lunedì 20 luglio 2009

Le vacanze del Papa. Niente escursioni ma solo passeggiate per Benedetto. Confermati i Vespri ad Aosta e l'Angelus. Il decorso procede regolarmente

Papa Benedetto XVI, con il polso bloccato dal gesso che dovrà tenere per un mese, dovrà rinunciare a fare 'gite fuori' porta. "Le escursioni che avevamo proposto al Pontefice - dice il sindaco di Introd, Osvaldo Naudin - erano una visita al Forte di Bard e una visita all'impianto idroelettrico di Champagne di Introd. Ma, forse consigliato dai medici, il Papa non farà escursioni". A meno di cambiamenti dell'ultimo minuto, dunque, Benedetto XVI - che resterà in Valle d'Aosta fino al 29 luglio - potrà godersi la montagna dal suo chalet a Les Combes, alle pendici del Monte Bianco. Potrà farsi qualche passeggiata nei dintorni della sua residenza estiva, tra i boschi e il verde della zona, senza tuttavia allontanarsi. Non ci sarà nemmeno il concerto di musica proposto dalla Regione Val d'Aosta, e organizzato per un ascoltatore raffinato come Papa Ratzinger, amante della musica. Possibile invece che il coro dei bambini di Aosta salga, come previsto, a Les Combes, la sera della vigilia del rientro a Roma del Papa. Il Forte di Bard, imponente fortezza sabauda, ospita un moderno Museo delle Alpi, mentre gli impianti idroelettrici sono stati recentemente rinnovati e gli organizzatori desideravano mostrarlo al Papa. Confermati i due appuntamenti dei Vespri venerdì ad Aosta e l'Angelus domenica a Les Combes. "E' prevista questa celebrazione dei Vespri - ha detto Padre Federico Lombardi, portavoce vaticano - nella Cattedrale di Aosta venerdì pomeriggio alle 17.30, insieme ai sacerdoti della diocesi ed anche ai rappresentanti delle diverse parrocchie; sono previste circa 400 persone e sara' un momento di preghiera molto bello. Poi, domenica, c'è l'appuntamento per l'Angelus proprio qui, vicino al luogo della residenza del Papa". Per venerdì c'è anche l'ipotesi che il Pontefice possa attraversare la città in auto scoperta, passando per la Collegiata di Sant'Orso.
"Il Papa sta bene, ho controllato il polso sabato mattina e procedeva tutto regolarmente. Ieri l'avete visto, stava bene e ha anche benedetto con la destra": così il medico che ha operato il Papa, Manuel Mancini, primario di ortopedia all'ospedale di Aosta, spiega le condizioni di salute di Benedetto XVI a tre giorni dall'intervento di riduzione della frattura scomposta al polso destro. "Non ho consigliato nulla di particolare al Papa, nemmeno di fare escursioni - dice il medico contattato telefonicamente dall'agenzia Apcom - sabato mattina l'ho visitato e tutto procedeva bene". La prossima visita si terrà nel fine settimana. "Dobbiamo fare una radiografia - prosegue il primario - e credo che porteremo noi l'apparecchio per fare la radiografia a Les Combes. Ma tutto è in via di definizione".

Apcom, Adnkronos

Le vacanze del Papa. Giornata casalinga e forse una passeggiata per Benedetto XVI. Padre Lombardi: ha dormito bene ed è in buona forma

Giornata casalinga, nello chalet di Les Combes in Valle d'Aosta, per Papa Ratzinger, dopo la trasferta di ieri a Romano Canavese, in provincia di Torino, per l'Angelus domenicale. "Il Papa ha dormito bene, è in buona forma, forse nel pomeriggio farà una passeggiata", ha riferito ai giornalisti padre Federico Lombardi, portavoce del Vaticano, che ha raggiunto Benedetto XVI nella località valdostana, a 1300 metri di quota. La vacanza di Benedetto XVI, spiega ancora Lombardi, "prosegue molto bene. Oggi è una giornata tranquilla, il tempo è veramente splendido e tra l'altro il Papa, rientrando in elicottero ieri da Romano Canavese, ha potuto avere una vista sulle Alpi della Valle d'Aosta assolutamente straordinaria. Naturalmente questa è una giornata di riposo dopo una giornata impegnativa come quella di ieri, che è andata veramente molto bene e di cui anche il Papa è stato veramente molto soddisfatto". Più in generale, il periodo in Valle d'Aosta sarà "molto tranquillo, senza particolari impegni o movimenti all'esterno". Al momento, il Papa non ha ancora usato il computer che gli era stato regalato ieri da Franco Bernabé presidente di Telecom. "Non è abituato a scrivere al pc, non è così tecnologico", ha commentato padre Lombardi. "Specialmente nel lavoro di creazione preferisce usare la penna", ha osservato. Per oggi non sono nemmeno previste visite, ma nei prossimi giorni salirà allo chalet pontificio il Segretario di stato vaticano card. Tarcisio Bertone, per parlare con il Papa di alcuni dossier vaticani. Niente di eccezionale, perché è consuetudine che, anche durante le vacanze estive, il più stretto collaboratore del Papa lo ragguagli su problemi, avvenimenti, proposte di nomine.

