lunedì 25 maggio 2009

Agorà dei giovani 2009. Nella Basilica della Madonna Miracolosa a Taggia l'evento conclusivo della diocesi di Ventimiglia-Sanremo

Sabato 30 maggio, presso la Basilica della Madonna Miracolosa di Taggia alle ore 21.00, sarà celebrata la Veglia di Pentecoste e l'incontro conclusivo del triennio dell'Agorà dei giovani italiani della diocesi di Ventimiglia-Sanremo, incontro che si svolgerà in contemporanea nella maggior parte delle diocesi italiane. La Veglia sarà presieduta da mons. Alberto Maria Careggio; interverrà, portando la sua testimonianza, padre Saverio Zampa, responsabile del Servizio Giovani del Santuario di Lourdes. La Veglia di Pentecoste è un evento importante per la vita della Diocesi, che raccoglie intorno al vescovo tutte le realtà ecclesiali: associazioni, gruppi, movimenti. Quest’anno si caratterizza anche per la concomitanza con la conclusione del triennio dell’Agorà. L’appuntamento diocesano del 30 maggio, inserito nella Veglia di Pentecoste, in un santuario mariano, permetterà ai giovani di vivere insieme le tre dimensioni caratterizzanti il percorso triennale: la presenza di Maria nella comunità cristiana, in attesa del dono dello Spirito Santo, per una Chiesa sempre rinnovata e sempre giovane nel suo impegno di annuncio di Cristo e del Vangelo. La Veglia seguirà uno schema proposto dal Servizio Nazionale per la Pastorale Giovanile della CEI a tutte le diocesi d’Italia, con alcuni adattamenti. La finalità, proposta alle diocesi italiane e alle Pastorali giovanili diocesane attraverso questa Veglia comune, è quella di vivere un momento forte di comunione per la missione, riprendendo il senso del cammino svolto nel triennio dell’Agorà. Gli elementi caratteristici di questa Veglia, proposti come segni di comunione tra le varie diocesi, saranno il Vangelo di Marco (16, 9-20), la preghiera dell’Agorà di Benedetto XVI, il canto "Luce di Verità", l'inno dell’Agorà, e il mandato missionario che, al termine della Veglia, il vescovo guiderà, riproponendo ai giovani presenti alcuni messaggi di Benedetto XVI. Tutti, laici e sacerdoti, sono invitati a vivere e celebrare questo momento diocesano e nazionale, perché questi anni “giovani” nella Chiesa italiana possano lasciare un segno efficace e duraturo, nei giovani come in tutti coloro che parteciperanno, per accogliere l’invito di Gesù, che sentiremo ripetere quella sera e che ha dato il tema e l’impronta a tutta la Veglia: "Andate in tutto il mondo e predicate il Vangelo ad ogni creatura"!

Manuela Consonni, Diocesi24.it

Il Papa a Cassino e Montecassino. Vian: nulla anteporre a Cristo, la conseguenza di un incontro nella vita quotidiana del Papa e di ogni fedele

''Tornare a Montecassino è stato per Benedetto XVI una nuova occasione per richiamare l'attenzione sulle priorità della vita''. Lo scrive il direttore de L'Osservatore Romano, Gian Maria Vian, che sul numero di oggi del quotidiano della Santa Sede afferma che il ''primato'' di Cristo ''non è un concetto astratto nè tanto meno un'ideologia, ma la conseguenza di un incontro nella vita quotidiana del cristiano. Di Joseph Ratzinger, come in quella di ogni fedele, secondo un 'programma' dichiarato con nettezza all'inizio del suo pontificato: quello cioè 'di non fare la mia volontà, di non perseguire mie idee, ma di mettermi in ascolto, con tutta quanta la Chiesa, della parola e della volontà del Signore e lasciarmi guidare da Lui'''.Il programma benedettino di ''nulla anteporre a Cristo'', per il Pontefice, ''si realizza ogni giorno in gesti concreti'', a partire dalla preghiera, ''respiro dell'anima'' e dal lavoro, ''realtà sempre difficile e che in questo tempo di crisi mondiale si riveste spesso di preoccupazione e di angoscia per singoli e famiglie, intrecciandosi con la questione dell'immigrazione. E ancora, la cultura, che non riguarda ambiti ristretti, ma significa anche e soprattutto educazione delle nuove generazioni e responsabilità nei loro confronti''. Temi, questi, che ''preoccupano i vescovi italiani e che non a caso sono presenti oggi nelle parole del cardinale presidente della conferenza episcopale'', conclude Vian.

