una mancanza di rispetto per le vittime degli abusi sessuali, per le quali il cardinale Angelo Sodano nutre gli stessi sentimenti di compassione e di condanna del male, come espressi in diversi interventi del Santo Padre. Tale parola, pronunciata nell’indirizzo pasquale al Papa Benedetto XVI, era presa letteralmente dall’Omelia pontificia della Domenica delle Palme ed era riferita al ‘coraggio che non si lascia intimidire dal chiacchiericcio delle opinioni dominanti’”. Infine, conclude la nota, “il Santo Padre, ricordando con grande affetto la sua visita pastorale in Austria, invia tramite il cardinale Christoph Schönborn, il suo saluto ed incoraggiamento alla Chiesa che è in Austria ed ai suoi Pastori, affidando alla Celeste protezione di Maria, tanto venerata in Mariazell, il cammino di una rinnovata comunione ecclesiale”.

La Santa Sede: le risorse finanziarie, le opere e i compiti di Propaganda Fide. Necessità di una gestione professionale con gli standard più avanzati

Una nota per chiarire i compiti di 'Propaganda Fide', la Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli (foto) “a tutela della sua buona fama” davanti alle notizie che da tempo si continuano a diffondere sul suo conto. L’ha diffusa oggi la Sala Stampa della Santa Sede che ricorda che “la Congregazione è l’organo che ha il compito di dirigere e coordinare in tutto il mondo l’opera dell’evangelizzazione e la cooperazione missionaria. Il primo e fondamentale scopo è dunque quello di guidare e sostenere le giovani Chiese, situate in territori di recente o scarsa evangelizzazione, territori che per lunga tradizione sono soggetti alla competenza del Dicastero per tutti gli aspetti della vita ecclesiale”. Il dicastero, inoltre, “coordina la presenza e l’azione dei missionari nel mondo, sottopone al Santo Padre i candidati all’Episcopato, ha la responsabilità per la formazione del clero locale, dei catechisti, degli operatori pastorali”. Nella nota la Sala Stampa richiama tutta “la vasta opera” della Congregazione, dalla Pontificia Università Urbaniana fino ai progetti in favore della “costruzione di nuove chiese, istituzioni pastorali, opere di alfabetizzazione, strutture ospedaliere e sanitarie, in particolare a favore dell’infanzia, nonché educative, spesso in regioni che sono tra le più povere della terra”, opera che “richiede una quantità non indifferente di risorse finanziarie”. La Congregazione, si legge nel documento, “ricava le sue risorse dalla colletta della Giornata Missionaria Mondiale” e “dai redditi del proprio patrimonio finanziario ed immobiliare” che “si è formato nel corso dei decenni grazie a donazioni di benefattori di ogni ceto, che hanno inteso lasciare parte dei loro beni per la causa della Evangelizzazione”. “La valorizzazione di tale patrimonio – continua la nota - è un compito impegnativo e complesso, che si deve avvalere della consulenza di persone esperte sotto diversi profili professionali e che, come tutte le operazioni finanziarie, può essere esposto anche ad errori di valutazione e alle fluttuazioni del mercato internazionale. Cionondimeno, a testimonianza dello sforzo per una corretta gestione amministrativa e della crescente generosità dei cattolici, tale patrimonio ha continuato ad incrementarsi. Al tempo stesso, nel corso degli ultimi anni, si è progressivamente fatta strada la consapevolezza della necessità di migliorarne la redditività e, a tale fine, sono state istituite strutture e procedure tese a garantirne una gestione professionale e in linea con gli standard più avanzati”. Per tutto ciò la Congregazione rappresenta un’istituzione “vitale per la Santa Sede e per l’intera Chiesa Cattolica”, che “ha meritato e merita il sostegno di tutti i cattolici e di quanti hanno a cuore il bene dell’uomo e il suo sviluppo integrale”.

