venerdì 19 novembre 2010

Giornata di riflessione e studio del Collegio cardinalizio. Levada: una Lettera alle Conferenze Episcopali sulle linee guida contro gli abusi sessuali

Si è parlato anche di pedofilia alla riunione ''di riflessione e di preghiera'' dei cardinali convocata da Papa Benedetto XVI alla vigilia del Concistoro di domani. E' in ''preparazione'' una ''Lettera circolare'' della Congregazione per la Dottrina della Fede indirizzata alle Conferenze episcopali ''sulle linee guida da offrire per un programma coordinato ed efficace'' per affrontare la crisi della pedofilia nella Chiesa. Ad illustrare a che punto è la preparazione della lettera è stato oggi pomeriggio il prefetto dell'ex-Sant'Uffizio, card.William Levada, nella relazione sulla situazione degli abusi sessuali tenuta questo pomeriggio. Levada, riferisce un comunicato della Sala Stampa vaticana ''ha offerto un aggiornamento circa la legislazione canonica riguardante il delitto di abuso sessuale sui minori, e ha quindi svolto alcune osservazioni circa la più ampia responsabilità dei vescovi per la tutela dei fedeli loro affidati. In ciò si è ispirato alle parole del Santo Padre, al suo esempio di ascolto e di accoglienza per le vittime, e ha parlato della collaborazione con le autorità civili e della necessità di un efficace impegno di protezione dei bambini e dei giovani e di un'attenta selezione e formazione dei futuri sacerdoti e religiosi''. Durante il dibattito pomeridiano tra i cardinali, a cui sono intervenuti 12 porporati, è stato ''suggerito, tra l'altro, di incoraggiare le Conferenze Episcopali a sviluppare piani efficaci, tempestivi, articolati, completi e decisi di protezione dei minori, che tengano conto dei molteplici aspetti del problema e delle necessarie linee di intervento, sia per il ristabilimento della giustizia, sia per l'assistenza delle vittime, sia per la prevenzione e la formazione, anche nei Paesi dove il problema non si è manifestato in modo drammatico come in altri''. Nel corso del dibattito che ha concluso la giornata di riflessione con il Papa, si è poi deciso di "manifestare la solidarietà del Collegio cardinalizio - unito con il Santo Padre - con i popoli dell'Iraq e di Haiti, oggi particolarmente provati, e di avviare una iniziativa concreta di raccolta di offerte caritative da inviare tramite Cor Unum". La sessione si è conclusa poco dopo le 19, con brevi parole di ringraziamento di Benedetto XVI e con la preghiera dell'Angelus. Alcuni porporati, ha riferito ai giornalisti l'arcivescovo di Parigi, card. Andrè Vingt-Trois, sono intervenuti ''per portare l'attenzione sul fatto che nel grande dibattito che c'è stato nell'anno passato siamo stati concentrati sopratutto sui paesi occidentali'' mentre ''nessuno si interessa a quel che accade nel resto del mondo''. Ma il resto del mondo, ha aggiunto il card.Vingt-Trois ''è più grande dei Paesi occidentali'', ed è stata ''evocata l'idea che forse si potrebbe consultare le Conferenze Episcopali degli altri Paesi per sapere cosa accade da loro''. Quella del card. Levada, ha spiegato ancora l'arcivescovo di Parigi, ''è stata una comunicazione, soprattutto un chiarimento per aiutarci a mettere bene in chiaro le diverse tappe compiute e le decisioni prese nei mesi passati sul modo di trattare il caso''. Secondo il card. Walter Kasper, presidente emerito del Pontificio Consiglio per l'unità dei cristiani, dalla riunione è venuto ''un incoraggiamento alle Conferenza Episcopali'' perchè continuino ad affrontare ''questo grande male''.

Asca, Apcom


Mons. Filoni porta la vicinanza e l'affetto di Benedetto XVI ai feriti dell'attentato alla Cattedrale di Baghdad accolti a Roma

