martedì 31 maggio 2011

Il Papa: Maria ci guidi ad una risposta sempre più generosa e incondizionata ai progetti di Dio anche quando siamo chiamati ad abbracciare la croce

Questa sera il Papa ha preso parte alla celebrazione della conclusione del mese mariano nei Giardini Vaticani. Il Pontefice si è unito ai fedeli al termine della processione aux flambeaux partita dalla chiesa di Santo Stefano degli Abissini e conclusasi alla Grotta di Lourdes e durante la quale il card. Angelo Comastri, vicario generale del Papa per lo Stato della Città del Vaticano, ha presieduto la recita del Santo Rosario.
"A conclusione del mese di Maggio, vogliamo unire la nostra voce a quella di Maria, nel suo stesso cantico di lode; con Lei vogliamo magnificare il Signore per le meraviglie che continua ad operare nella vita della Chiesa e di ciascuno di noi", ha detto Benedetto XVI nel suo saluto. Il Papa ha poi proseguito affermando che "in particolare, è stato e rimane per tutti motivo di grande gioia e gratitudine l’avere iniziato questo mese mariano con la memorabile Beatificazione di Giovanni Paolo II. Quale grande dono di grazia è stata, per la Chiesa intera, la vita di questo grande Papa! – ha sottolineato -. La sua testimonianza continua ad illuminare le nostre esistenze e ci è di sprone ad essere veri discepoli del Signore, a seguirLo con il coraggio della fede, ad amarLo con lo stesso entusiasmo con cui egli ha donato a Lui la propria vita". E sul coraggio della fede ha insistito Benedetto XVI parlando poi della figura di Maria, “che ha creduto all’annuncio dell’Angelo e ha risposto con fede, accettando con coraggio il progetto di Dio per la sua vita”, accogliendone così in sé la Parola: “Come sottolineava il mio Beato Predecessore nell’Enciclica 'Redemptoris Mater', è mediante la fede che Maria ha pronunciato il suo fiat, ‘si è abbandonata a Dio senza riserve ed ha consacrato totalmente se stessa, quale ancella del Signore, alla persona e all’opera del Figlio suo’”. "Rivolgendoci oggi alla ‘piena di grazia’ – ha affermato il Papa - le chiediamo di ottenere anche a noi, dalla Provvidenza divina, di poter pronunciare ogni giorno il nostro ‘sì’ ai disegni di Dio con la stessa fede umile e schietta con cui Lei ha pronunciato il suo".
“Ella che, accogliendo in sé la Parola di Dio, si è abbandonata a Lui senza riserve, ci guidi ad una risposta sempre più generosa e incondizionata ai suoi progetti, anche quando in essi siamo chiamati ad abbracciare la croce”. Infine, prima di soffermarsi in preghiera davanti alla Grotta di Lourdes, il Papa ha affidato “alla materna intercessione della Madonna la Chiesa e il mondo intero”.
E’ stato accolto da un clima di preghiera intenso Benedetto XVI quando ha raggiunto i fedeli che hanno gremito i viali alberati dei Giardini Vaticani meditando i misteri dolorosi del Rosario. "Guardiamo Gesù, per sentire il disgusto del peccato e per unirci in un grande desiderio di amore fino a condividere con lui la Passione che salva". "Il male si vince con il bene; l’odio si vince con l’amore; la cattiveria si vince soltanto con una sovrabbondante bontà. Impariamo lo stile di Gesù". Ad ascoltare la riflessione del Papa c’erano diversi cardinali, presuli, centinaia di persone che insieme al card. Comastri hanno pregato con queste parole: "O Maria, Madre di misericordia, talvolta come i bambini, abbiamo paura del buio: il buio della disonestà tanto diffusa, il buio della famiglia senza valori, il buio dei giovani senza ideali".