SIR

Il portavoce dei vescovi belgi: gratitudine a Benedetto XVI per il messaggio di vicinanza. Pronti a collaborare, ora bisogna riportare la serenità

La “gratitudine” dei vescovi belgi per le parole di “vicinanza” espresse dal Papa. A parlare è Eric de Beukelaer, portavoce della Conferenza Episcopale belga, secondo il quale il messaggio inviato ieri a mons. André Joseph Léonard mette “le cose nella giusta prospettiva”. “Credo che il Santo Padre – riferisce all'agenzia SIR De Beukelaer - dicendo che pur non essendo d’accordo sulle modalità, la giustizia debba continuare a fare il suo lavoro, abbia dato un buon contributo”. Il portavoce tiene quindi a specificare che “il Papa si rivolge ai vescovi. Non è quindi il messaggio del Papa in quanto capo di uno Stato ma è il messaggio del Papa in quanto successore di Pietro e si rivolge ai suoi fratelli e sorelle e vescovi del Belgio”. Ciò è quindi un segno che “il Santo Padre pensa a noi, che non ci abbandona. Ha quindi avuto premura di mostrare la sua vicinanza, come farebbe un padre di una famiglia”. Nel messaggio, “il Papa dice tutta una serie di cose. Parla ovviamente di modalità sorprendenti e deplorevoli, anche perché sono stati perquisiti tutti i dossier della commissione che comunque stava facendo un ottimo lavoro e alla quale si erano rivolte delle persone in tutta fiducia. Ma, come anche i nostri vescovi hanno sempre detto, si ritiene che se questo può fare avanzare il lavoro della giustizia, si è pronti a collaborare. E’ una linea che questo messaggio riprende. Ora bisogna riportare la serenità”.

SIR

Il Papa: significativi progressi nel dialogo tra cattolici e ortodossi. Proseguire sul primato petrino e sul ruolo dei cristiani in Medio Oriente

I rapporti tra cattolici e ortodossi sono “caratterizzati da sentimenti di reciproca fiducia, stima e fraternità”, il che costituisce una base perchè il dialogo raggiunga “progressi significativi”, come testimoniato dai tanti incontri che si sono tenuti quest’anno tra esponenti della Chiesa Cattolica e della Chiesa Ortodossa. L’incontro con la delegazione del Patriarcato ecumenico di Costantinopoli, anche quest’anno a Roma in occasione della solennità dei Santi Pietro e Paolo, ha dato questa mattina occasione a Benedetto XVI per riaffermare l’importanza che la Chiesa Cattolica attribuisce al lavoro della commissione mista per il dialogo e la fiducia che egli stesso ripone nei frutti che da tale impegno possono venire. Rivolgendosi alla delegazione del Patriarcato, il Papa ha evidenziato come le due Chiese celebrino lo stesso giorno i due apostoli, il che “testimonia il tempo nel quale le due comunità vivevano in piena comunione l’una con l’altra”. “La vostra presenza qui - ha aggiunto – porta grande contentezza nei cuori di tutti noi”. Il Papa ha menzionato come segno incoraggiante di questa fase la lettera patriarcale e sinodale di Bartolomeo I del febbraio scorso in cui il Patriarca ecumenico ha messo l’accento sull’importanza del dialogo. Benedetto XVI, riferendosi poi al ruolo di Gennadios di co-segretario della Commissione mista internazionale per il dialogo teologico tra la Chiesa Cattolica e la Chiesa Ortodossa nel suo insieme, il Papa ha sottolineato come essa sia a “un punto cruciale, avendo cominciato lo scorso ottobre a Paphos, a discutere del ‘Ruolo del vescovo di Roma nella comunione della Chiesa durante il primo millennio’”. “Con tutti i nostri cuori, preghiamo”, ha detto poi, perché “i componenti della Commissione proseguano su questa via durante la prossima sessione plenaria, a Vienna”. Il Papa ha poi toccato il tema dei cristiani in Medio Oriente, dicendosi certo che “il tema della cooperazine ecumenica fra i cristiani di quella regione avrà grande attenzione” nel Sinodo per il Medio Oriente che la Chiesa Cattolica terrà nel prossimo ottobre. La questione, peraltro, “è evidenziata nell’Instrumentum laboris che ho consegnato ai vescovi cattolici del Medio Oriente nel corso della mia recente visita a Cipro, dove sono stato ricevuto cone grande fraterno calore” dal vescovo ortodosso Chrysostomos II. “Le difficoltà che i cristiani del Medio Oriente stanno sperimentando - ha concluso - sono largamente comuni a tutti: vivere come una minoranza, desiderare ardentemente un’autentica libertà religiosa e la pace. Serve il dialogo con le comunità islamica ed ebrea”.

