mercoledì 2 settembre 2009

Il Papa a Viterbo e Bagnoregio. Distribuiti oltre 10mila volantini illustrativi della visita. Domenica un annullo speciale delle Poste Italiane

Oltre cento giovani volontari della diocesi sono mobilitati per le vie del centro di Viterbo e Bagnoregio per distribuire nei bar e negozi gli oltre 15.000 depliant informativi che illustrano la visita del Papa di domenica a Viterbo e a Bagnoregio. Il depliant, riconoscibile per l’immagine di copertina del Pontefice e la loggia del Palazzo dei Papi, è strutturato in modo tale da offrire ai fedeli e a tutti i pellegrini che giungeranno per salutare il Papa, tutte le informazioni utili inerenti la celebrazione della Santa Messa e i percorsi del Pontefice in visita ai luoghi cari alla memoria di Santa Rosa e della Madonna della Quercia, Patrona della diocesi di Viterbo. Nel depliant, saranno indicate tutte le postazioni di pronto soccorso messi in campo dai VVFF, dalla Asl e dal 118, come pure i servizi igienici, le aree riservate ai giornalisti, che ad oggi risultano accreditati dall’Italia e dall’estero oltre 270 e le zone predisposte a parcheggi e sosta per le auto blu, sacerdoti e fedeli. In ultimo, una pagina è dedicata a tutti coloro, istituzioni, enti pubblici e sponsor che hanno validamente contribuito alla storica visita di Benedetto XVI. Tra le info, oltre alle indicazioni tecniche, è attivo il numero della Sala Stampa che sarà allestita il giorno 6 nel salone messo gentilmente a disposizione per l’intera giornata dalla Prefettura di Viterbo.
Nel giorno della visita pastorale di Benedetto XVI, la diocesi e le Poste Italiane, daranno la possibilità a tutti i collezionisti di poter avere, come ricordo, le cartoline per Viterbo e Bagnoregio con apposita affrancatura e timbro speciale. Le cartoline, come nel riquadro indicate, mostrano l’immagine del Papa Benedetto XVI benedicente con le due immagini simbolo del Palazzo dei Papi per il capoluogo della Tuscia e “il paese che muore” Civita, per la cittadina Bagnorese. Lo speciale annullo postale sarà allestito in appositi gazebo a Viterbo, presso la rotatoria di Valle Faul nella mattinata del 6 settembre, a Bagnoregio nel pomeriggio in prossimità di Porta Albana. Nei giorni che succederanno la visita del Pontefice, coloro che desiderano avere ancora avere lo speciale ricordo, potranno rivolgersi direttamente agli uffici centrali delle Poste Italiane.

Viterbo Oggi

Il Papa a Brescia. Presentato dal vescovo il programma della visita. A Concesio per il Centro Paolo VI e a Botticino per l'omaggio ad Arcangelo Tadini

