domenica 11 gennaio 2009

Padre Lombardi: l'Incontro Mondiale a Città del Messico servirà per mostrare al mondo la bellezza della famiglia

Il VI Incontro Mondiale delle Famiglie, convocato da Benedetto XVI dal 14 al 18 gennaio a Città del Messico, servirà per mostrare al mondo la "bellezza della famiglia": lo afferma padre Federico Lombardi, direttore della Sala Stampa della Santa Sede, nell'editoriale di "Octava dies", settimanale del Centro Televisivo Vaticano, che egli dirige, dedicato all'evento che riunirà più di un milione di persone sul tema "La famiglia, formatrice ai valori umani e cristiani". "Tutti sanno che la famiglia è in difficoltà nel nostro tempo, che una mentalità diffusa ne mina la stabilità, negando il valore di un impegno durevole e non riconoscendo all'unione feconda fra un uomo e una donna il carattere privilegiato di cellula fondamentale della società umana - osserva il portavoce -. Tutti sanno anche che la Chiesa cattolica è schierata con decisione dalla parte della famiglia e non risparmia gli interventi a suo favore, anche a costo di apparire insistente e perfino impopolare". Allo stesso tempo, padre Lombardi sottolinea il messaggio di speranza e di gioia che si propongono di dare al mondo le famiglie cristiane che si riuniranno a Città del Messico. "Forse non tutti hanno capito che con questo impegno la Chiesa non fa una battaglia di retroguardia o di interesse per sé. Cerca semplicemente il bene degli uomini e delle donne di oggi e di domani", constata. "Vuole salvare per loro il luogo fondamentale dell'amore e della gioia di vivere. Nella massima parte dei casi i bambini senza genitori uniti non sono felici, o perlomeno hanno delle difficoltà in più. Molte persone sole o divise non sono felici". "Invece, una famiglia unita dall'amore è non solo un luogo di gioia per i suoi membri, ma è anche capace di accoglienza, luogo di amore e sorgente di gioia per altri meno fortunati, luogo naturale di trasmissione della vita e del modo di viverla bene", commenta. Le famiglie cristiane, conclude, "si incontrano in Messico da tutto il mondo non per lanciare anatemi, ma per dare a tutti un messaggio di speranza e di gioia. E' bello volersi bene in famiglia. E' anche possibile. Chi ne vive il grande dono lo vuole testimoniare per invitare tutti a continuare a credere nell'amore".

Bellezza della famiglia: editoriale di padre Lombardi - il testo integrale

Il Papa all'Angelus: quant'è grande il dono del Battesimo. L'invito alla preghiera per il VI Incontro Mondiale delle Famiglie

Benedetto XVI, come già annunciato, parteciperà in video collegamento al VI Incontro Mondiale delle Famiglie che si tiene a Città del Messico dal 14 al 18 gennaio. Lo ha ricordato lui stesso oggi all’Angelus recitato con i fedeli in Piazza San Pietro. L’Incontro Mondiale delle Famiglie è voluto dal Pontificio Consiglio per la Famiglia e - quest’anno – dall’arcidiocesi di Città del Messico. Il tema vi è “La famiglia, formatrice ai valori umani e cristiani”. Il Pontefice ha voluto sottolineare il valore educativo della famiglia, proprio dopo aver amministrato oggi il battesimo a 13 bambini nella cappella Sistina. “Cari amici – ha detto il Papa - quant’è grande il dono del Battesimo! Se ce ne rendessimo pienamente conto, la nostra vita diventerebbe un ‘grazie’ continuo. Quale gioia per i genitori cristiani, che hanno visto sbocciare dal loro amore una nuova creatura, portarla al fonte battesimale e vederla rinascere dal grembo della Chiesa, per una vita che non avrà mai fine! Dono, gioia, ma anche responsabilità! I genitori, infatti, insieme con i padrini, devono educare i figli secondo il Vangelo”. Benedetto XVI ha poi spiegato che l’Incontro di Città del Messico si svilupperà “in tre momenti: dapprima il Congresso Teologico-Pastorale, nel quale verrà approfondita la tematica, anche mediante lo scambio di esperienze significative; quindi, il momento di festa e di testimonianza, che farà emergere la bellezza di incontrarsi tra famiglie di ogni parte del mondo, unite dalla stessa fede e dallo stesso impegno; e infine la solenne Celebrazione Eucaristica, come azione di grazie al Signore per i doni del matrimonio, della famiglia e della vita”. Come suo legato all’incontro, il Pontefice ha già stabilito il card. Tarcisio Bertone, segretario di Stato, ma egli ha detto di voler seguire “con viva partecipazione lo straordinario evento, accompagnandolo con la preghiera e intervenendo in videoconferenza”. “Fin da ora – ha concluso - vi invito ad implorare su quest’importante Incontro Mondiale delle Famiglie l’abbondanza delle grazie divine. Lo facciamo invocando la materna intercessione della Vergine Maria, Regina della famiglia”.
Al termine, il Papa ha dedicato un saluto specifico alle parafarmacie: "Saluto con affetto i pellegrini di lingua italiana, in particolare la rappresentanza dei farmacisti titolari di parafarmacia", ha detto Papa Ratzinger affacciato alla finestra della sua biblioteca nel Palazzo Apostolico.


