sabato 18 febbraio 2012

Le visite di cortesia ai nuovi cardinali. Tra la folla di fedeli nelle postazioni dei neo porporati anche il segretario del Papa e il card. Bertone

Quando appare mons. Georg Gänswein, il segretario personale del Papa, i fedeli in fila per salutare il neocardinale Giuseppe Betori si distraggono per qualche minuto. "E' il don Giorgio", commenta a bassa voce qualche ragazza con tipico accento fiorentino. Gli stringono la mano, gli fanno le foto, lui entra a salutare l'arcivescovo di Firenze e la coda si blocca per qualche minuto. Rimangono in attesa, mescolati ai semplici fedeli, la deputata dell'Udc Paola Binetti, la senatrice del Pd Maria Cristina De Luca, e l'ambasciatore israeliano presso la Santa Sede Mordechai Lewy. Poi don Georg se ne va e riprendono le "visite di calore" al nuovo porporato. In Vaticano oggi è giornata di festa. E, appuntamento tanto eccezionale quanto tradizionale per Roma, il Palazzo Apostolico si apre alla cittadinanza che vuole salutare i ventidue nuovi cardinali creati stamane da Benedetto XVI in un Concistoro nella Basilica di San Pietro. Seminaristi e signore in pelliccia, cardinali di vecchia data e giornalisti, fedeli della diocesi di origine dei neopromossi e Araldi di Cristo in abbigliamento medievale, turisti per caso e diplomatici si mettono in fila nel primo pomeriggio e attendono ore per accedere alle stanze affrescate della prima loggia della 'casa del Papa' per conoscere i nuovi principi della Chiesa. Ad ogni cardinale è stata assegnata una postazione. I più 'gettonati' sono, oltre a Betori, gli italiani Fernando Filoni, Giuseppe Versaldi, Domenico Calcagno, e poi, c'è una folla di romeni attorno a lui, l'arcivescovo maggiore di Fagaras e Alba Iulia dei Romeni, lo spagnolo Manuel Monteiro de Castro, il brasiliano Joao Braz de Aviz. Il siro-malabarese George Alencherry, circondato da solerti sacerdoti, è preso d'assedio da un gruppo fitto di indiani, il teologo belga 91enne Julien Ries si intrattiene con pochi amici, l'arcivescovo di New York Timothy Dolan (foto) abbraccia preti e suore americane assistito da un efficientissimo ufficio stampa. Quasi tutti (ma non Dolan) distribuiscono ai fedeli un'immaginetta sacra che ricorda la giornata, il cardinale statunitense Edwin Fredericl O'Brien, ex cappellano militare a West Point, uno che, si legge nella biografia ufficiale, "dal 1971 al 1972 è stato in Vietnam e da una base operativa in mezzo alla giungla, insieme con un pastore protestante, volava in elicottero negli avamposti difensivi per provvedere alle necessità spirituali dei soldati", distribuisce la sua foto sorridente con al petto la stella dell'ordinariato militare statunitense. Tra le stanze del Palazzo apostolico e l'aula delle udienze passa il card.Tarcisio Bertone, Segretario di Stato vaticano. Tra la folla ci sono il card. Camillo Ruini, il portavoce vaticano Federico Lombardi, il direttore di Civiltà cattolica Antonio Spadaro, l'ambasciatore italiano presso la Santa Sede Francesco Maria Greco, e molti altri ancora.

TMNews

'Gesù di Nazaret - Secondo volume'. Il 20 febbraio a Torino il primo di una nuova serie di incontri sul libro del Papa nelle università italiane

