giovedì 30 agosto 2012

Giornata Mondiale della Gioventù 2013. Aperte ufficialmente le iscrizioni per i pellegrini. Benedetto XVI è il primo 'giovane' ad essersi registrato

I tedeschi sono famosi per essere puntuali, quindi forse non dovrebbe essere una sorpresa che Papa Benedetto XVI è stato il primo a iscriversi per la Giornata Mondiale della Gioventù 2013. Le iscrizioni si sono aperte ufficialmente il 28 agosto e, secondo gli organizzatori, il Papa è stato il primo pellegrino ad essersi registrato per l'evento, che si terrà a Rio de Janeiro dal 23 al 28 luglio. Gli organizzatori hanno riferito che più di 220 gruppi di giovani provenienti dai cinque continenti si sono registrati nelle prime 24 ore dopo l'apertura, dei quali 112 sono brasiliani. Pellegrini provenienti da Stati Uniti, Canada, Australia, Cina, Arabia e gli Emirati Arabi Uniti. Gruppi fino a 50 persone sono incoraggiati a prenotare per tempo, hanno detto gli organizzatori. La registrazione deve essere effettuata on-line sul sito ufficiale della GMG 2013, www.rio2013.com. “Per la nostra gioia, si stanno iscrivendo i giovani dei cinque continenti”,
ha sottolineato suor Shaiane Machado, direttrice del settore delle iscrizioni alla GMG. L’arcivescovo di Rio, mons. Orani João Tempesta ha assicurato: “Già viviamo il clima della GMG”. Secondo il presule, l’apertura delle iscrizioni rappresenta un “passo importante” nella realizzazione dell’evento.“La Giornata Mondiale è un investimento sulla gioventù, per la costruzione di valori più umani e più solidali per fare la differenza nella società - ha aggiunto l’arcivescovo -. E la Chiesa è chiamata a rimanere unita in questa costruzione”.


The Compass, Zenit

Schönborn: il Papa è più giovane di noi suoi ex allievi. L'aspetto umano, paterno, fraterno, è molto presente. Ecumenismo tema di primaria importanza

Tra gli ex allievi di Papa Ratzinger, l'arcivescovo di Vienna Christoph Schönborn (nella foto con Benedetto XVI) è forse il più conosciuto e coraggioso, nel difendere la riforma ratzingeriana e la sua azione purificatrice. Ed è anche fedelissimo agli appuntamenti del "Ratzinger Schulerkreis", il circolo degli ex allievi di Joseph Ratzinger professore che si incontrano una volta all'anno con il loro insegnante divenuto prima cardinale e poi Papa, continuando così la tradizione iniziata all'epoca della sua docenza presso l'Università di Ratisbona. Il seminario, a porte chiuse, "è un circolo accademico, e questo vuol dire - spiega Schönborn ai microfoni della Radio Vaticana - che quello che conta sono gli argomenti. Certo, c'è l'amicizia dopo tanti anni: ci incontriamo da oltre 30 anni, ogni anno e adesso siamo quasi tutti nell'età della pensione". E proprio l'antico professore, assicura il cardinale domenicano nell'intervista, "è il più giovane di noi". "Sempre - ricorda - è stato così in tutti questi anni: il Papa è prima di tutto un uomo di riflessione; ciò che conta è l'argomento e la ricerca della verità. E dunque, se non si potesse discutere apertamente, non sarebbe un circolo di allievi con il loro professore". Ma, conclude Schönborn, "in questo clima di ricerca della verità sia storica, sia filosofica, sia teologica, sempre rimasto invariato, c'è anche un accenno all'amicizia. Ciò che ci colpisce sempre è come il Santo Padre conosca i suoi allievi: chiede come vanno la famiglia, i figli; quando c'è un dolore nella famiglia lo sa, si interessa. Si vede che questo aspetto umano, paterno, fraterno, è molto presente. Penso che anche questo sia in parte uno dei motivi per cui questo 'circolo' si è mantenuto dal 1977 fino ad oggi...". Il seminario si svolge quest'anno sul tema dell'ecumenismo e affronterà in modo particolare le relazioni che coinvolgono cattolici, luterani e anglicani, cosi' come sono presentate nel libro intitolato "Raccogliere i frutti", pubblicato nel 2009 dal cardinale tedesco Walter Kasper, presidente emerito del Pontificio Consiglio per l'Unità dei cristiani. Nell'intervista, Schönborn ha espresso apprezzamento per l'invito rivolto dal Papa al vescovo luterano emerito Ulrich Wilkens, famoso esegeta, che parlerà alla riunione del "Ratzinger Schulerkreis" sullo sviluppo dell'ecumenismo tra cattolici e luterani. "Poi - ha anticipato il cardinale domenicano - ci sarà la tematica degli anglicani sulla quale parlerà mons. Charles Morereau, nuovo vescovo di Ginevra, Losanna e Friburgo, che è specialista in questa tematica". Secondo Schönborn, "il fatto che il Santo Padre abbia scelto questa tematica per l'incontro è un segno che considera la questione ecumenica di primaria importanza". "Penso - confida - che questo sia già un primo contenuto essenziale: nell'ambito dei 50 anni del Concilio Vaticano II è un segno forte che il Santo Padre insista sull'importanza di questi incontri tra i cristiani separati". "Con il Santo Padre - conclude Schönborn - ci aspettiamo un dialogo nella verità e nella carità: nella verità che non nasconde il dramma della divisione tra i cristiani in Europa e, in conseguenza, in tutto il mondo; ma anche quella grande tematica di cosa è la riforma della Chiesa, una tematica che per il Santo Padre è molto importante: pensiamo a tutto ciò che ha detto ed insegnato sulla riforma nella continuità, come modello di riforma cattolica. Certamente, nell'ambito del giubileo della Riforma si parlerà molto anche di ciò che è una vera riforma, della quale abbiamo bisogno, oggi".

