martedì 8 maggio 2012

Il Papa in Benin. L’arcivescovo di Cotonou: è presto per fare un bilancio sul viaggio di Benedetto XVI, ma onestamente qualcosa si sta muovendo

Se ne sono accorti in pochi, ma in un attimo l’hanno saputo tutti. Appena uscito dalla Cattedrale di Cotonou, dove aveva ricevuto il saluto dell’arcivescovo Antoine Ganyé all’inizio del viaggio in Benin, il Papa ha abbassato personalmente il vetro dello sportello della papamobile, chiamando accanto a sé un bambino che ha poi abbracciato a lungo in mondovisione. Per questo, e per altro, non è fuori posto dire che i bambini, a loro modo, sono stati i protagonisti del viaggio compiuto da Benedetto XVI dal 18 al 20 novembre 2011 a uno dei più piccoli Paesi del continente africano. La conferma del protagonismo dei bambini è venuta anche dalla parrocchia di Santa Rita, dove la piccola Aïcha Hounsounou, in rappresentanza di tutti i bambini della città in un francese africanizzato, ma chiaro, ha letto con sorprendente disinvoltura un messaggio di saluto rivolto al Papa. Assieme a questa piccola, ma significativa cornice, c’è stato ovviamente il grande quadro degli incontri con le autorità statali, i vescovi, il clero, i rappresentanti religiosi, che Benedetto XVI ha ringraziato per il contributo offerto alla costruzione del Paese, incoraggiandoli poi a collaborare con intelligenza al delicato passaggio dalla tradizione alla modernità che va costruita senza dimenticare il passato. Il Benin, ha ricordato il Papa "è una terra di antiche e nobili tradizioni" e "la modernità non deve fare paura, ma essa non può costruirsi sull’oblio del passato. Deve essere accompagnata con prudenza per il bene di tutti". Quale riflesso ha avuto quanto il Papa ha detto ai rappresentanti della società sulla speranza che affonda le radici nel passato e nel presente e quello che ha detto ai vescovi sulla Chiesa come famiglia in cui vivere riconciliati in nome della giustizia e della pace? "È presto per fare un bilancio - ha affermato in un colloquio mons. Ganyé - ma dobbiamo onestamente dire che qualcosa si sta muovendo. Si nota, ad esempio, un interesse maggiore dei cattolici per la politica in generale e per quella che in particolare riguarda le disparità sociali". A Cotonou, ha aggiunto il presule, si è svolto un convegno sul compito dei cristiani di fronte a una politica che minaccia di diventare un campo chiuso di interessi e una facile scorciatoia per arricchirsi. "La mancanza di una base etica e morale, camuffata sotto un confessionalismo religioso - ha sottolineato l’arcivescovo - potrebbe far entrare il Paese in una giungla in cui tutto è possibile. Se ascoltato, l’invito del Papa a far capire l’importanza del ruolo dei cattolici nel promuovere il bene comune, potrebbe aiutarci a evitare quei passi falsi che hanno mandato in rovina Paesi vicini". Secondo mons. Ganyé si nota anche a un più attento esame della condizione della donna e dei bambini, punto debole della società beninese; come anche un interesse crescente per la vita consacrata. "Le testimonianze che religiosi e religiose hanno fatto durante l’incontro con il Papa al seminario di Ouidah, la semplicità della loro esposizione e la gioia che traluceva dai loro occhi - ha ricordato l’arcivescovo - hanno impressionato molti giovani, dai quali ci si attende, ora, una risposta". E ha concluso: "Non mi stupirei se anche nel nostro Paese ci fosse un risveglio vocazionale come quello che si è avuto in Australia dopo la Giornata Mondiale della Gioventù di qualche anno fa. Abbiamo un clero sufficientemente numeroso, ma vorremmo collaborare di più con tante chiese sorelle sparse nel continente". L’abbè Pamphile Fanou, parroco della chiesa di Saint Jean Baptiste e incaricato per la pastorale carceraria ha aggiunto che, in seguito alla lettura dell’Esortazione Apostolica "Africae munus", le autorità governative hanno invitato avvocati e giudici a visitare periodicamente le carceri e rendersi così conto personalmente non solo di eventuali errori giudiziari, ma anche della situazione dei reclusi, riparando possibili disagi. Altri, infine, parlano di una confortante ripresa della recita del rosario, raccomandata dal Papa. È peraltro apparso indovinato a molti il titolo "Il Papa dopo il Papa" con cui un quotidiano ha riassunto alcuni risultati di un viaggio che, grazie all’impatto avuto su tutto il continente africano, è passata subito dalla cronaca alla storia.

