giovedì 10 settembre 2009

Sinodo dei vescovi per l'Africa. Benedetto XVI invita il direttore della Fao Diouf, per la prima volta un musulmano parlerà all'assise sinodale

Per la prima volta, un musulmano prenderà la parola a un Sinodo dei vescovi della Chiesa cattolica: si tratta del senegalese Jacques Diouf, direttore della Fao, che, insieme al congolese Rodolphe Adada, ex-responsabile della missione di pace dell'Onu in Darfur, è stato scelto da Papa Benedetto XVI come 'invitato speciale' al II Assemblea Speciale del Sinodo dei vescovi che si terrà in Vaticano dal 4 al 25 ottobre. Lo riferisce l'agenzia francese specializzata in informazione religiosa I.Media. Prenderà la parola davanti ai circa 240 Padri Sinodali, di cui oltre 200 africani. Già nel 1995, in occasione del Sinodo speciale per il Libano, erano stati invitati tre osservatori musulmani. Benedetto XVI ha invitato anche Abouna Paul Gebre Yohannes, Patriarca della Chiesa ortodossa etiope, una delle Chiese più antiche del continente.

Asca, Apcom

Mons. Zani: la Chiesa non vuole lo Stato catechista. Differenza tra catechesi e insegnamento della religione nelle scuole

Nessuno nella Chiesa vuole lo Stato catechista. A respingere le critiche piovute dopo la diffusione della lettera della Congregazione per l'Educazione Cattolica sull'insegnamento della religione nelle scuole è mons. Angelo Vincenzo Zani, sottosegretario del dicastero. In una intervista alla Radio Vaticana, il presule ha ribadito che ''c'è una netta distinzione tra la catechesi e l'insegnamento della religione cattolica''. Anche se si tratta sempre di religione cattolica, ha spiegato Zani, ''la catechesi è un percorso finalizzato a far interiorizzare questi valori, nel senso di far fare una scelta e una maturazione di fede, dall'altra, questi contenuti, nell'insegnamento della religione cattolica, invece, si presentano innanzitutto sotto forma disciplinare, offerta a tutti, certamente non finalizzata ad un'adesione di fede, ma tuttavia non si puo' sottrarre alle persone la possibilità di conoscere quello che fa parte di una cultura''. ''L'insegnamento della religione cattolica offre un suo contributo specifico e il contributo sarà sempre più qualificato nella misura in cui l'insegnamento della religione è identificato, cioè non si perde in un insieme di principi confusi. Più oggi aumenta la cultura pluralistica, - ha spiegato mons. Zani - più abbiamo bisogno di avere proposte chiare, proposte che non si impongono, ma che si pongono come elementi fondamentali sui quali si può costruire effettivamente una persona matura in tutte le sue dimensioni''.

Asca

'Caritas in veritate'. Mons. Crepaldi: non c'è contraddizione tra primato di Dio nella società e laicità, perchè Cristo non toglie ciò che è umano

Non c’è giustizia senza carità, e non si difende il lavoro se non si sostiene la vita nascente, la famiglia e il diritto all’obiezione. Lo ha spiegato l’arcivescovo di Trieste, mons. Gianpaolo Crepaldi, presidente dell’Osservatorio internazionale “Cardinale Van Thuân” sulla dottrina sociale della Chiesa, nel suo intervento al Comitato esecutivo della Cisl, il più grande sindacato cattolico. Davanti a loro ha presentato ieri l’Enciclica "Caritas in veritate", il cui obiettivo, ha detto, è quello di “riannunciare di nuovo e sempre il primato di Dio nella costruzione della società”. Così come per la "Rerum Novarum" “non c’è soluzione della questione sociale fuori del Vangelo”, così nella "Caritas in veritate" si afferma che “l’annuncio di Cristo è il primo e principale fattore di sviluppo”. L’Enciclica di Benedetto XVI, ha spiegato, “legge la storia umana alla luce del Vangelo ed esprime una sapienza cristiana”. L'arcivescovo ha sottolineato che nell’Enciclica tutto l’ambito umano, compreso il lavoro, “viene illuminato” dal Dio cristiano, che dice un grande sì all’uomo, viene “invitato a prendere coscienza della propria verità, sostenuto e incoraggiato ad essere maggiormente se stesso, purificato dalle ideologie e dagli interessi di parte”. Per mons. Crepaldi la "Caritas in veritate" “non è venuta a dirci come dobbiamo lavorare, è venuta a illuminare il lavoro; non è venuta a dirci come dobbiamo essere imprenditori, è venuta ad illuminare la realtà dell’economia”. L’Enciclica mostra che non c’è contraddizione fra primato di Dio e laicità perché “Cristo non toglie niente di quanto è umano”. E che se la società oscura Dio “tutta la vita sociale si impoverisce”. Il sindacato, ha sottolineato il presule, ha una grande vocazione: quella di favorire la coesione sociale, facendosi portatore di rivendicazioni e di autentici valori, di richieste normative e salariali ma anche di spazi di espressione per la persona. E la famiglia e la vita rappresentano per lui due nuovi campi di intervento.

