martedì 21 settembre 2010

Giornata Mondiale della Gioventù 2011. L'invito del Papa ai giovani britannici: una magnifica occasione per crescere nell'amore di Cristo

Benedetto XVI ha incoraggiato i giovani britannici a partecipare alla Giornata Mondiale della Gioventù dell'agosto 2011 nel suo storico viaggio nel Regno Unito. Il Papa ha manifestato il desiderio di incontrare i giovani britannici a Madrid il prossimo anno in due occasioni: nella'Università di St. Mary e nell'Hyde Park di Londra. Nell'Università di St. Mary il Papa ha incontrato gli alunni delle istituzioni educative cattoliche del Regno Unito e gli ha dato appuntamento per l´anno prossimo: "Spero di vedere molti di voi il prossimo agosto, alla Giornata Mondiale della Gioventù a Madrid". Durante la Veglia che ha preceduto la Beatificazione del card. John Henry Newman ad Hyde Park, di fronte a circa 100mila persone, il Papa ha qualificato la GMG come "una magnifica occasione per crescere nell'amore di Cristo ed animarvi ad una gioiosa vita di fede insieme a migliaia di giovani", nel momento in cui ha manifestato incontrarsi nella capitale spagnola con i giovani britannici. Nel suo discorso tenuto all'Università di St. Mary il Papa ha parlato della santità personale dei cristiani e ha posto i presenti di fronte a una sfida personale: "Ho la speranza che fra voi che oggi siete qui ad ascoltarmi vi siano alcuni dei futuri santi del ventunesimo secolo. La cosa che Dio desidera maggiormente per ciascuno di voi è che diventiate santi". La santità è la conseguenza dell'amicizia con Dio, "Dio desidera la vostra amicizia", una relazione che quando inizia "ogni cosa nella vostra vita inizia a cambiare". Il Santo Padre ha anche parlato ai giovani durante la Messa celebrata a Glasgow animandoli a liberarsi da una vita "seducente ma superficiale frequentemente proposta dalla società di oggi". Il Papa ha messo in guardia contro tentazioni concrete come la droga, il denaro, il sesso, la pornografia o l'alcool: "secondo il mondo vi daranno felicità" ma "in realtà si tratta di cose distruttive, che creano divisione. C'è una sola cosa che permane: l'amore personale di Gesù Cristo per ciascuno di voi".

GMG Madrid 2011

Il Vaticano: perplessità per l'iniziativa della Procura di Roma sullo Ior, più volte ribadita la volontà di piena trasparenza. Fiducia nel presidente

''Perplessità e meraviglia per l'iniziativa della Procura di Roma''. Ad esprimerla, con una nota diramata questo pomeriggio, è la Segreteria di Stato della Santa Sede che ricorda che da parte vaticana si è sempre seguito ''la chiara volontà, più volte manifestata da parte delle autorità della Santa Sede, di piena trasparenza per quanto riguarda le operazioni finanziarie dell'Istituto per le Opere di Religione (Ior)''. Un'azione questa, si puntualizza da parte vaticana, che ''richiede che siano messe in atto tutte le procedure finalizzate a prevenire terrorismo e riciclaggio di capitali''. Proprio per questo, si ricorda, ''le autorità dello Ior da tempo si stanno adoperando nei necessari contatti e incontri, sia con la Banca d'Italia sia con gli organismi internazionali competenti - Organisation for Economic Co-operation and Development (Oecd) e Gruppo di Azione Finanziaria Internazionale contro il riciclaggio di capitali (Gafi) - per l'inserimento della Santa Sede nella cosiddetta White List''. Da qui la ''perplessità e meraviglia'' da parte della Santa Sede per l'iniziativa della Procura di Roma, ''tenendo conto che i dati informativi necessari sono già disponibili presso l'ufficio competente della Banca d'Italia, e operazioni analoghe hanno luogo correntemente con altri istituti di credito italiani''. ''Quanto poi agli importi citati - si legge nella nota della Segreteria di Stato - si fa presente che si tratta di operazioni di giroconto per tesoreria presso istituti di credito non italiani il cui destinatario è il medesimo Ior. La Santa Sede tiene perciò a esprimere - si conclude - la massima fiducia nel presidente e nel direttore generale dello Ior''. La Procura di Roma ha ordinato il sequestro di 23 milioni di euro da due conti intestati allo Ior presso il Credito Artigiano Spa. L'ordine firmato dal gip Maria Teresa Covatta, su richiesta dell'aggiunto Nello Rossi e del pm Stefano Fava riguarda l'ordine di trasferimento della cifra su due conti: 20 milioni verso la Jp Morgan e 3 milioni verso la Banca del Fucino. Le operazioni, segnalate dagli ispettori della Banca d'Italia avrebbero violato la normativa europea anti riciclaggio. Nell'ambito dell'inchiesta sono stati iscritti nel registro degli indagati il presidente dello Ior Ettore Gotti Tedeschi e un altro dirigente dello stesso Istituto per le Opere di Religione. L'ipotesi adottata dai magistrato è quella di omissioni legate alla violazione delle norme del decreto 231/2007, direttiva Ue adottata appunto per prevenire operazioni di riciclaggio. A segnalare l'irregolarità dell'operazione disposta dallo Ior era stata l'unità di informazione finanziaria della Banca d'Italia il 15 settembre scorso, bloccando anche l'operazione 'sospetta" per il tempo di cinque giorni lavorativi allo scopo sia di informare l'autorità giudiziaria sia di consentire a questa gli accertamenti. Accertamenti che sono sfociati nel provvedimento firmato dal gip Maria Teresa Covatta e che ha dato in sostanza il via all'inchiesta.

