giovedì 23 aprile 2009

Presentata a Benedetto XVI una preziosa edizione in lingua tedesca della Bibbia

È stato presentato al Papa questa mattina il volume "Die Vatikan Bibel", una pubblicazione dell'editore Belser Verlag. Si tratta di un'edizione in lingua tedesca della Bibbia nella traduzione ecumenica, pubblicata dall'editore tedesco in collaborazione con il Katholisches Bibelwerk. Nella presentazione il card. Raffaele Farina, Archivista e Bibliotecario di Santa Romana Chiesa, richiama il messaggio che la recente assemblea del Sinodo dei vescovi sul tema "La Parola di Dio nella vita e nella missione della Chiesa" ha rivolto alla comunità ecclesiale. La pubblicazione, in una preziosa veste tipografica, è arricchita da circa duecentocinquanta immagini che raffigurano opere d'arte custodite nella basilica di San Pietro, nei Musei Vaticani, nei Palazzi Pontifici, nella Biblioteca Apostolica Vaticana e a Santa Maria Maggiore. All'incontro con Benedetto XVI quanti hanno collaborato alla realizzazione dell'opera sono stati accompagnati dal card. Farina.

Il Papa in Terra Santa. I cattolici di espressione ebraica: con Benedetto XVI apriamo i nostri cuori per una vita pacifica con ebrei e arabi

''Siamo ben consci delle sofferenze delle popolazioni ebree ed arabe nella nostra regione. Come membri della Chiesa cattolica e come discendenti di Abramo in Israele, cerchiamo di rispettare e di tenere in grande considerazione l'esistenza della gente con cui viviamo''. E' un passaggio del saluto che i membri delle quattro comunità cattoliche di espressione ebraica presenti in Israele, rivolgono a Benedetto XVI a due settimane dal pellegrinaggio che lo porterà in Giordania, Israele e Territori palestinesi. ''Come comunità di cattolici israeliani piccola ma piena di vita - si legge nel testo - siamo coinvolti nel servire da ponte di riconciliazione, unità e pace, in modo particolare tra gli ebrei ed i fedeli cristiani. Vivendo in Israele, molti di noi hanno radici ebree e parenti ebrei. In Israele cerchiamo di costruire la solidarietà, di offrire la nostra comprensione e la nostra compassione, di partecipare pienamente alla costruzione di una società libera e giusta e di amare i nostri vicini''. ''Crediamo, con la Chiesa, nella dignità di ogni essere umano, nell'importanza dell'aiutare il povero e quello che soffre a causa dell'ingiustizia nonchè nel nostro ruolo che è quello di portare l'amore di Dio ai nostri vicini''. Nel saluto le comunità cattoliche di espressione ebraica ribadiscono il loro impegno e ''contributo all'unità ed alla pace in Israele'' che consiste, ''in uno sforzo per vivere le nostre vite come persone che portano amore e riconciliazione, sia a livello individuale che di comunità. Viviamo nella speranza di essere testimoni del vero messaggio della nostra fede, attraverso il nostro esempio personale e quello delle nostre comunità cattoliche di espressione ebraica''. ''Con Benedetto XVI, apriamo i nostri cuori per condividere una vita pacifica e rispettosa sia con gli ebrei che con gli arabi e con i nostri molteplici fratelli e sorelle cristiani. Cercando di convertire i nostri propri cuori e di avere le nostre coscienze formate da Dio - concludono - crediamo che solo il potere dell'amore di Dio può cambiare i nostri cuori e farci trionfare sul potere del peccato e della divisione...Dio solo può fare nuova ogni cosa''.