Dopo Urbino, Messina, Parma e Sassari, la prossima tappa sarà Torino: si svolgerà il 20 febbraio, nell’Aula magna in via Verdi 8, il primo di una nuova serie di incontri nelle università italiane sul libro di Joseph Ratzinger-Benedetto XVI "Gesù di Nazaret. Dall’ingresso in Gerusalemme fino alla Risurrezione". Il libro è stato venduto non solo e non tanto nelle librerie “religiose”, ma soprattutto in quelle “laiche” e anche nei punti della grande distribuzione: supermercati, autogrill, stazioni e aeroporti: oltre 400.000 copie solo in Italia e più di un milione nel mondo in un solo anno. La riflessione in ambito universitario attorno al Gesù di Benedetto XVI, promossa dalla stessa Libreria Editrice Vaticana in cooperazione con gli atenei coinvolti e coordinata da Pierluca Azzaro dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, è un’occasione per favorire quegli scambi e incontri fra la cultura laica e cultura religiosa che hanno da sempre trovato un fertile terreno proprio nelle aule universitarie. È anche l’occasione per raccogliere e rilanciare, da parte dei grandi centri del sapere, l’appello a non escludere la fede dall’orizzonte della ragione. In omaggio alla città italiana che riserva un ruolo centrale al libro e alla promozione della lettura, l’evento torinese, organizzato dall’associazione Sant’Anselmo, gode del patrocinio del Salone del Libro e del Circolo dei Lettori, oltre che dell’Ufficio scolastico regionale del Piemonte che lo diffonde nelle scuole superiori. Dopo i saluti del direttore della LEV, don Giuseppe Costa, del rettore Ezio Pelizzetti, del presidente del Salone del libro, Rolando Picchioni, e del direttore dell’Ufficio scolastico, Francesco De Sanctis, interverranno mons. Cesare Nosiglia, arcivescovo di Torino, Clementina Mazzucco, che all’università di Torino insegna letteratura cristiana antica, ed Ernesto Ferrero, direttore editoriale del Salone internazionale del libro. Modererà l’incontro Andrea Gianni, presidente dell’asso ciazione Sant’Anselmo.

L'Osservatore Romano

De Paolis nomina il vicario generale e un nuovo consigliere generale dei Legionari di Cristo. Lettera al Regnum Christi: chi lascia rispetti chi resta

Il delegato pontificio per i Legionari di Cristo e il movimento laicale della stessa Congregazione religiosa Regnum Christi, card. Velasio De Paolis, ha nominato vicario generale della Congregazione il 37enne tedesco padre Sylvester Heereman. Il 50enne brasiliano padre Deomar De Guedes è stato cooptato nel governo centrale dei Legionari come secondo consigliere generale. I due religiosi, entrati tra i Legionari quando il fondatore Marcial Maciel era già accusato dei crimini per i quali Benedetto XVI lo ha poi rimosso da ogni incarico pastorale, sostituiscono padre Luis Garza Medina e padre Francisco Mateos Gil, che invece erano ancora identificabili con la gestione di Maciel. "In questi giorni vissuti in momenti di particolare comunione e rinnovata gioia per la riscoperta della bellezza della consacrazione, abbiamo avuto anche il dispiacere proveniente dal fatto che alcune sorelle hanno chiesto di lasciare il Regnum Christi. Esse dicono di essere giunte alla decisione di uscire dal Regnum Christi solo dopo un lungo periodo di riflessione, durato anni. Le ringraziamo per il bene che hanno fatto e che dicono di avere anche ricevuto. Esse meritano il rispetto della loro scelta", ha scritto De Paolis in una lettera inviata a tutti i consacrati e le consacrate del Regnum Christi. "Mi auguro - aggiunge il porporato - che qualcuna che intende lasciare il Regnum Christi non si lasci trarre dalla tentazione di fare opera di persuasione e proselitismo presso altre che intendono rimanere ferme e perseverare fedeli agli impegni assunti. Come giustamente si esige il rispetto della scelta di chi lascia, altrettanto ci si deve attendere per chi, e sono la grandissima maggioranza, intende perseverare nella scelta già fatta nel Regnum Christi".