Egidio Picucci, L'Osservatore Romano

Mons. Martin propone l’istituzione di una commissione indipendente per indagare sul caso del prete che abusò più di 100 minori in oltre 40 anni

La bufera infuria sulla Chiesa Cattolica irlandese: mentre si invocano le dimissioni del card. Brady per il suo ruolo nelle indagini su padre Brendan Smyth, noto per aver commesso reati di pedofilia, Diarmuid Martin (nella foto con Benedetto XVI), arcivescovo di Dublino, chiede che venga istituita “una commissione d'indagine indipendente” per un’inchiesta sugli abusi a danno di minori perpetrati dal sacerdote, a suo avviso la soluzione migliore per fare realmente chiarezza sull'accaduto. Gli esponenti della politica hanno invocato le dimissioni del card. Brady, alla luce del suo coinvolgimento in questo caso. L’arcivescovo Martin ha reso nota la sua proposta domenica 6 maggio, dopo la Messa celebrata nella chiesa di St. Francis Xavier a Dublino, rispondendo alle domande dei giornalisti sulla crisi della Chiesa. Alcune ore dopo, tramite un suo portavoce, il card. Brady ha espresso il suo “favore e sostegno” all’iniziativa. “Credo che sia davvero necessario istituire una Commissione indipendente d’indagine sulle attività di Brendan Smyth, anche per comprendere come gli sia stato possibile agire indisturbato per così tanti anni”, ha dichiarato l'arcivescovo Martin. Quest’ultima affermazione è riferita al fatto che padre Smyth (1927-1997), appartenente all’Ordine dei Norbertini, è stato accusato di aver abusato, nel corso di 40 anni, di oltre 100 bambini irlandesi e di altri minori negli Stati Uniti, senza che le autorità ecclesiastiche siano riuscite a fermarlo. L’arcivescovo ha poi aggiunto che la Commissione dovrà indagare “in maniera capillare”, coinvolgendo “Chiesa e Stato”, sull’intero territorio dell'isola irlandese. Un’indagine scrupolosa è non solo “dovuta alle vittime”, ma “anche nell'interesse pubblico”, ha rimarcato; in questo modo, sarà possibile conoscere la verità nella sua interezza, e non “in maniera frammentata”, come potrebbe invece accadere con “un'inchiesta giornalistica o un'indagine diocesana”. L’istituzione di una Commissione “è necessaria”, spiega l’arcivescovo a Vatican Insider, perché il caso Smyth “ha assunto proporzioni così grandi, e le persone coinvolte sono state ferite in maniera così profonda, che, a mio avviso, non conosceremo mai tutta la verità senza l'aiuto di una commissione indipendente in grado di accedere alle informazioni di Chiesa e Stato, come fece la commissione Murphy (per l'arcidiocesi di Dublino)”. La proposta, ha affermato, è in linea con la richiesta di Papa Benedetto XVI ai vescovi irlandesi del 28 ottobre 2006. In quell’occasione il Pontefice, parlando degli abusi sessuali su minori da parte di sacerdoti, disse: “Nel vostro continuo impegno ad affrontare efficacemente questo problema, è importante stabilire la verità su quanto accaduto in passato”. Il caso di padre Smyth, già causa scatenante del crollo del governo irlandese nel 1994, potrebbe portare alle dimissioni del card. Brady. Nei suoi primi anni di sacerdozio, prima di diventare cardinale, Brady partecipò a un’inchiesta della Chiesa e ascoltò la testimonianza di un ragazzo di 14 anni abusato da Smyth, apprendendo i nomi di altri ragazzi e ragazze vittime di abusi. In seguito al colloquio con un secondo