Radio Vaticana, SIR

CELEBRAZIONE MARIANA PER LA CONCLUSIONE DEL MESE DI MAGGIO IN VATICANO - il testo integrale del discorso del Papa

Il Papa in Croazia. Mons. Župan: le famiglie attendono una parola di conforto e incoraggiamento per porsi in modo saldo davanti a una società ostile

di Valter Župan
vescovo di Krk, presidente della Commissione Famiglia e Vita

Durante l’Assemblea plenaria dei vescovi croati nel gennaio del 2010 è stata avanzata la proposta di organizzare la Giornata delle famiglie cattoliche (Family Day). I vescovi hanno accolto all’unanimità questa proposta e l’organizzazione di questa manifestazione, che si sarebbe dovuta svolgere quest’anno a maggio, è stata affidata alla Commissione della Conferenza Episcopale per la famiglia e ai responsabili diocesani per la pastorale delle famiglie. Quando i preparativi erano già in fase avanzata, ci è pervenuta la lieta notizia che Benedetto XVI aveva accolto l’invito dei vescovi croati di visitare la Chiesa in Croazia nella prima metà di quest’anno. Nell’ambito della Conferenza Episcopale si è subito pensato che sarebbe stato molto opportuno che il Pontefice potesse presiedere al raduno delle famiglie. Ci siamo subito resi disponibili a confermare la data del raduno alle esigenze del Papa. Pianificando la sua visita in Croazia sabato 4 e domenica 5 giugno 2011, Benedetto XVI ha indicato l’incontro con le famiglie quale primo obiettivo del suo viaggio, che includerà la celebrazione della solenne Eucaristia in occasione della Giornata delle famiglie. Sappiamo tutti che Benedetto XVI è molto esplicito nel proclamare i diritti della persona, delle famiglie, dei nascituri. È ben nota la premura con cui promuove gli Incontri Mondiali e le Giornate nazionali delle Famiglie e le famiglie riconoscono nella persona del Pontefice la figura di Cristo che oggi limpidamente, senza stancarsi, annuncia i valori irrinunciabili di quell’istituto che si fonda sull’amore vicendevole di un marito e di una moglie. La grande maggioranza della popolazione e delle famiglie in Croazia aderisce ai principi della Chiesa, ma purtroppo la loro voce viene censurata dai mezzi di comunicazione, il cui obiettivo è dare la sensazione che le famiglie cattoliche e tutta la Chiesa in Croazia siano una parte insignificante della popolazione, una minoranza di cui non vale la pena tener conto. Nel nostro Paese è ancora in vigore la legge sull’interruzione di gravidanza introdotta ai tempi del regime totalitario comunista. Perciò le famiglie si attendono dal Papa un forte sostegno. Esse vogliono che si senta la loro voce, che si rispettino i loro diritti. I genitori hanno il pieno diritto di esprimere il loro parere e di decidere per i loro figli quale sarà l’educazione sessuale nelle scuole. Le famiglie sono portatrici di messaggi autentici di vita, di speranza e di amore. Il nostro popolo deve a loro il progresso della nazione, oltre che la sua sopravvivenza. Questo popolo ha vissuto periodi assai difficili nei tredici secoli della sua storia e ha fermato varie aggressioni ai popoli cristiani dell’Europa. Ma ha potuto farlo poiché le sue famiglie erano fondate sui valori del Vangelo. La comunione di un uomo e di una donna origina un patrimonio di valori che hanno plasmato sia l’Europa sia la Croazia, generando una cultura ispirata all’umanesimo cristiano che ha promosso il rispetto per l’uomo, per la dignità e sacralità della sua vita, per il lavoro e il progresso sociale ed economico. Siamo coscienti che soltanto su queste fondamenta si può costruire un futuro che consenta progresso e benessere. Credo che le famiglie croate attendano una forte e calorosa chiamata ad aprire le porte a Cristo. Attendono una parola di consolazione, di conforto e di incoraggiamento per porsi in modo saldo davanti ad una società ostile. Perciò siamo sin d’ora riconoscenti al Papa che ha deciso di presiedere questo nostro primo incontro delle famiglie cattoliche. L’Ufficio per la famiglia della Conferenza Episcopale, il capoufficio con tutti i suoi collaboratori, ha preparato quindici catechesi elaborate sui temi riguardanti la Carta dei Diritti della Famiglia, promulgata dalla Santa Sede. Il materiale è stato trasmesso ai parroci, i quali a loro volta hanno costituito gruppi di lavoro con famiglie che hanno dato inizio nelle varie parrocchie ad un serio cammino di formazione e di preghiera. Questa iniziativa ha avuto una larga eco. Le catechesi, preparate molto accuratamente, potranno essere un valido aiuto ai sacerdoti nella preparazione dei raduni per famiglie, sposi e giovani anche nei prossimi anni. Tutto il territorio nazionale si è unito in preghiera. Ogni giorno, dopo la Messa o durante le liturgie in chiesa, si recita una preghiera alla Sacra Famiglia appositamente formulata per questa occasione. Alcune diocesi hanno elaborato anche iniziative pastorali specifiche, raccogliendo mezzi e istituendo fondi per aiutare con borse di studio le famiglie più numerose. Parrocchie, associazioni e comunità di famiglie si sono unite e hanno dato vita a una "corona vivente di preghiera". Nella preparazione più prossima alla visita del Papa si utilizzeranno i mezzi di comunicazione sociale, per lo più quelli provinciali, diocesani e parrocchiali, con maxi-poster, articoli sul Pontefice. In questa epoca di globalizzazione la Croazia partecipa alla vita del continente europeo. Stiamo vivendo un periodo di transizione in cui è assolutamente necessario che le famiglie diventino pienamente consapevoli della propria missione. Sempre più si formano delle associazioni di famiglie che promuovono la spiritualità familiare, gruppi di preghiera, circoli di studio. Con cadenza mensile, semestrale o annuale hanno luogo incontri che promuovono la conoscenza e l’approfondimento di singoli aspetti della vita familiare. Si perfezionano sempre più i corsi di preparazione al matrimonio e si può dire che ormai la stragrande maggioranza dei nubendi li frequenta. Il calo demografico è presente e incombe come una grave minaccia sulla nazione. Tuttavia si avverte negli ultimi anni una tendenza positiva: le famiglie con più di due bambini pare vadano aumentando. Alcuni vescovi hanno deciso di battezzare personalmente ogni quarto e successivo figlio in segno di riconoscimento, per incoraggiare le famiglie ad accogliere la vita e dare loro un appoggio morale. Parecchie famiglie, specialmente quelle numerose, versano in condizioni materiali preoccupanti. Diventano purtroppo sempre più frequenti i provvedimenti normativi che non soltanto non tengono in nessun conto la famiglia, ma che talvolta le sono apertamente ostili. È evidente che si dovrebbe con più decisione provvedere con adeguate leggi, provvedimenti e disposizioni in favore delle famiglie. La nostra speranza sta nelle famiglie cristiane che sono vivamente radicate nel corpo della Chiesa, traendo vita ed energia dal Vangelo e dai Sacramenti che le rendono salde e coraggiose davanti a questa cultura di morte. La nostra speranza si fonda sull’aiuto e sull’amore indefettibile di nostro Signore.

