martedì 22 febbraio 2011

Domani il Papa benedice la Fiaccola Benedettina della Pace portata dalle comunità di Norcia e Cassino per l'inizio delle celebrazioni di San Benedetto

Avranno inizio domani le Celebrazioni benedettine 2011, che quest'anno vedono riunite le città di Norcia e Cassino. Le due comunità, annuncia una nota del comune umbro, saranno ricevute da Papa Benedetto XVI nell'Aula Paolo VI, in occasione dell'Udienza generale. Al cospetto del Santo Padre sarà portata la Fiaccola Benedettina della Pace, che il prossimo 1° marzo partirà alla volta dell'Inghilterra per la sua accensione a Londra da parte del Decano dell'Abbazia di Westminster, John Hall. Il Papa benedirà la ''luce di Benedetto'', la sua missione in nome della pace e della solidarietà dei popoli di tutte le Nazioni, non solo europee, e incoraggerà le delegazioni al suo seguito nel loro intento di promozione del dialogo ecumenico tra la Chiesa Cattolica e quella anglicana. All'Udienza di domani parteciperà una delegazione guidata dal sindaco di Norcia Gian Paolo Stefanelli, dall'arcivescovo di Spoleto-Norcia, mons. Renato Boccardo, dal vicario episcopale della Valnerina, mons. Mario Curini, e dal Priore del monastero benedettino di Norcia, Padre Cassian Folsom. Saranno presenti un nutrito numero di tedofori e un centinaio di pellegrini provenienti da Norcia ma anche 300 granatieri di Sardegna del primo reggimento della caserma ''Garibaldi'' di Spoleto.

Asca

Il Papa a San Marino e Pennabilli. Il programma definitivo della visita. Mons. Negri: contributo fondamentale ai valori secolari della Repubblica

Visita pastorale di Papa Benedetto XVI a San Marino e Pennabilli, domenica 19 giugno. Il programma è stato presentato oggi alla diocesi di San Marino - Montefeltro, alla presenza del Segretario di Stato per gli Affari Esteri di San Marino, Antonella Mularoni, e del vescovo della diocesi, mons. Luigi Negri. La visita prevede due momenti di incontro con i fedeli, la Santa Messa alle ore 10.00 presso lo stadio di Serravalle a San Marino e l'incontro con i giovani alla 19.15 a Pennabilli, in piazza Vittorio Emanuele. Il Papa arriverà alle 9.15 all'eliporto di Torraccia (San Marino). Alle 16.30 il Papa sarà accolto in piazza della Libertà a San Marino dai Capitani Reggenti con gli onori militari e l'esecuzione dell'inno pontificio e di quello della Repubblica del Titano. Alle 16.45, il protocollo prevede un incontro nella sala del Consiglio dei XII, al primo piano del Palazzo Pubblico, con la presentazione al Santo Padre dei ministri del governo con rispettive consorti. Seguirà la firma del libro degli ospiti illustri e un colloquio privato tra Benedetto XVI e i capitani reggenti. Al termine, ci sarà l'incontro ufficiale nella sala del consiglio grande e generale, con discorso del Papa e scambio dei doni. Il Papa visiterà poi alle ore 18.00 in forma privata la Basilica di San Marino (foto), dove sono conservate le reliquie di San Marino. Dopo l'incontro con i giovani a Pennabilli, il Papa ripartirà sempre in elicottero, alle 20.0, alla volta del Vaticano, dove atterrerà alle 21. “E’ un momento storico per la Repubblica di San Marino e il Montefeltro. Oggi infatti presentiamo il programma definitivo della visita che il Santo Padre effettuerà il 19 giugno 2011”. Con queste parole mons. Negri ha aperto l’incontro con la stampa, a Palazzo Begni. “E’ un eventi di pietà, al quale dobbiamo prepararci a dovere” ha proseguito. Il tema di fondo dell’evento è “Signore, accresci in noi la fede”. Una fede che è alle basi della Chiesa. Una Chiesa che, come ha sottolineato il presule, “sta facendo un cammino faticoso”, nell’intento di “recuperare le tradizioni, fondamentali per farsi presente e per programmare il futuro”. Papa Benedetto XVI incontrerà due società: quella sammarinese e quella del Montefeltro. “Sua Santità possiede un rigore intelligente ed è una persona che usa ampiamente la ragione”. Dopo quasi trent’anni dalla visita di Giovanni Paolo II, Papa Ratzinger si appresta a salire sul Monte. Un Monte che ha nel suo dna le radici cristiane del suo fondatore, il Santo Marino. “La sensibilità del testimone più qualificato di Gesù Cristo – ha sottolineato mons. Negri – darà un contributo fondamentale ai valori secolari della Repubblica di San Marino". “Ricordo ancora le parole di Papa Giovanni XXIII, che in un intervento alla fine della Seconda Guerra mondiale affermò che ‘i grandi Stati avevano distrutto le Nazioni, e che i piccoli Stati come il Titano, invece avevano offerto una grande testimonianza di solidarietà’". Il programma della visita del Pontefice è stato seguito con grande attenzione, ed è stato firmato dallo stesso Papa dopo un lungo lavoro”. Per il Segretario di Stato agli Affari Esteri, Antonella Mularoni, la visita di Benedetto XVI, “è un grande onore e un immenso regalo per l’intera comunità. Abbiamo radici cristiane molto profonde ed i valori cristiani possono condurre alla saggezza. Credo che il Monte risponderà nella maniera più opportuna. Il Pontefice è una figura che afferma i valori della convivenza civile”.