Il Papa nella Repubblica Ceca. La Conferenza Episcopale inaugura un sito web sul viaggio di Benedetto XVI

Si è svolta a Praga tra il 21 e il 22 aprile l'assemblea plenaria dei vescovi della Conferenza Episcopale ceca (Cbk). Diversi gli argomenti trattati durante l'incontro: tra questi il viaggio apostolico di Benedetto XVI in Repubblica Ceca dal 26 al 28 settembre, le regole organizzative della Conferenza Episcopale, il programma pastorale in occasione del 1150° anniversario dell'arrivo dei Santi Cirillo e Metodio nella Grande Moravia, che verrà celebrato nel 2013 e la presentazione del nuovo sito web (http://www.navstevapapeze.cz/) allestito in vista della viaggio papale. Il sito è gestito dalla Cbk insieme con il team di organizzazione della viaggio, diretto dal vescovo Vaclav Maly, e intende offrire informazioni sui preparativi dell'evento, nonché fornire notizie di carattere pratico a chi vorrà partecipare agli incontri con il Papa. Poiché non sono state ancora diffuse informazioni ufficiali sul viaggio, il sito – con pagine in lingua ceca, inglese e tedesca - si concentra per ora sulla preparazione spirituale e sui luoghi in cui potrebbe svolgersi l'evento: Praga, Brno e Stara Boleslav, in cui San Venceslao fu martirizzato nel 10° secolo.

Accordo di collaborazione politico-culturale tra la Santa Sede e la Lega Araba. Domani il Papa riceve il segretaro Moussa

Il segretario generale della Lega Araba Amre Moussa e il ministro degli esteri pontificio mons. Dominique Mamberti hanno firmato un accordo di collaborazione a livello politico e culturale tra Santa sede e Lega araba in "favore della pace, della sicurezza e della stabilità regionale e internazionale", e del "dialogo interreligioso". Secondo il comunicato della Santa Sede, l'accordo siglato in Vaticano nella mattinata del 23 aprile entrerà subito in vigore. Mentre Benedetto XVI riceverà il segretario Moussa in udienza venerdì 24 aprile.

Il Papa alla Pontificia Commissione Biblica: soltanto nel contesto ecclesiale la Sacra Scrittura viene compresa come autentica Parola di Dio

