giovedì 5 luglio 2012

Portavoce vaticano: perquisizione della Guardia di Finanza negli uffici della Congregazione dei Figli dell’Immacolata Concezione, piena collaborazione

Il direttore della Sala stampa della Santa Sede, padre Federico Lombardi, ha dato notizia in serata, confermando quanto diffuso da alcuni media, della perquisizione effettuata dalla Guardia di Finanza nella sede dell'Idi, l'Istituto dermopatico dell'Immacolata. ''Questa mattina intorno alle 9.30 - afferma Lombardi - la Guardia di Finanza italiana si è presentata al Palazzo di Via della Conciliazione 3, per compiere, per mandato della Procura di Roma, una perquisizione negli uffici affittati alla Congregazione dei Figli dell'Immacolata Concezione, relativamente ad indagini attinenti all'Idi (Istituto Dermopatico dell'Immacolata)''. "Essendo il Palazzo extraterritoriale - prosegue -, ma non essendolo gli Uffici in questione, perché in affitto a un ente non della Santa Sede, i Superiori della Segreteria di Stato hanno dato il consenso all’ingresso nel Palazzo e alla perquisizione, che è stata compiuta dal personale della Guardia di Finanza italiana, in presenza di personale della Gendarmeria vaticana, per la durata di circa due ore. Le attività si sono svolte in clima di piena collaborazione, nel rispetto delle rispettive prerogative istituzionali" conclude il portavoce vaticano.

Adnkronos

Colombia, Panama e Cile stanno facendo tutto il possibile per far si che l’aereo del Papa atterri anche da loro durante il viaggio a Rio per la GMG

L’America Latina desidera un’altro viaggio apostolico di Benedetto XVI. Anche se non sia definitivamente confermato, il dato certo è il viaggio di Benedetto XVI a Rio de Janeiro, in Brasile per la Giornata Mondiale della Gioventù, nel luglio 2013. Nelle ultime settimane, approfittando di questa possibilità, la Colombia, il Panama e il Cile stanno facendo tutto il possibile per far si che l’aereo del Papa atterri anche in uno di questi paesi. C’è ancora poco più di un anno per la celebrazione della seconda GMG in America Latina, dopo la prima di Buenos Aires nel 1987. Río de Janeiro accoglierà due milioni di giovani di tutta la regione. Il viaggio di Joseph Ratzinger nel Messico e Cuba nel marzo scorso ha avuto un successo tale che, nel “entourage” papale si sta considerando di aggiungere un altro paese al viaggio dell’anno prossimo, oltre il Brasile. Il primo paese a mandare il suo invito al vescovo di Roma è stata la Colombia. Proposta rinnovata dalla Conferenza Episcopale il 22 giugno durante un incontro con Benedetto XVI, alla fine della visita “ad limina” di un gruppo di vescovi. La risposta del Papa è stata molto prudente: il classico "Dio dirà". Le gestioni colombiane potrebbero essere indebolite dal vergognoso episodio dell’annuncio, da parte del presidente Juan Manuel Santos, del cambio di ambasciatore presso la Santa Sede. Senza avere la conferma del Vaticano, il mandatario ha comunicato pubblicamente il nome del nuovo rappresentante diplomatico del suo paese. Un grave errore che ha provocato qualche malessere nel Palazzo Apostolico. Diverse settimane dopo l’annuncio, arrivò finalmente alla nunziatura apostolica in Bogotá la richiesta del cambio dell’ambasciatore. E la risposta da Roma arriverà tra qualche tempo, non senza dimenticare le questioni diplomatiche in corso. Anche il popolo cattolico cileno spera in un viaggio del Pontefice ma la distanza è tale da considerarla una possibilità quasi nulla. Un’altro dei governi impegnati nel riuscire ad avere un viaggio papale è invece quello di Panama. I panamensi hanno un motivo in più rispetto agli altri: nel 2013 ci sarà il cinquantenario della creazione della prima diocesi in terra ferma nel Nuovo Mondo. Si tratta di Santa María La Antigua, per il cui anniversario hanno convocato uno speciale anno giubilare.