ragazzo, Brady riferì al suo vescovo, ma non informò i genitori dei ragazzi, che subirono gli abusi di Smyth per altri 13 anni. La popolazione irlandese è molto arrabbiata con Brady per la sua negligenza, e gli esponenti di spicco del mondo politico hanno invocato le sue dimissioni. L’Irish Times ha chiesto all’arcivescovo Martin se pensa che il porporato debba dimettersi. La sua risposta è stata: “La mia scarsa conoscenza dei fatti non mi consente di rispondere a questa domanda. Non so quale fosse il rapporto di Brady con il suo vescovo, né so quale fosse la linea di condotta di quest’ultimo. Guardando al passato, all’indagine di Dublino, posso dire che si tratta di una questione complessa, e che preferisco non giudicare una persona con riferimento a episodi di cui non sono a conoscenza”. “Inoltre”, ha aggiunto, “non ho mai chiesto le dimissioni di nessuno. Non ho mai fatto nulla di simile. Ognuno ha la responsabilità di prendere le proprie decisioni”. Interpellato sul silenzio, o sulla censura, imposti in tempi recenti ad alcuni preti irlandesi dal Vaticano, l'arcivescovo Martin si è detto convinto che il modo migliore per affrontare il caso sia quello di affrontarlo innanzitutto sul territorio nazionale. “Ritengo che la Commissione teologica dei vescovi irlandesi non abbia svolto la propria funzione come in altri Paesi, in cui il dialogo è il primo passo, seguito dall’elaborazione di una soluzione, che non deve provenire necessariamente da Roma”, ha affermato. “Avrei preferito che la questione fosse affrontata con il dialogo...intrattenendo un solido dialogo con la Chiesa irlandese”, ha aggiunto. In precedenza, durante la sua omelia nella chiesa di St Francis Xavier , Martin ha ribadito che la Chiesa irlandese sta attraversando “un periodo impegnativo e difficile” e che, nonostante “grandi cose” stiano accadendo nelle parrocchie dell’intero territorio nazionale, esistono “contrasti malsani” all’interno della Chiesa, “chiamata a essere un simbolo di unione”. I cristiani “devono imparare a risolvere i propri conflitti secondo la parola del Vangelo”, ha affermato, aggiungendo che “nel dibattito all'interno della Chiesa la verità deve essere sempre espressa con amore” e che “le polemiche negative non sono necessarie”. Infatti, “il primo presupposto di ogni riforma e rinnovamento della Chiesa” è rendersi conto che essere cristiani significa “instaurare un autentico rapporto personale con Gesù Cristo”, afferma Martin, dicendosi in tal senso “rattristato da alcune osservazioni formulate nella sfera pubblica su Papa Benedetto, come se, in veste di Pontefice, il suo unico obiettivo fosse stato quello di sopprimere la verità”. “Nessuno ha menzionato” il fatto che Papa Benedetto abbia scritto “due libri straordinari e toccanti su Gesù Cristo, condividendo la sua testimonianza con noi tutti ed esortandoci a conoscere Gesù in maniera più profonda”, ha detto. Martin ha quindi concluso ricordando quanto dimostrato dalla storia: “Il rinnovamento della Chiesa è stato spronato dalla passione di uomini e donne che hanno cercato di conoscere davvero la figura di Gesù e di seguirne l’esempio, nella verità e nell’amore”.

Gerard O'Connell, Vatican Insider

Benedetto XVI ringrazia per gli auguri il parroco e la comunità San Michele Arcangelo di Platania. Domani l'incontro con i bambini dell'Oratorio

