martedì 31 marzo 2009

Il Papa potrebbe trascorrere le vacanze estive a Les Combes

Il Papa potrebbe accogliere l'invito a tornare in Valle d'Aosta, a Les Combes di Introd, per trascorrere le vacanze estive. La conferma ufficiale è attesa entro qualche giorno, a Pasqua, ma le amministrazioni e i fedeli si stanno preparando ad accogliere Benedetto XVI per la terza volta, dopo il 2005 e il 2006. Verrebbe così accantonata l'ipotesi di un ritorno a Bressanone come è accaduto nel 2008. La villetta che ospiterà il Santo Padre è la stessa in cui aveva soggiornato Giovanni Paolo II e lo stesso sarà anche il sindaco Osvaldo Naudin che aspetta l'ufficialità per commentare la notizia.

I vescovi del Triveneto esprimono comunione e solidarietà al Papa: non mancheremo di incoraggiare e richiamare i cristiani alla fedeltà

I vescovi del Triveneto, come informa una nota, hanno nuovamente espresso la loro comunione ed intensa solidarietà a Papa Benedetto XVI. ''Noi tutti - scrivono in una lettera redatta in occasione dell'incontro periodico della conferenza episcopale del triveneto - siamo riconoscenti a Vostra Santità per il ministero che sta svolgendo nel rafforzare fratelli e sorelle nella fede e nell'aiutarli a vivere la comunione ecclesiale, quale il Signore Gesù ha desiderato che fosse, testimonianza cioè di unità e strumento anche per la pace nel mondo, sapendo superare ogni forma di divisione. Anche nel sacrificio, Vostra Santità prosegue e sviluppa il Suo servizio per la crescita della fede, in un mondo in cui il relativismo sembra invece conglobare ogni forma di cultura ed escludere Dio stesso dalla vita della società e delle persone. Non abbiamo mancato e non mancheremo di incoraggiare ed eventualmente richiamare fratelli e sorelle nella fede, e in particolare i nostri sacerdoti, ad uno spirito di fedeltà alla natura propria dell'essere Chiesa e alla missione che ad essa Cristo ha affidato; possiamo assicurarLe che siamo impegnati per rafforzare la fede, anche attraverso i media, per una sempre più retta presentazione del pensiero di Vostra Santità sulle questioni di attualita', in spirito di gratitudine per la guida che Ella offre a tutta la Chiesa, secondo il mandato di Cristo di confermare i fratelli''.

'L'Osservatore Romano': il Papa prima della curia e delle strutture pastorali punta a innovare la mentalità e il cuore dei cristiani

"Benedetto XVI è un Papa che innova. Ma prima di rinnovare curia, strutture, piani pastorali, punta a innovare la mentalità e il cuore dei cristiani". Lo scrive L'Osservatore Romano, in un editoriale a firma del vicedirettore Carlo Di Cicco. "E mentre all'interno egli spinge per questo cambio di mentalità, nei confronti dell'esterno - si legge - la città secolare, egli propone una reciproca e diversa attenzione: rispetto pieno, distinzione e dialogo aperto a tutto campo, modulandolo sulla ragione. Una ragione che anzitutto è chiamata a ricuperare la ragionevolezza del problema di Dio, senza il quale non si può cogliere neppure la natura della Chiesa, che va pensata e giudicata entro criteri religiosi e non secondo categorie economiche e politiche. Benedetto XVI - prosegue - sa bene che è in primo piano la credibilità della Chiesa e perciò punta tutte le carte a renderla, in ogni sua espressione, credibile discepola del Vangelo". "Si comprende così anche l'insistenza del Papa sui temi della fede, della speranza e della carità che sono i segni distintivi dei cristiani - sottolinea il quotidiano vaticano - coloro cioè che si fidano di Dio e che perciò amano sempre, anche quando non se ne avrebbe voglia. Sono i cristiani di nuovo conio a cui pensa Benedetto XVI. Aperti, non paurosi ma neppure tracotanti; miti come il loro fondatore, gente che vive spendendosi per gli altri, interessata a creare unità, che propone la propria fede senza imporla. Quando il Papa invita a leggere il Concilio Vaticano II con l'ermeneutica della riforma pone un tema centrale, una possibile piattaforma di unità che garantisce l'aggiornamento con ogni sua esigenza, senza rinnegare la parte buona del patrimonio secolare della storia cristiana, meglio noto come la grande tradizione cattolica. I cattolici, progressisti o conservatori che si vogliano definire, ne sono ugualmente figli". "Ma per Papa Ratzinger la riforma va presa sul serio, non solo a parole. Perciò - scrive l'organo della Santa Sede - incalza e scomoda tutti perché sollecita a cambiare radicalmente il modo di pensare cristiano, passando da un pensiero animato dai saperi secolari, a un pensiero che si fa guidare anzitutto dal sapere biblico e teologico. Se Dio rappresenta il centro nella mente dei credenti, la fedeltà a lui esprime la misura per valutare la rispondenza delle istituzioni religiose alla missione di annunciare il Vangelo. E se egli legge il concilio nell'ottica della riforma - osserva - significa che tale riforma è necessaria e che non è ancora compiuta. Per questo occorre guardare piuttosto al presente e al futuro per essere buoni ascoltatori di Dio più di quanto siamo stati nel passato. Può sembrare un paradosso che un Papa chieda ai fedeli di fidarsi maggiormente di Dio sopra ogni altra cosa, ma non lo è, perché il Dio con il quale egli chiede di aprire il colloquio non è un Dio generico, un idolo creato da noi, ma un Dio che 'benché spesso nascosto, esiste, è vicino, ci aiuta e ci accompagna'". "Se può allora apparire un paradosso Benedetto XVI che invita i cristiani e i giovani chiamati alla vita sacerdotale o consacrata a fidarsi di Dio - conclude - altrettanto paradossale appare la difficoltà a riconoscere il Papa quale amico prezioso del tempo presente".