Benedetto XVI celebra nella Cappella Sistina "con le spalle rivolte al popolo". Il significato del gesto spiegato da mons. Marini

Dopo aver impartito il Battesimo a 13 bambini, Benedetto XVI ha celebrato questa mattina la Santa Messa nella Cappella Sistina dando le spalle ai fedeli. Il Papa lo aveva già fatto un anno fa in occasione della analoga Celebrazione con battesimi. Una decisione, è stato spiegato su L'Osservatore Romano dal Maestro delle Cerimonie Liturgiche Pontificie, mons. Guido Marini, presa per non alterare la bellezza della Sistina "costruendo un palco artificiale posticcio". "Anche quest'anno - aveva tenuto a chiarire mons. Marini - sarà utilizzato l'altare proprio della Cappella Sistina. Si celebrera' nuovamente all'altare antico per non alterare la bellezza e l'armonia di questo gioiello architettonico, preservando la sua struttura dal punto di vista celebrativo e usando una possibilita' contemplata dalla normativa liturgica. Cio' significa - aveva precisato - che in alcuni momenti il Papa, insieme con i fedeli, si rivolgerà verso il Crocifisso, sottolineando così anche il corretto orientamento della Celebrazione Eucaristica: l'orientamento al Signore. Per il resto la celebrazione avrà il consueto svolgimento e il Santo Padre donera' il sacramento del Battesimo a tredici bambini". In un'intervista a Il Tempo, lo stesso mons. Marini aveva poi aggiunto che "la Cappella Sistina è uno scrigno di tesori e sembrava una forzatura alterarne la bellezza costruendo un palco artificiale, posticcio". Del resto "nel rito ordinario, questo celebrare "con le spalle rivolte al popolo", è una modalita' prevista. Però sottolineo: non si voltano le spalle ai fedeli, bensì celebrante e fedeli sono rivolti verso l'unico punto che conta che è il crocifisso". Secondo il Maestro delle Cerimonie Pontificie la maggior cura che il Papa ha sollecitato nella preparazione delle liturgie non corrisponde "ad una operazione di restyling liturgico ma a qualcosa di più profondo nella linea della continuità, non della rottura. C'e' uno sviluppo nel rispetto della tradizione".

