martedì 29 novembre 2011

Il Papa in Benin. Interviste, testimonianze e commenti sul viaggio di Benedetto XVI dei membri del seguito papale

Il vescovo Barthélemy Adoukonou ricorda l’esperienza vissuta a Ouidah accanto al Papa in preghiera sulla tomba del comune amico card. Gantin: tra due giganti della fede

Mons. Jean-Marie Mupendawatu racconta alcuni momenti del Papa in Benin: viaggio tra le sofferenze dell’Africa

Card. Turkson: una Chiesa in cerca di riconciliazione, giustizia e pace. Il viaggio di Benedetto XVI in Benin alla luce dei due Sinodi per l’Africa

A colloquio con il card. Arinze sul viaggio di Benedetto XVI in Benin: l’egoismo del mondo e la speranza dell’Africa

A colloquio con l’arcivescovo Fernando Filoni sulla visita del Papa in Benin: il viaggio di un missionario

Tra ricordi e nuove impressioni l’arcivescovo Giuseppe Bertello parla dell’esperienza vissuta accanto al Papa in Benin: in Africa un popolo che cresce con la Chiesa

Mons. Adoukonou: si è aperta per l’Africa una nuova era di speranza. Significato e prospettive del recente viaggio apostolico di Benedetto XVI in Benin

Pace e riconciliazione nascono dalla carità: il viaggio del Pontefice in Benin nella testimonianza del card. Sarah

L’arcivescovo di Cotonou: un successo il viaggio del Papa, ora la speranza diventi realtà

Mons. Fellay: a breve la risposta al Preambolo dottrinale vaticano. Così non può ricevere la nostra approvazione, chiederemo chiarimenti e modifiche

I lefebvriani consegneranno "a breve" una risposta in merito al Preambolo dottrinale che la Santa Sede ha proposto al gruppo scismatico tradizionalista come condizione per il pieno reintegro nella Chiesa Cattolica. Un documento che, spiega in un'intervista il superiore della Fraternità Sacerdotale San Pio X, mons. Bernard Fellay, "è suscettibile di chiarimenti e di modifiche" perché "l'adesione al Concilio è problematica". In pratica nel Preambolo si chiede alla Fraternità di sottoscrivere la "Professio fidei" richiesta a ogni persona che assume un ufficio ecclesiastico. Questa professione di fede cattolica prevede tre gradi diversi di assenso richiesti e distingue tra verità rivelate, dichiarazioni dogmatiche e Magistero ordinario. A proposito di quest’ultimo, afferma che il cattolico è chiamato ad assicurare un "religioso ossequio della volontà e dell’intelletto" agli insegnamenti che il Papa e il collegio dei vescovi "propongono quando esercitano il loro magistero autentico", anche se non sono proclamati in modo dogmatico, come nel caso della maggior parte dei documenti del Magistero. La Santa Sede non ha quindi escluso la possibilità di mantenere una discussione aperta su alcuni punti del Concilio Vaticano II che i lefebvriani continuano a considerare problematici. "Il Preambolo dottrinale che ci è stato consegnato sia un documento che, come indica la nota che l'accompagna, è suscettibile di chiarimenti e di modifiche", afferma il successore di Lefebvre. "Non si tratta di un testo definitivo. Noi invieremo a breve una risposta a questo documento, ove indicheremo con franchezza le posizioni dottrinali che ci sembra indispensabile mantenere. Dopo l'inizio dei nostri colloqui con la Santa Sede - i nostri interlocutori lo sanno bene - la nostra costante preoccupazione è stata quella di presentare in tutta lealtà la posizione tradizionale". "Da parte di Roma - secondo mons. Fellay - la discrezione s'impone anche perché questo testo, pur nello stato attuale che necessita numerosi chiarimenti, rischia fortemente di suscitare l'opposizione dei progressisti, i quali non ammettono la semplice idea di una discussione sul Concilio, perché considerano che questo Concilio pastorale sia indiscutibile o 'non negoziabile', come se si trattasse di un Concilio dogmatico". Per il capo dei lefebvriani, invece, "questo Preambolo dottrinale non può ricevere il nostro avallo, benché comporti un margine per una 'legittima discussione' su certi punti del Concilio. Qual è l'ampiezza di questo margine? La proposta che farò in questi giorni alle autorità romane e la loro risposta a loro volta ci permetteranno di valutare le opportunità che ci rimangono. Qualunque sia l’esito di questa discussione, il documento finale che sarà stato accettato o rifiutato, sarà reso pubblico". Dopo aver citato le posizioni anti-conciliariste di Brunero Gherardini e Athanasius Schneider, nonché la rivisitazione del Concilio di Roberto de Mattei, Fellay spiega: "Questi lavori sollevano le difficoltà dottrinali poste dal Vaticano II e dimostrano quindi perché l'adesione al Concilio è problematica. Il che è un primo passo essenziale". Il superiore dei lefebvriani domanda: "Il Credo non sarebbe più sufficiente, oggi, per essere riconosciuto come cattolico? Esso non esprime più tutta la fede cattolica? Si esige oggi che coloro che abbandonano i loro errori e si riuniscono alla Chiesa Cattolica professino la loro fede nella libertà religiosa, nell'ecumenismo o nella collegialità?". Mons. Fellay sottolinea che la Chiesa Cattolica odierna è in crisi e afferma: "Dei giovani vescovi e preti che ereditano questa situazione prendono sempre più coscienza della sterilità di 50 anni di apertura al mondo moderno. Non danno la colpa unicamente alla laicizzazione della società, si interrogano sulle responsabilità del Concilio che ha aperto la Chiesa a questo mondo in piena secolarizzazione".

