mercoledì 9 marzo 2011

Il Papa: vivere la Quaresima offrendo la testimonianza della fede vissuta ad un mondo in difficoltà che ha bisogno di ritornare a Dio, di conversione

Benedetto XVI ha presieduto questa sera la processione penitenziale d'inizio Quaresima, dall'Abbazia benedettina di Sant'Anselmo alla Basilica di Santa Sabina all'Aventino, retta dai padri domenicani. Ad accogliere il Pontefice all'arrivo sono stati l'abate Wolf, primate dei benedettini, e il card. Agostino Vallini, vicario di Roma. Alla processione hanno preso parte i cardinali, gli arcivescovi, i vescovi e i rappresentanti di comunità religiose e monastiche della Capitale. Ad imporre le ceneri a Benedetto XVI, durante la Santa Messa, è stato il card. Jozef Tomko, titolare della Basilica di Santa Sabina. Subito dopo è toccato al Papa di imporre le ceneri ai cardinali e vescovi della Curia Romana, ed ha iniziato dallo stesso card. Tomko.
“In genere, nell’opinione comune, questo tempo rischia di essere connotato dalla tristezza, dal grigiore della vita. Invece essa è dono prezioso di Dio, è tempo forte e denso di significati nel cammino della Chiesa, è l’itinerario verso la Pasqua del Signore”, ha detto il Papa nell'omelia. “Il periodo quaresimale ci propone questo ambito liturgico e penitenziale: un cammino di quaranta giorni dove sperimentare in modo efficace l'amore misericordioso di Dio. Oggi risuona per noi l’appello 'Ritornate a me con tutto il cuore'; oggi siamo noi ad essere chiamati a convertire il nostro cuore a Dio, consapevoli sempre di non poter realizzare la nostra conversione da soli, con le nostre sole forze, perché è Dio che ci converte". "Egli ci offre ancora il suo perdono, invitandoci a tornare a Lui per donarci un cuore nuovo, purificato dal male che lo opprime, per farci prendere parte alla sua gioia. Il nostro mondo ha bisogno di essere convertito da Dio, ha bisogno del suo perdono, del suo amore, ha bisogno di un cuore nuovo”. "Lasciatevi riconciliare con Dio". Argomentando dalla frase della Lettera ai Corinzi, Benedetto XVI ha detto che “tutti possono aprirsi all’azione di Dio, al suo amore; con la nostra testimonianza evangelica, noi cristiani dobbiamo essere un messaggio vivente, anzi, in molti casi siamo l’unico Vangelo che gli uomini di oggi leggono ancora. Ecco la nostra responsabilità sulle orme di San Paolo, ecco un motivo in più per vivere bene la Quaresima: offrire la testimonianza della fede vissuta ad un mondo in difficoltà che ha bisogno di ritornare a Dio, che ha bisogno di conversione”. “L’elemosina, la preghiera e il digiuno caratterizzano l’ebreo osservante della legge”, ha detto Benedetto XVI. “Nel corso del tempo, queste prescrizioni erano state intaccate dalla ruggine del formalismo esteriore, o addirittura si erano mutate in un segno di superiorità. Gesù mette in evidenza in queste tre opere di pietà una tentazione comune. Quando si compie qualcosa di buono, quasi istintivamente nasce il desiderio di essere stimati e ammirati per la buona azione, di avere cioè una soddisfazione. E questo, da una parte rinchiude in se stessi, dall’altra porta fuori da se stessi, perché si vive proiettati verso quello che gli altri pensano di noi e ammirano in noi. Nel riproporre queste prescrizioni, il Signore Gesù non chiede un rispetto formale ad una legge estranea all’uomo, imposta da un legislatore severo come fardello pesante, ma invita a riscoprire queste tre opere di pietà vivendole in modo più profondo, non per amore proprio, ma per amore di Dio, come mezzi nel cammino di conversione a lui”.
"Elemosina, preghiera e digiuno: è il tracciato della pedagogia divina che ci accompagna, non solo in Quaresima, verso l’incontro con il Signore Risorto; un tracciato da percorrere senza ostentazione, nella certezza che il Padre celeste sa leggere e vedere anche nel segreto del nostro cuore". “Iniziamo fiduciosi e gioiosi l’itinerario quaresimale. Quaranta giorni - ha concluso il Papa - ci separano dalla Pasqua; questo tempo 'forte' dell’anno liturgico è un tempo propizio che ci è donato per attendere, con maggiore impegno, alla nostra conversione, per intensificare l’ascolto della Parola di Dio, la preghiera e la penitenza, aprendo il cuore alla docile accoglienza della volontà divina, per una pratica più generosa della mortificazione, grazie alla quale andare più largamente in aiuto del prossimo bisognoso: un itinerario spirituale che ci prepara a rivivere il Mistero Pasquale”. "Maria, nostra guida nel cammino quaresimale, ci conduca - ha infine invocato il Papa - ad una conoscenza sempre più profonda di Cristo, morto e risorto, ci aiuti nel combattimento spirituale contro il peccato, ci sostenga nell'invocare con forza: 'Convertici a Te, o Dio, nostra salvezza'".

