lunedì 19 marzo 2012

Onomastico del Papa. Il presidente Napolitano: l'augurio più sincero di benessere e di serenità. Ricorrenza di San Giuseppe cara alla nazione italiana

Il presidente della Repubblica italiana, Giorgio Napolitano, ha inviato oggi un sentito messaggio di auguri a Benedetto XVI per il suo onomastico. “La ricorrenza di San Giuseppe – scrive il capo di Stato - è cara alla nazione italiana, che vi riconosce una amata figura paterna e un alto riferimento all'istituto famigliare. In questo spirito La prego di accogliere, Santità, l'augurio più sincero di benessere e di serenità".

Radio Vaticana

Messaggio del presidente Napolitano per l'onomastico di Papa Benedetto XVI

Onomastico del Papa. Padre Lombardi: la devozione e l'ispirarsi di Benedetto a Giuseppe, umile e sublime modello. Tanti auguri, Santo Padre!

“Auguriamo di cuore una festa onomastica serena e corroborante, in vista dei prossimi impegni di fede e di servizio”. Ad esprimere gli auguri a Papa Joseph Ratzinger, nel giorno in cui festeggia il suo onomastico, è padre Federico Lombardi, direttore della Sala Stampa della Santa Sede, a nome di tutti i membri dei mass media vaticani. “San Giuseppe - ricorda padre Lombardi alla Radio Vaticana - governava la sua famiglia ‘come colui che serve’. Egli ci insegna che si può amare senza possedere e ci svela il segreto di vivere alla presenza del mistero. In lui non c’è separazione fra fede e azione, perché la sua fede orienta in maniera decisiva le sue azioni. È un ‘uomo giusto’ perché la sua esistenza è sempre ‘aggiustata’ sulla parola di Dio. Così il Papa ci parlava del suo Patrono qualche tempo fa, in una bellissima omelia da cui traspariva la sua devozione e il suo ispirarsi a questo umile e sublime modello (18 marzo 2009, Vespri a Yaoundé). In questo stesso spirito gli auguriamo tutti di cuore una festa onomastica serena e corroborante, in vista dei prossimi impegni di fede e di servizio. Tanti auguri, Santo Padre!”.

SIR

Onomastico del Papa. Padre Lombardi: Benedetto XVI si ispira a San Giuseppe, uomo giusto e umile

Per la festa di San Giuseppe

Il Papa in Messico e a Cuba. Card. Ortega: fin dall'inizio del Pontificato ha mostrato il desiderio di recarsi nell'Isola. La fede non è più un tabù

Benedetto XVI "fin dall'inizio del suo Pontificato, ha mostrato il desiderio di accettare l'invito che molto tempestivamente gli avevano rivolto, tanto la Chiesa come il governo, di venirci a visitare a Cuba. In occasione del mio primo viaggio alla Sede Apostolica, Sua Santità mi espresse riserve rispetto all'idea di compiere un tragitto tanto lungo e disse che la sua età era un limite per molti spostamenti. Poi, però, in incontri successivi - allora era già stato in Brasile, Africa e perfino in Australia - , quando gli ricordavo il nostro invito, il Santo Padre mi rispondeva sempre: 'Se Dio vuole'. Questo fino all'agosto dell'anno scorso. Il Papa aveva nel cuore il desiderio di venire a Cuba, e ci ha incluso nel suo viaggio in America per visitare il Messico". Lo ha raccontato il cardinale primate Jaime Ortega y Alamino (nella foto con Benedetto XVI), arcivescovo de L'Avana in un'intervista in vista del viaggio che il Papa compirà a Cuba dal 26 al 28 marzo prossimi. Il viaggio, ha detto Ortega in un'intervista a Avvenire raccolta da Lucia Capuzzi, "è un onore e un segno di speciale attenzione il fatto che il Santo Padre abbia voluto farci visita nell'Anno giubilare mariano - in cui celebriamo i 400 anni del ritrovamento dell'immagine della Vergine della Carità, patrona dell'isola -, e che abbia voluto unirsi ai cubani nel pellegrinaggio al santuario nazionale del Cobre per venerare la Vergine". "La presenza e la partecipazione sociale della Chiesa locale è qualcosa di totalmente nuovo rispetto alla visita di Giovanni Paolo II. E fa in modo che questa possa prepararsi a ricevere Benedetto XVI con una consapevolezza più profonda di ciò che significa sia la missione del Papa nella Chiesa sia una visita pastorale del Sommo Pontefice". Il porporato sottolinea che dal viaggio di Giovanni Paolo II nel 1998 molto è cambiato, sia per la Chiesa che per il Governo, e ormai "il tema religioso non è più un tabù o un fatto relegato nella sfera privata". "Le due visite - spiega - avvengono in momenti storici differenti. Ci sono stati cambiamenti all'interno del governo cubano: un nuovo presidente, nuovi ministri e funzionari, delle riforme economiche che prevedono la ripartizione tra i contadini dei terreni agricoli, la creazione di piccole imprese rurali e urbane, di cooperative private e altri mutamenti che favoriscono l'iniziativa privata e il lavoro autonomo, tanto nell'ambito dei servizi come in quello della produzione". Le riforme economiche, dice il cardinale, "sono prospettate come indispensabili e irreversibili. La relativa lentezza con cui vengono portate avanti si deve a resistenze burocratiche e alla necessità di un cambiamento dimentalità, che non è facile da ottenere".