TMNews, Vatican Insider

La Fraternità San Pio X e il Preambolo dottrinale - il testo integrale dell'intervista

Il Papa: a Kiremba morti brutali, Dio accolga nel suo Regno questi defunti che hanno consacrato la loro vita al servizio dei malati e dei poveri

Benedetto XVI ha inviato un messaggio, attraverso il Segretario di Stato, card. Tarcisio Bertone, al vescovo di Ngozi, alla Congregazione delle Ancelle della Carità di Brescia, alla famiglia ed ai parenti di Francesco Bazzani, dopo i fatti di domenica 27 novembre, avvenuti nella missione di Kiremba, diocesi di Ngozi, in cui, durante una rapina, sono stati uccisi una religiosa ed un volontario laico, mentre un'altra suora è stata ferita. “Venendo a conoscenza con dolore – si legge nel messaggio pervenuto in copia all'agenzia Fides dalla Nunziatura del Burundi - dell'assassinio di suor Lukrecija Mamic e di Francesco Bazzani, Benedetto XVI esprime le sue sincere condoglianze alla Congregazione delle Ancelle della Carità di Brescia, alla famiglia ed ai parenti del signor Bazzani, e a tutta la comunità diocesana di Ngozi. Il Papa chiede a Dio, Padre di ogni misericordia, di accogliere nel suo Regno questi defunti che hanno consacrato la loro vita al servizio dei malati e dei poveri, e di dare coraggio e speranza a suor Carla Lucia Brienza affinché superi questa prova. In pegno di conforto spirituale, il Santo Padre invia di gran cuore la benedizione apostolica, alle suore della Congregazione delle Ancelle della Carità, alla famiglia del signor Bazzani, e a tutti coloro che sono colpiti da queste morti brutali”.

SIR

Ennesimo scontro con vittime in Colombia. Ambasciatore in Vaticano: il Papa addolorato prega per l'amato popolo e chiede di porre fine alla violenza

Dopo l’ennesimo scontro armato tra esercito e ribelli, pochi giorni fa, in cui sono stati uccisi 4 prigionieri delle FARC, Forze Armate Rivoluzionarie della Colombia, il Santo Padre Benedetto XVI ha appreso con dolore questa tragica notizia e ha invitato a porre fine alla violenza in Colombia. L’Ambasciata della Colombia presso la Santa Sede ha inviato all’agenzia Fides la seguente nota: "Il Santo Padre è addolorato per questa tragica notizia, prega per le famiglie delle vittime e per l'amato popolo della Colombia in questo momento di sofferenza e chiede di porre fine alla violenza". Secondo il ministro della Difesa della Colombia, Juan Carlos Pinzon, i ribelli delle FARC hanno ucciso quattro prigionieri in un campo nella regione di Solano, nel sud della Colombia, poco tempo dopo l’assunzione del comando dei guerriglieri da parte del nuovo leader, Timoleon Jimenez. Alfonso Cano, che aveva guidato le FARC dal 2008, è morto il 4 novembre, in uno scontro con le forze governative della Colombia.Il rapporto ufficiale riferisce che tre degli ostaggi erano ufficiali di polizia e il quarto era un soldato, José Libio Martinez, il più vecchio prigioniero delle FARC, catturato 14 anni fa in un attacco della guerriglia contro una base militare. Due dei tre poliziotti erano prigionieri dei guerriglieri da più di 13 anni. Un quinto ostaggio è stato trovato vivo.Nel suo primo messaggio da quando ha assunto la guida delle FARC, Timoleon Jimenez ha detto al Presidente della Colombia, Juan Manuel Santos: "dobbiamo morire tutti". Papa Benedetto XVI ha lanciato diversi appelli per la pace in Colombia fin dall’inizio del suo Pontificato, e la Chiesa Cattolica locale ha sempre manifestato la sua disponibilità a favorire un percorso di pace e di dialogo tra tutti i gruppi armati del paese. Sono molto numerose le iniziative della Chiesa per formare alla pace e creare una coscienza comune per una convivenza pacifica nel Paese.

Fides

'In cammino con Benedetto XVI': in un volume gli editoriali di padre Federico Lombardi sull'attuale Pontificato per il settimanale 'Octava Dies'

La vita della Chiesa e le vicende del mondo "viste da Roma". Si presenta così l'ampio orizzonte dei temi e degli interessi che nutrono "In cammino con Benedetto XVI - Fede cristiana e vita del mondo", edito da Apostolato della preghiera, 304 pagine, 16 euro, una selezione degli editoriali scritti da padre Federico Lombardi (nella foto con Benedetto XVI) per "Octava Dies", il settimanale del Centro Televisivo Vaticano. Il libro è una sorta di "diario di viaggio" del Pontificato di Benedetto XVI, una raccolta di atti e momenti significativi, con la particolare angolazione di sottolineare come il Papa non si stanchi di ricordare, a qualsiasi latitudine, che fatti e vicende di ogni popolo e persona trovano nel Vangelo la luce del loro compimento. Padre Lombardi, gesuita, dopo essere stato vicedirettore di Civiltà cattolica e provinciale dei gesuiti italiani, è entrato nel 1991 nel mondo della comunicazione vaticana, come direttore dei programmi della Radio Vaticana, di cui oggi è direttore generale, e nel 2006 è stato nominato da Benedetto XVI direttore della Sala Stampa della Santa Sede. Dirige inoltre il Centro Televisivo Vaticano.

Apostolato della Preghiera (AdP)

In cammino con Benedetto XVI