mercoledì 18 febbraio 2009

Il card. Arinze guiderà la riflessione del Papa e della Curia romana durante gli Esercizi spirituali della Quaresima

“Il sacerdote incontra Gesù e lo segue”. E’ questo il tema degli Esercizi spirituali quaresimali in Vaticano che si svolgeranno dal 1° al 7 marzo, alla presenza di Benedetto XVI e della Curia romana. Ne dà notizia oggi la Prefettura della Casa Pontificia. A tenere le meditazioni, nella Cappella Redemptoris Mater, sarà il card. Francis Arinze (nella foto con Benedetto XVI), Prefetto emerito della Congregazione per il culto divino e la disciplina dei sacramenti. La giornata del 1 marzo sarà incentrata sull’Adorazione Eucaristica, cui seguirà la celebrazione dei Vespri, una meditazione e la benedizione. I giorni restanti vedranno, a partire dalla mattina alle ore 9, la recita delle Lodi, con meditazione e a seguire la recita dell’ora Terza e dei Vespri, con relative meditazioni, per concludere con l’Adorazione Eucaristica e la benedizione. Durante la settimana saranno sospese tutte le udienze di Benedetto XVI. Il card. Arinze, nato a Eziowelle, in Nigeria, è il secondo africano a predicare gli esercizi di Quaresima. Prima di lui, nel 1984, Giovanni Paolo II aveva chiamato il cardinale Alexandre do Nascimento, arcivescovo di Lubango (Angola). Lo scorso 23 novembre ha festeggiato i 50 anni di sacerdozio e a dicembre ha pubblicato "Riflessioni sul sacerdozio. Lettera a un giovane sacerdote".

Benedetto XVI incontra Nancy Pelosi: proteggere la vita umana in ogni suo momento. Nel colloquio anche la povertà, il clima e il viaggio in Israele

“Al termine dell’Udienza Generale, il Santo Padre ha incontrato brevemente la Sig.ra Nancy Pelosi, Speaker of the House della Camera dei Deputati degli Stati Uniti, e il seguito”. E’ quanto si legge nel comunicato diffuso questa mattina dalla sala stampa della Santa Sede e anticipato da Radio Vaticana. Il testo così prosegue: “Sua Santità ha colto l’occasione per illustrare che la legge morale naturale e il costante insegnamento della Chiesa sulla dignità della vita umana dal concepimento alla morte naturale impongono a tutti i cattolici, e specialmente ai legislatori, ai giuristi e ai responsabili del bene comune della società, di cooperare con tutti gli uomini e le donne di buona volontà per promuovere un ordinamento giuridico giusto, inteso a proteggere la vita umana in ogni suo momento”. Nell'incontro si è parlato anche di ''lotta alla povertà, fame e riscaldamento globale'', di ''liberta' religiosa'' e del prossimo viaggio del pontefice in Israele. Lo riferisce in una nota l'ufficio della stessa Pelosi. ''E' con grande gioia - si legge nella nota diffusa dalla Pelosi - che mio marito Paul, e io abbiamo incontrato Sua Santità Papa Benedetto XVI oggi. Nel corso della nostra conversazione, ho avuto l'opportunità di lodare l'impegno della Chiesa nella lotta alla povertà, alla fame e al riscaldamento globale, così come la dedizione del Santo Padre alla libertà religiosa e del suo prossimo viaggio in Israele, e del suo messaggio''. ''Sono stata fiera - conclude la Pelosi - di mostrare a Sua Santità una fotografia dell'udienza papale della mia famiglia negli anni '50, insieme ad una immagine recente dei nostri figli e nipoti''.
Nancy Pelosi, leader cattolica della maggioranza democratica alla Camera Usa, è da sempre oggetto della contestazione degli attivisti statunitensi pro-life che criticano le sue posizioni favorevoli all'aborto e alla ricerca sulle cellule staminali e che hanno scelto proprio il giorno del suo incontro con il pontefice per lanciare una petizione online che chiede ai vescovi statunitensi di rifiutare la comunione a lei, al vice presidente Joe Biden ed a ''tutti gli esponenti politici cattolici che ostinatamente esprimono il loro dissenso dagli insegnamenti cattolici sulle importanti questioni morali''. La petizione ''Witholding Communion'' è un'iniziativa del portale cattolico Pewsitter.com e si propone di raccogliere almeno un milione di firme, che verranno poi presentate alla Conferenza Episcopale Usa. Nel 2004, il candidato cattolico alla presidenza John Kerry venne fortemente indebolito dalle sue posizioni pro-choice, che indussero molti cattolici a votare per l'evangelico Bush. ''La base per rifiutare l'eucarestia - si legge nella petizione - è il canone 915 (del Codice di Diritto Canonico) che stabilisce che chi, 'in modo ostinato persevera in un peccato grave, non debba essere ammesso alla comunione'''. Malgrado le richieste degli attivisti pro-life, i vescovi statunitensi non hanno mai stabilito che i politici favorevoli alla legalizzazione dell'aborto non possano ricevere la comunione, lasciando le questione alla decisione dei singoli presuli.