Andrés Beltramo Álvarez, Vatican Insider

Il Bosone di Higgs e la ricerca di Dio. Il Magistero di Benedetto XVI: dietro a tutto c'è una grande Intelligenza, alla quale possiamo affidarci

La comunità scientifica esulta e si pone già nuovi traguardi di ricerca all’indomani della straordinaria scoperta annunciata ieri mattina dal Cern di Ginevra: dopo 48 anni dalla sua formulazione teorica è stata infatti provata l’esistenza di una particella grazie alla quale tutte le altre prendono consistenza, chiamata “Bosone di Higgs”, dal nome dello scienziato britannico che nel 1964 ne aveva formulato l’impianto teorico. Il mondo intero guarda con stupore alla nuova scoperta soprannominata “particella di Dio” che apre nuovi scenari di conoscenza dell’Universo e rimanda pure, come sempre di fronte a nuove conquiste scientifiche, alle domande ultime sull’origine e sul senso della vita. Il bosone teorizzato dal fisico britannico Peter Higgs, oggi 83 anni, sicuramente ora destinato al Premio Nobel, è la particella che conferisce massa a tutte le altre microparticelle, appesantendole, facendole diventare materia, tranne i fotoni della luce che restano immateriali nel cosmo. Forse l’Universo non ha più segreti? No di certo, gli scienziati sono piuttosto stimolati ad arricchire, aggiornare e rivedere teorie e conoscenze. “Penso che attualmente la fisica sia molto eccitante”, ha commentato Higgs, rimandando ad ulteriori ricerche oltre quel "Modello Standard" ipotizzato dai fisici, che dà ordine all’Universo. Non solo i fisici raccolgono con entusiasmo la possibilità di progredire nelle loro conoscenze, ma l’intera comunità scientifica, in particolare i medici. Interpellati anche i teologi: cambierà la nostra concezione dell’Universo? Sottolineava Tommaso d’Aquino che se non abbiamo idee giuste sulle cose create, non possiamo neanche avere un’idea corretta di Dio. Benedetto XVI a colloquio con i giovani in Piazza San Pietro nel 2006, osservava che la coincidenza tra quanto noi abbiamo pensato e il come si realizza e si comporta la natura siano un enigma e una sfida grandi: “La nostra ragione non potrebbe scoprire quest’altra, se non vi fosse un’identica ragione a monte di ambedue”. Vediamo allora, proseguiva il Papa, che “c’è una razionalità soggettiva ed una razionalità oggettivata nella materia, che coincidono”. “E quanto più noi possiamo strumentalizzare il mondo con la nostra intelligenza, tanto più appare il disegno della Creazione”. Del resto concludeva Benedetto XVI o si riconosce “la priorità della ragione, Ragione creatrice che sta all’inizio di tutto” “o si sostiene la priorità dell’irrazionale”, per cui “la ragione sarebbe un prodotto dell’irrazionalità”. “Non si può ultimamente 'provare' l’uno o l’altro progetto, ma la grande opzione del Cristianesimo è l’opzione per la razionalità e per la priorità della ragione. Questa mi sembra un’ottima opzione, che ci dimostra come dietro a tutto ci sia una grande Intelligenza, alla quale possiamo affidarci”.

Radio Vaticana

Incontro con i giovani della diocesi di Roma e del Lazio in preparazione alla XXI Giornata Mondiale della Gioventù (6 aprile 2006)

Giornata Mondiale della Gioventù 2013. Itinerario di preparazione del Servizio Nazionale per la Pastorale Giovanile. Una delegazione della CEI a Rio

