sabato 12 gennaio 2013

Udienza di Benedetto XVI al principe Alberto II di Monaco e alla principessa Charlene. Nel colloquio lo sviluppo integrale dei popoli e la protezione delle risorse naturali e dell’ambiente

Questa mattina, Benedetto XVI ha ricevuto in udienza, in Vaticano, il principe Alberto II di Monaco, accompagnato dalla consorte, la principessa Charlene. Nel corso del colloquio, informa una nota della Sala Stampa vaticana, ci si è soffermati "sul contributo significativo della Chiesa Cattolica alla vita sociale del Principato" e su alcuni temi di attualità internazionale, come "lo sviluppo integrale dei popoli e la protezione delle risorse naturali e dell’ambiente". La prima volta di Alberto di Monaco e Charlene (in tailler bianco con un velo sul capo) ricevuti in Vaticano da Benedetto XVI, 55 anni dopo la storica visita di Ranieri Grace a Giovanni XXIII, ha segnato oggi anche il debutto nel suo ruolo del nuovo prefetto della Casa Pontificia, mons. Georg Gänswein, fresco di ordinazione episcopale. L'udienza ai sovrani, durata 15 minuti, si è svolta in un clima cordiale. Mons. Gänswein ha accolto i sovrani nel cortile di San Damaso e ha presentato loro i dignitari presenti (gentiluomini della Famiglia Pontificia). Giunto poi con i principi Alberto e Charlene alla Seconda Loggia, il presule ha ripreso il suo posto consueto accanto al Pontefice che si è fatto incontro ai suoi ospiti sulla soglia della biblioteca privata, conversando in francese e tra l'altro lodando le capacità sportive della principessa nel campo del nuoto. Allo scambio dei doni, Benedetto XVI ha ricevuto un libro e un quadro dedicati a un loro antenato, il card. Jerome Grimaldi, vissuto tra Cinquecento e Seicento, e ha ricambiato con una sanguigna che raffigura un progetto mai realizzato della Basilica di San Pietro. I principi e il Papa si sono infine rinnovati gli auguri di "Buon Anno".

Radio Vaticana, Agi

COMUNICATO DELLA SALA STAMPA: UDIENZA ALLE LORO ALTEZZE SERENISSIME I PRINCIPI DI MONACO
 

Apertura dell'Anno giudiziario in Vaticano. Promotore di Giustizia: 2012 anno dei lavori di verifica e di adeguamento della legislazione vaticana alla normativa sia internazionale che comunitaria, in materia di riciclaggio e di finanziamento del terrorismo, la frode e la contraffazione.