Agi, TMNews

Nuovo vicario generale e consigliere generale

Lettera del card. Velasio De Paolis ai membri consacrati del Regnum Christi

Il disegnatore francese Plantu citato a giudizio per una volgare vignetta sul Papa e la pedofilia, dopo la denuncia di un'organizzazione cattolica

Il celebre disegnatore francese Palntu è stato citato in giudizio per aver pubblicato nell'aprile del 2010 una vignetta sul Magazine di Le Monde in cui ritraeva Benedetto XVI mentre abusa di un bambino. La vignetta era intitolata 'Pedofilia: il Papa prende posizione'. Plantu, insieme all'allora direttore del quotidiano, Eric Fottorino, èstato convocato dal tribunale di Parigi, dopo la denuncia di un'organizzazione vicina ai tradizionalisti cattolici, l'Alleanza generale contro il razzismo e il rispetto dell'indentità francese e cristiana (Agrif).

Agi

Concistoro per il voto su alcune cause di Canonizzazione. Il 21 ottobre il Papa proclamerà sette nuovi Santi: esempi da proporre alla Chiesa intera

La seconda parte del Concistoro tenuto questa mattina da Benedetto XVI nella Basilica Vaticana sabato mattina, 18 febbraio, è stata dedicata al voto sulle cause di canonizzazione di Giacomo Berthieu, sacerdote professo della Compagnia di Gesù, martire; Pedro Calungsod, catechista laico, martire; Giovanni Battista Piamarta, sacerdote, fondatore delle Congregazioni Sacra Famiglia di Nazareth e Umili Serve del Signore; Maria del Monte Carmelo, fondatrice della Congregazione delle Suore Concezioniste Missionarie dell’Insegnamento; Maria Anna Cope, religiosa professa della Congregazione delle Suore del Terz’Ordine di San Francesco di Syracuse (New York); Caterina Tekakwitha, laica; e Anna Schäffer, laica. È toccata al card. Angelo Amato, prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi, la perorazione delle cause di Canonizzazione. "I sette Beati - ha detto tra l’altro in latino - vissero nelle condizioni del loro tempo, testimoniando la straordinaria fecondità del Vangelo. Il Popolo di Dio - ha aggiunto - non solo è preso da grande ammirazione a causa del loro martirio o delle loro fulgide virtù, ma li invoca in Cristo presso Dio come potenti intercessori del divino aiuto e di grazie e prodigi celesti". Benedetto XVI ha quindi espresso la 'Perpensio votorum de propositis Canonizationibus'. "Voi, venerati fratelli, già per iscritto - ha detto anch’egli in latino rivolgendosi ai cardinali e ai vescovi presenti - avete manifestato singolarmente il vostro pensiero e dichiarati gli stessi Beati come esempi di vita cristiana e di santità da proporre alla Chiesa intera, in considerazione soprattutto della situazione del nostro tempo". Al termine il Pontefice quindi ha deciso di iscrivere all’albo dei Santi i nomi dei beati Giacomo Berthieu, Pedro Calungsod, Giovanni Battista Piamarta, Maria del Monte Carmelo, Maria Anna Cope, Caterina Tekakwitha, e Anna Schäffer. La data stabilita per la canonizzazione è domenica 21 ottobre. Infine il Papa ha impartito la benedizione apostolica ai presenti, prima che l’assemblea si sciogliesse al canto del "Salve, Regina».

L'Osservatore Romano

CONCISTORO ORDINARIO PUBBLICO PER LA CREAZIONE DI VENTIDUE NUOVI CARDINALI E PER IL VOTO SU ALCUNE CAUSE DI CANONIZZAZIONE (CONTINUAZIONE)

Il Papa: la vostra missione nella Chiesa e nel mondo sempre e solo 'in Cristo', risponda alla sua logica, illuminata da fede e animata dal carità

