Il Papa: significativi progressi nel dialogo tra cattolici e ortodossi. Proseguire sul primato petrino e sul ruolo dei cristiani in Medio Oriente
I rapporti tra cattolici e ortodossi sono “caratterizzati da sentimenti di reciproca fiducia, stima e fraternità”, il che costituisce una base perchè il dialogo raggiunga “progressi significativi”, come testimoniato dai tanti incontri che si sono tenuti quest’anno tra esponenti della Chiesa Cattolica e della Chiesa Ortodossa. L’incontro con la delegazione del Patriarcato ecumenico di Costantinopoli, anche quest’anno a Roma in occasione della solennità dei Santi Pietro e Paolo, ha dato questa mattina occasione a Benedetto XVI per riaffermare l’importanza che la Chiesa Cattolica attribuisce al lavoro della commissione mista per il dialogo e la fiducia che egli stesso ripone nei frutti che da tale impegno possono venire. Rivolgendosi alla delegazione del Patriarcato, il Papa ha evidenziato come le due Chiese celebrino lo stesso giorno i due apostoli, il che “testimonia il tempo nel quale le due comunità vivevano in piena comunione l’una con l’altra”. “La vostra presenza qui - ha aggiunto – porta grande contentezza nei cuori di tutti noi”. Il Papa ha menzionato come segno incoraggiante di questa fase la lettera patriarcale e sinodale di Bartolomeo I del febbraio scorso in cui il Patriarca ecumenico ha messo l’accento sull’importanza del dialogo. Benedetto XVI, riferendosi poi al ruolo di Gennadios di co-segretario della Commissione mista internazionale per il dialogo teologico tra la Chiesa Cattolica e la Chiesa Ortodossa nel suo insieme, il Papa ha sottolineato come essa sia a “un punto cruciale, avendo cominciato lo scorso ottobre a Paphos, a discutere del ‘Ruolo del vescovo di Roma nella comunione della Chiesa durante il primo millennio’”. “Con tutti i nostri cuori, preghiamo”, ha detto poi, perché “i componenti della Commissione proseguano su questa via durante la prossima sessione plenaria, a Vienna”. Il Papa ha poi toccato il tema dei cristiani in Medio Oriente, dicendosi certo che “il tema della cooperazine ecumenica fra i cristiani di quella regione avrà grande attenzione” nel Sinodo per il Medio Oriente che la Chiesa Cattolica terrà nel prossimo ottobre. La questione, peraltro, “è evidenziata nell’Instrumentum laboris che ho consegnato ai vescovi cattolici del Medio Oriente nel corso della mia recente visita a Cipro, dove sono stato ricevuto cone grande fraterno calore” dal vescovo ortodosso Chrysostomos II. “Le difficoltà che i cristiani del Medio Oriente stanno sperimentando - ha concluso - sono largamente comuni a tutti: vivere come una minoranza, desiderare ardentemente un’autentica libertà religiosa e la pace. Serve il dialogo con le comunità islamica ed ebrea”.