venerdì 1 maggio 2009

Festa di San Giuseppe lavoratore. Il Magistero sociale di Benedetto XVI sulla centralità della persona nell’economia

Oggi, primo maggio, Festa internazionale del lavoro, la Chiesa ricorda San Giuseppe Lavoratore. Negli ultimi mesi, il Papa ha moltiplicato i suoi interventi sulla crisi economica, mettendo l’accento sul recupero di una dimensione etica del lavoro e sulla centralità della persona nei rapporti economici. Riflessioni che precedono l’annunciata pubblicazione della prima Enciclica sociale di Benedetto XVI.
“Per rendere l’economia sana, è necessario costruire una nuova fiducia". All’inizio del 2009, nel discorso al Corpo diplomatico l’8 gennaio scorso, Benedetto XVI sprona la comunità internazionale a non scoraggiarsi di fronte alla crisi economica ed indica i principi su cui fondare un sistema economico che rispetti la dignità dell’uomo. “Questo obiettivo - è il suo richiamo - può essere realizzato solo attraverso l’attuazione di un’etica basata sulla dignità innata della persona umana”. “So quanto ciò sia impegnativo - riconosce il Papa - ma non è un’utopia!”. Di politiche economiche, Benedetto XVI parla nell’udienza agli amministratori locali di Roma e Lazio, il 12 gennaio, e ribadisce che compito della Chiesa, attraverso la sua dottrina sociale, è formare la coscienza di tutti i cittadini di buona volontà. “Forse mai come oggi la società civile comprende che soltanto con stili di vita ispirati alla sobrietà, alla solidarietà ed alla responsabilità, è possibile costruire una società più giusta e un futuro migliore per tutti”. Per questo, spiega il Papa, è una “priorità inderogabile” ridurre l’individualismo e la difesa degli interessi di parte “per tendere insieme al bene di tutti, avendo particolarmente a cuore le attese dei soggetti più deboli della popolazione”. E un appello per una nuova cultura della solidarietà, Benedetto XVI lo lancia nell’udienza ai dirigenti del sindacato Cisl, il 31 gennaio: “Per superare la crisi economica e sociale che stiamo vivendo, sappiamo che occorre uno sforzo libero e responsabile da parte di tutti; è necessario, cioè, superare gli interessi particolaristici e di settore, così da affrontare insieme ed uniti le difficoltà che investono ogni ambito della società, in modo speciale il mondo del lavoro. Mai come oggi si avverte una tale urgenza; le difficoltà che travagliano il mondo del lavoro spingono ad una effettiva e più serrata concertazione tra le molteplici e diverse componenti della società”. Di economia, Benedetto XVI parla ampiamente, il 26 febbraio scorso, nel tradizionale incontro di inizio Quaresima con il clero romano. Il Papa si sofferma sulle ragioni che, a partire dagli Stati Uniti, hanno portato alla crisi economica mondiale: “Bisogna denunciare questi errori fondamentali che sono adesso mostrati nel crollo delle grandi banche americane, gli errori nel fondo. Alla fine, è l'avarizia umana come peccato o, come dice la Lettera ai Colossesi, avarizia come idolatria. Noi dobbiamo denunciare questa idolatria che sta contro il vero Dio e la falsificazione dell'immagine di Dio con un altro Dio, «mammona». Dobbiamo farlo con coraggio ma anche con concretezza. Perché i grandi moralismi non aiutano se non sono sostanziati con conoscenze delle realtà, che aiutano anche a capire che cosa si può in concreto fare per cambiare man mano la situazione”. Il Pontefice non manca poi di esprimere la propria vicinanza ai lavoratori in difficoltà. All’Angelus del primo marzo, si rivolge ai dipendenti dello stabilimento Fiat di Pomigliano d’Arco, ai lavoratori dei territori del Sulcis in Sardegna e di Prato in Toscana, uniti da una preoccupante condizione di precarietà: “Desidero esprimere il mio incoraggiamento alle autorità sia politiche che civili, come anche agli imprenditori, affinché con il concorso di tutti si possa far fronte a questo delicato momento. C’è bisogno, infatti, di comune e forte impegno, ricordando che la priorità va data ai lavoratori e alle loro famiglie”.

Il Papa in Terra Santa. Ad Amman la visita al centro per disabili 'Our Lady of Peace' gestito dall'organizzazione italiana Avsi

Nel corso della suo viaggio in Giordania, prima tappa del suo pellegrinaggio in Terra Santa, Benedetto XVI visiterà l'8 maggio ad Amman il centro “Nostra Regina della Pace - Our Lady of Peace” (foto) che accoglie persone disabili e che l’ong italiana Avsi (http://www.avsi.org/) sostiene attraverso la formazione degli educatori e del personale, grazie ad un progetto realizzato in collaborazione con la Cooperazione allo sviluppo del ministero degli Affari Esteri italiano e il programma di Sviluppo delle Nazioni Unite. In una nota, diffusa oggi, la stessa ong spiega che “sono in corso i preparativi per questo incontro nel centro di Amman, un altro si trova ad Aqaba ma è in via di completamento, entrambi voluti da mons. Saleem El Sayegh, vicario patriarcale per la Giordania, come opera di carità a favore dell’educazione dei ragazzi disabili della zona e per fornire un servizio gratuito di assistenza di terapia fisica. A breve, informa ancora l’Avsi, in collaborazione con la Caritas locale, si darà inizio a un nuovo progetto di emergenza per migliorare l’integrazione dei profughi iracheni nella società giordana. Il Regno hashemita confida molto sulla visita di Benedetto XVI per dare nuovo impulso al dialogo interreligioso.

