domenica 17 ottobre 2010

I lavori della seconda settimana del Sinodo. Domani la Relazione dopo la discussione, venerdì il Messaggio finale e sabato l'elenco delle proposizioni

Sarà presentata domani la "Relatio post disceptationem", la Relazione dopo la discussione dell’Assemblea Speciale per il Medio Oriente del Sinodo dei Vescovi in corso in Vaticano. Interverranno il card. John Patrick Foley, Gran Maestro dell’Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme, mons. Antoine Audo, Vescovo di Alep dei Caldei (Siria) e padre Pierbattista Pizzaballa, Custode di Terra Santa. Dopo la presentazione i Padri sinodali avranno del tempo per i loro interventi liberi, mentre nel pomeriggio parteciperanno alla II sessione dei circoli minori per la preparazione delle proposizioni. Queste ultime saranno consegnate alla Segreteria generale del Sinodo martedì 19 ottobre. I lavori sinodali proseguiranno, per circoli minori, mercoledì con l’unificazione delle proposte da parte del Relatore generale, dei Segretari speciali e dei relatori dei circoli minori, e giovedì con la presentazione dell’elenco unico delle proposizioni e la preparazione degli emendamenti che saranno consegnati alla Segreteria generale. La presentazione e la votazione del Messaggio è fissata nel pomeriggio di venerdì 22 ottobre, mentre il giorno seguente verrà presentato l’elenco finale delle proposizioni per la votazione. Sabato i Padri sinodali saranno a pranzo con Benedetto XVI e domenica parteciperanno alla concelebrazione di chiusura nella Basilica di San Pietro presieduta dal Papa.

SIR

Benedetto XVI: i nuovi Santi modello per proclamare la grandezza dell'amore di Dio. Il bene comune riferimento per l'impegno dei cattolici in politica

Al termine della solenne celebrazione per la canonizzazione di sei Beati, Benedetto XVI ha recitato la preghiera mariana dell’Angelus. Il Papa ha rinnovato il saluto ai pellegrini giunti per la canonizzazione parlando nelle diverse lingue, auspicando che “i nuovi Santi servano da modello al popolo cristiano, specialmente ai giovani, affinché accogliendo la chiamata del Signore si impegnino a proclamare la grandezza del suo amore”. In italiano oltre al pensiero per le due nuove sante, un appello significativo in tema di azione sociale e politica: il Papa ha salutato i partecipanti alla 46° Settimana Sociale dei Cattolici Italiani che si conclude oggi, collegati in diretta da Reggio Calabria, affermando che il convegno “ha tracciato un’agenda di speranza” e auspicando “che la ricerca del bene comune costituisca sempre il riferimento sicuro per l’impegno dei cattolici nell’azione sociale e politica”.

Il Papa: Dio è misericordioso, non disperiamo mai ma insistiamo sempre nella preghiera, la cui base essenziale è la fede, come per i nuovi Santi