Ansa, Apcom

Il settimanale diocesano di Ivrea sulla visita del Papa a Romano Canavese: un messaggio concreto di grande speranza e di alto profilo spirituale

"Un messaggio concreto, di grande speranza e di alto profilo spirituale". Così don Roberto Farinella, direttore del settimanale diocesano di Ivrea Il Risveglio Popolare, commenta le parole pronunciate ieri dal Papa a Romano Canavese prima della recita dell'Angelus. Benedetto XVI, ricorda don Farinella, "ha rivolto un pensiero a chi è disoccupato o in difficoltà", con un invito "a non scoraggiarsi" e "a credere nei giovani": "La Provvidenza - ha detto il Papa - aiuta sempre chi opera il bene e si impegna per la giustizia; aiuta quanti non pensano solo a sé, ma anche a chi sta peggio di loro". Il Papa, afferma il direttore del settimanale diocesano, "ci ha lasciato un messaggio positivo con cui guardare alla crisi che in questi mesi sta toccando pesantemente il nostro territorio. Ci ha invitato a non scoraggiarci, scuotendo in un certo senso tutte le forze positive che sono nel dna di questa terra". Le parole di Benedetto XVI, prosegue don Farinella, "ancora una volta sono arrivate puntuali e concrete, come il card. Tarcisio Bertone, segretario di Stato vaticano, aveva dichiarato al Risveglio Popolare nei giorni precedenti": "Il Papa - aveva detto il cardinale - fa sempre interventi molto puntuali sulla realtà odierna, come evidenzia negli Angelus domenicali, attraverso i quali manifesta la sua vicinanza concreta alle preoccupazioni degli uomini di oggi". "La visita del Papa a Romano Canavese - afferma don Roberto Farinella - è stata molto cordiale e fraterna. È stato davvero un grande dono quello di poter avere il Santo Padre a Romano, nel paese dove è nato e cresciuto il card. Bertone". Nella giornata di venerdì, in seguito al breve ricovero ospedaliero, ricorda il direttore del settimanale, "si era temuto per le condizioni di salute del Papa. La risposta della diocesi è stata pronta e unanime: la nostra preghiera e il nostro affetto al Santo Padre che in quelle ore era sottoposto all'intervento chirurgico al polso. I nostri sentimenti sono stati poi ben sintetizzati da un grande striscione preparato dai ragazzi della parrocchia di Romano: hanno scritto "le nostre mani per te", segno di affetto e di trepida attesa". Benedetto XVI, conclude don Farinella, "è apparso in buona forma dopo l’operazione al polso. Il Papa ha sorriso e salutato con il braccio sinistro la gente che si era accalcata nella piazza della chiesa parrocchiale”. Quella di ieri, conclude il direttore, “è stata una giornata indimenticabile per noi, che rinnoviamo a Benedetto XVI il nostro impegno di fedeltà e di comunione, unitamente ad un impegno di preghiera costante".

SIR

Le vacanze del Papa. Nello chalet un orto biologico: per Benedetto XVI frutta e verdura fresca coltivata da un gruppo di disabili

