martedì 1 marzo 2011

L’intenzione di preghiera del Papa per il mese di marzo: l’America Latina sia fedele al Vangelo e progredisca nella giustizia sociale e nella pace

“Perché le nazioni dell’America Latina possano camminare nella fedeltà al Vangelo e progredire nella giustizia sociale e nella pace”: è l’intenzione generale di preghiera di Benedetto XVI per il mese di marzo. Un binomio, quello della fedeltà al Vangelo e della giustizia sociale, che è stato al centro del viaggio apostolico in Brasile, nel maggio 2007 in occasione della V Conferenza generale dell’episcopato dell’America Latina e dei Caraibi. Per il Papa, l’America Latina ha bisogno di cristiani fedeli al Vangelo per affrontare i tanti problemi sociali che affliggono il continente: “Per il futuro della Chiesa nell’America Latina e nei Caraibi è importante che i cristiani approfondiscano e assumano lo stile di vita proprio dei discepoli di Gesù: semplice e allegro, con una fede solida radicata nella parte più intima del cuore e alimentata dalla preghiera e dai Sacramenti” (Alla Plenaria della Pontificia Commissione per l’America Latina, 20 gennaio 2007).
Anche in risposta al proliferare delle sette e dei movimenti pseudo-religiosi, il Papa chiede ai cattolici latinoamericani di far sì che il messaggio evangelico “impregni le radici della cultura”. E sottolinea come la fedeltà a Cristo sia la migliore garanzia per proteggere la dignità umana, la giustizia sociale e la convivenza pacifica: “Si deve riconoscere e difendere sempre la dignità di ogni essere umano come criterio fondamentale dei progetti sociali, culturali ed economici, che aiutano a costruire la storia secondo il disegno di Dio” (Alla Plenaria della Pontificia Commissione per l’America Latina, 20 gennaio 2007).
Del resto, avverte il Pontefice, di fronte all’avanzare anche in America Latina del secolarismo edonista e consumistico, va salvaguardato il ruolo della famiglia naturale: “Occorre ribadire che il matrimonio e la famiglia hanno il loro fondamento nel nucleo più intimo della verità sull’uomo e sul suo destino; solo sulla roccia dell’amore coniugale, fedele e stabile, tra un uomo e una donna si può edificare una comunità degna dell’essere umano” (Ai Rappresentanti Pontifici in America Latina, (17 febbraio 2007).
La Chiesa latinoamericana, constata il Papa, è figlia di “un’epopea missionaria” straordinaria. Quindi, nel suo viaggio apostolico in Brasile, a San Paolo ed Aparecida, nel maggio del 2007, esorta i cattolici a far sì che l’America Latina sia davvero “il Continente della Speranza”. Nei tanti incontri di quel viaggio, culminato con l’apertura della V Conferenza del Celam, uno in particolare viene dedicato al tema della giustizia sociale. Si tratta della toccante visita nella “Fazenda da Esperanca”, comunità di ispirazione cristiana per il recupero di giovani tossicodipendenti. In questa significativa cornice, Benedetto XVI rivolge un vibrante appello agli spacciatori affinché convertano il loro cuore: "Agli spacciatori - è il suo forte richiamo - dico che riflettano sul male che stanno facendo a una moltitudine di giovani e di adulti di tutti gli strati sociali: Dio chiederà conto di ciò che hanno fatto”. E ribadisce che “la dignità umana non può essere calpestata in questo modo”. Quindi, aggiunge parole di incoraggiamento: "Dove la società non vede più alcun futuro o speranza – afferma il Papa - i cristiani sono chiamati ad annunciare la forza della Resurrezione”. Proprio nella “Fazenda da Esperanca”, rileva, “dove risiedono tante persone giovani, che cercano di superare il problema della droga e dell’alcool” si testimonia “il Vangelo di Cristo in mezzo a una società consumistica lontana da Dio” (Incontro con la comunità della Fazenda da Esperança a Guaratinguetá, 12 maggio 2007).