Asca

Il card. Bagnasco: nonostante le ostilità cresce l'amore per Benedetto XVI. Il viaggio in Terra Santa uno degli atti più espressivi del pontificato

La figura di Benedetto XVI cresce nonostante "l'ostilità di cui è stato fatto bersaglio" in seguito ad "alcuni suoi pronunciamenti". Il card. Angelo Bagnasco (nella foto con Benedetto XVI), presidente della Conferenza Episcopale italiana, aprendo la 59° assemblea generale della CEI in Vaticano, difende il Papa dagli attacchi subiti recentemente. "Mai è rituale, nei nostri incontri, il pensiero che rivolgiamo al Papa. Men che meno lo è stavolta, venendo noi da mesi di intensa partecipazione alle tribolazioni che egli inopinatamente s'è trovato ad affrontare per una serie di infelici e prevenute interpretazioni date ad alcuni suoi pronunciamenti". "L'ostilità di cui è stato fatto bersaglio - ha detto Bagnasco nella prolusione - ci ha tuttavia riconsegnato la sua figura cresciuta, se possibile, nella considerazione e nell'amore di fedeli e pastori. Resta per noi incomprensibile come l'umiltà e la bontà d'animo, la finezza e la tranquillità interiore che lo contraddistinguono possano da taluno non essere colte per ciò che sono. E se qui sta il segreto della sua popolarità presso la gente comune - ha proseguito il capo dei vescovi italiani - ci sembra di dover osservare che quanto più penetrante si fa la sua parola, tanto più egli si trova esposto a reazioni rigide, se non ostili, da parte di taluni ambienti". Citando la 'Redemptor hominis' di Giovanni Paolo II, il presidente dei vescovi ricorda che "la Chiesa non può essere fermata da nessuno". ''Se profeta è colui che, nelle alterne e complesse vicende della storia, indica Dio e le luci del suo Regno perchè l'umanità non perda se stessa, allora davvero non esitiamo a chiamare profetico questo Papa, il suo magistero, la sua paziente e tenace volontà di intessere un dialogo salvifico con il mondo odierno", prosegue Bagnasco. ''Perchè il cristianesimo non svanisca nell'irrilevanza o nella soggezione verso i moderni potentati, Papa Benedetto mantiene esplicita la novità che proviene dal Vangelo, novità che non è anzitutto una morale, ma una fede'', ha proseguito. Il Papa "sappia che gli vogliamo bene - ha concluso - e siamo con lui ogni giorno".
Il pellegrinaggio del Papa in Terra Santa ha "definitivamente chiarito le posizioni" di Benedetto XVI dopo Ratisbona e il caso Williamson. "Se equivoci avevano potuto sorgere all'indomani di Ratisbona o per il grave negazionismo di taluno - ha affermato il card. Bagnasco - questo viaggio ha definitivamente chiarito le posizioni. E ha reso evidenti a tutti l'affetto e il sostegno del Papa verso le esigue minoranze cattoliche che in quella regione sono oggi più che mai tentate dalla fuga". Il pellegrinaggio in Terra Santa è stato, per Bagnasco, "uno degli atti più espressivi del suo pontificato". "Un viaggio - prosegue - che non solo ha mantenuto le sue non facili promesse, ma è stato occasione per rivelare il disegno inderogabilmente religioso che sottostà all'intera azione di Benedetto XVI. Anche nei momenti in cui più cruciale tende a farsi la provocazione politica, egli non si distacca dalla sua visione squisitamente biblica e, anzi, su di essa costruisce le risposte che sono attese sul fronte umanitario come su quello diplomatico, sul fronte interreligioso come su quello ecumenico. Forte solo dell'amicizia verso ciascuna delle parti contrapposte - ha concluso - egli ha ogni volta articolato il suo pensiero sulla comune responsabilità delle grandi religioni monoteiste, schierandosi ripetutamente dalla parte dei più deboli, di coloro che più soffrono per l'inimicizia e le guerre".