Non solo Brescia e Concesio. Il prossimo 8 novembre, nel corso della visita alla terra che diede i natali a Paolo VI, Papa Benedetto XVI sosterà brevemente anche a Botticino. Una tappa a suo modo "storica" nella vita della comunità di Botticino, che sta già alimentando attesa ed entusiasmo nel paese della Valverde adagiato a due passi dalla città. Il programma della visita papale è stato oggetto, fra l'altro, della riunione del Comitato per l'ordine e la sicurezza pubblica che si è svolto ieri in prefettura e ormai sta prendendo corpo in tutti i suoi aspetti. Uno degli ultimi motivi di incertezza era legato alla possibilità che Papa Ratzinger prima della Messa mattutina in piazza Duomo e dell'inuagurazione pomeridiana della nuova sede dell'istituto Paolo VI a Concesio riuscisse a fare una breve sosta anche a Botticino. Ebbene, questa sosta ci sarà e avverrà durante il tragitto dall'aeroporto di Ghedi, dove il Papa arriverà con un volo speciale partito la mattina stessa da Roma, e la città. Dopo Botticino, dunque, il corteo papale entrerà a Brescia da est, percorrendo viale Bornata. La sosta a Botticino si svolgerà nella piazza di Sera, su cui si affacciano la chiesa parrocchiale e la canonica che videro l'opera pastorale di Sant'Arcangelo Tadini (1846-1912), parroco a Botticino Sera negli ultimi 25 anni della sua vita. Arcangelo Tadini, originario di Verolanuova, è stato canonizzato da Benedetto XVI il 26 aprile scorso in Piazza San Pietro. Il programma dettagliato è stato annunciato stamattina dal vescovo, mons. Luciano Monari, in occasione della presentazione della lettera pastorale al clero bresciano. Alle 9.30 il Papa arriverà all'aeroporto di Ghedi. Di seguito, si trasferirà a Botticino Sera dove, nella chiesa parrocchiale, venererà il corpo di Sant'Arcangelo Tadini. Alle 10.15 l'arrivo in piazza Paolo VI, a Brescia e alle 10.30 la Concelebrazione Eucaristica e la recita dell'Angelus. Alle 13.00 il trasferimento nel Centro pastorale Paolo VI per il pranzo e la sosta di riposo. Alle 16.45 l'arrivo davanti del Papa alla casa natale di Paolo VI a Concesio e la visita alla nuova sede dell'Istituto Paolo VI; nell'auditorium Vittorio Montini alle ore 17.30 l'incontro ufficiale di inaugurazione della nuova sede. Alle 18.15 la visita alla parrocchiale di Sant'Antonino, dove fu battezzato Giovanni Battista Montini e alle 18.45 la partenza di Benedetto XVI dall'aeroporto di Ghedi.

Massimo Tedeschi, Bresciaoggi.it - Giornale di Brescia.it

Il Papa all'Udienza generale: in questa epoca di fragilità morale serve un radicale cambiamento di vita. La bontà di Dio salva il mondo dai suoi mali