Un orto biologico realizzato dalla 'Fattoria sociale' di Ollignan nella tenuta estiva di Papa Benedetto XVI a Les Combes di Introd, in Valle d'Aosta. Quindici disabili della Fondazione 'Ollignan', con sede nell'omonimo paesino vicino al Santuario di Quart, a una ventina di chilometri da Introd, si sono occupati di realizzare un orto a ruota di carro con una recinzione in betulle intrecciate. All'interno: insalate di vario genere, cipolle rosse di Tropea, gialle e bianche, cavoli, coste con il gambo rosso, erbette tra cui rosmarino, salvia, basilico e timo. Il tutto per un' ampiezza di circa 20 metri di circonferenza'. "I lavori sono iniziati a maggio - dice il direttore della Fondazione Renè Benzo - tutto è stato realizzato a Ollignan, seminato e piantato, e poi è stato trapiantato a Les Combes". Oltre all'orto la fondazione si occupa anche di portare al Papa frutta e verdura fresca. "Gli portiamo melanzane, pomodori, zucchine e fagiolini - prosegue Benzo - ma anche albicocche, lamponi, e finora gli abbiamo portato 48 uova". Il gruppo di disabili che ha realizzato l'orto biologico per il Papa sarà ricevuto in udienza domenica 26, al termine dell'Angelus che Benedetto XVI reciterà da Les Combes. "Coltiviamo anche la calendula - spiega il direttore della Fondazione - e il prossimo anno proporremo al Papa un olio essenziale e una linea naturale per il corpo". Un possedimento di 7 ettari di terra, con anche 25 alveari, 70 galline, 1.030 piantine di calendule. La Fondazione Ollignan nasce nel 1999 per iniziativa dell'Associazione valdostana Famiglie Portatori di Handicap, dell'Institut Agricole Regional e della Regione autonoma Valle d'Aosta, con lo scopo di gestire un Centro agricolo per disabili.

Apcom

Il portavoce vaticano: l'intervento al polso del Papa la migliore soluzione, nessun motivo di coltivare preoccupazioni

L'intervento chirurgico praticato dai medici di Aosta a Benedetto XVI dopo la caduta che gli ha procurato una frattura del polso destro è stato "la soluzione più ragionevole e la migliore che si poteva prendere". Lo ha affermato ai microfoni di Radio Vaticana il portavoce della sala stampa vaticana, padre Federico Lombardi, dopo alcune interviste apparse sulla stampa nelle quali medici esprimevano perplessità sul tipo di intervento praticato al Papa. "Direi che il tipo d'intervento attuato e le sue modalità sono state decise dopo una riflessione attenta di persone competenti - ha spiegato Lombardi - , tenuto conto, com'é naturale e giusto, della conoscenza diretta del paziente e delle circostanze concrete". "Bisogna osservare - ha aggiunto il portavoce - che le diverse opinioni, manifestate dai medici, sono di carattere un po' teorico, nel senso che non possono tener conto degli elementi determinanti della conoscenza diretta del paziente, della sua situazione e delle circostanze in cui si trova, che sono elementi decisivi in caso d'intervento come quello che si é realizzato". "Credo che si può avere pienamente fiducia - ha concluso padre Lombardi - che, nella situazione concreta, è la soluzione più ragionevole e la migliore che si poteva prendere e non vi è nessun motivo di coltivare preoccupazioni".

Ansa

Le vacanze del Papa. Benedetto XVI invierà un messaggio al Tour de France che martedì passerà vicino allo suo chalet in Valle d'Aosta

La 16° tappa del Tour de France, che partirà martedì prossimo da Martigny (Svizzera) per concludersi a Bourg-Saint-Maurice (Francia), passerà nel primo pomeriggio a soli tre chilometri dallo chalet dove Benedetto XVI sta trascorrendo le vacanze, a Les Combes d'Introd, in Valle d'Aosta. Nell'occasione - secondo quanto riferito dall'agenzia francofona I-Media - il Papa dovrebbe rivolgere un messaggio ai partecipanti alla gara ciclistica. Inoltre, eccezionalmente, un elicottero che segue la corsa sarà autorizzato a sorvolare il luogo di residenza del Papa e a filmare la zona, attività, queste, strettamente proibite dal 13 luglio, data d'inizio delle vacanze del Pontefice.

Ansa

Il pranzo del Papa a Romano Canavese con la famiglia del card. Bertone. Il fratello del porporato: un uomo molto alla mano. In dono anche un computer