“L’armonia, la giustizia e la pace non sono pienamente raggiungibili senza l’adesione a Dio”: è quanto affermato stamani dal cardinale segretario di Stato, Tarcisio Bertone, nella Messa al Palazzo del Governatorato per l’apertura dell’Anno Giudiziario Vaticano. L’esempio di Giovanni Battista, ha poi aggiunto commentando il Vangelo di oggi, è “un richiamo ai credenti a mettere da parte il protagonismo” per far crescere in noi l’amore per Gesù. Il porporato ha, inoltre, auspicato che si adempia “con umiltà e nella verità” il servizio nell’amministrazione della giustizia in Vaticano. Dopo la celebrazione, è seguita la relazione dell’avvocato Pierfrancesco Grossi, Promotore di Giustizia Aggiunto. All’evento era presente anche il ministro della Giustizia italiano, Paola Severino. Il 2012, ha riconosciuto con franchezza l’avvocato Grossi, è stato “particolarmente impegnativo” per gli uffici giudiziari vaticani, in particolare per le note vicende legate al cosiddetto “Vatileaks”. Il Promotore di Giustizia Aggiunto ha quindi sottolineato che rispetto al passato, quando lo Stato vaticano “appariva” come una realtà “quasi impenetrabile”, oggi il suo piccolo territorio è attraversato da 18-20 milioni di persone a cui si aggiungono i residenti. Né meno importante, soggiunge, è il fenomeno della “globalizzazione della vita giuridica”. Per questo, è stata la sua riflessione, la Città del Vaticano da “enclave dell’Italia tende progressivamente a divenire enclave dell’Unione Europea”. E ciò con “conseguenti inevitabili contatti tra ordinamento vaticano” e quello europeo. Il Promotore si è così soffermato sulle innovazioni introdotte nell’ordinamento giuridico vaticano “riguardo alla prevenzione del riciclaggio di denaro”, alla frode e alla falsificazione dei mezzi di pagamento: “Il 2012 è stato l’anno dei lavori di verifica e di adeguamento della legislazione vaticana alla normativa sia internazionale che comunitaria, in materia di riciclaggio e di finanziamento del terrorismo nonché per quanto concerne la frode e la contraffazione”. L’avvocato Grossi ha enumerato quei provvedimenti, decreti e leggi, che nel 2012 hanno aumentato il numero degli illeciti sanzionabili penalmente come anche le nuove norme penali su “finanziamento del terrorismo” e “pirateria”. D’altro canto, è stato richiamato il provvedimento per l’introduzione della “responsabilità amministrativa delle persone giuridiche” come da tempo auspicato dalla Commissione Europea. Con l’emanazione del Regolamento in materia monetaria da parte della Pontificia Commissione per lo Stato della Città del Vaticano, entrato in vigore il 30 dicembre scorso, ha rilevato, è stata data attuazione ai provvedimenti comunitari in materia monetaria. Ha così rivolto il pensiero alla struttura di fondo dell’ordinamento giudiziario vaticano che, ha detto, denota “alcune esigenze di revisione ed aggiornamento”. In particolare, ha auspicato che venga “soppressa la figura dei magistrati supplenti ed introduca formalmente quella degli aggiunti”, magari determinando con certezza “la durata del loro mandato”. Altro problema, ha affermato, è quello degli avvocati: l’esperienza infatti mostra che in “molti casi non hanno adeguata conoscenza del diritto vaticano”. E a ciò, ha lamentato, si aggiunge “l’assoluta ignoranza del diritto canonico” che è “la prima fonte normativa e il primo criterio di riferimento interpretativo”. La relazione ha quindi messo in luce che nel 2012 nello Stato Vaticano, vi sono stati 807 procedimenti civili e 163 penali. Le rogatorie penali provenienti lo scorso anno dall’Italia sono state 5, una dalla Polonia. A tutte è stata data esecuzione. “Come già rilevato altre volte, la cooperazione internazionale non può, però, limitarsi all’ambito processuale, ma dovrebbe estendersi sempre più a quello informativo, investigativo e di polizia giudiziaria” Al riguardo, ha affermato, molti passi in avanti sono stati fatti dopo l’adesione dello Stato vaticano all’Interpol nel 2008. Ed ha osservato che un ulteriore passo importante “potrebbe essere rappresentato dall’adesione dello Stato vaticano” a Europol e ad Eurojust, l’agenzia di cooperazione giudiziaria dell’Unione Europea. Sempre riguardo all’attività degli uffici giudiziari si sono registrati, nel 2012, 190 vidimazioni sui registri matrimoniali e due su quelli di nascita. Molti non cittadini vaticani, dunque, contraggono matrimonio in Vaticano, ponendo questioni di diritto ecclesiastico e di diritto internazionale privato. L’avvocato Grossi ha constatato nella relazione un “moltiplicarsi di fatti civilmente e penalmente rilevanti che finiscono per incidere” sull’attività giudiziaria in Vaticano. Ma ha osservato che la consistente percentuale di procedimenti civili e penali “non dipende da una maggiore litigiosità degli abitanti”, ma da dal gran numero di persone che annualmente entrano nel territorio vaticano. L’avvocato Grossi non ha infine mancato di ringraziare il Corpo della Gendarmeria e la magistratura italiana per il supporto agli uffici giudiziari nello svolgimento delle proprie attività.

Radio Vaticana
 

Mons. Müller: scrivere è un carisma speciale del nostro Papa, non c'è contraddizione tra la vita concreta e le grandi domande esistenziali sul senso profondo della vita umana, sull'etica, sulla vita sociale e su cosa succede dopo la morte

Il prefetto della Congregazione della Dottrina della fede, mons. Gerhard Ludwig Müller (nella foto con Benedetto XVI), presentando alla libreria di Propaganda Fide il suo libro "Ampliare l'orizzonte della ragione" edito dalla Libreria Editrice Vaticana, contesta l'idea che il tempo dedicato dal Papa all'attività intellettuale e, in particolare, alla scrittura sia sottratto all'attività di "governo della Chiesa". "Io - ha detto l'arcivescovo tedesco presentando  - penso che questo è un carisma speciale del nostro Papa". Per Müller "alla Chiesa di oggi è molto necessaria una sintesi tra l'attività del pastore e del testimone e la riflessione teologica fondamentale". Se "alcuni dicono che un pastore non deve scrivere libri e deve occuparsi di cose quotidiane, io ritengo invece che non c'è contraddizione tra la vita concreta e le grandi domande esistenziali sul senso profondo della vita umana, sull'etica, sulla vita sociale e su cosa succede dopo la morte". Non è opportuno invocare la Chiesa Cattolica quando si parla di carità e poi sostenere che alcune verità etiche sono soggettive. Mons. Müller ha citato espressamente, ma senza esempi, la campagna elettorale italiana. "Ho sentito nella politica italiana prima delle elezioni alcuni politici e rappresentanti dell'intellettualità dire che c'è bisogno della Chiesa che parla di amore, carità e misericordia di Dio ma senza mettersi nella verità che è soggettiva e riguarda le emozioni. 'C'è solo la mia verità, non c'è una verità oggettiva', dicono. Ma senza una base di verità non è possibile neanche la verità perché Dio è verità e carità", ha detto l'arcivescovo tedesco. Mueller ha anche citato il caso della politica "in Europa e in America del nord" affermando che "senza fondamento di etica, con il rifiuto di Dio e senza fede è impossibile risolvere tutti i problemi di oggi", problemi che "non sono solo di mercato e di denaro".