Benedetto XVI ha voluto manifestare la propria vicinanza alle vittime dell'attentato contro la Cattedrale siro-cattolica di Baghdad dello scorso 31 ottobre inviando uno dei suoi più stretti collaboratori a visitare alcuni dei feriti di questa tragedia accolti in Italia. L'arcivescovo Fernando Filoni, sostituto della Segreteria di Stato, si è recato ieri al Policlinico Agostino Gemelli di Roma per portare la vicinanza di tutta la Chiesa a una quarantina di iracheni ricoverati nel nosocomio dell'Università Cattolica. A lungo Nunzio apostolico a Baghdad, mons. Filoni conosce bene la difficile situazione della comunità cristiana in Iraq. “È stato un incontro voluto dal Santo Padre, che attraverso la mia persona ha voluto manifestare la sua vicinanza, la sua presenza, il suo affetto e naturalmente seguire anche personalmente questi casi e ciascuna di queste persone presenti qui a Roma”, ha riferito il presule alla Radio Vaticana. Il sostituto ha descritto l'incontro come “molto caloroso e affettuoso”. “La maggior parte di queste persone l'ho salutata personalmente, ho ascoltato le loro storie, le loro difficoltà e anche le loro comprensibilmente forti emozioni – ha spiegato –. C'era molta gratitudine per il fatto che il Santo Padre si fosse preso cura di loro, anche nella speranza che poi il Papa stesso possa personalmente incontrare” i feriti e i loro accompagnatori. Dopo aver ricordato le oltre cinquanta vittime e il dramma dei familiari sopravvissuti, l'arcivescovo Filoni ha poi sottolineato l'alto impegno della Santa Sede “con i Governi, con le organizzazioni caritative che si stanno già mobilitando e con le Conferenze Episcopali”. Ha quindi rivelato come la Santa Sede riceva “anche aiuti e lettere di solidarietà da parte di Chiese ortodosse, di autorità diplomatiche e Governi. Ci si sta muovendo. Speriamo che questo, naturalmente, porti anche a dei risultati, in una situazione che in questo momento in Iraq è molto delicata e difficile”. Mons. Filoni ha fatto infine riferimento alla Giornata di preghiera per i cristiani iracheni, promossa per domenica 21 dalla Conferenza Episcopale italiana, e alla Messa in suffragio delle vittime che sarà celebrata giovedì 25 alle ore 17.00 nella Basilica Vaticana dal card. Leonardo Sandri, Prefetto della Congregazione per le Chiese Orientali. “La preghiera è una realtà efficace – ha detto –. A volte, di fronte a tanta impotenza, sappiamo che la potenza spirituale, quella di Dio, è un appoggio formidabile. Gli iracheni stessi hanno chiesto: 'In questa nostra difficile situazione vogliamo che i nostri fratelli cristiani preghino per noi, ci siano vicini con la preghiera e con questo affetto'. Posso dire anche che, quando io stesso ero a Baghdad e c'era la guerra, mai ho sentito così vicina, così forte, quasi palpabile, la preghiera che da tutta la Chiesa si elevava per la pace”. Rievocando le esperienze vissute durante la propria missione diplomatica a Baghdad, l'arcivescovo ha sottolineato che “quando ci furono le prime elezioni” egli parlò allora “di un seme che era stato gettato. Un seme di libertà e anche di convivenza, che trova difficoltà a crescere”. “Dunque, la mia speranza - e credo non solo la mia - è che l'Iraq possa trovare la sua vera strada verso la convivenza, il rispetto reciproco. È l'attesa di tanti iracheni cristiani che, anche se oggi hanno dovuto abbandonare la loro casa, il loro Paese, hanno comunque una speranza”. “Se questo si attuerà e avverrà - ha concluso - sono convinto che tanti cristiani non mancheranno di pensare che il ritorno al proprio Paese, alle loro origini, vicini ai loro cari e alla loro terra, potrà essere non solo una speranza ma una realtà”.

Zenit

Il Papa ad Aquileia e Venezia. Il card. Scola: visita destinata a tutti gli abitanti di queste terre. Un dono che suscita una risposta grata

Si intitola ''Tu conferma la nostra fede'' la Lettera pastorale, la prima dei suoi anni di episcopato veneziano, scritta dal Patriarca card. Angelo Scola e rivolta ai fedeli e agli abitanti della diocesi veneziana in preparazione della prossima visita di Papa Benedetto XVI ad Aquileia e a Venezia, il 7 e 8 maggio 2011. In occasione delle celebrazioni per la festa della Madonna della Salute di sabato e domenica prossima, la lettera sarà offerta a tutti i fedeli che si recheranno, come di consueto, a migliaia in pellegrinaggio presso la Basilica veneziana, la chiesa di Mestre e di Catene intitolate, appunto, alla Madonna della Salute. La Lettera si articola in tre punti: nel primo il Patriarca risponde alla domanda “Perché il Santo Padre viene a farci visita?”; nel secondo parla della “passione per tutto l’umano” che anima e conduce la vita dei cristiani; nel terzo offre alcune linee di preparazione all’incontro con il Papa, in particolare “la preghiera assidua e l’approfondimento del Magistero di Benedetto XVI”. La Lettera contiene a questo scopo anche una proposta di preghiera, appositamente preparata per la venuta del Papa. ''Il desiderio che arde nel nostro cuore - scrive il Patriarca nella Lettera - è di essere confermati nella certezza che Gesù Cristo è vivo ed è a noi contemporaneo. AmarLo e seguirLo ci rende pienamente uomini. La fede è ''conveniente'' per gli uomini e le donne di oggi, perchè investe in ogni istante affetti, lavoro e riposo. Nulla resta fuori. Benedetto XVI lo sta documentando con la sua preghiera, con la sua testimonianza, con il suo insegnamento e coi suoi viaggi. Qui sta la sostanza del dono che il Papa intende fare, visitandole, alle Chiese e alle popolazioni del Nordest''. Il card. Scola sottolinea che la visita del Santo Padre è ''destinata a tutti gli abitanti di queste nostre terre'' ed osserva: ''Seguire Cristo consente di vivere in pienezza. Questo non coincide automaticamente con il superamento delle nostre contraddizioni o incoerenze nè tantomeno significa che i cristiani siano migliori di coloro che pensano o dicono di non credere. Vuol dire unicamente che per grazia di Dio abbiamo ricevuto questa possibilità che vogliamo condividere con tutti. Infatti, per ogni uomo ed ogni donna è naturale comunicare ogni giorno spontaneamente, in tutti gli ambienti che frequenta, ciò a cui uno tiene più di ogni altra cosa. Appartenere al Signore nella sua Chiesa genera un'inarrestabile passione per l'umano che si traduce nella ricerca di un'apertura al confronto con tutti''. “La visita del Santo Padre – conclude il card. Scola – è un dono che, come ogni dono, suscita una risposta grata. Una risposta che chiede responsabilità. Al senso di responsabilità di ciascuno, di tutte le comunità cristiane, di tutte le associazioni ecclesiali e civili, di tutte le istituzioni mi affido perché questa straordinaria occasione sia preparata fin nei minimi particolari. Il Papa ci trova in cammino e, ne sono certo, ci lascerà in eredità nuove possibilità di crescita personale, ecclesiale, civile”.