L'Osservatore Romano

Verso il 60° anniversario di Ordinazione sacerdortale di Benedetto XVI. Giovanni Paolo II: ha sempre mirato a servire e a far conoscere la Verità

"La coincidenza del Suo giorno giubilare con la solennità liturgica dei Santi Apostoli Pietro e Paolo evoca nel mio spirito la visione di ampi orizzonti spirituali ed ecclesiali: la santità personale spinta fino al sacrificio supremo, la proiezione missionaria non disgiunta dalla preoccupazione costante per l'unità, la necessaria integrazione tra carisma spirituale e ministero istituzionale (...) In Pietro risalta il principio di unità, fondato sulla fede salda come roccia del Principe degli Apostoli; in Paolo l'esigenza intrinseca al Vangelo di chiamare ogni uomo ed ogni popolo all'obbedienza della fede (...) Come non scorgere in queste due componenti anche le coordinate fondamentali del cammino che la Provvidenza ha disposto per Lei, Signor Cardinale, chiamandoLa al sacerdozio? E' in quest'ottica di fede che si devono vedere i brillanti studi filosofici e soprattutto teologici da Lei compiuti e la precoce chiamata a ruoli di docenza nelle più importanti Università tedesche. L'intento che sempre L'ha guidata nel Suo impegno di studio e di insegnamento è stato da Lei espresso nel motto scelto in occasione della nomina episcopale: Cooperatores veritatis. Lo scopo al quale, fin dai primi anni del Suo sacerdozio, ha sempre mirato è stato quello di servire la Verità, cercando di conoscerla sempre più a fondo e di farla conoscere sempre più ampiamente".