TMNews

Domani, Festa del Battesimo del Signore, Benedetto XVI presiederà nella Cappella Sistina la Santa Messa e battezzerà 20 bambini. Intenzione di preghiera per quelli che soffrono maltrattamenti, fame e malattie

Domani, nella Festa del Battesimo del Signore, il Papa presiederà nella Cappella Sistina la Santa Messa e battezzerà 20 bambini. Durante la celebrazione, che inizierà alle 9.45, si pregherà per la famiglia come piccola Chiesa domestica, in particolare con riferimento al dono per i genitori di essere capaci di educare i figli alla fede. Poi un’intenzione particolarissima per tutti i bambini che soffrono maltrattamenti, fame o malattie, perché ci siano sempre uomini e donne in grado di chinarsi su di loro con carità instancabile e speranza tenace. Per il quarto anno, il Pontefice celebrerà la Messa sull'altare originale della Sistina, che come è noto è appoggiato al muro dell'affresco del Giudizio di Michelangelo.

Radio Vaticana, Avvenire.it

Prosegue la crescita dell’Ordinariato Personale della Cattedra di San Pietro negli Stati Uniti: una grande risposta alla chiamata per l’unità

"La gioia e la benedizione nell’aver accolto tutti questi fedeli è alla fine quello che conta realmente: si tratta dell’unità in Cristo". C’è ampia soddisfazione in un intervento del vicario generale dell’Ordinariato Personale della Cattedra di San Pietro negli Stati Uniti, padre Scott Hurd, per i traguardi finora raggiunti dall’organismo eretto il 1° gennaio 2012 per accogliere in piena comunione con la Chiesa Cattolica gli ex fedeli anglicani, pur conservando alcuni elementi della loro tradizione religiosa. In alcune dichiarazioni pubblicate nel sito National Catholic Register, il vicario generale sottolinea il cammino di crescita dell’Ordinariato che, secondo i dati forniti dallo stesso sito, a fine dicembre 2012 includeva 1.600 fedeli, ventotto sacerdoti e trentasei comunità. Inoltre, alla stessa data, vanno aggiunti sessantanove candidati al sacerdozio. "Nel corrente anno abbiamo un’altra ondata di aspiranti sacerdoti che stanno iniziando il processo di formazione - ha spiegato padre Hurd - mentre ci sono altre comunità di fedeli in fase di discernimento, riguardo la possibilità per i loro membri di diventare cattolici e di entrare a far parte dell’Ordinariato". Nel sito sono offerte una serie di altre testimonianze di ex fedeli e membri del clero anglicani, tra cui quella di un cappellano militare, Ken Bolin, che ha servito in teatri di guerra, come per esempio, l’Afghanistan e l’Iraq, e che sta completando la formazione al sacerdozio. "L’Ordinariato - ha affermato il candidato - è una grande risposta alla preghiera di Cristo per l’unità". Ricordando il tempo finora trascorso, una ex fedele della comunità episcopaliana, Susan White, osserva che il 2012 "è stato un anno eccezionale: ogni volta che mi guardo attorno si hanno sempre più notizie di religiosi e fedeli che vogliono portare i tesori della propria tradizione anglicana nella comunità cattolica". A queste parole di ottimismo, si aggiungono quelle di un altro ex fedele episcopaliano, Eric Wilson: "È stata una benedizione enorme avere avuto la possibilità di sperimentare in prima persona la visione di Benedetto XVI. Il successo dell’Ordinariato ha superato tutte le aspettative, un segno sicuro che il Signore è al lavoro". Wilson fa parte dell’intera comunità di fedeli di una parrocchia episcopaliana di Saint Luke, a Bladensburg, nello Stato del Maryland, che ha deciso di intraprendere il cammino per entrare nella piena comunione con la Chiesa Cattolica.

L'Osservatore Romano