martedì 14 giugno 2011

Verso il 60° anniversario di Ordinazione sacerdotale di Benedetto XVI. Il Papa: non è soltanto Signore ma anche amico. Ha posto la sua mano su di me

"Proseguendo nel cammino della vita mi venne incontro poi un dono nuovo ed esigente: la chiamata al ministero sacerdotale. Nella festa dei Santi Pietro e Paolo del 1951, quando noi – c’erano oltre quaranta compagni – ci trovammo nella cattedrale di Frisinga prostrati sul pavimento e su di noi furono invocati tutti i Santi, la consapevolezza della povertà della mia esistenza di fronte a questo compito mi pesava. Sì, era una consolazione il fatto che la protezione dei Santi di Dio, dei vivi e dei morti, venisse invocata su di noi. Sapevo che non sarei rimasto solo. E quale fiducia infondevano le parole di Gesù, che poi durante la liturgia dell’Ordinazione potemmo ascoltare dalle labbra del Vescovo: "Non vi chiamo più servi, ma amici". Ho potuto farne un’esperienza profonda: Egli, il Signore, non è soltanto Signore, ma anche amico. Egli ha posto la sua mano su di me e non mi lascerà. Queste parole venivano allora pronunciate nel contesto del conferimento della facoltà di amministrare il Sacramento della riconciliazione e così, nel nome di Cristo, di perdonare i peccati. È la stessa cosa che oggi abbiamo ascoltato nel Vangelo: il Signore alita sui suoi discepoli. Egli concede loro il suo Spirito – lo Spirito Santo: "A chi rimetterete i peccati saranno rimessi…". Lo Spirito di Gesù Cristo è potenza di perdono. È potenza della Divina Misericordia. Dà la possibilità di iniziare da capo – sempre di nuovo. L’amicizia di Gesù Cristo è amicizia di Colui che fa di noi persone che perdonano, di Colui che perdona anche a noi, ci risolleva di continuo dalla nostra debolezza e proprio così ci educa, infonde in noi la consapevolezza del dovere interiore dell’amore, del dovere di corrispondere alla sua fiducia con la nostra fedeltà".

15 aprile 2007: Celebrazione Eucaristica in occasione dell' 80° genetliaco del Santo Padre

Il Papa a San Marino e Pennabilli. Un comitato spontaneo di pennesi organizza l'accoglienza. Lungo il corteo composizioni floreali gialle e bianche

Grande attesa per la visita del Santo Padre domenica prossima a Pennabilli (foto), dove per l’occasione si è costituito un comitato spontaneo di cittadini di supporto alla diocesi di San Marino-Montefeltro e all’amministrazione comunale di Pennabilli. Il Comitato, presieduto da Ferruccio Crociani e composto dai rappresentanti dei partiti politici, delle associazioni locali, dal parroco e dai cittadini interessati, da mesi si è riunito il sabato per valutare le possibili azioni per accogliere il Pontefice con la grandiosità che l’eccezionalità dell’evento richiede. Con la partecipazione del parroco di Pennabilli, don Maurizio Farneti, e del sindaco di Pennabilli, Lorenzo Valenti, è stato garantito il raccordo con il Comitato di Sicurezza del Vaticano, in modo che ogni intervento deciso dal comitato non fosse in contrasto con le imponenti norme di sicurezza previste per l’occasione. Il comitato coordinerà tutte le iniziative per l’abbellimento del paese. Lo stadio comunale, dove il Pontefice atterrerà alle 18.45, sarà decorato con fiori gialli e bianchi. Due bambini in abiti caratteristici, accoglieranno il Santo Padre con un mazzo di rose locali creato per l’occasione insieme all’onorevole Giovanardi in rappresentanza del governo, del presidente della Regione Vasco Errani, del presidente della Provincia Stefano Vitali e del sindaco di Pennabilli Lorenzo Valenti. Il corteo con la Papamobile percorrerà il tragitto dal campo sportivo al centro cittadino. Papa Benedetto XVI, all’inizio di via Roma, attraverserà un imponente arco fiorito. Le vie del paese e il centro cittadino saranno addobbati con fiori gialli e bianchi, le abitazioni esporranno alle finestre del primo piano i drappi rossi, utilizzati anche per il Corpus Domini, e al secondo piano le bandiere ideate appositamente per l’occasione dalla Parrocchia di Pennabilli, recanti la frase “Signore accresci in noi la fede”. Il loggiato del Palazzo della Ragione in Piazza Vittorio Emanuele sarà inoltre abbellito con ghirlande di fiori di cartai. Le immagini di Padre Matteo da Bascio e Padre Orazio Olivieri con quella della Madonna delle Grazie, campeggeranno in Piazza Vittorio Emanuele. All’interno della Cattedrale saranno posizionati i doni per il Santo Padre e un calco di argilla, raffigurante la Madonna delle Grazie, in cui potrà apporre la propria firma, ricordo indelebile della sua presenza a Pennabilli. Per quanto riguarda l’organizzazione dei parcheggi e dei servizi igienici, ci si avvarrà anche della collaborazione dell’Associazione Ultimo Punto e dell’Associazione Cacciatori, il comitato posizionerà le transenne previste.