Agi

L’ecumenismo al centro del "Ratzinger Schülerkreis". Il card. Schönborn: tema di primaria importanza per il Papa

Santa Sede ritira la domanda di ingiunzione contro la rivista satirica 'Titanic': ma non smetteremo di contrastare gli attacchi alla dignità del Papa

Il Vaticano fa marcia indietro: dopo aver ottenuto, lo scorso luglio, un'ordinanza temporanea che disponeva il ritiro di un numero della rivista satirica tedesca Titanic, accusata di aver pubblicato una copertina ingiuriosa nei confronti del Papa, la Santa Sede ha annunciato oggi di aver ritirato la sua richiesta di ingiunzione. ''Dopo un'ampia consultazione, la Santa Sede è giunta alla decisione di avviare il ritiro della domanda di ingiunzione contro la rivista Titanic'', informa la sezione tedesca della Segreteria di Stato vaticano, secondo quanto rende noto la Conferenza Episcopale tedesca. ''Allo stesso tempo, ulteriori azioni legali saranno esaminate al fine di contrastare gli attacchi alla dignità del Papa e della Chiesa Cattolica in modo efficace'', sottolinea il Vaticano.

Asca


Vaticano: ritiro della richiesta di un provvedimento contro la casa editrice "Titanic"

Anno della fede. Il rinnovamento in Irlanda chiesto da Benedetto XVI: conferenza pastorale nazionale su comunione e corresponsabilità nella Chiesa

Contrastare con decisione il vento della secolarizzazione, guardando con rinnovata fiducia al futuro e rafforzare il senso di appartenenza e corresponsabilità ecclesiale. Nell’isola di san Patrizio, storico baluardo della fede cattolica, e oggi in cima alle classifiche dei Paesi a più alta concentrazione di persone atee, secondo una recentissima ricerca soltanto il 47% della popolazione irlandese si definisce religiosa, la Chiesa continua a prepararsi all’ormai imminente Anno della fede (11 ottobre 2012 - 24 novembre 2013) indetto da Benedetto XVI. Lo ha fatto nei mesi scorsi ospitando, come noto, la celebrazione del Congresso Eucaristico internazionale, che ha puntato sull’Irlanda i riflettori dell’intero orbe cattolico, ma non solo. E lo farà nelle prossime settimane, dal 13 al 15 settembre, dando vita a una conferenza pastorale nazionale, in programma ad Athlone (foto). L’evento è organizzato dal consiglio episcopale per il Rinnovamento pastorale e lo sviluppo della fede adulta, guidato da mons. Séamus Freeman, vescovo di Ossory, in collaborazione con il consiglio episcopale Giustizia e pace, diretto da mons. Raymond W. Field, ausiliare di Dublino. Tema del convegno, "Comunione e corresponsabilità nella Chiesa". Un modo ulteriore per rispondere positivamente al pressante invito alla riforma e al rinnovamento nella fede che il Pontefice ha rivolto alla Chiesa irlandese nell’ormai famosa Lettera del marzo 2010, che ha fatto seguito al noto scandalo degli abusi sessuali su minori compiuti da preti e religiosi. Diversi, secondo un comunicato degli organizzatori, saranno gli obiettivi più rilevanti dell’appuntamento ecclesiale. La promozione del "lavoro di rinnovamento e di riforma della Chiesa Cattolica in Irlanda". Il rilancio della "capacità dei partecipanti di lavorare per il rinnovamento e la riforma nei loro ambiti personali". E, infine, "la celebrazione del cinquantesimo anniversario dell’apertura del concilio Vaticano II, guardando all’imminente Anno della fede". Un laico e una suora saranno i principali relatori: Richard Gaillardetz, padre di quattro figli e docente di teologia cattolica sistematica al Boston College, e madre Colette Stevenson, terapista del matrimonio e della famiglia ed attiva, per conto della Chiesa irlandese, nel campo della tutela dei minori. Una scelta, viene sottolineato, in linea con le indicazioni rivolte da Benedetto XVI all’episcopato irlandese nella citata Lettera del 19 marzo 2010: "Vi esorto dunque a rinnovare il vostro senso di responsabilità davanti a Dio, a crescere in solidarietà con la vostra gente e ad approfondire la vostra sollecitudine pastorale per tutti i membri del vostro gregge". Nelle scorse settimane le parole del vice presidente della Conferenza Episcopale d’Irlanda, l’arcivescovo di Dublino e primate d’Irlanda, Diarmuid Martin, a commento della ricerca demoscopica che ha posto il Paese ai vertici nel processo di secolarizzazione. Per il presule, proprio l’Anno della fede può e deve essere "un’altra occasione per contribuire a una rinnovata conversione a Cristo e alla riscoperta della fede". Infatti, la Chiesa "non può presumere che la fede passi automaticamente da una generazione all’altra".