Radio Vaticana

Sinodo dei vescovi per l'Africa. Il 19 ottobre a Roma un convegno e un recital sul continente nero

Raccogliersi metaforicamente ''attorno al fuoco'', come avviene nei villaggi africani, per scambiarsi conoscenze. Con questo scopo il 19 ottobre Roma ospiterà due eventi dedicati all'Africa, promossi dal Comune assieme alla II Assemblea Speciale per il continente del Sinodo dei Vescovi, i corso in quei giorni in Vaticano, alla Radio Vaticana e alla Comunità di Sant'Egidio. Il primo, in Campidoglio, sarà il convegno ''Africa: quale partnership per la riconciliazione, la giustizia e la pace?'' che vedrà la partecipazione, tra gli altri, del cardinale sudafricano Wilfrid Napier e degli arcivescovi John Onaiyekan (Abuja - Nigeria), Laurent Monsengwo Pasinya (Kinshasa - Congo), Sabino Odoki (Gulu - Uganda) e Josè Camnate Na Bissign (Bissau-Guinea Bissau). In serata, invece, all'Auditorium della Conciliazione andrà in scena il recital ''Africa. Croce in mezzo al mare'', curato dal giornalista della Radio Vaticana Filomeno Lopez e promosso in collaborazione con la struttura Hope del servizio nazionale per la pastorale giovanile. Il recital, alla presenza dei Padri Sinodali, proporrà ''testimonianze di artisti al servizio della riconciliazione in Africa''.

Asca

Sinodo dei vescovi per l'Africa. Padre Zanotelli: si levi un grido a favore dei poveri. Marelli: un occasione per far parlare il continente ai media

Il prossimo Sinodo dei vescovi sull'Africa, che si terrà in Vaticano dal 4 al 25 ottobre, è un'occasione unica per la Chiesa di recuperare il proprio ruolo ''profetico'' e al fianco dei poveri e per il Continente di prendere in mano ed affrontare i propri problemi: è quanto emerso da una conferenza stampa su ''Riconciliazione, giustizia e pace per l'Africa'', organizzata questa mattina dalla Conferenza degli Istituti Missionari in Italia (Cimi), dalla Federazione riviste missionarie italiane (Fesmi), dall'Associazione delle Ong italiane e dall'Unione stampa cattolica (Ucsi) del Lazio presso la sede dell'Azione Cattolica. All'incontro hanno hanno partecipato il missionario comboiano padre Alex Zanotelli, Sergio Marelli, direttore generale della Focsiv e Presidente dell'Associazione delle Ong italiane, padre Fernando Zolli del Cimi, Filomeno Lopez, filosofo e giornalista della Radio Vaticana, coordinati da Vania De Luca, presidente dell'Ucsi Lazio. ''Dal prossimo Sinodo per l'Africa - è stato l'auspicio di padre Zanotelli - si levi un forte grido a favore dei 'miserabili della terra'''. Il missionario ha ricordato i problemi che maggiormente affliggono l'Africa, dalle guerre e alla tratta di esseri umani, dalla ''questione del debito, di fronte alla quale l'Occidente rimane indifferente'' al commercio delle armi, dall'espansione dei biocarburanti che sottraggono terra alla produzione di generi alimentari ai trattati di libero commercio voluti dall'Unione Europea (Epa) che soffocano le imprese e i produttori africani, fino ai mutamenti climatici che provocheranno, secondo l'Onu, 250 milioni di rifugiati entro il 2050. L'Africa, ha concluso Zanotelli, è il Continente più ricco al mondo, ma anche più violato: ''La sua ricchezza è la sua maledizione''.
E' ''falso e fuorviante'' parlare di una 'rinascita' dell'Africa facendo ''la radiografia del continente'' con i soli ''indici macroeconomici''. Lo ha detto Sergio Marelli, nel suo intervento durante la conferenza stampa. I dati economici, ha fatto notare Marelli, indicano che l'Africa ha avuto un ritmo di crescita del 5-6% annuo del Pil, dovuto principalmente all'estrazione di petrolio e alla produzione agricola pensata per l'export. ''Peccato - ha per aggiunto - che l'80% della popolazione africana non abbia alcuna ricaduta da queste risorse; al contrario, avverte oggi il peso della crisi, che si manifesta come diminuzione degli aiuti internazionali, meno investimenti diretti delle imprese, riduzione delle rimesse dei migranti e svalutazione economica''. Il futuro ''si prospetta ancora peggiore'' ed ecco dunque, ha concluso Marelli, che è ora di chiedere ''scelte precise e profetiche ai governanti e ad ognuno di noi''. Di qui l'appello a fare del prossimo Sinodo per l'Africa un'occasione per ''far parlare'' il Continente e ''farlo ascoltare dai media''. In questo contesto, l'"Instrumentum laboris", la traccia di lavoro elaborata dal Vaticano per il Sinodo, è un ''documento in controtendenza, di rottura'' con il quale ''la Chiesa si riappropria di un ruolo profetico, interpretando la voce del popolo. E' una grande denuncia che interroga vescovi e laici''.

