venerdì 9 aprile 2010

La Santa Sede pubblicherà sul sito internet in un linguaggio accessibile a tutti le linee guida delle procedure canoniche per i casi di pedofilia

Il Vaticano intende pubblicare su internet una sorta di guida divulgativa per spiegare le procedure adottate per affrontare i casi di pedofilia nella Chiesa: lo anticipa l'agenzia Associated Press. A quanto riferisce l'agenzia di stampa americana, la guida spiega le procedure canoniche che i vescovi seguono quando viene loro denunciato un caso di abuso sessuale su minori da parte di un sacerdote. Pur senza contenere alcuna novità, la guida raccoglie le varie fonti del diritto canonico in materia e le spiega con un linguaggio piano e accessibile ad un vasto pubblico. L'iniziativa, sottolinea l'Ap, è parte di una nuova strategia della trasparenza sul tema della pedofilia. La pubblicazione sul web , secondo quanto si è appreso da fonti vaticane, è attesa a stretto giro e apparirà, probabilmente lunedì, nella pagina dedicata agli episodi di abusi che si apre con la recente Lettera pastorale di Benedetto XVI ai cattolici di Irlanda.

Apcom, Ansa

Venerdì dell'Ottava di Pasqua. Il Papa: su Cristo 'pietra angolare' si regge con sicurezza la Chiesa e il patrimonio di verità, bontà e bellezza

La liturgia del venerdì dell’Ottava di Pasqua celebra, attraverso le parole di Pietro, il Cristo che, risorto, è diventato “pietra d’angolo” dopo essere stato “scartato” da quei “costruttori” che lo avevano misconosciuto e condannato alla Croce. Su questa pietra angolare, ha ripetuto molte volte in questi anni Benedetto XVI, poggia da sempre la solidità della Chiesa, il suo insegnamento, l’autorità dei vescovi, l’esperienza delle comunità cristiane. Quando si parla di “tradizione”, in riferimento ai comportamenti di una società, di un Paese, si evoca in genere quel complesso di usi rituali, talvolta di semplici abitudini, tramandati da generazioni, capaci di dare risalto solenne a una memoria antica e importante per quella stessa società, per quel Paese, resistendo al logorio del tempo. Ben più profondo per la Chiesa è il concetto di “Tradizione apostolica”, che non si basa sulla mera perpetuazione di remote usanze religiose inventate dall’uomo, ma nasce dagli atti di Cristo con i primi Apostoli e arriva fino “all'esperienza attuale del Cristo nella sua Chiesa”, al legame tra i fedeli e i loro pastori. In altre parole, ha spiegato Benedetto XVI, “la Tradizione è la continuità organica della Chiesa, Tempio santo di Dio Padre, eretto sul fondamento degli Apostoli e tenuto insieme dalla pietra angolare, Cristo, mediante l’azione vivificante dello Spirito”. E’ dunque su una pietra immortale, che è Cristo Risorto, che da duemila anni si perpetua l'esperienza della Chiesa.
“La tradizione è il fiume vivo che ci collega con le origini. Il grande fiume che ci porta al porto dell’eternità. Così essendo in questo fiume vivo si verifica sempre di nuovo la parola che abbiamo sentito all’inizio, la parola del Signore: io sono con voi tutti i giorni della vita, fino alla fine del mondo” (26 aprile 2006).
La certezza consolante della presenza di Gesù accanto ai suoi, lungo i singoli giorni della storia, deve essere chiaramente trasmessa – ha indicato in molte circostanze il Pontefice – soprattutto ai giovani, che saranno i costruttori della Chiesa di domani. Una Chiesa, ha detto loro il Papa, che può mutare nell’esteriorità degli stili ma non nel suo fulcro portante, Cristo “pietra d’angolo”.
“Sta a voi, dunque, accogliere liberamente nel cuore, nell’intelligenza e nella vita il patrimonio di verità, di bontà e di bellezza che si è formato attraverso i secoli e che ha in Gesù Cristo la sua pietra angolare. Sta a voi rinnovare e sviluppare ulteriormente questo patrimonio, liberandolo dalle tante menzogne e brutture che spesso lo rendono irriconoscibile e provocano in voi diffidenza e delusione” [Alla diocesi di Roma per la presentazione e consegna della "Lettera sul compito urgente dell'educazione" (23 febbraio 2008)].
“Il tempio di mattoni – ha affermato in un’altra occasione Benedetto XVI – è simbolo della Chiesa viva, la comunità cristiana, che già gli Apostoli Pietro e Paolo intendevano come ‘edificio spirituale’, costruito da Dio con le 'pietre vive' che sono i cristiani, sopra l’unico fondamento che è Gesù Cristo”: “Dio vuole edificarsi nel mondo un tempio spirituale, una comunità che lo adori in spirito e verità. Ma questa ricorrenza ci ricorda anche l’importanza degli edifici materiali, in cui le comunità si raccolgono per celebrare le lodi di Dio” (Angelus, 9 novembre 2008).
Per il Papa, ogni comunità “ha pertanto il dovere di custodire con cura i propri edifici sacri, che costituiscono un prezioso patrimonio religioso e storico”, poiché “la bellezza e l’armonia delle chiese destinate a rendere lode a Dio” spicca come un invito a “noi esseri umani, limitati e peccatori, a convertirci per formare un 'cosmo', una costruzione ben ordinata, in stretta comunione con Gesù che è il vero Santo dei Santi”.