Agi, SanMarinoFixing.com

Donazione del Papa per le vittime in Costa Rica della tempesta Tomás. Il ministro degli esteri: ci commuove la sua solidarietà e partecipazione

"Oltre a ciò che rappresenta il suo aiuto economico, ciò che più importa e ci commuove è la sua solidarietà e partecipazione, il suo incoraggiamento e affetto". Con queste parole, il capo della diplomazia del Costa Rica, il ministro degli Affari esteri René Castro, ha commentato ieri la donazione di 30mila dollari fatta da Benedetto XVI alle persone colpite dalla tormenta tropicale Tomás, che, nelle settimane scorse, ha causato notevoli danni sia in Costa Rica sia in Nicaragua. La donazione del Papa è stata consegnata alla Conferenza Episcopale della piccola nazione centroamericana dal nunzio apostolico, come ha confermato l'ambasciatore di San José presso la Santa Sede, Fernando Sánchez. Il ministro Renè Castro, parlando con i giornalisti, ha ribadito la gratitudine del popolo del Costa Rica al Papa che, ha sottolineato, "ha molto a cuore la nostra gente e, oltre alle sue preghiere, ci fa arrivare un sostegno concreto di grande valore". La tormenta Tomás, alla fine dell'anno scorso ha causato in Costa Rica 23 morti e gravissime perdite materiali. Le vittime del disastro vennero ricordate dal Papa nel Messaggio Urbi et Orbi di Natale.

Radio Vaticana

Benedetto nomina segretario del Pontificio Consiglio per i migranti e gli itineranti l'indiano Joseph Kalathiparambil. Nominato il nunzio in Grecia

Papa Benedetto XVI ha nominato segretario del Pontificio Consiglio della Pastorale per i Migranti e gli Itineranti mons. Joseph Kalathiparambil, finora vescovo di Calicut in India. Mons. Kalathiparambil sostituisce mons. Agostino Marchetto, noto per le sue dichiarazioni sul tema dell'immigrazione spesso molto dure. Nato nel 1962 a Vaduthala nel Kerala, è stato ordinato sacerdote nel 1978. Laureatosi in Diritto canonico alla Pontificia Università Urbaniana, è stato vicario generale dell’arcidiocesi indiana di Verapoly, dal 1998 al 2002, anno in cui ha ricevuto l’ordinazione episcopale.
Benedetto XVI ha anche nominato nunzio apostolico in Grecia mons. Edward Joseph Adams, arcivescovo titolare di Scala, finora nunzio apostolico nelle Filippine. Mons. Adams è nato a Filadelfia nel 1944. Ordinato sacerdote nel 1970, è stato consacrato vescovo nel 1996. Nel 2007 è stato nominato nunzio nelle Filippine.