Apcom, Asca

ProlusioneCardBagnasco.doc - il testo integrale della prolusione

Giornata di preghiera per la Chiesa in Cina. Celebrazioni in tono minore a causa di freni e divieti. La lettera del Papa ancora oscurata

La Giornata di preghiera per la Chiesa in Cina si è svolta in tono molto basso in molte diocesi della Cina Popolare. Nell’Hebei, a causa dello stretto controllo, i fedeli delle comunità sotterranee non hanno potuto nemmeno partecipare alla messa per la mancanza di sacerdoti.
Con la lettera ai cattolici cinesi del giugno 2007, Benedetto XVI aveva lanciato l’idea di una Giornata Mondiale di preghiera per la Chiesa in Cina, da tenersi il 24 maggio, memoria liturgica di Maria Aiuto dei cristiani, che si venera nel Santuario Mariano di Sheshan, a poche decine di chilometri da Shanghai. L’intenzione del Papa è che attraverso la preghiera cresca l’unità della Chiesa in Cina e il legame con il successore di Pietro. Il Santuario di Sheshan, meta di pellegrinaggio da oltre un secolo, è un luogo adatto, perché ad esso vanno sia cattolici ufficiali che sotterranei. Ma da quando il Pontefice ha istituito la Giornata di preghiera, per i cattolici andare a Sheshan è divenuto difficile. Quest’anno, come l’anno scorso, la polizia ha messo strette regole per il traffico per tutto il mese di maggio e le diocesi sono state sconsigliate di intraprendere pellegrinaggi a Sheshan. Quest’anno perfino la diocesi di Shanghai – l’unica a cui è permesso senza problemi - ha promosso il pellegrinaggio il 23 maggio, ma in tono molto minore, senza pubblicizzarlo. Negli anni precedenti, nel mese di maggio arrivavano fino a 20 mila pellegrini. A tutt’oggi ne sono arrivati solo poche migliaia.
Altre diocesi hanno preferito organizzare pellegrinaggi ai santuari mariani vicini. Fonti di AsiaNews riferiscono che nell’Hebei, la regione a più alta densità di cattolici, le comunità sotterranee non hanno potuto nemmeno celebrare la Messa per la mancanza di sacerdoti. Ciò è dovuto a un controllo serrato in atto nella regione, che inibisce ogni raduno, e al fatto che almeno 10 sacerdoti sotterranei sono già in prigione per aver celebrato Messe fuori dei luoghi registrati presso l’Ufficio affari religiosi. Ieri il sito della Santa Sede ha varato il Compendio della lettera del Papa ai cattolici cinesi, che riprende i temi della Lettera in forma di domande e risposte, aiutandone la comprensione (
http://www.vatican.va/chinese/pdf/1Compendium_zh-s_en.pdf ). Le pagine del Compendio sono pubblicate in inglese e in cinese, semplificato e tradizionale. Intanto però, ancora oggi il sito in cinese del Vaticano subisce oscuramenti e rimane impossibile leggere e scaricare nei computer la lettera del Papa in lingua cinese.

AsiaNews

Il Papa a San Giovanni Rotondo. Il sopralluogo della delegazione vaticana e il programma dettagliato della visita