Lettera di Giovanni Paolo II al card. Joseph Ratzinger, in occasione del 50° di sacerdozio (28 giugno 2001)

Visitazione di Maria. Il Magistero del Papa: il Magnificat ringraziamento di chi conosce i drammi della vita ma confida nell’opera redentrice di Dio

Il mese di maggio, dedicato a Maria, si concluderà questa sera, alla presenza del Papa, con la processione e la recita del Santo Rosario nei Giardini Vaticani. Benedetto XVI raggiungerà la Grotta di Nostra Signora di Lourdes al termine della liturgia della Parola, presieduta dal card. Angelo Comastri, vicario del Papa per la Città del Vaticano, e impartirà la benedizione apostolica. Il sigillo di questo mese mariano è rappresentato dall’odierna Festa della Visitazione della Beata Vergine Maria che, portando in grembo Gesù appena concepito, si reca dall’anziana cugina Elisabetta, giunta al sesto mese di gravidanza. Nel suo magistero, Benedetto XVI si è soffermato più volte su questo episodio, narrato nel Vangelo di Luca. L’incontro di una donna sterile e di una giovane Vergine, divenute madri per straordinario intervento divino, è pervaso dalla gioia dello Spirito Santo e trova la sua espressione nel ‘Magnificat’, il cantico della Vergine che “esalta le meraviglie di Dio nella storia della salvezza”: “Il Magnificat non è il cantico di coloro ai quali arride la fortuna, che hanno sempre 'il vento in poppa'; è piuttosto il ringraziamento di chi conosce i drammi della vita, ma confida nell’opera redentrice di Dio. È un canto che esprime la fede provata di generazioni di uomini e donne che hanno posto in Dio la loro speranza e si sono impegnati in prima persona, come Maria, per essere di aiuto ai fratelli nel bisogno” (11 febbraio 2010, Memoria della Beata Maria Vergine di Lourdes).
Elisabetta è il simbolo di tante persone anziane e malate. Maria, partita per andare ad aiutare l’anziana cugina, è icona della Chiesa missionaria, chiamata a portare e a testimoniare nel mondo la luce del Verbo incarnato: “Nel sostegno offerto da Maria a questa parente che vive, in età avanzata, una situazione delicata come la gravidanza, vediamo prefigurata tutta l’azione della Chiesa a sostegno della vita bisognosa di cura” (11 febbraio 2010, Memoria della Beata Maria Vergine di Lourdes).
Maria, che porta in grembo Gesù appena concepito, è anche il Tabernacolo vivente del Dio fatto carne. La Vergine “vede” con gli occhi della fede l’opera di Dio nella storia: "Per questo è Beata, perché ha creduto: per la fede, infatti, ha accolto la Parola del Signore e ha concepito il Verbo incarnato. La sua fede Le ha fatto vedere che i troni dei potenti di questo mondo sono tutti provvisori, mentre il trono di Dio è l’unica roccia che non muta e non cade” (Celebrazione a conclusione del mese mariano, 31 maggio 2008).
Dove giunge Maria è presente Gesù: “Chi apre il suo cuore alla Madre incontra ed accoglie il Figlio ed è invaso dalla sua gioia”.

Radio Vaticana

Il Papa in Croazia. Lombardi: viaggio intenso nel segno della famiglia, ricco di momenti spirituali e di dialogo con le realtà sociali e culturali