TMNews

Il card. Ortega: la fede rompe i tabù

Telefonata tra Benedetto XVI e Mario Monti: scambio di auguri per l'onomastico del Papa e il compleanno del presidente del consiglio

Benedetto XVI e il presidente del Consiglio dei ministri italiano, Mario Monti (foto), hanno avuto oggi una conversazione telefonica molto cordiale. E’ quanto riferisce la Sala Stampa della Santa Sede. Nel corso del colloquio, il prof. Monti ha rivolto il proprio augurio personale al Santo Padre, in occasione del suo onomastico. Dal canto suo, Benedetto XVI ha rivolto al prof. Monti espressioni augurali, in occasione del 69° compleanno del presidente del Consiglio.

Radio Vaticana

COMUNICATO DELLA SALA STAMPA DELLA SANTA SEDE

Solennità di San Giuseppe. Il Papa: in lui l’uomo nuovo, che guarda con fiducia e coraggio al futuro, rinunciando a seguire il proprio progetto

La Chiesa è oggi in festa per il Santo per eccellenza, Giuseppe, il padre putativo di Gesù. Innumerevoli sono i messaggi d’auguri di personaggi pubblici, come di semplici fedeli, giunti in queste ore a Benedetto XVI per il suo onomastico. Ma quale valore ha la figura di un Santo la cui discrezione e la cui umiltà appaiono quasi una provocazione per l’epoca attuale, tutta protesa alla massima visibilità garantita dalle reti sociali? Amare la propria famiglia senza dire cose memorabili. Fare del bene ai propri amici senza farsi pubblicità. In una parola: esserci sempre senza apparire mai. Visto dall’esterno, decisamente un uomo “sbagliato”, San Giuseppe, per l’era dell’homo ipermediaticus. Un anti-personaggio, uno fuori dalla “rete”, quella per cui si "è" se si è “amici di” e “condivisi su”, e dunque uno che non conta. Visto dall’interno, il profilo “invisibile” di San Giuseppe è invece all’origine di un network fittissimo, che vanta ininterrottamente “amici” da duemila anni, che si aggiungono solo e non si cancellano: ovvero le migliaia di istituti, associazioni, gruppi che a lui, il Santo schivo, l’artigiano dell'umiltà, hanno voluto intitolare e affidare la propria opera. Lui fu il compagno fedele e amorevole della sua sposa, quello che ogni sposa vorrebbe accanto. Lui fu il padre affettuoso di un ragazzo figlio di una paternità tanto più grande da poter essere servita con gioia, invece che subita con malanimo. Un aspetto sottolineato due anni fa da Benedetto XVI: “Sant’Ambrogio commenta che ‘in Giuseppe ci fu l’amabilità e la figura del giusto, per rendere più degna la sua qualità di testimone’...Pur avendo provato turbamento, Giuseppe agisce ‘come gli aveva ordinato l’angelo del Signore’, certo di compiere la cosa giusta” (Angelus, 19 dicembre 2010).
Giuseppe di Nazaret è l’uomo che ha educato e cresciuto Dio. È l’esempio che il Dio incarnato ha avuto davanti per anni per capire cosa volesse dire essere un uomo, che usa per il bene il talento dell’intelligenza e rafforza ogni giorno il dono della fede: “Così, nel ritmo delle giornate trascorse a Nazaret, tra la semplice casa e il laboratorio di Giuseppe, Gesù ha imparato ad alternare preghiera e lavoro, e ad offrire a Dio anche la fatica per guadagnare il pane necessario alla famiglia” (Udienza generale, 28 dicembre 2011).
Ecco perché, commentò un paio d’anni fa il Papa, è nel silenzio pieno di azione e anima di San Giuseppe che si coglie da sempre un profilo dalla modernità inarrivabile. Affermò: “[In lui] si profila l’uomo nuovo, che guarda con fiducia e coraggio al futuro, non segue il proprio progetto, ma si affida totalmente all’infinita misericordia di Colui che avvera le profezie e apre il tempo della salvezza” (Angelus, 19 dicembre 2010).
Ieri all’Angelus, come in altre occasioni, Benedetto XVI ha ringraziato in anticipo chi oggi vorrà dedicargli una preghiera nel giorno dell’onomastico. Da parte sua, il Papa non ha mai smesso di cercare la sua protezione. La protezione umile di un operaio per l’“umile operaio” che da sette anni regge la Vigna del Signore, come ha ripeté spontaneamente un anno fa al termine degli esercizi spirituali della Quaresima: “Ci affidiamo, in questo momento, alla sua custodia; preghiamo perché ci aiuti nel nostro umile servizio; andiamo avanti con coraggio sotto questa protezione" (Parole a conclusione degli Esercizi Spirituali della Curia romana, 19 marzo 2011).

