domenica 30 agosto 2009

La Messa con gli ex allievi. Il Papa: la gioia il segno distintivo del cristiano perché conosce la volontà di Dio, espressione dell sua amicizia

Solo se conoscere Dio e la sua volontà provocano in noi gioia il cristianesimo diventa anche missionario. Solo se nella rivelazione di Dio agli uomini si riconosce un dono il cristianesimo diventa stimolante. È quanto ha sottolineato Benedetto XVI questa mattina durante la Santa Messa celebrata per il circolo dei suoi ex allievi formatosi all’epoca della sua docenza all’Università di Ratisbona, nella Cappella del Palazzo Apostolico di Castel Gandolfo. Nella sua omelia il Papa ha preso spunto dalle letture della liturgia di oggi per precisare che se vogliamo ascoltare interamente il messaggio di Gesù, il modo in cui ci guida a Dio, se vogliamo conoscere come Dio si avvicina a noi, dobbiamo leggere sia l’Antico che il Nuovo Testamento. Nella Sacra Scrittura c’è la Legge che Dio ha dato agli uomini, ma questa non deve essere letta come un giogo, una schiavitù; piuttosto, regala saggezza, la vera conoscenza, indica come essere e vivere. Il cristiano deve essere grato a Dio per aver ricevuto da Dio tutto questo, gioire. La gioia, ha detto Benedetto XVI, deve essere il segno che contraddistingue il cristiano perché conosce la volontà di Dio, perché la Legge è anche espressione dell’amicizia di Dio. È parola che rende liberi, che dà forza, purifica. Parlando ai suoi ex allievi, il Pontefice ha aggiunto che nella misura in cui ci lasciamo toccare da Dio, instaurando con Lui un dialogo d’amore e d’amicizia, anche noi possiamo amare come Lui ama. È un po’ quello che Sant’Agostino ha sintetizzato nella frase “Dà ciò che comandi e comanda ciò che vuoi”, un modo per spiegare che attraverso la sua amicizia Dio ci rende capaci del suo stesso amore.

Radio Vaticana

Il Papa: la famiglia il fertile terreno spirituale dove scaturiscono e maturano le vocazioni al sacerdozio. Appello per il creato e i Paesi più poveri

Se in alcune realtà mancano sufficienti vocazioni al sacerdozio e alla vita religiosa è a causa della crisi della famiglia. Dove le famiglie sono unite e fondate sulla fede le vocazioni arrivano. Lo ha sottolineato oggi il Papa, parlando ai fedeli presenti a Castelgandolfo, prima dalla recita dell'Angelus. ''Quando i coniugi si dedicano generosamente all'educazione dei figli, guidandoli e orientandoli alla scoperta del disegno d'amore di Dio, preparano - ha spiegato - quel fertile terreno spirituale dove scaturiscono e maturano le vocazioni al sacerdozio e alla vita consacrata''. Per Benedetto XVI, ''si rivela così quanto siano intimamente legati e si illuminino a vicenda il matrimonio e la verginità, a partire dal loro comune radicamento nell'amore sponsale di Cristo''. Il Papa ha portato l'esempio di Santa Monica, della quale giovedì scorso ricorreva la festa, dal cui latte, ha ricordato, ''Sant'Agostino bevve il nome di Gesù''. Il grande filosofo e teologo africano che ha ispirato la teologia di Joseph Ratzinger, ''fu educato dalla madre nella religione cristiana, i cui princìpi gli rimarranno impressi anche negli anni di sbandamento spirituale e morale''. ''Monica - ha sottolineato Benedetto XVI - non smise mai di pregare per lui e per la sua conversione, ed ebbe la consolazione di vederlo ritornare alla fede e ricevere il battesimo. Iddio esaudì le preghiere di questa santa mamma, alla quale il vescovo di Tagaste aveva detto: ''è impossibile che un figlio di tante lacrime vada perduto''. E lo stesso Sant'Agostino, ha continuato il Pontefice, ripeteva che sua madre lo aveva ''generato due volte''. ''La storia del cristianesimo - ha aggiunto - è costellata di innumerevoli esempi di genitori santi e di autentiche famiglie cristiane, che hanno accompagnato la vita di generosi sacerdoti e pastori della Chiesa. Si pensi ai Santi Basilio Magno e Gregorio Nazianzeno, entrambi appartenenti a famiglie di Santi. Pensiamo, vicinissimi a noi, ai coniugi Luigi Beltrame Quattrocchi e Maria Corsini, vissuti tra la fine del XIX secolo e la metà del 1900, beatificati dal mio venerato predecessore Giovanni Paolo II nell'ottobre del 2001, in coincidenza con i vent'anni dell'Esortazione Apostolica "Familiaris consortio", un documento, che oltre ad illustrare il valore del matrimonio e i compiti della famiglia, sollecita gli sposi a un particolare impegno nel cammino di santità, che, attingendo grazia e forza dal Sacramento del matrimonio, li accompagna lungo tutta la loro esistenza''. ''Cari fratelli e sorelle - ha poi concluso il Papa - in quest'Anno Sacerdotale, preghiamo perchè, per intercessione del Santo Curato d'Ars, le famiglie cristiane divengano piccole chiese, in cui tutte le vocazioni e tutti i carismi, donati dallo Spirito Santo, possano essere accolti e valorizzati''.
"Non siano le popolazioni più povere a pagare il maggior prezzo dei mutamenti climatici". Dopo la preghiera mariana, Benedetto XVI, ha ricordato che martedì prossimo, 1° settembre, si celebrerà in Italia la Giornata per la salvaguardia del creato'' promossa dalla CEI. "E' un appuntamento significativo, di rilievo - ha detto - anche ecumenico, che quest'anno ha come tema l'importanza dell'aria, elemento indispensabile per la vita". "Come ho fatto nell'Udienza generale di mercoledì scorso, esorto tutti - ha concluso - ad un maggiore impegno per la tutela del creato, dono di Dio e in particolare, incoraggio i Paesi industrializzati a cooperare responsabilmente per il futuro del pianeta".