Radio Vaticana

La presentazione del Messaggio del Papa: in un ambiente mediatico che ama parlare solo degli errori, far conoscere la carità concreta della Chiesa

“Cambiare la prospettiva del nostro cuore da una dimensione egoistica a quella dell’amore per il prossimo nel bisogno”: questo, ha detto il card. Robert Sarah, presidente del Pontificio Consiglio “Cor Unum”, presentando questa mattina nella in Sala stampa vaticana il Messaggio del Papa per la Quaresima 2011, è la sfida lanciata dal Papa. Un documento, ha soggiunto, che mette l’accento sull’importanza della “formazione del cuore” alla luce del Battesimo, tema chiave del Messaggio. “In un ambiente mediatico che ama parlare soltanto degli errori commessi dai membri della Chiesa, è necessario far conoscere la carità concreta della Chiesa cattolica”, ha detto il card. Sarah, ricordando che “ad Haiti, nel Sahel, in America Latina o nei Caraibi, così come in qualunque altro luogo del mondo dove è stato necessario, la Chiesa Cattolica è sempre stata in prima linea nell’aiuto di emergenza”. “Quante volte, in caso di catastrofi, abbiamo sentito il Santo Padre fare appello all’intervento materiale della comunità ecclesiale ed internazionale, senza distinzioni di credo, razza o convinzione politica!”, ha esclamato il cardinale,senza contare “la risposta, veramente imponente, alle necessità dei poveri, offerta da secoli da organismi caritativi cattolici”. “I governi e gli organismi sovranazionali debbono svolgere il loro ruolo, la corruzione e le strutture di ingiustizia vanno combattute, lo scandalo che esiste tra chi ha e chi non ha va affrontato”, ha affermato il presidente del dicastero pontificio, esortando ad affrontare, come fa la Chiesa, “sia a livello mondiale che personale, i vari aspetti della sofferenza”, come “la malattia, la solitudine, le difficoltà economiche, i problemi familiari”. Del resto, il capo dicastero ha ribadito come per la Chiesa non sia sufficiente rispondere solo ai bisogni materiali. Il Papa, ha proseguito, ci propone il periodo della Quaresima come “un cammino” per far fruttificare il seme piantato con il Battesimo. “Dio – ha aggiunto il porporato – ci ha destinati all’amore” e dobbiamo allora accogliere il dono della vita divina che ci è stato fatto con il Battesimo: “Ecco l’avventura che ci propone Papa Benedetto per questa Quaresima. A Pasqua, quando raccoglieremo quanto abbiamo seminato, “l’uomo vecchio” che è in noi s’inabisserà. In tal modo, mediante la grazia divina, potremo innalzarci e divenire nuove creature. L’invito papale non è utopia!”. Più di due milioni i dollari che Papa Benedetto XVI ha offerto in aiuto ad Haiti, indirizzati soprattutto a opere di ricostruzione di scuole e chiese. “La maggior parte degli aiuti – ha reso noto il cardinale – è stato utilizzato per la riedificazione di scuole e chiese”. “Centinaia di migliaia di persone – ha ricordato - sono state uccise in un istante: bambini, genitori, fratelli, sorelle, amici e anche sacerdoti, religiosi, seminaristi che, nel terrore e nel dolore, hanno perso la vita. A migliaia sono stati privati di quanto possedevano; case, monumenti, edifici, e anche grandi costruzioni religiose, ridotti in macerie; malattie e infezioni che continuano a devastare esistenze già ampiamente provate”. Ad Haiti, dove sono presenti circa 80 organismi cattolici, “la Chiesa – ha riferito mons. Giampietro Dal Toso, segretario del citato dicastero vaticano – è molto attiva. I seminaristi, seppur nelle tende, non hanno perso il loro entusiasmo. La risposta, in termini di aiuti, è stata diffusa e trasversale. È sorprendente come siano state organizzate collette in Africa, nelle Filippine: anche i poveri hanno aiutato i poveri”. 25 mila progetti di sviluppo, in più di 60 Paesi: sono i “numeri” di “Manos Unidas”, raccontati dalla presidente, Myriam Garcìa Abrisqueta, durante la conferenza stampa. “Promuovere lo sviluppo integrale e autentico delle popolazioni in via di sviluppo, uniti a coloro che, in un modo o nell’altro, partecipano al nostro lavoro, apostolato e servizio”: questo, ha spiegato la relatrice, lo scopo principale dell’attività dell’associazione spagnola, nata cinquant’anni fa dal “genio femminile” di alcune donne dell’Azione Cattolica che hanno dato vita alla “Campagna contro la fame” (poi diventata Manos Unidas). “Non potevano restare indifferenti alle sofferenze di quanti iveva o e morivano senza diritto alla loro piena dignità”, ha spiegato Garcìa Abrisqueta: “Sin dall’inizio capirono di dovere lottare contro la fame per mancanza di cibo, quella per carenza di cultura e quella per assenza di Dio”. Una “lotta”, questa, “portata avanti anche attraverso progetti concreti di sviluppo, nei quali la dimensione dell'amore fosse sempre presente, in quanto, sin dalle origini, abbiamo sempre pensato che il vero sviluppo ha luogo quando la persona è amata”. Da allora, questo organismo si è sviluppato ed ora può contare sulla partecipazione di migliaia di uomini e di donne, tutti volontari, “sempre in comunione con la Chiesa”.