Il Papa sarà a San Giovanni Rotondo il 21 giugno sui luoghi di Padre Pio. Dopo un sopralluogo effettuato in questi giorni della delegazione della Prefettura della Casa Pontificia e della Gendarmeria vaticana è stato definito il programma dettagliato della visita. A renderlo noto è un comunicato della provincia monastica dei Frati Minori Cappuccini. Benedetto XVI - secondo quanto riporta il comunicato pubblicato anche dal SIR - partirà in elicottero dall'eliporto vaticano alle ore 8 e atterrerà alle 9.15 nel campo sportivo “Antonio Massa” di San Giovanni Rotondo, dove sarà accolto da mons. D’Ambrosio, arcivescovo di Lecce e amministratore apostolico della diocesi di Manfredonia-Vieste-San Giovanni Rotondo, da un rappresentante del Governo italiano, da Antonio Zanardi Landi, ambasciatore d’Italia presso la Santa Sede, da mons. Giuseppe Bertello, nunzio apostolico in Italia, da Nichi Vendola, presidente della Regione Puglia, da Antonio Nunziante, prefetto di Foggia, dal sindaco Giuliani e da Antonio Pepe, presidente della Provincia di Foggia. Benedetto XVI raggiungerà quindi il Santuario di Santa Maria delle Grazie (foto), dove sarà accolto da fra Mauro Jöhri, ministro generale dell’Ordine dei Frati Minori Cappuccini, e dalla Fraternità dei Frati Minori Cappuccini di San Giovanni Rotondo. Qui sosterà in adorazione dinanzi al Santissimo Sacramento e visiterà la cella n. 1 del convento, dove è morto Padre Pio; quindi scenderà in cripta, per pregare davanti al corpo del Santo di Pietrelcina. Il Papa accenderà due lampade nei pressi dell'urna, come simbolo delle visite apostoliche degli ultimi due Pontefici. Successivamente celebrerà una solenne Liturgia Eucaristica sul sagrato della Chiesa di San Pio da Pietrelcina. Al termine della Messa, dallo stesso palco, il Santo Padre reciterà la preghiera mariana dell’Angelus. Nel pomeriggio, alle 16.45, dinanzi all'Ospedale "Casa Sollievo della Sofferenza", incontrerà i dirigenti e malati e subito dopo si recherà nella Chiesa di San Pio da Pietrelcina dove, alle 17.30, incontrerà i sacerdoti, i religiosi, le religiose e i giovani. Qui sarà salutato da mons. D’Ambrosio, da fra Mauro Jöhri e da un giovane. Terminato l’incontro, il Santo Padre ritornerà, sempre in papamobile, seguendo lo stesso percorso dell’andata, allo stadio comunale “Antonio Massa”, da dove decollerà in elicottero alle 18.15 per atterrare in Vaticano alle 19.30. Il corteo papale attraverserà due volte le strade di San Giovanni Rotondo. Dunque, doppio appuntamento lungo le strade della cittadina garganica per i fedeli e i pellegrini che potranno salutare il passaggio del corteo papale sia al mattino, all'arrivo di Benedetto XVI, sia nel pomeriggio, quando il Sommo Pontefice lascerà la cittadina di San Pio per fare ritorno in Vaticano. "Il doppio passaggio per le strade cittadine - ha commentato il sindaco Giuliani - è un gradito regalo che Benedetto XVI offre alla città di San Pio, ma è anche una doppia responsabilità perchè tutto funzioni nei migliore dei modi. Grazie alla collaborazione di tutti, sapremo rispondere all'impegno richiesto con professionalità e capacità organizzativa".

Apcom, Tele Radio Padre Pio, Agi

Giornata di preghiera per la Chiesa in Cina. Il Papa auspica una riconciliazione spirituale prima di una fusione strutturale con la Chiesa 'ufficiale'

Il Papa auspica una "riconciliazione spirituale" tra i cattolici cinesi fedeli alla Santa Sede e quelli riconosciuti dal Governo cinese, "che può avvenire ora, anche prima di una fusione strutturale tra comunità cattolica ufficiale e non ufficiale": lo precisa il compendio della lettera che Papa Ratzinger indirizzò nel 2007 ai cattolici cinesi. In occasione della Giornata che lo stesso Papa ha voluto dedicare alla preghiera per la Chiesa Cattolica in Cina, la Santa Sede ha pubblicato sul suo sito internet, in inglese e in cinese, un riassunto della missiva di due anni fa con precisazioni, note al margine e appendici. Tra le puntualizzazioni più significative, la distinzione tra la "riconciliazione spirituale" e la "fusione strutturale" tra le due Chiese Cattoliche parallele. Comunità - precisa una nota - che vengono erroneamente definite "Chiesa sotterranea" e "Chiesa patriottica". In vista del giorno in cui "ci sarà una completa unità strutturale di ogni comunità diocesana attorno ad un verscovo", si legge ancora nel compendio, la riconciliazione va perseguita "non solo a livello di preghiera", ma anche con "passi pratici" come "scambio di esperienze, condivisione di progetti pastorali, iniziative comune". Il documento, letto e approvato da Papa Ratzinger, invita poi fedeli e preti a "gesti di perdono e riconciliazione". Il compendio, per il resto, ripercorre sotto forma di domande e risposte le indicazioni contenute nella lettera (difficilmente visibile online, peraltro, in Cina). In essa il Papa affronta i vari problemi dei cattolici cinesi fedeli alla Santa Sede, dalle persecuzioni alle nomine episcopali decise senza consultare il Vaticano.