“Tu es Petrus, et super hanc petram aedificabo Ecclesiam meam”. Richiamando le parole di Gesù a Pietro, stamattina Benedetto XVI ha iniziato la sua allocuzione durante il rito del Concistoro ordinario pubblico per la creazione dei nuovi cardinali. “Sono le parole efficaci – ha spiegato il Papa - con le quali Gesù ha costituito Pietro quale saldo fondamento della Chiesa. Di tale fondamento la fede rappresenta il fattore qualificativo: infatti Simone diventa Pietro – roccia – in quanto ha professato la sua fede in Gesù Messia e Figlio di Dio”. “Le parole rivolte da Gesù a Pietro – ha chiarito il Pontefice - mettono bene in risalto il carattere ecclesiale dell’odierno evento. I nuovi cardinali, infatti, tramite l’assegnazione del titolo di una chiesa di questa città o di una diocesi suburbicaria, vengono inseriti a tutti gli effetti nella Chiesa di Roma guidata dal Successore di Pietro, per cooperare strettamente con lui nel governo della Chiesa universale”. I neo cardinali “si uniranno con nuovi e più forti legami non solo al Romano Pontefice ma anche all’intera comunità dei fedeli sparsa in tutto il mondo. Nello svolgimento del loro peculiare servizio a sostegno del ministero petrino, i neo-porporati saranno infatti chiamati a considerare e valutare le vicende, i problemi e i criteri pastorali che toccano la missione di tutta la Chiesa”. In questo “delicato compito” sarà loro “di esempio e di aiuto la testimonianza di fede resa con la vita e con la morte dal principe degli Apostoli, il quale, per amore di Cristo, ha donato tutto se stesso fino all’estremo sacrificio”. Con questo significato, ha sottolineato il Santo Padre, è da intendere anche “l’imposizione della berretta rossa. Ai nuovi cardinali è affidato il servizio dell’amore: amore per Dio, amore per la sua Chiesa, amore per i fratelli con una dedizione assoluta e incondizionata, fino all’effusione del sangue, se necessario”.A loro, inoltre, “è chiesto di servire la Chiesa con amore e vigore, con la limpidezza e la sapienza dei maestri, con l’energia e la fortezza dei pastori, con la fedeltà e il coraggio dei martiri. Si tratta di essere eminenti servitori della Chiesa che trova in Pietro il visibile fondamento dell’unità”. Nel brano evangelico proclamato, “Gesù si presenta come servo, offrendosi quale modello da imitare e da seguire”, ha ricordato Benedetto XVI. “Il servizio a Dio e ai fratelli, il dono di sé: questa – ha aggiunto - è la logica che la fede autentica imprime e sviluppa nel nostro vissuto quotidiano e che non è invece lo stile mondano del potere e della gloria”. Facendo riferimento alla richiesta di Giacomo e Giovanni a Gesù di sedergli, nella gloria di Dio, uno alla destra e uno alla sinistra, il Papa ha affermato: “Dominio e servizio, egoismo e altruismo, possesso e dono, interesse e gratuità: queste logiche profondamente contrastanti si confrontano in ogni tempo e in ogni luogo. Non c’è alcun dubbio sulla strada scelta da Gesù: Egli non si limita a indicarla con le parole ai discepoli di allora e di oggi, ma la vive nella sua stessa carne. Spiega infatti: ‘Anche il Figlio dell’uomo non è venuto a farsi servire, ma per servire e dare la propria vita in riscatto di molti’”. Per il Pontefice, “queste parole illuminano con singolare intensità l’odierno Concistoro pubblico. Esse risuonano nel profondo dell’anima e rappresentano un invito e un richiamo, una consegna e un incoraggiamento specialmente” per i nuovi cardinali. Secondo la tradizione biblica, “il Figlio dell’uomo è colui che riceve il potere e il dominio da Dio”.“Gesù interpreta la sua missione sulla terra – ha evidenziato il Santo Padre - sovrapponendo alla figura del Figlio dell’uomo quella del Servo sofferente, descritto da Isaia. Egli riceve il potere e la gloria solo in quanto ‘servo’; ma è servo in quanto accoglie su di sé il destino di dolore e di peccato di tutta l’umanità. Il suo servizio si attua nella fedeltà totale e nella responsabilità piena verso gli uomini. Per questo la libera accettazione della sua morte violenta diventa il prezzo di liberazione per molti, diventa l’inizio e il fondamento della redenzione di ciascun uomo e dell’intero genere umano”. Rivolgendosi ai neo porporati Benedetto XVI ha detto: “Il dono totale di sé offerto da Cristo sulla croce sia per voi principio, stimolo e forza per una fede che opera nella carità. La vostra missione nella Chiesa e nel mondo sia sempre e solo ‘in Cristo’, risponda alla sua logica e non a quella del mondo, sia illuminata dalla fede e animata dalla carità che provengono a noi dalla Croce gloriosa del Signore”. “Sull’anello che tra poco vi consegnerò – ha concluso -, sono raffigurati i santi Pietro e Paolo, con al centro una stella che evoca la Madonna. Portando questo anello, voi siete richiamati quotidianamente a ricordare la testimonianza che i due Apostoli hanno dato a Cristo fino alla morte per martirio qui a Roma, fecondando così la Chiesa con il loro sangue. Mentre il richiamo alla Vergine Maria, sarà sempre per voi un invito a seguire colei che fu salda nella fede e umile serva del Signore”. E a quest’ultima consegna, Benedetto XVI ha unito la richiesta di una particolare attenzione: “Pregate anche per me, affinché possa sempre offrire al Popolo di Dio la testimonianza della dottrina sicura e reggere con mite fermezza il timone della Santa Chiesa”.