Radio Vaticana

In vigore la nuova legge firmata da Benedetto XVI che regola la cittadinanza, la residenza e l'accesso alla Città del Vaticano

Quattro capitoli e 16 articoli, la metà dei 33 che componevano, nel complesso, la vecchia legge promulgata da Pio XI qualche mese dopo la firma dei Patti Lateranensi. Il Papa ha firmato lo scorso 22 febbraio la ''Legge sulla cittadinanza, la residenza e l'accesso'' dello Stato della Città del Vaticano, una normativa più agile e funzionale, voluta da Benedetto XVI, che due anni fa diede mandato a una Commissione ad hoc di studiare e aggiornare le vecchie regole che per l’appunto consentono di acquisire la cittadinanza vaticana, di ottenere la residenza all’interno dello Stato e di avere il permesso per circolarvi all’interno, anche senza essere un cittadino vaticano. La nuova legge è “figlia” di altre due normative promulgate negli anni passati, la Legge fondamentale dello Stato della Città del Vaticano, voluta da Giovanni Paolo II nel 2000, e la nuova Legge sulle fonti del diritto, firmata da Benedetto XVI nel 2008. Il cambiamento più significativo, ha spiegato il vicedirettore della Sala Stampa vaticana, padre Ciro Benedettini, consiste nel fatto che se prima ''la cittadinanza vaticana era legata alla residenza, ora non è più così''. Con la nuova legge sono infatti cittadini dello Stato Città del Vaticano i cardinali residenti oltre le Mura Leonine o a Roma, i diplomatici della Santa Sede e ''coloro che risiedono nella Città del Vaticano in quanto vi sono tenuti in ragione della carica o del servizio''. Può invece richiedere la cittadinanza vaticana, senza riceverla automaticamente, chi è ''autorizzato'' a vivere a Città del Vaticano ''in ragione della carica o del servizio'' e ''il coniuge e i figli di un cittadino che, a seguito di autorizzazione, risiedono con lui nella Città del Vaticano''. In pratica, se prima risiedere a Città del Vaticano comportava automaticamente la cittadinanza vaticana, ora non è più così, anche se la residenza rimane comunque un prerequisito per diventare cittadini vaticani. Questo cambiamento, ha spiegato padre Benedettini, è stato fatto per venire incontro, ad esempio, ai coniugi di dipendenti vaticani che lavorano in Italia e che non volevano essere cittadini di quello che è, a tutti gli effetti, uno Stato estero. Anche nello Stato più piccolo del mondo il traffico è un problema e adesso si cerca di correre ai ripari. Lo Stato della Città del Vaticano, nel 2010, ha registrato 2,1 milioni ingressi di auto all'anno (poco meno di 6.000 al giorno), troppi per un territorio di appena 44 ettari. E' per questo che da qualche tempo a questa parte le autorità vaticane stanno cercando di ridurre il numero degli accessi. Per coloro che non sono cittadini o residenti è necessario un permesso. All'articolo 13, la norma recita, ''i veicoli condotti da chi non è cittadino o residente possono entrare nella Città del Vaticano previa autorizzazione''. In questo modo, si spera di ''bilanciare'' le esigenze di chi entra in Vaticano, ad esempio per accedere alla famosa farmacia, e quelle di uno Stato molto piccolo che non può accogliere un numero eccessivo di automobili. In occasione della promulgazione della nuova legge, la Santa Sede ha diffuso anche un po' di cifre sugli accessi nello Stato più piccolo del mondo. Nel 2010 hanno partecipato alle cerimonie e alle udienze 2,27 milioni di persone, mentre circa 4,6 milioni sono stati i visitatori ai Musei Vaticani. Per la Basilica di San Pietro non ci sono dati precisi, anche se il promotore di giustizia vaticano, l'avv. Nicola Picardi, ha stimato in circa 18 milioni gli ingressi in San Pietro nel corso del 2010; alla terrazza e alla cupola hanno avuto accesso 4,1 milioni di persone.

Radio Vaticana, Asca

'Gesù di Nazaret - Secondo volume'. Raccontare Cristo con gli occhi di un uomo di fede e ragione. 300mila copie della prima tiratura già esaurite