AsiaNews, Radio Vaticana


Il Papa a Palermo. I momenti della visita: Messa al Foro Italico, incontro con il clero in Cattedrale e abbraccio con i giovani in Piazza Politeama

Trapelano le prime notizie sul programma della visita del Papa a Palermo di domenica 3 ottobre. Alle ore 10.00 il Santo Padre concelebrerà la Santa Messa nel grande prato verde che si affaccia sul mare del Foro Italico Umberto I. Alle 17.00 è fissato l'incontro con il clero, i membri della vita consacrata e i seminaristi in Cattedrale. Un'ora dopo, alle 18.00, l'atteso abbraccio con i giovani in Piazza Politeama (foto), nel centro della città. I giovani e le famiglie, infatti, saranno il cuore della missione palermitana di Benedetto XVI. Ma particolare ascolto sarà dato anche ai sacerdoti e ai religiosi che si raduneranno attorno al Pastore della Chiesa cattolica. I vescovi di Sicilia, con una loro lettera, il 23 maggio del 2009 avevano rivolto l'invito al Santo Padre di venire in Sicilia. "Una terra - spiegavano - dalle profonde radici cristiane nella quale numerosi uomini e donne, lungo i secoli, accogliendo l'annuncio del Vangelo, hanno testimoniato Cristo con la santità della vita, spesso anche con il martirio. Di questa terra si vuole far conoscere al Successore di Pietro non solo la storia, ma anche l'attuale impegno comune delle diciotto diocesi per la costruzione del Regno di Dio e per un servizio concreto a favore dell'uomo, radicato nel tessuto vitale dell'intero territorio dell'Isola".

La Repubblica.it

Si dimette tutta la commissione della Chiesa belga per gli abusi: non esiste più la fiducia indispensabile con la giustizia per proseguire il lavoro

Si dimettono il Presidente e i membri della “Commissione per il trattamento delle denunce di abuso sessuale”. La conferma della notizia, già circolata nei media, è stata data ora da un comunicato ufficiale diffuso dalla Conferenza Episcopale del Belgio su richiesta della stessa Commissione. “In primo luogo – si legge nella nota - la Commissione si trova nella impossibilità materiale di lavorare in quanto tutti i dossier e i documenti di lavoro sono stati sequestrati giovedì 24 giugno. Inoltre, e cosa più importante, la Commissione ritiene che la base per il suo funzionamento non esiste più, e cioè la fiducia indispensabile fra la giustizia e la Commissione, necessarie per salvaguardare la fiducia tra le vittime e la Commissione”. I membri della Commissione sottolineano anche di “aver sempre cercato di preservare tutti i diritti delle vittime anche attraverso l'accordo con la giustizia, pubblicato” sul sito web della Commissione. Ed aggiungono: “475 cittadini non avrebbero mai affidato i loro dati senza fiducia a questa Commissione”. Nella nota si fa sapere che i presidente e i membri della Commissione daranno ufficialmente le loro dimissioni giovedì 1 luglio a mons. Guy Harpigny, vescovo di Tournai e nonché vescovo referente per la Commissione. “Spetta ora ai vescovi prendersi cura per le vittime e assicurare il proseguo delle loro denunce”. Nella nota diffusa oggi “i membri della Commissione ringraziano tutti coloro che hanno contattato la Commissione nelle ultime otto settimane” e “chiedono alla giustizia che sia garantita la massima riservatezza”. E concludono: “Ci auguriamo che in seguito alle dimissioni, siano intraprese misure costruttive e che sia data la priorità alle richieste delle vittime e cioè il riconoscimento e la discrezione per le vittime, nonché le sanzioni appropriate nei confronti dei presunti colpevoli dei reati”. Sarebbe “un grande peccato” se la Commissione “Abusi sessuali” non continuasse il suo lavoro di inchiesta: a parlare è Eric de Beukelaer, portavoce della Conferenza Episcopale belga in un’intervista rilasciata all'agenzia SIR. Sulle prospettiva futura della Commissione, il portavoce della Conferenza Episcopale belga non si esprime. “È troppo presto per dirlo. In ogni caso, se si deciderà che la Commissione dovrà fermare il suo lavoro, sarebbe un grande danno, perché sta facendo un lavoro notevole e lo sta facendo soprattutto a fianco delle vittime”.

SIR