Radio Vaticana
giovedì 10 settembre 2009
'Caritas in veritate'. Mons. Crepaldi: non c'è contraddizione tra primato di Dio nella società e laicità, perchè Cristo non toglie ciò che è umano
Non c’è giustizia senza carità, e non si difende il lavoro se non si sostiene la vita nascente, la famiglia e il diritto all’obiezione. Lo ha spiegato l’arcivescovo di Trieste, mons. Gianpaolo Crepaldi, presidente dell’Osservatorio internazionale “Cardinale Van Thuân” sulla dottrina sociale della Chiesa, nel suo intervento al Comitato esecutivo della Cisl, il più grande sindacato cattolico. Davanti a loro ha presentato ieri l’Enciclica "Caritas in veritate", il cui obiettivo, ha detto, è quello di “riannunciare di nuovo e sempre il primato di Dio nella costruzione della società”. Così come per la "Rerum Novarum" “non c’è soluzione della questione sociale fuori del Vangelo”, così nella "Caritas in veritate" si afferma che “l’annuncio di Cristo è il primo e principale fattore di sviluppo”. L’Enciclica di Benedetto XVI, ha spiegato, “legge la storia umana alla luce del Vangelo ed esprime una sapienza cristiana”. L'arcivescovo ha sottolineato che nell’Enciclica tutto l’ambito umano, compreso il lavoro, “viene illuminato” dal Dio cristiano, che dice un grande sì all’uomo, viene “invitato a prendere coscienza della propria verità, sostenuto e incoraggiato ad essere maggiormente se stesso, purificato dalle ideologie e dagli interessi di parte”. Per mons. Crepaldi la "Caritas in veritate" “non è venuta a dirci come dobbiamo lavorare, è venuta a illuminare il lavoro; non è venuta a dirci come dobbiamo essere imprenditori, è venuta ad illuminare la realtà dell’economia”. L’Enciclica mostra che non c’è contraddizione fra primato di Dio e laicità perché “Cristo non toglie niente di quanto è umano”. E che se la società oscura Dio “tutta la vita sociale si impoverisce”. Il sindacato, ha sottolineato il presule, ha una grande vocazione: quella di favorire la coesione sociale, facendosi portatore di rivendicazioni e di autentici valori, di richieste normative e salariali ma anche di spazi di espressione per la persona. E la famiglia e la vita rappresentano per lui due nuovi campi di intervento.