Romagna Noi

60° anniversario di Ordinazione sacerdotale di Benedetto XVI. Gli auguri del comune di Bressanone al Papa cittadino onorario e al fratello

Il prossimo 29 giugno ricorrerà il 60° anniversario dell'Ordinazione sacerdotale di Papa Benedetto XVI e di suo fratello Georg Ratzinger (foto). Per l'occasione il sindaco di Bressanone Albert Puergstaller ha indirizzato una nota di auguri al cittadino onorario della località altoatesina ed a suo fratello allegando come dono un libro sul Duomo di Bressanone di Leo Andergassen. Sia Papa Benedetto XVI che suo fratello Georg, in una nota al sindaco, hanno espresso la loro gioia e gratitudine per il pensiero. ''Le immagini del libro risvegliano in me tanti bei ricordi dei nostri soggiorni comuni a Bressanone'', ha scritto Georg Ratzinger, mentre Papa Benedetto XVI, nella sua nota di risposta, ha comunicato ''di augurare la benedizione del Signore per tutta la cittadinanza di Bressanone''.

Ansa

Mons. Scotti: grazie a Benedetto XVI per avere investito attraverso la Fondazione sul futuro dell’uomo. Un'avventura che ci chiede di percorrere

“Con grande sorpresa e un senso di viva gratitudine, voglio citare un caso, tra quanti hanno inviato alla Fondazione offerte per i premi ai teologi: quello di una signora francese, di Parigi, che ha donato 500 euro, accompagnando l’offerta con una lettera in cui afferma che ha trovato l’istituzione di questo premio ‘qualcosa di nuovo e carico di futuro’”: lo ha detto nella conferenza stampa in Vaticano questa mattina, mons. Giuseppe Antonio Scotti, presidente della Fondazione Vaticana Joseph Ratzinger-Benedetto XVI”, che assegnerà, per mano dello stesso Papa, il 30 giugno i primi tre premi ad altrettanti teologi di rilievo internazionale. La Fondazione usufruisce di un capitale iniziale donato dallo stesso Pontefice e frutto dei diritti d’autore dei numerosi volumi scritti da Benedetto XVI, prima e dopo la sua elezione al soglio pontificio. Mons. Scotti ha anche riferito che offerte varie sono giunte e giungeranno da enti, fondazioni bancarie, imprese, sponsor e privati. Tra di loro ha citato l’Acri (casse di risparmio), presieduta da Giuseppe Guzzetti, come pure ha parlato del sostegno offerto da mass media vari con l’offerta di spazi pubblicitari e servizi “in grado di far cogliere l’avventura che il Papa ci chiede di percorrere". Da mons. Scotti un grazie particolare a Benedetto XVI, per avere investito attraverso questa istituzione sul futuro dell’uomo. Un grazie anche ai giornalisti, alle università e alle fondazioni bancarie che in diverso modo hanno contribuito al successo del Premio. Un’opportunità per ragionare sul ruolo della teologia nella realtà contemporanea,come ha fatto il prof. Giuseppe Dalla Torre, rettore dell’Università Lumsa, invitando a “riproporre con forza la questione dei saperi sacri” nella società contemporanea, dove si fronteggiano, ha ripreso le parole di Benedetto XVI, “due tendenze opposte, due estremi entrambi negativi: da un parte il laicismo, che, in modo spesso subdolo, emargina la religione per confinarla nella sfera privata; dall’altra il fondamentalismo, che invece vorrebbe imporla a tutti con la forza”. “C’è, insomma bisogno di teologia – ha concluso il prof. Dalla Torre – per uscire dal vicolo cieco di un radicale travisamento della questione religiosa e di una crescente incapacità di cogliere ciò che dà senso al tutto”.