SIR, Radio Vaticana

CONCISTORO ORDINARIO PUBBLICO PER LA CREAZIONE DI VENTIDUE NUOVI CARDINALI E PER IL VOTO SU ALCUNE CAUSE DI CANONIZZAZIONE - il testo integrale dell'allocuzione del Papa

Concistoro ordinario pubblico per la creazione di nuovi cardinali, l’imposizione della berretta, la consegna dell’anello e l’assegnazione del titolo

Questa mattina, nella Basilica Vaticana, il Santo Padre Benedetto XVI ha tenuto il Concistoro Ordinario Pubblico per la creazione di 22 nuovi cardinali e per il voto su alcune Cause di Canonizzazione. In apertura, dopo il saluto, l’orazione e la proclamazione del Vangelo (Mc 10, 32-45) il Papa ha tenuto la sua allocuzione. Quindi il Santo Padre ha letto la formula di creazione e ha proclamato solennemente i nomi dei nuovi cardinali, annunciandone l’Ordine presbiterale o diaconale. Il rito è proseguito con la professione di fede dei nuovi cardinali davanti al popolo di Dio e il giuramento di fedeltà e obbedienza al Papa e ai suoi successori. I nuovi cardinali, secondo l’ordine di creazione, si sono inginocchiati poi dinanzi al Santo Padre che ha imposto loro la berretta cardinalizia, consegna l’anello e assegna a ciascuno una chiesa di Roma quale segno di partecipazione alla sollecitudine pastorale del Santo Padre nell’Urbe. Il prefetto della Congregazione per l'Evangelizzazione dei popoli, l'ex sostituto della segreteria di Stato Fernando Filoni, è stato il primo. Dopo la consegna della Bolla di creazione cardinalizia e di assegnazione del Titolo o della Diaconia, il Santo Padre Benedetto XVI ha scambiato con ciascun neo porporato l’abbraccio di pace. Ai nuovi 'principi della Chiesa' il Pontefice ha consegnato non più l'anello cardinalizio che venne fatto stampare da Paolo VI per i padri conciliari, ma un nuovo anello a forma di croce."Il gambo - si legge nella descrizione del libretto dell'Ufficio per le Celebrazioni Liturgiche del Sommo Pontefice - rappresenta una colonna stilizzata, di quelle che ornano la Basilica di San Pietro, e sorregge un castone a forma di croce contenente una formella in bassorilievo. Sulla formella sono raffigurati i Santi Pietro e Paolo, ripresi dalle statue antistanti la Basilica, a rappresentare la fede e l'annuncio missionario. Al centro, tra i due Santi, quasi a illuminarli, c'è una stella a otto punte, chiaro riferimento Mariano. All'interno, sotto la formella, trova posto lo stemma di Papa Benedetto XVI, sempre in bassorilievo". Dopo la cerimonia di stamattina, il Collegio cardinalizio risulta composto da 213 porporati, dei quali 125 elettori e 88 non elettori. Nei quattro Concistori del suo Pontificato, Benedetto XVI ha creato in totale 62 cardinali. Settantuno sono i Paesi di provenienza dei porporati dell’attuale Collegio cardinalizio e in particolare 119 dall’Europa, 21 dall’America del Nord (Stati Uniti e Canada), 32 dall'America Latina, 17 dall'Africa, 20 dall'Asia e 4 dall'Oceania.