“Soltanto il contesto ecclesiale permette alla Sacra Scrittura di essere compresa come autentica Parola di Dio” e “ciò comporta il rifiuto di ogni interpretazione soggettiva”: è quanto ha detto il Papa stamani durante l’incontro con i membri della Pontificia Commissione Biblica, guidati dal cardinale presidente William Joseph Levada, riuniti nella assemblea plenaria, dedicata quest’anno al tema “Ispirazione e verità della Bibbia”. Il tema affrontato dalla plenaria – afferma il Papa - risponde “a una preoccupazione” che gli sta “particolarmente a cuore, poiché l'interpretazione della Sacra Scrittura è di importanza capitale per la fede cristiana e per la vita della Chiesa”. Benedetto XVI, che cita con ampiezza il Concilio Vaticano II, ricorda che gli esegeti cattolici sono chiamati “a giungere a soluzioni in pieno accordo con la dottrina della Chiesa, tenendo debitamente conto dei positivi apporti delle scienze profane”. La Costituzione conciliare Dei Verbum sottolinea “innanzitutto che Dio è l'Autore della Sacra Scrittura”: i libri sia dell'Antico che del Nuovo Testamento sono stati scritti “sotto ispirazione dello Spirito Santo” e quindi “insegnano fermamente, fedelmente e senza errore la verità che Dio per la nostra salvezza volle fosse consegnata nelle sacre Lettere”. Nello stesso tempo il documento conciliare “ci ricorda che nella Sacra Scrittura Dio parla all'uomo alla maniera umana”. “Per una retta interpretazione della Scrittura bisogna dunque ricercare con attenzione che cosa gli agiografi hanno veramente voluto affermare e che cosa è piaciuto a Dio manifestare con le loro parole. «Le parole di Dio infatti, espresse con lingue umane, si sono fatte simili al linguaggio degli uomini, come già il Verbo dell'eterno Padre, avendo assunto le debolezze dell'umana natura, si fece simile agli uomini» (Dei Verbum, 13)”. A queste indicazioni di carattere storico-letterario il Papa premette un’importante notazione: “Essendo la Sacra Scrittura ispirata, c'è un sommo principio di retta interpretazione senza il quale gli scritti sacri resterebbero lettera morta: la Sacra Scrittura deve «essere letta e interpretata con l'aiuto dello stesso Spirito mediante il quale è stata scritta» (Dei Verbum, 12)”. Il Papa ricorda i tre criteri indicati dal Concilio per una retta interpretazione della Sacra Scrittura: l’attenzione al contenuto e all'unità di tutta la Scrittura, l’inserimento nel contesto della tradizione vivente di tutta la Chiesa e l'analogia della fede, ossia “la coesione delle singole verità di fede tra di loro e con il piano complessivo della Rivelazione e la pienezza della divina economia in esso racchiusa”. Il compito degli esegeti è quello di contribuire “alla più profonda intelligenza ed esposizione del senso della Sacra Scrittura”. Ma – rileva il Papa – “lo studio scientifico dei testi sacri non è da solo sufficiente”. “Per rispettare la coerenza della fede della Chiesa l'esegeta cattolico deve essere attento a percepire la Parola di Dio in questi testi, all'interno della stessa fede della Chiesa. In mancanza di questo imprescindibile punto di riferimento la ricerca esegetica resta incompleta, perdendo di vista la sua finalità principale, con il pericolo di diventare addirittura una sorta di mero esercizio intellettuale. L'interpretazione delle Sacre Scritture non può essere soltanto uno sforzo scientifico individuale, ma deve essere sempre confrontata, inserita e autenticata dalla tradizione vivente della Chiesa”. Si tratta di una norma “decisiva per precisare il corretto e reciproco rapporto tra l'esegesi e il Magistero della Chiesa”. “L'esegeta cattolico non nutre l'illusione individualista che, al di fuori della comunità dei credenti, si possano comprendere meglio i testi biblici. E' vero invece il contrario, poiché questi testi non sono stati dati ai singoli ricercatori «per soddisfare la loro curiosità o per fornire loro degli argomenti di studio e di ricerca» (Divino afflante Spiritu, EB 566). I testi ispirati da Dio sono stati affidati alla comunità dei credenti, alla Chiesa di Cristo, per alimentare la fede e guidare la vita di carità. Il rispetto di questa finalità condiziona la validità e l'efficacia dell'ermeneutica biblica”. Una “verità fondamentale” – ha aggiunto il Papa – “che lungi dall'ostacolare la ricerca biblica…ne favorisce l'autentico progresso”. Lo stesso Concilio infatti ha ribadito con grande chiarezza: “Tutto quello che concerne il modo di interpretare la Scrittura è sottoposto in ultima istanza al giudizio della Chiesa”: “Soltanto il contesto ecclesiale permette alla Sacra Scrittura di essere compresa come autentica Parola di Dio che si fa guida, norma e regola per la vita della Chiesa e la crescita spirituale dei credenti. Ciò comporta il rifiuto di ogni interpretazione soggettiva o semplicemente limitata a una sola analisi, incapace di accogliere in sé il senso globale che nel corso dei secoli ha guidato la Tradizione dell'intero Popolo di Dio”. “In un mondo dove la ricerca scientifica assume una sempre maggiore importanza in numerosi campi – afferma il Papa - è indispensabile che la scienza esegetica si situi a un livello adeguato”. Quindi indica agli esegeti un modello. “La Vergine Maria, modello di docilità e di obbedienza alla Parola di Dio, vi insegni ad accogliere sempre meglio la ricchezza inesauribile della Sacra Scrittura, non soltanto attraverso la ricerca intellettuale, ma anche nella vostra vita di credenti, affinché il vostro lavoro e la vostra azione possano contribuire a fare sempre più risplendere davanti ai fedeli la luce della Sacra Scrittura”.