Angelo Scola.it

Giornata di preghiera e studio del Collegio cardinalizio. Il card. Barragan: la libertà religiosa messa in discussione anche in Europa e Stati Uniti

La libertà religiosa è messa in discussione non soltanto in Cina o nei Paesi islamici ma anche in Europa o negli Stati Uniti: è quanto emerso dalla discussione di questa mattina tra i cardinali riuniti da Papa Benedetto XVI per una giornata ''di preghiera e di riflessione'' alla vigilia del Concistoro di domani. A riferirlo ai giornalisti al termine della mattinata è stato il card. Javier Lozano Barragan, ex-presidente del Pontificio Consiglio degli operatori sanitari. Tra i cardinali che hanno preso la parola, i cui interventi liberi hanno avuto durata massima di cinque minuti, ha raccontato il card. Barragan, c'è stato l'arcivescovo emerito di Hong Kong, card. Joseph Zen Ze-kiun che ha spiegato che con la Chiesa 'patriottica' c'è adesso un ''clima positivo'', con un dialogo in corso, anche se la Chiesa 'sotterranea', non riconosciuta dal governo, ''soffre''. Il problema però è quelle ''ordinazioni episcopali illecite'', senza il permesso del Papa: un caso di questo genere atteso per i prossimi giorni ha provocato ieri la dura reazione ufficiale del portavoce vaticano, padre Federico Lombardi. Tra gli interventi notevoli c'è stato anche quello del card. Francis George, arcivescovo di Chicago e presidente uscente dei vescovi americani, che ha denunciato come negli Stati Uniti si stia ''limitando la libertà religiosa''. Il card. Barragan ha raccontato che nella discussione si è affrontata anche la situazione della libertà religiosa nel suo Messico: ''I vescovi - ha detto - non possono parlare di omosessualità, adozioni da parte delle coppie gay o aborto perchè viene interpretato come parlare contro il governo''. Tra i temi della discussione c'è stata anche la Liturgia, che è ''in continuità con la storia della Chiesa'', oggetto di una relazione del prefetto della Congregazione per il Culto, card. Canizares, mentre non si è parlato di pedofilia. Tra le curiosità, Barragan ha 'rivelato' anche il menù, a base di pesce, del pranzo offerto oggi dal Papa ai cardinali: tra le portate spiccano salmone marinato, tortino di ricotta agra con limoni spremuti e trancio di pesce spada. Salvo qualche cardinale che ha lasciato il pranzo per altre incombenze, tra gli altri l'arciprete di San Pietro Comastri, l'ex presidente CEI Camillo Ruini e il cardinale honrureno Maradiaga, i porporati hanno concluso una mattinata di lavoro pranzando nell'atrio dell'aula delle udienze.