Radio Vaticana

Cambia l'assetto dei dicasteri finanziari della Santa Sede: alla Prefettura degli Affari Economici affidata la programmazione finanziara del Vaticano

In Vaticano entra in vigore il nuovo regolamento e cambia l’assetto dei dicasteri finanziari. Da "Corte dei Conti" preposta al controllo delle amministrazioni d’Oltretevere, a dicastero pontificio di indirizzo e programmazione economica. È una piccola rivoluzione quella che interessa la Prefettura degli Affari Economici della Santa Sede, retta dal bertoniano Giuseppe Versaldi (nella foto con Benedetto XVI), e indirettamente l’intero assetto delle responsabilità finanziarie nella Curia romana. Un ulteriore passo, quindi, nella progressiva revisione della normativa in campo amministrativo, in tempi in cui il comparto è stato al centro dei "veleni" e delle fughe di documenti. Intanto, mentre si è svolta in questi giorni un’altra visita degli ispettori antiriciclaggio di Moneyval che dovranno decidere sull’ammissione o meno del Vaticano nella "white list" dei Paesi virtuosi, la filiale milanese della banca JP Morgan ha chiuso i rapporti con lo Ior, da tempo nel mirino della Procura di Roma proprio per violazione delle norme anti-riciclaggio. La ragione della rottura è spiegata nella lettera della stessa JP Morgan che prende atto che lo Ior è "impossibilitato a rispondere" alle richieste di ulteriori informazioni riguardanti alcuni pagamenti trasmessi dal conto presso la filiale di Milano. Il testo della riforma in 34 articoli, anticipata dal sito Korazym.org, sancisce l’ampliamento delle competenze e delle funzioni della Prefettura. Ora diventa il dicastero "preposto all’indirizzo e alla programmazione economica, come pure alla vigilanza e al controllo delle Amministrazioni della Santa Sede". Finora si occupava solo di "vigilanza e controllo". Oltre alle funzioni di di "Corte dei Conti", adesso la Prefettura ha anche il ruolo di "Ministero delle finanze". I cinque revisori internazionali nominati dal Papa con incarico triennale possono essere riconfermati per tre mandati, quindi per nove anni, mentre prima il mandato era rinnovabile una volta sola. A varare il regolamento è stata una commissione «costituita dai precedenti superiori del dicastero d’intesa con la Segreteria di Stato", spiega il cardinale presidente Giuseppe Versaldi nella lettera che accompagna il testo, il quale "risponde al necessario adeguamento della missione della Chiesa alla luce delle mutate condizioni sociali ed economiche del mondo odierno". L’obiettivo è quello di gestire ed usare i mezzi materiali della Santa Sede "in modo responsabile e ordinato al fine spirituale", affinché "possa svolgere con efficacia e sobrietà la propria missione nel mondo". Le funzioni sono definite in 7 commi sulla cura e la redazione dei bilanci, gli atti di amministrazione straordinaria e il controllo dei bilanci stessi.

