lunedì 15 giugno 2009

Il card. Schonborn: grati a Benedetto XVI per la discussione aperta sul cammino comune della Chiesa

''Grati per l'occasione di una discussione aperta sul cammino comune della Chiesa'': è stato questo il commento dell'arcivescovo di Vienna, card. Christoph Schonborn (nella foto con Benedetto XVI), sui colloqui iniziati oggi in Vaticano tra il Papa e una delegazione di vescovi austriaci per discutere della situazione della Chiesa nel Paese. Secondo quanto riferisce l'agenzia cattolica Katholische Presseagentur Osterreich, la delegazione austriaca e il nunzio apostolico in Austria, mons. Peter Stephan Zurbriggen, oltre al Pontefice hanno incontrato oggi il Prefetto della Congregazione dei vescovi, card. Giovanni Battista Re. I colloqui in Vaticano proseguiranno anche domani. E' previsto anche un nuovo incontro con Benedetto XVI.

Asca

Entro il 2009 il secondo libro del Papa su Gesù. Le parti più significative scritte in Terra Santa. 'Guerra' tra editori per la pubblicazione

Braccio di ferro editoriale sul nuovo libro sulla vita di Gesù che Benedetto XVI si appresta a consegnare alle stampe entro quest'anno. Un lavoro editoriale attesissimo, dopo il grande successo conseguito dal volume "Gesù di Nazaret" che Joseph Ratzinger pubblicò nell'aprile 2007 con la Rizzoli in compartecipazione con la Libreria Editrice Vaticana, un best seller da oltre 3 milioni di copie vendute in tutto il mondo. E' un lavoro che sta tanto a cuore al Pontefice perché vi tratterà gli episodi che rappresentano l'essenza della fede cristiana, la passione, morte e resurrezione di Cristo, al punto che alcune parti più significative del libro il Papa le ha scritte durante il pellegrinaggio svolto il mese scorso in Terra Santa. Ma - in previsione dell'inevitabile boom di vendite che il nuovo testo farà registrare - intorno a quest´opera da qualche tempo, dentro e fuori il Vaticano, è in corso una partita editoriale, poco religiosa e molto commerciale, che si preannuncia lunga e difficile. Da una parte c'è la Rizzoli, intenzionata a continuare il suo rapporto con la Libreria Editrice Vaticana anche col secondo libro su Cristo, puntando a confermare lo stesso trattamento economico assicurato al Vaticano per "Gesù di Nazaret", pare il 20% del prezzo di copertina. Dall'altra, ha iniziato a fare capolino la più grande casa editrice cattolica europea, la tedesca Herder, titolare - particolare non secondario - dei diritti dell'opera omnia di Papa Ratzinger: libri, commenti e monografie scritti dal 1950 fino al 2005, l'anno dell'elezione di Benedetto XVI. Il primo volume di quest'opera omnia è stato già pubblicato in Germania un paio di mesi fa. A settembre arriverà la traduzione italiana e, forse proprio in vista di questa scadenza, Benedetto XVI la scorsa settimana ha ricevuto in udienza i vertici della Herder, i quali non a caso gli hanno anche chiesto notizie sul nuovo libro su Gesù. "Lo sto ultimando proprio in questo periodo, tra un impegno e l´altro. Alcune parti le ho scritte proprio durante la mia recente visita in Terra Santa sui luoghi della Passione, morte e resurrezione di Cristo", è stata la pronta risposta del Papa. In particolare, il Pontefice ha fatto capire che in Terra Santa ha messo nero su bianco - quasi in diretta e lavorando di notte, lontano da occhi ed orecchie indiscreti - "i momenti più emozionanti" da lui provati sui luoghi di Cristo. Dalla Grotta dell'Annunciazione di Nazareth alla Basilica della Natività di Betlemme fino al culmine del Golgota, della Via Dolorosa e del Santo Sepolcro: Papa Ratzinger, con la curiosità di un novello pellegrino, ha osservato con cura anche il più piccolo dettaglio, riversando poi nella stesura delle pagine le sensazioni più intime provate davanti a "quelle pietre" che da 2 mila anni "parlano" di Gesù. Alla Herder ne sono rimasti entusiasti e quasi certamente faranno delle avances al Vaticano per accaparrarsi i diritti. Rizzoli permettendo.