Radio Vaticana, SIR

Il Papa: Dio ha creato l’uomo per la risurrezione, privo della luce della fede l’universo finisce rinchiuso dentro un sepolcro senza futuro e speranza

E' stato presentato questa mattina, nella Sala Stampa vaticana, il Messaggio di Benedetto XVI per la Quaresima 2011 sul tema “Con Cristo siete sepolti nel Battesimo, con lui siete anche risorti” (cfr Col 2,12).
Il Papa sottolinea il “nesso particolare” che “lega il Battesimo alla Quaresima come momento favorevole per sperimentare la Grazia che salva”. “Questo dono gratuito deve essere sempre ravvivato in ciascuno di noi e la Quaresima ci offre un percorso analogo al catecumenato, che per i cristiani della Chiesa antica, come pure per i catecumeni d'oggi, è una scuola insostituibile di fede e di vita cristiana: davvero essi vivono il Battesimo come un atto decisivo per tutta la loro esistenza”. Benedetto XVI tratteggia poi gli elementi che caratterizzano i testi evangelici delle domeniche di Quaresima. La prima “evidenzia la nostra condizione” sul “combattimento vittorioso contro le tentazioni, che dà inizio alla missione di Gesù”. Il Pontefice nota che si tratta di ''un invito a prendere consapevolezza della propria fragilità per accogliere la Grazia che libera dal peccato e infonde nuova forza in Cristo, via, verità e vita. E' un deciso richiamo a ricordare come la fede cristiana implichi, sull'esempio di Gesù e in unione con Lui, una lotta 'contro i dominatori di questo mondo tenebroso', nel quale il diavolo è all'opera e non si stanca, neppure oggi, di tentare l'uomo che vuole avvicinarsi al Signore: Cristo ne esce vittorioso, per aprire anche il nostro cuore alla speranza e guidarci a vincere le seduzioni del male''. Il Vangelo della Trasfigurazione, che “anticipa la risurrezione e annuncia la divinizzazione dell’uomo”, ci esorta nella seconda domenica a “prendere le distanze dal rumore del quotidiano per immergersi nella presenza di Dio”, la cui Parola ci aiuta a discernere “il bene dal male”. La domanda di Gesù alla Samaritana, nella terza domenica, esprime per il Papa “la passione di Dio per ogni uomo” e ci mostra che “solo quest’acqua può estinguere la nostra sete di bene, di verità e di bellezza”, perché “irriga i deserti dell’anima inquieta e insoddisfatta”. Il miracolo della guarigione del cieco nato, al centro della quarta domenica, secondo Benedetto XVI “è il segno che Cristo, insieme alla vista, vuole aprire il nostro sguardo interiore, perché la nostra fede diventi sempre più profonda”. Nella quinta domenica, in cui ci viene proclamata la risurrezione di Lazzaro, il Papa sottolinea che “siamo messi di fronte al mistero ultimo della nostra esistenza”. “La comunione con Cristo in questa vita – spiega – ci prepara a superare il confine della morte, per vivere senza fine in Lui. La fede nella risurrezione dei morti e la speranza della vita eterna aprono il nostro sguardo al senso ultimo della nostra esistenza”. Benedetto XVI ribadisce che “Dio ha creato l’uomo per la resurrezione e per la vita, e questa verità dona la dimensione autentica e definitiva alla storia degli uomini, alla loro esistenza personale e al loro vivere sociale, alla cultura, alla politica, all’economia. Privo della luce della fede l’universo intero finisce rinchiuso dentro un sepolcro senza futuro, senza speranza”. “Il percorso quaresimale trova il suo compimento nel Triduo Pasquale, particolarmente nella Grande Veglia