Giacomo Galeazzi, Vatican Insider

La Santa Sede affida alla Prefettura degli Affari Economici la programmazione finanziaria

Il Papa in Messico e a Cuba. Lombardi: un viaggio per la speranza. Chiesa continuare a dare suo contributo ispiratore al cammino dell'America Latina

Quello di Papa Benedetto XVI in Messico e a Cuba sarà ''certamente un viaggio per la speranza'': ne è convinto il direttore della Sala Stampa della Santa Sede, padre Federico Lombardi, che alla prima trasferta di Papa Ratzinger nell'America Latina ispanofona ha dedicato il suo editoriale per "Octava Dies", il settimanale informativo del Centro Televisivo Vaticano. ''I motivi del viaggio del Papa in Messico e Cuba fra pochi giorni sono molti e da tempo spesso ripetuti - ricorda Lombardi -. Il bicentenario dell'indipendenza dei popoli latinoamericani, il grande desiderio dei messicani di ospitare il Papa, il ventennio dei rapporti diplomatici fra Messico e Santa Sede, il 400° del ritrovamento della Vergine della Carità del Cobre, patrona di Cuba, e il conseguente anno giubilare, e così via. Queste sono le occasioni della visita, ma al centro di ogni viaggio del Papa c'è anzitutto il suo servizio di pastore della Chiesa universale, che - secondo il mandato di Cristo - conferma nella fede i suoi fratelli''. Ma soprattutto, il portavoce vaticano mette l'accento sulla ''speranza dei messicani, popolo di immense risorse e possibilità, ma travagliato oggi da problemi gravissimi che pesano sul suo presente e sul suo futuro, a cominciare da una drammatica violenza'', e su quella ''dei cubani, che si sentono alle soglie di una possibile epoca nuova, in cui le parole profetiche di Giovanni Paolo II sull'apertura reciproca di Cuba e del mondo si avverino in un clima di sviluppo, di libertà e di riconciliazione''. In tutto il Continente latinoamericano, conclude Lombardi, la Chiesa ''vuole continuare a dare il suo contributo ispiratore'' perchè ''i valori umani e cristiani garantiscano uno sviluppo integrale delle persone, nonostante le difficoltà e i rischi del nostro tempo''.

Asca

Messico e Cuba, viaggio della speranza: editoriale di padre Lombardi

'Benedetto XVI. Personalità parlano del Papa': per gli 85 anni il segretario raccoglie in un libro le riflessioni dei personaggi tedeschi famosi

E' stato presentato lo scorso 15 marzo, al Presse Club di Monaco di Baviera, il libro che il segretario particolare di Benedetto XVI ha regalato al Papa per i suoi 85 anni. "Benedetto XVI. Personalità parlano del Papa”. Una conferenza pubblica a cui hanno partecipato oltre a mons. Georg Gänswein (foto), Edmund Stoiber ex Presidente della Baviera e Norbert Matern, presidente onorario del Circolo della Stampa di Monaco di Baviera. Personaggi tedeschi famosi raccontano i loro incontri con Benedetto XVI e parlano del suo Pontificato, dei viaggi, del suo impegno e di come il Papa ha influenzato le loro vite. Da Franz Beckenbauer, campione del Mondo di calcio, ai cardinali Koch, Marx,e Meisner, e poi l’imprenditore Claus Hipp e Maria Höfl-Riesch, medaglia d'oro olimpica nello sci alpino, e personaggi politici come Christine Haderthauer, Christine Lieberknecht, WernerMünch Wolfgang Schäuble, Edmund Stoiber e altri. Naturalmente c’è anche un intervento di mons. Gänswein che è anche il curatore di questa antologia pubblicata dalla editrice cattolica tedesca Media Maria. L’immagine che i media danno di Benedetto XVI è distorta, ha affermato nella conferenza mons. Georg, secondo cui l'immagine che alcuni dei mezzi di comunicazione danno sia oggi che ai tempi in cui Joseph Ratzinger era cardinale è una distorsione e questo è stato evidente soprattutto dopo lo scandalo del negazionista Richard Williamson, la cui scomunica è stata tolta dal Papa nel gennaio 2009, senza conoscere i suoi pronunciamenti politici. Oltre alla stampa tedesca da allora è stata data, in particolare dalla stampa in lingua inglese in modo massiccio, un Papa un'immagine negativa. Secondo la agenzia cattolica KNA Gänswein ha chiesto ai media di fare il possibile per correggere questa distorsione. “Se uno conosce le parole del Papa e poi legge ciò che è stato pubblicato, a volte si chiede se sta guardando il film sbagliato”. Il segretario del Papa ha poi negato che al Papa non vengano trasmesse le notizie negative. Benedetto XVI legge le notizie buone e quelle cattive tutti i giorni in una rassegna stampa, ha detto. “Il capo della Chiesa ha imparato ad affrontare le critiche, le sa inquadrare, e accettare le critiche.”

