mercoledì 27 maggio 2009

Un pellegrinaggio per i sacerdoti sulle orme dell'Apostolo delle Genti in occasione della chiusura dell'Anno Paolino

Un “Itinerario sulle orme di San Paolo”: è il “pellegrinaggio paolino per sacerdoti” che l’Istituto Sacerdos dell’Ateneo Pontificio Regina Apostolorum (Upra) organizza a Roma dal 22 al 30 giugno, in occasione della chiusura dell’Anno Paolino indetto da Benedetto XVI. L’Istituto Sacerdos ha come finalità la formazione sacerdotale integrale e permanente. Per questo il pellegrinaggio comprende la partecipazione agli eventi pontifici: la celebrazione di chiusura dell’Anno Paolino, l'Udienza generale e l'Angelus domenicale del Santo Padre, ma anche conferenze spirituali sulle lettere di San Paolo con il card. Albert Vanhoye, segretario emerito della Pontificia Commissione Biblica, e mons. Brian Farrell, segretario del Pontificio Consiglio per la Promozione dell’Unità dei Cristiani. Previsto anche un itinerario di visite ai luoghi legati alla vita dell’Apostolo delle Genti, la Basilica papale di San Paolo fuori le Mura (foto), l'Abbazia delle Tre Fontane, la Basilica di San Pietro e la Basilica di San Giovanni in Laterano, e ad altri luoghi di grande interesse, tra cui le Chiese di San Paolo alla Regola e di Santa Maria in Via Lata, sorte sui luoghi delle residenze di Paolo a Roma, e il Carcere Mamertino. Il programma prevede anche una concelebrazione nella Basilica di San Paolo fuori le Mura e nell’Abbazia delle Tre Fontane.

SIR

Agorà dei giovani 2009. La diocesi di Padova conclude il triennio con un pellegrinaggio lungo il Cammino di Sant'Antonio

Un concerto e un pellegrinaggio notturno: così tra sabato 30 e domenica 31 si concluderà a Padova “Jpj”, la fase diocesana dell’Agorà dei giovani italiani, progetto triennale 2006-2009 proposto dalla Chiesa Cattolica italiana. Jpj, acronimo di Juvenes al passo con Jesus - Giovani al passo con Gesù, prenderà il via il 30 maggio a Camposampiero (Pd). Dieci laboratori di animazione precederanno il concerto del Gen Rosso in Piazza Castello alle ore 20.30, e il pellegrinaggio notturno a piedi lungo il Cammino di Sant'Antonio, che si avvierà alle 23.30 dopo la benedizione del vescovo Antonio Mattiazzo e si concluderà a Padova, nella Basilica del Santo (foto), domenica 31 maggio con la Messa presieduta alle 10 da padre Gianni Cappelletto, superiore provinciale dei Frati minori conventuali. “La conclusione a livello diocesano dell'Agorà dei giovani – spiega don Raffaele Gobbi, responsabile della Pastorale giovanile patavina – è un segno di fiducia e di investimento nei giovani e rappresenta lo sforzo di mettere in dialogo e in rete varie realtà che operano nella pastorale con e per i giovani”. Conclusa la Jpj, una delegazione diocesana di giovani, sempre domenica 31 maggio, si ritroverà alle 16 ad Aquileia, per la grande conclusione dell'Agorà dei giovani italiani dove, insieme alle altre delegazioni diocesane, incontrerà il patriarca e i vescovi del Triveneto.

SIR


Il Papa incontra gli arbitri della finale di Champions League. In Piazza San Pietro tifosi inglesi e spagnoli. Il saluto a Margaret Thatcher

Piazza San Pietro e via della Conciliazione pullulavano questa mattina di tifosi di Manchester United e Barcellona accorsi a Roma per la finale di Champions League che si disputerà stasera allo stadio Olimpico. Anche l'arcivescovo di Barcellona, il card. Lluis Martinez Sistach era presente questa mattina all'Udienza generale insieme a un gruppo di fedeli. A loro il Papa ha rivolto un saluto in spagnolo. Alla fine dell'Udienza inoltre Benedetto XVI ha salutato la terna arbitrale della gara, l'arbitro svizzero Massimo Busacca e i suoi collaboratori.
Il Papa hai poi salutato l'ex premier britannico Margaret Thatcher (foto). La "Lady di ferro" era in Piazza San Pietro per l'Udienza generale del Papa, e questi le ha stretto la mano quando è sceso a salutare alcuni fedeli. La signora, vestita di nero, con veletta nera e una grande spilla sul petto, era accompagnata da un anziano signore. Entrambi hanno conversato per qualche minuto con Benedetto XVI.

Adnkronos, Ansa

Anno Sacerdotale. Lettera del card. Hummes: la Chiesa ama e ammira i suoi sacerdoti nonostante una minoranza coinvolta in atti gravi e delittuosi