Agi, TMNews, AsiaNews


'Gesù di Nazaret - Secondo volume'. Don Costa: l'interesse è superiore al primo libro. Il Papa si fa leggere sempre, anche nei punti più complessi

Sette edizioni iniziali per un totale di un milione e duecentomila copie e contratti firmati con ventidue case editrici di tutto il mondo. Sono questi i primi “numeri” del libro di Papa Benedetto “Gesù di Nazaret - Dall’ingresso in Gerusalemme fino alla risurrezione”, che verrà presentato domani pomeriggio nella Sala stampa vaticana. Della sua genesi, dei retroscena che hanno accompagnato la realizzazione e soprattutto della complessa operazione editoriale che sta alla sua base, parla don Giuseppe Costa (nella foto con Benedetto XVI), direttore della Libreria Editrice Vaticana, in un’intervista rilasciata a L’Osservatore Romano. ''Quasi un anno e mezzo fa, mons. Georg Ganswein mi ha consegnato la pennetta e il cartaceo: il Papa aveva concluso il testo a matita, con la sua inconfondibile grafia minuta, che poi, come sempre, Birgit Wansing ha trascritto al computer'', ha raccontato don Costa. Rispetto al primo volume, informa don Costa, ''l'interesse è superiore, e di conseguenza il numero di editori è cresciuto. E siamo solo agli inizi''. ''Il libro - spiega il sacerdote salesiano -, stampato dalla Tipografia vaticana, è distribuito dalla Rcs, che con la sua eccellente organizzazione ci ha garantito la distribuzione di trecentomila copie in tre giorni''. E' previsto anche l'e-book, aggiunge il direttore della LEV, e per il futuro è già stata annunciata una terza parte dedicata ai Vangeli dell'infanzia, che successivamente verrà utilizzata insieme alle altre due per realizzare un'edizione unica dei tre volumi. ''Il Papa - spiega ancora - ha fatto crescere la LEV perchè abbiamo dovuto adeguare strutture e organizzazione, dimostrando capacità che prima non avevamo''. Egli, conclude don Costa, ''si fa leggere sempre, anche nei punti più complessi. Chi ha interesse per il racconto della fede, trova sempre le sue pagine molto comprensibili. E coinvolgenti".

SIR, Asca

Il Papa in Germania. Benedetto al presidente dei cristiani evangelici: nella terra in cui è nata la Riforma necessario un più forte accento ecumenico

Papa Benedetto XVI vuole che il suo prossimo viaggio apostolico in Germania, dal 22 al 25 settembre, abbia un forte carattere ecumenico e dia più spazio all'incontro con le Chiese protestanti. A dirlo è lo stesso Pontefice, in una lettera inviata al presidente del consiglio della Chiesa evangelica tedesca, Nikolaus Schneider. ''Farò tutto il possibile - scrive Papa Ratzinger nella lettera di cui riferisce oggi la Frankfuerter Allgemeine Zeitung - perchè l'incontro con i cristiani evangelici abbia uno spazio appropriato''. Di fronte a un programma provvisorio che prevedeva solo un incontro di un'ora con i protestanti a Erfurt, il Papa scrive di essere rimasto insoddisfatto: ''Ho comunicato alle autorità competenti che nella terra in cui è nata la Riforma è necessario un più forte accento ecumenico'', scrive Benedetto XVI.