A poco meno di un anno dal suo inizio, fervono, anche in Italia, i preparativi per la XXVIII Giornata Mondiale della Gioventù che si celebrerà a Rio de Janeiro dal 23 al 28 luglio del 2013. Il Servizio nazionale per la pastorale giovanile, nella consapevolezza che “il cammino di preparazione è fondamentale per vivere nel miglior modo possibile l’esperienza della GMG”, ha elaborato una serie di sussidi rivolti a tutti, sia a quelli che avranno la possibilità di seguire Benedetto XVI in Brasile, sia a quelli che resteranno in Italia. Si tratta di una scheda mensile, nella quale è raccolto tutto quel materiale che può aiutare a confezionare un incontro di preparazione con cadenza mensile. La scheda, spiegano, “si rivolge ai gruppi diocesani, parrocchiali, associativi, a tutte le realtà giovanili interessate; non si tratta di uno schema già pronto ma di una serie di ‘ingredienti formativi’ che ognuno potrà adattare alla propria situazione”. Il materiale è composto da testi, immagini, links e di filmati, uno per ogni mese. Il percorso mensile si è aperto proprio in questo mese di luglio e durerà un anno esatto, ovvero fino alla GMG 2013. Esso è stato concepito tenendo conto sia del tema della GMG “Andate e fate discepoli tutti i popoli”, sia dello svolgimento dell’Anno della fede e delle indicazioni presenti nel Motu Proprio “Porta Fidei”. Il sussidio consiglia e suggerisce di promuovere “appuntamenti mensili in luoghi diversi da quelli consueti: andare nelle parrocchie più lontane, ai confini della diocesi, sfruttare le case religiose, le scuole, i saloni dei municipi, utilizzare spazi laici, secondo le opportunità”. Sul sito italiano www.gmgrio2013.it sarà possibile trovare anche uno schema per la preghiera comunitaria del 2° venerdì del mese che accompagna, in tutto il mondo, la reparazione alla GMG. Da domenica 2 dicembre 2012, infine, sarà attiva una applicazione utile per un cammino quotidiano personale. Le iscrizioni per la GMG si apriranno ufficialmente a fine luglio e, come prassi consolidata ormai, verranno raccolte dall’incaricato diocesano per la pastorale giovanile che le trasmetterà al Servizio nazionale. Dall’11 al 18 luglio una delegazione della CEI si recherà a Rio per incontrare il Comitato organizzatore locale e concordare a livello logistico la partecipazione italiana.

SIR

Padre Lombardi: nessun taglio di personale in Vaticano anche se c'è disavanzo. Sull'anticiriclaggio ci sembra di essere sulla buona strada

Sulla riunione del Consiglio di cardinali per lo studio dei problemi organizzativi ed economici della Santa Sede ha tenuto un briefing con i giornalisti il direttore della Sala Stampa vaticana padre Federico Lombardi (nella foto con Benedetto XVI). Il portavoce vaticano ha innanzitutto annunciato che ci sarà un evento, in autunno, in cui verrà presentata l’attività della Prefettura per gli Affari economici della Santa Sede e il suo Statuto: in quell’occasione si darà, ha detto, un’informazione più precisa del lavoro della Prefettura con i nuovi responsabili, nominati di recente. A questo proposito, ha sottolineato che nella riunione di questi giorni c’erano tutti e quindici i membri del Consiglio che, in questo momento, con le nuove nomine, ha detto, significa “una bella rappresentanza internazionale”. Poi padre Lombardi ha parlato del disavanzo della Santa Sede e dei tanti contributi assicurati nonostante la crisi, sottolineando che molti sono di persone che restano anonime. Ha ricordato che negli ultimi anni ci sono stati anni di avanzo o di disavanzo e che del disavanzo di quest’anno non sono responsabili l’Obolo di San Pietro, che invece aumenta, o altre offerte. Poi “a crescere sostanzialmente”, ha detto, è stato l’introito dei Musei Vaticani in quest’anno particolarmente significativo. Dei mezzi di comunicazione vaticani, padre Lombardi ha detto che “certo sono onerosi", ma che “i tagli già annunciati alla Radio Vaticana vengono apprezzati”. Dunque, clima positivo tra i cardinali, ha detto, su come si stanno affrontando i problemi di disavanzo, “comprensibile”, ha sottolineato, in tempi di crisi. Infine, su sollecitazione di una domanda, padre Lombardi ha spiegato che il sostegno richiesto alle diocesi non è una tassa, ma significa un invito a chi può di più, a contribuire per chi nella Chiesa ha meno. Si tratta di un sostegno inaugurato circa 30 anni fa e che è sempre più sentito nell’ottica di corresponsabilità. A proposito dell’invito a contenere le spese, padre Lombardi ha ribadito che non ci saranno tagli del personale. Rispondendo ad altre domande, padre Lombardi ha chiarito che una lettera di attestazione di stima da parte del Papa per il card. Tarcisio Bertone è una cosa normale e che per quanto riguarda notizie su Paolo Gabriele, invece, non ce ne sono di nuove da rendere pubbliche. L’inchiesta va avanti. Infine, c’è stata la domanda sull'adozione, avvenuta ieri, da parte del comitato Moneyval del Consiglio d'Europa del Rapporto finale di valutazione sulla normativa antiriciclaggio della Santa Sede, che sarà pubblicato entro un mese insieme alle eventuali osservazioni vaticane. Padre Lombardi ha detto: “Sono sereno: ci sembra di essere sulla buona strada”.