Mentre tutto è pronto per l’atteso incontro che i Bbmbini dell’Oratorio San Michele Arcangelo di Platania (Cz) e i bambini del 1° Circolo M. Perri di Lamezia Terme avranno con il Papa domani in Piazza San Pietro, Benedetto XVI, tramite mons. Peter B. Welles, assessore della Segreteria di Stato della Città del Vaticano, ha risposto con "animo riconoscente" e molta semplicità alle cortesi espressioni augurali che la Comunità parrocchiale di San Michele Arcangelo di Platania, insieme al parroco don Pino Latelli, ha indirizzato a Lui in occasione delle sue ricorrenze personali. Infatti con il telegramma, inviato a Sua Santità qualche tempo fa, la Comunità parrocchiale esprime "fervidi auguri di Buon Compleanno e Anniversario Elezione a Sommo Pontefice" concludendo con la significativa frase "Ad multos annos in Nomine Domini et Mariae". Dopo aver letto il messaggio augurale, il Pontefice ha ringraziato cordialmente il parroco don Pino Latelli e i fedeli platanesi "per l’affettuoso atto di devozione" aggiungendo che "mentre il Santo Padre invoca dal Signore risorto la luce della Verità e del Bene, che ha squarciato le tenebre della morte e ha recato nel mondo lo splendore di Dio, volentieri imparte a Lei, ai fedeli affidati alle sue cure pastorali ed alle persone care la Benedizione Apostolica". "Il mio cuore, come quello del parroco don Pino Latelli e di tutta la Comunità platanese – commenta la responsabile dell’Oratorio Maddalena Cimino - è colmo di gioia e di gratitudine per l’attenzione che il Santo Padre dimostra alla nostra parrocchia. I nostri bambini hanno imparato quanto sia importante la vicinanza del Pontefice che mostra un volto di Padre e Pastore buono e accogliente. Pertanto, cresce giorno dopo giorno il desiderio di rivederlo e di rinnovare i sentimenti di affetto e di amore filiale".

Lina Latelli Nucifero, Ntacalabria

Filoni: evangelizzazione attività nel cuore della Chiesa. Non opera di navigatori solitari ma accompagna e si accompagna al cammino del popolo di Dio

“L’evangelizzazione è un’attività che si situa nel cuore della Chiesa. Non è opera di navigatori solitari, al contrario accompagna e si accompagna al cammino del popolo di Dio. Di conseguenza, dobbiamo inserirci e prendere parte agli eventi ecclesiali che quest’anno hanno una particolare rilevanza e significato; mi riferisco all’Anno della fede, al Sinodo dei vescovi sulla Nuova Evangelizzazione e al 50° anniversario del Concilio Vaticano II”. A sottolinearlo è stato il prefetto della Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli, il card. Fernando Filoni (nella foto con Benedetto XVI), nel suo intervento all’Assemblea generale delle Pontificie Opere Missionarie (POM), che si è aperta ieri presso la casa dei Salesiani, a Roma. Parlando ai direttori nazionali delle POM provenienti da tutto il mondo per il loro appuntamento annuale, il card. Filoni ha messo in rilievo che “l’Anno della fede ci interpella direttamente e esige da noi, dalla Congregazione e dalle Pontificie Opere, il massimo impegno e un’attiva partecipazione. Esso è una grazia e un’opportunità che ci è offerta per autenticare il nostro servizio, osare di più per la proclamazione del Vangelo e ampliare in quantità e qualità la cooperazione missionaria". Riguardo alla prossima Assemblea Ordinaria del Sinodo dei vescovi, che si celebrerà in ottobre sulla nuova evangelizzazione, il card. Filoni ha evidenziato che “il Sinodo è un evento che ci tocca da vicino, perché la cura pastorale ordinaria, la nuova evangelizzazione e l’evangelizzazione ad gentes sono parti di un ministero ecclesiale interconnesso e interdipendente. La Chiesa cammina speditamente nel mondo se usa sia la prima evangelizzazione, sia la nuova evangelizzazione; in tal mondo rende un servizio pieno al Vangelo e al Popolo di Dio”. Il 50° anniversario dell’apertura del Concilio Vaticano II inoltre “deve costituire un’opportunità per rileggere i documenti del Vaticano II, il Concilio della missionarietà”, ha raccomandato il prefetto della Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli, citando in particolare due Costituzioni, la "Lumen Gentium" e la "Gaudium et Spes", ed il Decreto "Ad Gentes". Infine il cardinale prefetto si è soffermato brevemente su alcuni aspetti della vita e dell’attività delle POM, citando tra l’altro l’impegno per la Chiesa in Cina, “che attraversa un momento positivo per l’evangelizzazione, ma anche critico per le relazioni, rese problematiche nella nomina dei vescovi. Cerchiamo – ha detto Filoni -, anche tramite i moderni mezzi di comunicazione, di far udire la voce della Chiesa e della Santa Sede a quanti restano confusi a causa della presente situazione. La Congregazione è impegnata a fare chiarezza e uscire da ambiguità che finora non hanno giovato alla Chiesa in Cina”.