Asca

Presentati al Papa il volume che raccoglie le sue omelie durante l'ultimo anno liturgico e la tramissione tv 'La domenica con Benedetto XVI'

Questa mattina, al termine dell’Udienza generale nell’Aula Paolo VI, Papa Benedetto XVI ha incontrato Giancarlo Cerutti e Donatella Treu, presidente e amministratore delegato di Il Sole 24 Ore Spa, i quali gli hanno presentato il volume “Omelie di Joseph Ratzinger Papa”, pubblicato lo scorso dicembre da Libri Scheiwiller, editrice del gruppo. All’incontro era presente Sandro Magister (foto), curatore di questo e di due altri precedenti volumi con le omelie del Santo Padre, anch’essi pubblicati da Libri Scheiwiller. Benedetto XVI ha ringraziato Magister per il lavoro da lui svolto. Nel seguito dell’incontro, è stata illustrata al Santo Padre la trasmissione “La domenica con Benedetto XVI - Arte, parola, musica” che andrà in onda dal 12 marzo ogni sabato su Tv2000, con brani delle omelie di Benedetto XVI a commento dei testi delle Messe domenicali, con capolavori dell’arte attinenti al tema, illustrati da Mons. Timothy Verdon, e con canti gregoriani della Messa del giorno eseguiti dal coro diretto dal Maestro Fulvio Rampi. Il Papa ha accolto con vivo compiacimento l’iniziativa di Tv2000, che consentirà di portare a un pubblico più vasto la ricchezza della sua predicazione liturgica.

'Gesù di Nazaret - Secondo volume'. Già prenotate un milione e 200mila copie nelle sette edizioni linguistiche che usciranno oltre all'italiano

"Gesù di Nazaret - Dall'ingresso in Gerusalemme fino alla Risurrezione", il secondo libro firmato da Joseph Ratzinger-Benedetto XVI, in libreria da domani, sembra destinato a polverizzare ogni record editoriale. Sono già state prenotate infatti un milione e duecentomila copie nelle sette edizioni linguistiche che usciranno contemporaneamente all'italiano. Nella nostra lingua, edita direttamente dalla Libreria Editrice Vaticana, la prima tiratura supera le 400mila copie, e questo spiega il prezzo davvero molto contenuto per un'opera di circa 350 pagine, fissato in 20 euro. Nelle librerie arriva anche un utile sussiodo per oreintarsi nei 9 capitoli di questa seconda parte del "Gesù di Nazaret" e un po' in tutte i libri dell'attuale Pontefice: si tratta di "Joseph Ratzinger-Benedetto XVI. Una guida alla lettura" a cura di Giuliano Vigini, giovane saggista cattolico che si è già cimentato nella cura dei volumi Lev che raccolgono le catechesi del Papa teologo. In 140 pagine Vigini riesce a colmare le lacune di quei lettori che non si sentono preparati sulla teologia ratzingeriana. La "guida" è in vendita ad appena 10 euro.

Agi

Il Papa: la Quaresima è un cammino, è accompagnare Gesù che sale a Gerusalemme. La vita cristiana è una ‘via’ da percorrere nella persona di Cristo