Un accenno all'infortunio di venerdì scorso che gli è costato la frattu ra del polso destro, ma soprattutto grande attenzione ai temi sociali, primo fra tutti il lavoro, che hanno caratterizzato anche la sua recente Enciclica. Sono questi i temi della conversazione che il Papa ha avuto durante il pranzo consumato nella casa natale del segretario di Stato Vaticano Tarcisio Bertone (nella foto con Benedetto XVI). A riferirlo il fratello del cardinale, Valeriano, che ha incontrato i giornalisti quando il Papa ha lasciato Romano Canavese. "E' stata una emozione profonda - ha detto Valeriano Bertone - ma non ero in soggezione, perchè il Papa è molto alla mano, abbiamo chiaccherato di tutto. Il Pontefice ci ha parlato dell'infortunio, ma soprattutto ci ha detto che spera di riprendersi presto per tornare a suonare. La sua attenzione, tuttavia si è concentrata sui problemi sociali che riguardano il Canavese, non solo la disoccupazione ma anche la carenza di vocazioni delle parrocchie. In particolare - ha proseguito Bertone - il Pontefice si è interessato della vicenda Olivetti". "E' stata una grande emozione - ha concluso Valeriano Bertone - abbiamo apprezzato molto il fatto che nonostante l'incidente sia venuto ugualmente in visita a Romano a dimostrazione della sua grande disponibilità. E' una persona che si è rivolta a noi in modo molto familiare e ben diversa dall'immagine che di lui viene data, non è affatto una persona che mette soggezione". Antipasto con prosciutto crudo di Parma e melone, risotto con pesto alla genovese, medaglione di filetto di vitello, dolce. Vini locali, ma "il Papa ha bevuto solo aranciata e ha mangiato con la sinistra". Al tavolo anche il vescovo di Ivrea, Arrigo Miglio, il direttore della sala stampa della Santa Sede, padre Federico Lombardi, il capo delle guardie vaticana, Domenico Giani. Alla fine, una foto di famiglia e i regali: per il Pontefice un quadro e alcune pubblicazioni del Canavese. Al Papa sono stati omaggiati alcuni quadri e stampe del Canavese mentre lui ha donato alcuni corone di rosario.
Un computer 'netbook' Olivetti di ultima generazione: a donarlo a Papa Benedetto XVI l'amministratore delegato di Telecom Italia, Franco Bernabè, accompagnato dal presidente di Olivetti, Francesco Forlenza. Nel computer portatile è stato installato uno slideshow con le fotografie dei grandi Papi della storia, da Pio XII a Giovanni Paolo II, che sono stati in visita pastorale nel Canavese, luogo storico del marchio Olivetti.

Adnkronos, Apcom

Il vescovo di Ivrea al Papa: la sua visita un dono prezioso che onora la nostra tradizione di fede e lavoro

"La sua presenza qui oggi è un dono reso ancora più prezioso perchè si inserisce nel suo breve periodo di vacanza". Cosi' il vescovo di Ivrea, mons. Arrigo Miglio, ha salutato ieri l'arrivo di Papa Benedetto XVi nella parrocchia di Romano Canavese dove il Pontefice ha recitato l'Angelus. "Siamo eredi e resposabili di una lunga tradizione cristiana che ci ha lasciato valori ben radicati, come la famiglia, la solidarietà l'accoglienza degli emigrati, valori che oggi sono ancora vivi nella nostra comunità", ha detto il vescovo di Ivrea. "Con la sua visita onora la tradizione di fede e di lavoro che da sempre caratterizza la comunità della nostra diocesi", ha concluso mons. Miglio.

Adnkronos

La visita a Romano Canavese. Il Papa: i disoccupati e le famiglie non si scoraggino davanti alla crisi. Sono limitato nell'agilità, ma non nel cuore