Fides

Il card. Filoni: Anno della fede, nuova epoca per l'evagelizzazione

La Santa Sede e il Governo del Land tedesco di Niedersachsen firmano a Hannover un Accordo che modifica il Concordato sulla scuola cattolica

La Santa Sede e il Governo del Land Niedersachsen hanno firmato oggi, a Hannover, un Accordo a modifica del Concordato del 26 febbraio 1965, riguardante la scuola cattolica. “L’Accordo – spiega una nota ufficiale – aggiorna il paragrafo 6 dell'Allegato al Concordato e la relativa ‘Intesa d'Applicazione (Durchführungsvereinbarung)’ alla luce dell'attuale legislazione del Land Niedersachsen, che ha introdotto la qualifica di scuola superiore. Le modifiche vanno incontro alle attuali esigenze delle scuole cattoliche a regime concordatario”. Per la Santa Sede ha firmato, come plenipotenziario, il nunzio Apostolico in Germania l’arcivescovo Jean-Claude Périsset, mentre per il Land Niedersachsen, è stato il suio ministro-presidente, David McAllister. Per la parte ecclesiale, ha preso parte fra gli altri alla cerimonia mons. Norbert Trelle, vescovo di Hildesheim, e per parte statale, il ministro della Cultura del Land Niedersachsen insieme con alcuni alti funzionari.

Radio Vaticana

FIRMA DI UN ACCORDO FRA LA SANTA SEDE E IL LAND NIEDERSACHSEN (REPUBBLICA FEDERALE DI GERMANIA)

Dopo incontri di novembre e marzo rappresentanti vaticani a Strasburgo per incontrare esperti di Moneyval e discutere della trasparenza finanziaria