In un’epoca di grandi fragilità, è la bontà del cuore di Dio a trasformare il mondo e a renderlo impermeabile ai suoi vizi. L’insegnamento che fu di un monaco medievale francese, Sant’Oddone, è stato riproposto da Benedetto XVI come pienamente valido per la realtà contemporanea. Il Papa ha parlato dell’abate Oddone all’Udienza generale di questa mattina - presieduta per la prima volta dopo la pausa estiva nell'Aula Paolo VI davanti a circa ottomila persone - durante la quale ha ripreso dopo la pausa estiva le catechesi sui grandi scrittori della Chiesa antica. Un uomo interiormente buono ed esteriormente austero, la cui sobrietà si propose e si oppose come un argine ai “vizi” della società del suo tempo, quella medievale tra l’Otto e il Novecento dopo Cristo. Fu questo Sant’Oddone, abate di Cluny, che Benedetto XVI ha presentato - della Chiesa di quell’epoca - come “figura luminosa”. “Essa si colloca in quel medioevo monastico che vide il sorprendente diffondersi in Europa della vita e della spiritualità ispirate alla Regola di San Benedetto. Vi fu in quei secoli un prodigioso sorgere e moltiplicarsi di chiostri che, ramificandosi nel continente, vi diffusero largamente lo spirito e la sensibilità cristiana”. Illustrandone la biografia, il Papa ha spiegato che oltre al fascino dell’esperienza benedettina dal quale si lasciò catturare, in Sant’Oddone fu anche la percezione della vicinanza della Vergine nella sua vita - avvertita e pregata fin dall’adolescenza come “Madre di Misericordia” - a spingerlo sulla strada del monastero. Cresciuto all’ombra di un altro futuro Santo, Martino di Tours, Oddone approda a Cluny dove diventa abate nel 927. La sua personalità, ha affermato Benedetto XVI, eserciterà un “vasto influsso” sui monasteri europei, grazie soprattutto alle grandi virtù mostrate dell’abate: pazienza, disprezzo del mondo, attenzione ai poveri, cura dei giovani, rispetto degli anziani. Il Papa ha menzionato in particolare la devozione coltivata dell’abate verso il Corpo e al Sangue di Cristo in contrapposizione alla “trascuratezza” che si registrava nel suo tempo. “Purtroppo, annota il nostro abate, questo ‘sacrosanto mistero del Corpo del Signore, nel quale consiste tutta la salvezza del mondo’, è negligentemente celebrato. Solo chi è unito spiritualmente a Cristo può partecipare degnamente al suo Corpo eucaristico: in caso contrario, mangiare la sua carne e bere il suo sangue non sarebbe di giovamento, ma di condanna. Tutto questo ci invita a credere con nuova forza e profondità la verità della presenza del Signore (…) che si consegna nelle nostre mani e ci trasforma come trasforma il pane e il vino, trasforma così il mondo”. L’abate Oddone dunque, ha considerato in definitiva Benedetto XVI, spicca come un “riformatore” che, di fronte alla vastità dei vizi diffusi nella società”, proponeva “il rimedio” di “un radicale cambiamento di vita fondato sull’umiltà”, sul “distacco dalle cose effimere e l’adesione a quelle eterne”. Ma il velo di tale severità nascondeva, ha messo in risalto il Papa, una sostanziale qualità di Oddone. “Era austero, ma soprattutto era buono, un uomo di una grande bontà, una bontà che proviene dal contatto con la bontà divina (…) In questo modo il vigoroso ed insieme amabile abate medioevale, appassionato di riforma, con azione incisiva alimentava nei monaci, come anche nei fedeli laici del suo tempo, il proposito di progredire con passo solerte sulla via della perfezione cristiana. Vogliamo sperare che la sua bontà, la gioia che proviene dalla fede, unite all’austerità e all’opposizione ai vizi del mondo, tocchino anche il nostro cuore, affinché anche noi possiamo trovare la fonte della gioia che scaturisce dalla bontà di Dio”.
Non si cancellano ''le umane tragedie e l'assurdità'' della Seconda Guerra Mondiale, anche a settanta anni dal suo scoppio. ''Ieri - ha detto il Pontefice, salutando i pellegrini polacchi - abbiamo ricordato il 70° anniversario dell'inizio della II guerra mondiale. Nella memoria dei popoli rimangono le umane tragedie e l'assurdità della guerra''. ''Chiediamo a Dio - ha proseguito Papa Ratzinger - che lo spirito del perdono, della pace e della riconciliazione pervada i cuori degli uomini''. ''L'Europa e il mondo di oggi hanno bisogno di uno spirito di comunione. Costruiamola su Cristo e sul suo Vangelo, sul fondamento della carità e della verità'', ha concluso.
''Auspico che la riflessione comune tra cattolici e ortodossi sulla figura di Sant'Agostino possa rafforzare il cammino verso la piena comunione''. Questo l'augurio di Benedetto XVI durante i saluti in lingua italiana. L'occasione per le parole del Pontefice è il seminario interculturale organizzato su questo tema della Pontificia Università ''Antonianum'' e dall'Università di Tessalonica.

Radio Vaticana, Asca

L’UDIENZA GENERALE - il testo integrale della catechesi e dei saluti del Papa

Il Papa a Viterbo e Bagnoregio. In dono a Benedetto XVI dalla provincia un'opera in rame raffigurante una veduta del Palazzo dei Papi