In Croazia, fervono i preparativi per il viaggio del Papa, in programma per sabato 4 e domenica 5 giugno. Il 19° viaggio apostolico internazionale di Benedetto XVI avverrà in occasione della Giornata nazionale delle famiglie cattoliche croate e avrà per motto “Insieme in Cristo”. Sul significato e i momenti salienti, il direttore della Sala Stampa vaticana, padre Federico Lombardi, ha tenuto questa mattina un briefing con i giornalisti. Un viaggio di due giorni, intensa e ricca di momenti spirituali ma anche di dialogo con le diverse realtà sociali e culturali della Croazia. Padre Lombardi ha innanzitutto ricordato che, se Benedetto XVI si reca in terra croata per la prima volta, Joseph Ratzinger era già stato in questo Paese due volte da cardinale. Quindi, si è soffermato sul contesto sociopolitico in cui avviene il viaggio: ricorre quest’anno il 20° anniversario dell’indipendenza della Croazia, che ora attende con fiducia l’integrazione nell’Unione Europea: “Ci saranno certamente dei riferimenti alla cultura, alla tradizione, all’identità del popolo croato e le sue attese nella prospettiva dell’inserimento nell’Unione europea”.Il direttore della Sala Stampa ha dunque illustrato i momenti salienti del viaggio. Il 4 giugno, dopo la tradizionale cerimonia di benvenuto all’aeroporto di Zagabria, il Pontefice si recherà al Palazzo presidenziale dove avrà un colloquio con il presidente della Repubblica, Ivo Josipovic, legato al Pontefice da un grande amore per la musica classica. Nel pomeriggio, due gli eventi di grande rilievo: al Teatro nazionale croato, l'incontro con gli esponenti della società civile, della cultura e i leader religiosi; la sera, nella Piazza centrale di Zagabria, la Veglia di preghiera con i giovani. All’evento sono attese circa 50mila persone. La domenica mattina, il momento culminante del viaggio con la grande Messa che il Papa celebrerà nell’ippodromo di Zagabria in occasione della Giornata nazionale delle famiglie cattoliche croate. Attese 300 milapersone. Nel pomeriggio, poi, il Papa si recherà nella Cattedrale cittadina per recitare i Vespri e raccogliersi in preghiera dinnanzi alla tomba del Beato Stepinac, difensore della libertà religiosa contro la dittatura comunista: “Grande pastore della Chiesa croata, vescovo e martire, è morto in conseguenza delle malattie contratte durante la prigionia, quindi è considerato martire. Certamente, è un po’ la figura dominante nel clima di questo incontro”. Dopo una visita al cardinale arcivescovo di Zagabria, Bozanic, il Papa si recherà in aeroporto per far ritorno a Roma. Tutti i discorsi del Papa, ha spiegato padre Lombardi, saranno pronunciati in italiano, intercalati dalla lettura di una traduzione in lingua croata. Non mancheranno tuttavia alcuni passaggi letti direttamente in croato dal Santo Padre. Al seguito del Papa, ha osservato padre Lombardi, ci saranno anche il card. Ennio Antonelli, presidente del Pontificio Consiglio per la Famiglia e mons. Nicola Eterovic, segretario generale del Sinodo dei vescovi, di nazionalità croata.

Radio Vaticana

Il Papa: la Liturgia è primariamente azione di Dio attraverso la Chiesa, come la musica sacra vive di un corretto rapporto tra tradizione e progresso

Lettera di Papa Benedetto XVI al Gran Cancelliere del Pontificio Istituto di Musica Sacra, card. Zenon Grocholewski, in occasione delle celebrazioni del centenario di fondazione dell’Istituto e di cui il cardinale ha dato lettura il 26 maggio scorso all’apertura del Congresso internazionale di musica sacra (26 maggio - 1° giugno), promosso nell’ambito delle manifestazioni celebrative.
Per cogliere identità e missione del Pontificio Istituto di musica sacra, “occorre ricordare che il Papa san Pio X lo fondò otto anni dopo aver emanato il Motu proprio Tra le sollecitudini, del 22 novembre 1903, col quale operò una profonda riforma nel campo della musica sacra, rifacendosi alla grande tradizione della Chiesa contro gli influssi esercitati dalla musica profana, specie operistica”. “Tale intervento magisteriale – ha spiegato il Santo Padre - aveva bisogno, per la sua attuazione nella Chiesa universale, di un centro di studio e di insegnamento che potesse trasmettere in modo fedele e qualificato le linee indicate dal Sommo Pontefice, secondo l’autentica e gloriosa tradizione risalente a San Gregorio Magno”. Il Papa ha sottolineato come “da San Pio X fino ad oggi si riscontri, pur nella naturale evoluzione, la sostanziale continuità del Magistero sulla musica sacra nella Liturgia”. In particolare, “Paolo VI e Giovanni Paolo II, alla luce della Costituzione conciliare Sacrosanctum Concilium, hanno voluto ribadire il fine della musica sacra, cioè ‘la gloria di Dio e la santificazione dei fedeli’, e i criteri fondamentali della tradizione”. Tra di essi, “il senso della preghiera, della dignità e della bellezza; la piena aderenza ai testi e ai gesti liturgici; il coinvolgimento dell’assemblea e, quindi, il legittimo adattamento alla cultura locale, conservando, al tempo stesso, l’universalità del linguaggio; il primato del canto gregoriano, quale supremo modello di musica sacra, e la sapiente valorizzazione delle altre forme espressive, che fanno parte del patrimonio storico-liturgico della Chiesa, specialmente, ma non solo, la polifonia; l’importanza della schola cantorum”. Per il Papa, “sono criteri importanti, da considerare attentamente anche oggi”. A volte tali elementi, quali “il valore del grande patrimonio ecclesiale della musica sacra o l’universalità che è caratteristica del canto gregoriano”, sono stati ritenuti “espressione di una concezione rispondente ad un passato da superare e da trascurare, perché limitativo della libertà e della creatività del singolo e delle comunità”. Ma, ha domandato Benedetto XVI, “chi è l’autentico soggetto della Liturgia? La risposta è semplice: la Chiesa. Non è il singolo o il gruppo che celebra la Liturgia, ma essa è primariamente azione di Dio attraverso la Chiesa, che ha la sua storia, la sua ricca tradizione e la sua creatività”. La Liturgia, e la musica sacra, “vive di un corretto e costante rapporto tra sana traditio e legitima progressio”. Tenendo sempre ben presente, ha concluso, “che questi due concetti - che i Padri conciliari chiaramente sottolineavano - si integrano a vicenda perché la tradizione è una realtà viva, include perciò in se stessa il principio dello sviluppo, del progresso”.