nella Notte Santa: rinnovando le promesse battesimali, riaffermiamo che Cristo è il Signore della nostra vita”. “Il nostro immergerci nella morte e risurrezione di Cristo attraverso il Sacramento del Battesimo, ci spinge ogni giorno a liberare il nostro cuore dal peso delle cose materiali, da un legame egoistico con la ‘terra’, che ci impoverisce e ci impedisce di essere disponibili e aperti a Dio e al prossimo”. Per il Pontefice, ''attraverso le pratiche tradizionali del digiuno, dell'elemosina e della preghiera, espressioni dell'impegno di conversione, la Quaresima educa a vivere in modo sempre più radicale l'amore di Cristo''. In particolare, ''il digiuno, che può avere diverse motivazioni, acquista per il cristiano un significato profondamente religioso: rendendo più povera la nostra mensa impariamo a superare l'egoismo per vivere nella logica del dono e dell'amore''. Inoltre, prosegue Papa Ratzinger, ''sopportando la privazione di qualche cosa - e non solo di superfluo - impariamo a distogliere lo sguardo dal nostro 'io', per scoprire Qualcuno accanto a noi e riconoscere Dio nei volti di tanti nostri fratelli''. ''Per il cristiano - conclude - il digiuno non ha nulla di intimistico, ma apre maggiormente a Dio e alle necessità degli uomini, e fa sì che l'amore per Dio sia anche amore per il prossimo''. ''Nel nostro cammino ci troviamo di fronte anche alla tentazione dell'avere, dell'avidità di denaro, che insidia il primato di Dio nella nostra vita. La bramosia del possesso provoca violenza, prevaricazione e morte''. ''Per questo la Chiesa - prosegue il Pontefice -, specialmente nel tempo quaresimale, richiama alla pratica dell'elemosina, alla capacità, cioè, di condivisione''. Al contrario, prosegue Papa Ratzinger, l'"idolatria dei beni'' ''non solo allontana dall'altro, ma spoglia l'uomo, lo rende infelice, lo inganna, lo illude senza realizzare ciò che promette, perchè colloca le cose materiali al posto di Dio, unica fonte della vita''. ''Come comprendere la bontà paterna di Dio - si chiede Benedetto XVI - se il cuore è pieno di sè e dei propri progetti, con i quali ci si illude di potersi assicurare il futuro?''. ''La pratica dell'elemosina - conclude - è un richiamo al primato di Dio e all'attenzione verso l'altro, per riscoprire il nostro Padre buono e ricevere la sua misericordia''. Benedetto XVI raccomanda di dare spazio alla preghiera, che “ci permette anche di acquisire una nuova concezione del tempo: senza la prospettiva dell’eternità e della trascendenza, infatti, esso scandisce semplicemente i nostri passi verso un orizzonte che non ha futuro”. Nella preghiera invece, soprattutto in quella “forma preziosa e insostituibile” che nasce dalla meditazione e dall’interiorizzazione della Parola di Dio “troviamo tempo per Dio”, che “ci apre alla speranza che non delude, alla vita eterna”. “Lasciarci trasformare dall’azione dello Spirito Santo, come san Paolo sulla via di Damasco; orientare con decisione la nostra esistenza secondo la volontà di Dio; liberarci dal nostro egoismo, superando l’istinto di dominio sugli altri e aprendoci alla carità di Cristo”. Questo, in sintesi, l’itinerario di “conversione” della Quaresima, che per il Papa costituisce un “momento favorevole per riconoscere la nostra debolezza, accogliere, con una sincera revisione di vita, la Grazia rinnovatrice del sacramento della Penitenza e camminare con decisione verso Cristo”.

AsiaNews, SIR, Asca