Angela Ambrogetti, Korazym.org

Sinodo dei vescovi 2012. Su invito del Papa l'arcivescovo di Canterbury inteverrà ad ottobre all'assise sinodale sulla Nuova Evangelizzazione

Il primate della Comunione anglicano, l'arcivescovo di Canterbury Rowan Williams (foto) parteciperà in ottobre alla XIII Assemblea generale ordinario del Sinodo dei vescovi, convocata dal Papa sulla tema della Nuova Evangelizzazione. E si è confrontato con Benedetto XVI sui “diritti umani e la necessità di ricreare il collegamento tra teologia cristiana e diritti umani”. Il capo della Comunione anglicana lo riferisce in una intervista alla Radio Vaticana. Nell’udienza con Bendetto XVI di sabato 10 marzo, racconta, si è parlato“un po’ della situazione in Medio oriente e della risposta dellechiese ad essa’‘.

Ansa

L'arcivescovo di Canterbury: lavoriamo per la piena unità

Mons. Xuareb: i miei giorni accanto a Benedetto XVI. E' sereno, lo sorregge una grandissima fede, continua a vivere il Vangelo in modo semplice

Ascolti chi gli vive accanto tutto il giorno e ti rendi conto di quanto sia sovente distorta dai media l’immagine dell’attuale Papa. Joseph Ratzinger: il professore, teutonico, distaccato, insensibile, arroccato, intransigente o anche peggio. Scopri che non è così. Com’è allora agli albori del terzo millennio questo ennesimo successore di Pietro, la “roccia”, l’uomo che più di ogni altro al mondo rappresenta una storia iniziata tanto, tantissimo tempo fa in Galilea e che, insieme alla “buona novella”, porta con sé l’incredibile fardello di due mila anni di Cristianesimo? Scopri che Benedetto XVI, al secolo Joseph Ratzinger, è sì un professore della Baviera dalla vastissima cultura, ma anche un uomo di straordinaria umanità, fede e mitezza. Mons. Alfred Xuereb (foto), 53 anni, maltese, dal 2007 è uno dei due segretari personali di Benedetto XVI; abita in Vaticano, nell’appartamento papale. A febbraio si è recato a Nichelino: una visita lampo, mentre la città era stretta nella morsa del ghiaccio, per ricordare il quinto anniversario della morte del suo amico e conterraneo don Joe Galea. Nell’incontro serale con i giovani della parrocchia don Alfred non si sottrae alla curiosità ed alle domande su come si vive nella casa del Papa. Risponde con semplicità disarmante. “Il mio servizio inizia alle sei di mattina e termina verso le nove di sera. Quasi tutti i giorni il Pontefice riceve persone; al mercoledì c’è sempre la folla per l’udienza aperta al pubblico. Io e don Georg prepariamo la documentazione per le udienze; dalla Segreteria di Stato arriva quotidianamente una grande quantità di corrispondenza. Uno dei miei compiti poi è quello di raccogliere e compilare un elenco di richieste di preghiere che arrivano al Papa. Sono le richieste di malati, di gente che vive momenti di difficoltà e sofferenza. Questa lista la metto sull’inginocchiatoio in cappella dove il Papa si raccoglie in preghiera. La cosa che più mi impressiona è che lui, tra le mille cose che ha da fare, si ricorda delle persone: a distanza di giorni si informa e chiede notizie su singole situazioni”. Un rapporto umano e paterno che Benedetto XVI tiene anche con i suoi più diretti collaboratori. “Lo si nota anche da piccoli particolari - dice don Alfred - per esempio l’altro giorno dopo pranzo stavamo scendendo in giardino per il rosario. Faceva abbastanza freddo e l’ho aiutato a mettersi la giacca a vento. Uscendo dall’ascensore avevo entrambi le mani impegnate e allora lui a sua volta mi ha aiutato ad infilare il cappotto. Dobbiamo aiutarci a vicenda, mi fa. Quando telefono a Malta s’informa sulla salute di mia mamma. Gli ho spiegato perché venivo due giorni qui a Nichelino: lui si ricordava di don Joe, di don Joshua, del libro di don Paolo. Sicuramente al mio ritorno mi chiederà di com’è andata”. Ogni giorno in Vaticano, arrivano capi di stato, vescovi, gente comune da tutti gli angoli della terra. E sulla scrivania del successore di