Asca

Il Papa ai promotori del Padiglione vaticano all'Expo di Saragozza: quando si rispetta l'ecologia umana, anche l'ecologia ambientale ne trae beneficio

"Quando Dio, con la creazione, ha dato all'uomo le chiavi della Terra sperava che egli sapesse usare di questo grande dono facendolo fruttificare in modo responsabile e rispettoso". Il Papa ha voluto sottolinearlo ricevendo oggi in udienza il gruppo di promotori del Padiglione della Santa Sede presso l'Expo Internazionale 2008 a Zaragoza (Spagna). "Oggi più che mai - ha scandito - occorre aiutare le persone a considerare la creazione molto più di una semplice fonte di ricchezza o di sfruttamento nelle mani dell'uomo". Nel suo breve discorso, Benedetto XVI ha definito l'installazione, "una delle più visitate e apprezzate" della mostra, l'occasione per "una opportuna riflessione sull'importanza del valore primordiale che riveste l'acqua per la vita dell'uomo". "Quando si rispetta l'ecologia umana nella società, anche l'ecologia ambientale ne trae beneficio", ha ribadito ciitando la sua terza Enciclica,"Caritas in veritate", e soffermandosi in particolare sulla "stretta relazione che esiste tra la cura dell'ambiente ed il rispetto delle esigenze etiche della natura umana". "L'essere umano - ha concluso il Papa - scopre il valore intrinseco della natura se impara a vederla così come è in realtà, espressione di un progetto di amore e di verità che ci parla del Creatore e del suo amore per l'umanità".

Presentato nella Sala stampa vaticana l'incontro di Benedetto XVI con gli artisti contemporanei il 21 novembre nella Cappella Sistina

Si svolgerà il 21 novembre nella Cappella Sistina l'incontro tra Papa Ratzinger e gli artisti, tra i quali anche quelli delle nuove arti come il cinema, il design e la video-art, a 45 anni del primo incontro di questo genere voluto da Paolo VI e a 10 anni dalla lettera a essi indirizzata da Giovanni Paolo II. L'evento è stato presentato questa mattina nella Sala Stampa della Santa Sede da mons. Gianfranco Ravasi, Presidente del Pontificio Consiglio della Cultura e della Pontificia Commissione per i Beni Culturali della Chiesa, dal prof. Antonio Paolucci, direttore dei Musei Vaticani e da mons. Pasquale Iacobone, Incaricato del Dipartimento Arte&Fede del Pontificio Consiglio della Cultura.
Prima dell'incontro, nel pomeriggio del 20 novembre gli artisti sono stati invitati a visitare la Collezione di Arte Moderna e Contemporanea dei Musei Vaticani, realizzata per volere di Paolo VI. L'incontro con il Papa sarà aperto da brevi interventi musicali di apertura, seguiti da un indirizzo di saluto letto da mons. Ravasi a nome degli artisti presenti. Successivamente, il Pontefice pronuncerà allora il suo discorso agli artisti. Gli artisti invitati sono circa 480, di diversi paesi e continenti, inseriti in cinque grandi gruppi: 1) pittori e scultori, 2) architetti, 3) scrittori e poeti, 4) musicisti e cantanti, 5)registi e attori di cinema e teatro fotografi ballerini etc. ''La scelta degli invitati - recita una nota diffusa oggi dala Sala Stampa vaticana - è stata effettuata, appunto con l'aiuto dei consulenti, soprattutto in base al livello artistico da loro raggiunto, tenendo anche conto della provenienza da contesti geografici e culturali diversi''. Finora, l'invito vaticano ha raccolto 100 risposte, di cui 76 positive e 23 negative: tra gli artisti che hanno confermato la loro presenza ci sono il premio Oscar Ennio Morricone, il regista Giuseppe Tornatore, Arnaldo Pomodoro, l'americano Robert Wilson, Mario Motta.

Asca