Orazio La Rocca, La Repubblica

Anno Sacerdotale. Servizio di verità nella carità per uomini 'esperti nella vita spirituale': il Magistero di Benedetto XVI sul ministero presbiterale

I sacerdoti devono essere “esperti” di Dio. Si può riassumere così, in estrema sintesi, il Magistero di Benedetto XVI su tutto ciò che riguarda il ministero dei presbiteri nella Chiesa. Nei suoi oltre quattro anni di Pontificato, il Papa ha più volte parlato dell’identità dei sacerdoti nell’epoca contemporanea e una più organica e approfondita riflessione sarà al centro dell’Anno Sacerdotale, che inizierà ufficialmente venerdì con i Secondi Vespri presieduti nella Basilica di San Pietro da Benedetto XVI nella solennità del Sacro Cuore di Gesù.
Chi va a Messa, si inginocchia in un confessionale, chiede un consiglio spirituale incontra un sacerdote ma in realtà vuole incontrare Cristo e vuole ascoltare la voce di Dio. E’ questa la semplice e insieme altissima missione di un prete. Essere un volto dietro il quale si intuisce un altro Volto, pronunciare parole che siano la Parola. Da questa straordinaria responsabilità, che esula da qualità solo umane, discende tuttavia che proprio l’umanità di un sacerdote sia continuamente modellata sulla divinità del Sacerdote per eccellenza, Cristo. Il Magistero di Benedetto XVI è imperniato su queste convinzioni, riproposte in tutte le occasioni che fin qui hanno permesso al Papa di esprimersi su questo tema e in qualche modo preparare l’Anno Sacerdotale. E’ evidente che se un prete, con la zavorra dei suoi limiti e la grazia del suo stato, è chiamato a misurare ogni giorno la propria vocazione che con il metro della santità - né più né meno vuol dire essere “un altro Cristo” - ciò che conta per lui è anzitutto un sistematico esame di coscienza. Il Papa ne ha tracciato uno pubblico, ad alta voce, durante la Messa Crismale di quest’anno. Nove domande, stringenti, un distillato di schiettezza spirituale.
“Siamo veramente pervasi dalla parola di Dio? È vero che essa è il nutrimento di cui viviamo, più di quanto non lo siano il pane e le cose di questo mondo? La conosciamo davvero? La amiamo? Ci occupiamo interiormente di questa parola al punto che essa realmente dà un’impronta alla nostra vita e forma il nostro pensiero? O non è piuttosto che il nostro pensiero sempre di nuovo si modella con tutto ciò che si dice e che si fa? Non sono forse assai spesso le opinioni predominanti i criteri secondo cui ci misuriamo? Non rimaniamo forse, in fin dei conti, nella superficialità di tutto ciò che, di solito, s’impone all’uomo di oggi? Ci lasciamo veramente purificare nel nostro intimo dalla parola di Dio?” (9 aprile 2009: Santa Messa del Crisma).