Il Papa amministra il sacramento del Battesimo: il bambino è affidato dal Creatore ai genitori affinchè lo aiutino a essere un libero figlio di Dio

"Il bambino non è proprietà dei genitori, ma è affidato dal Creatore alla loro responsabilità, liberamente e in modo sempre nuovo, affinchè essi lo aiutino ad essere un libero figlio di Dio". Lo ha sottolineato Benedetto XVI nell'omelia di questa mattina durante la Celebrazione Eucaristica con liturgia battesimale presieduta nella Cappella Sistina. "Solo se i genitori maturano tale consapevolezza - ha spiegato il Papa - riescono a trovare il giusto equilibrio tra la pretesa di poter disporre dei propri figli come se fossero un privato possesso plasmandoli in base alle proprie idee e desideri, e l'atteggiamento libertario che si esprime nel lasciarli crescere in piena autonomia soddisfacendo ogni loro desiderio e aspirazione, ritenendo cio' un modo giusto di coltivare la loro personalita'". "Con questo sacramento - ha spiegato Benedetto XVI, parlando del Battesimo dei bambini appena nati - il neo-battezzato diventa figlio adottivo di Dio, oggetto del suo amore infinito che lo tutela e difende dalle forze oscure del maligno, occorre insegnargli a riconoscere Dio come suo Padre ed a sapersi rapportare a Lui con atteggiamento di figlio. E pertanto, quando, secondo la tradizione cristiana come oggi facciamo, si battezzano i bambini introducendoli nella luce di Dio e dei suoi insegnamenti, non si fa loro violenza, ma si dona loro la ricchezza della vita divina in cui si radica la vera libertà che è propria dei figli di Dio; una libertà che dovra' essere educata e formata con il maturare degli anni, perche' diventi capace di responsabili scelte personali". "Siate consapevoli - ha esortato i genitori dei dodici nonati, tutti italiani - del dono ricevuto e non cessate di ringraziare il Signore che, con l'odierno sacramento, introduce i vostri bambini in una nuova famiglia, piu' grande e stabile, piu' aperta e numerosa di quanto non sia quella vostra: mi riferisco alla famiglia dei credenti, alla Chiesa, una famiglia che ha Dio per Padre e nella quale tutti si riconoscono fratelli in Gesu' Cristo. Affidate dunque i vostri figli alla bontà di Dio, che e' potenza di luce e di amore; ed essi, pur tra le difficolta' della vita, non si sentiranno mai abbandonati, se a Lui resteranno uniti. Preoccupatevi pertanto di educarli nella fede, di insegnar loro a pregare e a crescere come faceva Gesu' e con il suo aiuto, 'in sapienza, età e grazia davanti a Dio e agli uomini'".

E' morto il card. Pio Laghi. Con la sua diplomazia tentò di fermare la guerra in Iraq. Martedì i funerali e il ricordo di Benedetto XVI

Nel marzo del 2003 la missione che gli aveva affidato Papa Wojtyla a Washington, dove alla Casa Bianca era stato accolto dal suo amico George W. Bush, fu l'ultima carta giocata dalla Santa Sede per fermare la guerra in Iraq. Senza successo. Ma nessuno in Vaticano ha mai dubitato della sua grande capacità diplomatica. Il card. Pio Laghi (foto) è morto questa notte a 85 anni per una malattia ematologica della quale soffriva da tempo. Porporato dal 1991, era stato infatti delegato apostolico in Terra Santa all'epoca delle guerra dei tre giorni e amico personale di Golda Meir, dal '76 all' '80 nunzio in Argentina (dove i suoi tentativi di mitigare la durezza della dittatura militare furono criticati fino all'accusa di connivenza con i sanguinari generali) e poi fino al '90 nella sede diplomatica vaticana a Washington, prima come delegato apostolico e negli ultimi sei anni, dopo l'allacciamento delle relazioni diplomatiche, come primo nunzio presso l'amministrazione statunitense. Dal '90 al '99 e' stato prefetto delle congregazione per l'educazione cattolica. La camera ardente è stata allestita nell'Ospedale San Carlo di Nancy, dove il cardinale è deceduto, e da domani verrà trasferita in Vaticano. I funerali saranno celebrati martedì alle 11 nella Basilica di San Pietro dal Decano del collegio cardinalizio, Angelo Sodano, ma al termine del rito prenderà la parola Papa Benedetto XVI. Benche' malato il cardinale Laghi aveva voluto partecipare lo scorso dicembre all'udienza della Curia con il Papa per lo scambio degli auguri di Natale. Tre giorni fa il card. Laghi aveva ricevuto la visita del segretario del Papa mons. Georg Gaenswein.