L'Osservatore Romano

Card. Kasper: non c'è motivo di essere scoraggiati o frustrati o di parlare di 'inverno ecumenico', raccolti ricchi frutti nei nostri dialoghi

''Considerando ciò che abbiamo realizzato in oltre quarant'anni, possiamo ben ringraziare il Signore per i ricchi frutti che abbiamo raccolto nei nostri dialoghi. Non c'è motivo di essere scoraggiati o frustrati o di parlare di 'inverno ecumenico''': lo scrive il cardinale tedesco Walter Kasper (nella foto con Benedetto XVI), presidente emerito del Pontificio Consiglio per la Promozione dell'Unità dei cristiani, nell'introduzione al suo libro ''Raccogliere i frutti. Aspetti fondamentali della fede cristiana nel dialogo ecumenico. Consensi, convergenze e differenze''. Il libro è stato scelto dal Papa come 'traccia' della discussione dell'incontro annuale con i suoi ex-studenti, il cosiddetto "Ratzinger Schuerlerkreis", che comincia domani Castel Gandolfo. Il volume è uscito nel 2009 (la traduzione italiana è stata pubblicata su Il Regno Documenti, n. 19/2009), al termine dei dieci anni in cui Kasper è stato presidente del dicastero vaticano, con l'obiettivo di tracciare un bilancio dei risultati raggiunti nei quarant'anni di dialogo con le Chiese protestanti, un dialogo iniziato, per la Chiesa Cattolica, con il Concilio Vaticano II. Da allora, scrive Kasper, sono passati quattro decenni in cui ''molti pregiudizi e malintesi del passato sono stati superati e sono stati gettati ponti per una nuova intesa reciproca e per una cooperazione pratica''. Kasper sottolinea come il dialogo ecumenico non abbia ''nulla a che vedere con il relativismo e l'indifferenza nei riguardi della dottrina della fede'', perchè ''il suo obiettivo non è il sincretismo o l'unità al minimo comun denominatore'' ma una comunione che non vuol dire ''uniformità'' ma accoglie la ''diversità culturale'' i ''diversi riti'', le ''diverse forme di pietà'', le ''diverse ma complementari accentuazioni e prospettive''. Se a molti il dialogo sembra essere arrivato a un punto morto, e anzi le distanze sui temi della bioetica e del ruolo della donna nella Chiesa sembrano essere aumentate, Kasper ricorda che ''abbiamo realizzato più di quanto potevamo immaginare o sognare quarant'anni fa''. ''Dobbiamo riconoscere, realisticamente, che non abbiamo ancora raggiunto l'obiettivo del nostro pellegrinaggio ecumenico - ammette -, ma ci troviamo in uno stadio intermedio. Restano da risolvere problemi fondamentali e da superare differenze che qui noi crediamo di aver individuato più chiaramente''.

Asca

L'avvocato Carlo Fusco lascia l'incarico di difensore di Paolo Gabriele: divergenze sulla linea difensiva. L'altro avvocato valuta se rimanere

L'avvocato Carlo Fusco ha lasciato la difesa di Paolo Gabriele (foto), il maggiordomo papale arrestato e poi rinviato a giudizio per il furto di documento riservati di Benedetto XVI. "Lascio l'incarico per divergenze sulla linea difensiva - ha detto il legale all'Ansa -. Rimane però il rapporto di amicizia". L'avvocato Fusco difendeva Paolo Gabriele. arrestato il 23 maggio scorso e tuttora agli arresti domiciliari in attesa del processo, dall'inizio dell'istruttoria formale sulla vicenda della fuga di documenti. L'altro difensore del maggiordomo, avvocato Cristiana Arru, al momento mantiene ancora l'incarico, ma secondo quanto apprende l'Ansa, "sta valutando" il da farsi.

Rainews24.it