Il card. Martino: l'Enciclica sociale di Benedetto XVI potrebbe uscire il 29 giugno

L'Enciclica Sociale di Papa Benedetto XVI potrebbe uscire il 29 giugno, Solennità dei Santi Pietro e Paolo. Lo ha annunciato il card. Renato Raffaele Martino (foto), Presidente del Pontificio Consiglio Giustizia e Pace. "Penso, e prevedo - ha detto il porporato - che l'Enciclica uscirà a fine giugno, potrebbe essere il 29 giugno la data definitiva". Martino è intervenuto a margine di un convegno sulla globalizzazione alla Università Gregoriana di Roma. L'Enciclica - che si intitola "Caritas in veritate" - ha subito diversi slittamenti e aggiornamenti in seguito alla crisi economica mondiale.

Il Papa: le famiglie cristiane con la loro vita domestica sono scuole di obbedienza e ambito di verà libertà

“Le famiglie cristiane con la loro vita domestica, semplice e gioiosa, condividendo giorno per giorno le gioie, speranze e preoccupazioni, vissute alla luce della fede, sono scuole di obbedienza ed ambito di vera libertà. Lo sanno bene quelli che hanno vissuto il loro matrimonio secondo i piani di Dio durante lunghi anni, come alcuni dei presenti, comprovando la bontà del Signore che ci aiuta ed incoraggia”. Lo ha detto Benedetto XVI, nell’omelia della Messa, celebrata questa mattina insieme alla Commissione centrale organizzatrice del VI Incontro Mondiale delle Famiglie celebrato a Città del Messico lo scorso gennaio. Dopo aver ringraziato i cardinali Ennio Antonelli, Presidente del Pontificio Consiglio per la famiglia, e Norberto Rivera Carrera, arcivescovo primate del Messico, che presiede il pellegrinaggio a Roma, il Papa, ricordando alcuni passi degli Atti degli Apostoli e del Vangelo di San Giovanni, ha osservato: “La Parola di Dio ci parla di un'obbedienza che non è semplice obbligo, né un semplice compimento di mandati, ma nasce da un'intima comunione con Dio e consiste in uno sguardo interiore che sa discernere quello che viene dall’alto e sta al di sopra di tutto. È frutto dello Spirito Santo che Dio concede senza misura”. Per il Papa, “i nostri contemporanei devono scoprire questa obbedienza che non è teorica bensì vitale; che è un optare per alcune condotte concrete, basate sull’obbedienza al volere di Dio che ci fanno essere pienamente liberi”. “Nell'Eucaristia – ha sottolineato Benedetto XVI – Cristo è realmente presente; è il pane che scende dall’alto per rinvigorire le nostre forze ed affrontare lo sforzo e la fatica della strada. Egli sta al nostro fianco”. Da qui l’auspicio del Pontefice: “Che Egli sia il migliore amico anche di chi oggi riceve la prima comunione, trasformando il suo intimo affinché sia testimone entusiasta di Lui davanti agli altri”. Poi un’invocazione all’“amorosa intercessione di nostra Madre del cielo, Nostra Signora di Guadalupe, affinché riceviamo Gesù ed abbiamo vita e, fortificati col pane eucaristico, siamo servitori della vera gioia per il mondo”.

23 aprile 2009: Celebrazione Eucaristica con la partecipazione della Commissione Centrale Organizzatrice dell'Incontro Mondiale delle Famiglie in Messico - il testo integrale dell'omelia del Papa