SIR, Radio Vaticana

LETTERA DEL SANTO PADRE AL GRAN CANCELLIERE DEL PONTIFICIO ISTITUTO DI MUSICA SACRA IN OCCASIONE DEL 100° ANNIVERSARIO DI FONDAZIONE DELL’ISTITUTO

La preghiera del Papa per giugno: i sacerdoti, uniti al Cuore di Cristo, siano sempre veri testimoni dell'amore premuroso e misericordioso di Dio

Nel mese di giugno che sta per iniziare, Benedetto XVI chiede in particolare preghiere per i sacerdoti, perché siano testimoni autentici dell'amore di Dio. E' la proposta che fa nelle intenzioni di preghiera contenute nella lettera pontificia che ha affidato all'Apostolato della Preghiera. L'intenzione generale per il mese di giugno recita: “Perché i sacerdoti, uniti al Cuore di Cristo, siano sempre veri testimoni dell'amore premuroso e misericordioso di Dio”. Questa richiesta del Papa ha luogo a un anno dalla chiusura dell'Anno Sacerdotale, periodo in cui la Chiesa si è unita in modo particolare in preghiera per i suoi sacerdoti nel mezzo di scandali che hanno visto protagonisti pochissimi di loro ma hanno provocato un grave danno nella percezione della loro vocazione da parte dell'opinione pubblica. Lo stesso Benedetto XVI, il prossimo 29 giugno, celebrerà il 60° anniversario di Ordinazione sacerdotale. Il mese di giugno è anche quello che la Chiesa dedica tradizionalmente al Sacro Cuore di Gesù. Oltre all'intenzione generale, il Papa propone ogni mese anche un'intenzione missionaria, che a giugno recita: “Perché lo Spirito Santo faccia sorgere dalle nostre comunità numerose vocazioni missionarie, disposte a consacrarsi pienamente alla diffusione del Regno di Dio”.

Zenit

Giornata Mondiale della Gioventù 2011. I Principi delle Asturie incontrano il Comitato organizzatore: appoggio per un evento di trascendenza sociale

Ieri mattina i Principi delle Asturie (nella foto con Benedetto XVI) hanno ricevuto i rappresentanti della Fondazione Madrid Vivo e i membri del Comitato Organizzatore della Giornata Mondiale della Gioventù. La Fondazione Madrid Vivo é una delle istituzioni che stanno collaborando per far sì che la GMG diventi realtà. I Principi delle Asturie hanno mostrato il loro appoggio e la loro impressione prima di questo grande evento di importante proiezione internazionale e di trascendenza sociale. Inoltre hanno manifestato essere molto favorevoli a tutti i preparativi della Giornata Mondiale, che continuano con l'impressione di star vivendo l'anteprima di una occasione unica per la Spagna. Subito dopo il cardinale di Madrid e Presidente del Comitato Organizzatore, Antonio María Rouco Varela, ha parlato della ‘Generazione della speranza’, riferendosi ai tanti giovani che verranno alla GMG provenienti da tutto il mondo, e che vi scopriranno una visione della vita piena di speranza e di allegria, dove la ‘civilizzazione dell'amore’ non é un'utopia. Come gesto di ringraziamento, gli organizzatori hanno fatto dono ai Principi delle Asturie di magliette della GMG per le loro figlie, e un orologio della Giornata per ciascuno. Non è la prima volta che il Principe mostra il suo favore per la Giornata Mondiale della Gioventù. In occasione del viaggio di Benedetto XVI a Santiago de Compostela il novembre scorso, il Principe delle Asturie mise in risalto davanti al Papa l'onore di celebrare a Madrid la Giornata Mondiale della Gioventù. Allo stesso modo il giorno della Beatificazione di Giovanni Paolo II, il Principe delle Asturie si congedò dal Pontífice con un "Santo Padre: La aspettiamo a Madrid!".