Asca, Apcom

Giornata di preghiera e studio del Collegio cardinalizio. Il Papa: la libertà religiosa si trova di fronte alla grande sfida del relativismo

Il Papa ha denunciato la "dittatura del relativismo" del mondo odierno e la difficoltà che incontra la Chiesa ad "affermare la libertà di annunciare la verità del Vangelo e delle grandi acquisizioni della cultura cristiana", nel corso della giornata di preghiera e di studio del Collegio cardinalizio convocata da Benedetto XVI in occasione del Concistoro per la creazione di 24 nuovi cardinali. Lo riferisce la Sala stampa della Santa Sede in un comunicato a conclusione della mattinata. All’inizio dell’incontro, tenutosi nell’Aula Nuova del Sinodo, il card. Angelo Sodano, decano del Collegio cardinalizio, ha rivolto al Papa un indirizzo di saluto a nome di tutti i presenti, ringraziandolo pure per la recente Beatificazione del card. Newman e per l’introduzione di un’analoga Causa di Beatificazione per il compianto card. Van Thuan, gloria della Chiesa in Vietnam. Il Papa "ha introdotto, in particolare, i due temi proposti per la mattinata", ossia la libertà religiosa e la liturgia. "Quanto al primo, ha ricordato che, nel mandato del Signore di annunciare il Vangelo, è implicita l'esigenza della libertà di farlo e tuttavia ciò incontra, nella storia, diverse opposizioni. Il rapporto fra verità e libertà è essenziale, ma oggi si trova di fronte alla grande sfida del relativismo, che sembra completare il concetto di libertà ma in realtà rischia di distruggerla proponendosi come una vera 'dittatura'. Ci troviamo dunque in un tempo di difficile impegno per affermare la libertà di annunciare la verità del Vangelo e delle grandi acquisizioni della cultura cristiana. Quanto al secondo tema, il Papa ha richiamato l'importanza essenziale della liturgia nella vita della Chiesa, perché è il luogo della presenza di Dio con noi. Quindi, il luogo in cui la Verità vive con noi". Bertone, che ha svolto la relazione sulla libertà religiosa, "ha dapprima invitato a riflettere sulla situazione della libertà religiosa nei Paesi occidentali. Benché si tratti di Nazioni che spesso devono al Cristianesimo i tratti profondi della loro identità e cultura, si assiste oggi ad un processo di secolarizzazione, con tentativi di emarginazione dei valori spirituali dalla vita sociale". In secondo luogo, il Segretario di Stato "ha esposto quale sia la situazione della libertà religiosa nei Paesi islamici, ricordando le conclusioni a cui è giunta la recente assemblea speciale del Sinodo dei vescovi per il Medio Oriente". Bertone, infine, ha "esposto l'attività della Santa Sede e degli Episcopati locali in difesa dei cattolici, sia in Occidente come in Oriente. In proposito ha anche ricordato il grande impegno della Santa Sede in campo internazionale, per promuovere di fronte agli Stati ed alle Organizzazioni delle Nazione Unite il rispetto della libertà religiosa dei credenti". Nel corso dell'"ampio dibattito" che ha concluso la mattinata del pre-concistoro, "sono intervenuti 18 cardinali, che hanno approfondito principalmente la problematica della libertà religiosa e delle difficoltà incontrate dall'attività della Chiesa nelle diverse parti del mondo: si è parlato di situazioni specifiche in Europa, nelle Americhe, in Africa, in Asia, nel Medio Oriente e nei Paesi a maggioranza islamica. Si è parlato anche delle gravi difficoltà che oggi la Chiesa incontra nella difesa di valori fondati nello stesso diritto naturale, come il rispetto della vita e della famiglia. Altro argomento sviluppato è stato quello del dialogo interreligioso, in particolare con l'Islam. Non sono mancati suggerimenti di linee di impegno per rispondere alle sfide poste alla Chiesa di oggi. Alcuni interventi si sono soffermati anche sul tema della liturgia, in particolare sulla centralità della celebrazione eucaristica nella vita della Chiesa e sul rispetto dovuto al sacramento dell'Eucaristia". Alle 13 il Papa ha offerto un pranzo in onore dei presuli. Nel pomeriggio sono previste due comunicazioni: la prima del card. William Levada sulle Norme date dalla Santa Sede sia per accogliere nella Chiesa Cattolica i sacerdoti ed i fedeli anglicani che ne facciano richiesta e sia in difesa di minori vittime di abusi da parte di membri del clero. La seconda di mons. Angelo Amato, il quale ricorderà l’attualità dell’Istruzione “Dominus Iesus”, a 10 anni dalla pubblicazione.

Apcom, Il Velino

Lombardi: per i nuovi cardinali il Papa ha tenuto presente l’importanza dei compiti nel servizio ecclesiale e l’universalità della rappresentanza