SIR, Radio Vaticana

'Premio Ratzinger' istituito dalla Fondazione vaticana intitolata a Benedetto: i vincitori un patrologo e due teologi, insigniti il 30 giugno dal Papa

Sono l’italiano Manlio Simonetti, docente di storia del cristianesimo, lo spagnolo don Olegario Gonzàles de Cardedal, docente di teologia dogmatica, e il tedesco padre Maximilian Heim, cistercense, docente di teologia fondamentale, i primi tre studiosi di teologia e scienze affini che riceveranno il “Premio Ratzinger”, istituito dalla Fondazione Vaticana Joseph Ratzinger-Benedetto XVI. L'annuncio questa mattina, nell’Aula Giovanni Paolo II della Sala Stampa della Santa Sede, dove si tenuta una conferenza stampa di presentazione. A consegnare ai primi tre studiosi prescelti dalla giuria, presieduta dal card. Camillo Ruini, presidente del Comitato scientifico della "Fondazione Vaticana Joseph Ratzinger-Benedetto XVI", il diploma e il premio monetario, 50mila euro ciascuno, sarà lo stesso Pontefice, il 30 giugno prossimo alle 11.00 nella Sala Clementina nei palazzi vaticani, dove pronuncerà, come ha riferito il presidente della Fondazione mons. Giuseppe Antonio Scotti, “un importante discorso”. La Fondazione, ha detto il card, Ruini, “è assai lieta e convinta” di aver scelto tra non pochi altri candidati “ugualmente meritevoli”. Entrando nei meriti dei tre studiosi, il prof. Simonetti, tra le massime autorità internazionali nel campo del cristianesimo antico, già direttore di prestigiose iniziative scientifiche ed editoriali, arrivato ad 85 anni è ancora molto attivo, si è complimentato il porporato: “Come storico del cristianesimo, il prof. Simonetti si distingue per l’attenzione primaria ai testi, trattati con grande cura e perizia filologica e interrogati con penetrante acutezza”.Passando al teologo Gonzalez de Cardenal, “insigne uomo di cultura” “vero punto di riferimento” specie in Spagna, Ruini ha evidenziato la peculiarità delle sue ricerche rapportate “con la ragione e la cultura del nostro tempo”. “Le sue opere teologiche principali riguardano Dio e la Trinità, la cristologia, il rapporto tra teologia e antropologia, in particolare sotto l’aspetto del confronto tra fede cristiana e non credenza”. Terzo premiato padre Heim, monaco e teologo cinquantenne, membro del Consiglio scientifico dell’Istituto Papa Benedetto XVI di Ratisbona, consulente per la pubblicazione dell’Opera Omnia di Joseph Ratzinger, attento “divulgatore – ha sottolineato il porporato – dei temi della fede e della teologia ad un pubblico più ampio”. “Egli è certamente uno dei più acuti e brillanti rappresentanti della giovane generazione di teologi che si ispirano al pensiero di Joseph Ratzinger-Benedetto XVI”. “I criteri che hanno guidato il Comitato scientifico della Fondazione Vaticana Joseph Ratzinger-Benedetto XVI nella scelta dei primi premiati sono stati essenzialmente due: il primo è la vastità e l’eccellenza nel loro lavoro teologico e il secondo, per i candidati più giovani e con un curriculum più contenuto, un impegno di rilievo internazionale unito a premesse che danno fiducia per lo sviluppo futuro del loro impegno teologico”, ha detto il card. Ruini, rispondendo alle domande dei giornalisti. “Non c’è nessuna preclusione verso le donne – ha aggiunto il cardinale, rispondendo a una specifica domanda – anzi, il comitato scientifico prenderà volentieri in considerazione per le prossime edizioni eventuali candidature. L’unica condizione è che i loro lavori abbiano un rilievo significativo”. Sulle modalità di attribuzione e l’approvazione finale, il card. Ruini ha anche precisato che “il Papa è stato informato e non è stato fatto nulla a sua insaputa”. “La teologia – ha spiegato ancora il card. Ruini - ha molto ascolto anche oggi, e non sono affatto pessimista sul suo futuro. Come si può notare semplicemente leggendo i giornali, i teologi sono assai letti e anche molto discussi. I dibattiti sulle materie teologiche sono molto vivaci, dopo che in Italia per un lungo tempo si è spesso cercato di relegare la teologia in ambito ecclesiastico. Questo premio intende proiettare la teologia ulteriormente nel mondo della comunicazione e favorire i suoi rapporti con la gente”.

SIR, Radio Vaticana

CONFERENZA STAMPA DI PRESENTAZIONE DEL "PREMIO RATZINGER" ISTITUITO DALLA "FONDAZIONE VATICANA JOSEPH RATZINGER - BENEDETTO XVI"

Il Papa a San Marino e Pennabilli. La grande attesa della diocesi. Negri: esserci di persona non sarà come guardare in tv. I volontari e la sicurezza