Radio Vaticana

Santa Sede perde 14 milioni, per Governatorato attivo di 21. 5 milioni di visitatori ai Musei Vaticani, incassi record. Aumentano offerte per l'Obolo

Il bilancio consuntivo consolidato della Santa Sede per l’anno 2011 chiude con un disavanzo di 14.890.034 di euro. A renderlo noto è la Sala Stampa della Santa Sede, in un comunicato, diffuso oggi, in cui dà conto della riunione del Consiglio di cardinali per lo studio dei problemi organizzativi ed economici della Santa Sede, presieduta dal segretario di Stato, card. Tarcisio Bertone, che si è svolta il 3 e il 4 luglio. “I capitoli di spesa più impegnativi - si legge nella nota - sono stati quelli relativi al costo del personale che, al 31 dicembre scorso, contava 2.832 unità, e ai mezzi di comunicazione sociali, considerati nel loro complesso”. Sul disavanzo, inoltre, “ha influito l’andamento negativo dei mercati finanziari mondiali che non ha consentito di raggiungere gli obiettivi preventivati”. Il consuntivo 2011 del Governatorato, che ha un’amministrazione autonoma e indipendente da contributi della Santa Sede, si è chiuso con un attivo di 21.843.851 di euro; le persone impiegate sono 1.887. “Particolarmente significativo” in ordine a questo risultato, sottolinea la Santa Sede, è stato l’apporto dei Musei Vaticani, che hanno prodotto ricavi che passano da 82.400.000 del 2010, a 91.300.000,00, per un totale di più di 5 milioni di visitatori, cifra che, secondo le classifiche specializzate, colloca questa Istituzione “tra le più prestigiose e importanti a livello mondiale”. L’Obolo di San Pietro è passato da 67.704.416,41 dollari del 2010 a 69.711.722,76. Complessivamente, il sostegno economico prestato dalle circoscrizioni ecclesiastiche di tutto il mondo è aumentato del 7,54% rispetto al 2010. L’Istituto per le opere di religione, per il 2011, ha offerto al Santo Padre 49.000.000 di euro a sostegno del suo ministero apostolico e di carità. “Numerosi”, informa la sala stampa vaticana, sono stati gli interventi dei cardinali, che “hanno apprezzato la completezza e la trasparenza dei dati loro offerti” e riconosciuto “l’impegno per il continuo miglioramento dell’amministrazione dei beni e delle risorse della Santa Sede”. “Pur con il mantenimento dei posti di lavoro - si legge ancora nella nota - non si è mancato di richiamare alla prudenza e al contenimento delle spese”. Un “unanime sentimento di compiacimento” è stato, inoltre, rivolto “al generoso apporto contributivo reso dai fedeli e dalle istituzioni ecclesiali, tanto più lodevole in considerazione dell’attuale e persistente momento di crisi economica”. I membri del Consiglio hanno, infine, espresso “profonda gratitudine per il sostegno dato, spesso in forma anonima, al ministero universale del Santo Padre. Il direttore dello Ior, Paolo Cipriani, ha presentato la situazione economica dell’Istituto a cui è seguito un dibattito, con “opportuni chiarimenti”.