Pietro si riversano una miriade di problemi esterni ed interni, non di rado anche attacchi personali, polemiche, notizie tragiche da paesi dove la Chiesa vive un equilibrio difficilissimo. Lo scenario è globale. Che dire, che fare? Come far sentire la voce del Papa, senza rischiare di peggiorare la situazione dei cristiani là dove sono perseguitati? “Benedetto XVI è sereno, lo sorregge una grandissima fede. E’ un uomo che continua a vivere il Vangelo in modo semplice”, spiega don Alfred. La barca del pescatore Pietro procede. Così da due mila anni. A volte pare arenarsi o arrancare, sembra sul punto di affondare travolta dalle onde, ma cessata la tempesta riesce a riprendere il largo. E’ sempre stato così, fin dall’inizio. Dal pubblico in sala arrivano altre domande. E’ stato difficile per Benedetto XVI raccogliere l’eredità di Papa Woityla e del suo grande carisma? “Il Signore chiede a ciascuno qualcosa di particolare. Papa Ratzinger ha avuto il coraggio e la capacità di restare se stesso. Io l’ammiro anche per questo”, risponde don Alfred. Momenti di vita quotidiana: “Al mattino sento il giornale radio e a colazione comunico le notizie più importanti al Papa. A tavola lui ama conversare; normalmente oltre a me e a don Georg ci sono le quattro religiose che si occupano della cucina e della casa. Parliamo dei fatti della giornata, dopo cena guardiamo il telegiornale italiano o quello tedesco”. Un ragazzo chiede se il Papa si interessa di calcio: sembra proprio di no, ma nell’appartamento papale l’eco di qualche partita arriva comunque tramite il segretario, appunto, e don Alfred (che, guarda caso, per la sua visita a Torino ha indossato una sciarpa nera con un filino bianco) lascia intendere di non essere affatto indifferente al mondo del pallone. Com’è che questo prete, gioviale e solare come la gente della sua isola di Gozo, si è trovato a fare il segretario del Papa? E’ una storia simile a quella di don Joe, don Joshua, don Maximilian e di tanti altri sacerdoti maltesi. Gozo e Malta ancora oggi abbondano di vocazioni: molti sacerdoti vanno in Missione, quasi tutti svolgono da seminaristi uno stage e, dopo l’ordinazione, almeno un paio d’anni di ministero all’estero. Don Alfred era stato mandato in una parrocchia di Roma; qui ha proseguito gli studi all’Università Pontificia; poi per diversi anni ha avuto incarichi presso la Segreteria di Stato e la Prefettura della Casa Pontificia. Quando mons. Mieczyslaw Mokrzycki, lo storico segretario personale di Giovanni Paolo II e dei primi due anni di Pontificato di Benedetto XVI, è diventato vescovo ed è andato in Ucraina, lui è stato chiamato a sostituirlo. “Quali sono gli hobby del Papa?”, chiede un altro giovane. “Beh, intanto non è vero che in casa abbiamo un gatto – sorride don Alfred – anche se Papa Benedetto ama molto gli animali. Si narra che da cardinale ogni tanto si fermasse per strada per rivolgersi a qualche gatto. Qualcuno chiedeva: scusi eminenza, ai gatti parla in tedesco o in italiano? Loro non capiscono le lingue, ma il tono di voce sì, obiettava lui. Senz’altro il Papa è appassionato di musica; è un eccellente pianista. Qualche volta dopo cena sentiamo che suona il pianoforte. E poi sicuramente ci sono i libri: il suo studio ne è pieno. E’ uno studio arredato in modo molto semplice; gli scaffali e la scrivania sono gli stessi di quando era professore all’università di Tubinga”. Ha 84 anni, a fine mese andrà in Messico e a Cuba. Sbaglia chi dipinge Benedetto XVI come un Papa sedentario e che non ama il contatto con la gente. Racconta don Alfred: “Quand’era cardinale e poteva muoversi senza scorta, Ratzinger andava a fare la spesa e si fermava a parlare nei negozi… quando ‘tutti e due eravamo più liberi’, ha detto una volta scherzando al presidente Napolitano”.

Nichelino online

Pasqua 2012. Il Papa affida le meditazioni della Via Crucis del Venerdì Santo al Colosseo ai coniugi iniziatori del Movimento 'Famiglie Nuove'