L'Udienza generale si è svolta questa mattina nell’Aula Paolo VI, dove Benedetto XVI ha incontrato gruppi di pellegrini e fedeli giunti dall’Italia e da ogni parte del mondo. Nella catechesi, il Papa ha tenuto una meditazione sul significato del tempo quaresimale e in particolare su questo Mercoledì delle Ceneri.
“La cenere benedetta imposta sul nostro capo è un segno che ci ricorda la nostra condizione di creature, ci invita alla penitenza e ad intensificare l’impegno di conversione per seguire sempre di più il Signore”. “La Quaresima è un cammino, è accompagnare Gesù che sale a Gerusalemme, luogo del compimento del suo mistero di passione, morte e resurrezione”. Questo itinerario di fede, ha sottolineato Benedetto XVI, “ci ricorda che la vita cristiana è una ‘via’ da percorrere, consistente non tanto in una legge da osservare, ma nella persona stessa di Cristo, da incontrare, da accogliere, da seguire”. “Gesù infatti ci dice: ‘Se qualcuno vuole venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce ogni giorno e mi segua’”. Ed è soprattutto la Liturgia, ha ricordato il Papa, a condurci in questo cammino con il Signore, per ripercorrere gli eventi che ci hanno portato la salvezza, ma “non come una semplice commemorazione, un ricordo di fatti passati”, perché “nelle azioni liturgiche”, “quegli avvenimenti salvifici diventano attuali”. Infatti, ha precisato il Papa, “c’è una parola-chiave che ricorre spesso nella Liturgia per indicare questo: la parola ‘oggi’; ed essa va intesa in senso originario e concreto, non metaforico”. Nelle domeniche di Quaresima, ha proseguito il Pontefice, “siamo introdotti a vivere un itinerario battesimale, quasi a ripercorrere il cammino dei catecumeni, di coloro che si preparano a ricevere il Battesimo, per ravvivare in noi questo dono e per far in modo che la nostra vita recuperi le esigenze e gli impegni di questo Sacramento, che è alla base della nostra vita cristiana”. “Partecipare alla Liturgia significa allora immergere la propria vita nel mistero di Cristo, percorrere un cammino in cui entriamo nella sua morte e risurrezione per avere la vita”. L’itinerario che ogni cristiano è chiamato a percorrere durante la Quaresima, ha sottolineato il Papa, “è caratterizzato, nella tradizione della Chiesa, da alcune pratiche: il digiuno, l’elemosina e la preghiera”. “Il digiuno significa l’astinenza dal cibo, ma comprende altre forme di privazione per una vita più sobria. Tutto questo però non è ancora la realtà piena del digiuno: è il segno esterno di una realtà interiore – ha aggiunto -, del nostro impegno, con l’aiuto di Dio, di astenerci dal male e di vivere del Vangelo. Non digiuna veramente chi non sa nutrirsi della Parola di Dio”. Il digiuno, come ricorda san Leone Magno, è legato “strettamente all’elemosina” ma il periodo della Quaresima deve essere anche un “tempo privilegiato per la preghiera”. “La Chiesa sa che, per la nostra debolezza, è faticoso fare silenzio per mettersi davanti a Dio, e prendere consapevolezza della nostra condizione di creature che dipendono da Lui e di peccatori bisognosi del suo amore; per questo, in Quaresima – ha precisato il Santo Padre -, invita ad una preghiera più fedele ed intensa e ad una prolungata meditazione sulla Parola di Dio”. Infine, Benedetto XVI ha rivolto un appello a “a cogliere l’invito di Cristo a seguirlo in modo più deciso e coerente, rinnovando la grazia e gli impegni del nostro Battesimo, per abbandonare l’uomo vecchio che è in noi e rivestirci di Cristo, per giungere rinnovati alla Pasqua e poter dire con san Paolo ‘non vivo più io, ma Cristo vive in me’. Buon cammino quaresimale a tutti!".

SIR, Radio Vaticana

L’UDIENZA GENERALE - il testo integrale del discorso del Papa

Il card. Bertone: Benedetto XVI ad Assisi propone di camminare insieme, di vivere la propria fede religiosa come servizio per la causa della pace