SIR

COMUNICATO DEL CONSIGLIO DI CARDINALI PER LO STUDIO DEI PROBLEMI ORGANIZZATIVI ED ECONOMICI DELLA SANTA SEDE: BILANCIO CONSUNTIVO CONSOLIDATO DELLA SANTA SEDE E BILANCIO CONSUNTIVO DEL GOVERNATORATO DELLO STATO DELLA CITTÀ DEL VATICANO

Il Papa in Libano. Dahdah: la sua presenza, la sua voce, le sue parole avranno un impatto benefico nel Paese, che fortemente ha voluto questo viaggio

“La visita del Papa è molto attesa nonostante la situazione un po’ instabile dentro e fuori il Libano, in Siria in modo particolare. Siamo certi che la sua presenza, la sua voce, le sue parole avranno un impatto benefico nel nostro paese che ha fortemente voluto questo viaggio apostolico”. Così il vicario apostolico dei latini di Beirut, mons. Paul Dahdah, commenta all'agenzia SIR il prossimo viaggio in Libano di Benedetto XVI per la firma e la pubblicazione dell’Esortazione Apostolica post-sinodale frutto dell’Assemblea speciale per il Medio Oriente del Sinodo dei vescovi dell’ottobre 2010. Secondo il vicario l’Esortazione conterrà degli “appelli a tutta la società mediorientale, ai cristiani della Regione perché non emigrino, alla coesistenza pacifica e al dialogo”. Un Esortazione che per questo rappresenta una sfida per le chiese mediorientali divise nei loro riti: “Dobbiamo ricordare che non siamo né di Paolo, né di Apollo, né di Cefa, ma di Cristo”. Nell’intervista mons. Dahdah non manca, infine, di esprimere preoccupazione per quanto sta accadendo in Siria ed in altri paesi mediorientali, nei quali non vede “i germogli, gli odori E i risvegli” di quella che in Occidente tutti chiamano “Primavera araba”.

SIR

MEDIO ORIENTE - Il messaggio atteso. Libano: il viaggio di Benedetto XVI avrà ''impatto benefico'' nell'intera area

Don Giuseppe Costa riconfermato per altri cinque anni direttore della Libreria Editrice Vaticana. Saranno raccolte le 800 copertine dei libri del Papa

"L’orizzonte dell’editoria si va modificando, diventa più colorato: oltre il libro tradizionale c’è il versante elettronico, la tecnologia ci offre oggi un vasto ventaglio di possibilità che possiamo e dobbiamo mettere a frutto" spiega don Giuseppe Costa (nella foto con Benedetto XVI), recentemente riconfermato per altri cinque anni alla guida della Libreria Editrice Vaticana. Dopo il grande successo dei "Gesù di Nazaret" in audiolibro letti da Ugo Pagliai, una forma che "pone immediatamente il lettore nelle vesti di un ascoltatore, favorendo la meditazione" chiosa il direttore della LEV, tra le opere in uscita c’è un enchirìdion sulla Nuova Evangelizzazione, a cura del Pontificio Consiglio omonimo, una nuova edizione economica del Catechismo della Chiesa cattolica, accompagnato dalla prefazione dell’arcivescovo Rino Fisichella, in occasione dell’Anno della fede, e un libro che raccoglie le copertine dei libri del Papa tradotti negli idiomi di tutto ilmondo: oltre ottocento immagini che fanno percepire con una immediatezza che non ha bisogno di note a margine tutta l’universalità e la capacità di generare delle parole del Successore di Pietro. Il "dono degli scritti del Papa" resta infatti il corebusiness, per usare un termine tipico del gergo aziendale, della LEV. Cattolico è da sempre sinonimo di universale, e l’antica "Biblia pauperum" delle immagini può diventare, nel XXI secolo, uno strumento accessibile anche ai nativi digitali; vanno in questa direzione gli e-book illustrati contenenti le catechesi del mercoledì di Benedetto XVI, "una serie di tredici volumi - spiega don Giuseppe Costa - prodotti in collaborazione con la Apple". "In questo caso - aggiunge Sandro Chierici, uno dei curatori - una chiave di volta particolare è quella della bellezza: le singole catechesi sono illustrate con una ricca sequenza di opere d’arte che si pongono come commento discreto alle parole del Papa, raccogliendo le suggestioni visive che propone". La storia della salvezza viene raccontata da una polifonia di voci che cambiano nei secoli rimanendof edeli all’unità del portato della tradizione e "la sfida di offrire un supporto visivo ai testi di Papa Benedetto - continua Chierici - si è rivelata quindi nel concreto una continua scoperta di questa corrispondenza". La versione e-book è una formache ne valorizza al massimo grado la fruibilità: infatti il formato a impaginato fisso permette di godere pienamente della forma del libro, ma nello stesso tempo offre la possibilità di ingrandire le immagini e di entrare dentro di esse, rendendo facile individuare particolari nascosti e godere di tutta la ricchezza iconografica di dipinti, sculture, incisioni, miniature. Alcune funzioni di ricerca e di rimando all’interno dei testi rendono inoltre più facile la consultazione dei volumi. "La LEV pubblica e diffonde i testi che nascono dalla vita della Chiesa, dai documenti sinodali ai sussidi nati per introdurre o approfondire le Encicliche e gli altri testi del Papa" continua don Costa: in ogni commento alla Scrittura o al Magistero, sulle pareti affrescate di una chiesa come sullo schermo di un Ipad, deve rivelarsi quella Bellezza "alla quale - scriveva Hans Urs von Balthasar negli anni Ottanta del Novecento - non osiamo più credere e di cui abbiamo fatto un’apparenza per potercene liberare a cuor leggero. Chi, al suo nome, increspa al sorriso le labbra, giudicandola come il ninnolo esotico di un passato borghese, di costui si può essere sicuri che, segretamente o apertamente, non è più capace di pregare e, presto, nemmeno di amare".

