martedì 30 agosto 2011

Bagnasco: a Madrid i giovani hanno rinnovato la speranza in Cristo ascoltando il Papa. Rylko: abbiamo già cominciato a lavorare per Rio de Janeiro

È un "gracias" in tutte le lingue quello che viene diffuso dal sito della Giornata Mondiale della Gioventù di Madrid. Giunge a conclusione di un cammino intenso, e di un'esperienza altrettanto forte vissuta dai quasi due milioni di giovani che hanno affollato la capitale spagnola. Il testimone ora passa a Rio de Janeiro, che ospiterà la GMG dal 23 al 28 luglio 2013. Tanti i commenti illustri registrati in questi giorni, tutti orientati a dire il loro "gracias", personale e comunitario. Come quello del card. Angelo Bagnasco, presidente della Conferenza Episcopale italiana. “I due milioni di giovani giunti a Madrid per la Giornata Mondiale della Gioventù, sono una buona notizia per il mondo”, ha detto ieri durante la Messa al Santuario della Madonna della Guardia. “Provenienti da ogni punto della Terra – ha continuato - stretti attorno a Benedetto XVI, in un intreccio d’anime tanto più cordiale ed vibrante quanto più battente era la pioggia, hanno manifestato a tutti il loro desiderio di esserci e di crescere nella verità esigente e nell’amore serio”. Per loro, Benedetto XVI è stato “il punto affidabile e vero, e hanno detto ai Potenti delle Nazioni di non avere pura di quell’uomo schivo, dalla parola mite, chiara e profonda”. Perché i giovani, ha spiegato il presidente della CEI, “ben consapevoli delle difficoltà dell’ora”, “non hanno ceduto alla sfiducia né alla rabbia che distrugge, ma hanno rinnovato la speranza in Cristo ascoltando il Papa, e vivendo la gioiosa appartenenza alla Chiesa”. Da Madrid viene ancora una volta una lezione forte: “I giovani non vogliono essere ingannati: sanno che la vita non è di chi se la gode, di chi è più scaltro e forte, di chi ha la strada spianata; e che il successo del potere e dell’affermazione personale – anche a prezzo della propria onestà – non porta lontano. Nonostante turbolenze e cadute, il giovane sa che la strada della realizzazione e della gioia sta da un’altra parte, quella del dovere e del sacrificio, della famiglia stabile e feconda, di rapporti veri. Intuisce che nulla è così triste quanto una vita vuota e priva di senso. Di fronte a queste attese, il mondo degli adulti non può rimanere indifferente e inerte, tanto meno lo possiamo noi cristiani”. Ora la strada da percorrere è tutta verso Rio de Janeiro. “Il tempo stringe”, ha spiegato il card. Stanislaw Rylko, presidente del Pontificio Consiglio per i Laici. “Per questo abbiamo già cominciato a lavorare a Madrid. Ho avuto un primo incontro con l’arcivescovo della città carioca e con una rappresentanza della Conferenza Episcopale nazionale”, ha detto a L’Osservatore Romano il capo del dicastero che organizza le GMG. “Abbiamo fissato una scaletta per i prossimi appuntamenti. Intanto parte per il Brasile la grande croce di legno che sempre precede le GMG, come un aratro che prepara il terreno per la seminagione. Giungerà nell’arcidiocesi di San Paolo e dà qui inizierà il pellegrinaggio nelle 274 diocesi del Paese, nell’arco dei due anni di preparazione all’avvenimento”.

Salvatore Scolozzi, Korazym.org

Primi contatti del card. Rylko con i responsabili brasiliani: già al lavoro per Rio 2013

Il card. Bartolucci offre domani a Benedetto XVI un concerto dell'Orchestra Filarmonica Marchigiana, con musiche da lui composte per l'occasione