Il Concistoro, che domani vedrà l'imposizione della berretta a 24 nuovi cardinali, mostra ancora una volta lo stile “collegiale” che Papa Benedetto XVI associa al governo della Chiesa. Lo ha affermato il direttore della Sala Stampa vaticana, padre Federico Lombardi, nell'editoriale di “Octava Dies”, il settimanale informativo del Centro Televisivo Vaticano. La nomina di nuovi cardinali “è sempre attesa con una viva curiosità non solo nella Chiesa, ma anche dagli osservatori esterni”, ha riconosciuto Lombardi. “Appena il Papa annuncia i nomi dei nuovi cardinali comincia tutta una serie di commenti nelle più varie prospettive, di osservazioni statistiche, di calcoli di pesi relativi di nazionalità, continenti, e così via”. In realtà, osserva il portavoce vaticano, “nelle sue nomine il Papa tiene presenti molti diversi criteri, tra cui certamente primeggiano l’importanza dei compiti svolti nel servizio ecclesiale e l’universalità della rappresentanza”. Questo Collegio cardinalizio costituisce “un gruppo di personalità di primo piano, a cui è affidato il compito cruciale dell’elezione del Successore di Pietro, ma che deve anche collaborare e sostenere il Papa nel suo ministero con piena solidarietà spirituale”. La giornata di preghiera e riflessione con cui inizia il Concistoro, “nonostante la sua inevitabile brevità”, mostra per padre Lombardi “due aspetti importanti della funzione e dello spirito con cui opera il collegio cardinalizio e che non vanno dimenticati: appunto la preghiera e la riflessione”. “Il Papa vuole pregare con coloro che più da vicino devono appoggiare il suo servizio e vuole partecipare alla loro riflessione comune”, ha spiegato, alludendo alla prima parte del Concistoro, che ha luogo questo venerdì e in cui i cardinali dibattono questioni di attualità. Padre Lombardi sottolinea un dettaglio: il Papa condivide con i cardinali non solo i dibattiti, ma anche il pasto, “particolare certamente secondario, ma non privo di significato”.“E’ una comunità che si incontra, che condivide responsabilità e preoccupazioni per i problemi principali che la Chiesa affronta nel mondo”. “Benedetto XVI segue e ascolta con grandissima attenzione ogni contributo, come ha fatto nelle settimane dei Sinodi dei vescovi, come fa nelle continue visite 'ad limina' dei gruppi di vescovi di tutte le parti del mondo (almeno 20 gruppi diversi in un anno), in innumerevoli colloqui ed udienze”. “Il suo servizio è profondamente inserito nell’esperienza dell’episcopato mondiale”, sottolinea Lombardi. “I giorni del Concistoro mettono in rilievo un’ulteriore dimensione della 'collegialità' del suo stile di governo della Chiesa”, conclude.

Zenit

L'annuncio: i 5 vescovi anglicani entranno in comunione con la Chiesa Cattolica a gennaio. Date e procedure per l'Ordinariato in Inghilterra e Galles

Nei primi giorni di gennaio 2011, i primi cinque vescovi anglicani che hanno presentato le loro dimissioni dal ministero pastorale nella Chiesa di Inghilterra con effetto dal 31 dicembre, potranno “entrare in piena comunione con la Chiesa Cattolica”. L’annuncio è contenuto in un comunicato ufficiale diffuso questa mattina dalla Conferenza Episcopale inglese, mentre è in corso a Londra una conferenza stampa in cui l’arcivescovo di Westminster, mons. Vincent Nichols presenta l’iniziativa al termine della Assemblea plenaria dei vescovi inglesi. Nel comunicato si presenta nei dettagli il “time table” dell’implementazione in Inghilterra e Galles dell’ordinariato personale previsto dalla Costituzione apostolica “Anglicanorum Coetibus” in risposta alla richiesta di alcuni anglicani di entrare in piena comunione con Roma. Sempre nel mese di gennaio, si prevede che sia rilasciato il decreto che istituisce l'Ordinariato e che venga annunciato il nome dell'ordinario. Subito dopo i vescovi anglicani non ancora in pensione la cui richiesta è stata accettata dalla Congregazione per la Dottrina della Fede, saranno ordinati diaconi cattolici e sacerdoti in servizio all'Ordinariato. Prima di Quaresima, è invece prevista l’ordinazione degli ex vescovi anglicani già in pensione, sempre che la loro richiesta sia stata accettata dalla Congregazione vaticana. “Ciò permetterà loro, insieme con l'Ordinario e gli altri ex vescovi anglicani, - si legge nel comunicato – di assistere alla preparazione e alla ricezione di clero anglicano e loro fedeli nella piena comunione con la Chiesa Cattolica durante la Settimana Santa”. Prima dell'inizio della Quaresima, per il clero anglicano e i gruppi di fedeli che hanno deciso di entrare dell'Ordinariato inizierà un periodo di “intensa formazione”. Poi, in una data da concordare tra l'ordinario e il vescovo diocesano locale, saranno accolti nella Chiesa Cattolica e confermati. Questo succederà probabilmente nella Settimana Santa, durante la Santa Messa della Cena del Signore il Giovedì Santo, o durante la Veglia Pasquale. Il periodo di formazione alla teologia cattolica e alla pratica pastorale cattolica per i fedeli e pastori continuerà per un periodo di tempo “appropriato”. “I vescovi – si legge nel comunicato – sanno bene che il clero e i fedeli che si sono messi in questo cammino di fede, poteranno con loro un bagaglio spirituale prezioso che sicuramente andrà ad arricchire la vita spirituale della Chiesa cattolica in Inghilterra e Galles. I vescovi faranno tutto ciò che è loro possibile per assicurare che ci sia una effettiva e stretta collaborazione con l’ordinariato, sia a livello diocesano che parrocchiale”. “Molto è stato raggiunto in questi anni come risultato del dialogo e delle feconde relazioni ecumeniche che si sono sviluppate tra la Chiesa cattolica e la Comunione anglicana. Obbedienti alla preghiera di Gesù al Padre celeste, l'unità della Chiesa resta un desiderio costante nella visione e nella vita di anglicani e cattolici”. “Non dobbiamo mai stancarci di pregare e di lavorare per questo obiettivo”. I vescovi ricordano che con questo provvedimento il Papa sta “rispondendo alle petizioni da lui ricevute ‘ripetutamente e insistentemente’ da parte di gruppi di anglicani che desiderano ‘essere accolti nella piena comunione sia individualmente che collettivamente’”. Per queste ragioni e seguendo “l’incoraggiamento che hanno ricevuto da papa Benedetto nella sua recente visita, i vescovi cattolici di Inghilterra e Galles sono risoluti nel continuare il loro dialogo con le altre Chiese cristiane e comunità ecclesiali impegnandosi in quel cammino verso la comunione nella fede e la pienezza dell’unità per le quali Cristo ha pregato”.