Dal 14 al 16 maggio, i rappresentanti della Santa Sede incontreranno gli esperti di MONEYVAL, l’organismo del Consiglio d’Europa che si occupa della valutazione dei sistemi antiriciclaggio dei Paesi membri. Gli esperti di MONEYVAL sono stati già due volte in Vaticano, lo scorso novembre e poi a marzo, per due round di consultazioni con gli esperti della Santa Sede che hanno portato a sostanziali modifiche della legge n. 127 del Vaticano concernente la lotta al riciclaggio e al finanziamento del terrorismo. La legge è stata modificata dalla Santa Sede perché fosse più aderente agli standard internazionali. Le modifiche avevano fatto dichiarare a Jeffrey Owens, numero uno della politica fiscale per l’Organizzazione per la Cooperazione Economica e lo Sviluppo Economico (Ocse), che la Santa Sede stava andando “nella giusta direzione”. L’ultimo incontro tra gli esperti di MONEYVAL e la Santa Sede aveva avuto come oggetto di discussione anche le modifiche alla legge 127. La “nuova” 127 era stata introdotta con un decreto, il numero 159. Come delineato nell’articolo 7 della Legge Fondamentale dello Stato di Città del Vaticano, il presidente della Commissione per il Governatorato di Città del Vaticano, “in casi di urgente necessità, può emanare disposizioni aventi forza di legge, le quali tuttavia perdono efficacia se non sono confermate dalla Commissione entro novanta giorni”. La conferma è arrivata lo scorso 25 aprile. Gli esperti di MONEYVAL stanno lavorando al documento da presentare alla plenaria dell’organismo il prossimo luglio. Un documento in cui saranno descritti i passi compiuti dalla Santa Sede nell’aderire agli standard internazionali. L’incontro che avrà luogo dal 14 al 16 maggio prossimi avrà proprio per oggetto l’attuale bozza del rapporto sulla Santa Sede/Stato di Città del Vaticano. Viste le premesse, la recente introduzione del sistema antiriciclaggio, nonché qualche incidente di percorso con le autorità giudiziarie italiane, la bozza, si sussurra Oltretevere, lascia intendere che la strada intrapresa è quella giusta, anche se sarà ancora lunga. Anche all'interno di MONEYVAL il dibattito è vivo, e sembra che i valutatori non esprimano sempre visioni totalmente collimanti. Ma la valutazione di tutti gli elementi acquisiti è complessa e tuttora in corso e i giudizi sono ancora in fase di consolidamento.Tra gli effetti principali degli emendamenti della legge 127 c'è una diversa ripartizione di ruoli tra le autorità competenti della Santa Sede e della Città del Vaticano. Uno dei punti che aveva attirato l'attenzione dei valutatori era il ruolo dell'Autorità di Informazione Finanziaria, presieduta dal card. Attilio Nicora, personalità con grande esperienza in materia, che resta un ente cruciale nel sistema antiriciclaggio della Santa Sede, ma che risulta collocato in un quadro istituzionale più allargato, che include la Segreteria di Stato, il Governatorato della Città del Vaticano e la Gendarmeria. La Segreteria di Stato è in pratica competente per la politica interna e internazionale. Come si legge nell’art. 2 quinquies", la Segreteria di Stato cura l’adesione della Santa Sede a trattati e accordi internazionali, nonché le relazioni e la partecipazione della Santa Sede alle istituzioni ed organismi internazionali competenti nel definire le norme e le buone pratiche in materia di prevenzione e di contrasto del riciclaggio e del finanziamento del terrorismo”. Questo ruolo non sembra essere stato visto dai valutatori come non in linea agli standard internazionali. All’Autorità di Informazione Finanziaria sono confermati il ruolo di vigilanza interna e quello di scambio internazionale di informazioni, e gode sempre della sua autonomia e indipendenza. Ma sono meccanismi dei quali si dovrà constatare concretamente il funzionamento. Quanto agli enti vigilati, lo IOR sembra essere stato valutato aderente in gran parte agli standard internazionali. Questi probabilmente tra i nodi su cui si svilupperà il dibattito tra la Santa Sede e gli esperti di MONEYVAL dal 14 al 16 maggio prossimi. Un dibattito che sarà decisivo per il rapporto MONEYVAL che sarà presentato alla plenaria del prossimo luglio.

Andrea Gagliarducci, Korazym.org

Il Vaticano e la trasparenza: le obiezioni di Moneyval

Riccardo Muti: un pizzico di timore nel dirigere davanti a un Papa che è un raffinato musicista. Senza la Chiesa la musica sarebbe più povera

L’11 maggio presso la Sala Nervi in Vaticano si terrà il tradizionale concerto offerto dal presidente della Repubblica italiana Giorgio Napolitano a Benedetto XVI per celebrare il settimo anniversario di Pontificato. L’importante evento quest’anno sarà impreziosito dalla presenza del maestro Riccardo Muti alla guida dell’Orchestra e del coro del Teatro dell’Opera di Roma le cui prime parti orchestrali suoneranno pregevoli strumenti ad arco, Stradivari, Amati e Guarnieri. È la prima volta di Muti davanti a Benedetto XVI (la terza di fronte ad un Pontefice) e per l’occasione il maestro, che dirigerà a titolo completamente gratuito, ha impaginato un programma che comprende il “Magnificat” in sol minore RV 611 di Antonio Vivaldi, con la presenza del soprano Daniela Barcellona, e due dei “Quattro pezzi sacri” di Giuseppe Verdi: lo “Stabat Mater” e il “Te Deum” con il soprano Rosa Feola come voce solista. Nell’intervista comparsa sulle colonne di Avvenire Muti ha affermato che prova un pizzico di timore per il fatto di dirigere "davanti a un Papa che è anche un raffinato musicista". Parlando di Joseph Ratzinger lo definisce "fine teologo che ha la rara capacità di trasmettere i concetti più profondi in maniera assolutamente semplice così che le persone anche meno colte possano intendere i suoi messaggi". Nel corso dell’intervista il maestro di origine napoletana sottolinea un aspetto molte volte sottaciuto come l’importanza del repertorio sacro e della Chiesa nella storia della musica. Dice infatti: "Quando eseguo pagine ispirate dalla Bibbia o dalla liturgia sento la trascendenza che le pervade. La storia della musica, poi, deve molto all’interesse culturale della Chiesa: senza la Chiesa la storia della musica sarebbe certamente diversa, più povera tanto a livello di quantità, ma soprattutto di qualità". Vista l’importanza dell’occasione il concerto sarà trasmesso sulle frequenze di Rai 5, del Centro Televisivo Vaticano e in streaming grazie a Telecom che è partner dell’Opera per questo evento.