Apcom

Agorà dei giovani 2009. Il programma del pellegrinaggio della Croce della GMG nelle zone terremotate dell'Abruzzo

Il pellegrinaggio della Croce della GMG nei luoghi colpiti dal sisma inizierà sabato 30 maggio, alle 16, con la consegna della Croce ai "giovani aquilani davanti alla Casa dello Studente" (foto). Lo comunica l’arcidiocesi de L’Aquila che ha definito il programma completo della tre giorni. Dopo il suo arrivo la Croce verrà portata in processione alla tendopoli di Piazza D’Armi dove, alle 22.00, ci sarà la veglia di Pentecoste a cui seguirà la preghiera notturna. Domenica 31 maggio la Croce sarà trasportata alla Scuola della Guardia di Finanza di Coppito dove mons. Giuseppe Molinari conferirà la cresima ai giovani delle parrocchie dell’Aquila. Al termine della funzione la Croce visiterà le tendopoli di Lucoli (12.00), Coppito (16.30), “Ex Italtel 2” (18.30) a L’Aquila, fino ad arrivare alla sera a Pettino dove, alle 22, si terrà una veglia nel piazzale della chiesa di San Francesco. In ogni tappa ci saranno momenti di preghiera organizzati dai giovani delle varie tendopoli. Lunedì 1° giugno la Croce continuerà la sua marcia visitando i campi nei paesi di Villa Sant’Angelo (11), San Demetrio (16.30), Paganica (18.30) fino all’arrivo alle Basilica di Collemaggio (21.30) dove ci sarà una veglia notturna. Martedì 2 giugno la Croce verrà portata nella “zona rossa” nel cuore de L’Aquila, in piazza Duomo. Da lì partirà alla volta del Santuario di San Gabriele dell’Addolorata a Isola del Gran Sasso per la chiusura dell’Agorà dei giovani della regione ecclesiale Abruzzese-molisana.
La Croce della Gmg che visiterà la provincia aquilana e e i tanti giovani colpiti dal terremoto sarà “in via del tutto eccezionale, la Croce originale, quella consegnata ai giovani del mondo da Giovanni Paolo II nel 1984, per esprimere in maniera speciale la presenza di Gesù tra coloro che cercano una speranza nuova”. Ad annunciarlo è il Centro Giovanile Internazione San Lorenzo che da allora ha in custodia la Croce con l’impegno espresso dal Papa di “portarla nel mondo, come segno dell’amore del Signore Gesù per l’umanità”. Da allora la Croce ha iniziato a viaggiare per il mondo senza più fermarsi, tanto che nel 1996 “essendo stata pesantemente danneggiata dai numerosi viaggi, la Croce originale fu lasciata stabilmente nel Centro San Lorenzo mentre ne fu costruita una copia fedele, che tuttora prosegue il suo incessante pellegrinaggio, visitando i Paesi in cui si terranno le Gmg, ma non solo perché la Croce non ha mai mancato di visitare luoghi di grande sofferenza: dalle carceri agli ospedali, fino a Ground Zero (New York, Usa), dove si è recata dopo l’11 settembre 2001”. Saranno proprio dodici giovani volontari provenienti dal Centro San Lorenzo, dall’Emmanuel School of Mission, dalla diocesi di Roma Centro e dal Pontificio Consiglio per i Laici a consegnare la Croce ai giovani de L’Aquila, sabato 30 maggio, dando il via al pellegrinaggio nelle aree colpite dal sisma.

SIR

Il Papa a Cassino e Montecassino. Le testimonianze dei fedeli accorsi ad abbracciare Benedetto XVI e la cronaca della giornata

