domenica 12 luglio 2009

'Caritas in veritate'. Ettore Gotti Tedeschi: con il comportamento etico più ricchezza. Anche Machiavelli sarebbe d'accordo con il Papa

Applicare l'etica all'economia, come propone la nuova Enciclica sociale di Benedetto XVI, "Caritas in veritate", non vuol dire minore profitto. Anzi, con il "comportamento etico" si produce maggiore ricchezza. Se Machiavelli avesse letto Papa Ratzinger si sarebbe convinto della necessita' per l'economia di regole da rispettare. È quanto afferma l'economista Ettore Gotti Tedeschi in un articolo de L'Osservatore Romano dal titolo “Anche Machiavelli sarebbe d'accordo con il Papa”. Le proposte della "Caritas in veritate", sostiene Gotti Tedeschi, "corrispondono a un concreto interesse generale e individuale". Infatti, aggiunge, "ci si deve convincere che l'etica in economia produce risultati migliori". Ciò, spiega, "non è affatto impossibile se si regola la competizione sleale. Non è difficile dimostrare che l'etica applicata produce maggiore ricchezza, che è persino un vantaggio competitivo, che realizza risultati più sostenibili nel tempo". Il comportamento etico, continua l'economista, "implica costi minori e permette di creare valore crescente grazie alla trasparenza e alla fiducia che a loro volta producono più certezze e meno rischi". Secondo Gotti Tedeschi è diffusa "l'idea che la civilizzazione dell'economia" significhi "minore produzione di ricchezza". In realtà, conclude, "è la mancanza di etica a produrre rischi di distruzione di ricchezza, e la storia della crisi attuale non dovrebbe lasciare dubbi in proposito".

Il Sussidiario.net, Agi

'Caritas in veritate'. Padre Lombardi: l'Enciclica del Papa e la logica del dono come via per risolvere gli squilibri della terra

Nell'Enciclica "Caritas in veritate", Benedetto XVI mostra la via per uscire dalla crisi globale e intavolare relazioni economiche basate sulla fraternità, afferma il portavoce della Santa Sede. Padre Federico Lombardi, direttore della Sala Stampa vaticana, ha sintetizzato il contributo offerto dalla terza Enciclica di questo Pontificato con tre parole, "sviluppo, gratuità e speranza", nell'editoriale dell'ultimo numero di "Octava Dies", settimanale del Centro Televisivo Vaticano. Il testo papale, rivolto a tutti gli uomini di buona volontà, secondo il portavoce cerca, tra le altre cose, di "ritrovare il coraggio per progettare il futuro dell'umanità, non con le illusioni delle ideologie tramontate, ma con la libertà di raccogliere in un'ampia sintesi dinamica tutti gli elementi offerti dall'esperienza negativa e positiva dei popoli, dalle riflessioni delle diverse discipline, dalla fatica della ragione". "Tutto ciò resterebbe velleitario e sterile senza il soffio vivo che le offre l'ispirazione delle fede", aggiunge. Come affermazione centrale del documento, il sacerdote riporta una frase che appare al numero 34: "La carità nella verità pone l'uomo davanti alla stupefacente esperienza del dono - dice il Papa -. La gratuità è presente nella sua vita in molteplici forme...L'essere umano è fatto per il dono, che ne esprime e attua la dimensione di trascendenza". Secondo il portavoce vaticano, "la logica del dono e della gratuità è la chiave di quella 'fraternità' in cui il Papa vede profilarsi le vere soluzioni dei drammatici problemi della famiglia umana al tempo della globalizzazione". Tra queste sfide, segnala "il persistere degli squilibri e della fame, ma anche il degrado culturale e spirituale che attenta alla dignità della persona umana vittima di dinamiche economiche esclusivamente utilitaristiche o di una ideologia del potere illimitato della tecnica". "La crisi per cui giustamente oggi si affannano con noi i potenti della terra, e di cui i poveri portano gli effetti più duri, deve essere occasione per guardare più profondamente chi siamo e dobbiamo essere - fratelli chiamati ad amare e donare - e dove dobbiamo andare - al di là dell'orizzonte chiuso e cieco della materia". "Se no, la globalizzazione non diventerà una opportunità di vita, ma una spirale e un intreccio di schiavitù sempre più drammatiche", conclude.

Zenit

Le vacanze del Papa. Per Benedetto XVI a Les Combes un nuovo pianoforte, un barbecue e due gatti. Domani l'arrivo