''A Benedetto XVI sta particolarmente a cuore il tema della pace nel mondo'': lo scrive il Segretario di Stato vaticano, card. Tarcisio Bertone, in un intervento sul numero in uscita domani della rivista San Francesco Patrono d'Italia, anticipato oggi da La Repubblica. Il 'primo ministro' vaticano riflette sul prossimo incontro delle religioni per la pace previsto ad Assisi per il prossimo ottobre, a 25 anni dal primo storico incontro di queste genere nel 1986 alla presenza di Giovanni Paolo II. ''Il ricordo di quell'evento - scrive il card. Bertone - non si è mai spento; anzi, da allora si è allargata la strada del dialogo interreligioso nella Chiesa e oltre, tanto che nel corso degli anni è cresciuto il bisogno di realizzare un nuovo significativo evento, che potesse offrire al mondo il forte segnale di una universale esigenza di pace''. ''Per affrontare il titanico progetto della pace, che sta alla base dello sviluppo umano dei singoli e dei popoli - prosegue il Segretario di Stato vaticano -, Benedetto XVI propone ora, come aveva fatto Giovanni Paolo II nel 1986, di camminare insieme, fratelli cristiani di diverse confessioni, esponenti delle tradizioni religiose del mondo e idealmente tutti gli uomini di buona volontà; di vivere la propria fede religiosa come servizio per la causa della pace''. ''Disponiamoci dunque - conclude il card. Bertone - a vivere con Benedetto XVI un nuovo momento di dialogo, di confronto, di preghiera, nella città di San Francesco, il Santo della 'fratellanza universale': Assisi è da tutti riconosciuta come città simbolo della pace''.

Asca

Benedetto XVI: prendersi cura dell'ambiente un imperativo che nasce dalla consapevolezza che Dio ha affidato all'uomo la sua creazione

Bisogna cambiare mentalità e atteggiamenti per una vera salvaguardia del creato: questo l’appello del Papa nel suo messaggio alla Chiesa Cattolica in Brasile che oggi, in occasione dell’inizio della Quaresima, lancia l’annuale “Campagna della Fraternità”. L’evento di quest’anno si svolge sul tema “Fraternità e vita nel Pianeta” e riflette su un brano della Lettera di San Paolo ai Romani: “La Creazione geme nei dolori del parto”. Obiettivo della Campagna è di sensibilizzare sulle conseguenze del riscaldamento globale e dei cambiamenti climatici sulle popolazioni del Pianeta, in particolare sulle comunità più povere e vulnerabili. “Il primo passo per un corretto rapporto con il mondo che ci circonda – afferma il Papa – è il riconoscimento da parte dell'uomo della sua condizione di creatura: l'uomo non è Dio, ma sua immagine” e, in quanto tale, è chiamato ad essere “più sensibile alla presenza di Dio in ciò che lo circonda”. Infatti, prosegue Benedetto XVI, “in tutte le creature, e specialmente nella persona umana, esiste una certa epifania di Dio”. Così, "chi sa riconoscere nel cosmo i riflessi del volto invisibile del Creatore, è portato ad avere maggiore amore per tutte le creature". Ma di fronte alla creazione che “geme nelle doglie del parto", anche a causa dei “danni causati dall'egoismo umano”, sottolinea il messaggio, occorre “un cambiamento di mentalità e di atteggiamenti”. Innanzitutto, “l'obbligo di prendersi cura dell'ambiente è un imperativo che nasce dalla consapevolezza che Dio affida la sua creazione all'uomo, non perché questi eserciti su di essa un dominio arbitrario, ma perché la custodisca come un figlio può prendersi cura del patrimonio del padre”. Perciò, “l'uomo sarà in grado di rispettare le creature – scrive il Papa – nella misura in cui coltiva nel suo spirito un senso pieno della vita; in caso contrario, sarà portato a disprezzare se stesso e ciò che lo circonda, a non avere rispetto per l'ambiente in cui vive”. Per questo, conclude il messaggio, “la prima ecologia che deve essere promossa è l’ecologia umana”: cioè, “senza una chiara difesa della vita umana dal concepimento alla morte naturale; senza una difesa della famiglia fondata sul matrimonio tra un uomo e una donna; senza una vera difesa di quanti sono esclusi ed emarginati dalla società” e di quanti, “vittime di catastrofi naturali”, hanno perso tutto, “mai si potrà parlare di una vera difesa dell'ambiente”.