XXIV Giornata Mondiale della Gioventù. La celebrazione della Domenica delle Palme con i giovani in diretta su internet

Le celebrazioni della XXIV Giornata Mondiale della Gioventù, questa domenica a Roma, potranno essere seguite per la prima volta in diretta su internet. Gli eventi della giornata, tra cui la Santa Messa presieduta dal Papa per la Domenica delle Palme e la consegna della Croce e dell’Icona della GMG – saranno infatti integralmente trasmesse su http://www.xt3.com/, il network sociale messo in rete in occasione della GMG di Sydney. Lanciato più di nove mesi fa, Xt3.com, che sta a significare Cristo (Xt) nel Terzo (3) Millennio, ha registrato in questo arco di tempo una crescita record. Gli iscritti sono ormai decine di migliaia da 200 Paesi e i contatti quotidiani raggiungono cifre a sei zeri. Il suo target, ovviamente, sono i giovani di età compresa tra i 16 e i 35 anni. Come in altri network sociali saliti di recente alla ribalta delle cronache, gli iscritti condividono idee, amici, fotografie, gruppi di discussione e pagine interattive. Il sito invia messaggi di testo, audio e video per segnalare informazioni e interviste su eventi e temi di attualità religiosa, politica, sociale, culturale e anche sportiva che interessano la Chiesa, cui seguono commenti e reazioni. Come si ricorderà lo scorso settembre al social network è anche giunto un breve messaggio del Santo Padre, Benedetto XVI. Forti di questo successo il sito si è arricchito progressivamente di nuove pagine. Tra le novità di maggior successo il nuovo podcast settimanale inserito nella sezione dedicata alla Quaresima “Does God have a Sense of Humour” (“Dio ha un senso dell’umorismo?”) con ospiti diversi attori comici di successo.

Il Papa in Camerun e Angola. Mons. Crociata: lo sguardo di Benedetto XVI è molto alto, cerca il bene della persona

La risposta del Papa su preservativo e prevenzione dell'Aids, che ha suscitato numerosissime polemiche, si può ''tradurre'' secondo il segretario generale della CEI, mons. Mariano Crociata, in questi termini: ''A problemi di ordine etico, culturale, sociale e spirituale non si risponde con espedienti tecnici''. Il segretario dei vescovi italiani ha risposto oggi alle domande dei giornalisti in occasione della conferenza stampa di presentazione del comunicato finale del Consiglio Permanente della Conferenza Episcopale italiana.''Gli strumenti tecnici - ha aggiunto - sono, appunto, strumenti, aiuti. Il Papa vuole dire che al di là di strumenti che il progresso scientifico mette a disposizione dobbiamo guardare guarda all'uomo, e al suo bene''. Benedetto XVI ''ha mostrato di essere interessato alla persona e alle cause che generano i problemi e a ciò che permette veramente di superare problemi e difficoltà. Il suo è uno sguardo molto alto, che cerca il bene della persona''. Mons. Crociata ha notato anche ''con rammarico'' che, ''sulla stampa Occidentale, i grandi temi sociali e etici della visita del Papa sono stati oscurati. E mi chiedo perchè''. ''E' facile - ha concluso - affermare che in Africa c'è la corruzione'', ma questo non deve far dimenticare la responsabilità dei Paesi ricchi, che devono mettere in atto le loro promesse di aiuto allo sviluppo.