Un nuovo pianoforte è pronto per lui nello studio al primo piano; un barbecue e un grande ombrellone - sotto cui mangiare, leggere, sonnecchiare - lo aspettano sul prato davanti allo chalet. Infine due gatti, uno grigio un po' malandato e uno bianco e nero, dal pelo lucido e folto, si affacciano di tanto in tanto nella villetta di Les Combes, una piccola frazione del comune valdostano di Introd, dove da domani il Papa, noto amante dei felini, trascorrerà un periodo di riposo fino al 29 luglio. I gatti non sono di casa, come lo era la gattina Milly nel Seminario di Bressanone lo scorso anno, ma la signora Renata, custode dell'abitazione, pensa che prima o poi verranno anche loro a fare un po' di compagnia e fusa a Papa Ratzinger. Per il resto, lo chalet di pietra e legno, con il tetto d'ardesia tra i boschi di Les Combes, offrirà a Benedetto XVI, che vi torna per la terza volta, vacanze ormai collaudate e garantite all'insegna del silenzio, della tranquillità, della discrezione, di fronte a un panorama mozzafiato dominato dal Monte Bianco. Fervono gli ultimi preparativi: gli irrigatori che rinfrescano i prati verdi che circondano lo chalet; l'ultima spolverata alla casa, fatta costruire dalla vicina colonia dei salesiani in onore di Giovanni Paolo II nel 2000; le verifiche degli uomini della sicurezza, mentre per la stradina di montagna cominciano a inerpicarsi i primi Suv e le prime auto nere dei collaboratori e della scorta del Papa. Saranno in tutto 300, tra agenti locali e staff vaticano, gli 'angeli custodi' che vigileranno sul Pontefice, mentre lo spazio aereo dell'intera vallata sarà off-limits anche per i deltaplanisti. Joseph Ratzinger raggiungerà Torino in aereo e da lì, tempo permettendo, si trasferirà in elicottero fino alla spianata che si apre davanti al suo chalet, ribattezzata "Plan du Saint Pere". Ad accoglierlo Osvaldo Naudin, sindaco di Introd dai tempi della prima vacanza di Giovanni Paolo II, i bambini e una piccola rappresentanza di paesani, oltre che il vescovo di Aosta, mons. Anfossi. Oltre a tanta preghiera e meditazione, nelle sue giornate montane il Papa ritroverà il tempo per leggere e probabilmente per scrivere : ci sono da preparare i testi per il suo prossimo viaggio apostolico nella Repubblica Ceca (26-28 settembre) e sopratutto la stesura della seconda parte del suo libro "Gesu' di Nazaret". Poi la musica, le passeggiate nel parco recintato dello chalet e, chissà, forse anche qualche coccola ai gatti.

Elisa Pinna, Ansa

L'appello del Papa: in Honduras si percorra la via del dialogo e della riconciliazione. L'arrivederci a Piazza San Pietro per le vacanze a Les Combes

Appello di Papa Benedetto XVI per la pace e la riconciliazione in Honduras, al termine della recita dell'Angelus in piazza San Pietro. "Sto seguendo con viva preoccupazione gli avvenimenti dell'Honduras", ha detto, accompagnato dall'invito ai "responsabili della Nazione e tutti i suoi abitanti" affinchè "percorrano pazientemente la via del dialogo, della comprensione reciproca e della riconciliazione". "Ciò è possibile - ha proseguito Benedetto XVI - se, superando le tendenze particolariste, ognuno si sforza di cercare la verità e di perseguire con tenacia il bene comune: è questa la condizione per assicurare una convivenza pacifica e un'autentica vita democratica! All'amato popolo honduregno assicuro la mia preghiera ed imparto una speciale Benedizione Apostolica".
Il Papa, che parte domani per un periodo di riposo in Valle d'Aosta, ha poi chiesto preghiere a tutti i fedeli. "Domani, a Dio piacendo - ha detto - partirò per un breve periodo di riposo in montagna. Mi recherò in Valle d'Aosta, a Les Combes, località resa celebre dai soggiorni del mio amato predecessore Giovanni Paolo II e anche da me molto amata. Nel dare il mio 'arrivederci' a Piazza San Pietro e alla città di Roma, invito tutti ad accompagnarmi con la preghiera. La preghiera - ha concluso - non conosce distanze e separazioni: dovunque siamo, essa fa di noi un cuore solo e un'anima sola".
Il Papa ha infine chiesto agli automobilisti di guidare con prudenza e rispettare il codice della strada. Benedetto XVI ha affermato: "Ribadisco ancora una volta il dovere per tutti della prudenza nella guida e del rispetto delle norme del codice stradale. Una buona vacanza inizia proprio da questo", dice.

Apcom

Il Papa: per i problemi del mondo la Chiesa offre il Vangelo dell'amore e della giustizia. Foschi scenari se rimane l'assolutismo della tecnica

Nel mondo ci sono "sperequazioni sociali ed ingiustizie strutturali non più tollerabili, che esigono, oltre a doverosi interventi immediati, una coordinata strategia per ricercare soluzioni globali durevoli". Il Papa ha aperto oggi la meditazione che precede la recita dell'Angelus domenicale ricordando il G8 che si tenuto a L'Aquila, "città tanto provata dal terremoto". "Le problematiche in agenda - ha detto Benedetto XVI - erano talora drammaticamente urgenti". "La Chiesa non possiede soluzioni tecniche da presentare, ma, esperta in umanità - ha proseguito il Pontefice - offre a tutti l'insegnamento della Sacra Scrittura sulla verità dell'uomo e annuncia il Vangelo dell'Amore e della giustizia". Per questo, "occorre una nuova progettualità economica che ridisegni lo sviluppo in maniera globale, basandosi sul fondamento etico della responsabilità davanti a Dio", ha affermato il Papa ricordando un passaggio della recente Enciclica sociale "Caritas in veritate". Tuttavia, "per quanto sia complessa l'attuale situazione nel mondo - ha concluso Papa Ratzinger - la Chiesa guarda al futuro con speranza". "L'assolutismo della tecnica" potrebbe "disegnare foschi scenari per il futuro dell'umanità", ha affermato Benedetto XVI. "Le soluzioni ai problemi attuali dell'umanità - ha sottolineato - non possono essere solo tecniche, ma devono tener conto di tutte le esigenze della persona, che è dotata di anima e corpo. Potrebbe infatti disegnare foschi scenari per il futuro dell'umanità 'l'assolutismo della tecnica' - ha ribadito - che trova la sua massima espressione in talune pratiche contrarie alla vita. Gli atti che non rispettano la vera dignità della persona, anche quando sembrano motivati da una 'scelta di amore', in realtà sono il frutto di una 'concezione materiale e meccanicistica della vita umana', che riduce l'amore senza verità a 'un guscio vuoto da riempire arbitrariamente' e può così comportare effetti negativi per lo sviluppo umano integrale".

Apcom