I testi di meditazione per le Stazioni della Via Crucis al Colosseo del Venerdì Santo di quest’anno saranno composti, per incarico del Santo Padre, dai coniugi Danilo e Anna Maria Zanzucchi, iniziatori del Movimento “Famiglie Nuove”, nell’ambito del Movimento dei Focolari. Ne dà notizia la Sala Stampa della Santa Sede. Le riflessioni avranno riferimenti al tema della famiglia, di cui quest’anno a Milano si celebrerà il VII Incontro Mondiale (30 maggio-3 giugno). Lo schema della Via Crucis sarà quello con le 14 Stazioni “tradizionali”. A Valencia, l’8 luglio del 2006, il Papa recitò una preghiera della Famiglia da lui composta, con la quale, ispirandosi al “modello perfetto di vita familiare della famiglia di Nazaret, le famiglie pregano: “Aiutaci ad essere esempi di fede e di amore ai Tuoi comandamenti. Soccorrici nella nostra missione di trasmettere la Fede ai nostri figli. […] Aumenta l'amore e la fedeltà in tutti i matrimoni, specialmente quelli che attraversano momenti di sofferenza e di difficoltà”. E sono frequenti gli accenni alla famiglia nei discorsi del Pontefice. In Croazia, lo scorso anno, alla Messa per la Giornata Nazionale delle Famiglie Cattoliche Croate, Benedetto XVI era partito dal modo errato in cui la modernità intende la coscienza, riducendola ad “ambito del soggettivo, in cui si relegano la religione e la morale”, mentre in realtà la coscienza è luogo “dell'ascolto della verità e del bene, (...) forza contro ogni dittatura” e ha ammonito che se si continua su questa strada “l'Europa è destinata all'involuzione” nell'impossibilità di trovare fondamenta comuni su cui costruire la società. E questo sta avvenendo per la famiglia, “cellula fondamentale” della società. “La disgregazione della famiglia – aveva spiegato il Papa- “avviene quando si assolutizza una libertà senza impegno per la verità, e si coltiva come ideale il benessere individuale, quando si riduce l'amore a emozione sentimentale e a soddisfazione di pulsioni istintive, senza impegnarsi a costruire legami duraturi di appartenenza reciproca e senza apertura alla vita”. Perciò, è a partire dalla famiglia cristiana, “segno speciale della presenza e dell'amore di Cristo”, che occorre “contrastare la mentalità moderna”. È in queste parole che si può leggere già la scelta di affidare le Meditazioni della Via Crucis a due coniugi. L’occasione della Via Crucis al Colosseo, che ogni anno richiama migliaia di fedeli e anche di turisti presenti a Roma per il periodo pasquale, rappresenta un momento importante per l’annuncio cristiano. La scelta di coloro che di anno in anno predispongono i testi delle meditazioni del Venerdì Santo appare molto significativa. Ad esempio, nel 2006 fu il card. Angelo Comastri. Nel 2007 toccò a mons. Gianfranco Ravasi, oggi cardinale ma allora prefetto della Biblioteca Ambrosiana di Milano. Nel 2008 l’incarico fu affidato al card. Joseph Zen Ze-Kiun, vescovo di Hong Kong. Nel 2009 i testi ebbero un altro autore asiatico, l’arcivescovo di Guwahati (India), mons. Thomas Menamparampil. Nel 2010 fu invece il card. Camillo Ruini e lo scorso anno suor Maria Rita Piccione. Quest’anno sarà invece una coppia di sposi.

SIR, Korazym.org

COMUNICATO: VIA CRUCIS DEL VENERDÌ SANTO 2012 AL COLOSSEO

Patriarca Gregorio II Laham: Benedetto XVI in Libano dal 14 al 16 settembre. Arriverà in sostegno dei cristiani, affinchè questi restino uniti

Papa Benedetto XVI compirà un viaggio apostolico in Libano dal 14 al 16 settembre prossimi. Lo ha annunciato il Patriarca siro-cattolico Gregorio II Laham dopo l'incontro avuto con il Pontefice, secondo quanto riporta l'agenzia francese I.Media. ''Il Papa verrà da noi per rafforzare i cristiani, che siano uniti 'ad intra' e per mandare un messaggio 'ad extra''', ha spiegato il Patriarca. Papa Benedetto XVI visiterà la Basilica di San Paolo ad Harissa, incontrerà le autorità politiche e i leader religiosi del Paese e consegnerà personalmente il documento finale del Sinodo dei vescovi per il Medio Oriente che si è tenuto nell'ottobre 2010 in Vaticano. Il Papa "arriverà in sostegno dei cristiani, affinchè questi restino uniti" e porterà un "messaggio di pace in Medio Oriente", ha detto il Patriarca di Antiochia che guida la seconda comunità religiosa della regione, con circa 700.000 fedeli distribuiti tra Egitto, Israele, Territori palestinesi, Giordania, Libano, Sudan e Siria.