Radio Vaticana

Don Di Noto: mi chiedo se l'informazione doverosa sugli abusi dei preti nasconda una strumentalizzazione o un vero e proprio attacco contro la Chiesa

''Da un mese non si fa altro che parlare dei preti pedofili e basta. Io e Meter abbiamo fatto qualcosa come 142 denunce (ossia 1200 indirizzi circa, una sola segnalazione ne ha contenuti 500) di siti pedopornografici e riferimenti a pedofili e abusatori, in cui i pedofili si mostrano a viso scoperto mentre tranquillamente stuprano un bambino di appena un anno, e nessuno scrive niente. Impressiona che nessun quotidiano riporti queste denunce, che nessuno protesti e grida allo scandalo". La denuncia viene oggi da don Fortunato Di Noto, il sacerdote fondatore dell'associazione Meter che da 20 anni è impegnato nella lotta alla pedofilia. ''A questo punto comincio a chiedermi se e quanto sia possibile credere che quest'ondata di informazione, pur doverosa sia chiaro, in merito agli abusi perpetrati dai sacerdoti altro non serva che a nascondere una strumentalizzazione o, addirittura, un vero e proprio attacco contro la Chiesa'', aggiunge il sacerdote.

Asca

Il caso del prete pedofilo di Albano denunciato alla Dottrina per la Fede. Un ex vescovo canadese accusato di abusi, il Papa lo ha rimosso nel 2009