Ancora un regalo musicale per Benedetto XVI. Il card. Domenico Bartolucci (foto) offre domani al Papa a Castelgandolfo un concerto diretto dal maestro direttore e concertatore Simone Baiocchi, musicista pesarese con lunga esperienza in materia di musica sacra, di vocalità e competenza liturgica. Simone Baiocchi, per anni assistente di Bartolucci, è l’attuale direttore della Cappella musicale dell'Opera San Gregorio e del Priorato di Roma dell’Istituto Cristo Re Sommo Sacerdote, che officia le proprie liturgie presso la Chiesa dei Santissimi Nomi di Gesù e Maria al Corso in Roma. Si tratterà di una esecuzione filologica dell'antico repertorio sacro, sia vocale che strumentale, che spazia dal canto gregoriano alla polifonia palestriniana, passando per il barocco romano fino agli autori contemporanei. Il concerto verrà trasmesso in diretta dal Palazzo Pontificio di Castel Gandolfo alle ore 18.00. Le musiche eseguite durante il concerto sono del maestro Domenico Bartolucci, alcune musiche sono state composte dal Maestro per questo evento straordinario: “A Sua Santità Papa Benedetto XVI Benedictus per soprano, coro a 3 voci pari e orchestra”. Altri brani (Ave Maria per soprano, coro a 3 voci pari, dall'opera lirico in 3 atti "Il Brunellesco" - Baptista - poemo sacro per soprano, baritono, coro femminile e piccola orchestra, sulla antica liturgia latina del battesimo, prima esecuzione a Roma nella Sala Accademica del Pontificio Istituto di Musica Sacra il 2 maggio 1947 - Christus circumdedit me per soprano, coro e orchestro) sono composizioni più lontane nel tempo. L'attenzione del Papa per la musica liturgica è stata messa in luce anche nella Giornata Mondiale della Gioventù di Madrid dove è stato eseguito “l'Ave Verum Corpus” di Mozart e per la prima volta in un GMG musiche del maestro Bartolucci. Nel concerto in onore del Papa, Simone Baiocchi dirigerà i solisti Enrica Fabbri (soprano), Lykke Anholm (soprano) e Michele Govi (baritono), il Rossini Chamber Choir e l’Orchestra Filarmonica Marchigiana. Il Rossini Chamber Choir, da lui formato a Pesaro nel 2006, ha collaborato col Maestro Bartolucci in numerosi concerti. Il complesso altamente specializzato ha in repertorio pagine a cappella e con orchestra di autori come: Palestrina, Allegri, Bach, Haydn, Mozart, Vivaldi, Haendel e Rossini. L’Orchestra Filarmonica Marchigiana, fondata nell’anno 1985 ed oggi gestita dalla Fondazione Orchestra Regionale delle Marche - FORM, che è una delle tredici istituzioni Concertistiche Orchestrali Italiane - ICO riconosciute dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali. L’Orchestra Filarmonica Marchigiana è formata da valenti musicisti marchigiani, fra cui molti giovani ad affronta il repertorio sia lirico che sinfonico, distinguendosi per la particolare duttilità sul piano artistico-interpretativo. Collabora da tempo col maestro Baiocchi.

Korazym.org

GMG 2011-Il Papa a Madrid. Vargas Llosa: tutti come ragazzi buoni abbiamo camminato, presi per mano dal Santo Padre, verso il regno dei cieli

“Credenti e non credenti, tutti dobbiamo rallegrarci di quanto è accaduto a Madrid in quei giorni in cui Dio sembrava esistere e il cattolicesimo sembrava essere la religione unica e vera, e tutti come ragazzi buoni abbiamo camminato, presi per mano dal Santo Padre, verso il regno dei cieli”. Così lo scrittore peruviano Mario Vargas Llosa, premio Nobel per la letteratura nel 2010, commenta l’evento spagnolo della Giornata Mondiale della Gioventù, in un articolo apparso su El Paìs, e pubblicato da L’Osservatore Romano. Secondo lo scrittore, l’evento madrileno si manifesta come “la prova che la Chiesa di Cristo conserva la sua forza e la sua vitalità, che la barca di San Pietro attraversa, senza correre pericoli, le tempeste che volevano farla affondare”. L’unità del cattolicesimo “è un bene” per lo Stato laico, continua Vargas Llosa, “perché una società democratica non può combattere efficacemente i propri nemici se le sue istituzioni non sono saldamente sostenute da valori etici, se al suo interno non fiorisce una ricca vita spirituale come antidoto permanente contro le forze distruttrici, dissocianti e anarchiche che sono solite guidare la condotta individuale quando l’essere umano si sente libero da ogni responsabilità”.