Decine di migliaia di fedeli, circa 80mila, provenienti in particolare da Spagna, Polonia, Canada, Australia e Italia, si sono riuniti in Piazza San Pietro per assistere alla Santa Messa presieduta da Papa Benedetto XVI per la canonizzazione di sei nuovi Santi, il polacco Stanisław Sołtys (Kazimierczyk), sacerdote dell'Ordine dei Canonici Regolari Lateranensi, il canadese André (Alfred) Bessette, religioso della Congregazione di Santa Croce, la spagnola Cándida María de Jesús Cipitria y Barriola, fondatrice della Congregazione delle Figlie di Gesù, la fondatrice della Congregazione delle Suore di San Giuseppe del Sacro Cuore, Mary of the Cross (Mary Helen) MacKillop, prima Santa australiana, e le italiane Giulia Salzano, campana fondatrice della Congregazione delle Suore Catechiste del Sacro Cuore di Gesù, e Battista (Camilla) Varano, marchigiana dell'Ordine di Santa Chiara. I grandi ritratti dei nuovi Santi campeggiano sulla facciata della Basilica Vaticana. La solenne cerimonia è stata concelebrata da cinque cardinali, dieci arcivescovi, 13 vescovi e venti sacerdoti. In Piazza San Pietro anche le delegazioni ufficiali dei cinque Paesi.
Una “festa della santità”: così Benedetto XVI ha definito nell'omelia la giornata di oggi. “La liturgia di questa domenica – ha osservato il Papa - ci offre un insegnamento fondamentale: la necessità di pregare sempre, senza stancarsi. Talvolta noi ci stanchiamo di pregare, abbiamo l’impressione che la preghiera non sia tanto utile per la vita, che sia poco efficace. Perciò siamo tentati di dedicarci all’attività, di impiegare tutti i mezzi umani per raggiungere i nostri scopi, e non ricorriamo a Dio. Gesù invece afferma che bisogna pregare sempre”.
Prendendo spunto dal Vangelo odierno, sul giudice che non teme Dio e la vedova che gli chiede giustizia, il Pontefice ha invitato a non disperare mai, “ma insistere sempre nella preghiera”. E’ chiaro, ha precisato il Santo Padre, che “la preghiera dev’essere espressione di fede, altrimenti non è vera preghiera. Se uno non crede nella bontà di Dio, non può pregare in modo veramente adeguato”. La fede, dunque, “è essenziale come base dell’atteggiamento della preghiera. E’ quanto hanno fatto i sei nuovi santi che oggi vengono proposti alla venerazione della Chiesa universale: Stanisław Sołtys, André Bessette, Cándida María de Jesús Cipitria y Barriola, Mary of the Cross MacKillop, Giulia Salzano e Battista Camilla Varano”. Di ogni nuovo Santo Benedetto XVI ha tratteggiato alcuni aspetti. San Stanisław Kazimierczyk, religioso polacco del XV secolo, “può essere anche per noi esempio e intercessore. Tutta la sua vita era legata all’Eucaristia”. Dopo aver emesso i voti religiosi presso i Canonici Regolari, “lavorò come sacerdote, educatore, attento alla cura dei bisognosi. In modo particolare, però, era legato all’Eucaristia attraverso l’ardente amore per Cristo presente sotto le specie del pane e del vino; vivendo il mistero della morte e della risurrezione, che in modo incruento si compie nella Santa Messa; attraverso la pratica dell’amore al prossimo, del quale fonte e segno è la Comunione”. Fra André Bessette, originario del Quebec, in Canada, e religioso della Congregazione della Santa Croce, sperimentò molto presto la sofferenza e la povertà, che “lo hanno portato a ricorrere a Dio attraverso la preghiera e un'intensa vita interiore”.
Tra i suoi pregi l’aver manifestato nella sua vita “una carità senza limiti” e l’aver sempre cercato di alleviare le sofferenze di chi si confidava con lui. Per lui credere significava “sottomettersi liberamente e per amore alla volontà di Dio”. Egli viveva “la beatitudine dei cuori puri” e per lui tutto parlava “di Dio e della sua presenza”. Madre Cándida María de Jesús Cipitria y Barriola, da ragazza sotto la guida dei suoi padri spirituali gesuiti, decise di vivere “solo per Dio”. “Decisione mantenuta fedelmente – ha affermato Benedetto XVI – come ella stessa ha ricordato quando stava per morire”. Ella “visse per Dio e per quello che Lui più desidera: raggiungere tutti, portare a tutti la speranza, che non vacilla, e soprattutto a coloro che ne hanno più bisogno”. La nuova santa “contagiò” altre sorelle “a seguire Gesù e a dedicarsi all’educazione e alla promozione della donna”. Nacquero così “le Figlie di Gesù, che oggi hanno nella loro fondatrice un modello di vita molto alto da imitare, e una missione appassionante da proseguire nei molti paesi dove è arrivato lo spirito e l’anelito di apostolato di Madre Cándida”. È stata poi la volta di Madre Mary McKillop: “Per molti anni innumerevoli giovani in tutta l'Australia sono stati benedetti con insegnanti che erano ispirati dall'esempio coraggioso e santo di zelo, perseveranza e preghiera di Madre Mary McKillop”. Ella si dedicò “all’educazione dei poveri nel difficile e impegnativo terreno dell’Australia rurale, ispirando altre donne a unirsi a lei nella prima comunità femminile di religiose di quel paese”.
Ella era partecipe delle “esigenze di ogni giovane affidato a lei, senza riguardo per lo stato o la ricchezza, fornendo formazione sia intellettuale sia spirituale”. “Nella seconda metà del secolo XIX, in Campania, nel sud dell’Italia – ha continuato il Papa -, il Signore chiamò una giovane maestra elementare, Giulia Salzano, e ne fece un’apostola dell’educazione cristiana, fondatrice della Congregazione delle Suore Catechiste del Sacro Cuore di Gesù”. Madre Giulia comprese bene “l’importanza della catechesi nella Chiesa, e, unendo la preparazione pedagogica al fervore spirituale, si dedicò ad essa con generosità e intelligenza, contribuendo alla formazione di persone di ogni età e ceto sociale. Ripeteva alle sue consorelle che desiderava fare catechismo fino all’ultima ora della sua vita”. Santa Battista Camilla Varano, monaca clarissa del XV secolo, “testimoniò fino in fondo il senso evangelico della vita, specialmente perseverando nella preghiera. Entrata a 23 anni nel monastero di Urbino, si inserì da protagonista in quel vasto movimento di riforma della spiritualità femminile francescana che intendeva recuperare pienamente il carisma di santa Chiara d’Assisi”. Promosse “nuove fondazioni monastiche a Camerino, dove più volte fu eletta abbadessa, a Fermo e a San Severino”. “In un tempo in cui la Chiesa pativa un rilassamento dei costumi, ella percorse con decisione la strada della penitenza e della preghiera, animata dall’ardente desiderio di rinnovamento del Corpo mistico di Cristo”, ha concluso.

Radio Vaticana, SIR

CAPPELLA PAPALE PER LA CANONIZZAZIONE DI SEI BEATI - il testo integrale dell'omelia del Papa