Asca, Adnkronos

Sinodo dei vescovi per il Medio Oriente. Lettera di mons. Padovese: il perdono di fronte alla sterile alternativa dell’odio e della vendetta

“La fecondità del perdono di fronte alla sterile alternativa dell’odio e della vendetta” per portare pace al Medio Oriente. E’ l’auspicio di mons. Luigi Padovese (nella foto con Benedetto XVI), ucciso il 3 giugno scorso a Iskenderun in Turchia, contenuto in una sua lettera datata 3 aprile 2010, 2 mesi prima della morte, inviata a suor Chiara Laura Serboli, abbadessa del Monastero Santa Chiara di Camerino, in occasione della canonizzazione della Beata Camilla Battista da Varano che avverrà domenica 17 ottobre, durante il Sinodo per il Medio Oriente. “Le Chiese del Medio Oriente – scrive mons. Padovese, che ha lavorato alla stesura dell’Instrumentum laboris - vivono da anni situazioni di grande tribolazione spesso culminanti in atti di vera e propria persecuzione, come avviene purtroppo, con frequenza quotidiana, in Iraq e non solo. Non a caso il tema centrale del Sinodo sarà ‘La Chiesa cattolica in Medio Oriente: comunione e testimonianza’. Lo stesso Benedetto XVI, nello scegliere questo tema, ha voluto sottolineare il bisogno e la sete di pace che il Medio Oriente vive. L’indicazione del Papa ci invita a riflettere innanzitutto sulla comunione e sulla testimonianza che la Chiesa è chiamata a dare nel contesto di un territorio così tormentato come il nostro”. Nella lettera mons. Padovese chiede alla comunità delle clarisse di Camerino di pregare perché “questa terra martoriata trasformi tanto dolore in invocazione di pace e annuncio di perdono. Le tragiche vicende politiche che travolsero la famiglia di Camilla Battista, fino ad arrivare allo sterminio dei suoi cari e all’esilio per lei, pur nella drammaticità non ebbero la meglio su questa donna. Ella ebbe la forza interiore di pregare per i suoi nemici fino a trasformare l’odio di cui era stata fatta oggetto in occasione di perdono e di amore eroico”. Per mons. Padovese, “queste stesse virtù, oggi, a distanza di 500 anni, ne fanno un modello per tutta la Chiesa e per tutti gli uomini. Per questo mi sento di dire che, anche per i cristiani delle nostre comunità vessate dalla persecuzione e dalla violenza, la beata Camilla Battista può diventare un esempio di riconciliazione e un’occasione per ritrovare speranza attingendo alla sorgente della Passione di Cristo”. La lettera è stata pubblicata integralmente nella rivista delle Clarisse Forma Sororum, Lo sguardo di Chiara d’Assisi oggi.

