venerdì 7 agosto 2009

'Papa Ratzinger blog': Benedetto XVI non si recherà in Germania nel 2010

Il Papa Ratzinger blog riporta la notizia secondo cui la Conferenza Episcopale tedesca ha comunicato che il Papa non compirà il prossimo anno un viaggio apostolico in Germania, come annunciato dalla stessa Conferenza lo scorso febbraio.

La Conferenza Episcopale Tedesca ha comunicato che il Papa non si recherà in Germania nel 2010

Il Papa a Viterbo e Bagnoregio. Pubblicato un libro sul rapporto tra i Pontefici e la città. Una copia verrà donata a Benedetto XVI

In occasione della visita pastorale di Papa Benedetto XVI a Viterbo (foto) e Bagnoregio domenica 6 settembre, la diocesi di Viterbo ha preparato la pubblicazione di un nuovo libro dal titolo “Viterbo e i Papi”, curato da mons. Salvatore Del Ciuco con la collaborazione della Banca di Viterbo. Alla presentazione il vescovo Lorenzo Chiarinelli ha affermato che "unanime è stata all'annuncio, la gioiosa esplosione dell'accoglienza da parte della comunità ecclesiale, delle istituzioni ai diversi livelli e ambiti, del popolo nella genuinità dei suoi sentimenti. Pregiudizi ideologici sono sulla via del tramonto e arroccamenti psicologici fanno parte di stagioni che tutti sanno pregresse. Come accogliere il Papa? L'accogliamo con affetto sincero, gratitudine viva e fedeltà filiale". Un’edizione speciale del libro sarà donata al Pontefice il giorno della visita pastorale e data in omaggio alle personalità presenti all’evento. Le 150 pagine che compongono il volume, illustrate con fotografie dei Pontefici, ripercorrono la storia della Chiesa locale, dagli inizi fino ai giorni nostri, quando è avvenuta l’unificazione delle cinque diocesi. Vengono rievocate le figure dei Papi eletti nei Conclavi, ma anche di quelli ospitati, morti e sepolti a Viterbo. Di ognuno si specificano le date precise del periodo di presenza in città e, schematicamente, le opere compiute durante la permanenza. La famosa vicenda del conclave più lungo della storia celebrato a Viterbo è arricchita con notizie in parte inedite e rivela quale fu il vero ruolo San Bonaventura da Bagnoregio nel sollecitare i cardinali all’elezione del Papa. Le dottrine teologiche di San Bonaventura, peraltro, sono da sempre care a Benedetto XVI il quale non ha mai nascosto la sua attrazione per il pensiero del santo francescano che, insieme a Sant'Agostino, è stato suo maestro di vita. L’oggetto della tesi che Joseph Ratzinger propose per l’abilitazione alla libera docenza è “La teologia della storia in San Bonaventura”, opera divenuta ormai un classico, oltre che un contributo fondamentale per comprendere una fase decisiva della civiltà europea, grazie alle sue stimolanti considerazioni. Il percorso si snoda attraverso lo studio degli aspetti culturali e religiosi della "societas christiana" del secolo XIII e l’analisi del dibattito sulla missione del francescanesimo e sulla funzione del sapere filosofico e teologico. Alla luce di tutto ciò, la pubblicazione ideata dalla diocesi di Viterbo diventa un interessante excursus sul glorioso passato della città che si intreccia con la formazione esistenziale e spirituale di Benedetto XVI.

Elisa Ignazzi, UnoNotizie.it

Memoria di San Sisto II e compagni martiri. Il Papa: anche oggi i cristiani perseguitati testimoniano che l'amore di Cristo è più forte dell'odio

Oggi la Chiesa ricorda San Sisto II Papa e compagni martiri. Una memoria liturgica che ci ricorda come ancora oggi, nel Terzo millennio, tanti cristiani continuano a subire persecuzioni e discriminazioni. Sisto II, ad appena 11 mesi dall’elezione al soglio pontificio, viene decapitato con sei diaconi nel cimitero di San Callisto: era il 258. Un editto dell’imperatore Valeriano proibiva di parlare in nome di Cristo. Papa Sisto preferisce obbedire a Dio piuttosto che agli uomini. Così paga con la vita il suo amore per Gesù. Oggi, a 2000 anni dall’evento che ha cambiato la storia, i cristiani restano la comunità più perseguitata nel mondo. Benedetto XVI parla di “missionari, sacerdoti, vescovi, religiosi, religiose e fedeli laici perseguitati, imprigionati, torturati, privati della libertà o impediti nell’esercitarla perché discepoli di Cristo e apostoli del Vangelo”: invita a pregare affinché ai cristiani discriminati e perseguitati – circa 200 milioni di persone - siano “riconosciuti i diritti umani, l’uguaglianza e la libertà religiosa”. Nello stesso tempo guarda ai martiri dei nostri tempi alla luce della speranza.
“Sono ‘speranza per il mondo’, perché testimoniano che l’amore di Cristo è più forte della violenza e dell’odio. Non hanno cercato il martirio, ma sono stati pronti a dare la vita per rimanere fedeli al Vangelo. Il martirio cristiano si giustifica soltanto come supremo atto d’amore a Dio ed ai fratelli” (Angelus, 25 marzo 2007).
“L’amore del nemico – afferma - costituisce il nucleo della ‘rivoluzione cristiana’, una rivoluzione non basata su strategie di potere economico, politico o mediatico”: è la rivoluzione silenziosa dell’amore che non poggia “sulle risorse umane, ma è dono di Dio che si ottiene confidando unicamente e senza riserve sulla sua bontà misericordiosa”.
“Ecco la novità del Vangelo, che cambia il mondo senza far rumore. Ecco l’eroismo dei ‘piccoli’, che credono nell’amore di Dio e lo diffondono anche a costo della vita” (Angelus, 18 febbraio 2007).
Il martire cristiano trasforma la morte in un’azione d’amore: “Quello che dall’esterno è violenza brutale, dall’interno diventa un atto d’amore che si dona totalmente. La violenza così si trasforma in amore e quindi la morte in vita” (21 agosto 2005: Santa Messa nella Spianata di Marienfeld).
Il Papa guarda “con speciale vicinanza spirituale…a quei cattolici che mantengono la propria fedeltà alla Sede di Pietro senza cedere a compromessi, a volte anche a prezzo di gravi sofferenze”.
“Tutta la Chiesa ne ammira l’esempio e prega perché essi abbiano la forza di perseverare, sapendo che le loro tribolazioni sono fonte di vittoria, anche se al momento possono sembrare un fallimento” (Angelus, 26 dicembre 2006).
C’è poi la sottile persecuzione del secolarismo, laddove si tende sempre più ad emarginare i cristiani riducendo a fatto privato la fede, ritenuta legittima solo se, confinata nelle sacrestie, non incide come libera voce nella vita sociale.
“Come non dire poi che dappertutto, anche là dove non vi è persecuzione, vivere con coerenza il Vangelo comporta un alto prezzo da pagare? … chiediamo a Dio la grazia di vivere con coerenza la nostra fede, pronti sempre a rispondere a chiunque ci domandi ragione della speranza che è in noi” (Angelus, 26 dicembre 2005).
Il Papa ancora una volta invita a “non rispondere al male con il male, ma con la forza della verità e dell’amore”: “Maria Santissima, Regina dei Martiri, ci aiuti ad essere testimoni credibili del Vangelo, rispondendo ai nemici con la forza disarmante della verità e della carità” (Angelus, 26 dicembre 2007).