SIR

La Giornata Mondiale della Gioventù secondo lo scrittore peruviano premio Nobel per la letteratura: Dio a Madrid

L'11 novembre il Papa incontra le associazioni cattoliche di volontariato: testimoni della fede dalla quale nasce il bisogno di aiutare gli altri

Il summit è fissato per l’11 novembre, giorno in cui la Chiesa ricorda San Martino di Tours. In Vaticano sono stati convocati gli Stati Generali della carità. Benedetto XVI ha deciso di chiamarli a raccolta per tirare le somme e raddrizzare un po’ il settore. Le cose non sempre vanno come dovrebbero andare. Tanto per cominciare le associazioni umanitarie cattoliche non devono comportarsi come semplici organismi filantropici dediti solo a fare del bene al prossimo, perchè sono molto, molto di più: sono, infatti, istituzioni che manifestano Dio attraverso la carità. Il concetto dovrebbe essere ben chiaro all’interno del vastissimo arcipelago delle ong e degli organismi che in nome del Signore operano in tutta Europa, soccorrendo i poveri, curando ammalati, assistendo gli anziani, dalle associazioni più grosse e potenti, come le Caritas e la tedesca Misereor, alle più piccole. Peccato che non tutti afferrano il concetto. Papa Ratzinger che sulla carità ha scritto pure una Enciclica, è preoccupato. La questione non è da poco. In ballo c’è l’identità stessa degli organismi che spesso, operando in contesti totalmente 'laici', tendono a dimenticare la loro essenza più profonda, direttamente connessa con una visione di fede. Il card. Robert Sarah, l’africano alla guida del Pontificio Consiglio Cor Unum dal quale dipende il coordinamento dell’intero settore umanitario, condivide i timori e ha bene in mente il problema. E’ lui che materialmente sta preparando l’incontro. "Su questo versante si gioca la vera sfida, di fronte alla quale non possiamo non porci anche oggi. Per questo è fondamentale per un volontariato cattolico riscoprire la sua dipendenza dalla grazia perchè solo così la nostra testimonianza può continuare". La riflessione che proporrà il Papa nel giorno di San Martino riguarderà la politica da seguire. Il volontariato dovrà essere un luogo di testimonianza cristiana e di crescita della fede. Senza questi presupposti tutta l’attività benefica della Chiesa finirebbe per essere solo filantropica, depotenziata della sua dimensione spirituale. Il Papa al summit ripeterà ciò che ha affermato anche in altre occasioni, mettendo in guardia dalla deriva "materialista" che sta contagiando l’area caritativa. "Il volontariato deve tornare a essere un testimone della fede dalla quale nasce il bisogno di aiutare gli altri". Non importa, dunque, la molteplicità delle attività previste o la quantità del tempo libero che i volontari dedicano ai poveri. Ciò che conta è l’essere strumento di Dio per evangelizzare i popoli. Nell’Enciclica "Deus Caritas Est", Benedetto XVI scrive: "Spesso è proprio l’assenza di Dio la radice più profonda della sofferenza umana". In pratica per la Chiesa la carità non può essere né confusa né tanto meno sostituita con la nozione cristiana di solidarietà che trova radici nel passo di Giovanni, "questo è il messaggio che avete udito fin da principio: che ci amiamo gli uni gli altri" (Gv 3, 11-12) per portare avanti l’evangelizzazione secondo la missione che Cristo ha affidato ai cristiani. Anche il cardinale tedesco Paul Josef Cordes, presidente emerito del Pontificio Consiglio Cor Unum, ha più volte espresso timori per la "tentazione del secolarismo" che colpisce le istituzioni caritative a causa della "professionalizzazione che tende a separare queste attività dalla missione ecclesiale". Fare carità significa evangelizzare e convertire il cuore di chi non crede.