E’ evidente la spinta che il Pontefice imprime verso l’alto. Il sacerdote, osserva in quella stessa circostanza, è un uomo “sottratto alle connessioni mondane e donato a Dio”. E la meta finale di questo percorso è l’oggetto stesso per cui Benedetto XVI ha deciso di proclamare un Anno dedicato ai sacerdoti: favorire in loro la “tensione verso la perfezione spirituale”, come afferma il 9 marzo scorso quando ne dà l’annuncio davanti alla Congregazione per il Clero.
Del resto, aveva obiettato il 25 maggio 2006 durante il suo viaggio in Polonia: “Dai sacerdoti i fedeli attendono soltanto una cosa: che siano degli specialisti nel promuovere l’incontro dell’uomo con Dio. Al sacerdote non si chiede di essere esperto in economia, in edilizia o in politica. Da lui ci si attende che sia esperto nella vita spirituale (…) Siate autentici nella vostra vita e nel vostro ministero. Fissando Cristo, vivete una vita modesta, solidale con i fedeli a cui siete mandati. Servite tutti; se vivrete di fede, lo Spirito Santo vi suggerirà cosa dovrete dire e come dovrete servire” (Incontro con il Clero nella Cattedrale di S. Giovanni di Warszawa (25 maggio 2006)).
Dunque, sguardo sempre rivolto a Dio e quindi rivolto all’umanità. Il sacerdote vive tra due mondi, ma il Papa è sempre molto realista quando si tratta di valutare l’impatto delle cose della terra sull’anima del prete, che deve essere proiettata verso il cielo.
Per questo, dice durante la Messa Crismale del 2008: “Il sacerdote deve essere uno che vigila. Deve stare in guardia di fronte alle potenze incalzanti del male. Deve tener sveglio il mondo per Dio. Deve essere uno che sta in piedi: dritto di fronte alle correnti del tempo. Dritto nella verità. Dritto nell’impegno per il bene” (20 marzo 2008: Santa Messa del Crisma).
I mezzi per la “perfezione” sono noti a ogni presbitero: Eucaristia, fedeltà a una preghiera profonda, formazione permanente. Il Papa ne parla quasi ogni settimana, quando le stanze della sua casa si riempiono di vescovi di tutto il mondo che vengono a raccontargli delle loro Chiese particolari. Ma è possibile fin qui individuare un concetto su tutti, il leit-motiv che - secondo Benedetto XVI - “fa” il sacerdote, come dichiara il 13 maggio 2005, nel tradizionale incontro con il clero romano.
“Tutto ciò che è costitutivo del nostro ministero non può essere il prodotto delle nostre capacità personali (…) Siamo mandati non ad annunciare noi stessi o nostre opinioni, ma il mistero di Cristo e, in Lui, la misura del vero umanesimo. Siamo incaricati non di dire molte parole, ma di farci eco e portatori di una sola 'Parola', che è il Verbo di Dio fatto carne per la nostra salvezza” (Al Clero di Roma (13 maggio 2005)).