Silvia Guidi, L'Osservatore Romano

Müller: Dio non può mai essere una questione secondaria. Se lo mettiamo al centro della nostra riflessione possiamo ridurre le tensioni nella Chiesa

I ''gruppi che agiscono ai margini'' della Chiesa devono mettere da parte le loro resistenze a aprirsi ''con fiducia'' alla proposta di riconciliazione del Papa, nella consapevolezza che ''si può essere cattolici, solo se si riconosce pienamente la fede della Chiesa'' che include ''il magistero'' in cui il Concilio Vaticano II ha ''un ruolo particolarmente importante''. Lo afferma, in una intervista al programma tedesco della Radio Vaticana, il nuovo prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede, mons. Gerhard Ludwig Müller (nella foto con Benedetto XVI). Interpellato sui negoziati con i tradizionalisti lefebvriani, in cui avrà un ruolo di punta in quanto presidente anche della Pontificia Commissione ''Ecclesia Dei'', l'ex-vescovo di Ratisbona risponde: ''L'obiettivo è sempre l'unità della Chiesa e dei fedeli con la Chiesa. Si può essere cattolici, solo se si riconosce pienamente la fede della Chiesa. Ciò include il magistero e nel magistero ha un ruolo particolarmente importante anche il Concilio Vaticano II''. ''E' importante - aggiunge - superare i blocchi interni presenti in alcuni gruppi ai margini e ci si apra con fiducia al nostro Santo Padre Benedetto XVI e a tutti coloro che agiscono per suo conto. Non si tratta di costringere o obbligare in qualche modo gli altri, ma è importante riconoscere la libertà della fede e la libertà dei figli di Dio, ma anche la pienezza della rivelazione di Dio, affidata alla Chiesa, e quindi al suo magistero, per una fedele interpretazione. Pertanto, esorto di cuore tutti coloro che hanno difficoltà ad avere fiducia e a cercare l'unità della Chiesa e la verità della fede. L'unità della Chiesa e la verità della fede costituiscono due facce della stessa medaglia''. In una intervista con l'agenzia austriaca Kathpress, Müller aggiunge che ''bisogna aprirsi alla tradizione vivente'' ma questa ''non si interrompe a un certo punto - ad esempio nel 1950 - ma prosegue oltre''. Mons. Müller si sofferma anche dei rapporti del dicastero custode dell'ortodossia cattolica con coloro che sono critici verso l'autorità ecclesiastica. Per il neo-prefetto si può dialogare con loro ''solo se consideriamo nella sua totalità la ricerca dell'uomo verso Dio e la verità. Dio non può mai essere una questione secondaria. Se mettiamo al centro della nostra riflessione Dio e Gesù Cristo, allora possiamo ridurre alcune tensioni nella Chiesa. Lo stesso vale per i malintesi''. ''L'unità della Chiesa di Dio - aggiunge - non può essere rotta da ideologie che, in modo settario - sia da destra che da sinistra - collaborano in modi sorprendenti e finiscono per danneggiare la Chiesa. Questi gruppi hanno, purtroppo, una risonanza mediatica maggiore dei molti milioni di credenti che seguono la strada della sequela di Gesù Cristo e fanno molte cose buone perla costruzione della Chiesa''. Mons. Müller ha le idee molto chiaro su quello che sarà il suo nuovo compito: ''Il compito del prefetto è molto chiaro: aiutare il magistero del Papa, che è il maestro della Chiesa universale, affidata a Pietro e agli Apostoli. Stiamo vivendo un tempo non sempre facile e soffriamo un po' tutti a causa del secolarismo, ma non dobbiamo dimenticare la dimensione trascendente, l'orientamento verso Dio, come pure - è molto importante per me - l'impegno a sviluppare un clima di familiarità in tutta la Chiesa e anche qui nella Curia romana, soprattutto nella Chiesa di Roma''. Müller non nasconde l'importanza di parlare la stessa lingua del Papa ma, aggiunge che nella Chiesa non funziona come nel calcio ''dove uno si rallegra se vince uno della propria squadra. Siamo una grande famiglia di Dio''.