Franca Giansoldati, Il Messaggero.it

Il Papa a Lamezia Terme e Serra San Bruno. Stanizzo: come Madrid aumenterà la lucentezza della fede e il coraggio per annunciare senza timore Cristo

Grande festa di fede e di comunione per i giovani lametini che hanno partecipato alla XXVI Giornata Mondiale della Gioventù Madrid. Nella capitale spagnola i ragazzi guidati da Fabio Stanizzo, direttore diocesano del servizio di pastorale giovanile, hanno fatto gruppo con i coetanei della diocesi di Catanzaro-Squillace. Circa cento giovanissimi calabresi che hanno voluto essere protagonisti della GMG "per essere testimoni di speranza nelle nostre case e nelle nostre comunità. Quello che abbiamo vissuto - racconta don Stanizzo - non è una giornata o una settimana, è la festa della fede, è lo specchio della vita di ogni cristiano: vivere in comunione con gli altri nel nome di Cristo Gesù. Madrid è stata la capitale cattolica dalla quale è partita una nuova ondata d'entusiasmo, dalla quale è giunta ad ogni angolo della terra la buona notizia dell'evangelo di Cristo". Per il direttore diocesano della pastorale giovanile "non si può tacere la grandiosità di ciò che s'è visto e vissuto a Madrid. L'amore che si respirava nell'aria e la felicità che colorava i volti di tutti coloro che si incontravano sono un tesoro che non può essere custodito ma che deve essere annunciato al mondo". Emozioni forti, momenti di condivisione materiale e spirituale che per i pellegrini calabresi ed in particolare per quelli lametini hanno avuto un significato ancora più intenso e marcato. "Per noi - rimarca ancora il sacerdote - la GMG è stata una straordinaria anticipazione di ciò che vivremo il 9 ottobre prossimo quando Papa Benedetto XVI sarà in visita a Lamezia. Un vero e proprio preludio al grande incontro che ci attende tra poco più di un mese. Abbiamo compreso che ciò che vivremo a breve nella nostra terra, così come ciò che abbiamo vissuto a Madrid, non è un semplice evento, non è una sola giornata di eccezionalità ma aprirà le porte a qualcosa di più grande e di più bello: la visita pontificia aumenterà la lucentezza della nostra fede, sveglierà gli animi e riaccenderà il coraggio per annunciare senza timore Cristo, per lavorare con più zelo a servizio della Chiesa e per costruire una società più giusta e cristiana". Il responsabile della pastorale giovanile evidenzia: "Quello che abbiamo potuto sperimentare è che la Chiesa è giovane e forte, nonostante le avversità che le sono poste dinanzi". Inoltre il pellegrinaggio nella capitale madrilena ha visto nascere un incontro molto significativo con i volontari spagnoli che hanno accompagnato il gruppo dei lametini uniti ai catanzaresi. "Giovani spagnoli - ricorda Stanizzo - che hanno saputo aprirci il loro cuore e quello della loro terra, mostrando la prossimità che trasuda dagli insegnamenti di Gesù. Possiamo dire che il gemellaggio iniziato qui con la Chiesa catanzarese si è esteso a quella spagnola e non si è concluso. Nella prossima Settimana Santa avremo ospiti i nostri volontari per ricambiare, grati, ciò che loro ci hanno offerto". La XXVI GMG è stata quindi per i giovani una banco di prova molto importante in preparazione all'imminente visita papale per cui mancano ormai solo poche settimane. La pastorale giovanile diocesana si sta preparando da mesi a questo appuntamento eccezionale col Vicario di Cristo. In particolare per il 23 settembre è in programma un convegno in città col responsabile nazionale del servizio di pastorale giovanile, Nicolò Anselmi". In pratica un incontro che porterà a compimento tutto il percorso di preparazione approntato da don Stanizzo con i suoi collaboratori. Inoltre i ragazzi della pastorale giovanile saranno anche in prima fila fra i volontari addetti all'accoglienza dei pellegrini che assisteranno alla Messa celebrata dal Pontefice nell'area industriale, la mattina del 9 ottobre. Un servizio di carità e di vicinanza alla Chiesa lametina e calabrese che, per l'occasione, sarà rappresentata da fedeli provenienti da tutte le diocesi della regione, oltre che da pellegrini della Basilicata, della Puglia, della Sicilia e della Campania. "Abbiamo voluto vivere la GMG a piene mani - conclude Stanizzo - cercando di cogliere in ogni gesto e in ogni pensiero la presenza di Cristo fra noi. Così faremo anche per la visita di Papa Ratzinger che presto verrà a visitarci".

Lamezia Web