TMNews, Radio Vaticana

Quarto Concistoro per i nuovi cardinali di Benedetto XVI. 'Usque ad sanguinis effusione': il Collegio cardinalizio nella storia della Chiesa

Il primo cardinale a varcare in questo 2012 la soglia degli ottanta è stato il portoghese José Saraiva Martins, ex Prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi, l'8 marzo sarà la volta del guatemalteco Adolfo Quezada Toruño. Anche per questo Benedetto XVI domani tiene il Concistoro ordinario pubblico per la creazione di novi cardinali, per poter completare il Collegio dei suoi più stretti collaboratori. Lo aveva ricordato il cardinale decano Angelo Sodano lo scorso 22 dicembre nel saluto al Papa per gli auguri natalizi: “Alcuni di essi sono nel pieno delle loro forze. Altri sono già avanti negli anni e sentono il peso dell’età, sperimentando ciò che ben esprime una canzone popolare che ci dice: 'Vivere non è sempre poesia!'". Ma chi sono i cardinali? Che cosa fanno? Siamo abituati a vederli a fianco al Papa nelle grandi occasioni, nelle Messe, magari come “diaconi”. Il loro non è solo un titolo onorifico ma che nasce dai presbiteri dei 25 titoli o chiese parrocchiali di Roma, dai 7 diaconi regionali e sei diaconi palatini e dai 7 vescovi suburbicari, furono consiglieri e cooperatori del Papa. Bisogna arrivare al 1150 per avere il Collegio cardinalizio con un decano, che è il vescovo di Ostia, e un Camerlengo che ne amministra i beni. E dal 1059 i cardinali diventano gli elettori esclusivi del Papa. Nel secolo XII incominciarono ad essere nominati cardinali anche alcuni prelati residenti fuori Roma. Il numero nei secoli XIII-XV, ordinariamente non superiore ai trenta, fu fissato da Sisto V a 70 (1586). I cardinali appartengono alle varie Congregazioni romane; sono considerati Principi di sangue, col titolo di Eminenza. Da questo anche il colore rosso dei loro abiti simbolo del sangue dei martirio. "Usque ad sanguinis effusione", fino all’effusione del sangue, al martirio appunto. Fu Giovanni XXIII a derogare al numero di cardinali stabilito da Sisto V in un Concistoro segreto del 1958, e stabilire che tutti i cardinali fossero insigniti della dignità episcopale. Paolo VI determinò il posto dei Patriarchi Orientali nel Collegio Cardinalizio (1965), e dispose, con il Motu Proprio "Ingravescentem aetatem" (21-11-1970), che con il compimento dell’80 anno di età, i cardinali cessano di essere membri dei dicasteri della Curia romana e di tutti gli organismi permanenti della Santa Sede e dello Stato della Città del Vaticano; perdono il diritto di eleggere il Romano Pontefice e, quindi, anche il diritto di entrare in conclave. Infine, Paolo VI stabilì sempre con un Concistoro segreto nel 1973, che il numero massimo dei cardinali che hanno la facoltà di eleggere il Romano Pontefice fosse fissato in 120. Tale limite è stato confermato anche da Giovanni Paolo II, ma vi ha derogato due volte, portando il Collegio dei cardinali elettori alla cifra di 135. Benedetto XVI ha nuovamente confermato la norma dei 120 attenendovisi e, in occasione dei Concistori, tale numero non è mai stato superato. I cardinali conservano le loro tradizioni e prerogative di essere elettori e consiglieri del Sommo Pontefice nel governo della Chiesa universale. Sono divisi nei tre ordini episcopale, presbiterale e diaconale, e vengono liberamente eletti dal Papa tra i chierici che abbiano ricevuto almeno il presbiterato. Presiede il Collegio cardinalizio il decano. I cardinali prestano collegialmente la loro collaborazione al Supremo Pastore della Chiesa nei Concistori ordinari e straordinari; se presiedono dicasteri