Asca

Il nuovo prefetto della Dottrina della Fede, mons Müller: nella Chiesa serve clima di familiarità

Le novità delle Ville Pontificie di Castel Ganfolfo per il Papa: due piccoli vitigni, di uva rossa e bianca, e i due asinelli donati alla fattoria

Il Papa trova "un paio di novità" nella fattoria pontificia di Castel Gandolfo (foto). Lo spiega a L'Osservatore Romano il direttore delle Ville Pontificie Saverio Petrillo: "Abbiamo impiantato due piccoli vitigni, uno di uva rossa e uno di uva bianca. Il Papa avrà certamente occasione di vederli, magari durante una delle sue passeggiate domenicali, solitamente più lunghe di quelle che fa nei giorni feriali che per lui, anche qui a Castello, sono comunque giorni di lavoro, di studio e di riflessione. Ho piacere di mostrarglieli perché per noi hanno assunto un simbolismo particolare. Abbiamo collocato l'impianto proprio ai piedi della statua del Buon Pastore. Cosicché qui in Villa lo abbiamo battezzato 'La vigna del Buon Pastore'. E chissà forse il Papa, durante una delle sue passeggiate quotidiane, incontrerà anche gli ultimi abitanti della fattoria, i due asinelli recentemente donati alle Ville e gelosamente allevati da tutta la comunità". Da segnalare, inoltre, alcune novità che Benedetto XVI vedrà nella residenza estiva. Si tratta. spiega sempre L'Osservatore Romano, innanzitutto della ristrutturazione dell'ala del Palazzo situata al fianco del lago. Dove prima c'erano i locali occupati dalla Specola Vaticana, trasferita nel 2009, come è noto, nell'ex monastero delle monache basiliane ai confini con la piazza di Albano, sono state allestite, al primo piano, nuove sale per le udienze e, nel sottostante piano rialzato, sono stati ricavati alcuni locali per la Guardia Svizzera e un ulteriore punto di pronto soccorso, modernamente attrezzato, al servizio dei pellegrini che raggiungeranno il Palazzo in occasione di udienze e di altri eventi aperti al pubblico. Lavori di restauro anche per la parrocchia di San Tommaso da Villanova. Conclusi quelli relativi alla facciata, stanno ormai arrivando al termine anche quelli all'interno. Obiettivo è restituire al tempio il tratto berniniano originario.

TMNews