Lettera del prefetto della Congregazione per il clero in occasione dell'Anno Sacerdotale indetto da Papa Benedetto XVI, che si apirà il prossimo 19 giugno. Il card. Claudio Hummes sottolinea che "dovrà essere un anno positivo e propositivo, in cui la Chiesa vuol dire innanzitutto ai sacerdoti, ma anche a tutti i cristiani, alla società mondiale, attraverso i mass media globali, che è fiera dei suoi sacerdoti, li ama, li venera, li ammira e riconosce con gratitudine il loro lavoro pastorale e la loro testimonianza di vita. Davvero, i sacerdoti sono importanti non solo per ciò che fanno, ma anche per ciò che sono. Al contempo - ammette il porporato - è vero che alcuni sacerdoti sono talora apparsi coinvolti in problemi gravi e situazioni delittuose. Ovviamente, bisogna continuare ad investigarli, giudicarli debitamente e punirli. Questi casi, però, riguardano una percentuale molto piccola del clero. Nella stragrande maggioranza i sacerdoti sono persone molto degne, dedicate al ministero, uomini di preghiera e di carità pastorale, che investono l'intera esistenza nell'attuazione della propria vocazione e missione, spesso con grandi sacrifici personali, ma sempre con amore autentico verso Gesù Cristo, la Chiesa e il popolo, solidali con i poveri e i sofferenti. Perciò, la Chiesa è fiera dei suoi sacerdoti in tutto il mondo". L'anno sacerdotale, scrive ancora Hummes, deve essere anche "un anno in cui si prendono in esame le condizioni concrete ed il sostentamento materiale in cui vivono i nostri sacerdoti, alle volte obbligati a situazioni di dura povertà".

Apcom

Sobrietà di vita per una società solidale, il lavoro umanizzato, difesa dell'unita del corpo di Cristo. L'Udienza generale di Benedetto XVI

Solo la "sobrietà di vita" permette di "superare il grande problema della povertà di questo mondo" e di costruire una "società solidale". Lo ha detto il Papa nell'Udienza generale in Piazza San Pietro, davanti a circa quindicimila fedeli. Benedetto XVI ha dedicato la sua riflessione nel tradizionale appuntamento settimanale con i fedeli a San Teodoro lo Studita, "uno dei grandi riformatori della vita monastica", morto nel 826, difensore del valore spirituale delle icone e organizzatore di monasteri bizantini con un alto numero di monaci. Teodoro, ha ricordato Papa Ratzinger, "parla in modo concreto della povertà", "ma la povertà è dall'inizio una rinuncia alla proprietà privata, per imparare la libertà dalle cose materiali; la sobrietà - ha sottolineato - vale in questa forma radicale per i monaci, ma lo spirito di questo insegnamento è per tutti: imparare la rinuncia, la semplicità, l'austerità, la sobrietà, solo così - ha commentato il Papa - può crescere una società solidale e può essere superato il grande problema della povertà di questo mondo". I monaci e Teodoro, ha detto Benedetto XVI, "indicano in un modo più radicale una strada che deve essere la strada di tutti". “Il mondo del lavoro va umanizzato, e così l’uomo nel lavoro diventa più se stesso, più vicino a Dio”. Il Papa ha ripreso l’appello già lanciato durante la visita pastorale a Cassino e Montecassino domenica scorsa. Per Teodoro Studita “una virtù importante al pari dell’obbedienza e dell’umiltà è la philergia, cioè l’amore al lavoro, in cui egli vede un criterio per saggiare la qualità della devozione personale: colui che è fervente negli impegni materiali, egli argomenta, lo è anche in quelli spirituali. Non ammette perciò che, sotto il pretesto della preghiera e della contemplazione, il monaco si dispensi dal lavoro, che in realtà è il mezzo per trovare Dio”. “E’ necessario che il frutto del lavoro sia un bene per tutti”, ha detto Benedetto XVI a braccio, ricordando che per San Teodoro Studita “le ricchezze ricavate dal lavoro comune non devono servire alla comodità dei monaci, ma essere destinate all’aiuto dei poveri. Un insegnamento, questo, che per il Pontefice resta attuale anche per noi”. “Un tessuto sociale non può funzionare se ognuno segue solo se stesso”. Papa Benedetto ha attualizzando a braccio gli insegnamenti di San Teodoro Studita, il cui “apporto caratteristico consiste nell’insistenza sulla necessità dell’ordine e della sottomissione da parte dei monaci”. Le “rinunce principali” sono quelle “richieste dall’obbedienza”, che San Teodoro qualifica come il “martirio della sottomissione”, poiché è dalla “volontà propria” che nascono “tutte le mancanze morali”. “L’obbedienza alle regole può sanare una società”, ha affermato Benedetto XVI sempre fuori testo, “e anche io stesso posso essere salvato da questa superbia di essere al centro del mondo”. In questa prospettiva, l’eredità di San Teodoro Studita “ci aiuta a capire come imparare la vera vita, come resistere alla tentazione di porre la propria volontà come suprema regola di vita, e conservare così la propria identità personale, che è sempre identità insieme con gli altri, e la pace del cuore”. Al termine della catechesi il Papa ha affermato che di fronte a "numerose correnti che insidiano l'unità della fede comune e spingono verso una sorta di pericoloso individualismo spirituale", è necessario "impegnarsi nel difendere e far crescere la perfetta unità del corpo di Cristo, nella quale possono comporsi in armonia la pace dell'ordine e le sincere relazioni personali nello Spirito". Tra i tratti della spiritualità di San Teodoro, Benedetto XVI – riassumendoli a braccio - ha citato “l’amore per il Signore incarnato e la sua visibilità nella liturgia e nelle icone”, la n”fedeltà al battesimo, da vivere nella comunione del corpo di Cristo, lo “spirito di povertà, sobrietà, rinuncia, castità,dominio di se stesso”, e “l’umiltà e obbedienza contro il primato della propria volontà, che distrugge l’armonia sociale”. Riferendosi poi alle caratteristiche salienti della personalità del monaco, il Santo Padre ha citato di San Teodoro “l’amicizia spirituale nata dalla purificazione permanente della propria coscienza, della propria anima e della propria vita”.

Il Sussidiario.net, SIR, Apcom

L’UDIENZA GENERALE - il testo integrale della catechesi e dei saluti del Papa