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Il Papa in Terra Santa. 'AsiaNews': Amman si prepara a ricevere per la terza volta un Pontefice

di Samar Messayeh

Articoli di giornali, un libro, siti internet: sono molto alti in Giordania l’interesse e l’attesa per la visita di Benedetto XVI, che arriverà ad Amman, prima tappa del suo viaggio in Terra Santa, l’8 maggio e ne ripartirà la mattina dell’11. Sarà il terzo Papa a recarsi nel Paese, dopo Paolo VI nel 1964 e Giovanni Paolo II nel 2000.
Si sa bene che il primo motivo del viaggio è religioso, come la visita al luogo del battesimo di Gesù, sul Giordano, ma anche la benedizione della prima pietra dell’università cattolica di Madaba e della chiesa del Battesimo nel Maghtas e altre. Ma ci sono tanti desideri che i popoli del Medio Oriente sperano si realizzino. In primo luogo che dia sostegno alla presenza dei cristiani nella regione, poi che possa spingere il processo di pace e che, con la visita alla moschea Al-Hussein Bin-Talal (nella foto) e l’incontro con capi musulmani e ebrei, apra nuove strade di dialogo interreligioso.
Il libro “Accoglienza e apertura”
Padre Rifa’at Bader, portavoce della visita, ha pubblicato il libro “Accoglienza e apertura” che illustra i rapporti tra il Vaticano e la Giordania. Per far capire al popolo di Giordania la situazione diplomatica del Vaticano e introdurre i temi che sentirà durante la visita.
Interviste e articoli
Sono alcuni dei temi che in questi giorni affrontano i mezzi di comunicazione giordani, che stanno informando e preparando l’opinione pubblica: così, il sito Bakra ha intervistato padre Rifa’at Bader, il giornale Alarab Alyawm ha intervistato il coordinatore della comunicazione per la visita in Terra Santa, Sing. Wadia Abu Nassar, il giornale Alghad ha pubblicato una articolo “Ci visiterà il Sommo Pontefice” di Kamil Alazizat, che dà un benvenuto di cuore da parte di tutti i figli della Giordania, cristiani e musulmani, il giornale Alrai ha pubblicato un articolo “Le Chiese cristiane: la visita del Papa ha importanza religiosa e politica” di Riham Fakhori, che presenta le reazione di cattolici, ortodossi e protestanti alla visita.
Il centro di comunicazioni
Secondo i media arabi la visita del Papa ha una grande importanza internazionale perché la Giordania è il primo paese arabo nel quale si reca Benedetto XVI. Per dare un’ottima copertura della visita è stato creato un centro di comunicazione specifico, che accoglierà circa mille giornalisti, attrezzato con strumenti di nuova generazione, cento computer con internet, ambienti per trasmissioni live. Ci saranno traduttori immediati in francese, italiano e inglese.
La preparazione dell’International Stadium di Amman, dove il Papa celebrerà la Messa
Uno degli ingegnere ha spiegato la preparazione dell’altare, che sarà posto su una piattaforma ampia per accogliere un centinaio di persone e sarà di 35 metri per 18. Al centro i simboli dei dodici apostoli. Dall’esterno avrà l’aspetto delle nostre chiese tradizionali con raffigurazioni di significato simbolico: la pittura centrale è una Buon Pastore - Gesù Cristo, sopra il trono papale e il logo del Vaticano. Da un lato è raffigurata la Vergine Maria, figlia di questa terra santa, e madre della Chiesa, dall’altro San Giovanni Battista, il protettore del nostro Paese, nel quale ha vissuto e dove ha battezzato Gesù, nel fiume Giordano.
Di fronte all’altare sarà composta una colomba di fiori come simbolo dello Spirito Santo e accanto il fiume Giordano, dove è stato battezzato Gesù.
Intorno bandiere della Giordania e del Vaticano, uniti per la terza volta con l’abbracciare di re Hussein con Paolo VI e di re Abdullah II con Giovanni Paolo II e, prossimamente, con Benedetto XVI.
Promuovere il turismo
Ci si attende che la visita aiuti a promuovere il turismo in Giordania e si considera una vera opportunità per promuovere il turismo religioso, specialmente di pellegrini occidentali ponendo il Paese tra le destnazioni della Terra Santa.
Per l’occasione il Jordan Tourism Board ha creato un sito web dedicato alla visita di Benedetto XVI. L'organizzazione ha reso noto che il sito è un progetto multimediale per commemorare questa visita storica e fornire informazioni e notizie sul pellegrinaggio del Papa e sui religioni nel regno. Il sito riporta ache informazioni su Benedetto XVI e Giovanni Paolo II. Il direttore generale Hamidi Nayef Al Fayez ha detto che il nuovo sito è stato progettato per accogliere il Papa nella culla della civiltà, aggiungendo che la Giordania fin dagli albori della storia è stata patria di molte civiltà che hanno lasciato in eredità culturale e storica tesori inestimabili. Fayez ha aggiunto che “la Giordania è stata teatro di molti dei principali eventi storici relativi alle tre religioni celesti ed è sede di decine di siti religiosi che raccontano storie di profeti e santi e dei loro seguaci". Il nuovo sito è in sei lingue: arabo, inglese, francese, tedesco, italiano e spagnolo e vi si può accedere dall’indirizzo
http://www.visitjordan.com o direttamente su http://www.visitjordan.com/pope.