Con riferimento alle notizie di agenzia diffuse ieri pomeriggio su un caso di presunta pedofilia nella diocesi di Albano relativo a un religioso appartenente all’Ordine degli Oblati di San Francesco di Sales, “il card. Agostino Vallini, vicario del Papa per la diocesi di Roma, all’epoca vescovo di Albano, dichiara che il sacerdote in questione, non appartenente al clero diocesano, che svolgeva il ministero pastorale nella parrocchia di San Benedetto a Pomezia affidata al suddetto ordine, fu immediatamente sospeso a divinis e ne fu chiesto al legittimo superiore l’immediato trasferimento ad altra sede, senza l’esercizio del ministero”. È quanto si legge in una nota diffusa dal vicariato di Roma. Il caso di don Marco Agostini, morto suicida a Roma nell'agosto 2006 mentre era agli arresti domiciliari per pedofilia, era stato riferito alla Congregazione per la dottrina della fede dal card. Vallini. “La decisione che il sacerdote non restasse nella diocesi di Albano – prosegue il documento - suscitò forti reazioni nella popolazione di Pomezia contro il vescovo per il provvedimento adottato, ritenuto eccessivamente severo, ma mons. Vallini mantenne la sua decisione. Tutto ciò testimonia il rigore espresso con immediatezza dall’autorità ecclesiastica prima ancora che fosse appurata la veridicità dei fatti”. Pertanto “il card. Vallini smentisce categoricamente di non aver prestato immediata attenzione ai fatti e di aver dichiarato che "al momento erano solo chiacchiere". Infine, circa la notizia del trasferimento del sacerdote ad Assisi, attribuito a mons. Vallini, il cardinale smentisce di aver indicato una specifica sede in quanto non era di sua competenza”.
Un ex vescovo della Chiesa Cattolica canadese è stato accusato di abusi sessuali nei confronti di un ragazzo ospitato in un orfanotrofio all'inizio degli anni ottanta. Lo ha rivelato la televisione di Stato canadese, spiegando che Raymond Lahey, 69 anni, si era dimesso nel settembre 2009 dall'incarico di vescovo della diocesi di Antigonish, nella Nova Scotia, dopo che all'aeroporto di Ottawa durante una perquisizione era stato trovato in possesso di materiale pedo-pornografico, con immagini che ritraevano anche un bambino dell'apparente età di otto anni. In una querela presentata presso la Corte suprema di Newfoundland, un uomo, Todd Boland, ha accusato Lahey, di aver abusato di lui diverse volte per quattro anni mentre era ospite dell'Orfanatrofio di Mount Cashel, chiuso nel 1990 dopo che erano stati accertati abusi sistematici nei confronti di almeno 300 ragazzi nel corso degli anni.

SIR, Asca

Lombardi: cercare la verità e la pace per le vittime. Trasparenza, rigore e collaborazione con le autorità civili. Il Papa pastore e guida coerente