Prima uscita ufficiale ieri a Romano Canavese, in provincia di Torino, per Papa Benedetto XVI, se si esclude l'infortunio al polso destro e la 'corsa' all'ospedale di Aosta, venerdì mattina. Il Papa, che si trova in vacanza a Les Combes di Introd, in Val d'Aosta, ha raggiunto in elicottero il paesino vicino Ivrea, che ha dato i natali al suo segretario di Stato, il card. Tarcisio Bertone, atterrando nella spianata dell'ex Olivetti. Per una giornata si sono accesi i riflettori a Romano Canavese, un piccolo paese di 3mila anime, dove mai nessun Papa era venuto. Nonostante la fasciatura e l'ingessatura al polso destro, Papa Ratzinger non ha annullato l'appuntamento.
La crisi e le sue vittime, disoccupati e loro famiglie innanzitutto, sono tornati al centro dei pensieri e delle parole di Benedetto XVI, che ha gridato loro: "Non scoraggiatevi!". Papa Ratzinger ha la mano destra ingessata, ma non sembra affatto sofferente. E' anzi palesemente felice di trovarsi nel paese natale del suo "primo collaboratore", il segretario di Stato, card. Tarcisio Bertone: "Egli è il mio più stretto collaboratore, come già in passato lo è stato per diversi anni quando ero a capo della Congregazione per la Dottrina delle fede, e sono veramente lieto di potergli oggi rendere omaggio venendo nella sua terra, dove tanta gente lo circonda d'affetto". Ma questo non lo distoglie dall'occuparsi delle sofferenze altrui. Due mesi fa, da Cassino, aveva lanciato un appello dalle tinte più forti: ieri i toni sono apparsi diversi, ma solo apparentemente attenuati dal periodo estivo, dalla gioiosa visita a casa Bertone e dall'attenzione ancora concentrata su quella frattura alla mano destra del Pontefice che tanti ha fatto trepidare. E che il Papa ha esibito senza riguardo: in grande forma, ha alzato l'arto infortunato con disinvoltura, ha mosso le dita della mano, quasi suonasse il pianoforte e all'anulare ha rimesso l'anello "del pescatore", simbolo dei Pontefici, spostandolo dalla provvisorietà della mano sinistra.
Un esempio e un prologo all'invito a non scoraggiarsi e a non lasciarsi andare, neanche di fronte alle disgrazie. "La Provvidenza - ha detto il Papa - aiuta sempre chi opera il bene e si impegna per la giustizia; aiuta - ha sottolineato - quanto non pensano solo a sé, ma anche a chi sta peggio di loro". Un atteggiamento che ha permesso in passato ai popoli di queste terre di superare altre crisi - dice - e che oggi va rimesso in gioco. "I vostri nonni furono costretti ad emigrare per carenza di lavoro - ha ricordato il Papa - ma poi lo sviluppo economico ha portato benessere e altri sono immigrati qui dall'Italia e dall'estero". Un risultato - ha insistito - frutto della fedeltà ai "valori fondamentali della famiglia e del rispetto della vita umana, la sensibilità per la giustizia sociale, la capacità di affrontare la fatica e il sacrificio". Ultimo, ma non per importanza, "il forte legame con la fede cristiana". Tutti insieme, valori che "sono stati lungo i secoli la vostra vera forza". "Saranno questi valori - ha quindi affermato richiamando la sua Enciclica "Caritas in veritate", auspicando che "smuova il mondo" - a permettere alle generazioni di oggi di costruire con speranza il proprio futuro, dando vita a una società veramente solidale e fraterna, dove tutti i vari ambiti, le istituzioni e l'economia, siano permeati di spirito evangelico". Il Papa si è poi rivolto ai giovani, ma soprattutto a chi dovrebbe infondere loro coraggio e aiutarli "a trovare la strada della Vita vera e piena" e della "libertà autentica, e a "vincere la tentazione di vie facili e illusorie". Per questo "bisogna domandarsi" - è tornato a dire - "quali esempi e modelli vengano ad essi proposti". Prima e dopo l'Angelus Benedetto XVI alza entrambe le mani, quasi dimentico del gesso che gli impedisce di scrivere. Ringrazia il Canavese, terra del salesiano Bertone non lontana da quella di don Bosco, e cita, fra i martiri della zona, San Solutore. "Un santo che non conoscevo", ammette, il cui nome evoca oggi le speranze di molti.
La folla di Romano Canavese, 10 mila persone, lo applaude con entusiasmo. "Come vedete sono un po' limitato nell'agilità, ma la presenza del cuore è piena", ha detto prima della preghiera dell'Angelus. Benedetto XVI ha ringraziato tutti coloro che hanno pregato per lui dopo la caduta notturna nel suo chalet delle vacanze estive a Les Combes e si è rivolto soprattutto ai medici che lo hanno trattato "con diligenza e amicizia". "Speriamo con successo, anche", ha aggiunto strappando risate e applausi ai fedeli che stipavano piazza della Ruggia. Accanto a lui il card. Bertone è felice. Il Papa, nonostante il gesso, non ha cancellato il suo impegno domenicale e dopo il bagno di folla in piazza davanti alla chiesa parrocchiale, si è fermato a pranzo nella casa della grande famiglia del porporato. I temi di conversazione a tavola sono stati la situazione delle vocazioni sacerdotali, il futuro dei giovani, la difesa delle famiglie e, naturalmente, il polso ingessato di Benedetto XVI. A tavola, al primo piano di casa Bertone, una ventina di adulti: oltre al fratello e alla sorella del cardinale, Valeriano e Mariuccia, alcuni altri parenti e il papa con il suo staff più ristretto. Menù ricco: antipasti di salumi, risotto, maccheroncini, filetto di vitello in sfoglia, patate,e sorbetto finale. Il tutto innaffiato con vini locali, tra cui un 'Erbaluce' prodotto dal fratello del porporato. Il Papa ha mangiato usando la sinistra e bevendo la sua solita aranciata. Poi, alle 14.15 i saluti e la foto, nel cortile di casa, con la famiglia al completo: una tribù di una cinquantina di persone, nipoti e pronipoti compresi. Benedetto XVI ha ripreso l'elicottero dall'area della ex Olivetti per fare rientro a Les Combes di Introd, in Valle d'Aosta, dove sta trascorrendo un periodo di riposo estivo.

Apcom, Ansa