Le cure palliative sono "una risposta alla crescente 'voglia' di eutanasia che la società oggi vuole imporci", secondo il presidente della Fondazione Roma che gestisce l'hospice per malati terminali al Gianicolo. "Dagli insegnamenti di Sua Santità Pio XII contro l'accanimento terapeutico - ha detto il professor Emmanuele Emanuele - siamo arrivati oggi a capire che la disperazione per il dolore che colpisce la persona è così grande da far desiderare che tutto finisca con la morte, con la morte provocata, con l'eutanasia. Padre Santo, la nostra esperienza ci porta a poter dire che il controllo del dolore, senza la perdita della conoscenza, aiuta ad affrontare la morte con dignità. Questo - ha concluso il responsabile dell'Hospice Sacro Cuore nel saluto a Benedetto XVI - è ciò che ci propongono le cure palliative ed è sicuramente una risposta alla crescente 'voglia' di eutanasia che la società oggi vuole imporci".
Gli oltre trenta degenti del centro sono in massima parte affetti da infermità oncologiche, da Sla (Sclerosi laterale amiotrofica) o dall'Alzheimer. L'Hospice Sacro Cuore è nato nel 1998 ed è stato la struttura pilota dell'Italia centro-meridionale in un momento in cui il dibattito sulle cure palliative era ancora agli inizi. Dal gennaio 2005 esso unisce alle attività di degenza, ambulatorio e day hospital, un servizio di assistenza domiciliare giornaliera, che dai 90 malati iniziali è aumentato nel tempo ed è ora in grado di seguire circa 120 pazienti su tutto il territorio cittadino.
Apcom, Adnkronos