L'ultimo capitolo parla della Resurrezione, e l'autore lo ha riscritto molte volte, e cambiato integralmente un'ultima volta prima che la versione definitiva fosse licenziata e tradotta. Il libro è "Gesù di Nazaret", la seconda parte della vita di Gesù, che inizierà dall'ingresso a Gerusalemme e sarà incentrato sulla Passione, Morte e Resurrezione del Nazareno. L'autore è Joseph Ratzinger. Da tutti è conosciuto come Benedetto XVI. Ma questo lavoro sulla storia di Gesù è stato slegato dal Magistero papale. Lo aveva detto nell'introduzione del primo volume sulla vita di Gesù, pubblicato il 16 aprile 2007, giorno dell'ottantesimo compleanno del Papa: "Questo libro non è in alcun modo un atto magisteriale, ma è unicamente l'espressione della mia ricerca personale del volto di Cristo. Perciò ognuno è libero di contraddirmi". Il libro di un Papa è sempre un evento. Il primo volume sulla vita di Gesù ha venduto un milione e mezzo di copie. Ci si aspetta lo stesso da questa seconda parte, che sarà pubblicata il prossimo 10 marzo, e presentata in Sala Stampa vaticana dal card. Marc Ouellet, Prefetto della Congregazione dei vescovi, e dallo scrittore Claudio Magris. La Libreria Editrice Vaticana, che edita il volume, ha già previsto una prima tiratura di 300mila copie, già tutte vendute. È il terzo libro pubblicato da Joseph Ratzinger da quando è salito al soglio di Pietro. Ma se ne aspetta già un altro, quello sui Vangeli dell'infanzia, che tratterà dell'annunciazione, la nascita, i Magi, la fuga in Egitto. Un libro che non era in progetto, ma che ha preso corpo nelle idee del Pontefice mentre scriveva gli altri due. Inizialmente, era previsto solo un capitolo dedicato anche ai racconti dell'infanzia in questo secondo libro, ma poi la mole di materiale raccolto ha richiesto la stesura di un altro volume. Il terzo volume su Gesù di Nazaret non sarà corposo come i primi due, e sarà probabilmente pubblicato nel 2012. Mentre si sta già pensando alla prossima Enciclica di Benedetto XVI: dopo quella dedicata alla carità ("Deus Caritas Est", 2006) e quella dedicata alla speranza ("Spe Salvi", 2007), manca l'Enciclica sulla fede per completare le virtù teologali. Nei Sacri Palazzi se ne è già cominciato a parlare, ma sarà probabilmente pubblicata dopo il terzo volume su Gesù, quindi non prima del 2013. Sono le fatiche di un Papa che è sempre voluto rimanere professore. E che, slegando l'opera dal Magistero, si è dimostrato di una modernità senza precedenti. Una modernità che si era vista anche nel libro-intervista "Luce del mondo", dove il Papa forniva sempre risposte che si aprivano a nuove possibilità. Joseph Ratzinger sa che la teologia è il tentativo umano, e quindi perfettibile, di indagare il mistero di Dio. Questo lavoro su Gesù si inserisce nel tema ricorrente dell'opera di Papa Ratzinger, il "divorzio" tra fede e ragione. Eppure la ragione è presente nella Bibbia e nella teologia cristiana. Papa Ratzinger da sempre sostiene che il problema della nostra epoca è quello di una ragione che pretende di essere sufficiente a se stessa, e nega come irragionevole ciò che non riesce a comprendere. Una frattura simile si è avuta anche con il "Cristo storico" e il "Cristo della fede". Ed è a questo "secondo" Cristo che Joseph Ratzinger vuole ritornare. Raccontare il Gesù dei Vangeli con gli occhi di un uomo di fede e di ragione. "Ritengo - scrive il Papa nella prefazione al primo libro - che questa figura è molto più logica dal punto di vista storico anche più comprensibile delle ricostruzioni con le quali ci siamo dovuti confrontare negli ultimi decenni. Io ritengo che proprio questo Gesù, quello dei Vangeli, sia una figura storicamente sensata e convincente. Solo se era successo qualcosa di straordinario, se la figura e le parole di Gesù avevano superato radicalmente tutte le speranze e le aspettative dell'epoca, si spiega la sua crocifissione e si spiega la sua efficacia". Sottolineare questo passaggio è fondamentale per comprendere il senso del lavoro di Joseph Ratzinger. Tanto che l'Editrice Vaticana ha preparato la pubblicazione del nuovo volume con un incontro sul "Ratzinger-pensiero" tenuto dal card. Georges Cottier in uno dei "Venerdì di Propaganda", e che sta ri-editando e pubblicando l'Opera omnia di Joseph Ratzinger. Già quando non era Papa, Joseph Ratzinger era autore di best seller, perché parla di teologia in maniera chiara e comprensibile a tutti. La sua ascesa al Soglio di Pietro ha fatto sì che, grazie alla vendita dei suoi volumi, il mercato dell'editoria cattolica ha incrementato le vendita del 26,7 per cento. Sono i dati del 2008, quelli influenzati anche dall'onda lunga della pubblicazione del primo volume su Gesù di Joseph Ratzinger. E sono dati importanti per l'Editrice Vaticana, che attorno al lavoro di Papa Ratzinger fa un importante lavoro culturale, e mantiene i bilanci in forte attivo.

Andrea Gagliarducci, Il Tempo