Agi


Scambio di lettere tra Ted Kennedy e Benedetto XVI. Le missive lette durante i funerali del senatore americano

Il funerale di Ted Kennedy (foto) si è concluso ad Arlington con una sorpresa. L'arcivescovo emerito di Washington Theodore McCarrick ha letto le lettere di Ted Kennedy a Benedetto XVI e la risposta del Papa al senatore malato. I testi delle missive erano inediti e non si sapeva che il Pontefice avesse risposto a Kennedy due settimane dopo aver ricevuto il messaggio consegnato dal presidente Barack Obama. Il testamento spirituale di Kennedy, contenuto nella lettera al Papa, finora inedita, è commovente. "Scrivo in profonda umiltù per chiederle di pregare per me mentre la mia salute declina. So che sono stato un essere umano imperfetto ma con l'aiuto della mia fede ho cercato di raddrizzare il mio sentiero", aveva scritto Kennedy al Pontefice. La lettera di Kennedy esprime la consapevolezza della sua mortalità. "Ho 77 anni e mi sto preparando al prossimo passaggio della vita", aveva scritto Kennedy sottolineando che la fede cattolica ereditata dai genitori e soprattutto dalla madre Rose lo aveva "sostenuto e nutrito" e gli aveva dato "sollievo nelle ore più buie della vita". Il senatore aveva ricordato le battaglie politiche condivise con il Vaticano tra cui quelle a favore dei poveri, per i diritti civili e contro la pena di morte. Ma è soprattutto sulla riforma della sanità, causa principe della sua vita, che il senatore si sofferma mentre sente avvicinarsi la fine. Criticato dalle gerarchie ecclesiastiche per aver difeso in politica il diritto costituzionale delle donne all'aborto, Kennedy aveva scritto al Papa che "pur essendo malato", si stava impegnando a fare il possibile per far avere a tutti l'accesso alla mutua: "E' stata la causa della mia vita. Credo nella protezione del diritto alla coscienza dei cattolici nel settore della sanità e continuerò a difenderlo in Senato mentre continuiamo a lavorare su una riforma che garantisca una mutua per tutti". Nella risposta di Benedetto XVI a Ted Kennedy, trasmessa attraverso funzionari vaticani, il Papa si diceva rattristato della malattia ed esprimeva al senatore la sua "preoccupazione e la sua vicinanza spirituale". Il Papa - si affermava ancora nella missiva - "prega che nei giorni a venire lei sia sostenuto nella fede e nella speranza e che riceva la grazia della gioiosa resa alla volontà di Dio". Benedetto XVI aveva invocato, infine, su Kennedy "la consolazione e la pace promessa dal Salvatore Risorto a quanti condividono le sue sofferenze e la fiducia nella vita eterna". La vedova di Kennedy, Vicki, aveva chiesto che alcuni stralci delle lettere fossero letti da McCarrick al funerale per commemorare "la fede del marito e il calore e lo spirito paterno" del Pontefice.

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