Giunse alle ore otto a Fonte dell’Ovo in elicottero. Scese e baciò la terra sammarinese. Era il 29 agosto 1982. Giovanni Paolo II, era il primo Sommo Pontefice a salire sul Titano. Ora a distanza di ventinove anni si ripete l’evento straordinario dell’arrivo del Santo Padre nella Repubblica di San Marino (foto). Benedetto XVI il 19 giugno salirà nella Repubblica per la visita nella diocesi di San Marino–Montefeltro, retta da mons. Luigi Negri. L’attesa è enorme. Sono diciottomila i fedeli che hanno fatto richiesta del permesso per assistere alla Santa Messa che il Papa celebrerà nella mattinata allo Stadio di Serravalle. Fuori dall’impianto un mega schermo permetterà a chi non è potuto entrare di seguire la celebrazione. Sarà possibile ricevere anche l’eucarestia. All’area liturgica dello Stadio di Serravalle si potrà accedere, muniti del Pass gratuito, a partire dalle 7 sino alle 8.30. Nel prosieguo della visita pastorale, il Sommo Pontefice nel pomeriggio incontrerà a Pennabili tremila giovani. Il vescovo Luigi Negri nelle settimane scorse ha richiamato i fedeli al fatto che “esserci di persona non sarà come guardare in tv”. “La devozione incondizionata al Papa come fondamento ultimo della nostra fede confermi il cammino e lo maturi in adesione al mistero della Chiesa ed alla sua missione”, ha affermato con forza mons. Negri. A supporto dei pellegrini saranno presenti centinaia di volontari che cureranno il servizio di accoglienza e permetteranno che le celebrazioni si svolgano nel migliore dei modi al termine delle quali i fedeli potranno ripartire verso casa seguendo le indicazioni dei volontari e delle forze dell’ordine. Sia allo stadio di Serravalle che in piazza a Pennabilli è fatto assoluto divieto di portare zaini o borse ingombranti, ombrelli grandi e a punta, bastoni, seggiole metalliche o di altro materiale, oggetti da punta o da taglio, oggetti contundenti e qualsiasi altro oggetto potenzialmente pericoloso. E’ consigliato avere, secondo le indicazioni dell’organizzazione un cappellino, un poncho o k-way per eventuale pioggia o per coprirsi adeguatamente in caso di abbassamento improvviso della temperatura. Sarà ammessa inoltre un’eventuale seggiola di cartone. Per quanto riguarda l’acqua, sarà distribuita gratuitamente dai volontari. La partecipazione ai due momenti di incontro con il Santo Padre, richiede compostezza e devozione, un abbigliamento adeguato e un rispetto verso gli altri fedeli presenti allo storico evento. Pertanto è vietato agitare striscioni o cartelli che rechino disturbo ad altre persone. Sul fronte della sicurezza c’è stato un ultimo sopralluogo della gendarmeria vaticana il 23 maggio a San Marino. Sul Titano, l’ispettore generale del Corpo della gendarmeria Domenico Giani. Il Capo di Gabinetto della Questura di Rimini, Maria Paola Dente ha dichiarato che “le misure di sicurezza che verranno predisposte dalla Questura in occasione della visita del Papa saranno adeguate all’evento. Il numero delle forze dell’ordine impiegate non è al momento quantificabile: i dati verranno messi a consuntivo. Ogni dettaglio comunque verrà seguito con la massima cura: il Sommo Pontefice sarà seguito in tutti i luoghi”. “Gendarmeria, Polizia civile e Guardia di Rocca, al completo saranno impegnate durante la visita del Papa - afferma il comandante della Gendarmeria, Achille Zechini - garantendo però le funzioni minime quotidiane del servizio ordinario. A queste, si aggiungono le milizie volontarie per le funzioni di ordine pubblico e per le funzioni di rappresentanza”. “La Polizia di Stato italiana - continua il comandante -, dietro espressa richiesta, ha fornito tiratori scelti, cani antisabotaggio e artificieri. Rientra nell’ambito della collaborazione per eventi particolari si è sempre avuta a San Marino”. “La scorta personalizzata e ravvicinata per il Papa è garantita in parte anche dai nostri uomini insieme a quelli della Gendarmeria vaticana. Noi forniremo 14 elementi. Più le moto, le staffette. La polizia civile effettuerà gli anticipi per il passaggio del corteo papale che fanno parte integrante della struttura di sicurezza. Sono state fatte delle simulazioni specifiche e concertate per la sicurezza e per il corteo”. La Fondazione San Marino Cassa di Risparmio - S.U.M.S. ha donato alla Basilica del Santo, una scultura in bronzo di notevoli dimensioni raffigurante “Cristo che risorge”, opera dello scultore di chiara fama Leonardo Lucchi. L’opera è stata collocata sull’Altare Centrale della Navata Sinistra, laddove è il Tabernacolo, mentre l’Ente Cassa di Faetano ha provveduto al restauro dell’antico organo della Pieve, costruito da Jacopo Bazzani nel 1835.

Saverio Mercadante, San Marino Fixing.com

L'INTERVISTA A MONS. LUIGI NEGRI