La ''rotta sicura'' da tenere per uscire dalla crisi degli abusi sessuali nella Chiesa è, prima di tutto, quella del continuare ''a cercare la verità e la pace per gli offesi''. Lo afferma, in un editoriale della Radio Vaticana, il portavoce vaticano padre Federico Lombardi. Il gesuita sottolinea che ''molte vittime non cercano compensi economici, ma aiuto interiore, un giudizio nella loro dolorosa vicenda''. ''Probabilmente - aggiunge - dobbiamo fare un'esperienza più profonda di eventi che così negativamente hanno inciso nella vita delle persone, della Chiesa e della società'', perchè ''gli abusi feriscono a livello personale profondo''. Il direttore della Sala Stampa vaticana loda in particolare ''quegli episcopati che hanno ripreso con coraggio lo sviluppo delle vie e dei luoghi di libera espressione delle vittime e del loro ascolto, senza dare per scontato che il prolema fosse già stato affrontato e superato con i centri d'ascolto già istituiti tempo fa, come pure quegli episcopati e singoli vescovi che con paterno tratto danno attenzione spirituale, liturgica e umana alle vittime''. '''Pare accertato che il numero delle nuove denunce riguardanti gli abusi, come sta avvenendo negli Stati Uniti, diminuisice'', grazie all'attenzione posta dalla Chiesa nell'affrontare il problema negli ultimi anni. Padre Lombardi aggiunge però che ''il cammino del risanamento in profondità per molti comincia solo ora e per altri deve ancora cominciare''. ''Nel contesto dell'attenzione alle vittime, il Papa ha scritto di essere disponibile a nuovi incontri con esse, coinvolgendosi nel cammino di tutta la comunità ecclesiale''. ''La trasparenza e il rigore si impongono come esigenze urgenti di una testimonianza di governo saggio e giusto della Chiesa''. Il gesuita ricorda che bisogna ''continuare ad attuare con decisione e veracità le procedure corrette del giudizio canonico dei colpevoli e della collaborazione con le autorità civili per quanto riguarda le loro competenze giudiziarie e penali, tenendo conto delle specificità delle normative e delle situazioni nei diversi paesi''. ''Solo così - aggiunge padre Lombardi - si può pensare di ricostituire effettivamente un clima di giustizia e di piena fiducia nell'istituzione ecclesiale'', malgrado il fatto che ''diversi responsabili di comunità o di istituzioni, per inesperienza o impreparazione'' non abbiano avuto presenti ''quei criteri che possono aiutarli ad intervenire con determinazione anche quando ciò può essere per loro molto difficile o doloroso''. ''Chi ama la verità e l'obiettiva valutazione dei problemi - sottolinea infatti il gesuita - saprà cercare e trovare le informazioni per una comprensione più complessiva del problema della pedofilia e degli abusi sui minori nel nostro tempo e nei vari Paesi, comprendendone l'estensione e la pervasività. Potrà così capire meglio in che misura la Chiesa Cattolica condivide problemi non solo suoi, in che misura questi presentano per essa una gravita' particolare e richiedano interventi specifici, e infine in che misura l'esperienza che la Chiesa va facendo in questo campo possa diventare utile anche per altre istituzioni o per l'intera società''. ''Su questo aspetto - aggiunge - padre Lombardi - ci sembra in verità che i media non abbiano ancora lavorato a sufficienza, soprattutto nei paesi in cui la presenza della Chiesa ha maggior rilevanza, e su cui quindi si appuntano più facilmente gli strali della critica'': infatti, ''documenti quali il rapporto nazionale USA sul maltrattamento dei bambini meriterebbero di essere maggiormente conosciuti per capire quali siano i campi di urgente intervento sociale e le proporzioni dei problemi. Nel solo 2008 negli USA sono stati identificati oltre 62.000 attori di abusi su minori, mentre il gruppo dei sacerdoti cattolici è così piccolo da non essere neppure preso in considerazione come tale''. Più in generale, ricorda il direttore della Sala Stampa vaticana, ''l'impegno per la protezione dei minori e dei giovani è quindi un campo di lavoro immenso e inesauribile, che va ben aldilà del problema riguardante alcuni membri del clero. Coloro che vi dedicano con sensibilità, generosità e attenzione le loro forze meritano gratitudine, rispetto e incoraggiamento da parte di tutti e in particolare delle autorità ecclesiali e civili. Il loro contributo è essenziale per la serenità e la credibilità del lavoro educativo e di formazione della gioventù nella Chiesa e fuori di essa. Giustamente il Papa ha avuto per loro parole di alto apprezzamento nella lettera per l'Irlanda, ma pensando naturalmente a un orizzonte assai più largo''. Sul fronte 'interno' della Chiesa, Lombardi richiama come ''la formazione e la selezione dei candidati al sacerdozio, e più generalmente del personale delle istituzioni educative e pastorali'' siano ''la premessa per un'efficace prevenzione di abusi possibili''. ''Quella di giungere a una sana maturità della personalità - ricorda - , anche dal punto di vista della sessualità, è sempre stata una sfida difficile; ma oggi lo è ancor di più, anche se le migliori conoscenze psicologiche e mediche vengono in grande aiuto alla formazione spirituale e morale''. Non a caso, aggiunge, ''qualcuno ha osservato che la maggiore frequenza degli abusi si è verificata nel periodo più caldo della 'rivoluzione sessuale' degli scorsi decenni. Nella formazione bisogna fare i conti anche con questo contesto e con quello più generale della secolarizzazione''. ''In fondo - conclude - si tratta di riscoprire e riaffermare senso e importanza del significato della sessualità, della castità e delle relazioni affettive nel mondo di oggi, in forme molto concrete e non solo verbali o astratte. Quale fonte di disordine e sofferenza può essere la sua violazione o sottovalutazione!''. Papa Benedetto XVI è ''un pastore all'altezza per affrontare con alta rettitudine e sicurezza questo tempo difficile, in cui non mancano critiche e insinuazioni infondate''. Il Pontefice, spiega il gesuita, è una ''guida coerente sulla via del rigore e della veracità'' e ''merita tutto il rispetto e il sostegno di cui gli giungono ampie testimonianze da ogni parte della Chiesa''.

Asca