È difficile fare una stima precisa di quanti fedeli ieri mattina erano presenti in città per assistere alla Celebrazione Eucaristica di Papa Benedetto XVI o semplicemente per assistere al corteo papale che transitava lungo le strade del centro. In ogni caso piazza Miranda, che da ieri ha preso il nome di Papa Benedetto XVI, era gremita sin dalle prime ore del mattino, a testimonianza del fatto che gli inviti distribuiti dalla Curia diocesana sono andati a ruba e sono praticamente terminati già una settimana prima dell'evento. Quello che invece è apparso un dato inequivocabile è stato l'entusiasmo e la partecipazione spirituale dei fedeli. "Provo un'emozione indescrivibile – ha detto Maria Panaccione, una pensionata che abita nella periferia nord della città – quando ho visto il Papa arrivare con la sua caratteristica automobile sono rimasta senza fiato. Ho iniziato a pregare e non ho più smesso fino a quando il Pontefice non ha abbandonato la piazza". Visibilmente emozionati e coinvolti spiritualmente sono stati molti giovani della città e dei comuni limitrofi. "Oggi è un giorno che conserverò per sempre nei miei ricordi – ha detto Luigi Del Greco, studente liceale - vedere tanta gente animata da una fede così profonda dà un'energia particolare ed una immensa gioia di vivere. Non pensavo che la visita di un Papa potesse far sorgere un così grande turbinio di emozioni". Piange dalla gioia anche Antonietta Meta che ricorda come se fosse stato ieri la visita di Giovanni Paolo II all'abbazia di Montecassino nel 1979. "Mi sembra all'improvviso di rivivere quei momenti di gioia e di suggestione che io e le mie amiche provammo in occasione dell'ultima visita di un Papa nella nostra abbazia. Salimmo a piedi la collina per giungere a Montecassino, ma stranamente nessuna di noi provò una fatica tale da rinunciare a quell'impresa. Troppo grande, come ora, era la voglia di unirci alle preghiere del Papa". Infine entusiasta è stata anche l'accoglienza dei più piccoli. I bambini in tenera età hanno sventolato per tutta la mattinata le bandiere del Vaticano, mentre quelli in età adolescenziale, hanno fatto di tutto per conquistare un posto in piedi e una sistemazione di fortuna pur di non perdersi l'emozione di vedere il Papa dal vivo. Un sogno ritenuto da molti fedeli delle parrocchie cassinati che nella giornata di ieri si è tradotto nella realtà.
Anziani e ammalati lo aspettano sotto il sole cocente ai lati della strada. Il sacerdote vestito di bianco ha appena finito di celebrare la Messa nella piazza che da ieri porta il suo nome. Sta arrivando a bordo della papamobile. Quando passa salutando con la mano dal vetro abbassato in migliaia gridano il suo nome tra gli applausi. I fedeli hanno lasciato Campo Miranda, la piazza alle pendici del monte, con l'abbazia abbarbicata in alto a ricordare l'impegno cristiano di "accoglienza e ospitalità", e lo hanno seguito in corteo fino alla nuova Casa della Carità. Lì il Papa scende dalla papamobile, saluta le autorità e benedice il nuovo Centro Caritas, esortando i volontari che vi lavoreranno a seguire le orme di "San Benedetto e dei monaci che hanno fatto dell'ospitalità una via che porta al Signore". La banda di Cassino "canta" l'Alleluia, Benedetto XVI saluta i membri del Governo che lo hanno accolto, il sottosegratario alla Presidenza del Consiglio Gianni Letta e il ministro alle Infrastrutture Altero Matteoli, il vicepresidente della Commissione europea Antonio Tajani e il governatore del Lazio Piero Marrazzo. Quest'ultimo consegna simbolicamente al Papa la casa della Caritas (i lavori di ristrutturazione alla vecchia ala dell'ospedale De Bosis sono stati finanziati dalla Regione con 400 mila euro) che ospiterà chiunque avrà bisogno. "Stranieri, italiani, ammalati, senza tetto. Un primo fronte che accoglierà chi è in emergenza", spiega Marrazzo. Il direttore del centro, don Giovanni Coppola, attorniato dai fedeli, è commosso: "Con questa casa potremo non solo accogliere i bisognosi, ma soprattutto dare una speranza a chi non l'ha più, aiutandolo a reinserirsi nella società". Dopo la benedizione della Caritas il Santo Padre saluta un giovane ragazzo disabile, rimonta sulla papamobile accompagnato dall'abate Pietro Vittorelli e parte verso la sommità del monte. Per ritirarsi in preghiera coi monaci e visitare il cimitero polacco. Ma prima di raggiungere l'abbazia che proprio 65 anni fu flagellata dalle bombe alleate, il Papa passa di nuovo tra la folla. C'è lo striscione che recita "Benedetto colui che viene nel nome del signore". "Bravo Papa", "Bravo Benedetto" gridano i fedeli. Gente che chiede speranza. "La nostra Chiesa diocesana non ha mai perso di vista i fratelli in difficoltà, di qualunque nazione, razza e religione fossero", dice Padre Vittorelli. Concetto ripreso anche dal sindaco Bruno Scittarelli: "Guardiamo con apprensione alla crisi in atto nel nostro territorio, che si protrae già da diverso tempo, dando luogo a fenomeni sociali che investono soprattutto il mondo giovanile e le fasce più a rischio". Il Papa ha portato nella città della Ciociaria una ventata di speranza. "Lo aspettavamo da due mesi - dice Lucia, che ha appena visto passare Benedetto XVI davanti al bar dove lavora - il suo messaggio deve essere ascoltato affinché tutti aiutino chi si trova in difficoltà".

Dario Martini, Il Tempo