SIR

Il Papa nel Regno Unito. 36 studenti da Bologna a Hyde Park: ci ha chiamati in prima persona ricordandoci che o­gnuno ha una mis­sione

"Curiosità, un filo di scetticismo, una buona dose di fatica. E poi un travolgente entusia­smo per quel Papa anziano ma instancabi­le che ci ha indicato il compito della vita". Ecco, in poche parole, i sentimenti di tren­tasei studenti bolognesi del Liceo Malpighi che sabato scorso erano a Londra, alla Ve­glia di Hyde Park per la Beatificazione di John Henry Newman. È il "prof" d’inglese Andrea Marzocchi a spiegare perché la scuola ha proposto ai ragazzi di partecipare all’even­to: "Ogni anno il Liceo Malpighi organizza due settimane di lavoro in Gran Bretagna. La beatificazione del card. Newman coincideva con la nostra presenza a Londra e allora abbiamo deciso di dare ai ragazzi la possibilità di diventare testimoni di un av­venimento storico visto che l’ultima visita di Stato di un Papa risale a cinquecento anni fa". "Per prepararci – spiega ancora – noi in­segnanti, nei giorni precedenti, abbiamo letto i giornali inglesi e ne abbiamo discus­so con i ragazzi. Non ci siamo fermati al cli­ma di polemica e alla fine siamo andati tut­ti – anche gli studenti non cristiani – ansio­si di capire perché Benedetto XVI aveva in­trapreso un viaggio sulla carta così difficile, e curiosi di ascoltare quello che avrebbe det­to agli inglesi". I risultati di questa sfida didattica sono sor­prendenti. Racconta Giacomo Degidi: "Tante ore in piedi ad aspettare. Ripagate da un’atmosfera incredibile. Contrasse­gnata dai lunghissimi canti inglesi e da u­na marea di gente di tutte le razze che, con­tro ogni previsione, si era radunata per il Pa­pa". Giacomo confida un aspetto di quel pomeriggio che lo ha colpito sul piano per­sonale. "Quando ci ha invitato a non ave­re paura di donare tutta la nostra vita a Cri­sto. Quest’anno avrò l’esame di maturità e la domanda su cosa farò dopo un po’ mi spaventa. Le parole del Papa mi hanno confortato". Anche i compagni di classe più scettici, conclude Giacomo "si sono do­vuti arrendere al miracolo che stava acca­dendo. In inglese non sono un fenomeno e uno dei miei amici mi traduceva il di­scorso di Benedetto XVI. Con mia grande sorpresa ho visto che non si limitava alla traduzione. Ma sembrava lui per primo stu­pito e interessato". "Mi ha impressionato il fatto che, nono­stante l’ostilità della vigilia, in Hyde Park ci fosse tanta gente – incalza Michele Masi –. Ma anche il Pontefice che per mezz’ora ha girato tra la folla con la papamobile salu­tando e benedicendo con una forza e una tenacia incredibili. A Londra ci sono varie et­nie. Nel grande parco illuminato dal sole e­rano tutte rappresentate. Vicino a noi, per esempio, c’erano alcuni indiani. Ma anche tante famiglie con bambini piccoli che so­no rimaste fino alla fine". Poi ricorda quel­la telecamera che mostrava quello che nes­sun giornale britannico poteva immagina­re: "La folla plaudente che rincorreva il Pa­pa per salutarlo". Cosa si porta a casa da un’esperienza così? Michele non ha dubbi: "Le paro­le di Benedetto XVI dedicate giovani. In un momento di cri­si come l’attuale si è rivolto a noi non per criticarci o con discorsi politici. Ma ricordandoci che o­gnuno ha una mis­sione. Ci ha elenca­to le necessità della Chiesa e ha chiesto il nostro aiuto. Ci ha chiamati in prima persona. E questo, ci scommetto, non ha convinto solo me ma anche i miei coetanei inglesi".

Stefano Andrini, Avvenire