Il Papa in Terra Santa. Il completo dossier di 'Famiglia Cristiana' sul pellegrinaggio di Benedetto XVI

Dal 7 al 28 maggio Famiglia Cristiana offre ai propri lettori "Speciale Terra Santa" (foto), un dossier dedicato al pellegrinaggio del Pontefice nei luoghi in cui nacque il Cristianesimo. Oltre 100 pagine illustreranno il viaggio - gli incontri e le destinazioni - che Benedetto XVI compirà dall'8 al 15 maggio, attraverso Giordania, Israele e Palestina. Famiglia Cristiana propone un documento completo e ricco di approfondimenti, che vuole informare lettori e fedeli su un evento di rilevanza storica. Fotografie, cartine, schede, grafici e tabelle spiegano nel dettaglio le caratteristiche di questi luoghi. Seguono interviste e servizi di approfondimento: tra questi, la testimonianza dello scrittore Franco Scaglia, che racconta la Terra Santa; Padre Pizzaballa, custode di Terra Santa, risponde sul significato del viaggio per i cristiani, il padre francescano Carmelo Pappalardo, archeologo e biblista, ci parla del Monte Nebo in Giordania; Gad Lerner ci guida alla visita dello Yad Vashem in Israele; con Ahmed Giampiero Vincenzo, docente in Diritti Confessionali dell'Università Federico II di Napoli, attraversiamo la Spianata delle Moschee a Gerusalemme e con il biblista padre Romano Matrone entriamo nel cuore di Betlemme. Il dossier dedica, inoltre, una sezione ai precedenti pellegrinaggi papali intrapresi da Paolo VI e da Giovanni Paolo II, raccontati rispettivamente da Valeria Martano, esperta di studi sull'Oriente cristiano contemporaneo e da Andrea Riccardi, fondatore della Comunità di Sant'Egidio. A conclusione, la preziosa testimonianza di monsignor Gianfranco Ravasi, che racconta Gerusalemme, città delle tre religioni, e l'intervento dello storico Franco Cardini, che analizza il rapporto tra Occidente cristiano e la Terra Santa. Altri approfondimenti sono affidati a giornalisti, come Paola Caridi, autrice di “Arabi Invisibili” e di “Hamas” per Feltrinelli, missionari e sacerdoti che operano in questi territori, tra i quali padre Ibrahim Faltas, parroco di Gerusalemme: da qui, lo sviluppo di temi sociali di attualità, quali la situazione dei cristiani in Giordania, in Israele e Palestina, l'operosa presenza dei cristiani nella Palestina a maggioranza islamica, i rapporti tra le chiese cristiane in Terra Santa e l'organizzazione dei pellegrinaggi e del turismo in questi luoghi.“Speciale Terra Santa ” è offerto, in abbinamento (opzionale) a Famiglia Cristiana a 4,95 euro in più rispetto al prezzo del settimanale (1,95 euro).