Ieri mattina il presidente della Provincia di Viterbo Alessandro Mazzoli e l’assessore Aldo Fabbrini hanno illustrato le iniziative messe in campo sia per i festeggiamenti in onore di Santa Rosa sia per la visita del Santo Padre di domenica. “La visita del Papa – ha spiegato Mazzoli – è legata a quanto è stato fatto durante le iniziative dell’ottantesimo della Fondazione della Provincia di Viterbo. In quell’occasione infatti organizzammo insieme al Comune di Bagnoregio e alla diocesi un convegno su San Bonaventura. Tema centrale della discussione fu la tesi del Santo Padre. Subito dopo fummo ricevuti in udienza dal Papa. In quella sede oltre a regalargli la riedizione della tesi e gli atti del convegno lo invitammo a venire nella nostra terra. Sono convinto quindi che la sua visita non rappresenti uno spot ma un evento di valore culturale, morale e religioso per tutti coloro che vivono la fede in maniera intensa. Il 6 settembre doneremo a Benedetto XVI, come segno di riconoscenza per questa sua visita un’opera del maestro Ostelvio Celestini. Una veduta di Palazzo dei Papi (foto) realizzata in rame. Un’opera del 1975”. Anche per quest’occasione la Provincia metterà a disposizione gli agenti della Polizia provinciale e i volontari della Protezione civile per garantire la sicurezza a tutti coloro che si recheranno nel capoluogo e a Bagnoregio.

Viterbo Oggi

Il Papa a Viterbo e Bagnoregio. Nel paesino di San Bonaventura accoglienza semplice e intima per Benedetto XVI

Il grande giorno si sta avvicinando. L’attesa visita del Santo Padre di domenica prossima, 6 settembre, è alle porte e non solo Viterbo si sta dando da fare per mettere a punto gli ultimi preparativi, ma anche Bagnoregio. Non è da tutti i giorni infatti una visita di questo calibro per il paesino della Tuscia e da qualche mese a questa parte tutti si sono dati da fare per preparare un’accoglienza degna dell’evento. Fin da subito il neo sindaco Francesco Bigiotti ha voluto subito precisare che si tratta solo ed esclusivamente di una visita pastorale e ha quindi intimato tutti a prenderla come tale, evitando strumentalizzazioni di stampo commerciale. Tanti i lavori di restiling che sono stati iniziati, per giorni infatti il paese è sembrato a molti un cantiere a cielo aperto procurando anche dei piccoli disagi alla circolazione degli abitanti. “Abbiamo ottenuto dal Genio Civile e dalla Regione un fondo di 1 milione di euro per affrontare tutte le spese” - conferma il sindaco – “e in molti hanno partecipato dimostrando un forte spirito di collaborazione. Io personalmente domani farò un giro di ricognizione per controllare a che punto si è arrivati e se ci sia qualche problema da risolvere in breve tempo”. Sicuramente la questione della sicurezza è quella che preme di più. Il centro storico, da dove passerà il Santo Padre, è molto stretto, le vie sono piccole quindi le precauzioni non dovranno essere poche e si spera che anche gli abitanti collaboreranno per far si non avvenga qualche spiacevole intoppo. La cerimonia invece, al contrario di Viterbo dove Benedetto XVII celebrerà la Santa Messa e dove sarà accolto da cortei storici, bande musicali e sbandieratori, a Bagnoregio sarà molto semplice e intima come specificatamente richiesto dal protocollo del cerimoniale gestito direttamente dal Vaticano. Inoltre non sarebbe nemmeno possibile organizzare un’accoglienza del genere date le dimensioni del paese. Il sindaco Bigotti precisa che il Papa non si recherà in visita a Civita di Bagnoregio, come invece molti speravano: “Non se n’è mai parlato e Civita non è mai stata presente nel programma del Santo Padre, il quale però sappiamo vi farà un giro di perlustrazione dall’alto a bordo del suo elicottero prima di atterrare nello Stadio Comunale. Per questo provvederò a regalargli una cartina della “Città che muore” vista dall’alto completa di didascalie”. Nei prossimi giorni invece dovrebbe arrivare il regalo che Francesco Bigotti offrirà a Benedetto XVI: un mezzo busto realizzato dai fratelli Paolocci e raffigurante San Bonaventura.

Viterbo Oggi