Radio Vaticana

Va in pensione Renato Buzzonetti. Il nuovo medico del Papa è Patrizio Polisca

Si chiama Patrizio Polisca (nella foto con Benedetto XVI), cardiologo, il nuovo medico del Papa. Lo ha nominato lo stesso Benedetto XVI. Polisca prende il posto di Renato Buzzonetti, lo storico medico di Giovanni Paalo II e poi dell'attuale Pontefice. Buzzonetti fra l'altro era medico personale di Papa Ratzinger quando questi era cardinale. Aveva cominciato il servizio come aiutante del dott. Fontana, il medico di Paolo VI. A sua volta Polisca già seguiva Benedetto XVI come aiutante dello stesso Buzzonetti. In ogni caso formalmente il Pontefice ha nominato Polisca come vice direttore della direzione di Sanità ed Igiene del governatorato dello Stato della Città del Vaticano: non esiste infatti la carica di archiatra del Papa da almeno un quarto di secolo. Invece Buzzonetti è stato nominato dal Pontefice archiatra pontificio emerito, un incarico che vuole essere un riconoscimento alla lunga carriera svolta.

I vescovi austriaci convocati a Roma per discutere la disastrosa situazione nelle diocesi del Paese. Oggi l'udienza con Benedetto XVI

Sono stati convocati a Roma per un comitato di crisi i vescovi austriaci. A guidare la delegazione è l'arcivescovo di Vienna, card. Christoph Schonborn (nella foto con Benedetto XVI). Con lui ci sono anche l'arcivescovo di Graz, mons. Egon Kapellari, quello di Salisburgo, mons. Alois Kothgasser, e il vescovo di Linz mons. Ludwig Schwarz. Non confermata è invece la presenza del nunzio vaticano in Austria, mons. Peter Stephan Zurbriggen. Agli incontri, per la parte vaticana, partecipano i capi di numerosi dicasteri, tra cui le Congregazione dei vescovi, del clero e dei laici. La delegazione austriaca ha incontrato questa mattina il Papa, che potrebbe partecipare anche alle riunioni successive. "Motivo della convocazione: discutere dell'andazzo nelle diocesi austriache, specie quella iperprogressista di Linz dove, nel febbraio scorso, si è consumata la farsa di una rivolta di influenti parroci (alcuni dei quali dichiaratamente concubini) appoggiati dai vescovi - scrive il blog Messainlatino - contro la nomina a vescovo ausiliario del conservatore Gerhard Wagner. Gli incontri sono previsti per oggi e per domani, con il Papa e con i Prefetti di varie congregazioni. L'incontro precede l'apertura della sessione estiva della Conferenza Episcopale a Mariazell". Ci sono anche "il debole vescovo di Linz, Schwarz, che si era piegato subito di fronte alla fronda dei suoi preti (e non ha preso in pratica alcun provvedimento contro quelli che hanno orgogliosamente rivendicato di convivere con una compagna), e l'ineffabile Kothgasser di Salisburgo, che ha accusato il Papa, per la revoca della scomunica ai lefebvriani, di voler ridurre la Chiesa Cattolica ad una setta", continua il blog. A che punto si sia arrivati in Austria, lo dice un'immagine più di mille parole. Ecco come si è festeggiato il Corpus Domini, ieri, nella diocesi di Linz". Rilancia la notizia il Papa Ratzinger blog, commentando: "Invito tutti ad andare sul blog degli amici di Messainlatino.it per vedere quella foto, un vero scempio, una vergogna, uno schifo! E i vescovi austriaci si permettono di fare i "maestrini" e di criticare il Papa per avere revocato la scomunica ai Lefebvriani? Si permettono di obbligare un galantuomo come Padre Wagner a rinunciare alla sua nomina a vescovo ausiliare di Linz? Guarda caso e' proprio in questa diocesi che e' stata scattata quella schifezza di foto! E il cardinale, di cui non voglio nemmeno fare il nome, si permette di scendere a Roma e di criticare il Segretario di Stato, almeno stando a cio' che abbiamo letto sui giornali?E' questa la Chiesa Cattolica d'Austria? Beh...è ora di prendere la scopa e la ramazza e fare una bella pulizia! Il testo della Via Crucis 2005 è sempre sotto i nostri occhi! I vescovi austriaci convocati a Roma? Mi viene da dire: era ora! Una cosa è certa: non si accettano lezioni da questi vescovi".

Giacomo Galeazzi, Oltretevere - Asca

I vescovi austriaci convocati a Roma. - l'articolo del blog Messainlatino.it


Il messaggio del Papa al Congresso delle Superiori: più coraggio in difesa dei diritti umani e per il superamento di ogni forma di sfruttamento

Il Papa chiede un "sempre più coraggioso impegno in difesa dei diritti umani e il superamento di ogni forma di sfruttamento. L'invito di Benedetto XVI è contenuto in un messaggio indirizzato ai partecipanti del Congresso 2009 'Religiose in rete contro la tratta di persone' promosso dall'Unione internazionale superiore generale e dall'organizzazione internazionale per le migrazioni con il finanziamento del governo degli Stati Uniti. Il Papa ribadisce "l'inestimabile valore della vita" e auspica "il superamento di ogni forma di sfruttamento. Il congresso - aperto oggi presso l'istituto delle scuole cristiane a Roma - vede coinvolte religiose di tutto il mondo impegnate nella lotta al traffico di persone e in particolare allo sfruttamento delle donne.

Apcom