SIR

Nasce la Fondazione vaticana Joseph Ratzinger - Benedetto XVI. Sarà presentata il 26 novembre. Il card. Ruini presidente del Comitato scientifico

Anche in Vaticano, come già accade in Germania, nasce una fondazione dedicata al pensiero di Benedetto XVI. La ''Fondazione vaticana Joseph Ratzinger - Benedetto XVI'' verrà presentata alla stampa il prossimo venerdì 26 novembre. Presidente sarà mons.Giuseppe Antonio Scotti, presidente della Libreria Editrice Vaticana e segretario aggiunto del Pontificio Consiglio della Comunicazioni Sociali mentre alla guida del Comitato scientifico della fondazione siederà il card. Camillo Ruini, ex-presidente della CEI. Sarà presente anche padre Stephan Horn, coordinatore del gruppo di ex allievi di Ratzinger e presidente della fondazione tedesca analoga a quella che nasce ora in Vaticano, la Joseph Ratzinger Papst Benedict XVI Stiftung. L'analoga fondazione è nata nel 2008 in Germania dagli ex alunni del prof. Ratzinger, il cosiddetto "Ratzinger Schuelerkreis", con l'obiettivo di ''promuovere la teologia nello spirito di Joseph Ratzinger''. La fondazione ha raccolto 1,6 milioni di euro grazie ai proventi delle vendite del libro di Benedetto XVI su ''Gesù di Nazaret''.

Benedetto XVI in Germania nel settembre 2011. Tappe a Berlino, Erfurt e Friburgo. Mons. Zollitsch: darà impulsi forti e rafforzerà la Chiesa tedesca

Papa Benedetto XVI si recherà nel 2011 in Germania, suo paese natale. Il viaggio apostolico avverrà "probabilmente in settembre", ha annunciato il presidente della Conferenza episcopale tedesca, arcivescovo Robert Zollitsch. "La visita del Santo Padre rappresenta un segno di incoraggiamento e di fiducia", afferma mons. Zollitsch nella nota in cui annuncia la visita. "Mi fa piacere che il Santo Padre abbia accettato l'invito del ministro federale Christian Wulff e della nostra Conferenza Episcopale", aggiunge. Zollitsch si è detto “fermamente convinto” del fatto che il Papa darà “impulsi forti per molte persone”. “La Conferenza Episcopale tedesca è profondamente grata al Santo Padre per la sua decisione”, ha proseguito mons. Zollitsch. “La sua visita rafforzerà la Chiesa tedesca e il suo servizio per la gente e la società. Il Papa ha sempre partecipato al nostro cammino di annuncio della fede e della testimonianza cristiana. È un onore che egli venga da noi, confermando con il suo grande impegno personale l’unione con i cattolici e con tutti i suoi connazionali”, ha concluso l’arcivescovo. "E' un piacere speciale e un onore per me e per molti tedeschi dare il benvenuto al Santo Padre nella sua patria", ha detto da parte sua Wulff che aveva esteso l'invito al Papa il mese scorso. Si tratterà del primo viaggio ufficiale di Benedetto XVI in Germania, mentre quelli precedenti, precisa la Bild, erano stati dei viaggi pastorale: nel 2005 a Colonia per la XX Giornata Mondiale della Gioventù e nel 2006 in Baviera. Fra le tappe del prossimo viaggio, oltre a Berlino, vi saranno le diocesi di Erfurt e di Friburgo.