Il Papa all'Udienza generale: nessuno ha il Vangelo solo per sé, è dono per tutti. L'appello a costruire un'Europa cristiana e più umana

Nessuno ha il Vangelo solo per sé, è dono anche per gli altri. Il dovere della Chiesa di portare la parola di Gesù nel mondo è stato riproposto oggi da Benedetto XVI nella catechesi dell’Udienza generale, tenuta in Piazza San Pietro. “Per la prima volta quest’anno – ha commentato lo stesso Papa - siamo all’aperto, anche se nel freddo, ma almeno non piove e non nevica, quindi per questo dobbiamo essere grati”. Il vento, che per tutta l’incontro ha battuto la piazza, ad un certo momento gli ha anche portato via la berretta. A dare a Benedetto XVI occasione di parlare della missione è stata l’illustrazione della figura di Beda il venerabile, monaco inglese vissuto nel VII-VIII secolo, tra il 672 e il 735. Egli trascorse la vita in un monastero benedettino, ove fu mandato dai suoi genitori a sette anni per essere istruito. “L’insegnamento e la fama degli scritti gli procurarono amicizie con eminenti personalità del suo tempo”. Autore di numerose opere di teologia e commentari della Bibbia scritti per “educare i fedeli a celebrare gioiosamente i santi misteri”. La Sacra Scrittura è fonte costante della sua riflessione teologica. “Commenta la Bibbia leggendola i chiave cristologica”. “Ascolta attentamente cosa dice il testo, ma è convinto che per capire esattamente in maniero unica la Sacra Scrittua la chiave è Cristo”. Beda ha inoltre “registrato i primi sei concili ecumenici e i loro sviluppi, presentando la dottrina cristologica e mariologica, e denunciando le eresie monofisita, iconocalstica e neopelagiana”. A lui si deve “la cronologia che diventerà la base del calendario universale ancora oggi. Fino ad allora, infatti, si calcolava il tempo dalla fondazione della città di Roma. Beda, vedendo che il vero centro della storia, è la nascita di Cristo, ci ha dato questo calebndario che legge la storia 'ab incarnatione Domini'”. E’ anche autore della “Historia ecclesiastica gentis anglorum” per la quale “è riconosciuto come il padre della storiografia inglese”. Ripercorrendone l’opera, Benedetto XVI ha ricordato una esortazione ai consacrati, di “curare anche l’apostolato, nessuno, diceva, ha il Vangelo solo per sé, è dono anche per gli altri”. E ciò “rendendosi disponibili alla missione presso i pagani, come pellegrini fuori dal loro Paese” e l’affermazione che “Cristo vuole una Chiesa industriosa e abbronzata dalle fatiche dell’evangelizzazione”, “intenta a dissodare altri campi o vigne e stabilire tra le nuove popolazioni non una capanna provvisoria, ma una casa stabile”, cioè a “inserire il Vangelo nelle tradizioni e nelle culture, permettendogli di permeare il tessuto sociale”. Beda, infine, “con le sue opere contribuì efficacemente alla costruzione di un’Europa cristiana”. “Preghiamo – ha concluso il Papa - che anche oggi ci siano personalità come il Beda il venerabile, e siamo disponibili noi stessi a ritrovare le nostre radici cristiane e così siamo costruttori di un'Europa cristiana e dunque profondamente umana”.
Il Papa ha accolto più di 15.500 fedeli, tra cui i 5000 provenienti dall’arcidiocesi di Brindisi-Ostuni, guidati dall’arcivescovo mons. Rocco Talucci, i 1000 dell’arcidiocesi di Ancona-Osimo, con l’arcivescovo Edoardo Menichelli, e i 1350 chierici regolari di San Paolo (Barnabiti). In Piazza anche gruppi da numerose parrocchie e scuole di varie regioni italiane come anche di Paesi come Francia, Spagna, Svizzera, Cile, Brasile, Polonia, Ungheria, Lituania, Slovacchia, Slovenia, Inghilterra, Giappone, Usa, Regno Unito. "L’incontro avuto a Brindisi rimane per me un ricordo indimenticabile e prezioso". Con queste parole Papa Benedetto XVI ha salutato i pellegrini della Chiesa di Brindisi-Ostuni. "Vi incoraggio a vivere il vostro Sinodo diocesano come un cammino di comunione ecclesiale" - ha detto ancora il Papa ai fedeli che gli hanno risposto festanticon un lungo e caloroso applauso.