Il Papa in Terra Santa. Significativi progressi nei negoziati tra Santa Sede e Israele alla vigilia del viaggio di Benedetto XVI

La commissione bilaterale permanente per i rapporti tra Israele e Santa Sede non conclude i negoziati ma compie "significativi progressi alla vigilia dell'importante ed imminente visita del Papa a Gerusalemme". E' quanto è emerso dalla sessione plenaria della commissione che si è riunita nella mattinata di oggi presso il ministero degli Esteri israeliano, a Gerusalemme, per proseguire i negoziati sull' articolo 10 §2 dell'Accordo Fondamentale tra la Santa Sede e lo Stato di Israele (1993). Al termine è stato emesso un comunicato congiunto che afferma che "l'assemblea plenaria della Commissione si è svolta in un clima di grande cordialità, spirito di cooperazione e buona volontà. L'Assemblea plenaria ha riconosciuto che sono stati compiuti significativi progressi alla vigilia dell'importante ed imminente viaggio del Papa a Gerusalemme. La prossima riunione plenaria della Commissione - si legge nel testo diffuso dall'Ambasciata di Israele presso la santa Sede - si terrà il giorno 10 dicembre 2009 presso il Vaticano. Nel tempo rimanente la Commissione di lavoro si riunirà per la volontà di entrambe le delegazioni di accelerare il processo e raggiungere al più presto l'Accordo". I negoziati riguardano lo statuto patrimoniale e fiscale della Chiesa Cattolica in Israele.

Domenica il gemellaggio tra le città natali di Benedetto XVI e Giovanni XXIII

Da domenica prossima le città che hanno dato i natali a Papa Benedetto XVI e Giovanni XXIII saranno gemellate. Si tratta di Marktl Am Inn, in Baviera e Sotto il Monte (Bg): il primo, borgo nel cuore della Baviera dove si affacciò al mondo il piccolo Joseph il 16 aprile 1927, il secondo quello fra l’Adda e il Brembo che il 26 novembre 1881 vide iniziare il cammino di Angelo Giuseppe Roncalli. Due luoghi diventati mete di pellegrini e turisti che vi accorrono per lo stesso motivo: “respirare – spiega una nota del comune di Sotto il Monte - l’aria delle origini, scrutare i primi orizzonti di due biografie umane e spirituale, visitare la casa natale museo, la chiesa dove i due futuri Papi vennero battezzati il giorno della loro nascita”. L’atto di gemellaggio sarà firmato in forma solenne a Sotto il Monte dal sindaco Eugenio Bolognini e dal borgomastro Hubert Gschwendtner. La cerimonia sarà preceduta da due giornate di manifestazioni, organizzate per sottolineare l’evento e accogliere la folta delegazione tedesca: oltre ai membri dei consigli comunale e parrocchiale, dal paese natale di Papa Ratzinger, arriveranno il parroco, Josef Kaiser, e il direttore della casa natale di Papa Benedetto XVI (foto), Raischl Ludwig, tutti “fieri di questa scelta che vede il paese di Papa Giovanni, primo comune con il quale Marktl Am Inn ha deciso di gemellarsi”. La cerimonia sarà seguita da una solenne celebrazione eucaristica in lingua italiana e tedesca.

Il Papa in Terra Santa. Il messaggio di benvenuto dei rabbini: uniti nell'impegno per rafforzare l'importante rapporto tra cattolici ed ebrei

Più di cento rabbini delle varie denominazioni firmeranno un messaggio che verrà pubblicato su una pagina del quotidiano israeliano Haaretz per dare il benvenuto a Benedetto XVI in Terra Santa e promuovere il dialogo tra ebrei e cristiani. L'iniziativa è promossa dal rabbino Jack Bemporad, direttore del Center for Interreligious Understanding del New Jersey e docente di Studi Interreligiosi presso l'Angelicum di Roma. Il messaggio dei rabbini è intitolato ''United in our age'' e si ispira alla ''Nostra Aetate'', la dichiarazione del Concilio Vaticano II pubblicata il 28 ottobre 1965 che ha costituito una svolta per le relazioni tra ebrei e cattolici. In particolare, i rabbini citano il numero 4 del documento, che afferma: ''Essendo perciò tanto grande il patrimonio spirituale comune a cristiani e ad ebrei, questo sacro Concilio vuole promuovere e raccomandare tra loro la mutua conoscenza e stima, che si ottengono soprattutto con gli studi biblici e teologici e con un fraterno dialogo''. Rivolgendosi direttamente a Papa Benedetto XVI, la pagina pubblicata da Haaretz spiega: ''In questo spirito, noi - rabbini e leader ebraici - diamo un caldo benvenuto a lei e alla sua missione di pace in Israele. Con una sola voce, siamo uniti nel nostro impegno per il dialogo interreligioso ad aprire più sentieri per una maggiore comprensione, e a riconoscere e a rafforzare continuamente l'importante rapporto tra cattolici ed ebrei in tutto il mondo''. ''E quale posto migliore per riaffermare questo impegno della Terra Santa di Israele, un luogo che entrambe le religioni custodiscono come parte di un'eredità condivisa?'', aggiunge il testo firmato dai rabbini, che termina augurando ''B'shalom''.