Apcom, SIR

Giornata Mondiale della Gioventù 2011. La casa editrice Magnificat relaga 600mila copie del libretto per seguire le celebrazioni e gli eventi

Lo zaino della Giornata Mondiale della Gioventù 2011 inizia a riempirsi. Il libro che permetterà ai pellegrini di seguire le celebrazioni e gli eventi della GMG incomincerà a essere stampato tra qualche mese. La casa editrice Magnificat regalerà alla Giornata 600.000 esemplari del libretto che i giovani partecipanti troveranno nei loro zaini. Le copie saranno stampate in sette lingue: spagnolo, inglese, francese, tedesco, italiano, portoghese e polacco. Saranno proprio queste, secondo le previsioni degli organizzatori, le lingue più parlate alla Giornata Mondiale della Gioventù. L’editrice cattolica vanta già una consolidata esperienza nella realizzazione di questi libretti liturgici, avendo già curato quelli per le Giornate di Parigi, Toronto e Colonia, e quelli dei recenti viaggi di Benedetto XVI nel Regno Unito e a Santiago de Compostela. Magnificat è un’iniziativa che nasce nel 1992 in Francia, per opera di Pierre-Marie Dumont. I libretti mensili editi da Magnificat contengono i testi della Messa di tutto il mese, le preghiere di ogni giorno, i testi dei Padri della Chiesa e anche riflessioni. Attualmente vengono pubblicati in francese, inglese, spagnolo e tedesco.

SIR

La disastrosa situazione della Chiesa in Belgio. Le messe senza preti, il vescovo di Liegi che non partecipa alla processione del Corpus Domini

Da quando, poco meno di un anno fa, il conservatore Andrè-Joseph Léonard è divenuto arcivescovo di Malines-Bruxelles e primate del Belgio è successo di tutto. La Chiesa Cattolica, compatta, ha adottato sulla pedofilia la linea della “trasparenza totale”: tutti hanno applaudito la polizia locale che, in cerca di documenti compromettenti, ha sventrato le tombe dei cardinali Jozef-Ernest van Roey e Léon-Joseph Suenens. L’Università cattolica di Lovanio, la più antica d’Europa, ha chiesto ufficialmente di non chiamarsi più “cattolica” avallando l’idea che più laicizzati si è meglio è. Infine, la notizia riportata ieri dal New York Times: a Buizingen, a sud ovest di Bruxelles, è nato un movimento alternativo alla Chiesa ufficiale dove a dire Messa non è più un prete ma un laico. Nella chiesa di don Bosco, infatti, deceduto l’anziano parroco, non si è trovato alcun giovane sacerdote in grado di sostituirlo. E così Willy Delsaert, un impiegato delle ferrovie in pensione, ha pensato di dar vita a un nuovo movimento cattolico, in cui a celebrare le funzioni sono i fedeli, senza l’aiuto di un sacerdote. La Celebrazione Eucaristica segue un copione molto semplice: i fedeli si riuniscono intorno a un grande tavolo e celebrano la Messa in un rito collettivo che non impone né gerarchie né metodologie tradizionali di intervento. “Chi prende questo pane e lo mangia” ha eloquentemente detto Delsaert con l’ostia in mano durante una cerimonia, “dichiara il proprio desiderio per un nuovo mondo”. Scrive il NYT: “Con queste parole il signor Delsaert e i suoi compagni parrocchiani stanno discretamente guidando un movimento che ha radici molto profonde e sfida secoli di dottrina della Chiesa Cattolica romana, servendo e impartendo la comunione senza preti”. Come quella di don Bosco, sono almeno una dozzina le chiese cattoliche senza sacerdoti che sono spuntate e cresciute negli ultimi due anni in Olanda e nella parte fiamminga del Belgio, la regione delle Fiandre. Il NYT le definisce “una reazione non facile a una combinazione di fattori: la mancanza di preti, l’insoddisfazione verso il Vaticano per la nomina di un vescovo conservatore e, più recentemente, il malessere per il tentativo di occultare gli abusi sessuali dei preti”. Quando Papa Benedetto XVI nominò Léonard alla guida della Chiesa belga lo fece proprio per contrastare questo genere di fenomeni. In tutto il Paese la sola diocesi che riusciva ad aumentare nel proprio seminario il numero dei candidati al sacerdozio era quella di Namur, guidata da Léonard. Papa Ratzinger vide in lui una speranza e lo volle a Bruxelles. Ma non è facile per Léonard combattere da solo contro tutti. E’ in Belgio, infatti, più che altrove, che l’idea di una Chiesa senza gerarchia prende piede e si afferma. Già dai tempi del Concilio Vaticano II si sponsorizzava una Chiesa “sciolta nella modernità”, la Chiesa del teologo domenicano Edward Schillebeeckx. Fu Schillebeeckx a introdurre diversi teologi nella Nouvelle Théologie. Negli anni Sessanta ispirò il “Nuovo catechismo olandese” nel quale vi sono affermazioni ambigue sul peccato, la redenzione, l’Eucarestia, la verginità della Madonna, il ruolo della chiesa e del Papa. Mercoledì 17 novembre Benedetto XVI ha dedicato l’Udienza generale alla figura di Santa Giuliana di Cornillon, nota anche come Santa Giuliana di Liegi. Di lei ha sottolineato l’intensa dedizione al culto eucaristico. Il Papa ha ricordato che con alcune sue compagne Giuliana costituì a Liegi una “alleanza spirituale con il proposito di glorificare il Santissimo Sacramento” e alla fine il vescovo dell’epoca, Roberto di Thourotte, “accolse la proposta di Giuliana e delle sue compagne e istituì, per la prima volta, la solennità del Corpus Domini nella sua diocesi”. Presto altre diocesi fecero la stessa cosa e nel 1264, pochi anni dopo la morte della Santa, Papa Urbano IV estese la festa del Corpus Domini alla Chiesa universale, facendo scrivere a San Tommaso d’Aquino i testi liturgici della Messa. “Da allora in poi – ha proseguito il Papa – la festa conobbe uno sviluppo meraviglioso, ed è ancora molto sentita dal popolo cristiano. Vorrei affermare con gioia che oggi nella Chiesa c’è una ‘primavera eucaristica’: quante persone sostano silenziose dinanzi al tabernacolo, per intrattenersi in colloquio d’amore con Gesù! È consolante sapere che non pochi gruppi di giovani hanno riscoperto la bellezza di pregare in adorazione davanti al Santissimo Sacramento. Penso, ad esempio, alla nostra adorazione eucaristica in Hyde Park, a Londra. Prego perché questa ‘primavera eucaristica’ si diffonda sempre più in tutte le parrocchie, in particolare in Belgio, la patria di Santa Giuliana”. Già, in Belgio, nel paese delle "Messe senza preti". E a Liegi in particolare. Lo scorso giugno Settimo Cielo ha dedicato un post al ripristino, avvenuto quest’anno grazie all’impegno di alcuni fedeli, devoti dell’Eucaristia, della processione del Corpus Domini nella città di Santa Giuliana. Lì la processione era caduta in disuso dagli Settanta. E chi si era opposto al suo ripristino? Il vescovo della città, mons. Aloysius Jousten, il quale aveva dichiarato al quotidiano Le Soir: “Riguardo a questa processione ho delle riserve, perché penso che sia di natura tale da dividere invece che unire”. Ma ora Papa Benedetto e Santa Giuliana l’hanno snidato.