L’UDIENZA GENERALE - il testo integrale della catechesi del Papa

Il portavoce vaticano: dal caso Williamson anche effetti positivi nel rapporto con gli ebrei e nel dialogo con i lefebvriani

"Lo sforzo della Santa Sede per chiarire la questione nata dalle dichiarazioni negazioniste di mons. Richard Williamson ha avuto effetti positivi sia nel rapporto con il mondo ebraico che nell'avvio del dialogo con la Fraternità San Pio X". Lo ha affermato il portavoce vaticano, padre Federico Lombardi (nella foto con Benedetto XVI), in una conferenza tenuta a Madrid. In particolare, padre Lombardi si è riferito alla visita di rappresentanti ebraici nordamericani al Papa giovedi' 12 febbraio. "Ho parlato con loro e soprattutto con il rabbino Rosen - ha spiegato - e non solo avevano compreso che l'atteggiamento del Papa era sempre stato completamente negativo nei confronti delle negazioni dell'Olocausto, ma questo turbamento ha confermato loro la sua cordialita' e il suo affetto personale per il popolo ebraico". Tanto che "questa occasione, può anche presupporre un nuovo passo avanti tra l'ebraismo e il cristianesimo, se viene vissuta positivamente". Padre Lombardi ha indicato un'analogia con il caso del discorso del Papa a Ratisbona, che ha creato una situazione di tensione con il mondo islamico. "A causa di quella crisi - invece - via una serie di contatti nuovi e di approfondimenti con le varie istanze del mondo musulmano, e ora siamo molto piu' avanti, credo, rispetto a prima di Ratisbona". La crisi innescata dalle dichiarazioni di Williamson, inoltre, per Lombardi "ha anche aiutato a preparare il dialogo con i lefebvriani, perchè le condizioni di un dialogo, di un cammino e la loro chiarificazione interna sulle proprie posizioni sono ora molto piu' esigenti".

Il vescovo di Ratisbona ai teologi contro il Papa: non siete qualificati per l'insegnamento della teologia cattolica

Non si placa la diattriba in seno alla Chiesa Cattolica sulla vicenda del vescovo negazionista Richard Williamson. Il vescovo di Ratisbona, Gerhard Ludwig Mueller (nella foto con Benedetto XVI), ha condannato con forza la presa di posizione critica nei confronti del Vaticano e del Papa di tre teologi dell'università della città tedesca in cui Benedetto XVI ha insegnato e in cui Williamson lo scorso novembre aveva messo in dubbio l'esistenza delle camere a gas e della Shoah. Mueller chiede agli studiosi, che hanno firmato una petizione online di ritrattare la loro posizione e di scusarsi formalmente con il Pontefice minacciando ''ulteriori misure'' contro di loro in una lettera che ha scatenato lo stupore dei teologi. Il contenuto della petizione lascia intendere, sostiene Mueller, che la riconciliazione con il gruppo scissionista di San Pio X, di cui Williamson fa parte, implica che il Pontefice ha consentito ai cattolici di mettere in discussione gli insegnamenti della Chiesa. ''E questo non è vero. Avete dimostrato di non essere qualificati per l'insegnamento della teologia cattolica'', si legge nella lettera scritta dal vescovo in cui si minaccia l'adozione di ''ulteriori misure'', senza precisare se questo comprende la revoca della loro abilitazione all'insegnamento.

Il Papa in Terra Santa. Confermata la tappa in Giordania. Benedetto XVI incontrerà i rifugiati cattolici iracheni

La Chiesa Cattolica giordana ha confermato che Papa Benedetto XVI arriverà ad Amman l'8 maggio per una visita di quattro giorni nell'ambito del viaggio in Terra Santa. ''Il Papa visiterà la Giordania l'8 maggio e lascerà il regno l'11 maggio, all'inizio del suo viaggio in Terra Santa'', ha detto all'Afp Rafaat Badr, portavoce ufficiale della Chiesa Cattolica giordana. Quando Papa Benedetto XVI visiterà la Giordania incontrerà anche dei rifugiati cattolici iracheni di rito caldeo, fuggiti dal loro Paese per sfuggire alla violenza settaria. E' possibile che una loro piccola delegazione possa poi incontrare Benedetto XVI per raccontare la loro sofferenza di rifugiati. I dettagli sul programma del viaggio papale sono stati anticipati da padre Raymond Moussalli, vicario del vescovado caldeo di Giordania che da tempo si occupa dei circa 20 mila rifugiati cristiani nel regno hashemita. Intervistato dal SIR, Moussalli ha anche spiegato che nella Messa che il Papa celebrerà nello stadio di Amman, risuoneranno anche canti liturgici in aramaico, la lingua di Gesù, propri del rito caldeo. ''I nostri fedeli aspettano con ansia una parola di incoraggiamento del Pontefice - afferma il vicario - ma è tutta la Giordania ad attendere Benedetto XVI con ansia. Dalla Moschea del re Hussein il Papa aprirà una nuova pagina nel dialogo con l'Islam''. In Giordania visiterà anche il monte Nebo, il luogo del Battesimo di Gesù, sulle rive del Giordano, e nella Moschea di Re Hussein dovrebbe tenere un discorso ad esponenti islamici giordani. Il Pontefice si recherà in seguito a Gerusalemme, Nazareth e Betlemme.