Benedetto XVI ordina una visita apostolica presso la congregazione dei Legionari di Cristo per superare le difficoltà esistenti

Benedetto XVI ha disposto la nomina di una equipe di prelati, vescovi o ecclesiastici, che realizzeranno una visita apostolica alle istituzioni dei Legionari di Cristo. Lo riferisce l'agenzia Zenit, secondo cui il compito dei visitatori apostolici consisterà nel conoscere da vicino la vita e l'apostolato della Congregazione e nell'informare successivamente la Santa Sede. Recentemente è apparsa la notizia che padre Marcial Maciel, morto lo scorso anno, avesse una relazione segreta con una donna da cui aveva avuto una figlia. La disposizione del Pontefice è stata comunicata dal card. Tarcisio Bertone, segretario di Stato vaticano, in una lettera inviata al Superiore dei Legionari di Cristo, padre Alvaro Corcuera, che la Congregazione ha reso pubblica oggi sulla sua pagina web (http://www.legionariesofchrist.org/). Il card. Bertone afferma che "Sua Santità Benedetto XVI rinnova ai Legionari di Cristo, ai membri del Movimento Regnum Christi e a tutti coloro che vi sono spiritualmente vicini, la sua solidarietà e la sua preghiera in questi momenti delicati. Il Santo Padre - aggiunge - cosciente degli alti ideali che vi animano, e della fortezza e spirito di preghiera con cui state affrontando le attuali circostanze, vi incoraggia a continuare la ricerca del bene per la Chiesa e per la società, mediante le iniziative e le istituzioni che sono a voi proprie. A questo proposito, potrete contare sempre sull'aiuto della Santa Sede affinché, attraverso la verità e la trasparenza, in un clima di dialogo fraterno e costruttivo, superiate le difficoltà esistenti", dichiara Bertone. In una lettera indirizzata ai Legionari di Cristo in occasione dell'annuncio della visita apostolica, padre Corcuera ringrazia il Papa per questo ulteriore aiuto offerto loro per far fronte alle attuali vicissitudini. "Pieni di fiducia nella Provvidenza divina e in nostra Madre, la Chiesa, che vigila per l'autentico bene dei suoi figli, ci disponiamo ora ad accogliere i visitatori apostolici che, durante i prossimi mesi, verranno a conoscere da vicino la vita e l'apostolato della Legione di Cristo", scrive. "Confermiamo la nostra donazione ed eleviamo la nostra preghiera affinché Dio ci conceda di continuare a cercare la santità alla quale Lui ci chiama e affinché possiamo portare a pienezza il carisma che ci ha affidato", conclude il Superiore.

Il Papa in Terra Santa. Il patriarca di Gerusalemme: la Messa a Nazareth il più grande raduno di cristiani nella storia recente

Un grande anfiteatro con una parte fissa in pietra, capace di contenere 7 mila persone, la cosiddetta area Vip, con l’aggiunta dietro di altri 32 mila posti a sedere. Comincia a prendere forma l’area del Monte del precipizio, sopra Nazareth, dove il 14 maggio prossimo Benedetto XVI celebrerà la Messa, davanti ad almeno 40 mila cristiani. Le ruspe ed i camion sono in funzione a pieno ritmo per chiudere i lavori in tempo utile, secondo quanto riferito dal patriarca latino di Gerusalemme, Fouad Twal, alle telecamere di Telepace Holy land tv che fornisce anche alcuni dettagli della messa: “il Papa arriverà in elicottero ed atterrerà non molto distante dal luogo della celebrazione che raggiungerà non prima di aver fatto un giro di saluto tra i fedeli che arriveranno con appositi bus navetta messi a disposizione dal Comune”. “Quello di Nazareth – spiega Twal - sarà il raduno più grande in termini numerici, stimiamo almeno 40 mila persone, della tappa in Israele. Nessuno dovrà perdere questa bella occasione”. Secondo il vicario patriarcale della Galilea, mons. Giacinto B. Marcuzzo, “il numero potrebbe aumentare in virtù della presenza dei tanti lavoratori stranieri che sono qui, specie filippini, ed anche dei gruppi di pellegrini. Abbiamo davanti, probabilmente, il più grande raduno di cristiani nella storia recente della Terra Santa”.