Mario Leone, Tempi

Muti: che emozione dirigere per Papa Ratzinger

Il Papa ad Arezzo, La Verna e Sansepolcro. I doni dai comuni: un fermaglio da piviale con San Donato, uno stemma e una pubblicazione del millenario

Grandi regali per il Papa. Quello della città di Arezzo e del Comune sarà messo a disposizione dalla Unoaerre: e infatti è stato presentato direttamente da Sergio Squarcialupi, fresco proprietario dell'azienda. E' un fermaglio per il piviale: un oggetto d'oro con al centro un rubino rosso. Rappresenta uno degli episodi più celebri della vita di San Donato, la rottura del calice, con il rubino a rappresentare il sangue. Tra l'altro un episodio raffigurato da Giuliano Vangi nella nuova cattedrale del presbiterio. Sarà personalmente il sindaco Giuseppe Fanfani a presentare questo dono. E in arrivo regali importanti anche dal Comune di Sansepolcro e quindi dal sindaco Daniela Frullani. Il primo è lo stemma del Comune realizzato dall’artista biturgense Francesco Puletti, già autore tra l’altro della copertura del fonte battesimale in Duomo. L’opera che misura circa 20x18 cm è in argento sbalzato e smaltata a fuoco con i colori della Città: il bianco e il nero, e al centro la “Resurrezione” di Piero della Francesca.Il secondo dono è una riproduzione del manoscritto di Luca Pacioli: “De divina proporzione”, uno straordinario compendio di matematica, architettura, teologia e filosofia del Rinascimento . Ne esistono solo due originali uno dei quali conservato presso la Biblioteca Ambrosiana di Milano e l’altro presso la Biblioteca Universitaria di Ginevra. Si tratta dell’unica riproduzione in esclusiva dell’esemplare originale numerata e certificata, illustrata dai poliedri disegnati da Leonardo da Vinci e da splendide miniature. L’opera è realizzata da Aboca Museum Editoria Pregiata, stampata su carta pergamenata, cucita a mano su copertina in pelle, misure cm 21,5 x 30,5.Il terzo dono è la realizzazione di uno straordinario e corale progetto della città di Sansepolcro in occasione del Millenario. Si tratta di una pubblicazione che raccoglie le foto dell’artista biturgense Riccardo Lorenzi che ha ritratto i gruppi di Sansepolcro protagonisti della vita culturale, sociale, artistica, sportiva, volontariato e quant’altro della Città e che ha visto la partecipazione al progetto di migliaia di biturgensi. Il libro, appena finito di stampare, contiene una pergamena del sindaco Daniela Frullani dedicata al Santo Padre, si intitola “Mille anni al mondo, mille ancora”. Le didascalie delle foto sono scritte da personalità cittadine. Insieme a questi doni la Strada dei Sapori e la Coldiretti hanno voluto preparare un cesto contenente i prodotti tipici e le eccellenze della gastronomia della Valtiberina. Si ricorda inoltre per chi fosse interessato che presso l’ufficio turistico della Valtiberina in Via Matteotti davanti a Palazzo delle Laudi sono in vendita le bandierine e i foulard realizzati per l’evento.

La Nazione