Asca, Vatican Insider

Il 3 maggio visita del Papa alla sede romana dell’Università Cattolica del Sacro Cuore nel 50° della fondazione della Facoltà di Medicina e Chirurgia

Il prossimo giovedì 3 maggio, alle 11.00 Papa Benedetto XVI si recherà alla sede romana dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, in occasione del 50° anniversario della fondazione della Facoltà di Medicina e Chirurgia e vi terrà un discorso. In precedenza il Pontefice era stato al Policlinico Gemelli poco dopo la sua elezione, il 5 agosto 2005 per far visita al fratello Georg che vi era ricoverato. Vi era quindi ritornato il 25 novembre dello stesso anno per l'inaugurazione dell'Anno accademico e il 5 gennaio 2011, occasione nella quale aveva visitato in particolare il reparto di Pediatria e il Centro Cura bambini con la schiena bifida. Nel discorso per l'inaugurazione dell'anno accademico, il Papa aveva ricordato la ''grande sfida'' per la comunità accademica del Gemelli: ''Dar vita ad un'autentica Università cattolica che eccella per la qualità della ricerca e dell'insegnamento e, al tempo stesso, per la fedelta' al Vangelo e al magistero della Chiesa''.

Asca

COMUNICATO: VISITA DEL SANTO PADRE ALLA FACOLTÀ DI MEDICINA E CHIRURGIA DELL’UNIVERSITÀ CATTOLICA DEL SACRO CUORE IN ROMA

Il Papa in Messico e a Cuba. Tutte le dirette televisive

Questo è il calendario completo delle dirette televisive del Viaggio Apostolico di Papa Benedetto XVI in Messico e nella Repubblica di Cuba. Telepace (Digitale terrestre canale 73, SKY canale 850) trasmetterà tutti gli atti e gli eventi, grazie al Centro Televisivo Vaticano. I siti www.vatican.va e www.radiovaticana.org trasmetteranno in streaming. In verde le repliche integrali degli eventi.

Venerdì 23 marzo
ore 23.30 CERIMONIA DI BENVENUTO IN MESSICO

Sabato 24 marzo
ore 10.35 CERIMONIA DI BENVENUTO IN MESSICO


ore 1.00 VISITA DI CORTESIA AL PRESIDENTE FEDERALE E SALUTO AI BAMBINI

Domenica 25 marzo
ore 11.10 VISITA DI CORTESIA AL PRESIDENTE FEDERALE E SALUTO AI BAMBINI


ore 17.00 SANTA MESSA E RECITA DELL’ANGELUS

ore 2.00 CELEBRAZIONE DEI VESPRI CON I VESCOVI DEL MESSICO E DELL'AMERICA LATINA

Lunedì 26 marzo
ore 10.00 CELEBRAZIONE DEI VESPRI CON I VESCOVI DEL MESSICO E DELL'AMERICA LATINA

ore 17.00 CERIMONIA DI CONGEDO

ore 21.00 CERIMONIA DI BENVENUTO A CUBA

ore 0.30 SANTA MESSA NEL 400° ANNIVERSARIO DEL RITROVAMENTO DELLA VIRGIN DE LA CARIDAD DEL COBRE

Martedì 27 marzo
ore 10.30 SANTA MESSA NEL 400° ANNIVERSARIO DEL RITROVAMENTO DELLA VIRGIN DE LA CARIDAD DEL COBRE


ore 16.30 VISITA AL SANTUARIO DELLA VIRGIN DE LA CARIDAD DEL COBRE

ore 0.30 VISITA DI CORTESIA AL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DI STATO E DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI

Mercoledì 28 marzo
ore 10.30 VISITA DI CORTESIA AL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DI STATO E DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI


ore 15.25 SANTA MESSA

ore 23.30 CERIMONIA DI CONGEDO

Giovedì 29 marzo
ore 10.30 CERIMONIA DI CONGEDO

SOLENNITA' DI SAN GIUSEPPE. BUON ONOMASTICO, PAPA JOSEPH!

"Noi tutti siamo membri dei popoli che Dio ha dato come discendenza ad Abramo. Ciascuno e ciascuna di noi è pensato, voluto e amato da Dio. Ciascuno e ciascuna di noi ha il suo ruolo da giocare nel piano di Dio, Padre, Figlio e Spirito Santo. Se lo scoraggiamento vi invade, pensate alla fede di Giuseppe; se l’inquietudine vi prende, pensate alla speranza di Giuseppe, discendente di Abramo che sperava contro ogni speranza; se vi prende l’avversione o l’odio, pensate all’amore di Giuseppe, che fu il primo uomo a scoprire il volto umano di Dio nella persona del bambino concepito dallo Spirito santo nel seno della Vergine Maria. Benediciamo Cristo per essersi fatto così vicino a noi e rendiamogli grazie di averci dato Giuseppe come esempio e modello dell’amore verso di Lui".
(Papa Benedetto XVI, 19 marzo 2009)