o istituti della Curia romana o dello Stato della Città del Vaticano, sono pregati di presentare la loro rinuncia al compimento dei 75 anni di età. In caso di vacanza della Sede Apostolica, i cardinali hanno soltanto le potestà loro attribuite dalle vigenti leggi particolari. I cardinali sono i collaboratori più alti in dignità e i consiglieri dei Papa per gli affari della Chiesa. Almeno dal secolo VI veniva chiamato cardinale il presbitero o il diacono che per le sue capacità veniva trasferito dalla chiesa, in servizio della quale era stato ordinato e della quale aveva il titolo, in un'altra chiesa, dalla quale dipendeva (di qui probabilmente "cardinale", dalla parola latina cardo). Dal secolo VIII il titolo fu riservato ai chierici incardinati nella chiesa cattedrale e che costituivano il consiglio o senato del vescovo. A Roma le categorie dei cardinali erano tre: i cardinali diaconi, che avevano l'amministrazione del palazzo lateranense, dei sette dipartimenti di Roma e la cura dei poveri che si trovavano in essi; i cardinali presbiteri, preposti in modo più stabile alle cinque maggiori chiese di Roma (San Pietro, San Paolo, San Lorenzo fuori le Mura, Santa Maria Maggiore, San Giovanni in Laterano), dove svolgevano il loro servizio liturgico; i cardinali vescovi, che erano preposti alle sette diocesi suburbicarie di Roma e assistevano il papa nelle cerimonie liturgiche nella Basilica lateranense. Tutte e tre le categorie di cardinali erano il consiglio o il senato del Romano Pontefice e venivano inviati da questi come legati, che lo rappresentavano anche nei Concili ecumenici. Come aiuto del Papa nel governo non solo della diocesi di Roma, ma anche della Chiesa universale, già dal secolo XI i cardinali cominciarono a essere presi anche da varie parti dei mondo e ad agire come Collegio. I cardinali vengono nominati dal Papa nel Concistoro. Il cardinale decano presiede il Collegio dei cardinali e tra le sue prerogative c'è quella di chiedere, nel conclave, a colui che è eletto Papa, se intende o no accettare, ed eventualmente consacrare vescovo il Romano Pontefice eletto, qualora non lo fosse (CIC, can. 355). Il cardinale vicario è colui che rappresenta il Papa e fa le sue veci nel governo della diocesi di Roma. Nel 1958 Giovanni XXIII superò il limite dei 70 cardinali e stabilì anche che i cardinali di tutti e tre gli ordini dovessero avere la dignità episcopale. Nel 1970 Paolo VI decise l'esclusione dei cardinali ultraottantenni dal conclave. Secondo il Codice di Diritto Canonico (can. 349) le funzioni che il Collegio dei cardinali deve svolgere sono tre: eleggere in modo collegiale il Papa; consigliarlo nel Concistoro nelle questioni di maggiore importanza,e aiutarlo singolarmente nella cura quotidiana della Chiesa universale, ricoprendo uffici nella Curia romana. Sono cardinali il Segretario di Stato, i membri e prefetti delle Congregazioni romane e della Segnatura Apostolica, membri e presidenti dei Consigli e della Prefettura per gli affari economici, presidente della Penitenzieria Apostolica, della Camera Apostolica, dell'Amministrazione del patrimonio della Sede Apostolica, legati a latere. L'azione collegiale dei cardinali come consiglieri del Papa si svolge principalmente nel Concistoro che è riunito e presieduto da questi; il Papa, però, può riunire i cardinali in sessione plenaria, senza che questa assuma la forma del Concistoro. I cardinali, anche quelli non residenti a Roma, sono cittadini vaticani.

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I principi della Chiesa: storia, funzioni e curiosità del Collegio cardinalizio