Radio Vaticana

'Caritas in veritate'. Un mese fa la pubblicazione dell'Enciclica sociale. Il Papa: l’annuncio di Cristo è il primo fattore dello sviluppo umano

Un mese fa la pubblicazione della "Caritas in veritate", prima Enciclica sociale di Benedetto XVI. Il documento, che ha suscitato uno straordinario interesse a livello mondiale e consensi trasversali, è diventato un best seller in numerosi Paesi. L’Enciclica, fin dall’incipit, sottolinea che lo “sviluppo umano integrale” ha bisogno della verità e della carità. Un binomio che rappresenta la chiave di lettura di tutto il testo. “La Carità nella verità, di cui Gesù s’è fatto testimone” è “la principale forza propulsiva per il vero sviluppo di ogni persona e dell’umanità intera”. Benedetto XVI lo sottolinea subito nella “Caritas in veritate” e ribadisce che “amore e verità” sono la “vocazione posta da Dio nel cuore e nella mente di ogni uomo”. D’altro canto, avverte, dato il rischio di fraintendere la carità, “di estrometterla dal vissuto etico”, va coniugata con la verità. Senza di essa, infatti, annota il Papa, “la carità scivola nel sentimentalismo. E rileva: “Un Cristianesimo di carità senza verità può venire facilmente scambiato per una riserva di buoni sentimenti, utili per la convivenza sociale, ma marginali”. Lo sviluppo ha bisogno della verità, ribadisce il Pontefice, perché senza di essa “l’agire sociale cade in balia di privati interessi e di logiche di potere, con effetti disgregatori sulla società”. Come Paolo VI nella “Populorum progressio”, Benedetto XVI afferma che “l’annuncio di Cristo è il primo e principale fattore di sviluppo”. Uno “sviluppo umano integrale” che può essere perseguito solo “con la carità illuminata dalla luce della ragione e della fede”. “Senza la prospettiva di una vita eterna – è il monito del Papa – il progresso umano in questo mondo rimane privo di respiro”. Ecco perché “le istituzioni da sole non bastano”. Senza Dio, soggiunge, lo sviluppo viene negato, “cade nella presunzione dell’auto-salvezza e finisce per promuovere uno sviluppo disumanizzato”. Per questo, afferma, “l’umanesimo che esclude Dio è un umanesimo disumano”. “Caritas in veritate” rimarca che l’umanesimo cristiano, ravvivato dalla carità e guidato dalla verità, è “la maggiore forza a servizio dello sviluppo”. E’ l’amore, di Dio, l’umanesimo aperto all’Assoluto, ci ricorda il Papa, che “ci dà il coraggio di operare e proseguire nella ricerca del bene di tutti”.

Radio Vaticana

Messaggio del Papa per la Colletta argentina 'Más por Menos': ridurre lo scandalo della povertà e della disuguaglianza sociale

Papa Benedetto XVI, con un messaggio diffuso questa mattina dalla Radio Vaticana, invita gli argentini a partecipare alla 40° edizione della Colletta ''Màs por Menos'', che quest'anno si svolgerà il prossimo 13 settembre nel Paese latinoamericano sul tema ''Più solidarietà per una minore esclusione''. Il Pontefice, incoraggiando questa opera di solidarietà, auspica che possa contribuire a ''ridurre lo scandalo della povertà e della disuguaglianza sociale, dando così compimento alle esigenze evangeliche che esortano a rendere possibile una società più giusta e solidale''. Nel messaggio, indirizzato al nunzio apostolico in Argentina, mons. Adriano Bernardini, Papa Ratzinger esprime la sua profonda gratitudine a tutti coloro che contribuiranno al successo di questa campagna che pone sotto la protezione di Nostra Signora di Luja'n, Patrona dell'Argentina.

Asca