Paolo Rodari, Il Foglio - Sandro Magister, Settimo Cielo

Il Papa a Santiago de Compostela e Barcellona. I vescovi catalani e mons. Barrio: inizia una nuova tappa, vivere illuminati dalla verità di Cristo

Dopo il viaggio di Papa Benedetto XVI a Santiago de Compostela e Barcellona, per la Conferenza Episcopale Tarraconense e l'arcivescovo della città di San Giacomo si apre una nuova tappa di rinnovamento spirituale, come hanno espresso in alcune lettere di ringraziamento. “Ci proponiamo e proponiamo a tutto il popolo cristiano che peregrina in Catalogna una nuova primavera dello spirito, un nuovo impulso evangelizzatore al servizio di tutta la società e una generosa donazione ai più piccoli e bisognosi”, segnalano i vescovi catalani nella loro lettera, datata 14 novembre. “Che ciascuno sia intorno a sé fiamma ardente di fede e di carità”, aggiungono, facendo propria la preghiera che il Papa ha elevato nella Sagrada Familia per la moltiplicazione e il consolidamento di “nuovi testimoni di santità che prestino al mondo il grande servizio che la Chiesa può e deve prestare all'umanità: essere icona della bellezza divina, fiamma ardente di carità, canali perché il mondo creda in Colui che Dio ha inviato”. Come portavoci di “migliaia e migliaia di fedeli”, i vescovi esprimono poi il proprio ringraziamento a Dio e al Pontefice, che “con le sue parole e la sua presenza ci ha confermati nella fede e ci ha esortati nel nostro cammino di cristiani”. Dal canto suo, l'arcivescovo di Santiago de Compostela, mons. Julián Barrio, invita a “fare memoria con il cuore” del viaggio di Benedetto XVI nella sua lettera, datata 15 novembre. “Ora inizia una nuova tappa per tutti noi”, afferma, esortando tutti i fedeli “a vivere illuminati dalla verità di Cristo, confessando la fede con gioia, coerenza e semplicità, in casa, sul lavoro e nell'impegno come cittadini”. “Manifestando al Papa la nostra gratitudine filiale, dobbiamo rendere grazie a Dio perché i vari atti si sono svolti con la semplicità e la normalità che avevamo desiderato – segnala –. Da ogni parte ci stanno giungendo manifestazioni e valutazioni positive”. Il presule conclude quindi chiedendo di continuare ad accompagnare il Papa con la preghiera e di ravvivare la comunione con lui.

Zenit