Il Papa: Dio a suscita le vocazioni, all'uomo spetta una libera risposta d'amore sostenuta dalla preghiera della comunità cristiana

La risposta alla chiamata a servire Dio nel sacerdozio o nella vita religiosa non ceda alle difficoltà o ai dubbi, ma si rafforzi costantemente grazie alla preghiera e all’Eucaristia. L’auspicio di Benedetto XVI è contenuto nel suo Messaggio per la 46° Giornata mondiale di preghiera per le vocazioni, che verrà celebrata domenica 3 maggio, IV Domenica di Pasqua, sul tema “La fiducia nell’iniziativa di Dio e la risposta umana”. Lungo la strada verso la santità, aperta a tutti, la storia della Chiesa ha visto stagliarsi in tempi e luoghi diversi molte chiamate di particolare radicalità evangelica. E’ uno “speciale dono divino” - spiega il Papa nel suo Messaggio - quello per cui alcuni uomini e donne diventano “ministri e testimoni privilegiati” di Cristo. Ma “chi può ritenersi degno di accedere al ministero sacerdotale? Chi può abbracciare la vita consacrata contando solo sulle sue umane risorse?”. Il Papa si addentra nel mistero che si cela dietro una vocazione, in particolare in quell’“intreccio d’amore” tra la “libera iniziativa” di chi chiama e la “libera risposta” di chi è chiamato. “Quando si è consapevoli che è Dio a prendere l’iniziativa ed è ancora lui a portare a termine il suo progetto salvifico”, scrive Benedetto XVI, la risposta dell’uomo “non si riveste mai del calcolo timoroso del servo pigro che per paura nascose sotto terra il talento affidatogli, ma si esprime in una pronta adesione all’invito del Signore, come fece Pietro quando non esitò a gettare nuovamente le reti pur avendo faticato tutta la notte senza prendere nulla, fidandosi della sua parola”. E questo, spiega il Papa, non è un “abdicare” alla responsabilità personale, ma un diventare “corresponsabile”, “in e con Cristo”, lungo la strada della propria vocazione. Gesù che nel Getsemani si rende disponibile a “bere il calice della volontà di Dio” è l’esempio supremo di “dialogo vocazionale”. Il suo sacrificio, celebrato nell’Eucaristia, fa comprendere meglio - afferma il Pontefice - “come la fiducia nell’iniziativa di Dio modelli e dia valore alla risposta umana”. “Nella celebrazione eucaristica - osserva Benedetto XVI - è Cristo stesso che agisce in coloro che Egli sceglie come suoi ministri; li sostiene perché la loro risposta si sviluppi in una dimensione di fiducia e di gratitudine che dirada ogni paura, anche quando si fa più forte l’esperienza della propria debolezza o si fa più aspro il contesto di incomprensione o addirittura di persecuzione”. Il Papa ringrazia Dio per la fioritura di nuove vocazioni, nonostante - riconosce - “la preoccupante carenza di presbiteri” in “talune regioni della terra”, o le “difficoltà e ostacoli” che “accompagnano il cammino della Chiesa”. Benedetto XVI chiede alle comunità cristiane, alle singole famiglie come alle parrocchie, di “mantenere viva con preghiera incessante”, “ininterrotta e fiduciosa”, l’invocazione perché quell’iniziativa divina non smetta “di chiedere ad alcuni - auspica - di impegnare liberamente la loro esistenza per collaborare con lui più strettamente nell’opera della salvezza”. Il Papa conclude invitando sacerdoti e consacrati a non scoraggiarsi di fronte alle difficoltà e ai dubbi, ma a seguire fedelmente Gesù. “Sarete - assicura - i testimoni della gioia che scaturisce dall’unione intima con lui”. E imitando Maria, conclude, “impegnatevi con ogni energia spirituale a realizzare il progetto salvifico del Padre celeste, coltivando nel vostro cuore, come Lei, la capacità di stupirvi e di adorare Colui che ha il potere di fare ‘grandi cose’ perché Santo è il suo nome”.