di Valter Župan
vescovo di Krk, presidente della Commissione Famiglia e Vita
Durante l’Assemblea plenaria dei vescovi croati nel gennaio del 2010 è stata avanzata la proposta di organizzare la Giornata delle famiglie cattoliche (Family Day). I vescovi hanno accolto all’unanimità questa proposta e l’organizzazione di questa manifestazione, che si sarebbe dovuta svolgere quest’anno a maggio, è stata affidata alla Commissione della Conferenza Episcopale per la famiglia e ai responsabili diocesani per la pastorale delle famiglie. Quando i preparativi erano già in fase avanzata, ci è pervenuta la lieta notizia che Benedetto XVI aveva accolto l’invito dei vescovi croati di visitare la Chiesa in Croazia nella prima metà di quest’anno. Nell’ambito della Conferenza Episcopale si è subito pensato che sarebbe stato molto opportuno che il Pontefice potesse presiedere al raduno delle famiglie. Ci siamo subito resi disponibili a confermare la data del raduno alle esigenze del Papa. Pianificando la sua visita in Croazia sabato 4 e domenica 5 giugno 2011, Benedetto XVI ha indicato l’incontro con le famiglie quale primo obiettivo del suo viaggio, che includerà la celebrazione della solenne Eucaristia in occasione della Giornata delle famiglie. Sappiamo tutti che Benedetto XVI è molto esplicito nel proclamare i diritti della persona, delle famiglie, dei nascituri. È ben nota la premura con cui promuove gli Incontri Mondiali e le Giornate nazionali delle Famiglie e le famiglie riconoscono nella persona del Pontefice la figura di Cristo che oggi limpidamente, senza stancarsi, annuncia i valori irrinunciabili di quell’istituto che si fonda sull’amore vicendevole di un marito e di una moglie. La grande maggioranza della popolazione e delle famiglie in Croazia aderisce ai principi della Chiesa, ma purtroppo la loro voce viene censurata dai mezzi di comunicazione, il cui obiettivo è dare la sensazione che le famiglie cattoliche e tutta la Chiesa in Croazia siano una parte insignificante della popolazione, una minoranza di cui non vale la pena tener conto. Nel nostro Paese è ancora in vigore la legge sull’interruzione di gravidanza introdotta ai tempi del regime totalitario comunista. Perciò le famiglie si attendono dal Papa un forte sostegno. Esse vogliono che si senta la loro voce, che si rispettino i loro diritti. I genitori hanno il pieno diritto di esprimere il loro parere e di decidere per i loro figli quale sarà l’educazione sessuale nelle scuole. Le famiglie sono portatrici di messaggi autentici di vita, di speranza e di amore. Il nostro popolo deve a loro il progresso della nazione, oltre che la sua sopravvivenza. Questo popolo ha vissuto periodi assai difficili nei tredici secoli della sua storia e ha fermato varie aggressioni ai popoli cristiani dell’Europa. Ma ha potuto farlo poiché le sue famiglie erano fondate sui valori del Vangelo. La comunione di un uomo e di una donna origina un patrimonio di valori che hanno plasmato sia l’Europa sia la Croazia, generando una cultura ispirata all’umanesimo cristiano che ha promosso il rispetto per l’uomo, per la dignità e sacralità della sua vita, per il lavoro e il progresso sociale ed economico. Siamo coscienti che soltanto su queste fondamenta si può costruire un futuro che consenta progresso e benessere. Credo che le famiglie croate attendano una forte e calorosa chiamata ad aprire le porte a Cristo. Attendono una parola di consolazione, di conforto e di incoraggiamento per porsi in modo saldo davanti ad una società ostile. Perciò siamo sin d’ora riconoscenti al Papa che ha deciso di presiedere questo nostro primo incontro delle famiglie cattoliche. L’Ufficio per la famiglia della Conferenza Episcopale, il capoufficio con tutti i suoi collaboratori, ha preparato quindici catechesi elaborate sui temi riguardanti la Carta dei Diritti della Famiglia, promulgata dalla Santa Sede. Il materiale è stato trasmesso ai parroci, i quali a loro volta hanno costituito gruppi di lavoro con famiglie che hanno dato inizio nelle varie parrocchie ad un serio cammino di formazione e di preghiera. Questa iniziativa ha avuto una larga eco. Le catechesi, preparate molto accuratamente, potranno essere un valido aiuto ai sacerdoti nella preparazione dei raduni per famiglie, sposi e giovani anche nei prossimi anni. Tutto il territorio nazionale si è unito in preghiera. Ogni giorno, dopo la Messa o durante le liturgie in chiesa, si recita una preghiera alla Sacra Famiglia appositamente formulata per questa occasione. Alcune diocesi hanno elaborato anche iniziative pastorali specifiche, raccogliendo mezzi e istituendo fondi per aiutare con borse di studio le famiglie più numerose. Parrocchie, associazioni e comunità di famiglie si sono unite e hanno dato vita a una "corona vivente di preghiera". Nella preparazione più prossima alla visita del Papa si utilizzeranno i mezzi di comunicazione sociale, per lo più quelli provinciali, diocesani e parrocchiali, con maxi-poster, articoli sul Pontefice. In questa epoca di globalizzazione la Croazia partecipa alla vita del continente europeo. Stiamo vivendo un periodo di transizione in cui è assolutamente necessario che le famiglie diventino pienamente consapevoli della propria missione. Sempre più si formano delle associazioni di famiglie che promuovono la spiritualità familiare, gruppi di preghiera, circoli di studio. Con cadenza mensile, semestrale o annuale hanno luogo incontri che promuovono la conoscenza e l’approfondimento di singoli aspetti della vita familiare. Si perfezionano sempre più i corsi di preparazione al matrimonio e si può dire che ormai la stragrande maggioranza dei nubendi li frequenta. Il calo demografico è presente e incombe come una grave minaccia sulla nazione. Tuttavia si avverte negli ultimi anni una tendenza positiva: le famiglie con più di due bambini pare vadano aumentando. Alcuni vescovi hanno deciso di battezzare personalmente ogni quarto e successivo figlio in segno di riconoscimento, per incoraggiare le famiglie ad accogliere la vita e dare loro un appoggio morale. Parecchie famiglie, specialmente quelle numerose, versano in condizioni materiali preoccupanti. Diventano purtroppo sempre più frequenti i provvedimenti normativi che non soltanto non tengono in nessun conto la famiglia, ma che talvolta le sono apertamente ostili. È evidente che si dovrebbe con più decisione provvedere con adeguate leggi, provvedimenti e disposizioni in favore delle famiglie. La nostra speranza sta nelle famiglie cristiane che sono vivamente radicate nel corpo della Chiesa, traendo vita ed energia dal Vangelo e dai Sacramenti che le rendono salde e coraggiose davanti a questa cultura di morte. La nostra speranza si fonda sull’aiuto e sull’amore indefettibile di nostro Signore.
L'Osservatore Romano