GMG 2011 - Sito ufficiale

Martinelli: il Papa è stato molto paterno ed ha capito la sofferenza che la Chiesa in Libia e il popolo libico stanno vivendo. Ci ha dato coraggio

“Il Santo Padre ci ha tenuto a dirmi: ‘non sentitevi soli, la Chiesa vi sostiene soprattutto con la preghiera’. Il Papa è stato molto paterno ed ha capito la sofferenza che sia la Chiesa in Libia sia il popolo libico stanno vivendo. Il Santo Padre ci ha dato coraggio. Avevamo bisogno di una parola di conforto”: così all’agenzia Fides mons. Giovanni Innocenzo Martinelli, Vicario Apostolico di Tripoli, che sabato 28 maggio è stato ricevuto in udienza da Papa Benedetto XVI. Mons. Martinelli che a Roma ha incontrato anche il card. Peter Turkson, Presidente del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace, e mons. Dominique Mamberti, Segretario per i Rapporti con gli Stati, sottolinea che da parte di tutti “è stata assicurata la preghiera, perché l’unità e la comunione ecclesiale si esprime attraverso di essa”. Mons. Martinelli è da poco rientrato a Tripoli, dopo “un viaggio abbastanza tranquillo, anche se lungo. Ai check point non vi sono stati particolari problemi” racconta a Fides. Ieri, 30 maggio, il presidente sudafricano e inviato dell’Unione Africana, Jacob Zuma, si è incontrato con il leader libico Muhammar Gheddafi. “Speriamo che vi sia qualche sbocco, anche se non sappiamo cosa si siano detti” commenta Mons. Martinelli. “C’è la buona volontà, ma le soluzioni non sono facili. Speriamo comunque che avvenga qualcosa di nuovo” conclude il Vicario Apostolico di Tripoli.

Fides

Giornata Mondiale della Gioventù 2011. Nel Parco del Retiro la Fiera vocazionale: 80 postazioni con movimenti, organizzazioni e istituzioni ecclesiali

Nel parco madrileno del Retiro, quest'estate, durante la XXVI Giornata Mondiale della Gioventù, si svolgerà la tradizionale fiera vocazionale in cui i movimenti, le organizzazioni e le istituzioni della Chiesa universale proporranno chiamate, missioni e carismi. Verranno installate circa 80 postazioni, nelle quali saranno rappresentate le più varie offerte vocazionali della Chiesa. L'Esposizione Vocazionale 2011 ha l'obiettivo di permettere ai giovani che assisteranno alla GMG di conoscere in prima persona molti dei cammini vocazionali aperti nella Chiesa, e di incoraggiare nei giovani la ricerca di ciò che Dio si aspetta da ciascuno di loro. Sarà anche un'opportunità perché famiglie religiose, movimenti, associazioni di fedeli e altre istituzioni ecclesiali di tutto il mondo possano presentarsi, attraverso persone che vivono questa vocazione, alle centinaia di migliaia di partecipanti alla GMG presenti a Madrid. Nell'Esposizione Vocazionale ci saranno rappresentanze di vari Paesi, come Francia, Norvegia, Stati Uniti, Canada, Regno Unito, Irlanda, Belgio, Guatemala, Cile e Perù. In occasione della recente Giornata Mondiale di Preghiera per le Vocazioni, Papa Benedetto XVI ha sottolineato che “anche in questo tempo, nel quale la voce del Signore rischia di essere sommersa in mezzo a tante altre voci, ogni comunità ecclesiale è chiamata a promuovere e curare le vocazioni al sacerdozio e alla vita consacrata”. “Gli uomini infatti hanno sempre bisogno di Dio, anche nel nostro mondo tecnologico, e ci sarà sempre bisogno di Pastori che annunciano la sua Parola e fanno incontrare il Signore nei Sacramenti”, ha aggiunto.

Zenit